la Fiera Letteraria - XII - n. 45 - 10 novembre 1957
Domenica 10 no,·embre 1957 VALLE DI « GONFI IB » SOLCATA DAL PICCOLO SOLIGO * VOCATIVO DI ZANZOTTO * di GIOIIGIO CAPH01'1l Abbiamo !at-to tropl)O presto, le setti- della dileua luna, mane scorse, a rallegrare.i seconoi della vocah /oplie emana nostra insolita puntualità, e quasi a ere- !'uJthno lume della valle. E tu dere, ringalluzziti, d'aver davvero !atto Ja in un mar:o perpetuo_ I~ campane mano al mest~ere: il pi~lo nume dei :::zt~"~~e I~ ;:;a::r~~~i uccelli recenso_rl - _piccolo e di catt:t~o umore e del lanpuore. nel ripido muro come 51 conviene a un capoufficio venuto nella strofe scalfita onsimando m·accenn1... 6U dalla gavetta, e rimasto per manoan- ~--· za di ~a~a nel ruolo B - eccolo pronto Sulla testimonianza di altri esempi ta– ~ farci riabbassar ~ c~ta .. puntando l~ cilmente reperibili, qualcuno ci ha men– ~dic:e, giosamente indispett.ito, con ana zionato U nome di Luzi. di Vlttorioso _r~brotto sole,nne, sulla da- Se si allude a certa relazione di simpa– ta di pubblicaz:ione ohe l Editore Mon- tte culturali fra questa nuova avventura datori, secondo l_ebuo~e usanze, ha messo di Zanzotto e la prima iirruente avventu– a . questo Vocativo di Andrea Zanzotto: ra luziana (del Lu.z:i anteriore a Primi– G1ugno ~957: _ _ . lie del deserto) possiamo esser d'accordo, Vero e. ~ ~1amo detti per rifarci un ma il ce nno svan isce nella lontananza, ci poco, che 11_ libr_o ?OD t:ia a~uto fortuna sembra, propr.io sul piano dell'espressio– ap!'° le v~e Gnn-:ie _dei van e _benen:e-- ne, e proprio per H nessun petrarchismo nt.1 Prenu. letteran. 11 che ha 1m~dito stilistico di Luzl {sopra.tutto dell'ultimo alle ~edesime di segnala~o._ ~a siamo Luzi), poeta di fronte al quale (perdona– Pront.1 ad ammettere contriti. 1nS1erne col teci) è sempre permesso ,soffiarsi il naso nostro egregio nume, che la mancanza o allacciarsi una scarpa, presentandosi è ragguardevole da parte nostra, da! mo- egli quasi sempre vestito dei nostti me– m!nto_ che si tratta (non abbiamo u1:'u?-- desimi panni così privi di pompa, e par– g~a ~1 dubb_1 0) n~ sol~to d'uno dei. ll~ lando una lingua (con la quale sa por– b;1 p:ù ~1 u.sc= :1ti nel ;,7. {annata dilli· tarci a tanta altezza) in apparenza la più cile, ln cw è ~1 à un m!nto grande, se normale e usuale. Mentre in Zanzotto, non eccellere, il non &figurare troppo), secondo noi sensibile rimane l'eredità bensì d'u~o dei . li!'ri più belli del dopo- {U peso) che' lo porta a conservar marmo– gue_rra, n~~OSClb~~te nuovo non da rea la nostra parola italiana (d'una lin– d~tt estenor,1 relativi alla_ cronaca (ab- gua già cosi culla e paludata), spesso biamo un solo accenno ru.retto: appena regolando il metronomo( volutamente, un nome, e abominevole: H1'lller), ma pro- certo) su un ~uasi « Solenne maestoso> Prio dal suo non rinnegar nulla, progre- (di tratte!luta e controllatissima enfasi e dendo in profondità ! neJ. Wverso senti: di rigoroso cerimoniale o protocollo poe– mento del tempo, ne della nostra anh- tico, visibile ad esempio nel frequente ca ~ ult~a ttiad.iz.ione italiana, né d'.una uso al plurale di nomi che sono già col– italiani~ a~entuz:,a lungo la linea lettivi: « tanti fogliami n. « dubbiose piog– (~arebbe piu grnsto dire le par~lele s~ ge •, e pallide grandini•; 0 nell'anteposi– piani fino a un ~rto punto