la Fiera Letteraria - XII - n. 30 - 28 luglio 1957

Pag. 6 LA FIERA LETTERARIA Domenica 28 lug!io 1957 GALLERIA DEGLI ARTISTI lTALIAl\11 ENRICO PRAMPOLINI STIMOLATORE DIMODERNITA' * di UMBRO APOLLONlO Non sarà per certo errato imputare ai seguaci della teorica futurista una certa tendenza alla sim. bologia. a convertire l'oggetto in emblema di un con– cetto. Boccioni stesso rappresentò per esempio Gli addii. o Le forze di una strada. Con maggiore evi– denza s'avverte per altro simile. inclinazione nella cosi detta seconda generazione futurista, la quale pur aspirando di raggiungere l'arte pura, non sepp~ distaccarsi dall'imposizione della realtà, di cui non ottenne una sublimazione, ma una celebrazione: esaltò cioè le forze di tale realtà. 1a sua novità ne ricavò significati d'azione, ne fiSSÒ il soggetto: ne schematizzò i caratteri e ne analizzò gli elemenii. Avvenne insomma che non fosse chiarito il processo che doveva portare alla costituzione precisa di una immagine e di una struttura stilistica. Persino il cammino di Kandisky è stato incerto e faticoso su questa strada. Pervenire ad una nuova realtà formale esige sempre lunga esperienz.a e molti sacrifici sut piano detPoggetto. In fondo, a un dato momento, dal simbolo si passò al surrealismo, quasi presupponendo. anz.i. addirittura ammettendo che l'anarchia dei con– trasti potes se di p er sè avere significato poetico. mentre si tratta.va unicamente dell'all'e3nza etero– genea di attributi appena singolari. Ecco allora che l'allegoria poteva assumere valore predominanie nella composizione dell'opera. Impacci analoghi e limiti non dissimili sopportò pure l'opera di Enrico Prampolini, per tanti versi una delle più attive e stimolanti della nostra moder– nità. Osservare questo non deve suonare irreverente verso la memoria di un artista che ebbe meriti indi– scutibili nella cultura italiana, in quanto tenne desto e persino imi,ose un orientamento che gli ambie:-iti ufficiali a malapena toUeravano. Non va dimenticato intatti che Prampolini è stato anche un energico uomo d'azione. impegnato a rinnovare le struttu.re ed il linguaggio della pittura, come di altre fo rme d'arte. e che persino certe concessioni alla rettorica del suo tempo. per quanto deprecabili, hanno avuto una dignità che ne svaluta il peso rispetto a quelle di gran lunga peggiori, e più cortigiane inoltre. di taluni altri suoi colleghi. Non può essere del resto senza ragione che i consensi gli siano stati tributati senza distinzione di epoca e che sempre egli sia stato considerato artista i cui interessi coincidevano con l'evoluzione delle :forme in atto, e uomo che agiva in favore di un necessarin rinnovamento dei concetti artistici. Enrico Prampolini nel suo studio romano (195%) RENDERSI CONTO DEl VALORI UMANI * MONDRIAN EIL EOPLASTICISMO * Una misurazione dello spazio che doveva fa talmente sfociare nell"a.rchitettura; soluzione di continuità vitale d"una tipica tendenza intellettualistica delle arti plastiche di oggi * di E.\"RICO 1•RA.IIPOLl.\"I Xo:e\•olissima l'atti\·i- del singolo verso un'ampia e ;!,f~?bl~~i~f:tadi 1;.u~à riposata visione dell'univer– di diciannove anni) con sale e deL collettivo. la pubblicazione di ma- Non si puO negare ai tre nifestì. articoli, presen- maestri del neoplasticismo - tazioni. studi, Come sag- Piet Mondrian, Theo Van gio pubblichiamo questo Doesburg e Georges Vanto– articolo uscito nel 1946. gerloo - un'assoluta omoge- Il mio incontro con il Neo- neitd d'iJÌtenti, una rigorosa plasticismo avvenne nel 1920 presa di posizione estetica e a Weimar. Fu al Bauhaus di morale, un dogmatismo di \Veimar