la Fiera Letteraria - XIII - n. 6 - 9 febbraio 1958
Pag. ;i LA FIERA I F.TTERARlll Domenica 9 febbraio 1958 DAI ROMANZI POLIZIESCHI ALLE TRADUZIONI DI DANTE Dorothy i. SayersBlairpoeta *senza volto * di ALDQ CAIIERI1liQ Dottore dell'Università di ria ai suoi romani.i e raccon- critici e lettori affermano: la Oxi!ord, specializz.ata In let- ti di detection. Sayers. che scrisse intorno ~~~d~r:i~radti:n~~~~~~e~ as:l cufl !u~f~ni" dr~~ :rlAr::r~~~~~~ ~~;s~ l i; ; di due grossi tomi di saggi vivacità non mai scevra di dal '25 al '35 e oltre), dà a danteschi e di varie opere buon umorismo. la Sayers chi la legga l'impressione di d'argomento .religioso. Doro- dimostrò non soltanto di co- essere molto invecchiata. thy L. Sayers, morta B 18 di- nascere a fondo Ia produz..io- Les morts voni vite? Molto cembre scorso pare si mo- ne (immensa) di romanzi e più presto fioriscono e muoio– strasse insoddisfatta quando racconti poliz.ieschi inglesi, no libri di cotesto genere: i ~eb~~t1:::~~e~aire~ur~~~n~h!i ~~ed\ca;~pr~~!!tr.:.i ~~~~~~: ~~a~~~~ n~;~z~~~~ ~~~= suo titolo più significativo a con un fiuto abbellito da al· tre cercano di iniettare in ~~:1 1 ~~6~at~~~e itli~r1a~t~ ~y~~~6s~~~~ di ~~et~~c<!i ~d~ ~!~~~ ~~re6~i. s1o:z~ceeu~~:l; libri d'i!1venzione quando disfatta. che non si finge: e pressoché epilettica frenesia. sono stone poliziesche. che senz'aliro era in lei au· Sempre più svelti. sempre gr:g~i·ed~z.i~;11~~àre~i à nt~c;."u~!~itlua~~ 1 P~~ f~ùpr!~~~~nfsiè it2~~itop~~ ief~n,~i°siia 8 f~akds~io;;eJ:c ~~~~r:ai~n ::a p;~fi~~e~iof/ ~~dfr~t\~:a crle ~~ c;;;~iiiil: Rorer Deaalso P_« Interno» e__ del 11: ~~-qtato- mosa università dallE: !)OD di perfezione. Nella_ ~ay_ers. rio i, danteschi: e cnhc1 at- [erree ma consacrahss1me per lettori più smahz1at1. o tendibili ebbero a osservare tradizioni rese in lei natu· meno conservatori di me. son di recente che, se assai te· raie, non tacciue disapprova- da deplorare arrugginimenti dele alla lettera del divino zioni né biasimi per gli scrit- dovuti al trascorrer degli an– P?ema, e interprete coscief!- to~i _di invenzioni poliziesche ni e alla grande cohcorrenz.a uosa e a volte acuta del s1· i;r1v1 di quella rafiì.natez.z.a dei più industri colleghi. Ma RISCO -TRI CLASSICI IN VALLO IA * ~ifl~ato a~legorìco. la ~ayers di ~ec-çanica e di 9uell.i: sol- la Sayers ha un suo stile: nel INDIPENDENZA r1usc1 assai meno del Bmyon. \ec1tudme verso Ptntelli-gen- quale convergono. insieme ossia del traduttore che la za dei lettori che in lei turo- alla squisitissima cultura. preced~tt.e, nei. paesj anglo- no_ecc~zionali. Tutt? questo, doti anche più rare: printissi· sassom, m ordine dt tempo, e il più che potrei dir se- ma quella di organizzare una ~~~deer;:-~~u;~~~/~:~td~1~ re:;a~o,p~~,i~~~e:n~~ ~~= ~if:a~~a c~fe~~!lm~~!?tà CO~= la « Divina commedia». E. gliere in castagna i colleghi; ci.fica di narrator vittoriano. una settimana prima ch'ella come nell'applaudirli: quan- Lord Peter Wimsey (per la morisse. il « Times Lìterary do proprio s'erano fatti ono· cui invenz.ione pare la Sa- UIROGEB * o SA ISE Supplement », nel recensire 1! re Apprezzo 1! Cheslerton yers prendesse a modello un suo secondo volume di saggi per quanto le sue fantasie suo compagno d'un1vers1ta, danteschj, pur ap~rez.zando- poliziesche le paressero un amato segretamente e amm1· ne l'efficacia d1vu}gat1va. po• troppo mtu1tive e az.zar- rato molto a lµngo) è✓Jl deus J)'rendeva l'autrice piuttosto date ex nwchma Ìdeale. La sua ~t!