la Fiera Letteraria - XIII - n. 8 - 23 febbraio 1958

Domenica 23 febbraìo 1958 Li\: FIERA LETTERARIA: Pag. 3 UNA POESIA DI VELSO MUCCI AD AMICI PARTITI Rorno, 8 agosto 1957. \ 0 i sc.riv'O dal fondo di un pomedggio d'agosto. Qui do"·e sono .rim3.sto fa un caldo fermo, pesante. perfino ie cicale lo sentono. U Sole brucia all'orizzonte e le sue macchie arro\rent.ano l'alito della notte. Qualcuno, ai piedi di un muro. con la testa presa dal caldo, parla di esperimenti e IJega il alima di questo giorno e fatti lontani, a Cont.inenti rivali e con.fusi, Cosi anch"io comincio di voi e non ,"edere più bene chi siete e che cosa fa te. Non vorrei che di qui Q\"eSSe ,in:iz::io la più ~unga e fumosa estate della mia v:ita. Voi siete partiti lasciando vaghi indiriz:z.i. di sicuro avete soltanto detto che ve ne anda,~ate. Ma ciascuno di "-oi che è partito prima dell'altro, non ha lasciato detto molto di più. Cosi sarete lontani e forse non v'incontrerete neppure; forse. quando l'au~o ,·errà. se mai un autunno verrà dopo un"estate di cui non si vede la fine. temo che tornerete ciascuno con qualche diversa anticizi.a contratta in un luogo diverso. E avremo !e facce cosi passate. che non ci sarà di che riconoscerci. Io ora 90 solo che di questo tempo in cui si duidera più di ogni altra cosa un po' di frescura. partendo come siete partiti mi av~te lasciato soltanto una voglia di star fermo. in questo caldo fermo, pesante. Non so bene che cosa mi accade. Come un paraHtico non posso chiama.re vicine JarYe di a mici. che mi sono rimasti soltanto perché son morti da anni. Eppure sono essi che verrebbero volentieri .intorno alla mfa tesla annebbiata. a pattlarmi di cose che sembrano incredibilmente remote. di tempi in cuJ anche voi stavate qui, e tutti eravamo vivi. .Ma il fiato dei morti emici non trupe.ra ,U suono dell'anno in cui li perdemmo: e se spinto dal caldo, mi ostino a non ascoltare che quelli. sarà davvero tma favola in cui finirò di perdermi. Quando tma stagione si fa cosl cruda e greve, càpi la che i morti ritornino volentieri. forse perché si confondono i luoghi nostr.i co.i loro: ed è una crudel là doverli deludere e risospingere jndietro con qualche secco fiore. Veramente qualcuno c'è, che è vivo. e anoora pot.rebbe in questa memor...a di cosi podri anni essermJ testimone, e aiutarmi a ricomporre i tratti ~i \.-Ostri volti. Ma anch'esso, che è vivo, ho idea che sia nelle mie condizicm.i; tant'è che le ragioni SODO in fondo le stesse. Dev'esserci passata la ,~oglia di vederci e parlarci. E può darsi che in questo momento anche lui stia scrivendo ad amici partiti cose simili a queste che io vi se.rivo, senza sapere neanche dove spedirvele. Partendo, avete diviso anche noi che siamo rimasti. Cosi è che son 90lo. E la vostra partenza m'inchioda alla mia solitudine. Scusate la noia di questo mio verso: c'è fa caldura. vi ho detto. e c'è il fatto che bo voglia di nulla, se non è di star fermo. In questo mio stato voi capite che mi difendo male dal peso de.i tempi che ci videro uniti. Ancor prima di conoscerci, avemmo il luogo per la nostra amicizia: qui ci conoscemmo e qW potemmo anche sfogarci dei nostri umori diversi. Qu~to dovete ricordarlo. Ora che \.