la Fiera Letteraria - XII - n. 18 - 5 maggio 1957

Pag. 6 un'ansia ed una premura tali che potc– nmo anche sembrare esagerati di fron– te agli ingenui peccati veniali di cui si diceva colpevole. e Ma perchè non hai atleso fino a domani'!,. gli doman– dò una sera il padre spirituale dopo avergli impartito l'assoluzione. Questa domanda lo sconcertò. Forse gli sarebbe appnrsa gìustificRta prima della confes– s1onc, quando egli, ma egli solo. avreb– be potuto pensare cli essere stato spmto n quella da motivi di opportunità, ma ora'! Ricordfmdo di quanta contrizione fosse stata calda la sua voce poco prima mentre si trovava inginocchiato davanti al sacerdote. sì, quella domanda non poteva che apparirgli sconcertante. Per_ ciò rispose: e Non potevo!>. Il gesuita udendolo benevolmente sorrise. ed egli i•llora credette bene di aggiungere: e Non so stare in peccato. anche se ,1en:c!:,e! l\Iì sento a disagio!•· Altre volte. inve– ce, si recava per chiedere lo sciofdi– rnc.nto d'un dubbio che diceva essergli sorto durante la giornata intorno ad un'azione compiuta e che ora gli appa– riva poco edificante: altre per avere sug– gerito un e fioretto• da offrire in· ono– re del santo tale o talaltro la cui festi– ntà ricorreva nel corso della settimana: ed altre ancora per chiedere un llbro di preghiere o la biografia di un martire. Intanto il tempo passava. ed Eliseo attendeva con sempre maggiore impa– zienza. un'impazienza però ben celata nel suo essere, il giorno in cui nella bella cappella del collegio, splendente di luci, profumata di fiori. a lui, ingi– nocchiato e confuso per ciò che st~va per diventare, un cardinale (pensava, infatti, che nel suo caso sarebbe stato certamente un cardinale) avrebbe infi– Jato al collo il bel nastro rosso della Congregazione degli Angioli Custodi. Quando, dopo tanto aspettare. sul finire dell'anno scolastico. quel giorno giunse, egU ebbe davvero l'impressione che stes– se per diventare un altro. Nel pensiero lo paragonò a quello. indimenticabile, della prima comunione e. come aveva !atto per questo. volle che un'immagi– netta sacra, raffigurante un fanciullo guidato per mano in Una lunga strada da un angiolo con le grandi ali, e por– tante sul retro il suo nome e la data. fosse dislrib'uita agli amici e ai parenti quale ricordo. Tutto era bianco davanti a lui, quel mattino di maggio, fra sé e l'altare. Ogni cosa sembrava confusa in una splendente vaporosità: ~e candele che ardevano sull'altare, i gigli bìanchi nei vasi, l'oro delle colonne e del taber– nacolo, mentre un suono dolce di orga– no e il canto dei compagni - ì compa_ gni che cantavano per lui! - si span– devano all'intorno, scendevano nella na– vata e la colmavano. Sì, era parso ad Eliseo di entrare in Paradiso! Da quel giorno ebbe inizio per Jui ùn periodo di vasta dolcezza, né il tra– scorrere del tempo apportò mutamenti nel suo animo. Ogni qualvolta rifletteva sulla sua condizione di congregato la !:>lessa tenera e commossa felicità lo in– vadeva. Molte volte gli capitava di ri– cordare le frasi e le parole che il padre spirituale gli aveva rivolto durante il periodo di tirocinio. e E' vero che non sei mai solo! - gli aveva detto un gior– no, per esempio, il sacerdote. - Il tuo Angiolo Custode ti sta sempre accanto, ma quando sa•rai congregato egli' ve- _ glierà su di te con maggiore affetto!