che feci la conoscen- principi - nelte loro teorie e za personale con il pittore nelle opere - tali da resi– Theo Van Doesburg, uno dei steTe a 'tutte le inquietudini tre maggiori esponenti del e disgressioni plastiche della Neoplasticismo. nostra epoca. Essi hanno af- Fondatore a Le-yden (Olan· fermato e dimostrato come da) della rivista e Die Styl • un pensiero logico, con virtù (1916), raccoglieva intorno a plastiche, può divenire arte. sè un gruppo omogeneo di Cervelli aprioristici e ratio· artisti quali i pittori Mon- cinatori, essi negano il pro· drian e Huszar, lo scultore cesso intuitivo nella creazio– Vantogerloo e gli architetti ne artistica e l'intervento Rietveld e Van EestereTL della natura, come diretta Dalle pagine di quella ri- ispiratrice della espressione vista, che si annunciava nel· sensibile. Menti raziocinanti, la forma e nel contenuto di questi pittori hanno abban– un radicalismo teorico-este- donato lo slancio ti,..ico e it tico, più che intransigente, clima patetico per la ricer– addirittura eterodosso, co·• ca della perfezione nell'equi- nalitd dei Tapporti. lineari puri e semplici•: cosi 1\1011.– drian. Arte - quella. neoplastica - che non sopporta la for– ma descrittiva. vincolata dal– la rappresentazione oggetti– va; non ricorre agli infingi.– menti. del soggetto, della pro– spettiva, del chiaroscuro, del trompeoeil ma vuoie espri– mere la. pittura non pittori– camente o pittorescamente, bensi plasticamente, cioè at– traverso i valori essenziali e fondamentali dei piani colo– rati e delle linee, astratta– mente concepiti. Quale il significato intrin– seco di questa pittura? e In primo luogo - ag– giunge Van Doesburg - con– siste nel creare un'armonia di rapporti lineari, poi di su· perfici colorate. Dall'armonia totale, deter· minata dal contrasto di que– sti elementi (linee, superfici e colori) l'oggettivismo e il soggettivismo si. elidono, net nelle loro differenti e innu· merevoli gradazioni costitui– scono le manifestazioni tipi– che dello spettro assoluto. Lo. tesi delle manifestazioni Identiche nei suoi principi primordiali, è ammessa solo dalla. scienza. del monismo; scienza che dimostra come tutto si tiene in sè; ove al· trimenti queste manifestazio– ni $1 prescnta.ssero differen– ziate ai nostri sensi, ciò si deve aU'iviperfe:ione. del no– stro sistema sensqriale •· Questo gettarsi a fondo nella specula.tione filosofica, scientifica e matematica, questo estraniarsi dal feno· meno individuale della li· bera creazione artistica, por– ta conseguentemente ad una rinunzia della personalità dell'artista e alla standardiz· zazione formale dell'opera di arte. Non indaghiamo quin– di oltre, non argomentiamo su le relazioni fra la filosofia dell'identità e l'arte. Guar· diamo pilÌ. da vicino il risul– tato estetico e plastico delle loro opere. Nelle pitture di Mondrian, Van Doesburg, Vantctgerloo, Huszar lo stile e la tecnica sono unici per tutli. Lo stesso cervello e la stessa mano hanno presie– duto all'elaborazione delle loro creazioni: la superficie del quadro è suddivisa in al– trettante superfici colorate, rettangolari o quadrate, te cui dimensioni variano. ma. per equivalenze, creando cosi un equilibrio di rapporti. La composl=ione si svilup– ESRICO PRAMPOLISI (Continua a pac. 8) PER UN'ARTE DEL NOSTRO TKUPO * Impresagenerosa * cli FORTIJ,1'.4. to BELLo,1·z1 Enrico Prampolini ha speso 1a vita in una impresa delle più. ambiziose e delle pill generose: creare un'arte del nostro tempo. capace di esprimere poeHcamen– te le conquiste della tecnica grazie ad una ottimistica fiducia nei mezzi nuovi oCCerti dal progresso all'uomo