--Oi siete usciti, io non so che aggirarmi con la mia solitudine dentro quei luoghi Dico questo non pe.r toccarvi il cuore, ma perché non vedo come qui dentro io possa oggi supporre che ci fossimo solo noi e che una base esistesse al solo fine che noi ci tenessimo amici. Se questo torto ci fu. non le.mete. e soltanto mio: ma è un torto più grave di quel che potete pensare. E' il torto di essere venuto arruco di tanti. di quasi tutti quel)i che qui s·incontrarono. Voi direte che un affetto cosi generico era già il segno della mia solitudine: ma quando a\."Tete scoperto il seme di questo mio male e mi an-ete detto incurabile, saprò appena perché la vostra partenza confonda le mie desolazioni, ma non potrò capire perché mi lasci e m'inchiodi in questa mia solitudine. Andando,·ene avete portato via qualcosa da ognuno di noi che siamo rimasti. E molti di quelli che ancora fanno di questo luogo. come un tempo, una carne ,-j ,·a. sospettano che un po' del loro sangue 5'.e ne sia andato con voi. Partendo. a,·ete fasciato una goccia di solitudine in ognuno di noi che e rimasto. E questo nemmeno sentiamo iJ bisogno di di~lo; crediamo di scorgerlo l'uno nell'occlùo dell 0 altro, nella parola secca che usiamo tra noi. nel modo schivo con cui ci accogliamo o ci evitiamo. De,·'essere questo silenzio di cui non facciamo parola. che mi convince a star fermo in questa vampa ferma. pesante. Forse voi non farete molto cammino con quel poco che di qui vi siete portato. Ma neanche questo ci rallegra. Non fatevi sorprendere da qualche parola dura. da qualche dito puntato. Ne.i più di noi l'amarezza del ,·ostro distacco è soltanto accresciuta dal timore d.i vedervi perduti. dal timore del gjomo in cui si sapesse che per noi siete veramente perduti. perché sarebbe allora qualcosa di noi che va a male. E poi. voi sape\e, i più dj noi hanno la voce roua dalla vita che fanno. hanno la mano grossa d.al lavoro che debbono dare per vh·ere appena. Voi li conoscete. Anche quando salutano gli amici, che sanno di rivedere all'alba. hanno il gesto pesante, se più è cordiale. Ora invece voi ci avete .lascia t.i con un'ombra di offesa, dicendo che forse UD giomo ci saremmo rivisti. Non potete pretendere che questo ci piaccia e ,non ci sca,; fa viso una brutta ruga. Ma. vi ripeto, non è questo che conta Voi ci concederete l'attimo di stizza che in tanti di noi si accompagna con l'amarezza di veden,; p.a. .rti.tt . Importa invece che non abbiate a noia se in moJ ti di noi questa amarez.z.a si oomma con il timore di vedervi perduti. Qui non c'è boria. Questo timore riguarda più noi che ,-oi: e perciò prende in tanti di noi il colore acido dell'offesa. Kon ,1 dico nulla di nuovo. Questo è il timore che avete pro,·ato ,·oi st~i. ogni volta che uno di \.-Oi se ne andava prima degli altri. Allora ,; domandavate a mezzo fiato insieme con noi. se a,·essimo fatto per trattenere l'amico tutto ciò che potevamo: e se di lontano egli potesse ancora darci l'aiuto che prima ci da,·a. o se in,-ece la sua partenza non nascondesse una disistima di noi ... Mettete queste domande cosi sommesse sulle labbra di tanti, cli quasi tutti quelli che qui s'incontrarono; e più ,·i parrà queste labbra restino ammutolite. più avrete il senso della solitudine oscura di ognuno di tanti di noi, in questo silenz.io fermo. pesante. Perché in fondo slamo fatti cosl. Né voi lo avete scoperto alla ,,igilia di andarvene. Nessuno di noi può giurare di non avere qualche brutta setola sulla sua schiena. )la non è la vostra partenra che ci aiuta a strapparcela di dosso. La \.