la Fiera Letteraria - XII - n. 24 - 16 giugno 1957
Domenica 16 giugno 1957 LA FIERA LETTERARI~ l'ag. i RASSEGNA DI STUDI CLASSICI A CURA DI ETTORE PARATORE * Olll!OltllllllttOlll"IIIOIIIOltollOIOIIIIUOOllllll•UUlflllllllOIIOIIO,ltoll Cultura e poesia latina La benemerita B•blloteca d! cultura moderna della casa <'ditricc Laterza di Bari - che vorremmo veder fiorire ('01 medesimo ritmo con cui riusc~va in pas.:,ato a domi- 2tarc verament(' la cultura itallonn - ci ha offerto una primizia ve rament e BCC<.'ttae veramente atte.sa : la ,-e.rglonc dell'indagine sul concetto di libertà 3 Roma 1..l.:!lmomento cruciale della sua storia. pub– blicata nel 1950, nei Cam– bridge Clos.sical Studie.s. de Ch. Wirszubski. Ora essa esce ,, _:1.X'steitaliana col tilolo Ubt>rta.s. li concetto politico di libertd a Roma tra Repub– blica e Impero; la accompa– gna un'Appendice che consta de.llo recen3ione fatta olla opera da Arnaldo Momi.glla– no. nell'annata 1951del Jour- 1101 of Roman. Studle.s. almeno un valido e- immedia. to cc•Hra.ssegno distintivo del– la libertas. Proprio a rlmn– nere fra i p'.ù validi inter– preti del doloroso travaglio dell'ultima età rcpubbllcuna, noi possiamo co,•statare che nell'ultima orazione della se– cunda actio in Verrem Cice– rone. commentando con ap– paissionata eloquenza il sup– plizio che Verre ave-va fallo subire a Gavio. si appella al nomen dulce hbertatis ma lo accopp:e subilo allo ius exi– mium nosirae civitatis. i•> quan:o in Gavio era stato violato soprattutto il diritto nascerle dal fatto ch'egli era civis Romanus, E il fatto che l'oli.garchia 6enatorla potè ap– ,puntarc le sua oppos!zlone al principe soprattutto sul fatto che la sua auctoritas era Forse. nel rlferire brev-c- ., mente sull'opera del Wlrszub– i-kl. vale la pe.1a prender le mosse pro,,rio dall'Appendice momigllanc-a. Come quasi tut– te le pre!azic,ù e 1e reeen– sioni a grandi opere storiche dcl passeto o del pre5ente. in cuJ il MomLgliano sembra essersi specializzato in questi ultimi tempi. anche questa s-embra voler guardare al la- ]~r~1!~:~auJ~~~ sg;~~!1t~fo: una ,·is!one ml'ramente con– trattuale e giuridica. fino al ,:,:ù ce.p!llare approfondimento d.ella sostanza individua di ogni c«.serc umano. E Sene-ca non può eS&Cre certamente ritr•rnto un Graeculu.s! Volume. dunque, questo del Wlruubski. che, r.chiaman– do a una p'.ù severa di.scip~i– na d'Jnda,dne In nome dei princlpi costitutivi della ci– vUtà pollt!.ca romana, con– tiene un'innegabile- funzione di termine di riferimento nel– la dielettlca del co•ltraslanti punH di vista relat!vi allo appassionante problema in es. so dibattuto; ma volume. d'al– tro canto. non perfettamente In linea con .gli orientamenti ~e;~td 1 ~\~~~~o~il ~:N,~ P~~vi~~à romnnn e delle inde.ginl coe- .gla politica e storie.a del no– stri giorni: si pensi - per :fare un oltro esempio - alla prelazione alla Civil!d greco del Burckhardt. La mentali– tà del M.om.igllano sembu aver ricevuto una specie di trauma da.gli orrori dell'ulti– mo con!litto mondiale, di cui le pcr11ecuzioni razz.lali deter– minnrc,10 anche dolorosissime conseguenze :nel suo ambito .1.amlllare. Perciò di ogni ope. ra che. in tutto o in parte, ponga In discussione le asccn– d('nze prime d •Ila nos,tra ci– \'lltà (che si tende a giudicar respon6ablle del recente cata. ("'}lsma), il Mom1gllano i•1clina a !are Il proCC'ssO in bat;e al pr·nclpl ideologici. rivissuti c()(1 acceso tono polemico, che t>.~ll isente scaturire nel suo intimo dalle tremende es,pe– rtenze 90fferte. Ad ognl mo– do taìc atteggiamento sem– bra più legitLmo a propo– sito di un'opera come Quella del Wlrszubski. che è stata maturata nel dopoguerra. e quindi dovrebbe ri.9Cnllre della drammaUclsiSlma pro– blematica attuale con cul 11 conoeuo d•i l ibertà è stato di– battuto nel turbi.ne dell'ulti– mo con!lltto e nel contrastl. tuttoro divampanti. che ,ne i;ono Jn conseguenza. Roberto l\felll. "l\lla. moglie'' (bronzo 1913, part.) La carenza di r11eriment1 all'attuale contesa sul con– ce-tto di libertà, il nascosto rimprovero di nou essert;,i proposta la crisi della Re– pubblica rom n n a alla luce d,clle csperlenz.c odierne tra– velano dalle po.glne del Mo– mlgllano e In fondo i•ldivl– duano u11a delle più singol ari caratteristiche dell'opera d.el W1rswbski: In 9Ua incroll a– b!1e fedeltà a una tl'Cnicn rl– gidaml'nle l'llorlco-g:lurid1ca e storlco-L,tituz!onnle nella vi– sione del problema. A que.sta cercnza isc ne atelanca una altra che il Momlgli3no ha pure indh•iduatn. se anche e-onminore decisione; una CN· tn prevalenza dell'analisi dei rapporti fra .gl'istitut! glurl– diCi e POiitici e il ccncctto di llbcrtà. rlspl'tto a ciò che oggi cl si sarebbe atteso di più.. cioè la storia del valore semonllco dc.Ila parola, s-p;c– cic attraverso l'es,ame d1li– gcnt,c e complclo dei testi in cui ('5,158 appare i11tutto il suo ~so specifico. E' noto come oggi, specle in Germania, la t-c:cnza dell'antichità si evol– va verso la storia critica del– le parole signillcanti i con– «-tti fondamentali della civi.1- :à greco-romane; tali istud! p:ocedono sopra il plano rl– toroso de-Uo svilur p.