d'oggi per il dominio del mondo. Quando stavano ormai per scomparire dalla scena gli iniziatori del movimento futurista - alcllni portati via dalla morte. altri invece impegnati. dop,o bre– \"e ed eroica adesione. nel tentativo di creare una sintesi di civilità tra l'antico e il moderno - Enrico Prampolini acqui– stò rapidamente una posizione di pP'".mo piano nel futurismo; fu anzi l'unico. si può dire, degno di figurare accanto a Marinetti. lo lo conobbi nell'inverno del 1930 alla Galleria Pesa:o di )tilano. quando a\•evo \•entidue anni crestate precedente avevo discusso la mia tesl di laurea su Marinetti) ed egli era già considerato un maestro: alcuni giovani d'ingegno, tra cui Fillia scomparso im• maturamente e Bruno Munari. inven· tore delle e macchine inutili>, lo ascol– ta\·ano e lo seguivano come discepoli. La sua pittura, allora. aveva abbando– nato completamente l'indirizzo boccio– niano dei primi anni: il cinematismo della pittura e della scultura di Boc– cioni non lo interessa\·a pill. A"·e\·a al suo atth•o un lungo soggiorno parigino e l'incontro con Picasso era stato, credo. determinante per lui. insieme con 1a dsione diretta dell'astrattismo interna– zionale e con la conoscenza di Kan– dinskij e di l\Iondrian. Quanto era. possiamo dire. nel clima europeo di quegli anni egli lo assorbi e lo rielaborò personalmente per la creazione di un'arte inedita la quale. sempre pill remota dalla resa oggettiva. riuscisse ad una specie di spiritualismo cosmico: un poema dell'universo non pill fenomenico ma indagato dentro. nel noc– ciolo del suo segreto. nel mistero della materia, nella dinamica dello spazio. Non sta a me precisare il valore del– l'arte sua, della sua -pittura. della sua scultura (in gran parte. purtroppo. per· duta}, delle sue nuove concezioni d<?l teatro, della scenografia. del balletto: tre campi dove realmente seppe Tag- giungere mol:i!-slmo. l:n d:scorso non generico sull'immensa mole del suo 1a– '-"Oro.che è stato anche di chiari!:catore delle esigenze innovatrici della cultura· (manifesti, articoli in riviste e giornali. conferenze, prefazioni'. un mate:ia1e di scritti che bisognerà raccogliere) po tra farsi in occasione della mostra riassun– tiva della sua personalita che sara te– nuta nel 1957 a Parigi, ne] )tusèe d'Ar: :'.\1oderne. do\·e egli a~rebbe do\·uto go– dere, da vivo, un nuovo e solenne r:• conoscimento internazionale delle sue alte benemerenze. En:ico Prampolini. infatti, ebbe nella Pasqua del 1956 il Premio Parigi per la p:ttura. con!erito– gl: da Arp. Brianchon. ChasteL Cour· thion. ViJlon e Zadkine. durante la VII Quadriennale di Roma: e fu mot:– \.-·o di soddisfazione per tutt:. co11eghi ed amici, che egli potesse ritornare a Parigi. con una scelta rappresentath·a del suo lavoro. per fare onore al nostro Paese. Purtroppo Enrico non vedrà con gli occhi mortali la sua mostra pe•· sonale, né la monografia che gli sarà dedicata; ma la sua funzione d: educa· tore. specialmente dei g:o"'·ani che a lui accorrevano per consiglio e. più ancora. per trarre convinzione e forza dalla sua fede assoluta. continueranno ad assol· \·erla le opere e gli scritti. Amabi1e quanto acuto nella com·er– sazione. polemista brillànte e garbato. lavoratore infaticabile anche quando la malferma salute lo avrebbe obbligato ad un riposo assoluto, Enrico Prampo– lini e stato altresi un uomo di gran cuo:e, un amico fedele e i1 p!ll stimab:l<? degli an·ersari, se accade\·a d: non con· d:dderne le op:nioni: perche r:ns:s:e:e. tetragono ad ogni lusinga di facili gua– dagni. in una via ri!