-Ostra partenza lascia tutto insoluto. :,,;e voi potete nutrire una sfiducia così astratta. da pensare che basti un gesto di commiato da noi per ~varci di mezzo. cosi come s:am fatti. In realtà avete lasciato quasi tutt.i noi. che qui c'incontrammo. con ie nostre schiene maech:ate e con qualche pecora nera t.ra noi, che ne portiamo il peso. Ma anche voi v'illudete, se credet.e di esservene alleggeriti per sempre Dovunque andrete, quel peso vi giungerà. Però non vediamo rome voi da d"uori dJ qui. se non è col rischio folle d'ignorarci o di batterci tutti, possiate ancora darci una mano. E fosse anche solo a prendere quakhe pecora nera per Ja coda. e scaraventarla fuori, per camminare pjù iesh contro il grosso del nemico comune VELSO MOCCI lJX HDIARIO Laici Bartolinl: • Anita. SPIRITlJALE!. * Libertà e ansietà di Divo Barsotti di * VALERIO VOLPI:XI a\~~:b:ual~~fe:ea~~essi~~•v:: ~;ieal~~l~~anJe ~~!t~ioci,! !tesrf: ~rrt:o~~~nle~~ ~~i ~\!;!t~~i 1 ti:1:n: 0 ~ 'i~~ r~i~~~i d1!a_ d~~~n: prendo ù l ibro di Di\•O Bar- pos,gaservire ad avanzare vie- a1:eoativa del diari.sta cbe nelJ'..obbedienza c1e-ca dello della nostra unpotenu e del· sotti (..-Le /u.pa immobile ..: E- ne assiduamente meditato: la conclude proprio questa par- amore.... la nostra m1sena. e aopratut:o ditionl di Co munità, 1957) preghiera iJ silenzio l'umiltà, te dcl suo diario con un'affe.r- La libertà e l'ansietà con la a identiftcarla con tutta la pau- ~:!dt0:i~~~it~~ir!:U~~~~ ~~r:r:~1i"cheù~I d~ 11 o U:~ b~i~tr e~id~~ ~~g/:: ~~~e B:~~tt!tio~im~~~~e.11! ;:u~~:a!.te:;J:t! J~~~~o~~ pe.rchè se è pur vero che sia- come sia concreta l'aspirulo- te religione: .. La Presenza di anima mi pare possa valere l'attesa che_ l mistid di. sem.– mo abituati a coooscere sen- ne al di fuori delle zone di Dio brucia tutto. consuma tut- 1,.11cbecome prova slgnl.flcaU- p,re hanno 1•:idlcato. acquista il ro ~~~~FJ:~ ~o.nr ! 0 :!~ ~!!1oa/tiu~ 0 ~~:u:l~~~a;1~1n; ~~rt~. non vivi che la tua ~cltad~= a;t~!~1~ne~~lla r,~~ ~:\~:.:i:n/~c~l:Ui !ncr:~ te private d i tanti scrittori di di povertà a cui og,oi anima è Sil<>ndo e umtltl. tuu e golarltà e attualità del tempo; zlone esterlo-re dovrtb? 9 d i profe,gslone. ml è sembrato co- costtttta • SOR&lacere. sma.rrlmento sono altrettante In un cllma o\·e la facile po- colpo costrt--1,nc1 all es.se ::i- V LEIUO VOLPISl u i nquietant e che un sacer- Una preghiera che non ae- ragioni d'una medesima rtcer- !emica disegna le coscienze èrl- zfale. dote pote.ue offrire aD'indt- ~e U modo dell'appllcutone ca: quando di fronte &ll'esp res• silane pressochè morte o mi– scre zlone e alla fantasia del formale ma esM!òte come atto sione ed alla comunlculo.ne si e:urandole ne.I rapporto della lettori i mo,~unenU più. nasco- continuo, come una figurai.Ione ribadisce la necessità del si- loro lnfedellà ml pare che que- ::i1p1~~ntJe't:uo~lmLa em~= f:~~ r:1 ~~J~ ~~:= ~::~ 0 ~on .:itrJ~z~~~ ad:~ ~~~a~~~:rv=aÙ ~ st ~ Alfonso Gatto perples.s.ltà è stata ienerata - te la sper~za (.. Ogni preghie- •diario-.. con queat.a sotuz.to - troppo pericolosil certi atteg- :~bftumJ~~o c~~Ì~tru°~d~i ;~,:t~~~ vd~ ~~~a- \~f~~i: d:1.1'~:~~~ .