> scman– co. · che si ama e, glie re 11.1el rapporto Immediato di causa cd effetto con lo sviluppo ldeolo~ico. Invece la ricerca del W1rszubskl - e quesla è , dubb!amente una 6Ua defl– denza - parte da una de!i– niz;ouc del concetto. che vor– rC'bbe apparire valida per tut. ta la durata della vicenda. Va bene che questa non si estende a tutta In storia della civiltà romana, limitandosi al pl.'r\odo del passaggio dalle Repubblica all'Impero; ma è altrettanto vero che questo è il periodo più comples,so e vorticoso della storia di Ro– ma. un periodo che - lo ab– biamo ripetuto fino alla aau– sea - è esemplare per co– glit-re. anch~ in termini di coscienza etica e poHtic,a at– tuale. la drammatica trasfor– mazh:ce dl idcc, 9fntimenti ('(i l$titutl. Il W!r:2:ubskl in– n~ce ha ond<'"ggiat o fra l 'ann– l~i d<'"i !at:i e ! 'anali.si dei iesti. tenendo ferm o solo alla impalcaturo in!zlale costitui– ta dalla pcr;::uaslone che il conc etto di liber tas a Rom.a sia compren6ibi.le sol o nel quad ro dei rappo rti giuridici di natura sia pubblicistica sia privatistica, e qui•ldi nel qua– dro della vito collettiva, delb vita della civitas. Ha perciò buon gioco il ).Jomlgliano ad ob'.ettargll la insuUicienza dclla iniziale equatlone: fra_ liberras e dir!'• 10 di c1ttad 1:,1.nza, che fa quindi preval~rc ll concetto giuridico di libertà su _quel– le che ne sono le basi più generali. enucleab:11 in sede teore1ica. E la manche-volez– za appare più evidente quan– do. tradotto in termini o.i ri– gida mentalità giuridica e C.>- 6'.ituzionale il grand~ moto ideologico delJ'opposition sous Jes César.s. si avverte l'im– prCtiSi0ne che svanisca l'alta carica ideelt> e morale delle rivcndicazicnl della libtrias ·compiute ~a tanli pubb~ici~ sti. rnosofl. uomini poht!c1 e martiri, o 'Presunti ~I: D'altro canto non s,1 può negare che per Il sollto tra– dizionalismo della mentalità romana 1a civitas co.s'.ituiisse qualcosa dl tropP() ~nerlco per garantire il suo rispetto delle leggi (e Ki 110U come cosl l•lmbarnzzo tuttora per– sistente nel definire la istrut– tura del regime imperlale 1.rovi i.I suo sintomatico pre- ~~~llj~ei~te:~r.icles~t°1tr~!fi~fo~ nalisle avvertivano dinlllui al suo originario empirismo; e si guardi al fondamentale disse?l60 vertente sul proble– ma della successione, come io ho posto in chiaro nel mio Tacito) non può non con– fermare che u,1 saldo :fonda– mento giuridico - segno dl– s11,1tivo delln stessa civiltà di Roma - sottosta-"-o nell1Jrbc nl concetto di libertà. Tulta,-:ia una ncerca che. pur sgombrando c05l il ter– .reno da troppo moderne su– ,perfetazionl. ha Il m«:crito di ricondurre alle -precise origi– ni che il concetto di Ubertà si configurò a Roma, finisce d'altro canto per segnare un passo indietro nella valuta– zir,1c compleS1Slv.odella civllfà romana. Ormai è d1vcnuta tn'inallenabUe conquista del pensiero storico la visione dell'h1sosJ)('ttata ricchezza di quella civiltà oltre i confini di una sia pur inarrivabile maestria giuridica: n suo ac– centrarisi Intorno fil conct'tto di lwmanitas. divenuto sino– •1imo di cultura comprensiva e affinatrice della penona– lità umana. quel formlda'biJe tra,•aglio che di regola si f:i principiare col cosiddelto circolo degli Scipfrnl e che troverà in Cicerone. In Ora– zio. in Seneca voci che non iii sipcngono. dimostra come la lde,e di libertas non si pro– filasse soltanto nella salda compa1ine dclle Istituzioni giurldlche regolr 1 1ti la vita della comunità, ma tendesse anche. e irresistibilmente. a isottol',1eare il proires.\:o della coscienza del valori indivi– duali. sicuramente e<trcttuato– si a Roma, propr!o grazie alla più viva e fresca COèìCiem.a :li1~~iic;,~~l~~ ~acr~e :f~i~~ 10 atrormai l.-OPP'>dilatata e distmata civil!