la Fiera Letteraria - XIII - n. 10 - 9 marzo 1958

Domenica 9 mai zo 1958 SPAZZA PAN * di EDOARDO PERSICO. Il 18 febbraio è morto a Torino Luigi Spai– zapan. Con Spazzapan scompare uno dei più vivi esponenti della nostra pittura contempora– nea Qui, sulla Ffera. in occasione della sua ultima Mostra alla Galleria La Bu!!Sola, Lo– renta Trucchi aveva parlato delle ultime espe– rienze dcl pittore, in questo vecchio articolo. invece. dovuto ad Edoardo Persico, non solo si è introdotti alle sue prime esperienze, ma - già dal 1932 - viene profeticamente ricono– sciuto il suo valore. L.e opere di Luigi Spazzapan non sono mai state esposte nelle grandi mostre uffciali,ne i critici. se ne sono mai accorti negli articoli dei grandi giornali: la fama dt questo artista è, per ora, affidata alle piccole esposizionl d'avanguardia, ed alle 11ote frettolose dei cronist i d'arte. Eppure, c'è in Spazzapan. tanto da. com• pila.re una. biografia. interessantissima - magari. co• me quella. dt un pittore di. Montmartre. - e da. seri.– vere un saggio più. importante di q1telli che oggi si va.nno spacciando su t1.Ltti i neo-rea.Usti italiani. Noi non tenteremo, qui, di fare né L'una né L'altra. cosa: ci lim.iteremo a indical"'lo all'attenzione dei lettori, se mai vedessero opere sue in. qualche mostra sindacate di Trieste· o di Torino, o capitassero al Mitione di fronte ad wi fogli o dl ques to sco nosciuto. Ci vorrebbe troppo s pazio per narra.re tut.ta t'avventura di Spa.z.– zapa.n, e spiega.re po i come u n su o disegn o, complicato e sofferto, sia pi ù degno di rappresenta.re ~•arte italia– na. modema eh.e non i quadroni, ammirati dal pub– blico come trent'anni fa, ed in cui tutto è semplice, pulito e spiegato. La. sfortuna di Spazza.pan sta, forse, tutta. in questa impossibìlltd di comunicare col gusto del pubblico: di fronte ad un'opera di Spauapan, co– me al ca.ffè o in strada. di fronte alla sua figura di «refrattario•• la gente non può sentire il sospetto verso un'idea ostile e verso un temperamento bt.z.iarrr' Almeno per ora, agli italiani è negata, in genere, qua– lunque intesa con una. cultura europea; e Spa.napan deve sembrare quasi nemico. La. sua vita, tutto quello che sa. o ininuigina, è una aspirazione incontenuta ad uscire dai limiti della pro– vincia per acco.,tarsl alt'Europa. In. questo, Spazza.pan somiglia a tutti quei pittori. e deraci.nés .. che hanno fatto negll ultimi trent'anni la rivoluzione di pittura: a Chagatl o a Ka.ndinsky. Ma, forse, egU può acco· starsi ~glia a Pa.,cin, perché anche in lui urgono e si aggrov-igtìa.no i motivi ch'e furono il calv_arlodell'ebreo tnte rnaziona.te: H continuo invito al viaggio, l'osses– sion e della s en.malttd, il ricorso alle esperienze della $Cuoia di Parigi-. Pascin e G-rosz: come in questi due « europei•, e non solo per una somiglianza. morfo– logica, nei di.,egnt di Spauapan il critico potrà trovare una specie di apocalissi del mondo moderno, una sto ria figu rata della. cacciata di Adamo ed Eoa dal Pa -radf.so; ed una conferma dei peso che ha. l'espre.,. sionismo nello $Viluppo delle forme moderne. Al pari che in Groaz, un disegno di Spazzapan nasce come la reazione delt'inteUetfuale al mondo moderno; oltre che la vita inquieta. di questo it<iliano, è la sua cuttura - fatta a Vienna ed a Trieste net pieno della • que– stione sociale• e delle dottrine freudiane - che in– duce l'arti.,ta a raffigurare il mondo sotto un aspetto demoniaco; ed è la. sua. logita positibi.sta che lo trae come ad una esaltazione della lussuria. La visione di