•· Ed. ora, che l'ammissione era avvenuta, quando gli accadeva di ricordare quel– la frase, aveva la convinzione di avere sancito un patto con quel suò ·i'nvisibile ed augusto compagno; di essersi, si, con– sacrato a lui, ma di averlo nello stesso tempo impegnato a vegliare continua– mente sulla sua persona e, più ancora, sulla sua anima. Da ciò gli derivava la impressione di vivere in una soffice nu– \'Ola rosa. Gli sembrava che la vita si fosso/scaldata di un nuovo, costante ed intimo tepore, non dissimile da quello, immaginava, che 'avrebbe sentito intor– no a sè se fosse vissuta sua madre, morta quando egli era ancora piccino. I santi rton dimenticavano mai il pro– prio angiolo. Santa Cristina fra i tor– menti chiedeva aiuto ad esso. Santa Francesca Romana vedeva spesso ac– canto a sé la gran luce del suo celeste custode. La Beata Angiola da FoliJ:no nel Libro delle Mirabilj Visioni narra come più volte le fosse dato di avver– tire e vedere la presenza del suo an– giolo. San Luigi Gonzaga, interrogato sulla ragione per la quale nel cammi– nare per la strada avesse l'abitudine di mantenersi discosto dal muro, rispo– se: per lasciare il posto al mio ang:olo protettore. La Beata Gemma Galgani conversava spesso col suo angiolo e al termine di quel celeste colloquio diceva: Salutami Gesù! Eliseo ricordava que~ti cd altri episodi appresi dai libri o dalla \'OCe di padre Tenassi, li trovava dol– cissimi. e intenerendosi sentiva che avrebbe avuto piacere se gli Cosse stato possibile imitare in qualche modo i loro protagonisti per far così dire di sé quakosa di simile a quanto si narrava di loro. L'occasione desiderata gli si pres1?nlò per la prima volta in un mese d1 gen– naio. Era una lucida e fredda giornata di sole come quelle che spesso si hanno in inverno. La camerata alla qu·ue ~g1i apparteneva fu condotta a trascorrere ~·ora d: ricreazione in un viale che. di– partendosi dai piedi dell'alto colle su tui era costruito il collegio. digradda in un dolce pendio ve:-so l'aperta cam– pagna sottostante ed una strada bianca che quella attraversava. 11 viale era 'i..ngh1ssimo, chiuso nel fondo da un i.ntic.o éancello sopra i cui pilastri di pietra cresceva il muschio. e con a terra un soffice ed uguale tappeto di erba verde, ma, per due filari di ~alti ed ; !ti cipressi che lo fiancheggiavano, ft<>d– do e pieno di ombra; di un'ombra che appariva tanto più umida e cup a in c;,uanlo contrastava con l'nssolata c.lm– pagna circostante. Rotte le file al ri– tua,le grido del e Dco gratias •, 1 con– vittori si sparsero all'intorno giocando chi col pallone chi a guardie e la.lri. Ma Eliseo, che non amava ne la 1oro comi:;agnia né i modi scalmanati qu.:,n– to chiassosi ai quali si abbandonavrno, si mise a scendere lentamente ùa ::ola lungo il viale finché. appartatosi alquan– !o, .1011si sedette sull'erba appogghl::do ie gambe a un cipresso. Le voci dei comµagni nel punto dove si trovava ora giungevano lontane: giungevano in que. modo come a volte pervengono le voci e i rumori nella campagna, quando, r1el– l'ud1rli, ci è dato di cogliere insieme. • l on un senso di dolcissimo smarrimento, ,a vastità stessa dei luoghi che ci rir– condano e quella del silenzio che in essi è sparso e su cui vivono quegl· <:chi :ontani. Come Elìseo, sedutosi e messosi 2 contemplare la compagnia amp1'l. e splendwite, fu da cotesto silenz:10 pff-SO e circ.ondato, avverti quella soaviss·ma sensa:..ione e, poiché era la prt ·na vclta r-he la viveva, se ne compiacque come di una cosa unica, di uno stato prf-te– renz1&le che a lui solo, in nome della ...:ua bontà. fosse concesso. In quel men– tre il rettore del collegio, il quale per caso passava di là lentamente nenlrt-n– do 2 piedi da una su':l passeggiata, lo vide e avvicinatoglisi gli chiese per- hé mai non giocasse con i compagni. Eli– seo in quel moniento era preso d,:Jla sensazione cui si è accennato, cosic· hé le parole. del gesuita lo colsero di so· ·– pre.:.a. Distolse gli occhi