la Fiera Letteraria - XII - n. 29 - 21 luglio 1957

Domenica 21 luglio 1957 LA FIERA LETTERARIA TIHAJ!A ALLO STHAOHDILVARIO E AL RARO * LORENZO MAGALOTTI POSTIGLIONE D'EUROPA * Quanti ebbero modo f ètlo del diplonialico, di conoscerlo, salutarono lui il tipo t;randucale del zn Firenze vero• e per– Seicento formatosi nella * di ENRICO FALQUI !"Nelle tai~te Relazioni. de- si tre secoli da quando fu- mente <:olla larga esperien- cheri era e la sensualità di segno che mi pare che se mi tecnicità della materia presa riosita. e il garbo con cui J I ambasc:twrlf~el pclri~o rono _redatte. le -poche che z~ acquistata nei suoi viag- scrivere cli quello che seri- fosse lecito il poterci pen- a trattare, sembrerebbe che sicuramente saranno espres– mtercorso 8 a me de Sei- se ne conoscono {3) no~1 g1,. (9). · vo > (10). nessuna mera vi- sarc. poco m'importerebbe dovesse incorrere sotto lo se porgerci non poco dllet– ~j~to 3j. Se8ecento de~'e, col hanno. ottenuto,_ press? il Se ne donebbe di con- glia se. avanti di chiudere tutto il resto> (12),. esempio di ben pill esperte to >. Tanto pill che anche ~ciu~an 1! ~s • essed': ncono- G:u~~t1. e srrsso 11 Fenni. un seguenza dedurre che. esper- una lettera nella quale s·era Suo cmestiero> era eque!- e fondate trattazioni. come quando. stanco di congegna– rattere dei senl:8 1 u_n. ca: giu izi~ e t~tto adeguat~- tc:, nella ~eorìa e nella pra- dilungato a de~crivere !or-: lo di andar aioni perpetua- ad esempio_ l~ddt?ve_tocca di r4: I'u~a ? _I'altr:,i <m_a~china le>. < Bis;:~;zi~nt~ 0 _~igma_ Per 11Glfast1 (~), c_hepr1- t~c~ degh affari diplomati- tez_ze _un~hercs1. personaggi mente. facendo poco meno alc~ne fort1!1c~z10111_ unghe- ~1 cunos1ta e d e:1.1d1z10?~>, giungere che adu t!via ag mo avverti _e_mise m luce c1. ~J ).fa~alotti s_iri\"elò im- e intrighi della Corte spa-: che da zingaro. da vagabon- resi. se1:1ere riesce mvece ~ mterca!a fatterelli e not1z10- a rofondit ' es~~ I~ compless1ta della. mate- pan n~IJ arte d1 darne in- gnuola. _coste e <;:ommerc1do e da monello> (13). Suo s~ttrarv1s1 e a consen.·ars: le. ~tonelle e favol~tte, _aned-: siar:io ult. f:SSe m~uuie_ na, ~a. che _non. spmse la for;naz1onc e testimonianza della_ Guinea. ebbe il sospe~- gusto. q u e 11 0 di scrivere !ibero ~.mendo esattezza d~ d?tl e _pettegolezzi nei s1:10! gne d~lie!~ 1~ trop~ie ~e_ propria mdagme !mo_ad ac- ~cril!a? Qu-asi che gli fosse to d1 poter fare <_tanto n- e così su due piedi e de iure unpress1one a franchezza dt d;spacc1 ~ nelle ! ue rela zio– niamo che in · i nJ°' n e_ c~tta1:1-e e lodarne 11 pre- lnOJ?matamente venuto me- d_e~e con queste ""!mute no-lcervelJotiCo >. Talchè di commento. . . n_1.per. timore ~ esse.re t.ac– do quelle fon~f; dcétl a: 1 ~~-- g1O. d a!trond~ legato a! gu- no 11 proprio ste~so mestie- llZle, che hanno s1 (?OCO le: qualche lettera si domanda- Quel ta~t<> dt austero e d! c1ato di fant~t1cher1a sa! – lott.i ( rti t . h d._ sto co~t d~l uomo eh ~bbe re. dono e orgoglio di scrit- gamento c~>n.que~h affari ,·a egli stesso se non fosse argt1;to. dt. profondo _e _d1 Cre~t.a ad assicurare eh~ fm loma~ s ~ 2 frtma ~ e 1 fa~a dt <_fil?sofo morbido> tore? Laddo,·e è certo che che danno ti b1lanc10 all'Eu- per caso un e indovinello,._ graz1C?SO. _dt gra~e e d1_he- tah cose sono aut~nt1cate ~i co ' e unql!~ e d1 <postiglione d'Europa>, se ne ~vyantaggia,•a per roJ?a! Che ~•olete? Paese c:he E. a proposito di e quelle ve,_d, aristocratico _e d1 ca- <dalla crec!enza universale m:!!