à greca. sl che molti d<'i più al"! va.lori d.i qucista ave,--ano trovato a Ro. ma il terreno 'P~Ù fertile per prosperare in un più vigo– roso rigoglio. E' un fatto incontestabile che i modi, con cui la forza miliiare - perno deU'affer– maz!one del nuo,·o regime - mt•11festò la violenza del suo intervento. suscitareo·o ne,gi: spiri:i più coltivati una om– brosa r:..bellione dello spirito di ltber'à non 6010 suscit.ando il isenso di L'11aviolazione del normale rapporto fra la civi– tas. la legge e i suoi tutori. ma anche e soprattutto quel– lo di un'offesa alla peròona umana. considerata sia com~ eSS"Cnziale suppor'.o della di– gnitas del cittad ,10 esperto della cosa pubb 1 ica s:a come valore primordiale di o&:11 umr, a ,=onv:vcnza. anche a: d:Iuori di un prec!so ordina– mento sta'.ale, come quello della civitas romana. Perciò il W!rszubski. che non ha trascurato Tacito nello stu– dio del problema. Joveva ac– corgersi che prima di lui a Roma il concet10 di hberta.s. nella sua fondamentale es– <:enza ideologlca, teoretica ed et!ca. era stato sviscerato da un pensa1ore e agitatore di problemi mora!! del calibro di St•ieca. LI noi possiamo ravvisare. anche per il con– cetto di li.bertas. il lumino– so pun:o d'arrivo deUa gra– duale. mirabile ascesa della ch•iltà romana. dal chiuso di ve di valore isemantico sulle Jdce-lorze dell'antichità clas– sica. tn tempi in cu1 ]e isempre più acri prev-enzlonl contro la cultura classica, e specie Jatinn. <: contro ln Bu.a ... uti– lità .. pe..r la coscienza mo– dernt1, S'Qpratlutto net suoi cosl r-appresentat1V'I e cosi baldanzosi cett giovanili, si fanno quasi assordanti. è consolante poter constatare come !tltorno ai P()eU latini ncn cessi, anzi &i accrceca ogni giorno di più. il lavorio dclla critica. sotto ogni aspet– to. dell'accertamento del te– sto a quello dei valori ar!i– .sticl, dal loro Inquadramento storico allo sfono di dar lo– ro una d('gna espressione in altro idioma La classica edlztope com– mc,1tata di Orezlo. a cura di Adol.fo l!icssling, poi rlele– boratn da Riccardo Heinze. ha avuto quest'anno nuova formn, per qua,1to concenie le Epistole, a cura di Erich Burek, 1' illustre prOifes,sore dell'Univer61tà di Kiel. Egll ha ripubblicato il celebre commento. sempre per I tipi della casa Weldmann di Ber– lino, racendo1o se,rulre da una suo Appendice biblio– grat!ca, In cui è data pre– cisa inlormaz:one di tu:to quanto si è stampato negli ulttmi a:1nl intorno ai due 1.– bri contrnen:t il fiore supr,e. mo della saggezza orazia,1a e la poetica del Venosino; e d'. tutti I lavori più .sign:f!cetivi si discute l'apporto con acu– me e apertura mentale esem– plari. Quando si pensi che alle Epislole appartengono la ce– leberrima Arte poetica e quel!'ep!6tOla ad Augusto che 60lo di poco le cede in no– torietà. cioè J due carmi ora– ziani fiUI quali più si sono acconiti I dibattiti ne,g.11ulti– mi decenni (anche per !issare Il vero rapporto fra di es– si). si può valutare tutta 13 lmporunza del contributo arrecato dal Burck con la sua ultima fatica. Una cosa. inoltre. che de·ve rallegrarci è lo scrupolo !in ecce,sivo che l'illustre studioso ha dedicato a tutto ciò che sulrargomen:o è stato pubblicato in Italia; proprio per questo c'è da rammarlcal'6i che, !or6e per difficoltà di conoscere e pro• curarsi i libri e gli articoli in cui 11G!u!rrida ha e,,,""'Posto le sue vedute. il Burck ab– bia trascurato di esporre e d; discutere le conclusioni molto utili ed Interessanti d: que- 910 nostro studioso sie sul- 1' interpretazione dei fram– menti filodenei con cui s'è mes,so i11 rapporto il penèìiero di Orazio sia sul si 1if.ica10 d"l\'Arte poetica e dell'epi- 6tola ad Augusto. I,i que.'!to ~iennio in cui le ricorrenze bimillenarie rela– tive a grandi autori la:in: spesseggiano. Il commovente s,anc;o dell'Umbria per ii. suo grande poeta in latino ha fatto sl che alle celebraz:oni b:millenaric lndistutibili se ne sia aggiunta ucfaltra, quel– la d.e.lla ,~a.;c!ta di Properzio, la cui giustificazione. sul pia– no cronologico, è piuttOIStO aleatorie. Ma se la scelta del– la data è soggetta a serie risen·e, lo slt•lcio degli am– bienti culturali umbri è pur èìempre da riter:iere_ una felix culpa, Sè è rrnsc1to. com'è riuscito. a richiamare ancora una volta l'attenzione di tua. gli amatori di poesia sopra una delle figure più comples– se e solletican1i della poesia latina. Oggi abbiamo fra le mani uno dei lru:ti più no- tevoll di queste celebrazlo11i volute .ad ogni costo: la Mi– .scellanea proper..:iana edita dall'Accademia propen!ona del Suba.sfo. focolare di cul– tura classica nella città d: S. FrancNco. Vi hn•ino con– tribul:o studiosi Italiani e stranieri. e cioè. in ordine alfabetico. L. Alfonsl. E A Barber. P. J. Enk, J. Hu~ baux, G. Jachmann. U. Kno– che, li isottoscritto e N Ter– zaghl. Si tNllttl indubbiamen– te di un volume che .,arà sempre utilmente co,~sultato dagli studio!! .dt Properzio. Il fervore inesausto di stu– di che ravviva 1A fraternità di spiriti fra i, più alti poeti di Roma e In coscienza mo– derna trova oggi fra noi u,i segno caratlerlstlco nella ten– denza od accompagnare edi– zioni e commenll del da!l61ci con meditati tentativi di ver– $[one. Uno dei p!