-Chiosa e d:ffic:.le per oltre quarant'anni, non gli impedi mai quella naturale apertura deLran:– mo e della mente che lascia l'uomo onesto e nobile guardare con interesse. sim· patia e comprensione nel campo altrui. pronto a riconoscere la \'irtll dovunque fosse e qualunque veste assumesse. Ciò che fa pungente il rimpianto; seppure la \•ita e l'arte di Prampolini. cosi co<?· renti. diritte. morali. possono far parere addirittura invidiabili il suo cammino ed il suo magistero. FO~ATO BELLOXZJ Prampolini: • Scena. per !I "Processo·• di Ka(ka • I limiti e gli imJ)acci che ritardarono in P.rampolini una 60luzione non indebita sul piano dell'arte, vanno posti nel fatto che nella sua pittura anzi che pren– dere conoscenza della cosa, egli ne dedusse una figu– ratività mediante la stilizzazione degli oggetti e dei concetti. La sua operazione era rivolta a legittimare determinati rapporti in ordine alla visione, onde recuperare un"individuazione formale che non tra. scriveSSe semplicemente gli aspetti, anche moltepli.:i, d'una realtà ideale, ma ne raffigurasse la segrc'.J continuità di immagine, il punto dove s'incontra una sostanza conoscitiva. In Prampolini per molto tempo, fino direi intorno agli anni dell'ultimo dopoguerra, i termini sono rimasti distinti. contigui e proporzio– nati. non ancora fusi. Aveva partecipato al dadaismo di Tzara nel 1917, alla « Section d'or >) nel 1922. a c1 De Stijl », a « Cercle e Carré,> nel 1930, ad « Ab– siraction e creation n nel 1931: era stato uno dei rarissimi italiani ohe avessero condiviso le aspirn– zioni e le lotte di movimenti che hanno inciso pro– fondamente sulla pittura mondiale. Ne ha subito, però, anche Je contraddizioni e certo stimolo alla riflessione intellettuale, che non potevano non riper– cuotersi sulle preoccupazioni ·artistiche vere e proprie e provocare un'intensa attività che aff-rontasse il :i'l– novament-0dei mez.z.i e dei fini prima sul piano tec– nico e mentale, che su quello intuitivo. Non poca parte dell'arte, così_ moderna come antica. è ansia di rinnovamento. dimostrazione dichiarata di que. st'ansia: e guai se così non fosse, perchè aJtrimen~i saremmo circondati da una serie infinita di opere prive di invenzione e quindi senza caratteri dist'.:i– tivi. Qualsiasi atto inteso a creare risulta infl:1c fertile, non resta escluso da quella progressione rhe fa la storia ed è in fondo determinante per le vittorie, a chiunque esse siano poi destinate oppure ascritte. Perciò va reso omaggio all'esperienza lunga e pe: molti lati importante che Prampolini compì onde conseguire. come ricordai altra volta riportando una sua frase « una intesa tra il pensiero e l'espressione >):· dove il iennine pensiero qualifica senz.a possibilità ~! ~!:i~l1i::~~\~>es~l e~~l~ud::c:~è:;:~a~:v~~~ « arte astratta è un -ragion.amento plastico» (la s.)t– tolineatura è nostra). Simile origine intellettuale della sua pittura Prampolini non la smentì mai nei suoi scritti. anzo lo dichiarò esplicitamente: « Il con– cetto di metamorfosi vresiede alla creazione .:le~li elementi della composizione delle mie opere, nelle quali il divenire di un mondo ;1uovo si manifesta c~n u:10 sviluppo che parte dall'mterno e va verso 10 esterno, in un processo concettualistico di tras/iOlL– razione spirituale e di traspOsizione formale>). Con– fessava ciò quando aveva prodotto le sue opere mi– gliori e meno concettualistiche: il periodo più felice della sua fase « bioplastica » iniziata nel 1940. SCHEDA BIOGRAFICA i\Jondrlan. PramJ)Ollni, Semphor, nello studio di ì\tondrlan (rue de Oepart) a Parigi, ne 1 '3.j Questo è il cic.lo cui resta affidato il Pr~mpo:mi più diretto e autentico, que11o ~eno