la Fiera Letteraria - XIII - n. 1 - 5 gennaio 1958

Pag. 4 di * GUGLIELMO PETRO~l L'impegno che è congeniale a quel tipo di qua– derno che porta in testa il titolo di Diario. ci ha tante volte costretto ad abbandonare tutti quei taccuini che ogni tanto iniziammo con propositi di lealtà disinteressata e di esame spietato. C'è qual– che cosa di insormontabile nella possibilità di rea– lizzare il compito che in tal caso s'impone; tra noi e la nostra coscienza, come tra noi e gli Im– pegni assoluti in cui vogliamo ogni tanto credere. c'è un baratro da saltare che !orse non sarebbe impossibile superare, ma che deve incutere nel pro· fondo della nostra anima lo stesso terrore che sconsiglia le belle de.llo zoo a saltare quel rosso che divide la loro prigione dallo spazio libero. Tutt'altro che un impegno di questo genere comµorta invece un diario all'aria aperta, scritto perchè possa passare immediatamente. magari sen1.a possibilità di correzioni. sul bancone della tipo– grafia; esso elimina tutto quell'apparato di intimo impegno con se stessi e ne contrae uno meno ter– ribile, più abituale all'uomo dei nostri giorni che è ormai assuefatto a dichiararsi formalmente ad ogni passo della sua esistenza. L'esistenza è rapida ai nostri giorni. e se pur troppo spesso son pas– seggeri i significati delle sue manifestazioni, di volta In volta esse non mancano di avere un significato, di rappresentare la nostra presenza e de– nunciarne i falli come i meriti. L"impegno quasi assurdo della lcalt1 con sè e su se stesso. appunto perché, in questo caso. ha vincoli esteriori che possono servire da alibi. cade: ma l'obbligo di una lealtà rimane e non è poco, se si pensa a quanto duttile sia la possibile tergi– versazione sui rapp0rti reciproci: ho veduto più volte la lealtà. stessa. realizzata con impegno for– malmente irreprensibile, eppure adoprata cosl sot– tilmente da di-venire strumento di conquista della buona fede altrui, da conseguire scopi tutt'altro che onesti e fini del tutto contradittori con la lealtà stessa. Anche la lealtà verso gli individui può ormai assumere l'aspetto di uno strumento di conquista; il che significa che ad un certo punto può prendere lo figurazione di uno strumento di vittoria, con lo conseguente richiesta di resa a discrezione, col codicillo delle condizioni di resa. con l'aggiunta della sottocomissione conseguente; in tal caso la lealtà è anch'essa uno strumento di violenza. Tutto ciò ci insegna che il valore dei sentimenti. delle istanze , di bene• nei con(rontl delle altre. , di male•· hsrnno un semplice valore rettorico che solo il giudizio libero e disinteressato può correggere. dimostrandosi Incurante del signi– ricato stesso delle parole, delle ~onsuetudini di comodo. Il giudizio può non tener conto dei sen– timenti e del conseguente linguaggio. può consi– derare ogni definizione convenzione e può, in rap– porto ai canoni prestabiliti del 1h1guoggio, con– cludere secondo un criterio che nel• cor·po del linguaggio stesso appare contradittorio. mo nella realtà elci risultati reali e profondi è giusto e rende conto delle cose in prorondità. Lo realtà spirituale non può essere espressa diversamente che con le parole. ma è costretta a reincarnhrle ogni volta di uno vila porticol~re che' spesso in. nulla coincide con il loro potere conve.nzion.aJe, quello sancito da quel fondo di ipocrisfa, ohe na– sce d!l.i precordi di ogni coscienza e fioriisce rigo– gli.osa nei tempi di ambiguità. Con questo brano vorrei dare inizio, introdurre ad un diario settimanale che non abbia nulla di segreto. che tenga conto della cronaca attuale e ne tragga giudizi. sentimenti. opinioni. Tali opinioni. giudizio o sentimenti potranno ben ricadere sotto la sanzione di cui µossono essere suscettibili tutte le manlrestazioni umane; ma un proponimento ter– ranno fermo. quello cioè di non t<:ner conto della più sottile convenzione che fa del linguaggio una arma equivoca. quello di conseguire una sempli– citii d'espressione che non voglia significare nulla di più di quanto cerca di dire. che non cerchi di dare un minimo con la segreta speranza di rac– cogliere un più. Oltre :.Ila cronaca dei fatti e, dei sentim~nti secondo che si presenta, bencbè concepito all'c aria aperta•• stampato qùasi nell'attimo stCSSiOin cui viene scritto, questo diario di tanto in tonto ,do– vrebbe anche dar posto a quella specie di Inti– mità ~rticolare che spesso lascklmo confinata alla memoria. ed anche in questo caso no.n intendo quella dei casi intimi e personali, mo quello del giudizio sul mestiere. sulla letteratura. sulla so– cietà letteraria, proprio in quel punto in cui esita– zione e incertezza tende a lasciarla confinata nel proprio segreto. GUGLIELMO PETRONI RASSEG 'A DI FJLOSOFIA A CURA DI LUIGI QUATTROCCHI * Gli impegni dello stato ,noderno I FIERA LETTERARIA Domenica 5 gennaio 1958 ~tcc~::Z! PIU'FORTE' LA VITATI~ A de~li americani * .i; I•LIO IIATTl,;'J'lì\1 * delemp

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