ù recenti. dedicato ad uno del poeti p!ù irti e di più ditlicile ntel– Jtgenza - Persio -. è stato compiuto da Piero Donnln!. i,er i tipi dell 1 ... Erma"' di Br<'tsch•1elder. a Roma. Ma l'importanza del lavoro del Donnlni non consiste cer– tamente nella versione. bensl nell'audacissimo tentativo d rinno,·er-c ab imìs la lczio,,e del testo di Perslo o con emendamenti propcsti su _ba– se paleografica o con pili ~~l~e « f~~~re9\~:i~he s~!fa{i~: all'età di Caligola. Claudio e Nerone... li nostro 6tudioso ha isentito infatti il bisogno di redimere 11 testo del poE"- 1a (a lui caro non foss'altro che per motivi di.. corregio– nali là) dalla taccia di oscu– rità ct,.e lo grava e che lha ratto arricciare Il naso a mol– ti critici. Partendo dal fatto - att~tatocl da Quintiliano r da Marziale - che !'ope– re di Pcrslo ebbe .. ,rende dltfusione e celebrità., sln dal suo 1>rlmo apparir,e. e argomentando che tale popo– larità mal s'accorda con .. le molte e gravi oscurità"' che oggi la medesima opera. pre– senta al lettore. e ro,1dandosi .9ulla biografia pseudoprobia– no del poeta, ,secondo cui le satire di Perslo ebbero la prima pubblicazione, J)06tu– ma. ad opera di Cesio Bas– so. che si avvalse del ma– n08crltto stesso del poeta, col– lazionato alla meglio da An– neo Cornuto. il Donn!ni ac– cetta una dlscuUblle eooget– tura pro,posto per questo luo– .go della iblogra:fla (conrexit ilwece di contraxit) e sulla sua base .ricollega questa no– tizia con quella dell'ultima pane della biogrn!.ia ste.!la (da mo l t l critici ritenuta estra.,ee a1 f"UO nucleo prl– mltrvo), secondo cui Cornuto avrebbe ritoccato il v, 121 della prima satira, per evita– re C'he Nerone \'i. pote-ss<.' scorgere un'allusione imper– tinente alla sua persona. Per. tanto per il v. 121 della pri– ma fiatlra eill accetta la lE"– zione che le bl0&rafla asserl– SC<' corretta da Cornuto - mro~tre c1u.asl nt>ssuno d"'ll editori ha dato credito alla singolar(' notizia (ma l'esem– pio dt>l Romorlno t> del Man– cini è etato de e I si v o ver lui) -: l' 1°1oltN",cosa molto ;\~an1~fnet~~r~{!~;~~u:~~ec~: nuto abbia corretro frequen– temente il manoscritto di Per– slo e sempre per il medesi– mo motivo di prudenza p0ll– tica; e. Introducendo lnge– gn<>tiC çon1{ tture di natura politica. sottllme.1te antlne– roniana, In parecchi del luo– ghi pllÌ oscuri, rl!leo1e di aver sanato il principale dlfetto del te!to di Perslo e di aver– ne presentato una emenda.zio. ne che renda felicemente comprensibili e gusto~ le isa– tire del poeto ,-olterrano. E' evìdn- te che un simile proced!mento può C1SSercon– s.lderato alla stregua di un piacevole. arguto pasriclte. di una brillante scommessa, di un singolare tour de forcf" d'utl vh•act> Ingegno, ma non può presume-re a nessun pat– to d'esser giudicato sulla l'– nea di un ~erlo contributo d' natura rllolo,glca. Ln tilo1o– gla non è Bclet·za che proce• da sulle a-li de11'1ppogrlfo e che si compi.accia oggi. come forse poteva "Piacere ad al– cuni umanisti più spregiudica– ti o a qualche letterato paz– zerellone del Seicento. di truccare ad libitum un tes:o classico per renderlo plù i;-ra– dito. Del resto lo stesso Don– nini - che fra l'altro mostra d'apprezzare 1a recente edi– zione dello Sclvoletto. della qual<> ci ~iamo occupati su queste coloorne. e ch'egli lo– da per Il 6UO ., rag!one,·ol<> criterio df un .