~e ~~~atto teD:uto a -I'- come della Corte granduca- co_n~ra<;t,d1_st)nguersi dagli al- vai. sdmcc10J3 quando pio- particolannente di dieci O salmgo. che sul!e _Prtme par: e dalJ•es~nenz.a >. Esclude- t r iuso ossia .s~cri .1. le toscana allora sottomessa tn mv1all e ambasciatori. Di ve. e ben P.C)letecredere che dodici fogli>. diceva che rebbe dover distinguere gh remo che 111 questo scrupolo ~i,~ d~elle sue .qualitd· r~ a)la S!ra,,agante bigotteria !ro~te ai quale era uno tra ii:i. A~ster4am 6i d_iscorrc <Squartate in brani>. avreb~ !,lni dagli altri s;-1oi scritti di. ,:erità riviv~se qual_che s .e. 0 oss~{v~zion_e e_ 1 e_ di Cosimo III. nonchè della I p1u capaci. e intransigenti, p1u d1 traffico che d1 guer- bero potuto servir da cci- m rapporto alla diversa ma- sp1r1to e quasi un ultimo 1~\~ 1i ~~- m:re:i~ ~ d'f 0 sUI; epoca stessa _ne_ll? svariare nonostante la. pàtina d! ele-: ra ~ 01 l. _ calata in 3;1tret!,,3nte sere di teria e stagione da. c~i trag- ~rupo)o dell'antico ,segreta– impost·gr d Il . . d_elle sue cur1os1ta ed espe- gantc eclettismo. ossia d1 Nemmeno nelle scritture stravizzo. m difetto d'altro gono argomento, !1msce col rto e relato""re dell Accade– s·on ) 1 1 8 ./ procflria mts- nenze: per il Guasti e rin- ra!!inato dilettantismo. sotto più rigO'rosamente diploma- cicalatore >. trovarsi naturalmente fuso mia de1 Cimento? (19). Quel 8 } 18 e!i.nem~~~~~giute 1 / 55 ~~ viato di Cosimo III _ è un la quale amava atteggiarsi. tiche. quantunque destinate Lettere, sempre lettere. E in ognuno. ~ è raro_ che C?ntinuo appellarsi aWespe– giate in tutta la loro si~ 0 _ dofto ~ E:legan!e scnttor!?.: Giunto nel 169~ alla xx ad informar_ la Co:te _gran- non sarà forse stato il ca- quale~~ <capitolo geniale> nenza C?me_ a l!-fl!l.r_1pro\·a 1 . 1 . s· - t hg_ e 1 suoi d1spacc1 hanno pm delle Lettere familiari con- ducale medicea, rrnsc 1va a rattere della e lettera,. a non s mtrometta anche nel e garanzia d1 ver1d1c1ta. par– ~~ a~ il 1 [~~fg d1 ~~\id~~ spess? u;n. merito letterario tro l'ateismo. levò infatti nascondere la propria innata suggerirgli e prestargli di <ser!o > delle relazioni e dei :ebbe, che C?-o_vesse ~a:;ti_gare gìne p· • a i- t _ ? sc1ent1!1co. che non ur~a lagnanza perchè nella e ge- e sensualità intellettuale>. continuo occasione o prete- saggi,. sec?_ndo . quel ca~at- m lw Ot!Ji 1mmagmaz1one. plessa tuh mt 13 a e tcod· 11:nporta~za veramente poh- rarchia del servizio de" Prin- Senza dimenticarne l'assun- sto p~r variare e intrecciare terc dt <b1zza~r1a > e d'c rm-: La guale invece. ane;he _sotto eleme~tic ~im~e~~s~~~a~i i~ t~ca._Chi paragona_ le lega- cipi.. non si ha tanto ri- to. vi s'abbandonava infatti. i propri argomenti. come pro!"llptu > e;os1 raro e quas~ C!l5huato as_Petto dt nfles-: quanto il ploro valore era O ziom dell,a Replf~bhca_ (~) a guardo a far partire un i\li- con confessata e frivola sot- nel giuoco di un'incessante. rnd1spe~ab1le_ al . :'\Ia~alotu s1one, __ raggiunge. grad_o d1 ~~~t~J~:!~ost5G~!ti~~·t;~ au;ra~:l~tt\~~~~ s~o~~ir~i~: ;:::;~ ~~i::i:a ~ior~eettf~a~;l~ ~~~~;~i~ >,ea c~igr_;~~:r: ~f:~~e? e naturale conver- :a~l mo~:e~~\~\i~cr1~~{1· Sj: ~~~~~-d~?a~~~~~lfi-!i ~d~ sguardo posa su un mondo all antica. pars1moma ~elle il successore. il qual possa v_ar1az1om_ ': con!ess1oni tutte Lettere scientifiche. eru- cent<?,. (15). . . - m_1lle s1gmf1cat1 e intenz10- più ricco e iù \"asto. ma ~~r:ole '!" ab~ondanz~ d1_av- ricevere in sul luogo. da ncol_lE:gab1h a _quella e sen-: dite. esotiche. diplomatiche. cFmattant~he ~·01 n_ con- m sopra un dal~ ~oncreto anche pill unito le ato co- ' 1s 1 • d1 ~ovelle. d1 ciarle quello che parte. quei lumi suahtà > che. ~1occupasse d! moralistiche: tutta l'opera in tent':rete eh 1~ v1 sc:1va a d,~11~reah~. ma !tn15!!e_col: m·e da mille vinèolige inter- (una specie delle nostre ga~- più intimi e giornalieri. che vocabt?li ? di _murrin'=. _d1prosa gli si configura nello pezzi e bocconi_ e senz osser- l msmuary1 una ?JleU.ana d1 !erenze d'urnani interessi. Si zet!e), _.eh~. scema. _pe_r dir sono poi l'anima di quelle a!amJ?1cc_h~o ~1 conc~1ghf:. spirito della. e lettera>, ec- vai:e al~un ord_me _nelle ma- streg~?eria. com era ?el gu– ~1 d. . . 