differenti) zione, 60!1or-a e scenica. dell~,a-ggettivo f:anco-teutonlca. d u_n_ Mallarmè-Valèry participiale, per di più attivo: < divoranti più (correndo ai li~t1 estr:emI> u':' H?f- chine>; o in qualche frase addirittura ... mann~thai-George-~lke. Lln~a di hn- canoviana: e i profondi suoi veri:.), che. gu~~g1O assoluto (di paTola mtesa . come mutati gli «spiriti». alla lontana può sem– SP;nto .. o. meglio come •:V?"na ricerca mai ricordare in casa nostra, 0ppunto dal– d~llo Spmto >, senza la_ muuma conces- la parte e~rna del fraseggio o drappeg– s1one alla_ prosa), eh! m questa nuova gio, più e meglio di certo Qn.-,fri e di cer– raccolta dt Zanzotto c1 par sovrastare al- to Comi (in apparenza più affini) un tor– l'~tra delle pr~enti (.f:lietro il ?° es~- se inaspettato Vigolo: poeta a torto tenu- 111O, .~ondad,ori, 5~_ E1eJ7l(l e altn ver.st, to un poco in penombra in questi ult:mi Mertd1~na, 54), p1u frequentemente ri- anni, quando invece potrebbe anticiparci porlab1~e a una non remota (forse più tante pieghe (generate. da altrettante vlr– attua!! nel senso della moda) discendenza tù e da altrettanti vizi costituzionali) del eluardiana._ . . . _ . nostro più recente discorso poetico, nel Da _bravi e umili pl3ZZ1St4della poesia, rovescio e nel dtitto (Zanzotto, Pasolinil ~os~am~ al~~no ~n campione (un sag- di quella che pur rimane una medesima ~o, s1 dice p1u pulitamente) del tessuto medaglia: il ricupero e l'adozione coscien- te:~Fà~zzYs~~~:'~no. te di moduli pren_o:-iecenteschi e prepa- -per gli scolorenti ~lian!, non _per nf1utare ma per <:ercar · :~~;:!a~~::or'ra~r~!!~o per la calma ~~us=~~~c\~m~u~~~= 1 ~~~ti1:m~~~~ e dal $udato male. condo molti giovani d'ingegno giunta già Teneramente negli archivi, perfettamente e pericolosa- sento la dalia e iJ ern:antemo mente fissata. /rutti/acanti ovunQue sulle spalle del muschio, .wl palpito sommerso d."acque deboli e dolci. Improbabile esistere di ora in ora aJlinea me· e le .tiepi affultimo tTemore Non vogliamo discutere, qui, la va– -lidi1à o meno d'un simile « sperimentali– GIORGIO CAPRONI (Continua a P•C"· B) r·1,; FTFflA I f'TTFR~Rlli TREi\'T'Al''i':\'I DI POLE:\IICHE E DI CONVER 10:\'I DEL GU TO * 1 ghiQttoni di Tombari * cli V A. L ERI O V O L PI l\' I A ricordare i trent'anni il più possibile aderente. li- plasticità sensuale un pro- tinuare: non è solo la tra– del suo lavoro di scrittore, bera dei richiami più o me- blema. è i1 pittore che ha duzione diretta del vocabo– che ebbe all'inizio l'opera no stagionali. che è pai i1 la castità ingenua e popo- lo ma è proprio la costru· più fortunata e rivelatrice. vero compito di noi lettori lare del pittore di barocci, zione sinta_ttica che rispon– Tutta Fru.saglia, Fabio Tom- militanti. che gode dell'incontro di- de al disegno naturale: bari pubblica una nuova Ho riletto un lontano ar- retto. dei colori e dei sa- < Quella sera. ricordo, ave-– edizione dei Ghiottoni (Mon- ticolo di Pancrazi su Tom- pori più che dell'organica vamo portato su il pesce, f:d~{iist 1 a 95 !) qci.:r 1 ~~ad~~~=~i~~iloe d~~ 1 •3~j;n;~ ~~i:n:~= ~s;ruJ!~~e~c~~r;~e ! 