~~'naomt~ l~~~ev:u:!si.l t~ e~4l /~fl~ia 1 ~~~::1n~~;~ ~~if~1~ 1 ~~àren~~c:~:~~ ~=: ~~!~a~:::r~; ~~r~s~~ 0 !1 ;;;:; ~~~:iin~~ 0 1;:°jlascr!ttu~~s~ 1 ~~~~e1n~~1~1~~~1!.1:~1~e~gl~t~ di RENZO LAlJRAil'Q scrittrice alla quale voglio Non accade. leggendole. di ragionate. non nella prontez· molto bene. "Vuomo nat~ notare che il suo poliziotto è z~ dell'mtu:1to: _si10_una gra- Nel coro assai folto ~ii voci, evidenza. insos~enlbi!e ·- Op- ~di;r~~~em~ediesei~~zavif~ :prem~~vd\ (~a~~~:~ to~~ ~l~n't:.v~erdoe:i~::n~!~~ 0 :~~~ e di_ graduabili valori, della pur,_volg1a!"oc1 al• Sepolcro d1 Gesu, per quanto opera d1 meno che suprema in fatto di zezze d'un momento: che più poesia .belga contemporaoea, deQh Astri•: • ...Sì, tl t~o una cred_en.te, durante e. d~po tral1P<)le e sotterfugi, ritro· fanno valere il fondo del– che ~ nmasta, nonosta?te una corpo è di ~iamm~- - Più la trasm1ss1one alla ~adio in: vati e discoverte, caso più l'animo umorescamente se– s~c!e . di. • I_nterna~ionale ~ ~he fulgente 1mmagmo ~llora ~~ese (1941-42) suscitò assai comune di quello del poli- rissimo. Questo nobile segu– d1 certi od1erm motivi poetiCl 1l t~o splendore - agh ap- violente _Polem.Jche. La Sa- ziotto sciocco O ignorante O gio dai molti milioni è [atto comuni_ un po' da per tutt? pelh ~e_l cuore,. -. _ quando yer5: mon a sessantaquattr~ più ottuso dei più addormen- aJ?ire con lievità che nessun In ogni Paese, !orse la plu un. bnvid,o dell mv~ibH~ - an1:-1. A quaran~a sn.u~ d_1lati lettori). Non un partico- altro mise in opera nei suoi ~~~~~a~\~ :1 n~~ffi;kaJ:~i~ ~1~~u~e s~:r~ ~~~t~orll 1:~~ ~::~er~,i~~~it?llss~ 11 ~~e:~~~ ~ rs~o.d~~~n~=t~it~~in~~ ~~"tfèhtst~~~~~!i ~ T la p1u 1mpegnantev1s! ancora, ginati appena. - Proprio m un nuovo conoscente le d?- scola. che non siano oleati a ~iustamente famosi di Padre e che cloe, si è riserbate dav- un tale i.stante - suf piazzali mandaya se ne avrebbe seri!· perfezione. per il funziona- Brown, immersi in un'aura ve;ro fedele a quel suo • hu- di un Empireo - ove !'.eterno te ';!Itri: se non avesse des1· mento più egregio della gran poeU.ca di grande vaghezza. :l1~~: c~~m~~rs~~'ì?&ff!~~~ 1 l~ 1at~ 01 ~u':l'~":~~erfneffa~~f:,po~ ~:;o a~\i~?rn:[t!yfu~~u-~~ ~:e ~a~t~rit/iflm~f~!i :~grie~ sa~s~~Ss1~~i q 1 :e~:1'~ tanto la · contraddistingueva proprio in un·atba muavi· ll~\•.enuon1 degl! anm gio".a;- Tutto è in ordine. E ·la fan- che, e molte altre ragioni. E dalle altre dei neolatini, un pliosa - dove H Mondo fio· nih e della pri_ma mat~ita tasia è pari all'informazione: oso scrivere: fu orsogliosa ~ 0 ~~ 0 m~a l~i te:;;:;;,nt! s:~~~; ~a1~ns·~~~v~l ~~~i:: 0 J.~:t~ ~e~f;te~fnoda a~;'-~iil~n~-gia~; ~od~: ;~~;i~to~n~~:; ~jiti5r~~! Jrg:~~'!1~u ti~nzit D~~iseie caratteristiche di !:en~':~~e~p-;~~~ ~;~!~i ~.~~~!~ ~:r m~ll~ ste rei?tri: ~!u~ 1 ~i:t~~ch~~ ~~~f;if~~ d~hl i:J~~;'w~erl~ ~=~~~ questo lirico belga vallone, e alla mia anima - con tale simpatia. che deve sa11er tutto sui ve- colte. Peccato non. aver ~– dunque latino, se vogliono impeto fulgido - che ogni d_Si sastcome ~annl, le dse leni, sulle armi; che deve es• tulo attua~ un ~10 veccll10 iis~~\ f~~~~1~a~to" c~~ ~n~ ~u!l 0 ~fv/i~n:ar:~t/~~,a°~~~ ~e~i~~ tr~;i~ m:n;;::c:1~ ~1~,~ ~~ 10 s~~!~tost~~i~~ ~fft~\c~~~ere~~!; ç~~n cl~ letterale accostamento ai suoi nebre. - Con. Qllale sguardo ~ro e pdubbruttino. ~pitto~ delle più abnormi psicologi· 5a'?eva_ essere, C(?n gh estra– testi, richiedono allora che tu la. fissasti - fa mia anima ~ un e O e ~r ce t ~! 