1 . cosi._ ~hgn1ta_ al pn_nc1pe e morte istruzioni. che si man- d1 prmc1p1 o dt mend1cant1. cezion fatta per qualche dis- tene. '? segu1tero. sempre sto n,elatore e lamb1cca~re ~ u ~a~~ -1 sovra.1:11· e co~i. granta al d1plomat1co: pur dano e si rice\,·ono dalle Se- di sovran-i o di servitori. di sertazione in gran parte tra- che avro tempo. a trattener- del secolo. Allora lo sc1en– ~a~ì1'!:n~~ ~he \f/;;:te u~~ tl;lt!a ,·?lta sono_ preziosi in: greterie di Stato da perso- esperie~ze _scientif_ic_he_ o di dotta e per i Saggi di Na- \"i con delle chiacchiere; ma tiiis!"o dà _nel visionario. ., primi piani •. c'è un qae- d!ZI. d~ costum_1. son bu<?m ne. talora. che tanto inten- mane~g1 diplomauc 1, m un turali Esperienze. scritti su se_per s_orte pretendest~ of?- subhmandos1 ne 11 e_< ~re 1 1 t P, 1 suss1d1 allo storico, sono pie- dono della vegliante positu- fantasioso signore della sua testo variamente fornitogli bhgarrm ad ossen·ar l ord1- moscadellone del giard11:o se. unal~po ~- lt ut ~ un ad-: cole cose che ne fanno so- ra de 11 e Corti straniere. squisita qua I i t à formava. da g 1 i Accademici del Ci- ne e la tessitura, mi prote- di Mo_nsi_gnore l~te~unzio ~~ati;! e ci·e'!11~rie~ze_0 L,~\n~ vente pensar delle ,grandi. qt!anto di volare: come que- grazie al rapido acce?dersi mento. sto che non m~ n_edà l'ani- Falcomen >! !a CUI COSl pe~- ! . . . 1 . 1 _ So~t? la veste dell oratore gli che hanno per fondarnen- e trascorrere. come 11 so- M 1 . d. mo. (?ues_to v1 dico ad.esso, fetta matur_1ta_.do_po_ I~ p10.,,- ?~rziom parhco a_ri. e cu (d1c1amolo pure) era la li- to del lor ministero O la na- strato d'ogni operetta: inci- i3 pei~re con~omi11anze I perche m1 sento da scriver- ge torrenziali d1 un estate. r!o~i a. non scon:ipa_iono. an- vrea del cortigiano: e men scita. 0 Je ricche;ze. 0 la tava e provocava nel tempo gus O e assun ° e te se ne ,·i ui:i~ le~tera a grottesche. in~uc~ . a < refiettere __se il zi_il Jo_ro uso 1 si t!!o nd t e male quando dentro a quel- fortuna. o,, cabala> stesso in cui tratteneva e possono_ .drrr~e._ non_ simo la ptu bizzarra che si sia prmc1p10 della maturita non mma~c_ia 8 vo ~e 1 tras or- la livr!?a stava un letterato N . · . guidava. imprimeva baldan- meno. nve a C?r1 1 suoi. re: veduta mai in questo gene- venisse principalroe!1te ~~ mars1 m _abuso, ma assumo- o un filosofo>. . on ign~ro delle. prat1c~e za e insieme imponeva di- que~h acc_enm allo Spettato re. e fatevi conto che il mi- qualche sugo, che ai debiti no un diverso sapore e ca- p il F . ( 6 ) _ e delle '=s1genze ~1plomat1- screzion1t. A segn9. cbe pec-,. re d1 Addison e Stetl! come nor salto sarà dall'lndie oc- tempi. sollevandosi infalli- j~tt~tia~toe ~f~c1~~J :~ !uat~~ que1}~ 1 L)Of:h~ \';~f:;e ~!iit~f~e ~~~:~tif: !~~~~ fino nel pronunziai-e url vo- !~n!1~~rt~ gJ1i~~te d~heti;:!~ cidental! in l\~oscov~a > (16). :Silmente dal segreto_ della un·origin~ non _immediata. ~?cii!i\!r~~}f!11° 1~~~c~~.f~lj: glia granducale ,medicea, è ~a~i~o c!~~ta~!n!u:r~:.nt;~~ ~itiche. 