dal verde sp.en– dente del prati e risali con lo .,;g uan.o Jungo la nera veste talare del padre in piedi innanzi a lui. Com·era stato kJce quel giorno. pensò rapidamente, il ~uo rimanere appartato! Così dolce da avne potuto persino dimenticare di essere fO– !o! Quando fissò in viso il 1·ettore. erme se e parole gli venissero ad una ad una dettate proprio dal ricordo di qu,:,lla dolcezza che, quasi un'invisibile presen– za. tutto lo aveva preso e circondRto, tranquillissimamente esclamò: e Pre1e– u-sco stare solo, in, compagnia del mio ,.A.ng10lo ,Custode!•· A tale risposta il ge– mila senza più parlare si allontanò sor ridendo ed egli rimase. a compiacersi di questo sorriso, fin quando non ùdi il fischietto squillare il segnale del termi– ne della ricreaziono. Ma la nomina a congregato, oltre che ad intenerirlo su di sé, aveva contribui- 10 e non poco ad accrescere il suo en– tusiasmo sì che egli persistette nell uf– fnre, con una pubblicità più evident€ e con un ardore più intenso, quegli esempi di umiltà e di devozione nei quali solo faceva consistere il proprio migliora– mento. In refettorio, per esempio, sedeva con altri due compagni allo stesso tavolo del padre prefetto. Cominciò ogni due o tre tiorni a privarsi· della frutta, poi della razione del vino e in fine della mine– stra. La cosa sulle prime passò, e non senza suo rincrescimento, inosservata o dovette apparire occasionale. Ma un gwrno, finalmente, il superiore gli chie– se perche mai tanto spesso non mangias- LA FTER"A: LETTERARTi\ se In frutta o la pietanza. Si era ùi vene1·di. Eliseo si volse al gesuita e dis– se: e Preferirei non spiegarlo ... ma se mi ordina di farlo ... !•· Incuriosito. men– tre gli altri due convittori tacevano. ed Eliseo sentiva il loro sguardo posato su di sé, il padre insistette: e Devi dirme– lo! •· e Padre, - esclamò allora con voce timida e debole. ma dentro d1 se socl– cl1sfatto - oggi è venerdl...! •· Per quel giorno il gesuita non replicò, ma la volta successiva, come vide il ragazzo cedere la propria pietanza al compagno vicino, intervenne e disse: e No, Eliseo. devi mangiarla tu!>. e Non posso pa– dre! - rispose egli. - Ho fatto un fio– retto: dovrei esserne dispensato!•· e Te l'ordino! - fece l'altro duramente. - Non puoi privarti così 6pesso della pie– tanza! Hai bisogno di nutrirti! Non ve-di come sei gracile a confronto dei com– pagni ...?!•· Allora, a malincuore Eliseo mangiò le uovn, che ciel resto non moltp gli piacevano. ma poi per tutto il gior– no, pur senza sapersene dare una ra– gione precisa. fu preso da un ansioso desiderio di controllore se realmente il proprio aspetto fosse quale il gesuita aveva quella -mattina definito. Cosicché alla sera. non appena giunse in dor– mitorio, si affrettò a guardarsi nel pic– colo specchio che teneva appeso alla spalliera del letto. Era già in quei tem– pi un rngazzo magro, dal volto, mala- liccio e scavato. di un estremo pallore. Il vedersi tale fu per lui non tanto una scoperta quanto una gioia. Si. l'osser– vazione del padre era esatta! Ma, si compiacque subito di aggiungere, l'a– spetto malsano e deperito poteva di– pendere non tanto dalla costttuzione quanto, invece, dai sacrifici e dalle pri– vazioni che durante quel tempo e così cli frequente si era imposti. Continuò ad osservarsi a lungo e con cura, e quanto più le proprie considerazioni gli apparvero giustificate e verosimili tanto più si sentì soddisfatto, ed avrebbe avu– to in tale soddisfazione {se l'avesse cer– cata) la spiegazione dell'ansioso deside– rio di guardarsi allo specchio da cui per tutto il giorno era stato così forte– mente preso. Finalmente si spogliò e quando, di