°;!r!u ~ r:~ ::i:: ~ ~ti.po~ :on 1 oeddr~atl~~ :a~;ss~i 11~~:t>~:io 0 h! ::~r- ~/~~~n::Ct a1:raDi~ern~:e ~r~e~)~· u:>~::in~at:i ~~= ~~~ttilns:=i~~:~;:i~r~~1~ a i ~la rterlì etterari to sapientemente per il «uo doo,ani ala morte: e l'anima lasciare la propria anima a fkato della speranza assoluta: pubblico potendosi permettere istlnh,.,amente si ri.fluta a un disposizione di Dio e degli al- dopo che nel nostro linft.UIJtJio una più. decisa e giwtiftcata amore che esige la morte•); trt anche nella fugo continua è quasi dimenticato il valore esposl.zione. Basta infatti scorre.re poche pagine del volu me per capire quale sia 1tata Invece la dt.spo. sizione di Barsotti nel conse– ~are questa parte di diario al– l'Editore: La fon.a drammati– ca dell'amore di Dio. come rot– tura mistica con o~I residuo dell'io mondano. risalta non solo neU'esempllflcazione quo– tidiana del diauamma 1pirl– h1ale ma rrl tutta la confessa~a Insufficienza ad accettare total– mente la vocazione alla santità Lo !crittore non ha ,·oluto --darci un e.se mpio .. ma rlro– no,gcere in Ee stes.so l sintomi d'una spirituali tà :es a e aru– DIARIO ALL'ARIA * APERT.-t SBADIGLI INVECE DI POESIA * di GUGLIELJIO PETROl\-i: ta insieme. soue~ta ad un'in• Og ni volt.a che., sia pur reso dubbioso ma anche questa volta non è mancata. Io vocazione sempre più. totale ad d :a.ll' espe."'1enz.a, desidero conoscere un'ope-- non vorrei qui dire ohe si tratta. di un una preghiera identificata con r a n ella quale, l'informazione con-ente lavoro scadente anche se lo pensassi, de– :~dlo~~ri~~ei=~~~n che nostra e straniera rileva un r..su!tato di sidero invece dire che si tratta di un la· conforta alla speranza. all'ulti- approfondimento umano e di novità dram- ,·oro mediocre Je cui punte &allenti 6:fio– ma u...<10lutasperanza che -per malica o JX)Ctica, la delus!one è circa rano appena la pelle del corpo vero del il cristiano c0:1verge loJica- &empre la medesima; una delusione che dramma rappresentato. la cui forma (il cui m~:: èegclJ1!' 0 ;!~ 1 !~~i;!: 1 ~·n conf erma come, il mondo moderno, rav- linguaggio) è trotto dii una cucina assai lettore mllltan'e. di un libro vi.sa profonde conquiste d'arte, penetra- sapiente, dl una ci.fra ormai diffusa, co- come questo di don Ba~otti: zioni non corntmi delle "1cende umane, munque di un meccanismo, di un montag- non appartiene all'in,·enziooe delle ragioni di vita che d distinguono, gio di elementi assai banali e onnai di!- letteraria ma penso sia più. ,~i- in piccoli lavori s~ cucinati assai a tusissimd, vuoti comunque di realtà o di cino alla J)Oesla. alla poesia re- dovere, ma sempre di una superfiC:alit.à ,;uggestioni poetiche che penetrano nella ligk,6a. che alla riddità delle eh.e rasenta il dilettantismo più terra ter- coscienza al di là di quanto più paci!ica– ~'!t~~aez/o~tot.e~~og~~~- te~!~ ra. Ogni volta sono costrett-O a doman- mente e senza eccessiva fatica, ogni uo- go fra i più avvertiti. Insiste danni: ma se, generalmente, l'uomo di mo medio di og,gi ha acquisito senza sfo.- ne.I ..diario .. 