la Fiera Letteraria - XII - n. 28 - 14 luglio 1957

Domenica 14 luglio 1957 .\IJ P.\L,IZZO DUC.\LE DI VE:XEZJ.\ * LA FIERA LETTERARJR A lfT I S 'I' I Pa!?. 7 ITALI A!\. I * Itinerario- del ·Bassano * MA IlIO NEG BI, PRE ~I I O TO n I ~ O * Dallu documenla=ione della ,nostra notiamo nella giovinez=a di Jacopo un continuo s/or=o di superamento, che si documenta attraverso lente stratifica:;ioni culturali, pur altraver so le sicure. geniali i11tui:.io11i del temperamento di ROJI~O LUCCHESE .... di G lJ I DO PEROCCO Mario Negri è la maggiore rivelazione in scultura avvenuta in Italia in questi ultimi anni. E' una per– sonalità che quasi repentinamente s'inserisce nel nu– mero dei nostri migl iori plasticl A formare questa peuonalità, tono sia.ti, oltre al suo t.alento innato della scultura, la sua contin ua autocritica e il suo estremo rispetto dell'arte. Egli non si è mai gettato aH'avven– tura. Il suo carattere non glielo permetteva. Ha pon– derato, confrontato, vagliato. Dopo aver .studialo le opere delle personalità a lui più affini {Marini, \Vo– truba, Giacomeui). U suo grande amore per l'arte, il suo gran desiderio di. emulazione, e, soprattutto, il suo bisogno di pura ·creazione sono sfociati nelle sue opere di alto livello artistico. All'inizio della sua attività queste apparivano molto raramente perché enormi erano il suo pudore e la sua timidezza. Ma 1'ia via, presa coscienza del suo autentico valore e della sua ben definita personalità, in questi ultimi quattro anni egli ha prodotto, nonostante le pessime condizioni di salute, con un ritmo sempre più ser– rato, un notevole numero di opere eh.e fanno di lui U più importante .scultore della sua generazione, per il suo stile chiaro e personale e per iL pathos sottile e ispirato di cui e piena ogni sua scultura,realizzata sempre con un mestiere semplice e raffinato, com'è raffinata ogni cosa ben decantata dall'intelligenza Mario Negri ha raccolto i frutti della sua espe– rienza e delle sue qualità creative in una prima mo– stra personale, che ha avuto luogo nell'aprile scorso alla Galleria del Milione di Milano. E una prova del suo valore egli l'ha ottenuta vincendo nel mese ap– pena scorso, il Premio Torino per la scultura, che è il più significativo in questo campo. (Nel 1947, fu VinlO da Faz.z-tni). A chi osservi con attenzione le sue opere del '47, '48. '49, cosi finemente lavorate, con un"ansietd da cesellatore, sino a. quelle del 1957, cosi libere di im– pianto e di fantasia e allo stesso tempo tanto pien" di sintesi, non sarà difficile riconoscere una profonda coerenza di evoluzione stilistica e un assai ben coor– dinato impulso creativo. Queste scullure modernissime sembrano già ave– re una magica patina di tempo e d'incanto. La loro forza espressiva e viva sempre per lo stato d'animo altamente poetico dell'artista a contatto con la ma– teria nel momento della creazione. Nella loro stasi, paiono frementi di vita, aU'infinito. Cosi, benché siano tanto misuTate e contenute nel loro gestire, privo di og,ni vuota retorica, esse impongono, anche nei più piccoli bronzi, un senso di maestosità, di monumen– ra!ità. E creano tali spazi intomo a se stesso da de– stare grande meraviglia e da elet:are it nostro pen– siero a magiche presenze alitanti entro e intorno alle loro forme. Non cercheremo le fonti di queste sculture. Ogni artista ha oggi innumeri fonti. E spesso egli fonde in sé le correnti più disparate. Ci imporrano i risultati. Nel primo Negri vediamo, per esempio, la fusione del più lontano arcaismo col goticismo lombaTdo e persino coll'impressionismo di Rosso. Ma questi felici innesti ci danno una Niobe, 1948, in cui classicttà e sensibilità sono riscontrabili in certi sereni, artraentt visi. di odierne donne lombarde. Il tempera.mento religioso, la dignitd umana e tt sentimento della sofferenza di Negri sono risconrrabtli ,1eL Crocefisso, 1950 e nella Parete dell'Arcangelo, 1949. Que.$10 costante pensiero di omag,gio, di. elogio della divinftd e delle presenze Ultraterrene qua.si abbia radici. nel rito e nella liturgia ambrosfona . Osservando i Piccoli Broni.i (}948-)953). 