Il a poco, nel dormitorio immerso nella debole luce della soli– taria lampada azzurra che rimaneva ac– cesa per tutta la notte, mentre all'intor– no si udiva il respiro calmo dei compa– gni che già dormivano. si trovò supino sul letto, con le mani incrociate sul cuore e fra di esse stretta una meda– glina della Madonna di Pompei, non potè respingere un gioioso pensiero che nel silenzio e nella penombra venne ta– citamente a visitarlo: di portare. cioè, colTle i martiri, impressi sul corpo e sul viso i segni dei propri sacrifici... GIUSEPPE GIRONDA Scandalo della speranza (Continua da pagina 1) questo saggio. il maggior critico dell'F.r– metismo si licenziava da un'esperienza letteraria durata oltre dieci anni, indi– cando i frutti positivi del movimento stesso e insieme incoraggiandosi ad un risoluto esame di coscienza. e Se uno si ferma sulla miseria della materia spi– rituale di cui godevamo, dovrà bene ri– conoscere che tutto per noi è stato giuo– cato in questi movimenti rapidi di ab– bandono e di ansia. di silenzio e di pa– role folgorate, di non-partecipazione e di angoscia che era la maschera del no– stro desiderio di adesione a,lla verità (e non ad una verità) ... • Per quanto ancora Intriso delle ra– gioni proprie del gmppo, tanto viCine e cattivanti, il saggio si può considerare J'atto di chiusura dell'Ermetismo, ed uno dei documenti più belli che avremmo il diritto di vantare in materia di confes– sioni spirituali, sul filo dei movimenti cullurali della trascorsa prima metà del secolo. A renderlo più avvincente con– tribuisce non poco il riesame della si– tuazione {da una sponda finalmente gua– dagnata di libertà politica) propria di quella generazione letteraria che si preocçupò fino all'8 settembre di far coincìdere il suo disgusto delle formu.e abusate e della retorica dominante con la scelta di un'Europa spirituale ben de– terminata: appropriandosi, sia pure con_ fusarnente, tutta l'area proibita, da Pa– scal a Sainte-Beuve. a Gide, a Mauriac - senza dire 'dei tentacoli gettati in In– ghllterra e in America - che avesse la forza e la qualità di servire al proprio bisogno di conoscenza interiore, e infine cli ribellione morale. e Per questo - sotto'linea l'autor~ a un certo punto - un'interpretazione stretta del fenomeno letterario, che è solamente secondario e dedotto, è err~– ta: e va•Je la pena di lasciarla all'atten– zione dei professori preoccupati di siste– mare una questione - facile e noiosa allo stesso tempo - nella guida delle ultime estetiche. un n~me da far rien– trare con l'eleganza che è loro consen– tita, nel libro delle ultime risorse mal– larmeane o in quello delle rivoluzioni letterarie come il dadaismo e il surr~a– lismo •. Aprendosi con un'appassionata Repli– ca a Unamuno, che oggi varrebbe ol– tretutto la pena di meditare polemica– mente contro il recente provvedimento d1 messa all'indice dell'autore de L'Ago– nia det Cristianesimo, il nuovo libro d\ Bo accentra in una prima parte di ca– rattere saggistico gli odierni motivi del .. l'esperienza intellettuale in seno al cat– tolicesimo, seguìti parallelamente all'a– zione di Mounier e di Esprit. E ognuno clei titoli di questi saggi allude. come si noterà. ad urt tema preciso: e Cristo non è cultura• ci riporta alla vivace pole– mica con Vittorini dei primissimi nu– meri del e Politecnico •: e Necessità· e senso di una partecipazione• tocca la responsabilità degli scrittori di fronte al dolore della guerra: e Presenza di Dio fra noi•· prendendo il pretesto da un'importante mostra di Rouault, trac– cia il quadrante del sentimento religio– so nell'anima francese. Questi saggi che sembrerebbero ricol– legarsi, per