6opratu'to su una oggi, chiama realtà profonde, opere di zi culturali e senza troppe fatiche cere- meditazione immedia ta. fr am- poesia, penetrazione acuta della vita. co- brall. La stessa conclusione è colta entro mentaria. sog2etta al pe.so del· se cosl epidermiche da non riuscire a !o- elemeati già Ulv-ecchiati in quest'Wtimo la Grazia o all'aridit à. al fer- rare nemmeno il primo diaframma del decennio O poco più, e non è l'approfon– ~~~le~~1cl{:O v~on~fumJ~: nocciolo dei nostri sentimenti, vuol di.re d.imento di quel pensiero e, a dir meglio un libro di dottrina come l che tutti si sono dimenticati che la storia di quel senti.mento, scaturito dalla condi• suoi molti altri. ma una confl- dello spirito fu !ait.a da Petrarca o da zione dell"uomo moderno; ma è una san- deoza che non teme gli aspet- Do&tojevski, da Stendhal o da Verga (e pllce didascalia di quell'Es:..S'"..enzillsmo ti più. dimessl e umiU della molti sanno come la lista potrebbe esse- dozzinale che, ad un certo punto, potk es- oonfes.sione. re continuata e come debba essere inter- sere appreso da tutti attraverso le foto e Proprio per la frammentarle- pre.t.ata) vuol dire che OCCOITe ricomincia• le diciture de.i giornali illustrati. ~~~ ~:!o:~ 1 e:~:r~l:: re dal principio. Se dramma e poes.!a so- Ma se quella è rappresentazione pro- gn.itiOlle sul contenuto ma un no giudicate alte a quel livello da botte- fonda di UD qualsiasi a.spetto della ,-ita, esame degli spunti più a:tivi gai, quando gli insegnamenti &ono là, fer- se è come ci hanno detto con tanto cbias- cbe rendono attive le pagine. mi nella storia della oultura e dell'arte, e so una parola che ci porta al di là delle I,a ,·ocazione mistica viene do- quando, su quegli elemeoti acquisiti, lo nostre possibiltà più quotidiane di cono 4 ful~:netaJ!u~~::~1:!ifr!ro~:: Individuo d'oggi può e deve cercare il scere e di riconoscerci. cos'è allora un so– tiC3 dell'abbandono Ln Dio. ab· proprio elemento di P rofood a espressi.o- lo personaggio di Camus che veramente bandono che ha tutte le condi- ne aggiunge nd0 ad esso !e sue espe.rien- riesce a toccare i. confini poco i.ntellegibi– zioni dell'entusiasmo e dell'or. z.e particolari di acquisizioni scientifiche li delle nostre comuni angoscie? E' un ~~:~:~~~:ll~i~~m~1tJ~ ~~ ~::~~ : :~3 Fe~~ :òes:~ messagg:o ma_ggiungibile; eppure, con * di OLGA LOMBARDI M.artedl 4 fe bbraio , a.I \.N.tro Elwrto. AlfoD-10 C.uo ba parlat.o pe.r- l'Auoclauooe C Ulturale Ita– liana wJ temA: eUn poeta od suo tempo•. La COM""ersa..z!one dJ G.atto ~ ancora la riprova d1 quanto s•a pill valida e oper-.:ate l'isp,t.u.– zlon.e di un poeta rlaolta nel.!a 1u.a natUNJe <lPl"ealilOD< dl< t la pronuncia po,etlca, ne.i con– fronU del auo momento teonco. Getto ~ UDO del nostrt poeU p.l). comunlcau,'t e le aue ao httioni r-appraentano t1 llllcuro rln.no – \·arc CM:lla uadWo oe ~U" ùn~ mo d1 una viva e mode.ma co– mun.lcazlone. i.. sua conle;N.!'llll d ba rlpn,– poa:to, in una upoaiz:lon,e ncc-a MA spewo caplZioa. Un problema di C'UI U suo t&tlnto di poeta ha 11• ind!cato l term1n1 di aotu– z.1~: Ja tunz:lone del po,eta. ne.E •uo tempo. la su.a tnfluerua sul– le ,trulture della IOC!et.i.. L'immaeme che Gatto cl h.a data <Mcl poeta ~ ln de6.nitlva la irnmas!ne dJ N con.gnata alla a:ua opera: 11010 e indifeso di tronte alla 90cletl, quul tn:a– d.atto a \'1\-en!i eppure senq:ir-e spalto a mt.ur- arsl con la \'1U.. a opporn e alle rnlnacce e .11;:t aducatnfllU della .