•ano ecletti– smo ... sempre fedele. tulta– \'ia, alla tradizione manoscrit– '.a - èìembra avere cos,cicn1..1 del carattere non scienti! co de1la sua fa'ica. là dove con– clude: ., E' ovv!o che io non presuma affatto di aver re– stitu!to il testo originale di Pe!'ftlo. ma m'Illudo di aver ristabilito ,:,:ù o meno il sen– so là. dove esso non era esplicito e di avere. in certo modo. intravisto l'unità or– ga-1ica là. dove oppariva trammentar~ctà e dlsordint> .. E' eltrettanto ovvio chP ogn f 10:ogo o critico degno di que--;:o ,·ome dc.bba strop:c– ciarsi g1i occhi per lo stupo– re destato in lui da quest~ parole c confermato dal cri- 1erio con cui è condotto il lavoro: quale valore E;cien– t!!!co può avere questa prete– sa di dlvinar,e, con:ro i dati delle tradizione manoscritta. un presunto più chiaro ordi– ne. on presunto e migliore 6C•:so primitivo che li ma– noscritto di Pers:o doveva contenere prima delle pre– sunte correzioni di Cornuto? Il Donnlnl pensa Infatti che quasi tulle le oscurità del te– sto di Persio derivino dalla velleHà (di cui Cornuto si smussare le alluisioni conte– nute nel manoscritto e quin– di t01che dalla ...sostituzione ~brlgativa della I persona el– la II nell'uso del verbi. del pn,1omi e degli aggetti'Yi pos– sessivi ... la quale riaaliN.'bbe alla medesima velleità E non s'accorge: di due conseguenze lmpartantiSl:Sime de 11 a sua frettolosa illazione: 1) che non è certo corcplto di un editore di testi c!a~!ci an– dar o scovare in ogni Iuog.> oscuro un ritocco arbitrario dei primi editori e divinare quale fosse l'ormai ignoto contenuto e l'altrett.,110 igno– ta espresisione origi,,aria di quei luoghi. e che compor– tarsi cosi - specie di fronte a un testo la cul tradizione manoscrltta è sostanzialmen– te uni:!orme - è il procedi– mento più arbitrarlo. più en– t;!!lologico che si possa im– maginare, anche ammCfisa per buona l'esistenz.a di un'Inte– grale revisione del testo di Persio da parte di Co1"1Uto, che cosi apoditticamente il n01Stro studioso ha voluto po– stulare: in questa maniera no! non abb!emo più Persio. ma Persio+Donnini; 2) che. se è vero (ma chi ce lo ass!– cura?) che le oscurltà di Per- 6lo rfsalgono alla revisione che Comuto. per ragioni pru– denz'.all. ovrebbe fatta del t('ISto d~lle satir e, non s'è r i– sol:a allatto la contraddiz.io– ne tra il succes so Immediato che le satire di Persio otten– ,,ero ol loro "Primo apparire e le oecurltà che oggi ce le– rendono sgradite: U pubblico leggeva evidentemente Il te– sto riveduto da Cesio e Cor– nuto. al q_uale rimonterebbe– ro le oscurità, leggeva cioè il medesimo testo che circola oggi; allora il punto di p:1r– ten1..1 scelto da1 Donnlnl per giustlf!care i suoi fantasi061 emendamenti - cioè la ne– ce9Sltà di ricondurre ll 1.Cfito di Persio a quella chiarezza che B'V"robbe costituito 11 se– greto del suo primo successo - si annulla, perchè quel testo non a,1cora sconciate da oscurità sarebbe esistito 150l0 per i familiari del poeta e per Cornuto, non per 11 pub– blico. nC'J)pure per il pubbli– co della Roma neroniana! Che su queste premesee cla– morosamente antimetodlche non fosse possibile C06truire nulla di solido. cc lo confer– mano ad ogni pie' sospinto gli emendamenti del Doll– nln!. '.Per I cholknnbi che la recensio Sabiniana cl presen– ta In !ondo aU,c S<!I 1rntlre egli non isi preoccupa al'fatto di rlproparsi i problemi del posto ch'cssl occupano ncllR raccolta. dclla dh-ersl\-0 d~l mPtm rispetto al r<"sto del- !~~l~~e~ lo~o 1u~:tr: C' che hanno tanto t&J:faticato ,gli fitud!osl -, mo crede di aver risolto io1gegnosamente tutto l'arduo complc.s.,,~ delle questioni, Invertendo l'ordine con cui la tradizione mano– scri1ta cl presl'nta i due grup– pi di versi. nei quali qu3f!:i tutti gli studiosi rlc011oscono due divemi frammenti. e ta- ~1d~~~f0as~ar~~0quJ~d!e~~~ compiuto. mentre almeno il suo grande Maestro, Augusto l\13°1cini. at quale il lavoro è dedicato. oveva difeso la com– piutezza e unltà del qlialtor– dlci versi, senza invertirne lo ordine, Invece 11Donninl. ol– tre a rar 15 versi del quat– tordici tranu:ndatl. oltre ad infuriare con quasi continui. su:perflui. arbllrari. ampll56I• ml emendamenti, per ottene– r!' Il suo risultato non ha ritenuto su.!JlclColtc l'opera– zione chirurgica dell'Inversio– ne. e del rimaneggiamento del brano. ma è ricoriso an– che al massiccio emendamen– to al quale - sr,·za alcuna base nella tradizione ,mano– scritta - ha sot:oposto l'ul– timo ve.rso. In cui Pegaseium nectar (lezione che certo non può essere rit,c..1uta obborrac– ciata !acilitazlone di un co– pista) è trasformato in Pe- gaseio ntc ttr. l)Cr aver mo– do di collt>8are questo verso col v 1, divenuto il v. 9! Per fare un altro esempio. la terza satira. al posto di un dialogo ;fra un giovane" scolaro lrrit.leesivo e un suo sagA:io amico. avrebbe conte– nuto. SCC')ndo il Oom1ini. al– meno ne-ila mitica prima ste– sura po1 rabberciata da Cor– nuto, un co•1trasto fra pa– drigno e figliastro. cioè (udi– te! udite!