indole e procedimenti stili– stici, a quelli già noti dell'autore di Otto Studi, si differenziano invece. a ben leggerli, per un carattere più inti– mo e meditativo: restituendoci in un modo assai vibrante - quanto potrebbe essere un'opera creativa - l'atmosfera drammatica delle prime grosse domande· che era giusto rivolgerci, appena finiti gli orrori della guerra.'lnterrogativi co– me e E' morto l'uomo • risuonano qua e là con un tono ancora di incubo, men– tre la diagnosi del mondo postbellico co– mincia a colorarsi di non lieti presagi. alternando all'esame di nuove illusioni l'esperienza di delusioni già gravi. e Per– chè, confessiamolo una buona volta, non sentiamo neppure più il bisogno di chie– dere ... Fra la nostra anima e il mondo si stabilisce un facile commercio di irre– sponsabilità: noi diamo la colpa ai fatti senza avere il coraggio di dirci che questi fatti rispecchiano fedelmentE: le nostre ambizioni...• E quante volte ricorre, a questo proposito, il nome di Bernanos! Fatti e parate: con un tale titolo si apre la seconda parte, molto folta, del volume. E' come un gomitolo che si svolge sopra il panorama degli avveni– menti culturali, politici e civili, e tal– volta di pura cronaca. intercorsi tra il 1945 e il 1952. Il lettore forse ricorderà poco questa attività diretta di Bo sugli avvenimenti del costume e della vita italiana: una serie di articoli dall'anda– tura di diario, che per coraggio e impo– stazione morale, per limpidezza di t:l– glio e drammatici accenti, si lascia mol– to indie-tra - diciamolo pure - i con– simili documenti dei nostri letterati in questi ultimi anni. In mancanza di cita– zioni, varrà la pena di indicare quelli che si riferiscono all'Azione Cattolica. ,al fanatismo pratico dei comunismo, ai ,pericoli di un'arte politicizzata, alla morte di Cesare Pavese. Nella misura in cui si è autorizzati al confronto, concluderemo che ci è parso, scorrendo queste pagine, di riaprire il Jounial di Du Bos. Al di là, natural– mente, dei falli e delle circostanze di– verse, abbiamo risentito quella voce. E non è poco. GIACINTO SPAGNOLE'ITI Domenica 5 maggio 1957 POESIE TRA LA GENT (Contlnu3 dn pagln11 J) tano della loro benemerita opera di divulgazione poetica·t E perché la lfot e la Cetra ... Alt. Sappiamo benissimo che a que– sto punto dovremmo salir su una sedia e far dei gesti, per dire come dopotiitto anche la Poesia sia uno dei più Alti Valori Umani, e come l'opera svolta dai due Generosi e Ardimentosi Giov,rni, memori delle nostre più Nobili Tradi– zioni ... Ma ahimé che non siamo mai riusciti a parlitre orerotundo, e che un dispo.>i– tivo per pronunciar le maiuscole non è stato ancora presentato alla Fiera di Milano. Che dire di convincente e di con– clusivo? L'amicizia di questi due giovani per la poesia. ecco, ci commuove: c0m– muove addirittura tutto il nostro plu– rale maietatis (mai come in que'Sto mo– mento, invece, humilltatis) per la stes~a anacronistica amicizia che alla poesia lega anche noi. In nome della qual~. appunto, ci siamo mossi, lieti se ci accu– seranno di e troppo buon cuore•· tan– topiù che questa volta stiamo e appel– landoci• (e in questo siamo perfino egoisti) proprio e soltanto al buon cuo– re altrui. e Scordato strumento, ciiore ... • Già. E allora diciamo (e saremo più in linea) all'altrui intelligenza. GIORGIO CAPRONI Renzo Gra-zzini: Scalpellino a Firen-ze (Galleria Esedra) Domani e ·poi domani (Contino~ pagina 1 > combattono soltanto contro lo un rapporto morte-vita, amo- verso i parenti che lo asse- amore d_el.padre per la giova- re-morte, che è in tutti noi. diano nella sua antica casa. ne Virginia. in un'avara dife- ma