contaminato da attributi paradigmatici e maggiormente sottom~s? alla sovranità dell'immagine pittorica. Nelle opere del suoi ultimi cinque lustri egli sorpassò una nor· malità di rendimento lirico. quasi, finite le specu'..a" zioni intellettuali e le attrazioni per altri esercm inventivi - mi riferisco ai suoi interessi per la sce– nografia. il cinema, l'architettura. la decorazion~ - avesse concluso che solo nella pittura poteva ri~ro– vare se stesso e la propria !o:1unata pT~rog.ativa. I suoi « i:,olimaterici )), dove impiega materie d\vr.rse accostate con valore espressivo, anche cromatic~. e dove ques:e materie diventano sostanza figural~\·a. non meno elle i rapporti :spaziali e gli spes~ori tim– brici del colore. costituiscono la dimostrazione eh~ t·esperienza di Prampolini non è stata invano. ed ~ stata utile, anzi. non soltanto pe~ la sua figura. d1 uomo generosamente disposto a vl\"ere per una CJ~– tura in fermento, ma anche per la sua person_a arll: stica. J principi in cui aveva c:edut~ e per. 1 q~J8}1 aveva combattuto si sono da ultimo nordmall e. :'r;– cizzati nella sapienza del fare ed h~.nno .acqu1s1a-', una stupefacente armonia: tanto pm brillante ed ammirevole, quando appunto se ne. conosca la pro– venienza e il cammino non sempre mdenn~ da co,n– pr0missioni che li hanno preceduti sul P_i~no della realizzazione in poesia figurata. La decisione c-h~ lo sorresse tutta la vita non lo tradì ~unque e. gl! dette in sorte anche uno st-upare abbagltante. e~ egl'. costrinse nei ritmi contenuti. de~~ sue .com!10S1Zl0ill e rese palpitante di accesa v1~!~~R~e11;~LLONIO minciò a delinearsi - nel 1918 - una nuova corrente nelle arti plastiche, corrente di un elementarismo e sche– matismo senza precedenti, che dal pittore Piet Mondrian fu definita neo-plasticismo. e La via. veno la crea::io· ne dell'arte plastica pura, dal ritmo libero e dalla visione universale, scriveva Mon– drian, era stata preparata dai futuristi e dai cubisti. tanto nella letteratura che nella pittura e nella scultu– ra. L'arte aveva dovuto svin– colarsi dalla forma chiusa perchè in essa H ritmo non aveva la libertd di esprimer– si. con chiarezza •. In nome di questa nuova libertà artistica, non sola· mente estetica e formale, ma anche spirituale, aperta olle nuove correnti - futurismo e cubismo - i neoplastici fiamminghi hanno ritrovato se stessi. E' questo che mi dichiarava personalmente Mondrian 11 Parigi e ·nelle sue laconiche corrisponden– ze. Dalle lande della terra di Brueghel e di Van Vellden i nuovi pittori olandesi hanno raccolto l'humus vitale del conformismo plastico fiam· mingo, trasformando a loro volta questo amore per il dettaglio precisato in pas– sione per la sintesi logica nello spazio; trasportando il 1...--------------------' concetto dell'individuale e librio d~i tapparti. Questa loro ragionata teoria appli– cata alle opere ha avuto i11- fine partita vinta di fronte allo spettatore? Senza un risultato emotivo, questa purezza assoluta per !Jm0re della formula, non al– lontana t"atLista creatore ·dall'opera creata, e questa a sua volta dalla propria fun– .:ione di suggestione per. gli ini:iati? L'arte ridotta ad una esclu– siva equazione di coordinate, corre il pericolo di estraniar si totalmenre dalla propria missione poetica evocatrice? Non credo. Ma tant'è; i neoplastici hanno voluto portare una lo– ro poetica-plastica nella fi– gurazione matematica dei rapporti. Ascoltiamo come il trino· mio Mondrian, Van Doe· sburg e Vantogerloo verba– lizza le teorie e illustra te opere. e H neoplasticismo non è un procedimento tecnico ma una tendenza artistica. Esso non ricerca nel volume o neUa corposità apparente ' delle cose o degli oggetti la sua verità plastica, ma al contraf\O riduce i suoi mezzi d'espressionE" al piano e alla superficie. Non opera più nella tridimensionalità illu– sionistica, che conferisce un aspetto naturale alle cose, ma opera. nella bidimensio- loro dualismo, per formare un tutto, un'uni!