0 :;1u~~= ~Ta 1 Pri~rir:a !r;:;t~e r~:~: ~~~~~; e i~~iit~stsa 0 ti 0 i t::~1\ ~~ ~~m!i ;i:~a s·f~ti~~i!:)~z~I~ ~~~tel'j~\~re (oboJ~fl~eS:cu~f~ r:~~rl~ d~~°::~Joal f;~~~- t~i ai quattordici pezzi, delle cuni giudizi lusinghieri ed bolognese o come il concit- mare; gradellate d1 trighe due ormai lontane edizioni insieme severi mi sembrano tadino Carlo Magini che e sardoncmi :.. C'è un par– (novembre '39 e aprile del stabilire esattamente il set- nella seconda metà di quel lato che raccoglie il tono e 1940), ne sono stati aggiunti tore artistico di questa pro- secolo firmò un gran nume· le sfumature della voce: d7l– altri nove. Ma si tratta di sa: < egli di natura è scrit- ro di nature morte): con l'ammiccare. della m1m1ca una revisione esterna e tore schietto. e il truccato. questo non si pongono li- non ricca come quella me– quantitativa che non tocca il falso nel1e sue pagine, ap- mili alla qualità artistica ridionale ma vivace come in la sostanza vivissima legata pena ci sono si accusano del nostro scrittore ma si ogni esprimersi popolare. alla invenzione naturale del da sè. Schietto di natura - vuole indicare la concretez- Tombari non ha escluso mondo frusagliano che an- anche se con qualche osten- za di un entusiasmo trasfor- certi modi letterari nell'aria zi ne sottolinea i modi pae- tazione di questa schiettez- mato in paesana e espansio- al tempo della sua forma· sani nel soggetto e nella lin- za. Ma quei modi larghi. il ne>: la parola non è mia, la zione e qualche volta può ~~inc~~i~~ue cX:i1t:35)L~~~~fi,rlj~r s:r::~- a;ia p\~i~~ c:.nr~ :n~~e n~lPe~f;i~~erig~i~tnd~ :~~~~ :iiv:erti:~ess~; r:r~o:~ tava di assumerli in un pia- petto. un cuore grande co- che non .si tratta di < un li- tare in barocco una pagina. no meno dialettale e più si) li mettiamo volentieri in bertinaggio. Piuttosto di una a stare alle tentaziom del poetico. conto al colore regionale. espansione:.. bisticcio. della freddura. Questa presenza dello .Ton dispiacciono. Chi leg- Una sintesi e(flcace delle dell"eccessiva insistenza de- scrittore marchigiano po· ge Tombari ha !"impressione proprie doti che mi pare scrittiva: • Tutti i furfanti trebbe essere l'occasione per Cresca e rumorosa d"esse"re convergano suHa affabilità i critic3:nti. furenti viol~nli sistemare una nuova pro· al centro dell'unica piazza sincera. sulla istintiva aper- insolenti. _pres~ro :3 ~da– spettiva al di fuori deUe del paese. presso la fontana. tura del cuore ilare e sem- re: - Agh ath agh atti! - suggestioni suscitate negli su per una costa delle Mar· plice: bisogna insistere sul- a beffare sghignazzare. Su– anni vertice della sua popo- che. Il tono migliore dello la forza ruvida di questa bito i gatti vennero a patti larità e dell'ingiusta dimen· scrittore è sempre quello di istintiva semplicità che è coi ratti .. i mentecatti coi ticanza degli anni recenti una sagra paesana. dove i poi- la sua poetica. né esse- matti. i distratti gli astratti. perchè Tombari, in trenta tipi, le figure. i fatti del re cosi poco accorti da po- Prest? i _chimici ~berrant!, anni densi di polemiche e giorno e le chiacchiere, i terla magari accogliere co- sofishc3:nti. scatti .sbatti. di conversioni del gusto, ha monti e le bottate si accen- me sensualità (a Frusaglia ammamron ma.nufatt1: fiale dimostrato di avere una re- dono e spengono rapide - non dico Fano - cioè pillole compresse per bisbe· sistenza data dalla cordia- da sè :.. nel clima più limitato di Hci. i cosme!ici i si~tetici >. ~i!f1a 1:~m~ 0 d:tìa ti~~~t~~ no~u~~~~o p~~~[tz~~~:;W;:t~ ~:e;!u~~!rr; O ~i::::n~~m~ gli~u~-t~,~c:;t~u:1T·:S~~~o cf~ zione espressiva, provata né Gli animani. né I ghiot• cinquant'anni fa: prima del- u_n facllE: profilo, SC<:OndC? I~ dagli stessi errori d'intelli- tont e la severità del critico la radio. del cinema e della lmea unica per tutti poiche genza che non pesano mai si appuntava proprio su un televisione. a Frusaglia la_ghi~ttoneria l.