1a qu~e s_icompone ~~~~dir~~~~ ~t~P~~a v~ ~:n~ro ie ~~nr!u~:~1~~c~; ma erudita !? hbresca_ >. E !ora ferveva ~ l'Im ero e assoda_to che, all occoi:renz~~ so se pill delle labbra o del- !n q,eeUa c1\ta Id! Lond_ra], che non mi dà 'I cuore di de' rami ne' !rutti, Sf:rvi~e p~r Magalott1 occor1;ra_ ~g- la Francia e uelle alt~e - non _s1 trattenne dall espn !'orecchie. che pro riamente m_ ~10~ co_nyers~z1one d UC?-farmelo \'enire a mia posta>. come d'un mestruo d1gest1- giunge~. che queU ~rigme che che ci ~rlano dei rr'- mers1. con franchezza. g1ac-: ci si regalano, que~e di pro- ~mt d1 sp1r~t9. mt«?rno a d1-; <Non domando altra gra- vo alla crudità dei loro su~ ebbe un impro!1ta_ raifmata e porti del I\fa alotti col !~- ché fmger~ o !lascond~:e ~h rerire. queSte in udire un verse ~ate_ne, a piacere de zia che di poter scrivere di ghi ~ (20). Ed è la presen– galante,. cap_ncc,osa e~pur moso gene.ra1! 1\Iontecucco- sarebbe n,usc1to nocivo ~n ammasso di tanti vocaboli composi ton .. · :ra_ttate _tutte mano in mano quello che mi ~a. in Jl!Olti_s1;1oi ~r:1~ti. di natu~le. cosi d,a Ja_ran!11:11eli, le quali forse si treb- 9uanto av, erso ~la prop_na cosi gentili in se stessi. e con somma , 1vac_1tà.av, edu- vien alla bocca>. 1mpro\.-·v1saz1001 s1m1h, ad ~a~g1ormente 1 or1g~al1ta e bero con qual eh e~titità mdole e _al propi::10 comp~to. che riducono alla inemoria tezzà e galantena. e. ? _suo Ma gi~ altra volta, ragio- aoer ~ato intor:no al Ma- il valore dello svo!Ju"!1e~to. ubblicare tutte le rima- Senza d1scosta_rs1 dalla m- cose così leggiadre>. luogo e tempo. erud1z1one nando intorno ad alcune galot~1 un affascinante alo• rendendo ancora p1u mgrn- P . h . nata e prescntta convene- ancora>. operette iniziate e non fini- ne di <decadentismo> sta la t~scura~gi?e _in cui ~t;n~~ aan;~nilc~nea ~1;:~ vole~ dipl_omatica e comi- lit; 1 ~.ano~ ;~e 1:j::i sr~n~~t (Richiami sim_ili si ripe- te. aveva confessato trattar- Sorto al rigore deÌ Ci- ~onf ist;~~i ~acs~~i~1 dfuÌ~m~~ vogLian:io occuparci e inte- ~~e.t~~cfad~1 :~~er~Y~ln~~ol: la gala~~e~a di ranfasticate ter~nno ne! Gozzi d~lla Gaz~ si di <c~se !Utte ~ominc~a~~ ment~. :\1agalotti era . Poi ti~f I quàli tuttavia tfascor- ressarc1 a pettegolezzi di di critica· quando non gli immagini. Spesso s'incupiva. 1~t eav~~a e 11 Ossi~a 1 i:i:er gemo. tirate mnanz1 m cresc1ut<? correndo _av1da– ronO dal tono storico al de- C(?r~ e ad altre simili fa- sembrò n~cessario spingerle s'inaspriva. l\Iutato soggetto. c:zzettino ~eze Be~oon~· ~mo a un cer~o segno dper ~ente dietro alle novità del• scrHtivo. dal moralistico al- tmta >. . . fino ~lla diffida. Altro che si risolveva in ischerno con- altri due scrittori. certa no~ l~~gi:fm! a 1/Tgo. fn ~r~ l _intera . Europa. P_rovava : lo affabile, dallo scientifico Tuttavia. su 11 a garanzia la e ]Ivrea del cortigiano>. tro _se st~so .. attrave~o bile roduzione dei uali è q P e_q!"a poi as<;: 13 rtpr'?vava ll!1 esperien_za do allo impressionistico: dalla del Ranalli (7). che fece intravista e biasimata dal scon!1ttc. rmunz1e. svoglia- solleJtata a tratti ~a una ~= s~~~iel>ff[ 1 ;i~n~~ì/:g;~J:- po 1 ftra, !m~ a Jasciars~ rela~ione_ u!!iciale alla CC?n-conto del Magalo!ti co""!e Gu~sti. _ _ ~E;Zze,. ~eliaus!?e- Dal ~ par~: ispirazi!)ne. da una curiosità. mi sono anco impegnato di ~[;~~e, v:~\aa~:3Pe/ ci~tro fess1on!? mhm~: con ~m :m-: del fo1_1datore del~ arte di-; Una m1ghor conoscenza iso. - e g_ior~ate_piene I da un impegno, da un estro. for passare appresso gli ami- te Informazioni. su alcuni ~ovars1. e un mtrecc1ars1 d1 plomahc~. tant<? 