0 J 1 che compli~az.ioni. Si sanno n~1, piuttosto distante. Me-– anche &i tenga assai presente, allora stellare, - Ira la ver· aefi n~ci}~i~ont~ ~rfe 1 bb ~ queste cose~ le sanno tutti. Il R'.~to.allora. no!1 av:er .~vut.b che: e ... il ~uo mon?o (come tigine ed n /-rf!mito - della mettersi in ca~ E gl" sc.;{t,- qu!d eh~ disti~~e ~a Sayer~ ripulse. _Di c-ertl suoi p1_ m: ebbe a scnverne Piero Rai- tua veste d'etere! - E tu tori. a volte di.fend~n a da_1 suoi e~ott1ss1n1J colleg~1 morablh stra~ia,gei;nm1 di– mondi traduttore e prefatore) t'avvUuppasti di tuce in.acces- s ada tratta ~n violenzao in- è 1m~lI?9b1le come la poesia 6COljl"eremo {non e è .tre~~. è librato in un·a~osfera ra· sfbfle. - E_poi la notte venne c~nsueta e 'con ragioni tut- e tang1b1le come un mattone: con tutto comodo) negh""Ehs1. zionalmen«: mag1ca, traente nel ~o mistero sommo~- t•aHro che ragionevoli O con- Qualcuno, e forse molti ALDO CAMERINO le sue origini d_a un. profon· Un aura .t~ orfica, e altra vincenti. j parti più infelici do substr~to .filosofico •. Il au.ra anlmisticamente Bn:Cora della loro dottrina. Dorothy ~~~l Dl~s= ~~~~1~ ~~':ect•~ot!a~c~j~~~• c~~l~~= ~a~~y=~s a%i~~n;h,!b~:~t!~~: anche un filosofo mol~o se- negabile entusiasmo ': ar:iche JJ'Tedi più al suo titolo acca– ,gnatamente seguace di Pla- con una certa conc1taz1one demico e alle accademiche tone (de} Fedro, del ?imeo, che è ad un pel_odall'eccedere, produzioni e sgobbate. Con del Convito) e di Plotino di e che però, miracolosamente, un intelletto assai lucido e quei capitoli delle Enneadi non esorbita, le direi, dunque capace di ragionamenti crlti– dedicati al e: demone>, alla tipiche in Desaise. La genul· ci tutt'altro che disprez.z.abili. :u~~Él. 3M;E!~~iua~g~~=r~ ~=t::aces~~~r~~~t~a c~r~:g:~: :r~~:24iv:uttk>°11e°ue p~e 1:! pure un rianimatore e un sa non hanno poi bisogno di tiche di donna colta. E trop,-– vivificatore di quella sugge- essere sottolineate. po poco le persone che aveva ~~~:richd~ ~i:~b1•~ei~d!f nera ~!isre:~~~~~e ~ttoaliò~ i~v~~t~~/ ~~i!~e lr;i~~r~~~l! c1de. e dat _Co711mentan su1 idioma, nel nostro, postulava con ~e nulJO~I d1 l.etton. Vern Aure, d, Pitagora di un tTaduttore eccezionale, I g1orn~h m~le~1 .cJ:ie _ho leroclc Alessa~drin:o, e d_aJ nonchè un provetto conosci· v~uto, e 1 poch1ss1m1 1talta– De Dee Socratico ~1 A~ule10, tore della poesia in genere n1 che a_lla morte della Sa· e dalla Demonologia. d1 Plu- dei Belgi, e del loro, l'.>érnoi, ye~s òed1caron9 ~ cenno, la t.arco. Ancht; tal~nl aspetti troppo figurato comunicare. ch1_amavano Miss. e for~. da della filosofia orientale (in Desaise io Ra.imondi, che già noi. qualcun~ ebbe_ a mdul-: particolar modo il Buddlsmo) lo aveva tradotto unitamen- gere a una .immagine che s1 trovano in lui rispondenza e te a Nestor Miser~z in un·an· era _fatto: di una don~a ~n affinità, non diversamente, tologia dedicata a quei due tan~mo z1tell_esca e sohtana. con altro angolo visuale, dal poeti ancora in Raimondi ha d~dna a scr1ture ~ ate~t ;:~~~;s~~o 11 st ~~~ 0~\ ~ =~~tfr~u~~~~n: ~~!!t:~~l~ f' ~q~1~r.t;~g!iop3ir~nj/1et 1 : l'angelo, il Messaggero. di una intera 'raccolta la re- on I a ian,1 tl !!- non, ~· sta· Il cammino del poeta è cente (e: Approdi>). 