assume di incontro in in– Rappresentante di un ordine sa di un p~trimonlo. ma sono contro un delicato rilieVo, una antico, di una 5ocletà nella essi altres1 coloro che si op- sua precisa vitalità: la nuova quale l'uso del diritto ha un pongono alle rivendicazioni e come dicevamo grottesca 5enso che corrisponde a una dei cafoni di Torrito nella lo- giovinezza di Nicola Monaco precisa funzione socia!e. si ro lotta disperata per la terra, le va incontro quasi per aiu– trova a dover combattere - contro i quali essi oppongono tarla a uscire dalla crisalide lui che tanti anni ha saputo g!l antichi pregiudizi e la 6U- di quel sogno. ma soprattutto rettamente interpretare a sai- prna stupida acquiescenza perché essa viva liberandosi vaguardia della giustizia cer- delle au_torità costituite dello da un involucro di torbido te norme e certi rapporti - S_tato, piccoli ~ervi della loro pessimismo che le impedisce coloro che se ne servono ora ricchezza e vittime anch'essi di vivere. Se agli inizi il no- cinicamente contro di lui con della paura e della miseria. taio vede in Virginia soltanto somma ingiustizia. invischia- • • • una pallida larva, a poco a to com'è tuttavia in una sor- Questa naturalmente la fac1.. poco egli si rende conto di la di Incapacità a rendersi ciata storica, esterna, del ro- quest'essere trepidante che si conto che proprio il suo amo- manzo, la sua struttura socio- affida a lui, ma soprattutto re gli fa dimenticare che dal- logica e, in certo senso. nel perchè egli si liberi con lei la sua ope1;a dipendono altri senso che uno scrittore il qua- della sua antica ancestrale rapporti come il matrimonio le aspiri a offrire un'immagl- viltà, quella stessa viltà che di due giovani contadini, il ne reale aena vita non può si riverbera nei figli, senza cui contratto matrimoniale non darne un'interpretazione, tuttavia che Il suo amore rie– egli, isolato com'è dalla vita, ideologica .. E' già assai ardito sca mai a vedere da"\.-vero trnscura da più di un anno. l'arco che raccoglie in questa dentro Virginia, almeno sino In questo Nicola Monaco, narrazione i casi sentimentali a quando Virginia nella sua nella folle ventata della sua del notaio allo sviluppo di visita improvvisa a Torrlto improvvisa giovinezza, è Il quella che è la situazione so- straccerà l'inutile testamento dramma di quella borghesia ciale del mondo meridionale del notaio, separandosi per intellettuale e liberale del italiano, osservato dall'angolo sempre da lui (ma rinuncerà Mezzogiorno d'Italia che non di visuale di un paese. In un poi Nicola a Virginia, quando ha saputo trovare un contatto momento così delicato di tra- essa, tra le lacrime, sarà fug– con quel popolo diseredato e sformazione come quello di gità dal paese dell'amante?). oppresso che pure, uscendo questo dopoguerra; ma occor- Cosi sarà grottesco l'inter– da secoli di oscurantismo e di re egglungere che è assai più vento di Leccesi, il diabolico servaggio feudale. si rivolge- ardita la trama interna del deforme medico di· Torrito va verso I suol uomini cer- romanzo stesso, il gioco dei chiamato dai familiari di Ni– cando una difesa per 1-a riven- sentimenti, il sottile dipanar- cola per ristabilire quell'equi– dl~azione del suoi diritti. As- si del dramma intimo dei suol llbrio che la terribile nuova s~1.acutam~m~e ~~rnari ide~- personaggi, le due storie ,pa- giovinezza del noiato ha di– t1~1ca ne~ figh c1mc1 ed ego,- rallele che si intreccia110 nel strutto, come diventano grot– st1 che s1 oppon~ono ~l rltar- corso del romanzo e si distri- teschi tutti I rapporti di que– dato amore « giovanile • del cano di nuovo a mano a mano sta famiglia corrosa dal