1 1 Guash dell'uomo dovrebbe ormai cap!icc, e _di giochi. Maga- da una piacevolezz.a dove al- ci per una giusta e sincera u,fficiaU dell'esercito im c– mteress_1 che. mentre ne au- quanto il Fe![ 111 ~ 0 nt?bb~ro giovare al l\Iagalotti diplo- 1 ~~~}-pas~va adra~tren/ ter- cuni elementi ricorrono in disistima concepita di esse. riale e sui probabili. mfni.– menta 11 caratte~e perso_n~- e, salutarrlottm d~ 1d~ 1 : tipo ~~tico _un_ apprezz!lmento ~a) 1 ~;h~~ a~g~~~~~ti:s1mis~; coml!ne_ e quasi riprendono correggendo così la prima stri del Congresso di Nime- le. _f!e attenua 11 prest1g10 ',ero e pe e O 1P oma- p1u proporzionato al1 oppor- 11 . . 1 - si direbbe - e svolgono vanità colla se<:onda e mag- ga i Caratteri di alcuni ca- poht1co. hco > (8). tuna rivalutazione dell'inte- quel a g~ an.VI\ Jezza co~ a atteggiamenti e accenti ma- giore,. (17). valieri. con la loro precisa Sarà per ciò che appena e Pratico della vita delle ra e multiforme e tuttavia ~~Tt es ml. sd :app~rsen a~~ galottiani. pur con tutte le In opposizione al giudizio ma sp~giudicata acutezza di due tra i rari studiosi del Corti ...cono_scitore delle lin- o_m_o.ç-en~a. c_oerente sua a~; e siprac!~tt~ g::i!ac~i;;a Ìi diversit3._ deriv~oti da} mu- di c~i lamentava come inat- analisi e di pittura, offrono :,.1agalotti si sono soifermati gue p1u universalmente usa- tl\nt~ ~• scrittore. tai:ito p1u considerare non solo il non t~r degh auton e de, tem- tuah le !ett~re _diplomatiche un degno esempio di scrit• a indagarne di proposito la te. . par_latore _eloqu!?nte >, capncc1~~~en_te 11ber o averli a pro\"ar più. ma il pi) (14). _ _ m_~ga_lott1ane.r_ 1 sulta dunque tura diplomatica, do,·e con– attivita diplomatica nono- ~gh dc:_>vetteprimeggiare e ~anto p1u •~t1~amente ob- non averci nè meno a en- Come _non__riconoscere m pm mt?nato 11 parere dell!luiscono le più classiche t t . 1 ·al d il ·t- 1mpors1 <co! su~ cara_ttcre bhgato. E_ po1c_he res~a pro- .. . h . 1 P U quel1a v1vac1tà. e avvedutez- Montam (18). lnnegabil- voci antiche e le più acca– s an e ! ' ore ! _e seri moi:i~ano. co suoi modi a~- vato ~he 11 p~1mo ~' <~UE;sar P•~· c e e a cosa ne a za e galanteria ed erudizio- mente, e le idee di un Ma- parranti sollecitazioni mo– ture ~ 1 ~a dato ongme. An- fa1?1h. col .suo aspetto d1- grandi attacchi~ coi quali ~1 qua~e 1 1 t~mperamento del- ne alcune tra le qualità mi- galotti sopra le cose del suo derne, e dove anche il lin– cc:,r3:med1te, ~ella loro gran- gn1toso e p_1acente, colla_ sua metteva a ta\·ohno pe~ ulti- I an_1mo mio ha_sem~re pre- g_lio~i degli scritti magalot- tempo pare che debbano an- guaggio parrebbe procedere d1ss1ma maggioranza. a qua- coltura universale e !mal- mare le Lettere sopra , bue- so 1I suo magg10r diletto: a llam? Anche dove, per la cora eccitare la nostra cu- sollecito e quasi spoglio. se ,-------------------------------------------------------------~ non fosse per la naturale eleganza con la quale gli CROl\A.CHE DEL PIA.CERE * I brivitli del povero * di GATTO A avere il portafogli sono soltanti i poveri. I ricchi camminano senza soldi addo&::o e perciò non hanno nulla da perdere. A smarrire o a aver rubato il por. ta!ogli son quindi soltanto il povero impiegato, il povero operalo, la massaia. gli uomini insomma. se non poveri, cosi così, che debbono state attenti alle lire e che per esser distratti o incauti qualche volta pagano caro fo scotto. I ricchi non camminano nemmeno a piedi e. se portano soldi. le rare volt.e che li portano, mercanti o giocatori per lo più, se li arrotolano con disin· voltura in tasca a portata di mano e di baratto. I ladri e i borsaioli quindi se la pendono con i p0veri o c0n quelli che .hanno nel portafogli qualche mille lire accanto al ritratto della mamma