~ livella. vo: a sfavore nel1a bilancia del nuovo romanzo che aveva quello che in lingua di so- gLio dire_ c~e 1_ mteresse_ d1 risultato finale. lasciato perplessi anche i lito si definisce cordiale vien quant~ _s~ n~e~1sce al c1bo, Se fra il '30 e il '35 la lettori più entusiasti di detto carnale): il clima di !a fe!1c1ta v1s1\·~- è totale. prospettiva generale delle Frusaglia; infatti la natura Tombari infatti non è raffi• 1 ven argomenti delle ero– lettere italiane ha giocato dello scrittore coincide per- nato perchè non nasce da nach~ so~o ~opratut!o ~e co– a suo favore per l'esempli- rettamente con il suo paese una convenzione estetic~. o ~e d1 cui I uomo s1 ciba e ficazione strapaesana è an- (e qui non sarà il sentimen- da una misura prestab1hta !I ~sto domestico (molto che vero che successivamen- to del campanile a farmi ma dà un"ingenua disarma- 1tah3:no) _della ~vola: non te la stessa prospettiva cui- vedere diversamente): una te bravura nel tradurre ca- un ~1bars1 ~uculhano_ ma un turale ne ha sminuiti i me- natura sincera e cordialis· denze e formule che hanno sentire e ncava1:1e 11_gusto riti obiettivi. meriti che, nel sima. derivata da ciò che la Joro prima misura nel (< Un pugneH~ d1 noci, una panorama ultimo della no· nel popolare è giocoso e dialetto. mescolato e con- formaggetta d1 pecora (...]; stra prosa contemporanea, semplice e che il dramma- taminato come pochi altri. ma qu_el poco. quel pane bisogna avere ronestà di ri- tico stesso risolve in un do- variabile dalla costa alla Q_uel vmo_ sareb~ero_ basta· conoscere né trascurabili né mestico sentimento; ma il collina. dai rioni alle pie- ti da so~1 a saz_1arc1 :.). In pochi. Fabio Tombari ha un drammatico è già troppo cole frazioni contadine. Po· tempo d1 m_orahsmo. spes– suo demone poetico. ha una lontano, non è neppure una trei stabilire un luogo elen- S? convenzionale.. questo tradizionale fedeltà ad un luce di riscontro che si può co di queste soluzioni quasi hb~o potrebbe persino s~n– mondo minore (la provin- talvolta intravedere nelle sempre molto felici, mai co- dah_zzare qualcuno; m3: To~– cia del bozzetto, della sca- rappresentazioni più carna- munque staccate dalla scrit· bari sa f~re_ anche l el'?g10 pigliatura e del colore) che li. nelle rappresentazioni tura \·eloce: < Ecco. piove- de_U!lsobneJa non per 1po– dopotutto costituisce la ra- dove già i sensi nella loro '-'3.- Uno sfrigollo, un gril- crisia. ma . in pe!fetta coe- ~~o~~e \~!rtft~:n:nt~~~~~= !~Wt~f!nz~~p~~~ O ~isa~~s a~: ~~~=~~ ~n go~~a;·chi!No f~t~ ~r:~a~:11; 1 ~.i~~~~~re_c~e~i letteratura. Io non tento una monizione- cui si permetteva perfino di tutti I giorni perche il fon– g.iusttcazione né ho la pos- Tombari quando rappre· scherzare•~ < La zia chiu- d';) _del libro. l'invenzion~ è sibitità di ripropcrre un di- senta le ricchissime na,ure deva gli occhi, gli orecchi, g1O1osarnent~ papolare_ an~ scorso (che del Testo cons-i- morte sulle tavole dei ghiot- sbasoffiava un po· di lati- che se oggi s1a~o ab1tuat1 dero non spento) ma credo