la Fiera Letteraria - XII - n. 40 - 6 ottobre 1957
Domenica 6 ottobre 1957 ti\· FTERA' LETTERART'A' TJlE POESIE Il,\' l.l' r.EG, 10 G/ll,\'TO ,ILLA .IIATlJRIT.Ì * Lun~o e accidentato ,Ji GAETANO ARCANGELI aetano Arcangeli * l,e 1•ondini In un paese sospeso a meua costa, nei giorni neutri di un'estate incerta, rondini imprevedute a Jungo stettero a conversare fitto. appese a fili. o a buttarsi in ,·oli radenti sull'asfalto. se minacciava pioggia ... Enigmatiche e audaci mi sfiorava.no. instancabili di ali e di bisbigli che mi provavo a cogliere ed intendere: poi, disperando. spiavo le nuvole. se mai. da esse, il segno di una sorte. in squarci di foschia, mi trasparisse ... li.a un giorno. in,avvertite. via migrarono. e a quei monti ed a me migrani tu. bruna rondine tesa e solitaria. (1957) l'erso le as11re catene di un co11(inP Verso le aspre catene di Un confine. dove cade il profilo della Patria e irrompono i venti di un oltralpe barbarico, è salita la •rondine tesa, la bruna creatura accesa di scuri occhi ardenti. contro a petraie fingenti un abbaglio di nevt, o a pareti stranite in viola azzurri grigi verdi di roCCè mut@, dove il grigio verde delle uniformi si consunse in vigilie, io massacri., e lacere bandiere eroiche non conobbero il ritorno ... Ti penso sventolare su un confine. cara bandiera nuova dei pensieri che vanno a militare sotto Amore, soldati vinti in cuore da un'immagine di patria bella e dolce da servire ... L'occhio limpido e teso che ravvisa Matajùr. llonte Nero, la selva di Tamova. l'arco delle Alpi Giulie fino al mare, incide forse un volto di contro a l'orizzonte. lancia oltre un nome, come per presagio; mentre i capelli arditi ti sferzano in segreto oltre te stessa e il confine. ti protendono verso un altro orizzonte, dove nasce una sorte a cui mi chiami con l'esile intrepida tua voce. (1957) * Felici~ intJtdetl gri:,ioverdl gli ocelli Felici, inquieti, grigioverdi gli occhi dell'uomo che al tuo fianco, in un aprile. misurava il calare dell'esercito d'acque e di spume repentine e brevi del Natisone, fiume grigioverde; e. tra foschie accigliate, verso moote, dove spiava il profilo di un nome cupo di autunno e di minaccia, ruomo controllava se mai ancora rombi di una guerra echeggiassero ad accrescere tuono alla piena, che sboccava in coro d'altra vittoria al piano, a Cividale memore e forte, antica e nuova a chi era nuovo a quei luoghi della Patria ... (Le vergini di Santa Maria in Valle. mtimidite in ascolto, superstiti a terrori, ma rinascenti a un lieve sorridere di attesa, diffondevano stupore chiaro nel plumbeo dell'aria ...) Noi, scoprimmo ridente la minaccia del maltempo d'aprile. tralucente di tra l'arcobaleno dell'amore. (1957) GAETAr--·o ARCA?\-CELI • il cammino di Simenon * di GIACOIIIO 1lit!T01\il1\·1 Dal primo all'ultimo Sime- introvabili da tempo ecco al– non II cammino è tanto lun- cunl dei titoli che altiraro· go da score)lg.iare quasi chi no su Georges Simenon l'at– avvinto dalla lettura di alcu- tenz.ione di lettori di!ticili ni suoi romanzi \•uole accin- dotati di un acuto senso eri– gersi a ripercorrerlo in sua tico quali Andrè Gide in i~a~e:fe~! ri~~:orc~~~a d;~~ ~~rnci!!eiedse~J~Lo'ii~o~~ evoluzione di narratore e usciti nella nuova serie a co– commentarla. Pochi autori di perlina rossa figurano cosi oggi - e forse nessuno - • L'A f ! a i re Saint·Fiacre •· hanno creato un'opera così •Un Crime en Hollande». abbondante, disuguale e di!- « Le Chien Jaune n e Le !icile a classificare. Difficile Port des Brumes ,1, « Le Pen– non per la letura quasi sem- du de Saint-Pholien» «Pietr pre avvincente e semplice ma le Letton » « Le Ch3rretier perché volumi frettolosi e de« La Providence •• « L'Om– sciatti pubblicati a mero sco· bre Chinoise )I i libri che ri• ~ co~merciale_ alla stregua velarono l'ogg{ universalmen– d1 articoli destmat1 ad. un te noto commissario di pali· settimanale e rotocalco s1 al• zia Maig-ret. ternano con libri in cui l'au- Mentre i « Maigret » della tore si é invece impegnato ultima serie, a parte qualche dando il meglio di se stesso rarissima eccezione. sono ar– e raggiungendo un'intensità frettati, artificiosi e senza narrativa quale è abbastanza pretese quelli del primo pe– raro ritrovare nell'odierna riodo sono spesso modelli del narrativa. genere. Georges Simenon si Ciò si è verificato fin qua- è rivelato con essi. Prenden– sin dall'inizio. Lo si può ri- do in mano romanzi come scontrare riprendendo in ma- Le Pendu de Saint-Pholien•. no i romanzi d'intreccio poli· •Le Chien Jaune » o ai Pietr ziesco del primo periodo che le Letton , 1 André Gide non l'editore Arthème Fayard sta si è contentato di una sola ora ripubblicando in comodi lettura attirato com'era da volumi rHegati. ognuno dei una potenza ed un'abilità quali contiene tre dei roman- narrativa che trovano pochi zi quasi sempre brevi per- riscontri nella narrativa rran– chè molto concisi. Esauriti ed cese degli ultimi trent'anni. Georgeli Simenon • Lcs Inconnus dans la Mai– !l)n 11, f( Le Voyageur de la Toussainl » ed altri hanno pol eon(ermato non soltanto una straordinaria capacità d'in– venzione ma anche un'acuta os."-E'rvazione ed un'tatensità di rappre~ntaz.ione poco co– mun, Da aHora però n cammino 1Jn~t~1~~~J~:i~ tei 1 :~ manzi migliori. quelli che gli danno il diritto di es.sere an– noverato fra i più significa– tivi narratori d'oggi: • Le Te– stament Donadieu ,., • La Nei– ge était Sale"· • La Veritè sur Bebé Donge ,,, « Le Bour– i,nestre de Fumes •· • Le Grand Bob,,_ • En Cas de t\lalheur• ed altri numerosi del più recente periodo il commis:,,ario Maigret n<>n 6· ~ura più. l'intreccio poliziesco è :tecondario o del tutto as– sente mentre lo sror-zo dello autore \:erte principalmente !.ulla creazione di un clima, quel clima peculiare ai libri di Simenon che rimarrà la sua principale trovata di scrittore. queilo che gli con– ferisce il diritto od un posto e non dei minori fra i narra– tori della letteratura france-– se del Novecento. LERADICI ITALIANE DIYVES HOGER In questo critici intelligen– ti e spregiudicati quali Robert Bras!Uach e Bernard de Fal– lois n<>n si sono sbagliati. Georges Simenon ha una per– sonalità assaj marcata ed una originalità ben superiori a quelle della maggior pane dei romanzieri francesi dello ultimo quarto di secolo e spe– cielmente del dopoguerra, po• \.-eli d'lnvenzione. convenz,o– nali ed esauriti dopo uno o due libri. Senza volerlo schiacciare paragonandolo a Balzac si può affermare che egli ha una concezione bal– zacchiana della sua opera te• nendo a variare i temi ed a ~rutare &ngoli diversi ed op– posti della società. Sol\.3nto un critico superficiale qua:e Claude Mauriac la cui visio– ne é ottenebrata dallo snobi– smo di ceni ch.iusi ambienti letterari parigini ha potuto supporre che Simenon si ri– * Ha guardato la nostra gente con !"oc– chio oon ciel turista. ma del compagno di strada che condivide il peso d"una comune esperienza e afferenza di vita * di G. A. CIBOTTO mondo di vivere stilizzato, che su un piano di scrittu- petesse in quasi ogni libro. fino a farne de.i simboli. de- ra. adesso divenut~ più _sec- Come quel_la di ogni altro gli emblemi parad1gmatic1), ca e_recisa. s1cche 11periodo v_ero rom_anz•e.r~,d1 ogni ar- f:z';~~1 j:;~~eo s~~tt~r~~ r:eg 1 1-::=t1ft~ù dfnl~~i, ~t H~ftal~. s~~ 1 è 0 ~ett~~ia è ~lù una parte. lungo una traiet- po scoccato) dalle seduzioni vc1st.a di Qilella della stra· toria che parte dall"anneb- imprecise e d'atmosfera>, e gra_nde. maggioranza de&l! biato M. di Nola ne e La l'adesione sempre più pre- scrltlor_t trance~! compre51 double croix > e arriva aUo cisata e fiduciosa nella ca- Franço1s Maurtac. Marcel svanito Prince Cedani nel rica del fatto. Sincronica- Jouhandeau, Andrè _Malraux.. recente Aqueduc. stampato mente ad una precisazione Jea~ _Giono ~ altri che per da Gallimard. appfro!ondita e penetrante ment~ d1vers1 vanno per la Solo però che l'istinto ~i - s~b~ene pos_sa sembrare ~a~~o~\>i~a v!~ e; 1 ~~t~ comurucare con gl_1al~n, ti quasi. impossi_bile -:- della il campo di osserYazione. Va bisogno e la voglia d1, 1m: notazione psicoloj,!:ica. d~l tenuto resente tuttavia - mergersi nel caos d ogni caratt~re ~ei personag~•• come gii altre volte s1 è os• giorno. so~vertono ~li_ sche: che si delineano_ con ri<:- servato - che Georges Si· mi esterni. I suggerimenti chezza. sfumata d1 contorm, menon quando si accinge ad dettati da un cedimento e ampie_zza co:mpl~ta e con- atrrontare un tema che gli è este~ante. e. con rimpe• sequei:iziale di svi!uppo c~- nuovo e e:ll tiene a cuore pro– to d1 un battito sanguigno ratten~zan~e- Anzi propno cede come certi pittori che gli impongono di attaccarsi dove 1 1 ritmo m~rtèllante dipin gono tre o quattro volte ~. ai fatti, alle cose. E per ca- della _vicenda .ed 11 conca- ; 0 ~ tes.so q_uadro con alcune 1:,u Rocer pire i termini d1 questa sua tenarsi trascinante ~egli varianti p nma di dare la ver· Proveniente da una razza flnatamente mondano che dialettica esasperata -_ al- episodi. scu?on? ~ 1 tenflioni, sione definitiva dalla quale di diplomatici e diplomatico lo seduce con la tran{ 8 va. meno in certi momenti - ~J°7ie ne d ep}5o 10 . na e essi rima~gono soddisfatti. nell'accezione più lata del riegat.a e mutevole delle sue non cred~. occorra un~ pre- d:l 8 rrr:-it / (dest~mm sf:is: Romanzi come ~Les lncon– termine (fino a poco tempo apparenze. Con questo non senza critica sorvegliata e P. . P I c J'.?O . - nus dans la ;\Ja1son ». _«Le fa è stato attachè cultura)e che Ja e cifra aristocratica> acutissima, dato che basta ne. VIZla~a. da modt~h ~mh- Vo.yageur de la Toussaint •· dell'ambasciata di Francia assuma nella lessi tura dei il controllo di un nor_maJe ra~ogra _ci. ~r CUI SI. d~ ;L Au:ié des Fe-rchaux•• •Les a Roma). Yves Roger ha suoi lavori una funzione lettore. Tan\o balza. ev1den- [ impressione 1 trovarci 1 emoms •· ~ Le_ Grand Bob•· tutte le componenti per minima, di scarsa efficacia te allo sguardo. chiara alla ronte ad una s~eneggia:ura • Le: Temps d Anais 1; sono sfuggire negli incontri urna- (basti pensare al crepacuore riflessione. Infatti se dal ~ rehestre.ta per I elfeuol [ma- ~~ 3 // !c,~ec~~:,t~aa ;w~: m~– ni ~i pericoli ~ell'in~vi- pat~tico con il_ qual~ sceglie primo racc_onto lungo. " La bitoe 1~PJ~h:~:Llvo { ~~: ambiente e con diversi~ d; duaz1one. Perche nell arte faz1o~amente _ 1__ suoi perso~ double cro1x >, apparso an- ica dei rota ni 1 e.o [a accenti- Questo si è verifica• della conversazione. tenuta nagg1 femm_mih: ~trai:?pat1 cora nel. 1~53. raccolto nella ~iù grez~a. ,~di~en~~le. to sin d~ll'inizio da quando sempre su] _fl;o di una gar- con foga e ntaghati poi ~c- rossa rivista." Les °fuv~.s sommaria. con ristagni di S_imenon imperniava i roman– bata allus1v1ta_. _oltre al pe. cu_ratam~nte con ,l!l forb_1ce bres >. veniamo a L?j\_urrettolosa approssimazione. z~ sulla -figura del commissa– so d'una trad1z!one lo soc- ps1colog!ca da un im1;0agine complesso e rr1:aturato " d - Mentre nelle altre parti del no Ma1gret. ed identilicao· corre una mamerata e se• tdea_le, -~ un proced.-!m~nto queduc >. uscito nel tar o romanzo, specie quelle cen- dost a questi c:ercava di pe• riosa sapienz..a di prestare a r1pet1~1one che gheh fa autunno d~llo _scorso. anno. trali. dagli incontri amorosi net~are in ambienti chiusi. d1 ascolto soltanto con l'orec- sempre ~nguad~a_re nel .tra- !1-0n sarà d_1fftcil~ registr(ar~ pieni di esitazioni umane in av,·!cina_re person.aggi strani chio. mentre con il cervello monto d1 una ehte e d1 un 11 progressivo distacco an casa Bratti, al formicolio ed inquietanti scnvel!do •_Le insegue stTan1 sentieri. per!"""-------------------, disperso e fragoroso delle Co~p d;e Lune». •LAlfa1r_e metà diramati lungo il pe.n- strade e di piazza Vittorio, Samt-Fiacre»._ --Les F1anca, •. dio dell'evasione. e per me- fino alla lun~a camminata !es .Je Mon 5 ieur Hire •. Ed tà della presa realistica. In- D u E di Anna con Erasmo. Roger U1 q_u(!sto malg_rado mu~a- somma per accorgervi che i ha saputo trovare accenti ~ee~tbil~mPo;tant_i ed una in· suoi _veri interessi sfuggo_no di _autentica validità .1e_tte- adguna ra:ii~~o;:i~tu~it~u~~ al c1rcu1to del suo gestire rar1a. _In una luce pur1Ss1ma narratore ed al desiderio di misura_to e felpato, a curve e castiga!a che. avvolg~ An: approfondire alcuni temi pe.r armoniose. e che la sua ap- na ed ! s~o1 occasJ<?nah lui essenziali. oerchè ne defl.. pa~nte natural~zza serve po Es IE compagm d1 . una _ptetas niscono la concezione di vi- unicamente a difendere la commossa ed mtenenta. In te. non ha variato sua timida ritrosia da gra~ fo~do lo sdegno morale che Uno studio critico esau- ~i:i°~~~po d~ =t~gn~c:~~~~~ :;~an_!i ~~i;,edr~! ~~rfv~ Sii~~~o~l~ge;a st~\o e:;;~~~: tratti improvvisi, ili folgora d1_Alain IO una R~ma sgo- scritto. Claude Mauriac ha le pupille. Quando un d.!- minata da!)a l~1ssuna e dal- volu_to. te?tarlo ma il comçi· scorso, o magari un semp,:11- di GIN() \'(JGAR1I la _brsmosta dt gu~da_gno. e t~ st e nleva_t? presto ~pe- ce accenno. arriva a servir- · · P? 1 nelle ,apprens1oi:i1 rela- n:ore all_e es1h forze d1 un gli da occasione -per una t1ve ,_allo s~ontr? tna~te5? giovane immerso fino a l col- delle sue strane partenze, e OI'O di 11a;:lia con l 1 1:1magu:fe duna ~10~1- lo nf:lle acque s~agn~nu d.el- allora irrompe sulla scena nezza incorrotta propn~ _lD la .vita letteraria d1. P a rigi. il narratore. con la sua fa- Lasciatemi vagare tra le stoppie un. luogo corroso d~l vizio. Chi come pare. vogha fare me insaziata di a,·venture. bruciate. Hanno mietuto, e_ infine nel macchmoso ~ ora André Pannau~_ mten- con il suo attaccamento vo- non c'è traccia di spiga. verde sano. hev~mente f~rz~to c_rollo di desse aCCrontare I t~presa r~ce a_ll~_cose. con la_ sua Qui la gramigna dura, ai solchi arsi ~~~~Ì~~rsti;:~~~;ion;~t~ ~°en~~n~iifeJt 1 :Sgc~tf ~n~: d1spo~1b1htà golosa nei r1- l'anima piega la sua fibra. e terra, margini di umanissima com. manzi da esaminare. da pa• g~.ard1 delle persone .. Fo~ grumo estenuato come il sangue, attende. prensione. aliena da durezze ragonare e da classificare si p~u_ che golosa .dovrei _di~e Era· il fruttice tenero, era il docile e an,'olosità preconcette. da accorgeregbe come vi siano gi~nos~. ma a ripensa,rci. m seme che l'odorosa brezza porta risentimenti magari logici, alcu~e regioni che almeno lui vibra come un ama~a a nuovi fiori. Ancora, ma che non mancherebbero per 11 nostro tempo sembra· co!1sapevolezza. eh~ prop.rio oggi, qualche barbaglio al sole chiede: di imprimere al precipitare n~ appartenere in_ propri? a nei momenti dt p1u. ferv1do che 11 vento con la polvere solleva, delle situazioni una patina S1menon_.dove egh ~nod1ca~ f~~r~~;r~r!a ;~~;~~el_'::~ m nugoli disperde. poca glor:a. ~~slv:'nli~e t~~~~,~~z~~n:~~~ ~b~!~ ~~~~a-~fci~tr~a:~ bra di un ncor~o o d1 u~ taneità. di fresca animazio- cenu. quella sicurezza di toc· presE:ntimento. _ti senso .d1 Pi:tnfo ~ui tr:.tl(•i ne. di autenticità fedele ad co che altrove non nesce ad un ,·1vere che s1 sconta grn- una staiione di travolta sfl. azzeccare .. Sono _le Fiandre., sto nell'attimo stesso del La vendemmia é finita. Sulla bocca ducia, e la Jezione scaturi- ~rt1 porti ~vvolt1 _nell! neb- vivere. per parafrasare una si spegne il sole, sul capelli i tralci sce violenta dall' addipa• bie. rredd1 e d1 s1mstro immagine lirica cara alla si attorcono. Hai ballato narsi delle ,·arie circostanze aspetto de~ Mare del N~rd. cronaca poetica di questi ul- la lunga estate, ora riposi e un'ansia in un gomitolo nervoso e deil'A.tlant1c1:>o della Man!C!l. timi_ anni. In fondo anc?e greve tocca il tuo seno. ,~i~rante di__acce_sa sensibi- f~c~~~n~~:erti~~~~eliro~~~;~ ~ lmea deca_d~nte. compia- Già guardi alla lontana lita. a se~'"!ZI<?d1 una com- tre. le Halles e la periferia. ì ciuta, che y1z1a e raUe1;ta cerchia dei monti ove sarà la neve: ?O:>tezza. mtec1ore che cerc_a sobborghi della banli.eue pa- talora lo sy-llupP? n_arr~uvo il caldo sguardo che ha goduto i most; nei f~tt1. ed attraverso 11 rigina. città di mare come delle_ sue_ mvenz1om. s1 ag- l~ro mse_~ament'! sei:eto. Le Rochelle e Le Havre ed g_anc1a g_msto .ad U!}a pre~- e la lucida ebbrezza delle notti d_t partecipare ai~1 altn u:i1 anche cittadine della più s10~e det sentimenti sc3:rd!- violate dalle risa, dal cantare n~rat_to men~ avvilente e di- chiusa e. squallida provincia nah dalla loro forza v1rg1- selvaggio; il caldo sguardo mmu1to dell uomo. francese. nonchè Bru.xelles e n?le. i~enu'!I-, _ fiduciosa. e che si accese de! grappoli sanguigni, Certo che oltre a questa la campagna della WaUonia. d1venut1 mahz1osamente ac- liquida luce pare che lo veli. luoida forza morale. di ro. Quando un romanzo di ~r~:t·pi~ft~tot.e~~:~ir:esu:: GINO SOGARA C. A. CIBOTTO GIAC0:\10 ANTONI-Xl 1--------------------...: gestioni di un ambiente raf. "---------------------• (Continua&. p:a.g:, 6) (Continua a 11 a_s. 6) Pe~ 5 Una poesia diFRANCO MATACOT Frsnco MatacOHa * GLl ORTI marchigiani * Io sono uno delle. re..z:za degli on.i nel g:iello fuoco estivo del &Uhurb~o che scoppi.a di pozzi, dove le donne ,·engono fiancheggiate dai cenestri a sciorinare, tome.no ripiene di cespi. di verdura. Oh quest'azzurro di rosma:r;n.l lo lo con06Co come le mie infantili cam!cette. Allora qui ven~va mia madre coi lenzuoli bianchi d1 Tanno a stendere sui fili, io Ja guardavo pallida svanire in quella luce. Di vetrose stille dall'elitre invisibili assordavano !"ardente arie meridiana mazz.i di cicale. Le e.mevo to. Ce.ntavo io con loro fanciullo, U viso scarno dei primi assalti della carne, belle la guerra della vita. Poi mia madre lasciai nella mla casa, andai nel mondo a coltivare la mia ombra. Ed o,V di nuovo sono qui, tra Questi muri di e.ffocaU cortili come spalle di pigri assorti glovlnetti, g!l orti espdndono oe.ll' erfa queelf antichi profumi. Odo de.i pantani il grido delle rana perlustratrice., n limo delle marcite, l'uomo che seduto sbatte i fascelli, il ruono dei sarchielli. chi concima, chi palpa le sue fo&lle, che lesto CO&lie, un ra,81.2.etto corre con un sasso &ridendo al ,rillote.lpe.. SI ricostruisce qui con le , itte.te di cemento e di Hbbia, un po' di ferro. e martellate di speranz.,a, il fondo ardimentoso della vka, il cuore stesso al giorno. Si buttano manate di se.le giallo, di tosfelo eJ ,rembo delle umide zolle, si preseguitano i pe.rassitl fino a morte, un salclo appoggia al pelo quella pianticella cresciuta stenta, prossima e morire, perchè riviva, si dissoda il veccbio cretone con la torba, st pulisce il più sottile stelo, si dà luce alla più a9C068 !ocJ.i.a. E da qui vedo prossimo, ma remoto come un triste sogno che ed occhi aperti mi ba angoSC.:a~o. coi coni d'ombra delle strade, il roeo slrepito delle pia.z:z.eCulminate di campe.n14 a picco, l'oro vedo della città. quelle lubrica selva di nomi.. Qui noi Ci chiamiamo e un cenno del capo. Slamo bruschi, freddi, soli come le &occiole. Ma uniti, ce..ldi, enonn.i come la pioggia. Pe.rliamo una li.n,ue di !dleue, una cadenza ch'è di fanciulli eterni. Ma la morte è qui la ftne di una vita, il tempo di una compiute favola. Si muore d'aver vissuto. Perchè qui si vive ogni milluto di speranza. Ed io sono fra questi. Vivo in mezzo 8.lll ort_. suburbani di sole dove stride gaia une ruota che costru.lsce il giorno e meridiane. la cicala canta il suo verso di !erro all'aria azzurra di mezzo &iugno. Cerco qui la quiete che mi soccorre alla fatica, in questo brusio vorace di parole. intriso d'ansia come di guazza. Sono gli orti per l'uomo vivo com.e le festose perif'erla del cuore, come il cuore. che lo si sente battere dintorno ai g!e.rdini del petto, nella gola o sulle tempia. Qu.l voglio restare aggrepp,ato a me stesso, tra le canne tramortite di rene., nel rumore delle accanite ruote che costruiscono l'ardente cronac.e del tempc, to voglio riconoscermi quJ. Questo è U mio amore. FRANCO MATACOTl'A
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