morta, accanto a un Santino e all'almanacco profumato del parruc· chiere. I giovani alle prime armi con la vita e co! guadagno. gli studenti e soldati persino e che non disp ongon o del proprio e vivono col margine del V"& gl.ia -4 i ramigli:i, sono - ~tra:-,a ironia - i veri e prop:-i sostenitori de! pcrtafog!i. Se l'ammirano in vetrina durante la passeggiata o la libera uscita: di finta pelle nei bazar o di coccodrillo vero nelle pel– letterie di lusso. a soffietto o a bustina, il portafogli è là a incantarli più dello stesso denaro che non c·è dentro. Il mondo delle contemplazioni innocenti, nell'an– dirivieni t1tuale dei regali e dei « nontiscordardi· me», è pieno dj questi oggetti inutili e di immortale cattivo gusto: pensate. oltre al µorta!ogli, alle cartelle di cuoio o d'incerata per scrittoio con re!Btivo tam· pone e sfogliacarte: pensale ai portaSigarette, ai por• tacerini. ai Portachiavi, ecc. L'uomo che non è ricco, chissà perché ama provvedersi di queste decorose pergamene, come ama mostrare allineate nel ta• schjno matite metalliche e stilografiche di similoro. Lungi da noi ogni velleità di liquidare in poche parole la buona usanza di chi provvede a ordinare nelle apposite sacche della piccola cassaforte perso– nale i francobolli. le cento, le cinquecento. le mille lire. E' un·usanza che nel gesto stesso di chi la com· pie. sifinifica amorosa custodia del denaro così fati· cosamente guadagnato da doverlo proteggere, o per !o meno ostacolare nel suo fatale volar via. A portar sui cuore il portafogli. infatti - quelli che lo portano sul di dietro s0n già d:a!tra razza, e considerano il danaro come un'arma, al punto che presto o tardi !"avranno - a poterlo ogni tanto ri• sentir con la mano o col braccio con l'aria di non lasciarsi ,·edere. gli uomini si direbbe quasi che ami– no la lieta paura di essere alleggeriti da quel peso così caro e familiare e che, a salvarlo, si sentano assicurata la propria giornata. Strano mondo. questo in cui viviamo- i ladri e i borsaioli danno ai poveri galantuomini il bri\'ido della « proprietà n_ La «granatina» era la bibita della mia infanzia. Rossa. nella grande boccia dell'acquaiolo_. era un ru· bino trasparente tra il verde del giardino comunale. I soìdati, vestiti di verde anch'essi. ne bevevano bic· chieri e bicchieri. Io li guardavo a occhi aperti. Bi– sognava di\·entar soldati per bere la granatina rossa, per avere un portasigarette di metallo e un porta– fogli profumato dì saponetta. Dietro la boccia rossa· della granatina suonava la banda militare: i signori in paglietta salutavano le mamme coi ventagli, Poi sorgeva sul mare la grande luna, palpitavano lè ace– tilene dei cocomerai: rosso su rosso. Questo il pae– -.aggio della mia sete. Credete che il morto prima di morire abbia avuto tempo e ,•oglia per dire ai parenti « mi raccomando, niente fiori ,l? Quell'« espressa ,·olontà >l ci lascia dubitasi. A non ,·o!er fiori. semmai, ì1 morto era d'ac– cordo da viYo. quando era in grado di pensare e di fare i conti. I fiori in morte son come i regali 1n ,·ita. una partita di giro. Oggi a me. domani a te. Ognuno finisce sempre col pagarsi i fiori e i regali che ha. Xoi ameremmo leggere sugli annunci mor– tuari anche un'altra dispensa. questa: tt Si prega di non inviare bambini dietro il corteo». Che pena. infatti. vedere orfanelli e orfanelle contare per tutta la fanciullezza passi e passi dietro il mortorio. ALFOXSO GATTO ...... \"ien fatto d'usarlo. e Io per verita non fo gala della bar– barie nello scrivere, ma non la !o ne meno di quella che qui (a Firenze) si chiama purità e che all'orecchie di tutt' il resto dell'Italia pas– sa per arcaismo e per a!