1i trovia– mo degni di opere di scavo, di epoche di alto livello artistico (particolarmente, ci. rievocano la pitì antica plastica etrusca). E identiche sensazioni ci danno il Piccolo torso acefalo, 1949; la Testa d i nuotatrice, 1951. e, soprattutto, la Donna al trapez.io. 1949, bella come un·arcaica polena. Nel 1955, nelle scuirure di Mario Negri. appare 1L tormento della nostra epoca con gli sbalzi, le incoe– ren.:e. i frammenti, gli slanci interiori. presenri in noi. Tutto questo, Negri. ha tra.sfigurato in soiu...·•font formali di felice intuito, anche quel quid di estro– verso. d1 es,bmomstico e all o steuo 1empo dt sen– swuilà estrema tanro d1 [fu.sa neH'arrn., m ogni csaerc e ognr coso, og,gi, e, nfe riamo a queste opere: Ado– lescente, Danz.atnce. Attrice, Ritratto senza nome, Erma, rutte opere del 55-56 E nsullatt ancor ,nag- THIESTILVE * AL l\llRAMAR giori in questa diTezione ci pare siano stati da 'm raggiunti. nel Ritratto della Violoncellista H. \\'. H., del 1955· nella :\faia. 1955, nella Piccola Figura mo– numenta'le, 1956; nella Piccola stele, 1955: nella Donna in cammino, 1957, e, sopraUutlo 11el Grande busto 1956-57; dove nelle linee e nei. vo_lurnr, neuc luci e nelle ombre, per un lavoro quaat. dt. cesello, al !'O/fio d'un vento interiore ~i profonda _1sp1ra.:i.one. e ~:~sl~n~e;~~!:r: e luminoso, iL dèmonc. dt un'alta, mu- Sono come eliche tra,portantici in alto nel no,1;:ro vivere terreno. per il taglio delle loro forme_ le Ca– riatidi di Negri.. E non dimenticheremo facilmen1e quel auo Leonida! Quanlo pili monumenta_le e toc– cante, nella aua minuscola mole, del magnaloqu~n,_e. retorico, stragrande monumento a Cm;a!lou, m Milano! Ricordiamo, oltre alla Grande Cariatide. _ alla :\1adre. a Garance. alla Verticale, i Rilie\'i par1eta!1 dove ritroviamo l'ansia del nostro vivere quotidiano. con note di un. sironismo austero e trag,ico; note che giungono a un fermento d'immag,ini sconfinanti nel· l'astratto. Ed eccOci alla Grande figura multipla .. bron:o 1956·57. In queuo gru_ppo Negri. ha espresso m ~1enn il suo problema plastico. il senumen10 e la crua del nostro tempo coal analiticamente frammentano d'echr di cultura e cosi ampiamente aperto a nuove con- quiste formali. . . Abbiamo la.aciato volutamente per ultima la Pic– cola Allegoria, 1957. Questa piccola scultura pare es- Mario Negri: .. Figura" sere l'allegoria. della personalità artistica di Negri. Essa procede lineare, nobile, piena d'una di.rittura m– teriore. Pare una pala d'elica a gran -velocità (~ immo- 6ile ci grands pas ))J d'un aereo elevatosi in un nuovo cielo. Figura magica, materia divenuta vita perenne. preziosa, incoTruttibile. Sicuri del consenso di Cesare Gnudi - a cui si deve l'intelligente presentazione della Cultum di Ne• gri al Milione - e dei critici, notamente fra i più au1orevoli per quanto hanno fatto intorno all'arte nuova in Italia in questo dopogueTTa: Marco Vatsec– chi e Fra.neo Russoli - i quali hanno scritto i11 '"Settimo Giorno> e nel quotidiano ,, Il Giorno sulla mostra di Negri con impegno e ammira:?-ione -. a.f• fermiamo che, in Italia, oggi, oltre a Marini, F'az.:m1 .Man:it, MiTko, Minguz.:i. GTeco e MacheTini, Possrn· mo contare anche nello scultore Mal'io Negri. II qua– le, con la chiara ispirazione poetica delle sue scul– ture, con l'intelligenza e la meditazione che lo distin• guono, ci fa sperare in opeTe di maggior impegno e in risultati di ancor più ampio respiro. Le opere di Negri nascevano fino al 1955 da un lungo, interioTe pensiero, dalla tensione del suo ani– mo e, si potrebbe dire, con la. tecnica del vetraio, come soffiate, in piccole dimen,ioni. L'impulso ampio e sicuro, su misure assai maggiori, ch'egti sviluppa in questi ultimi ann.i non e casuale. Nasce da un'interiore necessità espressiva. I gmndi fantasmi che s'agitano net suo animo sono le immagini. mat.urate dal clima della nostra epoca. in cui spa.zio e tentPo sono più che mai. una stessa misura e s 0 identificano con con– tenuto e forma. 1l Grande Busto in cera nera ne è la riprova. Le cariatidi, le figure e i busti di Negri dovrebbero essere tenuti d'occhio anche dagli archi– tetti odierni, troppo assenti dei problemi della scul– tura. Negri e uno scultore che più di tanti altri po– trebbe oggi lavorare con gli architetti. La personalità artistica di Mario Negri ha da– t:anti a se un avvenire - un avvenire che può essere anche grande - giacché essa e Jaua di cultura, di autocritica, di sensibilità, di coscienza degh attuali problemi contenuto-foTmalistici, o, finalmente di co- raggio. RO)IEO LUCCHESE

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