toni. non è i.I fiammingo che no >. < lo stesso che serviva a spendere ben d1versamen– sia doveroso e giusto stabi- sotto l'esuberanza fa già le funzioni e dindolava il te guesta parola. ,______________________________ _.lire una immagine iniziale sentire un limite e nella turibolo>. si potrebbe con- VALERIO VOLPINI Discorso sul ''vero,, GLI SCRITTORI E LA SOCIETA. * STBUME DISVILUP * :'ioi. oggi. vediamo da un lato facilitata la possibilità di esprimersi in qualche modo e da un altro lato invece, tra CO· loro che almeno il valore degli trumenti in questione conoscono profondamente. una grande difficoltà ad esprimersi * di GIJGLIEL/110 PETR0.11 Quasi un luogo comune ormai, la necessità è: rJl– novamento degli strumenti espressivi ùi letteraturd: se ne parla e se ne allude as.sa.i spesso, ed anche per questo è lecito domandarci se molti che usano espres– sioni come questa, benchè la -sappiano usare sempre al momento giusto, saprebbero che cosa xispondere, a chi non si contentasse e volesse sapere cbe cosa si :!1- tende con una affennazi.one del genere. Se è vero che certe frasi sono subdole e di es.;;e .ii può facilmente mlparare un uso superf.ci.al.e, che non comporta affatto la comprensione e la consa;>e– volezza del loro signil:icato (l.a nostra epoca che non ha un propr:o l.:nguaggio ce l'ha fm troppo insegnato) è pur vero che in certi settori è meno ¾ecito usare L-a– Si latte, idee generali di moda o no, senza sape_...eche cosa si deve•intendere e qual'è la funzione che banno. Tutti i periodi nei quali decadono o si confondono gli scopi correnti delle azioni umane, vedono la de– cadenza e la contusfone del ll.n.guagg:o. No; oggi, in– fatti, vediamo da un lato facilitata la possiMtà di esp.t1imersi in qualche modo, tanto che essa è divenuta velle:tà corre.nte anche di una quantità d:i soggett: che in altri tempi avrebbero avuto soggezione degL st.rumeoti di cui invece !anno uso disinvolto e.oche se inutile; da un altro lato ved.¼mlo :Dvece, tra coloro che almeno H valore degli strumenti in questione co– noscono profondamente, una grande d:.W-co!tà ad esprimersi, a trovare quello 6J)iT::to della parola che di per se stesso è una epoca ed una tradizione ed an– che, .in certi casi. un rinnovamento continuo. Non basta dunque dire che occorre r:Jlllovare gli « strumenti espressivi>, e non basta nemmeno ag– giungere cbe ciò può significar la ricerca dì un va– lore della parola. d1 uno sp:I"ito del linguaggio che renda vi"'o il pensiero e l"immag.3le che Si vuol comu– nicare. Evidentemente occorre aggiungere ancora che. a prescindere da qualche accorgimento tecnico, da qualche connubio eccentrico cbe non signiticano af– fatto rinnovamento ma soltanto gratulta sper'.menta– Utà; occorre aggiungere cbe la conqU:.St<1del proprio linguaggio da parte di un'epoca. di una categoria di individui, di un md.ividuo, non è fatto di puro affi– namento, di virtuosismo del mestiere, di sapienza. ma è qualche cosa di più vasto e lontano, di più pro– fondo e imputabile al costume, alla !orza d'una so– cietà nel rinnovarsi, specialmente nei momenti in cui essa deve superare qualche collasso che ne ha ritardato lo sviluppo morale, ne ba confuso gli -stru– menti che condizionano tale 6\.-1luppo e che sono la e parola•· il •linguaggio•· GUGLIELlfO PETRo:,-;, Soldati
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy