la Fiera Letteraria - XII - n. 31-32 - 4 agosto 1957
Domenica 4 agosto 1957 LE PJU' RECENTI POESIE DI FRA ITl ,1 * COME ACQUA ALPINA * Versi, diciamo pure, di prima fattura: immed1at, ma proprio per questo ,enza sbavature lettera, ie e retoriche; v, rs1 chiar•, appunto. Quando il po,-ta ~uarda il suo mondo con la smcerità di a.ffetti che gli è propria, pcss1amo udi,·e la sua ·voce p tì schietta e•l intima * d_i GIOll.t.10 CAl'IW,H Tutte le strade portano a Roma, cioè •,::a i-'"' .a: purche, si cap:sce, il rnm, J abbia lena sufficiente e sufficiente senso di orientamento per arrivarci. Così an– che quosta seguita da Alberto Frattini, che non è una delle più frequentate for– se perché troppo agevole in apparenza. può esser senz'altro la via giusta, anche se (in apparenza, ripetiamo) è per il pel– legrino, e quindi pei· chi lo segue, !a me– no ricca di avventure. Dobbiamo io.fatti dire, e per prima co– sa, ohe fra i tanti giovani i quali si agi– tano in maniche di camicia per sorpren– dere il lettore medio mettendo in mostra la propria e strafottenza a o (è lo stesso) tutte le loro più ~ottili conoscenze ed esperienze e intelligenze, mossi spesso più da una volontà di innovazioni este- 1-iori che da una volontà di interne ricer– che e scoperte, Alberto Frattini appare un'anima fln troppo ordinata e rispettosa delle convenienze: fin troppo metodica e dotata di buon senso, tutte cose che sono senza dubbio virtù e che invece, perché ritenute virtù troppo banali, oggi ven– gono evitate come non vengono evitati tarrti vizi molto peggiori di quelle, ma Alberto Frattini ritenuti (e di rado lo sono) infinitamente più interessanti: vizi che t:roppe volte sembrano cercati di proposito, anziché es– sere (ecco il punto) felici colpe dlun tem– peramento. Già in questi. giorni it vento è più dolce e odora di prati. Aprile è alle porte, ma tu sei andato. Una sera di pioQgia improvviso ti ghermì i! vento ... ...Al tramonto, se U quartiere d'una luce più calma si colora potrei incontrarti all'angolo del viale, fermo sul ciglio del campo, assorto net fumo del tuo sigaro. Potrei offrirti ancora un bicchiere di Chianti. per vedere il tuo occhio sereno avvivarsi d'una dolce luce. Ecco, ho smarrito H tuo passo, la tua voce, H tuo mite sorri.so ... E' un brano di Colloquio col padre. una de'lle poesie migliori raccolte in Speranza e destino (Ediz. del Canzoniere). ma dallo st"'SE=G.ouaderno potremmo trarre 1r: esempi, come Fioraia bambina, Scuola serale .Quartiere, ecc.. o Pescat(lri sut fiume, del quale ecco il quieto avvi.o qua– si narrativo: Quando il mattino fa chiaro l'arco dei ponti e le prime campane della domenica rintoccano dai campanili, sciamano i pescatori sui muraglioni det fiume . A picco sulla pescaia gettano l'amo sul dolce velo della corrente: sei giorni di tristezza scontati in queH'esile filo a specchio di verdi frescure ... Versi, diciamo pure, di prima fattura: immediati ma proprio per Questo senza sbavature letterarie e retoriche: versi chiari, appunto, Come acqua alpina. (è il titolo dell'ultima raccolta di Frattini, del– le Edizioni.· Accademia di Studi e Ci.e!o d'Alcamo), e che, quasi ricompitando la p0esi;, .. come sta l'autore lgnoras.se fel tutto - ma in realtà non è così, giacché Frattini è anche uno studioso Qeglt ulti– mi movimenti letterari, oltre che di let– teratura in .genere - le maggiori espe– rienze e conquiste novecentesche, testi– moniano la savia economia ch'egli vuol rare - prima di tentar più alto il volo - delle proprie forre, -senza timore di provarle innanzitutto nella cabna zona lriel resto ancor valida in casa nostra <,.• me piazza d"armi) di quel buon linguag– gio medio, proprio della media buona poesia pre-pascoliana ma già post-car– ducciana, cui I.o stesso leggero accento « professorale a, già casi caro all'italica musa, più che un limite appare sut mo– mentro <di fronte al non compromesso c.n– mani di Frattini) un argine sicuro contro ogni possibile irruzione - su quel fondo di buona cultura classica. temperata da casti influssi quasi parnassiani - di falsi e modernismi a molto più retorici e de– leteri: Ttttto è slegato. liberu, lontano, e la. mano di Dio brilla nel vento. azzurra si dirama sul cristallo del vuoto, inviso da! fiore dei fulmini. .. C.:. ccn grazia e ienerezza ancor r'ù spontanee: Com'hai lieve, bambifia, la voce, se mi parli degli angioletti, i piccoli tuoi amici. della sera ... Certo, di quel linguaggio (che è in2v:t9.– bilmente un'età nel tempo), accettando I vezzi, F'rattini non sempre riesce -a ri– fiutare j vizi: apre qualche volta la porta, secondo quel lingttaggio (quel tempo), a certo astratto filosofeggiare, che tTOppo facilmente viene scambiato per poesia « più profonda a (più alta), e che invece non è nulla: né prosa né poesia né tanto meno « pensiero a: Follia delle forme, di– vin'J ' schermo dell'Essere, vento I che smemora, canto che sptende, tanto per fare un esempio. Così come qua e là ac– cetta - di quel linguaggio che al nove– cento s'avvicina soltanto di striscio, sfio– rando certo Grande o, più di rado. certo Govoni o certo Quasimodo- - alcune cop– pie ormai viete, come « meste. preci a, 11 rondini sfreccianti•• «vane cure a, e ato– mo sfrenato a eccetera. Ma dove. dimen– ticando l'Ingombro scolastico (Métro al– l'alba, Anniversario, Stazione di no!te. Gli alpini cantano, Cimitero di Kassen, Discorso interrotto e altre cose s\llla ~tes– sa linea). Frattini torna a guardare il suo «mondo• (ia sua tt vita a) con la sin– cerità d'affetti che gli è propria, è li che n1'ic::i :i.ml ") ud'.re la 5:ua voce più schi~tt"'.l. Voce (e lo senti dagli stessi errai;. e da•llo stesso cercare par.allelo del critico Frat– tini. i suoi giudi7i di solito tanto limoi– di si pacano quakhe volta. flno a d;ven– tare in~iusti. di fronte a certe posizioni novecentesche) 1a qu~le non 5:i contenta che per il momento del oroorio tono di– messo. e sasi:acemente a accettato - sem– bra - com"' necesc:arìo o~s5ag2lo allP m~cr!(iori amb;7.iOni ohe senti - an7i che 1·edi - premere sotto: oroorio ovellP me– de '51.me ~mbizioni <e <'iò non conh·-:irld:,.., m:1 c-onferm;i qusintn -siamo an!'"iAfi d'· Ct>ncil")) le nuali. dn-ve e nr-n ~onena in OUP'ite naoin1> ver,oonl") nntkipatr?. sono esse a determinar J,- r.,ò,,t<>. ,-:.,onr-1') f"\"Off0'-1 Antonio Amore: FigtJra LA 1"1BHA L.i,'1''11!.HAtUA Nicola. Rubino: Particolari del Portale per la. Stazione di Venezia. l'I'Iì\' ERA. RI "R Oill A ì\'ISTI,, * Peg. 5 Poeti di Ro1na * di l.,E(J,\.,IIUJO IA.GQIUo Futa Qro.ua, anzi.tutto. in compito (come osn·ri.:a ancora niamino De Ritis. Que.sto caro ~ue:a~~!~:i:r:h~ls~:Cn~aa:~:: ~~c~a."~pon'":rtt~rc:,1:i:ti;:~eeJ~ ;o~;~~i.tJ:i ~o:~o 0 a~U~.er p 1 ~~~i tamente dtvut.Qative dell'opera ma.tena. Eppure, co-n. intdlett-0 mut prima del suo trapa.s.so. di eu.,i or ora abbiamo termi- d'amore Gemma CavaUero .s1 Di AHonso Gatto aaremmo rt4to la lett-u.ra ,potremmo an- è accinta al.l'ardu.o.prova. do- .stati incerti ,e -preferire H bel. che dire che la festa aroua .sl cumentandosi a.mpfamente e liuimo , Ricordo di Roma,. aura non .sol1anto tra t più saaaiamente ... E aaatu~erem- (da .,.Poesie ... 1941) compreso /ertmtt e tena.e, amaton d1 mo che la documen.t.a.z~onee dalla Caoallero: .. ·- Come rer. Roma. la selezione è pure quanto ma.i ba - intristiva nell'aria, come no~/ 0 J~· ~e,;to~n!eng;~~iti $ed; ;:r 0 :1i~~~~fa~·~n~ 1 ~;:, dt:bt:a~ ~;~s~~~ ;1 ~ 8 a~l ~elr~:n~~ Ceccariu.,, di Mario Dall'Àrco, che e: Roma - I!;nerarl d; pioggia, re1tb solo iJ fiume. - di Livio Jan.nattoni., di Alfredo Poe,!a. . Odorarono a lungo le fontane Schialfini. di. Pietro Paolo Ma non .si darebbe H nPce,- - i davanzali !lor1dl di Roma•, Trompeo, · di GiorQi.O Vigolo. ci .sario. ra,0gu.agho .se non infor- o -piutto~to, e anche se ~n po' :e!io;:o è SpU::Jo a:!t:=~~~~ :~1 :=t:O~sj~~~:O~t:n:on~~O~ ~~re;:oc~:,a - r1are ra~::z:T~i nello .stesso tempo, abbiamo ia.snmo. inoltre. che un hbro Roma,. (da ~ La forza degli oc. pure pen ,1a.to che, daU' opera del genere .su ~ma non c'era chi•· 195-fJ: ... Ho vls10 la ra. della Cavcùlero ., riu..s-cita,. e 1Jncora St.ato., E__ poi .su~erfltUl gazza che pub dire - d"essere che è • una .selezivne bene or- .sottohn.eare l uuhtd deU_oper~. il mondo. - Povera e sola si eh.e.urato di un complesso ar- ~ome er_udit.a_~ssa _a~il..spon- ripeterà - dtrupando dal cie– monica.mente fu.so ,. (com.e in ..aon~ d, _te.si, st ran,en talora lo - per la sfatta via d"inver. ~;ef;::c':nJs.t;:n;:;;~:!~ 0 1:!;: ~:~' 1:::~~e. eco~~:~;~i~. g~~ ~i~ ~f~n1:.m~ r.!r~~n~~ 1 det~ ne .!oddisfazwne anche i non po queSta ltbro la ncuca. e la luce sulle S<:arpc... La pre.sen– .,,romani.tH,. e anche i non ro- consultazione ne e oramai fa- za di Gatto in questa antolog"ia mant, e cioè gli Itatia .ni.in ge- elle. Si _tr~tta, d~nque, com~ è una delle pfU espre.ssit:e tra. nere, e gli .stranuri. E anche è pure dichiarato tn ftJfcetta di i contemporanei. Lo .ste.uo di. la .s_cuola no.stra. e di altre • RO~A VlSTA da Ba:dl.n!, Du ca..si per Renzo Laura.no. altro aenti. E infatti, con i tipi della: Bellay, Bord.eau. ~"~y,.nmg. ~Y- poeta che dall'anteauerra a oa– SEI (Socleta_ Editrice In.tema- ff'}: eec. · ecc.· ~.ricbe J 'P-.~ gi indubbiamente s'è serbato z1onale, Tonno), Gemma Ca- ,a ian,c e st raniere. eri.io tra i piU personali come modo !'a.llero _T0'f!101'1f! ha _congedato it3b\ar~~o~n~h;~tibf"tot~~ Ìa e come invenzion~. _e sem~re in q_ue.s-11 a'?rnt u!la 1m.~ortari- Cavallero è panita molto da con un suo dettato nttfdo e •~· te nlloge d~ poesie e dt pro.se lontano Da Oraz'o e da Ov'd'o .sieme essenziale. Il auo nfen- ~ze d{u;fi} r~~~t :ti~fl:nt t:e ~:;l~1t~r~1utet:ir~!ie::~1; ~e~~ ~~e~~~ ! 1 !~: _è(~~ e .strani.eri. dove la pa.g1na uvt- hanno fornito materiale molto -Glf Angioli di Meloz.::o .... 1939}: ra~ da Rom~ ed. a . Roma. era appropriato, nonchè abbo-ndan- .. Titiro e :Mellbeo pastori. en. evidente, valida: re.su~ ntc: te. Di.ciannove sono infatti ali trambi - morati al nerofumo. .., RaccoQtie:e !I meglio d1 ~- autori italiani e ben irentotto tra di loro. - sotto il ciel di deue sen.saz-10111 nori è facite gli .stranieri._ T'raqu.e.sti, i Frari- una palma, - attendono il s,. -------------------------------- ~fti f~f~~t~co;~_u!~ ~~=~ !:1~feru~e'1f~ :!1°lt s~~~r~f~ U~A \TECCUIA POLE.\IIC.\ DA RI\IEllERE CUN OCCHI i'\ U0\11 ~~:•t~;•u!~. I!,°~i:';;.~'o; ~~• J:ctg.~io~J"~;,.- _r•;;!i * Stael, Stendh.al.. Tai::!le.veu:l- mandrian.1 orie.ntall - E 1 ra. ~~~~-i ~ap~~e "~1:;aco~t:e~e~ g~~~tti~ Mto nf!re~r~e~~a!d~ Le torri d'avoriodell'artista * cl i • ..-.IETRQ Cl!IIATTI Browning. Byron. Chesterton, ero mozzo d'altari - ecc-.. _e Dlck('f11S,HaI'dy. Rogers, Snel- intanto: •N"ella :stalletta. "1rgi. ley. Swinburne, ZangwOI. Di liana calma - cresce.va e at. Americani c·e Longfellow e tesa enorme di un bambino - ~~~-t~u: g~:ef~~-si::~:°r~: ic;~: ;oncJ: f ~°ra~~~e~~? a~rà E~ deschi (Goethe. Von Platen. Ril- rasaz:utti queste cose sanno ke, Walblinger). e altrettanti i - bene ma ai ruscelletti han Ru .t.si (Gogol, Majkov, Caroti- da abbadare ... Piazza Nar;ona na Paulova, Turgenev). Ma a è documentata come molto ro. coriipletare. .sempre circa ali mana dall'attenta Cavallero. La scena potrebbe aprirsi zione superiore. biblioteca. La ma_cc~ina de.l_ ,·entre. po· più bu~ni, di lasciar: ~tj~annd~~-d?u;::neat;~~~ne~aa ~:~h:o:ct~ 0;~0~. ~:a si:rv~~o~; su un luogo di delizia bai- televisione. radio. giornali che nemica. Ma ce_ ancora C!°tE: il n_1aggior nll1!1er<;> pos_ allora . .sempre dalla Taccolta Quasimodo di -1 ritorni, (da near<:?. o tra i viali d'uno e riviste. milioni di libri a q_uak:u_noche pre!ensce m,o- s1_b1ledt pe!sone st c.. ingag della Cavallero da ricordare pu..... Ed è .su.bito sera~. 1942): sptearbciolimrreerneto ,.,,salspoainoodricaon,1,·cae paorrst,_atsaecdoindmoanuon)o, s•,.,mle drae!l: nre d1 _fame quando, ~ le- g1•·. sa!g~ i_ fan!asm1 d~Ue re il danese Joergensen. il beL ...Piazza Navona. a noUe. sui li state. s1 danno assegni. do- t<;>rn d :1-v.onoi si m~edtca. aa Maeterlinck. Nietzsche po. sedili - stavo supino in cerca lenta -la folla elegante, le rinato, a ri::mdiare i dialet- vunque. e le panoramiche s1 Sp_etlm1 nei !ia.lott1. pour Jacco, Méyer svi=zero. Juan Ra. della quiete - e gli occhi con signore abbronzate e gli uo- ti, ad internazionalizzarsi, a lent.e percorrono uns. folla epater les bour;o1s_ (se st.es :- mos araentino. e Juho Erkko retle e volute splraH - unh-a- f~in~~~ J~el~~~gf1d~o!t~a;; ~oerr"a~f11etgia~~~v~nc~~m~ 0 ~~ ~oa/d~~fit:o•ro~~\/:{es~~?ta ~~c~{1~}1~e a!;est~~~~)~:i i~ii finJ~:dt3diciannooe Italiani che ~:gu\~o 5 ~~eba;bl:o s~ssclist~~! con Ja lente e l'efebo indi- però con abito cittadino, Ma è umano, del resto: le loro legittime vendette, i sono presenti nell'opera, trovia. sui ciottoli dei Platani - sl!- spensabile, la bella intrusa c.civile,. per appetito molti si sono figli c-he dovranno essere mo anzitutto. e .sempre a re. labando al buio le preghiere ...-. contesa dai letterati con la E' la società che va agli convertiti. molti si conver- poeti (è diventato un crisma aola d'alfabeto: Carducci., D'An. e di Luigi Capelli di - Piaz=a neve alle tempie e il filoso- artisti. L·ingaggio di cui si tiranno. La società ha dalla di validftà sociale, non se ne nunzio. Dante. Leopardi. Mazzi- Naoona (---Cartoline di Rom.a, fo appassito invitato -per lu- parla tanto non è solo un sua i forni e i cantieri edi- può fare a meno: o si è poeti nl, ~trarca. Ojeit1. Pascoli Tas- 1953). l'unico poeta della -quar. !i~~i:n:eE~r~ s~~~~eri:n~;:= r:: 0 ~tern~u~~r~osg;~:ia c~i:'ni~~~~lcrse: ~:~:nae p~:e~~I~~ ~o~~r ~uèofo~~a~.i ~~~:.eri. ~àrdair:~enci}tt!~f~Jra~~~~: ~~nfeen:;~~:;cot~e d!\ta p~~: miazione, uno due tre poeti, un ascolto. anzi una impos- traccambiare. In fondo vie- In conclusione: nulla di lazzeschl. Quaslmodo, Verganl. vallero: ....- s1 torce - la cri. uno due tre romanzieri sa- sibilità di non ascolto, dei ne chiesto così -poco, agli ar- nuovo sotto il sole. Vigolo. V'è pure_ una paaina. niera ai ca,•alll. va _in un ,·or. liranno davanti al microfo- suadenti problemi d'amici- tisti: di essere appena un PIETRO Cl1'1ATT1 fnedfta (-Ponenuno .. J di Be. ;~c~u;-o~bre~loqu~J~a~'fiig! no, prima del c.simbolico,. zia lanciati agli artisti, che ,-------------------------------, la sera _ nel giro già !reneti. assegno mostreranno l'abis· non corrano troppo. che co e da cupole._ e guglie cala Ì~rt~<:r\~n t~r!ffc/\al~~tte~ ~e:~e~~s~fbif! diac.gfafci ."di I 90~ ■ 195 7: RJ COR DO D f (JO.tlA ZZJ.~ I ~n ,·:~~o \f:":i P~~berl ~ ranno un ringraziamento e salire ai livelli superiori * del tramonto s·insanguina. sl. una protesta di dedizione della conoscenza. E' tutta lancia _ nella il,o:stra purpu. :l1'~:~··c.;;f11~~~·~11!·~~~~ij; ~;: i;r;l~t c d ~lgbis~~~~ POESIA NOST no DO LOR E ~·:.,~~;m.J;~b;-.•::i11 ~u~~ signore. di poeti per trovarri sulla In oggetto con molta o.sser- Inverno: caffè letterari e lingua. prima che sul cuo· vanza. ed es~mplari (la Cat:al- polemiche. Primavera: cor- re. -argomenti validi di fuga. lero ebbe veramente la mano ~~ cil1iaJ;~r~•ir!à~'~'•o1i:~: ;g,:: ~t:~:: ";;trì';;,:!: ' {';!~~/~ :~~.~~·~r~~'.:ìi:!i·c!~~ dro (amaro) per gli Esclusi. raffinata almeno nei mezzi, * temporanei, Quem che l'anto. Autunno: ritorno, commenti. che fa dell'arte, che verse.e:- loaista produsse da Vincenzo cadono le foglie dei lauri. gia. che pitta, che musica. dt• "l(}SEPP.,, TE<D ._,:SCHI Cardarelli. da Antonio Baldini. ci si cuociono castagne. Fine che incide e scolpisce. I poe· U a.:,, - .-:. e da Giorgio Vigolo. Ma. in (the end) in dissolvenza ti e gli artisti maledetti han- questi ca.si , la .scelta era .soltan. lenta. . . . ~i~i~f~:as~n~ns~a~rel~~t sl~i: q;annt~~~~ ~~:i ~~~:i eè it~~~~~~~~~ Jh~t~iad~ta!o 1 1::;~~~a e~o!p~~~:~~r: ~ ~7~~~~~a:~=· ~:r,~h!/;~~e 0 :~ . La mode.nuta. dunq~e s1 stocratici. hanno f!l!cino. deLla nascita di Sergio Corazz.ini. Quanti anni di 1avoro di Coraz.zini e rapportia- .su Rom.a. e sempre ex abundan. mteress9id·a.rt1 i _po~~l ron Le razze sepolte lino a :eri sono stati quelli che se ne sono ricorda- moli agli anni di lavoro di quelli della tia cord.is . Quanto a Palazze. ri1o~i~i~°li~e~~ ~'!\ 1\1~= r: 1 1 !;~f 1 ii~;z: Fa~~e{~~~t!t!a; to? Pochi. A noi non risulta che Elio sua generazione e vedremo quali conclu- ~~I !!~~~t! RC::au; ! st ~e~~ le~etti; ne~ qua_dro_~ell~ Pu- è la gran voga. Una società Battiistini con un accorato e preciso scrit- sioni trarremo. Corazzini ha lavorato cin- tre Orio Vergani. di cui la ca. ~!te Rcl~t\ons 1 m1hom. del: intera vuole fare l'artista. t'> µer il « Giornale d'Italia• e Fran.:~.:> que anni, tutte fe sue poesie sono state vallero, nel commento alle pa. t~tl~~!~~ !1~d? 0 2ii 3 pi\'t~~t Ecco il punt~: l'~rtis!a è ~~~~b~icosner~?o ·c~~!~~ti°. ~~u~tt 1 ir~ ~~~~~~ ia;ei 1 ~r~e 20 ch~:~n! l~i p~c a!~~ r::e1:~;°!~~=e d~~~~ r:::i ~Fo~: nei biservizi dei poeti bor- cercat<;>. Ma chi gli f~ u~ sente• di Petrucciani e Marcovecehio. logiche della nostra poesia con tempora- nalismo riesce alle volte a 1so. ~~fas:;; 1 ~nfeod;~~/!~e in;in?e': ;i~P!,~~n~oa ~os~;~~e 1 .t &e~ Non crediamo che l'elenco vada oltre. nea. Quante ce ne ha date Govoni in 50 ~~~~J:~~ ffn;:r:i~!!~~: pore del benessere materiale l~ parola_ c1~scuno , uole ar- Non c'è da stupirsene: pure per Campa- anni? La risposta agll antologisti. ne ... è inoece pre.sente con una i suoi poeti, i suoi artisti. nvare. d_1 l_a da se stesso. na, di cui ai ,primi di marzo ricorse il Il punto su cui vogliamo insistere è que- e.stTazione da .,, Bell'Italia. a. E sorge. al contatto di tale Quanti libri nascono. corro- venticinquesimo della morte e per cui la sto e non è poeti-co, storico, critico perché mate sponde ..... bienfaisance. anche nell'ani- no. che non dovrebbero, c_he bibliografia si conta ormai a cento, non poeticamente, st9ricamente, criticamente Penetranti, come pid .!i può mo più ostico. il problema: cont~n~on<? solo delle 111~ ci fu che Pietro Cimatti e poi Falqut. giu- Corazzinl non poteva darci di più: il pun- vedere. da quest'e.sempio sul l'artista ha da ridimensio- tenzioni. ~ioè delle a,rro~an stamente polemico questa volta, a darce- to è di dediz.ione, di passione, di soffe- Vergan.i. .sono i aiudiri di Gem. nare la sua posizione nei ze: Non. e du_nque I artiS t a, ne notizia. renza, di afflizione alla Poesia. E cosa non ma Cavallero tt1ali • .speeimi. confronti della società. Non h rnte nd13 bl 0 il ~{E:ro >, c~e Non c'è da stupirsi dicevamo, inseriti era la sua tuber-colosi se non un modo di no• dai,li autori che ha tra. ~hiu~!~si d:ell~iii~iceh?1· todr~ r;-e~t~ PJ~ ri~rve~:.n;aeg:~:~ come slamo. tutti, alla ricerca di più fa- afflizione per la Poesia, cosa non era u :~~}::· s:iliits~a~t';~~t~ èa ~~ne~ re (chissà perchè d'avorio). l 1solame~tp. nso~v~rs_1 alla cili, meno pensosi ricordi, in questa no- su~ ò.vìore, la sua ricerca Qella mort~, :"' .sto .secondo propo.sito. riman. quella stessa nella qua.le gli apertura. ~ una c_1v1lta ~ota:- stra epoca dove non ha valore che la s·.1c1. co:-,oscenza della morte? Il suo male diamo a quei .suoi giudizi che artisti di ieri impazzivano le çh~ \-uole mgagg1ars1 sensazione quotidiana, dove non si bada il suo dolore, la sua morte era la subll- ad esempio furono centrati così in solitudine. Deve dunque c.art1~t1camente •·. eh; vu~le che alla capillarizzazione dell'esornativo mazione di se stesso attraverso la Poesia. a .seano ru Byron, Bordeau. aprirsi. buttarsi all'avventu- scopnre le torn. d_avon~. e òel leggero. E il suo costante richiamo alla morte non Lamartine. Platen. Cocteau. ra della comunicazione. am- che vu~le mal~dirsi. Mai, Non ci è dato più insistere: in una ero- era altro che la certezza della sua vita !~ar~a~~Ud~t:lti~~f ~i~:n~I. t~i mor?i.~ire i suoi spigoli po- r:~fi· p~:ri~1/ vt;:chè CO~~ nirtoria futura, principalmente di costu- attraverso la poesia. Leggiamo da • La quali è naturale che maQaior. l~m1c1: fu così allettata. suasa ad me. si sapranno forse scoprire le antino- morte di Tantalo•: mente ci interessi ogni nuoro l'a~~fs~~ss~. t~~o~n;~~?ii tf~ !ITamo;:1\~~rside~ f~:~o!a~t: ~~esad:aq;;;t~;t~~~r:n;~~z ~~~h~o~n i~;~; ~l/~~~~~/~lt~eo=t~7g~;a dolore d'amore ~~c'd.o ofti~:r:;u:~~~iode;~~ carne umana, è un pesante bienti o. meglio, \n Poesia sia dato di assistere né dolore carnale. no allora le righe (perehè si b~t;:gii. ~~u~l/tui~~·u;~ si La. poesia ermetica non f1 ~~:~tedidr~:~~~; !'1 d; t:~°zz~ril~)U~;~ ~e~~a::;iv::::t ::!~~ idr~f:~i-t :~!!'!, :~7t~~~ d~\;:t:1;~.si~~ tempo di colmarlo. Tutto =~~~~ ~;rs~~~ol~s>c:ol~~ ~~~~ i:rlne prodotte} .su Pala.:ze.schi st a a comi n ciare. Rimb 'e.ud . ferito insabbiarsi nell'esau· :~~:~ t~iract~n\i!~r~~m:~ia~~ cte ~~ :~a Q~~~s!io~~flagi!o:i~;iamorte di .. Roma-: •Roma. con I suoi Campan~, sono ~orti. rimento. Era una poesia ari- un -campo dove si investono i valori del- non era. stata. rinvenuta. ~~]~a~ie ~ 8 m~~al:.e t:a ~~::i~ Il genio non Cl deve op- stocratica. molto più vicina la Poesia è preferibile la forzatura alla O dolce mio amore, no e O divino. ha ispirato l'ul. primere. in fondo. Bisogna alla «vera,). quindi: rispet- acquiescenza. confessa al viandante timo volume di Palazzeschl. arr:vare a comprendere che tava la parola. il Verbum. il che non abbiamo saputo morire Nel periodare libero. imma2i. essi fecero il mestiere del sacro dell"espressione. Or- negandoci il frutto saporoso nt e sentimenti si annodano. genio. ma perchè non avreb· mai si e passatì di là. oltre Su Sergio Corazzini non faremo un di- e l'acqua d'oro, com.e la luna. si snodano. la parola. ora biz. bero saputo fare altro. E chi la parola, almeno in presun- scorso «storico a ne un discorso critico: E aqgiungi che non morremo più ~f~~- f~~:~e:~:· !:~ee ::inPs;:;,~ ci dice che ne servano an- zione. si è giunti a credere in questo senso esiste una nutrita biblio- e che andremo per la vita sa di poeda •. Circa 11 primo cora? E che servano proprio (è Maligno) che) a parola grafia che va da Clvtntni, Slataper. Bion- errando pe-r sempr". Quaslmodo. la Caoaltero Io dP- nell'Arte? E' un fatto: le è facile, semplice mezzo. Ma dolillo. Pancrazi. Prez.zollnl. Govoni Pel- Riflettiamo: a venti anni sarebbero molte fini.sce giu.stamente simbolista più belle menti sfuggono la Parola è assai di più (do- Hzzi. Palazzeschi etc. fino a Piromalli e altre le cose che si potrebbero cere-are oltre non meno eh.e ermetico: e. lo dalle biblioteche. preferisco- vrebbe essere qualche cri ti- al giovanissimo M· ri" Costanzo. France- « la -causa divina•. la morte e II l'acqua .ste.s.so . vitne colto mentre .. con no da decenni i laboratori. co a dircelo). Ma basta con· sco Acerbo ha fatto di più: cl ha elen- d'oro a. E ancora: quanti sono i poeti che genuine immagini. ora abboz. E poi. il genio di domani siderare l'esemp1'J della POe-- cato in ordine cronologico tutta la produ- a venti anni ci hanno dato il meglio del- ~!~~tr!c~~~~f/einin~~~~~a 8 \ 1~: non potrebbe essere l'Illet- sia cosiddetta c.populista•· zione di r.or.azzlni. aggiungendo anche le la loro produzione lirica? Forse solo Bou- ca come una pena cui è dole-e terato, Colui che accetta il o variamente neorealista. cose più disperse in periodici e in riviste. delaire, Rimbaud e Jessenin {per fa· abbandonarsi nena solitudine Silenzio? Uno. insomma. che per sairgiare la verità di A Mario Costanzo poi dobbiamo tutto un re tre nomi che immediatamente ci sal- nothirna d1 Piazza Navona -. non riceve assegni. e non quanto siamo venuti dicendo numero della ,. Fiera Letteraria a del 14 tano alla mente). Ma sempre· in questi Di Laurano. dice: • NPlle pun. perchè non riesce a far leva (che l'arte è in pericolo. novembre 1954 C'è di che scegliere. Ma rari casi di precocità lirica si tratto di te- della lirica pura e essen. sulle amicizie in giuria, ma perchè è sollecitata a levi- chi cl ha fatto un discorso sul Corazzini estrema dedizione alla Poesia. ln Coraz- ~l~a f: ~~i i~r::~~~~e \i~~: proprie- perchè è andato gare le sue punte, a facili- 11 Pot:ta • sulla «sua• dedizione a!11 zini questa dedizione fu un dramma. una co .soprammondo. sovente vi oltre? tarsi): dopo la guerra essa Poesia, sulla «sua• sofferenza per la afflizione appunto: quella affllz.ione che è concilia. come tn questa poesia La polemica sul1a neces· irruppe, e vole·va essere Poesia? Forse solo il compianto Fausto la lunga teoria di una più estesa affllzln- <•Presepio romano-). un suo sità. o meno. dell'inia~gio nuova. inedita. un rea.l{ente M- Martlni nella penosa prefazione alla ne c-he è poi l'afflizione di una civiltà. òl immanente surr~allsmo--. Su dell'artista nel mondo mo- d'eccezione, una rottura. ~i7inne delle Hrlch,., del '922. una sensibilità ed è la nostra afflizione· Gatto di .., Ricordo dl Roma ..; demo. vecchia di data e di Forze fresche l'alimentava· Poi non si è ce-reato che l'Inquadra- afflizione alla Poesia. In Questo senso è ... QueS t a breve Urica che può arj?'omenti. può spostarsi più no. r ;uo schierarsi politico ~~~!~t!to;ic~ 0 - cs~~~~a!;~~~:z,. io 5 nueot v~;~ Corazzini per noi fecondo Solo per il sun !:~~~~- dJe~~ ~~~~1;lftà Qd:É avanti. configurarsi novella- era il modo c.popolare,. di dolore. per tl suo dclore come Poe5::a o le pause. nella tonalltà delle mente: è la società che ten- farsi una reli,R:ione, un mito. oer trovarvi le tematiche dt Samaln. di per la sua Poesia COrnPdolore. luci. fb5'a a visione attonita del, de, sempre più consciamen· i poeti. avere orecchi (e co- Tammes. di Rodembach. di Materlinch. GIUSEPPE TEDESCHI LEONARDO LAGORIO te, ad c.artificarsi • (istru· me sempre, avere bocca). (Continu;-;. par. 8)
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