– !ettazione > (21). Forte della diretta e cre– scente conoscenza degli uo– mini. delle istituzioni e dei problemi. che. per un verso s'assotUglia fino alla perfi– dia e per un altro s·espan– de fino alla commiserazione. l\lagalotti non esita a met– tere in opera ogni astuzia. regolandosi con la passione e nello stesso tempo con la freddezza di chi impegna nel giuoco tu\ta l'intelligenza. La sua sagace indagine del– le cose e delle persone e delle vicende, è resa più stringente da una somma di notizie e d'indiscrezioni rac– colte nei salotti delle Corti e delle Ambasciate. eppoi ~cri:ei~~ro:l1.l"!11:t:!a~!~I'n~a~ Così, ne 11 a trascrizione della lunga ,e1azione orale intorno alle "--ose viste in Guinea da un çiovane fiam– mingo recatovtsi e più per curiosità d'osservare che per applicazione di traffico>, ricorda. grazie alla riassun– ti,·a prestezza stilistica. al– cuni tratti dei suoi volgariz– zamenti delle Relazioni dalla China, tuttavia resi piU or– nati dall'esercizio stesso e un po' quasi dalla gara del tradurre. mentre la trascri– zione conserva la discorsi\·a scorrevolezza d'una lettera. Cosi. in un breve rapporto sulle faccende e sui retro– scena della politica portoghe– se. si lascia riconoscere ben E:-O'RJCO FALQUI (Continua a pa;. $) Pae.. 3 )[anlio Glarrb.zo: e Essere• GLI SCRITTORI E LA SOCIET_\.· * La responsabi deimeno aiornn * di GIJGLIELJIQ PETl1.Q.U Ho avuto la fortuna in questi anni di po:er dispo:-:-e di un cer-o numero di esempi e di espe:-ienze per– SOnali che mi banno aiutato a conoscere qua!che Co!;a. forse molto poco. ma qualche cosa dei più g~ovani intellettuali italiani, di quelli formatisi nel dopo– guerra e, senza con ciò ave:- l'a:-1a di tut:o comp:-en– dere, sapendo quant'è difficile capi:-e gli altri e. ne! caso specifico. l'intima struttura di una generazione che si è !o:-mata in situazioni speciali attraverso Je quali, anzkhè riallarciarsi alle generazioni p:-ece– denti ne è s-..ata distaccata da un \.-UOto, a vo::e cerco di usare questa mia esperienza per -ce:-ca.- d! trovare qualche passaggio dai mie! e1 loro pe:i:s~e:.. dal mio al loro costume. A questo punto pe:-ò si farebbe p-:-ima necessa:io un discorso p:-eliminare; cercare cioè la diffe:-enz:1 da noi tanto palese tra il giovane che si forma io provincia e che. generalmente ha un senso acuto df curiosità che lo porta ad una ricerca a•ti"l:a e minuziosa, spesso !ruttuosiss.ima ma un po· spenta dall'isolamento. e quello che si forma negli a:nb:ent: in cui è J)OSSibile il contatto dirett o con l a ,•ita in– tellettuale e con gli avvenimenti culture.li anche d! carattere internaz.ionalé, i quali perdono il mordente della curiosità. il bisogno di farsi un'idea appro!on· dita della loro condizione, ma acquJstano in com· penso una consapevolezza maggiore e p iù rapida di certi problemi importanti. Questo pe.rò è un lungo discorso che comunque andrebbe !atto a parte e com· por ta non poche difficoltà che già più di una ,·ol.:a ho sperimenta.to anche in questa sede. Un altro problema che spesso ci rende di!fici:e Ja ,~atutazione delle idee e dello spirito della ge:1era– zione piU gio,·ane è costituito dalla superficia:e ,·o:– garizzai.iooe di un prototipo di .figiio del dopogue:--:-a. sciaguratamente ribelle, con ridicola im.propt":eta. ora chiamato « esistenzialista •· ora appellato • gio,·entU bruciata». ecc. ecc. Anche questa è una rettorica dì poco conto e se anche contenesse qualche accenno aò una realtà, essa non ha nulla a che !are con que:Ja ~superficiale a cui ci siamo abituati da