0'1 code- oessero:_ llD: a nce, Wl ar I~ a. dunq~e, noterà ancora il Rai- sta buona ventura già aveva r~1a ~:~~~~:~~ur s~~ntf; mondi, da queste premesse, goduto Géo Llbbrecht, un al- G;an Bretagna jJ no~ che ".Olto e deliberato verso idea: tro belga_ insigne, per • L'uo· !X)rtavano da r ~gaz.ze , e l'ap· li • app~ ~ (e _ques~ 8:P mo che s1 è inventato•. For- pellativo di M ss: signorina punto _e l 1nt_1tolaz:o'!-e .d1 P1_e- tuna s'è detto: ché,. non p_er In realtà la Sayers ebbe ma– rç Ra1mond1. _~1tr1ce. !"1a1a, nulla, un nostro ampio saggio, rito e rimase vedova nel 1950. s;ena), approdt a1 confini del- sulla lirica dalle Ardenne a Messa a posto questa piccola l'inespresso, .del sopr~natu· Zeebrtigge, già a suo tempo questione. che tuttavia potrà rale: approdi, che attingono lo intitolammo • Piero Ral- servire a far considerare con la loro ra~one dalla !ras!or· mondi, o del volgere dai Bel- m.ag ~ior e! -attez.za . da noi, la mazione di quelle cos.1_Pe!le- gi >, e, cioé, già lo avevamo personalità umana della Sa– tr~ti e fervi?e indag1n1 filo- dedicato a questo traduttore yers. vediamo com'ella aves· sof1che, ~ di quest~ teorie poeta. se torto nell'attribuire una astratte, 1n realtà vissuta e RENZO LAURANO imJX)rtanza affatto seconda- vivente, in concretezza di e&perienza quotidianamente di FRANCO RIJTA Di. E. Blatr, questo poeta che ora. prenntia.mo , non c'è foto, non ci sono nemmeno dati anagraftcl E non so nemmeno se sia uomo o donna.! So eh.e è un nome posticcio e semmai, che vive col suo vero nome in America, tra U Connecticut, New York e U Mach.tu· su.sett.s, ed è ben poco. e Amour veut semplicité... • Amour veut le secret• e se voit assiégé • du monte ... •· Lui scrive, e lui almeno è rlu.scito a. te-n.er.ri . n el si, lenzio e net segreto, fuori deU'4$$edio del mondo. Ld. nostra storia è pl'Csto detta. Venne a trovarmi un tre anni fa a Verona, Willia.m Congdon, un amico piltore che ha casa a Provide-nce (nel Rhode lslands) ma che a Providence non c'è mai. Lo trovate da per tutto, ora in Messico, ora. in Grecia. a Venezia, a Roma (o Roma ha. es-po.sto un pa!o d'anni fa): un in• qwieto vagamondo con il candore di. un bambf.no com.e tutti i suoi correligionari. Aveva. con sè un fa.scio di poesie. autore (o autrice) E. Blair, mai sen– tito o sentita nominare. e Vive in America > di.sse BiH e ma non ha ma.i stampato un verso, e non vuole stamparne ora in America. Lo vuoi tu?> e: Certo - precisò - io lo con.osco ma ho promesso il se• arelo •· Una sorta di avventwra e per un cc avventu– riero della stampa.• com'ero io (almeno allora; avevo ollora. acquista.t.o un torchio a ma.no e mezzo quintale di caratteri!) un invito a nozze. Così. ho stampato e God and a.11 you People •: tira.turo. 65 esemplari qua.d tutti invenduti. Il mio incunabulo. Ma un hobby come il mio - di stampatore della. dome• nica - non ha soverchie ambizioni commerciali. Quanto può valere in.fatti il. pi.a.cere della pagina. umida. che esce da.l torchio?, della perj'ez!one del re– gistro, di vivisezionare un punto tipografico fino al 114? Di provare un frontespizio anche venti volte! Ma chi era Bla.ir? Chi è? Non lo sa.premo mai, probabilmente ... Ad ogni modo - scrbse Margherita Guid<Jcci, la sola in Italia e gUen.e son grati$.1imo, eh.e non si sia lasciata sfuggire questa. primizia. - ad ogni modo t'interesse del libro non si esaurisce nel suo TOm,picapo anagrafico ... Blafr, o chi ne fa le veci, ha. una severa disincantata. intelliQenut, una. vivo. sensibilità e soprattutto una conoscenza. del mestiere che s'impongono al nostro rispetto. Disde- * g-na te fro1L{le e te efflorucenu; fo. gra.n.di.saima eco– nomia. (/one troppa!) nelle immagini, preferendo loro la secchezza di un nudo enunciato inteUettua.le e ri affid,a principalmente ai valoTi ritmici per i quali dimo,tra un orecchio e.spertbtim.o ... La corda che vi– bra in lui di preferenza, è quella di una ri.Mlli,cm.e, sentita. e Qenuin.a, contro un.a duiltà ecce $3immen.te meccanizzata.. .. •· Uno stato di « ing,enuitas • di:rei, che testimonia. a fondo del candore di questo ignoto auto• re che affida it suo aegreto aU'oceano in una bottiglia. il meno che poua fare, e l'oceano siamo no~. eviden– temente. Un segreto d'amore. di segretissimo amore. Una peno •empre inafferrabile ma v~a, com.e un mes– saggio e proprio per quella cond~ di hbertd .w– premo. dalla quale proviene o noi. La costosissima libertà dell'anonimia, è chiaro. Così. ora ho .stampato un altro libro di Blair: Yea and Nau >, ripresa. e più ampia., scoperta rea.lizz.o.zione di quella storia d'amore che Si. annunciava. col primo libro e con le sue complicazioni anagrafiche: E. Blair figurava essere il nome della donna che e dopo• rac– coglieva le poesie dell'Amico con la pietà e la dol– cezza inquieta di un omore ormai fatto memoria e addio •. Uno stU.novisùL ma. rom.o.nttco e sembra per• fino assurdo. Con richiami frequenti. e appropriati ai carmi catuUia.ni, qua.ti a suo modo, più perdutamente, più dolcemente, ripercorrendo il tribolato itinerarium a m.or <>&o del veronese. Certo ci sarebbe molto ancor da dire suU'anoni– mia, sul fatto che in que.stt tempi di orpantzzatissima gloria, ci sta ancora qualcun.o che amo. la poesia fino al punto di rinunciare alla sua paternità.... Ma.h! E altrettanto, che ci .sia QWllcun.o cM a stampar~ a ma– no un libro impieQhi. 4 mesi, domeniche comprese! Sarà anche per qu~sto ch'io voglio molto bene o.l mio oscurimmo autore? E' molto probabile. FRANCO RIY.-\ • E. BlAir, Yea and Nay. Verona, 1957. {Composio con carattere Bembo. stampato con torchio su carta a mano in 90 esemplari numerati. In 8., pa.gg. 58, L. 5.000). Versioni da Blair di M. Guidacci E' questa l'ora che le nebbie serAli veleno gli alberi Il sole è basso la luna nuova pende sui monti ed il mio cuore t.i viene incontro 720 nella protette solitudine di boschi e di campagne Sei stata qll.l e ti ho veduta e P0i te ne sei andata Mille motivi ho dJ compianto anche se credo che tu m'em1 sempre la privazione è tremenda ed una sbarra m'ettravena n petto Certezza non può esistere dove non è neppure conoscenz.a In me non è soltanto gelosie me la bramosa ettesa che mi spogLla d'ogni altro desiderio ed impulso mentre scende la notte (pa.g. 29 Tradu..z.. di Ma.raherUa Guida.cci) 318 In questo giorno (il nostro) sono stato per una lunga ora disteso tl"A la neve ed ho visto sbiadire lentamente un sogno e nDI\ ho avuto allora l'improvvisa rivelazione ma di giorno ~n giorno ero stato avvertito dallo sfiorire delle nostra dolce libertà, che sarebbe venuta questa fine e in questo modo Oggi è venuta la parola C'era una luna bianca leggera come nebbia n sole dominava nel cielo immacolato soltanto un corvo in volo un po' al di sotto della luna era ti~ida l'aria lwnìnosa c'era silenzio come nella notte quando per noi tutto fu chiaro Qui giovani cedri e tu ed io disegnammo una volte una dimora di terra e cielo E poi l'orecchio a me ferl unéi punta d'ari.e sussultarono gli alberi e venne 11 freddo lassù quesi all'elt.ezz.a della luna s"adunarono nttVole leggere il sole perse fan.a e tutt'intorno