à. Ultima fi– nalità: raggiungere una sin– tesi. Verso uno stile nuovo, uno stile dt rapporti. Stile che nasce quando, a seguito di una coscienza col– lettiva della vita, si ottiene un rapporto armonico fra il carattere intemo -e l'aspetto esterno del mondo e delle cose. Questa armonia è fon– data sulla conoscenza dei contrasti. la cuj molteplicità. crea delle tensioni che a loro votta eliminandosi a vicenda formano un equilibrio•. Mondrian e Van Doesburg nei loro saggi teorici insi· stono sui valori universali deH'armonia e· deU'equilibrio dei rapporti; lo scultore e pittore Vantogerloo spinge i suoi postulati su un plano in– trospettivamente pjù filoso– fico e scientifico, specie per quanto riguarda, ad esem– pio, il probl.ema del colore, per il quale egli reclama. a sostegno dei suoi principi, la necessità del calcolo delle vi– brazioni armoniche, non tan· to dello spettro solare. quan– to dello spirito assoluto. e Questa legge dello spet– tro assoluto ristede nel con– cetto di unità L'analisi dello spettro assoluto si presenta sotto vari aspetti ben carat– terizzata. Ii suono, il calore, la luce, i colori e i raggi chi– mici sono gli elementi che ENRICO PRAMPOLINI na– sce a Modena. da fa.miglia tosco-em11iana, il 20 aprile 1894 ( in Via dell'Univer– sità). Frequenta le Scuole Ele– mentari e le Tecniche a Lucca, Chiaravalle Marche, Torino. A Roma si iscrh·e all'Accademia di Belle Arh e la frequenta per breve tempo, abbandonandola per partecipare al Monmento Futurista ( 1912). al quale aderisce. In tale ann.>, Pram– polini è assiduo allo stadio del pittore futurista Giaco– mo Balla, e con Balla e al– tri futuristi espone al Pa– diglione Frattini. in Piuza Colonna (Roma), i primi due suoi quadri futuristi: • Fi• gura in movimento• e • Au– tomobile in corsa•, opere di impronta boccioniana, ·ma che rivelano già un tempera– mento libero da influssi sco•· !astici e postimpressionistici ( 1912). Sino da allora Pram– polini • ha accettato in pie• no l'impostazione astratta dell'arte moderna• (Pfister). Del 1913 sono i primi qua– dri, tra cui • n nuotatore• e • L'uomo che corre in ri\·a al mare • e la serie dei • Paesaggi subacquei •. in cui astrazione formale e compenetrazione spaziale si presentano come problemi in via di soluzione. Allo stes– so anno sono da ascrl\'ersi il primo suo Manifesto teorico sul ..Colore dei suoni, dei rumori e degli odon >•• pre– valentemente po I e m i c o (pubblicato dalla .. Gazzetta Ferrarese• il 26-8-1913). Nel 1913 espone. a Roma, i primi uggi d1 ...collages •· L"anno sue<:essivo, altro Ma- nifesto teorico - polemico: • L'at.mosrera - struttura• (pubblicato nel • Piccolo Giornale d'Italia.. Roma. 28-2-1914), 1n cui affronta 11 tema dell'avvento di una architettura fuklrista. Il 1914 è ranno in cuf elabora una espressione artistica più inti– mamente adeguata alle sue formulazioni programmati– che. come si rileva dalle se– dici ol)ere da lui esposte alla Prima Mostra Internazionale d'Arte Futurista. organizza– ta dallo Sprovieri a Roma, nella omonima Galleria giu– gno 1914 (ove espone\·ano. con Prampolinl. Archipenko. Depero. Kupln. Slroni. Rosai ed altrD. L'astrazione pram– poliana - come è stato os– sen•ato - si rifà allora ad un elemento reale (\·ed! .. Forme forze di un'elica ....... Forme e rumori del tunnel ...): ancora è legata a moth·i oggettivi. esterni. Il 1915 è caratterizzato dal sicuro inizio di un periodo di chiarif1caz1one. che si concreta in due opere stili– sticamente importanti: ..Ar– chitettura femminile • e • Donna ambiente•. E il co– minciamento del periodo del– la • pittura spaziale cromati– ca"· che? inaugura il • nerio– do di formazione stilistica ben definita• (P!i-.ter): pe– riodo che si e-stende circa fi– no al 1924 e si ca ratte rizza nella scomposizione della realtà in un'architettura spa– ziale. Nel 1915 Pampolini espone alcune opere in una Mostra Collettiva. a Pisa: e pubblica altri due Manifesti teorici: • Co-.truzioni a~~o\ute di moto-rumore• (• L'artista moderno., marzo 1915, Tori- no) e .. Scultura dei colori e totale• (• Bollettmo spiri· tuale •. 1915, Roma). E af– fronta il problema del rin– novamento della scenografia (che a\·ra tanta parte nell'at· tlntà artistica del Prampoli– ni) con il manifesto .. Sceno– grafia e coreografia futuri– ste •· pubblicato da .. La ~al– za• d1 Messina. e. dal 1917 al 1922. in altri periodici (tra cui 11 • Oer Futurismus .. d1 Berlino) .sollevando commen• ti polemici. Kel 1916 Prampohnt si in– contra a Roma con Trutan Tz.ara - fondatore a Zurigo del Movimento Dadaista - : ed è questo il suo pnmo • ,n– ratto con i mo\'imenti stra– nieri di A\·anguardia. Nello stesso anno partecipa con va– rie opere alla • Mostra :nter– nazionale Dadaista • (Galle– ria Corray. di Zurigo), ed è già riconosciuto come uno degli artisti italiani dt a\•an– ~uardia più promettenti. Con Luciano Folgore dirige la ri\"ista •Avanscoperta•. dt cu1 sono collaboratori Savi– nio, De Pisis. Onofri. Mo– scarde:li. Buzzi. Espone .n– tan o ad una ltostra Collet• tlva con sala personale. a Forli. Nel 1917 Prampohni si af• ferma - nonostante il cr1t1- co periodo della guerra - nell'ambiente straniero. Par– tecipa alle Mostre della • Galleria Dada •• Zurigo; • Galleria Das Neue Lehen •, Basilea: ..Galleria Valloton • Losanna; • Collettiva del Bianco e Nero•. Roma: -Collettiva di Torino ... (con sala personalel. Collabo– ra alla rivista ...Dada• di Zurigo. Crea e dirige la rivista d'arte futurista • NOI• (che uscirà s1:n ol 1925), a\'endo per collabora– tor_i gli artisti più s1gn1hca– t1v1 della nascente avanguar· dia: Arp, Archipenko, B;n? Albert•Birot, Buzzi. Cen~ ir:~ée. Cas.t::i1~· f~ì:~~: Juan Gris, Léger. :\tannetti. ~~~~~~~i!;; .. O~zi. quR~;~~;~ \·1s1tano 11 suo piccolo studio di Via Tanaro 89 ( ora 7ia Tronto i) e si interessano dei SUOI la\'Ori Pica...<.so Otrawinsky. Cocteau. Dia~ ghileff. Bakst, creatore delle scene dei • Balli Russi >. An– che quello che in Italia era allora considerato il massi– mo scultore, Leonardo Bistol– fi. viene a vedere le • scul– ture > di Prampolini. In tale anno, infatti. Prampolini fa esperimenti di • sculture me– talliche _mobili'-, e plasma 1 bustt dt Ono Vergani, d1 Ruggero Vasari. del fratello (• Ambiente - figura •l. con qualche derivazione bocdo– niana, ma già \"Ìgoro.samente peMonah. Nel 1918 si fa promotore, '" realizza Ja prima .. Mostra d'Arte lnd1penden~e ... a Ro ma I che è anche a r:ma e~'l()"i7•flne rif"IJ~ 'lif•ur::1 mf"• ta6slca): espositori: Carrà, De Chtrtco, ferrazzi Pram– polim, Riccardi, SoffÌci Tar– taglia. Nell'anno stesso 'tond3 - in Vicolo S. Nicola da To• lentino - col critico }i. Ree• chi. la • Ca!'a d'Ar~e italia– na• (che "li trasferirà poi lr: più ampi l9cali. nella Via Francesco Cnsp1 }: ~copo: mediante esposizioni. confe-· r-enze. concerti, ed una picco- (Contln~ pa,. 7)

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