> tra Claudio e Ne– rone. Per arri\'-are a questa disorientante scoperta 11 Don– nini è costretto a far violen– za a1 ,.. 8 e a leggervi (senza alcun fondamento di critica tNtualC'. senza alcun indizio di corruttela o!!.erto dal ma– noscrittD, ln\'ece del già co– si H-plcamente persie,10 tur– Qt'sclt vitrea bllls, un sorpren-1 dente Tunc exit vitrlcus. Il– linc, etc. Oltre tutto. ei,tli non ha ri!lettuto ·a1 fatto che per Claudio. il quale aveva u!– !iclalmente adottato Nerone {6cnza di che quesiti non a,•rebbe potuto aspirare alla successione). difficilmente si sarebbe adoperato il termine virricus nei suoi rapporti col flg:llo adottivo! E in linea g1..,1erale .per questi drastici r!m&•leggiamenti, e o me _per quello del coliambi. fin1!h'.:e per cadere ognl discrimina– zione fra loci desperar, ve– nutisi a creare per inespe– rienza di copisti e luoghi in cui sar<'bbe da ravvisare un arbitrario ritocco di Cornuto. determinato do ragioni poli– tich.e: una volta accennate :frettolosamente queste !l{IU6ti– ficazloni del suo proced1moo– to. il Dc-nn;,Ji si è abbando– nato, con org_last!.ca voluttà. alla sua lubtdo coni.ciend1. stimolato sol o dall'ingenuo convincimento che di un te– sto classico .si po.5'Sa tare quel– lo che si vuole. pur di a-vere le cflrte in regola in fallo di conosce11za della lingua e della metrica. Ma nessuno po– trà mal, persuadere il lettore che p. es. i collambl cl 6lano gluo1tl. 0 per ines\.stc,1ti mo~ tlvi pclltlcl o per Incuria dei copisti. in un ordine e in una lez.ione cosl radicalmente diverisi da quelli che il Don– ninl. per illuminat.lone dello Spirito Santo. ci addita co– me corrispondenti. per ap– prossimazione o per conget– ture, allo stato primitivo del testo. E da ultimo ci sia consen– tito esprJmerc Il nostro stu– pore per il fatto che il Don– nlnl, o.cclngendosi a tradur– re ... se st~o Persio s1tper– a.dditum, e avendo di mira - com'egll dice - ...la pre– cisione, la chiorezzn e la sem– 'plicità. del parlar comune O).. fibbia rll<> 0 nuto g,sl~grir:i~ -~r~fo,. da cui le Satire scaturirono .... ricorrere egli endecasillabi Beio111. e non alla prosR. com'è oggi U110quasl cencrale. ln primo Juoeo ~,11 hll !inilo per stem– perare og,1i satira ln un nu– m<'ro di versi mollo magalore dell'orlainale: In secondo luo– eo. pr!cionlero deTio schema ritmico. egU spc,6.Sonon rie– sce a vincere la costituziona– le oS'Curltà del t('ISto di Pcr– slo, e quindi ci ra toccar con mano come anche la sua Illu– sione di vlneerla. facendo scempio deUa tradizione ma– no...<1Crltta,sia rimasta tale. Non si nega che il Don– nini sappia maneggiare fell– cemt>nte la lingua e Il verso; ma benchè l1 suo sforzo sia n~l c-omplooo lodevole. quan– to slamo Jont0t1! dalla sapa– rlta toscanità della ~rsione in pro.93 !atta dal Mancini! In co01cluslonc. pur mostron– docl un notevole talento d! sbrigliato emendatore. e9perto dc-lla lingua e della tecnica metrica, e di ormai antiquato ma pur sempre r!.spettabile traduttore In versi. il Oon– n ni ci ha offerto un esempio di come ,ion. si deve fare la edizione di un autore classico. Qualificazione -della letteratura (Continua da paclna 1) società del subbuglio oJ)erato nelle coscienze dalla storia ~ecente e dei costumi conseguenti; ma troppo sarebbe, a noi, nella consuetudine di una spontanea 1 , semplice proposta Il, temi che aspettano la lor~ ora polemica, interessa soltanto comunicare alcune idee: •naturalmente interesserebbe anche trovare conse~so! polemica O smentita, ma purtroppo le idee eh.e piu e! appassionano sembrano ancora lontane dagli interessi 1.-!flciosi e genera1!zz.it1, da quegli interessi che hanno scopi Immediati pe, 1 quali, qualsiasi esame di co– scienza, rappresenta un intralcio. Si sa, potremmo anche commett.ere piti d~ un er– rore, ma quanto sarebbe utile ogm errore d1 questo genere se nelle nostre abitudini, nel costume attuale, vi !os~e anche la consuetudine di discutere ciò che non rappresenta interesse pratico e immediato; c1◊ che comporle. disinteresse agli « affari li particolari e se nelle nostre abitudini, vi fosse anche quella più « Progressiva li di ogni altra che consiste nel saper cercare da se stessi o con gli altri anche gli errori propri, saperli ammettere e correggere quando si rie– sce a individuarli, a, endo con ciò il diritto di ricono• scere e discutere anche quelli degli oltri? Non si può comunque chiudere questa nota senza una osservazione che è doverosa: sono convinto che il