diveone grigia le neve lo debbo andare molte parole Vi sono da dire che non OCCOTTOnÒ all'e.more esse soltanto proverebbero che non slamo p.iù liberi l'uno per l'altro, per donarsi all'altro slamo ormai troppo consapevoli E l'amore n0n ama preoccupazioni quando pjù non arde pure mentre quest'anno consumandosi cadrà sugli altri meglio sapremo bencbè lentamente come nel separarci abbie.mo entrambi smarrito la vie P4'1'1- 42•43. Traduz. di Marah.erita. Guida.cd) 522 E' questo il modo Jn CUi m'accorgo Quendo vorrei dormire nel me:z:z.odella fronte qualcosa ,pulsa e &i concentra è un pensìero di te E non é Uh sotno Non vi è forme. memoria immagine intenzione è la mia anima che da me vuole liberarsi andare dove le spetta Sono diviso ho un vuoto in me Assente dal tuo affanno sono e ignaro dei mali So cosi poco e penso tanto Eppure anche per questo v'è compenso ed è un compenso smisureto in un tempo impreciso Amore figlio di penuria e di abbondanza E. BLAIR (pag. 28 Tradu2 di Margherita Guidacci) sofferta, e in una riuscita • [~:~1 À~~;:~~l~::~;Bib-Jioteca stran era di PietroCimatti: I viaggi degli altri •q~':t~~}~ri~en~~ s1~s~li ~~= Straniera con la buona \ 1 0- general_e dall'eccitamento della spec1ahss1m1, scntto, s'affida- che aveva sempre più folti tura Siamo cosi arnvat1 -a Gh antlch, luoglu del cri.stia- Invece Fosco Marami 1n l b l d b tichl, che quelli dÌ questo li- lontà. qll:et~a settimana,_ la ~emor1a, di lnvenz1on_i i~me- va al merav1ghoso al porten- co~corrent1; e la_quantita ~e- questi ~ostn hbn dt ":'l~gg1?, nesim~ (Sananti, Mtlano, 1957, O;e .g1appone!1 (Leonard0 da ~o r~ti1~~ 0 in~=r~~:n!!• ~n ~~~ rlco di lingua francese e di nostta bibhote~a: straniera diate sorte per com_Ptac1men• toso _della \'lta v1_ssuta, era l~z1onava le qual~ta, !! com1n- che _paz_1entanoda ,m~st m Il· pp. 210, I.:· 1~00) ha_ narrato Vmc1 Ed, Ban. 1957, pp. 58~, lungo, ma può esser messo m . ·t bel a non negli a.1_ton ma nel sog- to d1 quegli occhi h attorno; emoz1onale, 1mmed1ato, e se cravano a valere l cr1ten del- brena, m attesa de,la loro le• un suo v1agg10 mediterraneo L. 3800), p1u moderno, p1u serbo per le nostre ore giap- sp~I O e ~ ·a filosofia e qua• getto; strau1era, _da ultim~, è natural!? che !o s~ile ?el nar-: voleva ,•alere popola~escob al- le distanze, le inter.i.sità_~elle v~; che mtitolan,o, con un po' compiuto sulle orme dell'Ap~- gion:iali~tica_ a~che, se pur~ ponesi. di poetico ozio a gam- si a au~a_ 3 m~tica, &1 è' dovuto ~~roi,n3;llachr~z~ti~md1 c~~r~i~ ~=:~ree t'l! :;~! :à~ft n!:ra:~ ~h/b~~~e.p~r p~Ùec~:1 1 'raecco~~i =~::~~~~::o 1 ~o~r~ci:!!ll!a"va~ ~~t~ut~fa v;lbli~~~~\~~i:ni~~~·- t~ 0 ~~. pi:Wi:a~~ ~;enJn~: ~!i ~!~~~~ 1Dn~~agi 1 : c~im~~~r~a~~ bedn~~~~ei•l1:~tr~t:: ~t~~:~ n~essanament~ fare ricorso mane a terra., con Montale, v1Rggiando) si serva d'uno del genere tramandatici sono !ere lo stil~, che doveva ora Sono viaggi di altri, in terre Monte Atho.; all'Anatolia o. l'obiettivo per le istantanee, e rio Fazio (Leonardo da Vinci a vo~ere pene intendere tutto e m questa terra fra l'altre, stile nervoso, brillante, me- infatti di incolti, per incolti servire da aggiunta, da molla più o meno favoleggiabilt; e Damasco, portandosi dietro in della storia si interessa come Ed. Bari. 1957 pp. 215 Li- ~s:;;i! r:\r~~i~ee 1 ~1tu; ~o;i•t~iar:;~is\ere~ 0 ~1::u~~~erl~ ~~o~~Col~~= o~~mi!i;~~~~ fr~~~ ~~°!~ 11 ~\ 0 ttl~tt~~:::~ ·vr:g~i~ii~ ~~gree~,b~=\•~~•~1 .. ~o~h\,!':::; ~eg;;a~,i~~~~~i~c~i:~;~Tre s~~= ~tfa!li~o~~tadi 1 ~e~~ae s~rs~~t :.~\nval~i~~-m~ d:,~: 1 ;fc~~~~: ~~~:!~O)~l vi~~iia1Jei dè~~f1\·. vanto ciel poeta) che da lui, nostro continente di sohtudi- tolo,o, che taglia e trancia la chiuso in un usbergo d'alteri- dovev:i farselo. I racc_onti per le più segrete caratteristìche. tura, di storico e di scienziato. all'intera cottura. ma del pre- coperta solo in parte e cioè con noi, sop~attuto coll~quia: ne alla deriva di oceani cit• avventur_a perchè ne ~oli 11 gia, n_e ricavava magari_ tani? semphcloth _f~rono _ !ntegrati Per giungere a q~eslo a vol~e N~l suo_libro: c~e af!odda !l~i s~nte ci vu?l .dare il quadro, nelle zone più abitate e civili, E all~ra il_ mes~aggto di tadinl, e talvolta, su un tram succo p1u personale, L'impor: p~r s~ ma poco _per g~1 ~ltn. d~1 .resoconti m c~1 ti mera- 11presente non_gh basta, e n- m11lennt e J?°:1nsale a darci ti sia pure colto retrospettiva- nelle metropoli, nelle aree m- i~,es!o c~~~~o qi:::~ot~t ~ft~:vr;~·ar~i d:::~rd1a~o di ~~~~e ~~n~c;o:t'aar_e,c~~~ .f!~~ ~t~~~vvaai1oeias;~\~ ~~~:~:~~ ~1:~~~som~onm~~~rf~u p~~~~aa J: ~f::i~_ a~l\~~~~tine~i:{nct~~ ~= ~r~rin poo~àt!c~~;~oii~e:i~~t:~ ~ii~l~ ;e:J~(z1~t°n~:~!~_ ~~~:~ ~::~!~iiaten~~\i de~~:toai;~~\~ di poesia che in lui s'attua, Ci fu un tempo in cui v1ag- se d1vl"rso dai suoi s1m1l.1,11 comp1y~. Met~eva clausole_ alla elaborare._ I _letterat_1,_segui- 1llu~mano, a quei paragr~- cifrano manoscnt_ti e .s1 ncor: s1_ad1 l_et~on aébta gioco d1 l'aborigeno che servono a dar è personale tra 6 figurazione di giare en la somma avventu- fortunato che faceva m?iret• smcerita e ~Il ingenuità. S1 ve- tando a vn1gg1.are ch 1 1us1 nella {etti che sap~v.amo . so)o m dan_o l~gg~nde. ~1-art1c?lano. 1 dilettarsi 11 presente giapp?- prospettiva e contrasto all'av– uno spirito che ha saputo ra, era l'ecce~ionale l'1perbo- tamente fortunati quelli che deva. v.iagg1are. , . ca.razza, dotati .~om.erano_ d1 astr_atto. s~mpl;c1 noz1on1 se~- c~p1toh d1_u:i 1t1!1erano spi- n_ese,scoperto do~o l~nghi g1- ventura n libro è piU scoper• utilmente far decantare, e lico l'impossibile;~ c~_i viag- potevano stargli a crocchio m- Poi 1I mondo saprt, lenta- stile, ~urano. p1u ricercati, 1 la~t1che. E u~alt~a cara~ten- r~tuale _est s1_ntehz~ano e~pe- n dove forse I g1appon~s1 t~me~te giornalis_tico, narra i J bli 8 e la sua cui- gia\'a non era q_uas1p1u uomo torno; e fosse_ vero o falso, ment~ c~me una melagran~, loro hbn d1ven!1ero lettura shca del v1agg1.are.scnvere nen~e u~med_1a_te, SI lanc10:no ne_mmeno lo sespettano, m- giorni del viaggio, poi s'im- !ar a hu ftrf 'enti avrebbe agli occhi di chi stava fermo; fosse oro . o piombo, purch! ma s 1mp1cc<?ll.Che st~pore, 11 com)Jne: essi aggiungevano, al moderno: lo spaz1_a:e t~mpo- P!ev1s1on1 ~ s1 1_mpar:ala Bt~- tu1to. mes~°: _afuoco e scatta- provvisa bollettino statistico tura C e, a m ' e quel che narrava dei suoi colasse g1u rilucente, purche mondo _erap1ccolo. E gli uomini fascinoso 11 puntuale dell os- raie, la molteplictta dt. cui• b1a. Con stile s1gnonle, genti- lo con ab1hta, con un panfo- in capaci elenchi di merci e ancora potuto detenere al· viaggi era scoperta, miracolo, potesse valere come meravi- cominciarono a muover~i SI s~rv~zione. la rotondità dell_a tura necessaria p~r. r:iusc1re ad le, d'u~mo colto _troppo_ per co che colora e precisa il di ;,rezzi e di teste umane dt– cunché dJ prezioso. immediata poesia. Le mille e glioso della tanta~ia. Lo stile