un. mondo decaduto si risolve in lui neU'e.,preuione di un mondo e decadente•• con lo stes– so processo 1"omantico per cui la volutta e una libera– zione dal dolore. Se Spa.2zapan avesse avuto fede, La sua. arte st sarebbe risolta net senso di un Roua:llt; scettico e dl-siUuso com'è, egli rappresenta, In Italia, la figura del!'a,rt'ista estraneo alla sua razza, e senza Legami con la tradlzfone. Per questa posizione appar– tata, che rieccheggia la tragedia degli artisti dell'Ot• tocento, egli è da mettere con tutti i nostri pittori che !et mancanza di una concreta risoluztone della cnsl ìn.tellettual.e italiana svuota. dì ogn.i efficacia e di ogni pace. Net clima. italiano dì oggi, non bisogna 1uttavia pensare a Spazza.pan - per chi si mettesse sulla via deU'indagine psicologica, e volesse dare dell'artista un giudizio morale - come ad un avanzo dell'Italia. lom– broslana: egli è, invece, un segno di quella tendenza a rifare nel paese una vasta esperienza di fo_rme e di contenuti europei, senza.arrestarsi ai limiti naturali· stici del Novecento, ma esprimendosi attraverso u,ta forma estremamente inteltettuale, con.fida m un'inda· gine viva e scoperta dell'uomo. Per questo un due– gno di Spazza.pan - rappresenti una povera. mere– trice o un barabba, un borghese o un m.Uita,re - e un 1\.udo d'ogni intenzione polemica, come in Grosz, e d'ogni $Oitinteso autobiografico, come in Pasctn; l'i.nquisi.zione di Spazzapan non è nuii. uno vendetta o una coruolazione, ma una contemplazione, estetica, il processo dal reale al fantastico. Se in Grosz, per esem– pio, la. linea. si contorce e si inasprisce nel geroglifico della caricatura, e se in Pascin si diffonde fino ad anottigliarsi e svenire nel tono; in. un disegno di !f::Zaf ;~~~ren:~t~o!ta p:::::a, l~np~n:~~~~p~Ji; ~i mas;e salde e definite. E' per questo stile - lontano da quel gusto del disegno dei bambini o dei pazzi che pia.eque agli espressionisti tedeschi. - che Spazzapa.n ha. potuto allargare liricamente il suo mondo fino ali~ stupore di un Eden popolato di cavaUi e dì paglia.cc, che paiono soffiati dalla immaginazione di un minia· turista persiano o di un Pii tore giapponese. A questo p1mto, il critico si troverebbe di fronte al problema vivo dell'arte di Spazza.pan; vedere co– me egH abbia risolto in una visione personale gti ele– menti di gusto che gli vengono dall'impressionismo francese e dalla cultura tedesca. Noi ci accontentia– mo qui di stabilire i. termini di un'indagine sopra un artista éhe merita di essere conosciuto più largamente, almeno per -rivendicargli un posto al sole. Mario Si– roni e Gino Severini - l'uno per una mostra perso– nale di Spazzapan. al Milione, e l'altro al tempo di una esposizione alla • Galerie de la Jeune Europe • di Parigi - hanno .reritto per questo artista i soli elo(?1 che gli ha tributato la critica: noi contiamo di dedi– cargli, in Casabella, un saggio di cui questa nota vuol essere soltanto la promessa. EDOARDO PERSICO (Casa.bella, gcnna:o 1932) LA FIERA LETTERARIA LE MOSTRED'ARTE A ROMA * Bei:tini - Kepes - Gajoni Tre,·isan . Bendini Frascà . Apa p . Bolla, :IIosso - Ronchetti * di LOREi'\'ZA. TR I;CClll n i,1uno Gianni Ber-t_in.i, re- 1derno surrealismo, inesauri- settimane fa, l'impre\'edlb\1 .. c-idità di febbre in .ogni det-1 un forte colore sotterranea- ::deèlc~~r~~~i 19 !r1re::a~~lgl~o 0 n~= ~:~~r:1:;1~~vad~ i~r D~lì.c:cd~ ~=t~~~l~. d~ro~:~e~t~ch~nqci:e~ :~r!;~gi~~;r:~~:n~~~Sl~~1it:a:ee;~_~ 1 i~ltefi~~~:si:!.Oil p:~a~càan~~ uno dei p1u originali' e dotati un Magritte, di una Fini o di che l'astrattu_mo non è sem- una fantomatica lummo!l1ta. ispira alla .natura che inte_r– p1ttor1 non figurativi dell'ul- un Ernst. L'ostinato Scilttan pre • il rifugio di chi non sa Fra le opere esposte c1 sem- preta. _as!la.1 felicemente 1n t1ma generazione, espone alla e la elegante Tamar_a Lemp1• disegnare e scarseggia d1 brano meno intcre!l!\anti quel- un a sene d 1 pae!l.aggi i:iotturn1 Tartaruga. La pittura d1 Ber- c~a sono forse _1 p1ttor1 più fantasia., come taluni .;t>gui- le a.ppartenentl ~I gruppo, d! sapo.re. prlm1t1vo, ncch1 di lini ci appare oggi, come già vicini a GaJon1, che tende, lano a ripetere, ma anzi, a!:-l:- definito dal Trev1san, della vibranti s ilenzi. In passato, basata sullo armo- appunto come questi due ar- ne volte, la igienica evas11,.,c 9 mf'tafisica mistica•, ove, • • • nico connubio di immagini listi. sopratutto, alla rappre- ~al contenuto e dalla forni I r.i spesso. le figure. colte in ar- Alla Cassapanca dopo ]a contrastanti e. complementari. sentazionc del vero sviscera- :hi _ne conosce fino a_sa11e!:i dite prospettive aeree su cupi piccola ed accurata'raccolta di In Bcrtini, cioè, un antico, ta ed esaltata da una figura- 1 e tiranniche leggi. D1 q 1est• fond_i uniformi, rammentano ,.Disegni dell'800 • (Dellanl classico ambre per le forme zione coloristica e chlaroscu- l"l!!'tro ridotto manipo·u. d, inev1tab1lmente, talune grandi Meisoniér Palizzi Daubignr' ~~~~et~~c:e di~enfi~ch~~~t!onl 1 ; ;~~~si~~~ edÌ'ina~~·~~~h1e11 ~ 1 :: :ar:11:~ii~t•Ma~i~itfa°nar~1::~:~ ~Ìùm:t~~~h~~~f~ 0 0a1t 11 'ulti~o, ~~,~~~an~onh~~~~:- p~~!~~~~ su11 ongme tosc_ana ed I suoi g1b1le .. Ma li questo . alto bra .essere uno degh espo- Introdo~to da una fervida del pittore malte!le Wlllle giovanili studi d1 matematica), c~ercizio tecnico GaJon1 ait- nentt più. tip1c1 e più puri, :I pagina d1 Arcangeli. il bolo- Apap. Piacevoli e suggestivi s1 congiung,e con una più at- giunge una propna n_ota d1 suo è, difatti, ver~ immagi• .11neseVuco Bendini, presen- gli a!'lsolati e silenti puesag– tuale e romantica tend_enza al- mistero e poesia, un incanto nismo e non fantasia, sia pll• la all'Attico la sua ultimisst- gi i~olani più generici e di l'introspezione e all'indagine contemJjlativo. saturo di sogni re eccentrica, o metafisica ma produzione. Molto Wols maniera J~ figure di ballenne surreale. rt'press1. che in taluni ~elicat1 contemplazione della. realtà. nnem1zzato nelle . • 1mmagmi ed i ritratti Troviamo, quindi, in qUe!.te paes~gg1, meno class1c1, anzi In ques~? ~enso Trevu1an ha, chiare_., ed i. sohti ~pessor1 recenti tele. che potremmo de- qu~st innocentemente roman- come. 11'.ta. il ~rande Alberto matem:1 -:- qui metod1camen- All'Incontro prima mostra finire di una nuova • metafi- t1c1 da stampa m,zlese. (Bru- Martm1, 1 suoi antenati fuon te pru.1os1 -. spesso c1rcon- romana di Piero Bolla e d1 sica astratta ., immagini geo- me. Gli Spoventapa.1seri), si dalla nostra tradizione e lon- dati .da una cornic~ d1 colo- Leonardo Mosso. J1 Mosso metriche e meccaniche e im- stemp<:ra 1.n una sof!~sa me• tani nel t.~mpo: Bosch, Gru- re ,piatto. alla r.namcra delle oscilla, senzn grazia e misura, magini surreali e \'iscerali, lanconia dt sapore piu attua- newald, Durer e Goya, l?, han- • pietre hloso!ah., ~1. Dubu!- tra le nature morte di Buffet congiunte a creare prestigiosi le e parzialmente es1stenz1ale. no infl1;1enzato. certo p1u .dei fet e, delle 1mmap:m1 misti~ e i por!raits 1957 di Dubuifet. el!etti di macchine fatte di Concludendo'. e rinnovando moderni. Sat~~tsmo e m1~tic1- chegg1.ant1 ~I Ronet .. I .quadn Bolla si perde in un'orgia di nubi 0, comu osserva Edouard ancora un r~c.onosclmento per smo, sensual1ta ed esp1a!1one, sono s1mbohcament~ mtttolat1: insulsi marroni e di sporchi Jaguer nella sua presentazio- I~. sua tcrr1hcante. mac!ltna 1 etica e pseudofl.l1?soOa.~iu che • Larva•, • Rehqu1e •, • Par- rossi. impiastricciali secondo ne. di ., rocce liquefatte e di ce, da lamentnre in GnJom letteratura e ps1coanahs1, ca• \'enze • s;li schemi di un mal compre- luci solidificate •. La tecnica l'assenza o 11 ritardo d1 una ratter!zz.ano questo austero e . . 50 .. informale •. ~~1;rado flu\1:PP~ire~t~rtin~r:~ i1sc;l_~~;od:~ep:~prJ~ci~e 0 tad 0 .; fr~r,~i~!~ 1 .c~_Il ~~~~~~ 1 1\:~~ ~od~de~~i8toS~~~e 1 !!;,,ac;~vi;i~~~:! ntca1n!n~:pa:~i~~h~\ti p 0 ~~ft schezza, elaboratissima (si di- !\Ce~here. senza d1)~tto.nt1sm1,e un r1!ug10 co.ntr? lo stile, romano Nato ~rase~. Rouault ri, 10 acqueforti dal sep:no agi– ce che egli, come gli antichi. GaJon1 non !\arà prn soltanto qui. ann. tutto e .ni:::ore .•• d1- e gh espress1omst1 tedeschi le ed armonioso e molte tele. :ie~~ ~~ ~~l:)/•:::J;~tt~nd:l~~ un • ca!IO•· • •. • . ~!b1ieA;ag~ohi~~gi~i;o~~o~~:~ 1 ~ l~~~~ a~lam!d~:at~ 1 :~:~~~ s;[; ~ram~st~~~eaici~n~ 0 =~~;ffi::f~ cale alchimie di tempere, di li gruppo g.1a sparuto dei appunto . 1~ questi q~adn. vahd_a, mal~r~d~ talu:11 mev1- compo!\itioni di suonatori non olii, di inchiostri, permettono surrcallsti itaha1,1i si afsottl- t;ompe l 0~1t ~affinati. s1mbo- tabili acer~1ta sintattich?, per prive di ag~raziata eleganza. al pittore di ottenere quel suo glia sempre p1u, C?Sl. ad hche _allucm_az1omrese. con 11una genu_ma e appassionata tipico • colore generale., sa- esempio. e proprio J1 p.:,che ma.1:;g1or".ensmo possib1lc, lu- volontà d1 espressione e per LORENZA TRUCCHI turo di effetti spaziali e poe- ---------------------------------------– hci. LE MOSTRE D'ARTE IN JTALIA * G;\'orgy Kepes. di origine ungherese. allievo e collabo– ratore di Moholy-Nagy prima ~~.:t~~~::i.?:~:i~r~~ 1 i:i CINQUANTA te concertali tra estetica e sclenza (Lanouape of Vision 1944 - The New Lattdscape 1956). presenta all'Obelisco la sua recente produzione. PITTORI ATARANTO Si tratta di vaste tele che traggono prevalente ispira– zione da aspetti segreti della natura, messi in luce dal mi– croscopio, dai raggi Roentgen. da foto aeree e così \'ia. Sul– la scorta di questi suggesti"1 temi di una nuova realtà, - definiti dallo stesso Kepes, • paesaggi del mondo scienti- fico•, - arricchiti da prezio– sità materiche, da segni ideo• grammatici e da felici mac• * cinquanta pittori, presenti con due o tre opere ciascuno, sono fra i più validi rap– presentanti cli almeno tre generazioni; ed è per questo che l'esposizione. ben artico– lata nei vari elementi che la compongono. ha un suo volto storicamente riconoscibile di * GllJSEl'PE SClOHTliVO ~h~e crorma:iche, il pitto~e ,in- Le mostre d'arte. che alla Saetti che espone due ~raz!o~c be ]a polemica in corso e il di. Arwco1ta di Naurcno Cu– ct/e ch:a c~~=l~e i; o:s\ 1 ~~ 1 ~ galleria deU'E.P.T. di Taranto antiche Venezie e un'intt'rcs- padiglione italiano della B1en- ,11:urra.Oltre a Fabio Faille, che pres~ntat~re He~e;t 1Read si susseguono con pacato e nel· sante Afa(ernità; con Orfeo nale sarebbe riu6clto veramcn- he. o.rmai un suo ricon06Cibl· ~ecs~~ 1 : :is~~~~ioi:giètal1~ 3 \~i; ;rtm~~s~~ll~~~~ _v!fo"~ss~~d=!~ J::::i~11::f~'no 1 J~l~ 1 si:udi ~:~~;~:! t~ Ji1~~~t:. 0 : ~!:~n°a>;eai gio~a- ~anr~~~?dtun~cc:;~~~~m~~g~ meccanica•· Tuttavia ci sem- ttco che va senz altro sottoll- so dt questo. nost!o con<iAp~•- m astr.atti,. poveri~ inv~ntiv.a gcshva cv,1ncscenza c~ome.tica, ~i~ ~~:t~l ~ge:i~~~:i~~~i~ /~ ~e::i; i~er;i~iitc~o~~r~~t:~~o~~ :~:tr:ru:~;~:i q;1 iRom~:11~1 d~:~ ~oco~~~/rn~;1~i d1~~;~at~ i;~~ f~ aa!~~~~e~~~a ~~~~~~1 ;~~ h! indubbia capacità tecnic la pugliese in ;:cnere sugli svi- confermato le sue grandi doti macchiato con un E!"Usto hber• s1zlone. 1~1entre Matt1110 ol t- 111oJida cultura ripropon:a esia luppi dell'arte italiana duran- di t.rlliiflgurntorc davanti allo ty »-J Roberto Crippa; col'?· me respira un'aria d'irrealtà pure dopo a~er lndossat~ ti te• l'ultimo cin9unnten11Jo, ab!· oggetto; con Fiorenzo Tornea, !'('ttl P<'': stotla dft tt'ndagg10 poetica <"~n una tPndeo1u a camice accademico e fin trop- tuandolo via via a conoscerne anche lui in buono tonna, spe- m ?o,r~uo; un empito sur:ea.- rendere duna ponderatezza po sterilizzato del moderno I presupposti, il suo farsi, te- cialmcnte in Finestra (fiori e lishco - monumentale .In ç;1a~- matematica il segno. docente dei concetti ben an- ncndo conto del mezzi espres- paesaggio) d'una caratteristi- ni Dova: un natur alistic o m,tn. Questa, nel suo complesso. tichi: d8 Eraclito, a Leonardo, sìvi di cui si serve e dei flni ca e affascinaotc gentilezza. CO di cespugli e.on un ciel~ I~ mostra di Tar~nto: una ma– a Klee, l'arte è stata sempre a cui tende. Difatti, quando sa· Alla generazione di mezzo verde Co in~aco mt~so) nei n1fcstazlont', ovviamente. che • un modo di godere la vita rà ripreso il Premio Taranto vanno assegnati gli astrattisti due Paesapp, di Ennt.o Mor- trascende il !atto locale per In• nella sua profonda essenza•, (e questo è nel voti deU'Jng. Cassinari. che qui ha due buo- lo\ti; gr~tluto van~ggiamooto senooi. l1l una esigenza di e. e fosse o non fosse analizza• Casse.no, preddente di qucll'E. ne compo,slzionì !antaslìcamen- In Ludovico Mosco m; u n sen- qtùlibno. scntrta 6cmpre più tO scientificamente il segreto P. T. e animatore delle mani• te ritmate e Capogrossl che ha 80 COSlruittlvo (a~ o.sf~ ra di largamente su piao,o nazionale volto delle cose t in ogni fcstazloni artistiche tarentine>. due Superficie fatte del soliti fcq~~l ~n N:o ~:r;z 1 , tl dqu~i C 1r1:ternaz1onale .. Di cib via vie. tempo, apparso allo artista non potrà ripetersi quanto ac- monotoni elementi decorativi· et ttf e tls ,j a t e abbiamo dato i'lt lettori espll- ~:::i~/ 1:efi!ov;a:~~!s!. dtl~a:i~ ;fo~: d~ur~~~enilae.n~~I~:. O:~; ~aarte~f~~~c:di:l~um::~r~t~~\~ :1tf te~::~~ nè ~r:inbo~a~r:n ~!~ azo .cr;Jf:cz~mlna~;~~~o;: qui n d I indipendentemente furono sUi muri affissi cartelli derevole di giovani• 6icchè è tn,c e fra 1 1 tovTni ~gurati- lcmJche. solo preoccupati di dalle teo~le del Kepes impor• con la scritta «Viva Re.tlaello... gflltito che costoro ' venga.Jo v c. !'IOno uon «; 1 .meno porre un argine a quel]o che ta piuttosto vedere 'se egli I cinquanta pittori d'oggi, at- rappresentati nelle mostre a ~uo,:{· In Gfi9nnt Ber~rli ~ faL Buffet ha icasticamente deflni– posgieda dipingendo, .quella tualmentc presenti alla mootra caJattere antologico. In que~ pora~!~f~;° i~o S~~~loe Bar~= to ~ Pomplerismo astra!t~sta •· • seconda vista • ~he gh per- di Ta:anto con due o tre qua- sfa lo sono adeguatamente; ro è di rilievo il !atto costrut- Siamo ormai alla vtg1h~ del– metta non solo d1 contempla- dri. ciascuno. sono ira i ph). cioè Questa mostra potrebbt tlvo e cromatico (specialmente le. molte mostre p~lmaverili. e– re o elaborare la natura, ma validi rappresentanti di e.Ime- essere di modello sommamcn- ! N se h è . 1 h). . lt stlve ed autunnali. sarebbe au- ~!e~;\~grUf~~- c~~ne 1~ec~eg~~ ~~es\~c ct~n1~a~o~\;re.~\e~ ~~: te i,1dlc~1iva,. a Quanti hanno d~i lie. 'q~a~rl ;:efentt~~~ fo'{~~~~ h~n i~a,?~e:~~tfibr~~~ interne della cr~aziC?n.e .... L'ar- ticolata nei ve.ri eJementl che ~!reco~p~t~ra~er~rc~:;t:::ai:;1°; ;i::~a~ :~~ :~)~~ 1 ; 1 ~ ~~I r;;r:;:,= ;,i modo che l'attuale ctposl– te non re.n~e 11 v151b1le, ma la com~ngono. h a un BUo voi- internazionale (6 e fosse stato mo di Gemono. _ di Giorgio z1on~ di Taranto possa essere rende vls1b1le •, per Kepes, to stor camente Cc anche ero- possibile a Venezia l'equili· Cellbert\; ha una sua di 6 lin- considerate. un buon au11plclo. ~~;:c~ei~~t:1 v:~t:d:r~~l~ ~i6 na~~~i~cl::~) d~~~n~~~~~:~ brio di Tar.anto, noo Ci sareb- tiva tenerezza di colori Porto GIUSEPPE SCIORT[NO che è. Cl può essere infatti zione del me.turi. Essa è pre• una mera illustrazione del sente con Carrà, Casorati, mondo segreto - ma non per Ciardo, De Chirico, Dc Plsis, questo meno reale - come c'è Guidi, Me.ccarl. Pirandello. un'illustruione del mondo Rizzo. Rosai, Sironi, Tosi. ecc. pfrcepibile ad occhio nudo: si Si tratta di artisti sul Quali può oggi giungere, ad una sia non è necesse.rio esprime un pure raffinata illustrazione di giudizio appena accennato; ma temi. solo apparentemente che - è giusto dirlo - parte– astratti, come un tempo s1 cipano con opere in generale cadeva nella illustrazione na- ben selezionate, Quando non turalistlca, e come allora non addirittura con Quadri d'ece-e– bastava un po' di colore o la zionale valore: come una picco– destrezza del 11egno,oggi non la doppia figura di Campigll., ci pare sufficiente l'aggiunta di un'opèra metafisica datata (Et– una squisita materia o il pre- tore e Andromaca) dl De Chi– zioso arabesco dello ideo- rico. una natura morta di Ciar- gramma do in cui Ja gamma coerente . • • • . . . dei colori libera gli oggetti deJ P1ttore t r a d 1 t I on a I 1- loro materiale essere. lo Studio sta, Adria.no Gajoni cs.an di Casorali che è un partico• ~anrzcio! tt 1 ft~n~f r:e 0 ~f;r!~ U 1 ~; l~rest~~s~m t~~1~d:nd~fir~ ds~~ pratica ferrea del disegno ed tempo distrutto e del Ql:~le uno studio accanito del colo- l'artista ha recentemente !allo re, spinto fino a!la riela~~ra- un replica per un museo, l'l.1- t1one del sep:ret1 mater1c1 e confondibile Fanta.,ia di Mac– alch1mist1cl degh ~rtisti del cari, Ja Composizione (oggt'tti passatp, harino gu1dat~ per su un piano scomposti dalla lunghi anni Questo pittore, luce) di Fausto Pirandello giunto ormai ad una maestna La generazione di mezt~ (! tan~o scaltrita da .des!are m~- presente con Marcello Avcna- ~~\~~l~~e ~s~:~r1(a:~~7e qu~~ !~tt~i l u~t~f:1~zz~~';J~ }?:~:~; dr1. con Domenico Cantatore, ll cci Il punt1g.lioso realism~ .di Paesaggio spagnolo è una esoti– Ga1on.l puo .ess~re definito ca _fantasia di gialli, verdi cd • mag.1co•. difatti. m.algrado azzurri legati - e quasi di– taluni r1chl.aml surreah e me- remmo Ipostatizzati _ dai vio– taf1s1cl, egh resta ancorato al- le. e dai verdolini; con Ceset1i, la realtà ed i suoi effetti di Daphne, R M. De Angelis; con esasperato ,,erismo. il suo ma- Gentilinl che. speclalment,t ne niaco amore per ogni detta- La ~u~stra. si abbandona ;il ilio. vanno senz'altro inseriti colorm1 da decalcomni:ila; ~~ nell'ambito della pittura rina- ~~ìtt;~s:Ilsc~~ ~~v~~am~~~~r~ri: scime~tale: dai r~alisti .fia.m- malico e La vite d'un vigore mlngh1 del 600 a1 mantenstt caratter!6tico: con Bappc Guzti, italiani, mentre in talune figu- che in Puci ha degli accilrdi re. come ad esempio il Canta- preziosi: con Lanaro piuttosto storie. amora più di un mo- d~ro; con Le~i, 1:,lvlo, ~eibcz– dulo caravaggesco .. Del resto !~n~1e~~ch~~tiu 1d~}~~ 1 i;~~; il (!usto del eaprlcc10 o d~U~ del colori e il cui Pae.tar,gio metafora, rimane in. G~Joni non è più saldo com<>aicllr.l quasi sempre alle soghe dt un in precedenza dlpinU dall'ar– erud1to e prezioso barocco, tisia. pur se interessante per regno degli avventurosi rac• la solu?.fone di certi partico1d• 1--------------------"' conti d1 Clerici, o di un mo- n prospettici; con Om1Clè'!i>ii, Vlrrllio Guidi: • Particolare di rltr3.UO• (Mostra detl'E.P.T. di Taranto) • < Pag. 7 I.,ETTERA RO!IIA1l'1I * LACAPITALE adolescente * di JIARIO PJCCIII Con un suo tono dimesso e quasi scialbo, da \.-ero cronista imparziale che non vuole intrometter~! per nessuna via nella sostanza dei fatti che narra. Man· fredi Porena ha traoc.lato un pronto della vita romana nel decennio 1880- 90 che è uscito postumo, con una premessa di Pietro Paolo Trompeo, presso le Edl z.io~l di Storia e Lettere.tura (Manfredi Porena, Roma ca.pt– tale nei decennio della sua. adolescenza 1880 4 18 90, Roma 1957). PoNma, noto dantista e studioso della letteratura ita.ftana, morto a Roma nel 1956 all'età di ottantadue anni, a Roma era nato nel 1873 e vi era vissuto fino al 1892; dopo un'assenza di molti anni vi tornò stabilmente nel 1909. « La Roma della mie prima residenza, - egli scrive, - mi s1 isola perfettamente e nettamente nella memoria dalla Roma della seconda dimora tr-a j due confini della mia incosclen:r.a e della mia assenza, e mi si presenta in una visione in cui non c'è possibilità di abbagli e di scambi cro– nologici ». « La Roma della sua e della mJa adole– scenza». scrkre Porena alla fine del libriccino: iJ sen– timento che prevale, in queste pagine che pur vor– rebbero essere completrunente obbiettive, è proprio quello di chi contempla. con contenuto rimple.nto, il paesaggio della sua in!aozla e della sua adolescenza. E l'interruzione della residenza ha pure un suo effetto. Mi ricordo di a\·er letto, da ragazzo. forse in una antologia scolastica, una novella di cui non ricordo autore né titolo - potrebbe anche esser famosa e d'autore famoso - nella quale si discorreva d'un bambinetto paffuto e buono, ponlamo che si chiamasse Giovannino, che un bel giorno si sedette sullo scalino del portone, parve che si fosse addormentato e jn– vece era morto. Diventò lo spauracchio degli altri bambini della casa: tutte le virtù che costoro non ave– vavano o oon dimostravano, lui le ave\'a avute, e nessun diletto. E quest i pover i bambini, e poi rajazzl, furono perseguitati, umllle.tl cd infastiditi dall'im· magine di quella perfez.lone. V'era perfezione. che non ebbe modo di guastarsi, né addirittura di espri– menri. Più tempo passava, a..nzl., e più al povero Gfovannino veniw.no attribuiti i pregi che si desi– derano in ci a scuna c reatura; non del bambinetto che egli !u, ma del giovane e dell'uomo che non poté essere. Porena rivide Roma dopo diciassette e.nni di as– senza, oe} 1909: il ricordo di quella Roma, &ià così dh~rsa, era in qualche modo come il ricordo del bambino morto, morto ,prima d'imbruttire, di gua– starsi, morto pr.ima d'avere cominciato a vivere; mentre su questa Roma, dove da allora in poi egli ebbe stabile dimora, i mutamenti del tempo e del costume 5i sav,rapposero a poco a poco, cancellando il r,jcordo di jeri con la realtà di oa:J. Attraverso i vari capitoli ne.i quali lo studioSo vuole con diligenza ricostruire agli occhi altrui quell'im– magine che in lui resta netta ed .incancellabile, eone, come un rivolo sotterrimeo che talora emerge a ftor d1 terra ma sempre fa sentire la sua presenza. il rimpianto per quell'epoca unica, irripetibile ed ir– raggiungibile alla quale indubbiamente agfh.mgono non poco fascino il ricordo e il ripensamento della più bella età. « Impressione poeticam~te romantica», « quel che di più poeticamente dncantevole ». o: quel fior di poe– sia )), « uno spettacolo altamente )littoresco e poetico », « nelle regioni della poesia». « non sarebbe per caso morta anche la poesia o almeno questo genere di poesia? •• « la girandola ... con una poesia tutta sua», « la poesia che c'è anche nell'albero di Natale», e anche senza grande poesia»: qui non c'è soltanto un uso sproporzionato d'una parola intesa in un senso par– ticolare, ma U desiderio - che trasparisce proprio da quest'insolito uso - di da.re alle espressioni ed alle frasi ohe quelle parole a ccompagnano una co– loritura ed un abbellimento particolari. Naturalmente, è proprio sulla vena del ricordo doppiamente irripetibile che tra le pagine di questo onestissimo librJccino di ricordi si riesce ad intriave– dere qualche bagliore poetico, come, per esempio, nel brano sui Prati dJ Castello che Pietro iPaolo Trompeo ha indicato, col suo finissimo gusto, z.lella premessa. od altri in cui è più manifesta la preferecza verso quei tempi, più gretti e certamente più lpocriti 1 ma tanto più tranquilli e fiduciosi del nostri: « l'oggi non è &empre e in tutto migliore dello ieri>>. Erano tempi di mutamenti; e Porena a~rtl bene . che la sua « piccola, modesta Roma n. che verso il 1880 aveva ancora 300.000 abitanll, era alla vigilia d'una ,grande trasformazione che l'avrebbe resa ir– rieonoscibile; che in quella città coi lumi a gas, coi concetti a piazza Colonna, con la regina e col re che andavano ogni giorno a passeggio in carrozza, oon le case prive di comfort 1 con le donne abbigliate in strane fogge, si stava spengendo ma ancora viveva uno spirito grandioso d'altri tempi, di quando non c'eNlno i ministeri, di quando non erano cominciati l'immigrazione e il rinnovamento edilizio, di quando Roma era ipretins, aristocratica, popolana. ma non era ancora e quasi esclusivamente bor&hese. Forse nella Roma di allor-a si respirava. un'aria diversa ed era essa ,a creare gran perte di quell'incanto che i buoni cittadini credevano provenire dalla loro vJ.ta ordinata, dalle passeggiate per 11 Corso ed a} Pincio, dagli applausi alle barrou.e TI!ali, dalla nvista e dalla girandola della Festa dello Statuto. Mentre Il piacere di D'Annunzio (uscito nel 1889) si spinge piuttosto verso il decennio successivo, La conqui3ta di Roma di Matilde Serao (del 188S), eh~ Trompeo chiama « una specie di prova generale » del Piacere, interpreta più esattamente lo spirito del periodo che Porena ha descritto :l'imminen~ e l& presenza del passato, di secoli e secoli trascorsi sempre in un mod~ e lo slancio verso un ruturo ormai com– pletamente diverso, l'intuito prodigioso della Seno seppe sentirli ed in qualche modo esprimerli ne1la vicenda del suo personaggio, il « greculo ll Francesco Sangiorgio, venuto dalla Lucania a conquisi.are là. eapitale. MARIO PICCHI INTERSTA1IPA UFFICIO LETrERARIO INTERNAZIONALE ~ULANO - VIA G. SILVA, 29 • TEL. 490.061 è a disposizione degli AUTORI, anche inediti, per ta pubblicazione delle loro opere in Italia e alti Estero. /1;Jf~ CAMPARI .( ~ . ~ CAMPARI ~ ,·"- ' ' .

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