giorno in cui si produrrà. in qualsiasi modo, la qua– lificazione letteraria secondo la dimensione più con– facente alia misure dell'uomo moderno. assieme ad essa ci si dovrà rendere conto che la poesia del nostro secolo, quella più qualificata, quella che oggi appare purtroppo in completo divorzio con l'andamento gene– rale e ufficiale della culture letteraria, almeno quella apparente. fu la prima ad avvertire che la nostra epo– ca apporta nelle coscienze la necessità di un compor– tamento nuovo nelle idee degli uomini. ed una quali– ficazione degli strumenti che le propagano le affer– mano e le analizzano. GUGLIELMO PETRONJ sarebbe fatto interprete) dt •--------------------~ un esempio ti, to pili clamo– roso dopo la ctaulca edizione di Perslo recentemc,1te orter– tacl da Wendell Cluuscn (Ox– ford. 1956). All'opportunità della ver– sione in versi ha creduto - c0ti. <.'Os!onza defrna di ml– Jllor causa - anche Alberto Gabrielll. che ha compiuto lo slupe!acente tour de fora di volgere in ,·er,d - e in veni per lo più rimati! - tutto il corpu.s degli epigrammi di M-arziale <oltre 700 ,>agine di grosso :formato!) per la col– lana dei claS6ici UTET. d!- rc~.a d;r~,~tost~~~~:~te, ma no.1 so Quanto consolante -o quanto ,f('C()nda. questa va– rietà d'indlrlul nel modo di concepiN.' la versione di un poeta claR!'tico; tale varietà m: .s4-'mbroa. pili che altro u,1, se– gno di disorientamento. de– terminato da diversità dl eèìperlenza e di formazlone culturale nei singoli tradut– tori. Certo sorprendenti suo– mano le parole c<,1 cui li Ge– brielll. a pa,g. 19, ha esposto le razioni del 6UO operato: ...Abbiamo tradotto In versi (contro iJ parere di molti e contro la norma di questa Collezione). perchè cl .sem– br.ava che la prosa -,ciupasse. o almeno !3C('SSC scomparlrt Il gus:o dello birtuta finale, qzi di tutto ]"epil(ramma E la rima cl è sembrata in– grediente Indispensabile alla riC06lruzlone di cotesta armo– nia. complemento del ritmo non solo estetico, ma anche logico. dell'epigramma ... E la sorpresa aumenta quondo tra I ...mod('ll\ ormai classici ... dell'epigrnnuna nostrano, dai quali Il GabriC"lli ha ritenuto imposs!bile dilungarsi nel r<'"ndcre Marziale in italiano, si ved io c-ltatl il buon Pa– nan:i e Zefiri.no Rt'. Cosi 61 arrivo a ,·er-slonl di questo Hvo: Cri.spino, cost possa mo– strarsi a 1e sereno - il uolto I T A L I A NORD· SUD E CENTRO AMERICA PACIFICO N O R O E S U O llDYD TRIESTINO INDIA-PAKISTAN- ESTREMO ORIENTE-AUSTRALIA SUO AFRICA·FRICA ORIENTALE EOCCIDENTALE ADRIATICA EGITTO· LIBANO· GRECIA· CIPRO TURCHIA - ISRAELE·SIRIA· MAR NERO TIRRENIA SICILIA. SARDEGNA· CORSICA· MALTA · LIBIA TUNISI . MARSIGLIA - SPAGNA - NORD EUROPA dell'Iddto. t fC' ami -non n1e- .,,., 111111001 .,., 11111111 .,.,"""'""'"'""'""11111111111111111111111u fio - Roma che la 1ua l\fen. !~ra~e 1!1udru~111!~ ~~~:: (dÌ :--------------------, ascol1arli Ei si degna). - osa dire di me. 1u candido let– tore: · Qtu?slo poera al suo tempo fo qualc11t> onore. e di Mar.so t' Catullo ,ion Ila minore grido,.. Ml basta; per i-l resio a Lui src.sso mi affido. s.000.00,, 01 AIUEIUCANI A.UERJS(;ONO A.J BOOKCLUBS le quali hanno effettivamente il potere di r1portarcl all'epo- ca del Pananti, ad oltre un Là uentale lnlzlatloo ' ,tata realmata Ln ltoJt.o dag11 ~;lc1!t61v;,n!a so~o cr~l:~ A Il I (J I di tutte le conqulste della DEL LIBRO l'lOStra metrica quonto ad as- l cu1 aderenti eodono dei seguenti benefid: 6lmila:tlonc dei ritmi classici, come l). es. la .regola d'inizia– re l'esametro con una slllabta fornitJ. d'.i.ccento tonlC<l; egU ha voluto delinearci di Mar– ziale solo 1't,1tesignano d('l– l'cpLgramma ltollano dal Sei all'Ottocento, vederlo appun– to come nvrebb(' potuto vt>– derlo e Imitarlo un poeta di quel s<.'Coll. Sarebbe come se della commc-dla plautina e tc~nzlana noi volessimo tls- 9are come cano,1lco ll modo con cui la al rendcv-a e la 111 imitava dai oostrl clnquecen. tifitl, cioè la versione in en– dceasil1abl sdruccioli. Di pari pa~so con quC'6ta antiqunta ccnccz!on<> della maniera con cul bisogna sen– tire e rlprodurr(' Marziale va il pensiero critico nbboz– zato nelle paa:lne J,1troduttl– ve. Esso isi limita a unn .!ram– mentarla, rapida pnrnfrasl delle pn.l(ine dedicate da Con- o) ♦ vengooo tenuti al corrente del Ubrt d.1 mag'1,0t suo = =~·:~:~ ID~ ~n,~~ del DOtizlario mensile bJ ♦ rtcevono a domld.Uo, a meau posta, I «Jlbrt del me:ae. da loro richiesti: c) ♦ rlcnono 111premlo an «llbn, del me.e- • loto ■celta del valore med.Jo de.rii acqui•tl. per opl dae •llhrt d~I mese- da loro acqob:tatl: L'adesione &l Book Club ltaUano e UDenae g:ratwta e "' effettua con !'acquisto d.1 un «libro dd mese•. Gli aderenti che pre■cntano tre naov1 ... octall hannu dlrltlo • acerllere (T&taltamente ao « libro del mese• Richiedere 1e-nza. Impegno detta.gltato programma e acheda d.l a.desio-neaglt Amlct de.ILlbm. iJla.le delle MU!.21,2 Rnmn Bii~oill:~i{:~::11n a!r~i~: a~~ ,11111111111111111111111111111111111111111111111111111,11111,11111111111 s.erzlone che M~rzialc - nel- l'età it1 cui, oltre tutto, ha o• l' d sccltto un Poi conio! - cl h• 1f I O O et e K~~~n~à 0 ètu~!