staccarono da~la ~oro es1slen- c1~az1one, la_ nuova ~er~\ft- att~arre, la. sens1b1h~à neces- cad!!r~ m p~danten.a, andiamo qua?r~. A M_araini_intere~sa- sponibili. L'autore è molto Ed esempll!kheremp. Tolgo una notte narrate 1n poche non importava f1mamo col di- za vegetale, s1 sciolsero dalla gha dello stile, Cosl 11 v1ag- sana per ncavar scmtllle di tunslt per 1 luoghi meno ac• no I problem1, tutti si chiede presente, il che del resto ab– dal e Demone del .silenzio•: ore diventavano .. Le mille. e re eh~ qualun<lue s-tile sareb- terra, cercarono il mezzo di giatore favoloso moriva e na- favola da realtà calcarizzate, cessibili, per le testimonianze tutti i perchè che pÙò, e tutti biamo dovuto constatare an– • I tuoi antichi fuochi m'aye- una notte•, per il pubblico 10 be r I su I t a t o sovrapposto, stringere 1I te~po, co~e s'era sceva il libro_,dl \fiaggio nella g!à tro~po visita~e._ Un ~•iag: più ra:e ~ell'area geografica c~rca di_rysolverli: perchè etl- che in Maraini. L'autore che vano .salvato! - Io ne feet la ascolto ma forse anche, 1n avrebbe imbalsamato un corpc stretto lo sp;u10. E p1u gente sua !orma p1u modema, che giare d1 glornahsll colti, d1 del Vtcch10 e Nuovo Testa• c1 e politici, perchè di costu- fa da scoperto intermediario fiaccola per i1 vipore !'lio _- auel momento, per il narra- vivo, avrebbe ritardato l'ef- viaggiava più cose si t.orf!a- n:irrando di, tempi e luo_gh1avv~ntur_ieri. del Pe!!si!ro, di men~•l, r1:elmon~o _ri~esto do- n1:ee di mentalità, di storia e tra il suo viaggio e il nostro e te la imposi - sugb. attrs· tore. Non importava quel che !etto richiesto soprattutto dal van~ a racco~tare. _Comincia- v1ssu~I pre~s a P?COda tutti, e c~cc1at~n d1 sens~z1on1, rare, ve 1Occidente s1 ms1Dua ~o? d1 le_ggenda. di fivola. E ce accontentarci di seguirlo da rimi gradi delle profondità. - raccontava, e non ,weva im- narrato~e. E co~e pote~a non va 11 te_[!l~.:,m _cui anche la saputi e _ris.aputi, deve pesca- d1 cauti. regustaJon dell a_ppa- la sua clan:ioros~ .modern1ta, ne da le sue risposte. Non sa- casa. In Bamm~ invece, il Più tn te non c'era sonno, ma portanza come raccontasse. E' esser ~ispo e brillante 1~par- mente p1u m!ant.1le pote\:a fa- re mer:av1.ghe dal comune. de- renza. d1.votanti lall;~aton del f<?rse fra .ih 1:1lt1m!a go_dere ran tutte centrate al mill_ime- viaggiatore spesso si nascon– Ja beatitudine. _ E l'aper- naturale che tale • c~me _• s1 lare d uno che, allora, m un r,e confronti ,tra I ra~con~1 del- ve_ qumdt, .Per. attrarre._ s_co• rar~ .. dei sempre p1u raro e d1 Q)JPI .s1l~nz10 m1\lenano,, e tro. m~ _valgono . per . mse- dev~. fi!)geva che fossimo noi tura fiammeggiante, a un attui per un accaval'ars1 di mondo !ermo, co.rreva? Al-_ I uno e dell altr~ v1ag.g1atore. pnre ~egret_1.adden_t~ars1, 1m- squ1s1to. . _ tra 1 pnm_1 a bruciarne I at".' ~narc1 I esistenza 1h tanti pro- a ,qagg 1are i-, fonòo ci umi- -. dardepgiando tene- ricordi, di situazioni, di nch1a- l'origine, dunque, 1I na:rar dt Ch': non era poi !ra 1_ fo~~- fl!edes1m_ars1 .. e stih:n.,are, e _Peter Bam~ e uno. d1 qu~• t~a!e stadio .. Pa,radossale, d1 blemi, in quella terra dove liava di meno ~rr~tt~, luce, _ mi fu, tutta, mi, di invenzioni postenori viaggi, fosse orale o, in casi nah m assoluto, ormai p1u; vivere smtehcamente 1avven- sti nuovi viaggia ton, e in b1v10 delle c1v1lta, 11sole leva Anche per no1. Un PIETRO CIM.-"Tl'l
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