ce::--:.avo> garlzzazione. Tenendo conto di questi e!ementi, voglio comun– que fare un solo esempio che a me persona:men~e spesso dà da pensare qualche cosa: è il pill frequente anche se, naturalmente. ad esso corrisponde un tipo contrario. ma come pura eccezione: quando a noi più anziani. ed altri più vecchi di noi accade d: c!ra:-e o di condurre il discorso su qualche elemento maga:-i semplice. comunque essenziale della cultu::-a lettera– sia moderna. uno di quegli elementi che sembrano assolutamente patrimonio comune della co~enza dell'Uomo colto moderno, il pill delle volte ci $Ì sente dire dai più giovani. magari da scritto:-i glà noti e per altri versi sea1triti. ci si sente dire d1e d1 queste cose essi non ne sanno nulla e nulla fino ad oggi ha dato loro indicai.ioni che li abbiano por:.a:i a conoscer!e. ln questi casi in un primo momen~o ,•ien fatto di sentirci scandalizzati, di pensar-e sb::-!– gativame.nte che la nuo\"a generazione lavora s.u: \1JOto, \·a tastoni. che i tempi sono decaduti. che 001 alla stessa età avevamo scoperto già molti sot!ili -te– greti del mondo spirituale a noi affine ecc. eec. :\la è Un grosso errore pensare così. sta a noi più che a questi giovani cercare le ragioni di tutto ciò: s;a a noi domandarci il perchè e, tra tantissime osser· vazioni che do,·remmo !are a carico di tutti. una mi sembra fondamentale e non va a carico dei più gio,rani. Pensiamoci: non è forse accaduto che gran parte degli uomini più responsabili delle generazioni già formate in tutto o in parte prima della gue:-ra. pur consape,·oli del \'"\loto. del distaceo creatosi tra lo:-o e i gio,·ani intellettuali del dopoguerra. mai si son fatti .di ciò un problema di cultura o di coscienza. perchè. appena ritornati al lavoro hanno pensato sol· tanto a cose di questo genere: a salvare il prop:-io passato, anche se non era necessario. perchè quello che è salvabile si salva da sè e quello che n0n è salvabile muore anche se lo ~i spol\"era ogni mattina; cercare aòeguamenti personali alle nuo,·e situazioni. invece di cercarne uno generale di carattere spi:-i· tuaie e di cultu:-a: con-ere nuovamente alla conqui– sta dei « posti guida •· ammesso che ne esistano an– cora. ecc. ecc. In realtà sappiamo che basta\"a ri· prendere il 1a,·oro con onestà e impegno e. ques:o solo, forse sarebbe bastato a dare la coscienza che essi a\"evano, come del resto tutt'ora hanno. il com– pito dì operare un trapasso più difficile del consueto. ma in compenso colmo di elementi nuovi. di inco– gnite affascinanti. colmo insomma di tutto ciò che, malgrado tutto. ancor oggi manca attorno a noi, Tutto questo. in parole povere significa anche che. in certe cìreostanze, le generazioni anziane o co– munque n0n più giovanili. prima di giudicare. ma– gari con durezza. gli equivoci nei quali si dibatte la nuova letteratura. o prima di dare ad esse una ac· quiescenza spesso in mala fede, debbono domandars: quali responsabilità essi abbiano, e domandarsi quale è stata fino ad oggi la parte del loro recente la,·oro che ha po:-tato un contributo consapevole e· organico nel senso neces..c::a.rìo.D'altra parte solo cercando an– che le proprie responsabilità si potrà creare qcel ,·ero trapasso, quella continuità di tradizioni che oggi è così incerta. e Solo con un lavoro generoso e spog!io di pregiudizi, di orgogli sorpassati. di ego:sm:. si potrà anche arrivare a capire come e quanto d: questi reali o apparenti equivoci potrà divenire do– mani elemento di rinnovamento. di nuova vitalità intellettuale. di progredite espressioni den·a:-te e della letteratura. GUGLIELMO PETR0:-0'1

RkJQdWJsaXNoZXIy