la Fiera Letteraria - XIII - n. 2 - 12 gennaio 1958

Domenica 12 gennaio 1958 LA FIERA LETTERARIA PAESAGGI DELL'ANIMA * di Lll,IA,1.1 SCALEICQ * cli Il E Il 111 A 1\' 1\T KliSTE1\T Quantunque una commemorazione implichi un atto cli omaggio verso la persona celehrata e la sua opera. pubblichiamo senza scrupoli il presente scritto di Hennann Ke:;ten, malgrado il suo tono quasi st.roncatorio. Alla decisione siamo indotti dal desiderio di far conoscere ai lettori de .. La Fiera Letteraria.. il pensiero sopra Eichendorf! di un insigne scrittore tedesco vivente. Riteniamo che una nota discordante accresca l'interesse della no– stra pagina commemorativa. L'articolo del roman– ziere di Norimberga è importante anche perché egli, che è un buon conoscitore del romanticismo <si veda la bella antologia da lui curata - Die Blaue BlumP: die schOnsten romantischen Erziihlurt– gen der Weltliteratur: Il flore az.r..irro i racconti romantici più beUI della letteratura universale - K.iepenheuer & Wltscb. Colonia-Berlino. 1955). indica alcuni reali diretti dell'arte elchendorf!ia– na Forse li Kesten calca un po' troppo la mano sopra la monotonia, la tendenza alla ripetizione e all'imitazione. /'unilateralità, la superficialità, l'in– genuità, la convenzionalità. l'astrattezza e il tra– sognato irrealismo dello scrittore sleSiano. Nel citato volume .. Die blaue Blume • il compi– latore stesso accoglie un lungo racconto di Eichen– dor!f. e nota: .,Quanto grigi e calcolati .:;arebm?ro il mondo e l'arte senza i sogni di questi fuggiaschi dal mondo e morbosi artisti! •· Senza dubbio EichendorU rappresenta spesso il romanticismo in quello stadio avanzato in cui questo Indirizzo si esteriorizza in forme stilizzate e letterarie. In tale fase il romanticismo si approssima ormai al Bie– dermeier che è b-en percepibile nella cosiddetta Scuola Sveva. L'autore del Taugentchts ondeggia non di ra– do tra poesia e letteratura (diamo - come os– serviamo altrove - a Qtr5ta parola JJ valore positivo che gli ha dato il Croce In un suo noto libro). Ogni scrittore ha i suol llmlt1: il mondo di Eichendorff è segnato da questi termini: ma entro tali limiti il romantico dell'Alta Slesia ha una sua nota personale. E cib spiega la gloria postuma alla quale si raccomanda il suo nome do– po un secolo dalla morte e dopo tanti rivolgi– menti radicali della letteratura tedesca. Certo. il talento poetico di Eichendorff non de– ve essere giudicato secondo il metro che si pub desumere da indirizzi realistici dell'epoca attuale o recente. La severità .:....secondo noi ec~ssiva - del giudizi di Kesten si spiega forse con una In– sofferenza che. pur trovando la sua ragione ori– ginana in alcuni limiti effettivi dell'arte eichen– dorfflana. si inasprisce man mano sotto un Im– pulso di natura polemica (C N.I Quand'ero ragazzo, leggevo con rap1mento il Tau– genìchts di Eichendorff, e recitavo a memoria alcuni dei suoi canti • nel bel bosco verde, tra ampie valli e alture•. Ora non sono, davvero, più un ragazzo, e proprio dianzi, a cento anni dalla morte di Eichendorff, ho letto tutto di seguito le sue opere in quattro volumi di ben 1320 pagine, nonchè altre cose, e ml domando, turbato, che cosa è avvenuto del mio incanto fan– ciullesco e delle numerose opere di EichendorO. La melodiosità Urica della sua prosa fiabesca e il dolce canto dei suoi Lieder si sono dHeguati come il corno del postiglione. Eichendorff ero. dunque, tutto quanto, come dice H titolo di una sua novella: • Molto r~ more per niente•, una pallida copia di oltre copie? Chi fu Eichendorff? Che c'è ancora di vivo nella sua opera? Eglt fu un nobile terriero che trascorse gran parte della sua vita in castelli; fu un mediocre fun– zionario che non ha fatto una vera e propria cor– riera, fu un filisteo che in tempi movimentati. con– dusse una vlta freddarne,tte hanale: fu un p11t• n1a reazionario senza passione politica; un Pio cattolico pnvo d1 sentimento reltgto~o e dt sincera devozione. Fu un uomo felice che cantò continua~nte la Sehnsuch• (brama, a,ielito) senza bramare realmente nulla. Questo lirico che cantò la natia Slesia e la nobiltd non seppe neppure darci una chiara imma– gine della Slesia e della sua nobiltà. Fu un allievo dei romantici nell'ambito in cui un ragazzo poteva raffigurarsi il romanticismo. Egli è sempre rimasto spiritualmente e moralmente