-ua epoca pr-acmat."5U Il iruo coraggio e la 1W. contraddlnone Jl poeta. .embra userai IIPOl'llato del SUOI d.J:rftU per Rrvire l& sua \'<>Ca– z:fone all'esser.!, non all"aver-e. ?.er Gatto la- poesla COCltcm– por-nca è U"t atto dJ dedlzfonc a doveri utrapoetid; di questi 11 poeta deve Uberar.sl resistendo aua ~ta.z:toae di RT"\'lre e at• foermando con la vita e rop,e~ la inalleniabWU MU'e.ssere. O.– fendendo la ma Ubertà e 9011tu– dlne. p,erti. H poeta non de\·e cu– are di CSXt'le l' Lntermedia rlo. il porl.ator,e di un musa.gg: lo da?.– rusoluto, d1 cui ecu atten de .sen– Z& lm-pui-enz.a che maturino t !rutti. Ma questa trnm.agb,e del poe– ta, oraoeuosa e moc:1.~. per cu.1 la bonU. ~ ]a suprema fon.a del– la ragione. ~ lncomprena!bile ai p!l). 11-ovanf. che per N sce:lgono l'a\·ere piuttosto che l'eu-eN!. n nostro tormento - eonc:lude Gatto - sembreri. 1orn ozioso e sott lle: no..l non abbiamo nulla et. ins-ecn.ue al nostri fl.gll OLGA LOMBARDI miltà e del proprio peccai° &:gni!ica bellezza torma.le , passibilltà del- ~ è ~=~ qu!~~e :=~fbile :tt~~~i~!t~u~~:en~la .. ~ lo stile, propr!età dei l ingu aggi, vuol di- E se quella specie di tecnica espres- RJ~~Jif' eo~~l~: non di andare ln un eremitae;- re che siamo tornati i.nd: :etro cli secoli slva cost-rutta secondo ca.non.i del tutto TELI.I aooo natt i poeti letti d.a f~o.lemfe:I ~i~~le~~ ~~~{; n~=do ~=todall'Inghilterra d m3cchlnlsttci tipici del mestierant:smo di =:e T~~~le 1n~. ": per vivere solo. abbandonarmi è molto, l'eco dell'entus!a-giunse or non ~ n~ ~r~• J:rech~~ :=7~ =~ ~:;1m~. ~~eh~ all'istin o spirituale che ml tor- smo d'un pubblico, pare tutt'altro che \"Olume"Poes!e • _ me sarà l'o- ~e~t!n e ;_~e 5 ~~~::,ia t!~: dozzinale, per un'opera teatrale; cl giun- spirito da quando accostammo la pOeSia? ::: d~•~~ ~~ P= tamente •: è una dichiarazione se il clamore d'una scopert:a., l'ammira- d~ ~~-:~::=•e~~~~~: pubbUcarloM Pttsao ua Impor- ~~~!~~~~ eln~1J~~h~ 1f-:~~~r~~ =ti S:Ua ~~~ ~col~!::~ ti i valori storici o dimenticati dell'arle e :!~•·~~~~~Reti~~~ zlone ad uno 6-tato spirituale tipici di nuo,:-e s.ituaz.ioni sociali speclfi- delle lettere, affinchè ciò che deve com- alla moTte • Di Marlo Lurl 11()– cosi lontano apparen·emente ohe del nostro tempo. Quest'opera alfine muovere.. anicchire, e!evare gli uomini, 00 ~te lette, ::ii \"Oh.une 'Ono- nella vita cristiana di og~I e è giunta a Roma; la mia po,ca ma, spero, non si fermi al livello di quelle cose che. !: eep':: 1~· d1 ~ .. N:~~ ~!5~rt;~~~eim';Vl~~t~ : 1 ; ben vissuta esperleni.a, già mi avvertiva tutto sommato, 1:niscono per far sbad.i- ~ ;~\ ~~~. ,ev~:o~; più esterna prese nza. Se da un che non avrei trovato nulla da Portare a gllare almeno quei pochi che ricordano, casa•. DI EJ<na Cl<mentell! a. 1 verso rifluta ogni comprornes.so casa; ma è sempre bene toccare con ma- che cercano di mantenere ordine nelle ,-otume: , n mne dentl'o • ed..1to che possa piega re l'arditena no. Sono dunque andato a vedere • Uno proprie idee e nei propri sentimenti. ~ Bui.etti e lllu.strato finem-en- !e~n~~~;i\~W:~~ g~o :?tlla :(; sguardo dal pon~ • di Miller e la con!er- GUGLIEL:UO PETRo~, ~ 1r:u:n 1 r: 1~J~!tol·e ~ s~!i 1------------------------------------------' atto che salva: l'atto di dedi- ~------------------------------....1::~poalcg~~dlde:~~;~·

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