~ l~ar;l!~bt~ ~;s~:~no:i~lco~f~i~~n ~r~:ne~ LA FIERA 1urrERARI vole atteggiamento chC" 'PUÒ U iscolplrc l'ethos di u,1 vizio. e per lo più pone tutta la ~~~ !~~~:r;.a~:zi~~e 1~f~•m~~ 1111,,1111,111,1,1,,11111111,,,,,1,111011111,,111111110111,11,,,11111111111,,u cabile contrnisto fra l'appa– renza e l'acre buon senso de– molitore cui la sua Musa si RICHIESTA DILIBRI !~pira. Il che. naturalmente. Acquistiamo copie anche :finisce per Ingenerare stan- sciupate purchè compl('te del· chezza e fastidio. dato 1'1n- le seguenti opere di Massi.mo c?ntroUato profluvio di va- Bontempelll: nozioni con cui Marziale vuol Maria .Melato • Ed. Modcrnls- P or re alessa,1drlnamente a sima Milano 1919 prova la .sua bravura in que- Meditarioni. intorno ·alla gtter- st? suo cunento di .lepido :Cu- ra • Istituto F.dit. Ital. - M.i- s_hgatore. Neanche 11Gabrlel- !ano 1t ha voluto inlendere che la Dallo Stelvio al mare - Ed. ~~~~ÌaJ~a e1ae\s:Jr~~h~i b~~: N!~~~~:!• 0 ~~!~::n; 9 ~ 9 Ed. ne parte da Intime r~1oni d; Neml Firenze 1931 ~:~uart~~oc!t 1 :~u'ì:\~~e;: :i: AvventÙ.ra No!Jecentista - Ed. leva d'C6Ser ridotto a mendi- Va11ec~hi.. Firer'!ze 1~38 care il pane del potenti e. lntrodu.:io'!i e d1.scorst - Ed un po' per sollct!care il gu- _Bomplam., Milano 1~4!1 s:o degli ambienti rartinati e D1gnit~ de~I uomo - Ed Bom- corrottl per tutto quel che vi pla_m. Milano 1946_ DELLA STU ~PI TÀ è dì fradicio nella vita urna- Caglt · Ed. Studio d Arte Pal- i~a, :::i~ 1 fr~' ~rnJf;i!~arl~ d~~j Ar~;;o R~1r::~ti~~ 47 - Ed. Hoepli, di HORST GEYER ere ridotto. andava razzolan- Milano 19-18 do tutio il lerciume presen- Opere con prefazioni o com- ~~~~l1!u~o ~~{ 0 :r~c~~o1~n: menti di Bontem.pelli: la Roma triumphans. l'insigne Il Canto XXI del Purgaiorio - critico amava ravvisare il Sansoni. Firenze 1910 precursore di tutte le prole- Il Canto XXII del Paradiso • ste sociali di cui è punteg- Srmsoni, Firenze 1912 glato il cammino della s~oria ;\riosto - Le Satire - Ed. Qua.t- e della poesia trini, 19ll Insomma, nella fatica del Poemel!i cortludinescht - Ed G1.-brielli 6I avverte la cura Carabba, Lanciano 1914 h:, ga ed amorosa con cut Baretti - La frusta letteraria E"ogllha rlnnito ogni pertico- Ist. Ed. Ital. lare. si apprezzano le buona Cavofca _ Le uite dei ss. p 0 • f:~~fit~~z:itudr~ 1 esu:bi~:1~~~ A ~:~1~ I_S'c!,~-m~~i~ r.;il~~~irc d~u:g 1 ~!\r~:o~~~:! 1 z!~b~~ 1st. Ed Ital_. ~ano pur cC11.la varietà e !luldità G. B_elh • Scrttt~. • 1st. Ed. I~al ~~ir~~1 :~i~~~fi~i1~~r~:1 v~~~ A1j~n;.r~,-~:. ~~~a~~l~9~;ain_e volto. la vere natura della Prose dt fede e d_t vita n~l pri- personalità ri'.mica d: Mar- mo tempo dell ,Umane.simo - ziale; e in genC"re la sua ver- Ed. :5~nsonl: F1renz~. 1938 6ione. nonost.,: te i suoi moli H Polmano, 1! Mapmf1co. Li- pregi -di festevolezzn e d: rici del '400 • Ed. Sansom agile varietà metr:~o. cl dà F1r:e~ze 193.8 un Mariiale d la man!ère dt La ltrtca i_!ahana - Ed. Bom- Pananti. non qu,:,llo che Il plani. Milano 1943 Spedire offerte all'Ammini– strazione di La Fiera Lette- Questo libro J,.-er tenie e 1p1r110~0 e opera di uno 1u1c,1•- tra; ma vi troviamo 110n 1010 la tullaz one scienti6ca del proble– ma, bensì un vero e proprio ugg10 pieno ,li intelligenza e d1 ummnitit, 1ul compllr· lamento e slupiJo,. 1li tulto il genere uma– no: l) J)er scar~eu:a 11'intclligenu. 2) nono– tante. un·intelligenu normale. 3) per ecces· so J'intelligcnu. L'Au– tore ha tanto umori• •mo e tanta cultura oa Jh·ertirsi a demolire molti « idoli li, Jall'in– ugnamento g I o ba I e delle scuole elemen– tari alla mania del totocalcio e degli oro· sropi e così via. Pngg. 384 L. l.200 gu._to odierno può accettare, dati i -;uol oriente1nenti, co• me li Marziale aut<:ntko. ETTORE PARATORE raria, Via di Porta Castello, 13 __ Roma. BOMPlANl -
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