immaturo. E' stato H poeta dei ginnasti tedeschi, dei garzoni girovaghi e degli uccelli migratori, un poeta rispettivamente della gioventù matura e immatura. Egli non ha creato nulla di prima mano. Tutto è copiato, imitato, for– mato secondo un modello. Egli ha assunto figure beU'e fatte, ha imitato in maniera infantile il Wilhelm Meister di Goethe, ha preso Serio, Fitina, il Guglielmo Meister e li ha riprodotti come un bambino rifarebbe Raffaetlo. Egli ha riforgiato - a volte come un ore– fice, ma per lo piU come un lattoniere - immagini preesistenti. Di turti i poeti romantici egli è il talento più piccolo, è • senza spirito ~ profondità, come dice la mite Ricorda Huch. Fra gl'I scrittori originali della prima e della seconda scuola romantica, pieni di lam– peggiante intetligenza, egti è • der tumbe Tor,. (lo storido pazzo): è convenzionale fino aU'ariditd, intel-– lettv:ale fino alla sterilità artistica, fino al dilettanti– smo tecnico. La sua poesia e la sua prosa sono la ripetizione perpetua di se stesse. Egli ha, con ogni probabilità., il vocabolario più povero fra tutti i •classici• tede• schi. Egli ha il lessico di un uomo che ha imparato mille parole tedesche. Le siesse insipide immagini ed espressioni, gli stessi motivi. tutte le formule della poesia a tondi di vetro colorato, le brutte rime in Herz-Schmerz (cuore-dolore), Lust-Brust (voglia-petto), Welt-Feld (mondo-campo), Wald-schallt (bosco-risuona) ricorrono un'infinità di votte. Letta una poesia, si conosce il tono di tutte, una pagina in prosa sta lì per tutte. Egli è divertente e non ha nulla da dire: non è nè buono nè cattivo: è solo uno dei rappresentanti della poesia tedesca più poveri dt sentimento. Non si puO neppure dire ch'egli sia vissuto cento anni in ritardo. chè l'epoca sua non è mai esistita. Della Cultura antica, del Cristianesimo, dell'Umane– simo, del Rinascimento, della Riforma e della Contro– riforma, dell'Impero, di tutte le rivoluzioni dell'Europa, delle guerre napoleoniche. del secolo decimottavo e decimonono, persino dei problemi, delle idee e detle forme del romanticismo e dell'ironia romantica tu non avverti un alito. Del mondo suo non afferrò nulla. Egti fu insocievole c,ome un selvaggio. Egli copia con– tinuamente se stesso e col pauare degli anni diventa sempre più convenzionale e peggiore. Egli è stato, dal principio alla fine, una copia dt se stesso. Egli ha $(:ritto una quantitd Infinita di bru.ttf versi: e codesti suot brutti versi non hanno ma.!cohnità I 3UOi poch 1 bei ver.!i sono banalt, duri e convenzionali. La sua prosa è Liricizzante, è priva dt contenuto e musicale: non ha vigore materiale e spirituale, nè ampio respiro; è dolcemente vacua, insipidamente ar- moniosa. I suoi romanzi e le sue novelle non sono saldi nella struttura, le sue figure non hanno contorni netti: tutto è inverosimile e senza fondamento t'eale: 1 travestimenti e le sorprese non finiscono mai come nelle più stolide farse. Tutta la gente vive in castelli; al mondo non Ci sono che pittori e poeti e i Loro compagni, nonchè conti e cont.isse e garzoni mugnai e cameriste. Le ruote dei muUni scrosciano con l'uggia monotona cfte suscitano i trapani dei dentisti mo– derni. Tutto il mondo è intento a peregrinare: ogni individuo prorompe in canti sen..z.a.ragione e senso, e senza il minimo incentivo: ognuno trascina con sè, dovunque vada, liuti e ghltarre. Quella di Eichend.orft è una "popolazione tutta composta di musicisti ditet– tanti: tutti non fan che cantare lo stesso Lied ekhen.~ dorffiano; il corno del postiglione continua sempre a suonare, te contesse a chiedere fiori ai doganieri, a remare e a cantare: cantano gli studenti, cantano gli ~lberi, cantano le posate da tavola. Stampatori, rilegatori, editori, librai e lettori di Eichenàorff can– tano ininterrottamente accompagnandosi suL liuto e sulla ghitarra, mentre Le foreste stormiscono lieve– mente. Nelle sue novelle si muore e si vive senza motivo. Tutto H mondo ama, ma in modo così remoto dai sensi e vegetativo, che ci si domanda come Eichen– dorff stesso sia venuto al mondo: evidentMne:nte egli non sapeva neppur come era andata la cosa. ln realtà, nelle sue novelle, i baci non mancano, ma si tratta di baci che somigliano al fruscio dell'acqua e degli alberi: pare sempre che il cielo abbia baciato in siLenzio la. terra. Tutti i suoi persoMggi si travestono continua– mente. n Taugenichts (fannullone) vien preso per uno ragazza, e a ragione! Le ragazze si mettono i pantaloni, né la cosa cambia: per Eichendorff tutta la gente è priva di sesso. Lingua, descrizioni, esposizioni, arte di comporre sono maldestre come in nessun altro classico detla Letteratura tedesca. Persino quale paesista e descrit– tore della natura non crea nulla di originale e per– sonate: egli non vede nè sa nulla. Il bosco è verde, la fonte mormora, la luna risplende, it sole --ride. Tutto salta fuori dalle scatole di conserva dette due scuole romantiche. At postutto Eichendorf1 è l'autore di due novelle e DaUa vita di un fannullone • e • La statua di marmo •, nonchè dl pochi graziosi versi senza vera arte e di gradevoli testi poetici per grandi compositori che vanno da Schubert a Richard Strauss. Rimane la dolcezza della musica che vibra su una tira, la gioconditd di un animo fanciullesco che non invecchia perchè non ·matura, L'ingannevole godi– mento di folli fanta3ie, fl •tcordo di una mif1liore e più profonda angosciosa poesia romantica, la !11nguida delizia e ìL fascino di aspri versi, la malia dell'abitu– dine, la magia della poesia falsa, la travolgente arte del romanticismo deteriore. Nell'ambito del ,omanti– cismo tedesco non possono mancare quelle che sono le sue note ,più scialbe, le sue immagini più banali, non possono mancare pochi versi di Eichendorff, il Taugenlchts, La statua di marmo, il Lied pseudo po– polare romantico, la pseudo popolare stesura di un racconto romantico. Di genuino non c'è nulla, ma la piccola malia perdura tutlora. IJERi\IANN KES1'EN (traduzione di Maria Nec.co) EICHENDORFF e i grandi liederisti * tli 110l)OLFO l'AOLI Tra poesia (Continua da ps.g. 4) sereno. assume sovente i1 piglio PoP"ola– resco della fiaba o del « Volkslied » (canto popolare), e increspa la superficie del racconto in un tenue umorismo. La sua poesia tranquilla e soave non ha pathos eroico, ma tremule StimmU,ngen e un raccoglimento interiore. a cui non sono rimasti indifferenti congeniali poeti posteriori, per esempio. lo Storm e lo Stifter. e erto il mondo eichendorffie.no è piut– tosto monotono e, sotto certi aspetti. arti– ficioso. Uuzzolo perpetuo di questi per– sonaggi ad intonare. in ogni istante e contingenza della vita. i loro canti tra– muta tutto in un lirismo intenzionale e programmatico, che non è stimolato dal– l'incentivo reale per cui si accende J"estro della poesia d'o~asione )). Ri– stretta nell'ambito di alcuni motivi do– minanti che si ripetono all'infinito, la realtà si rispecchia neglt scritti di Ei– chendorff con poche figurazioni chiuse in un alone creato da una luce di riverbero. Uopera dello scrittore slesianc osd!lla sempre tra poesia e letteratura. in\esi I vocaboli nel senso crociano spiegati dalla proposizione: tt se la poesia è la lingua materna del genere umano. la letteratura è la sua istitutrice nella civiltà o almeno una delle istitutrici a tal fine deputate•· Questi sono - secondo me - i limiti \ letteratura dell'arte eichndorfiane.: limiti che circo– scrivono. ma non negano tale arte. Entro questi confini essa si dispiega alacre e viva, e assomma nella nota predominante di una musicalità prorompente con im– pulso spontaneo nei ritmi liberi della prosa e in quelli cadenzati del verso. La malia di questa musica, che vibra specialmente nei Lieder. ha stimolato ir– resistibilmente l'estro d·. insigni compo– sitori - Schumann. Brt:hrns. Wolf. Men– delsohn. Franz.. Pfitzner. Schoeck. ecc. - ad i{Oprimere. con le loro ispirate melo– die. una maggiore risonanza al:le poesie del romantico slesiano. Ma anche senza la potenziata eco che le note di questi musicisti conferiscono a11e liriche eichendorffiane, quante di esse vivono di vita propria. nella singo– larità della loro espressione. al cui in– canto non nuoce neppure l'impulso di na– tura letteraria. dal quale sono non di rado mosse! Quanto alfa novellistica lo scrittore dell'Alta Slesia ha lasciato fra l'altro. Q'Aus dem Leben eines Tauge– nichts e il Mannobitd, che sono. nel loro genere, due capolavori. Fra I suoi pezzi drammatici qualcuno. come Die Freie-r (I pretendenti). regge con successo alle rap– presentazioni che anche in tempi recenti, sono state fatte sopra p'alcosceoici della Germania. GIOVANNI ~ECCO

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