suo padre, l'estrema decadenza che esso procede verso il suo antico egoismo sullo sfondo morale di quella bprghesia di scioglirne:nto. Virginia esce in del paese in rivolta, contro il « galantuomini • che si è so- certo senso dal sogno del no- quale essa si batte allo stesso st~tuita al vecchi ceti dei do- taio come trasposizione di modo col quale si batte contro n:i1~atori feu~ali. I degeneri un'altra creatura amata e Nicola. Grottesco, diremo di flgh del notaio Monaco, non perduta, come espressione di quel grottesco che è orop,·10 Dove e quando e quando del Barocco meridionale ita– liano o spagnolo. nel quale la deformazione delle prospetti- ve. nasconde quasi sempre una deformazione della co– scienza. saremmo per dire la disperazione della salvezza. Si veda come Bernari abbia sa– puto condurre su questo bi– nario il romanzo dalla prima alla seconda oarte, dall •01- TONI COMELLO e WAl.,. TER DELLA MONICA dedicano • Il Trebbo poe– tico .. del 3 mag1:10, al Teatro Eliseo d1 Roma, alla poesia di Cardarelh, in occasione dei suo1 set,. tant'anni. Comello e Del– la Monica aprono la se– conda parte del p:ogram– ma con una lirica d1 Vin– cenzo Cardarelh, a testi– monianza d1 un augurio collettivo dei numerosi amici. Il programma del Trebbo comprende, fra l'altro: Cavalcanti: In lodé della Madonna; Dan– te: Inferno XV; De' Me– dici: Donne belle; Miche– langelo: Otlmè;. Ciro di Pers: Al proprio letto; Leopardi: A Silvia; Man– zoni: Il Natale del 1883. E nella seconda parte: Circe, di Giorgio Vigolo; Amore, di Attilio Berto– lucci; L'uscita mattut1n~. di Giorgio Caproni; Gr1- da!'=ti... soffoco. dt Giu– seppe Ungarett1. o REMO BRINDISI espone la sua e Via Crucis ., alla Galleria milanese del Grattacielo, di Enzo Pa– gani. Il presentatore Gior– gio Kaisserlian scrive, fra ral1ro, dell'art.e di Bnn– disi: -.. E' un discorso in– triso di lacrime quan~o riaffiora e cl attanagha, la verità del nostro tem– po sconcertato, l'angoscia deli'agonia di Gesù che non finisce ,nel tempo. Siamo per ora_ solo al momento dei tentativi e degli inizi. La "Via «=:ru– cis" d1 Remo Brindisi si propone di essere uno d~i tanti inizi dt auesto di– scorso. () RENZO GRAZZINI espone -alla Galleria Esedra (Li• breria Macchia), con una presentazione di Adriano Serom:" (_) GUIDO BOhu!ANN! espo– ne alla Galleria d'Arte Spmetti di Firenze. o LUIGI BAR..VLMI espone alla Gallena del Girasole d1 Udme. SERGE POL~KOFF espo• ne alla Galleria del Na, viglio di Milano. E" que– sta la duecentocinquante– sima Mostra della Galle• na di Cardazzo. CARLO ciÌl.RA', GIOR– GIO DE CHIRJCO, FI– LIPPI DE PISIS e OT· TONE ROSAI espongono alla Gallena Selecta di Roma. UGO CASTaLANI espo– ne aìla Galleria del Van– taggio di Roma, con una presentazione di Roberto Melli. ALDO VALL~NE pubblica, presso l'editore Nic;tri-Li- d~~i, s~~ s;~;;!a .ef~zl~~i~ t1ca dantesca contempo– ranea•. GIUSEPPE TgFFANIN par• la all'Istituto di Studi ro– mani sul quinto centena– rio della morte di Lo– renzo Valla. o RENATO LELLI sta orga– m.zzando, c_on Fausto Tommei, un incontro fra il Teatro Minimo d1 Bo– logna ed il Teatro delle Maschere di Milano, con un intenso programmu comune. GIOVANNI aMlSSO p.re– senta Antonio Benetton, che espone alla Galleria Cairola di Milano, dicen– do fra l'altro: e E' riu– scito a imporre al ferro una plastica statuaria in– credibile; questo metallo maledetto per avere sem– pre assunto la forma del– le c8.tene e delle sbarre delle prigioni, ha final– mente trovato la sua grazia•· o EL!O MARCUCCI espone alla Galleria • La Fine– stra • di Roma opere e disegni. o GIACINTO SPAGNOLET– TI e RENATO SlRABEL– LA curaòo, per il Terzo Programma della RAI, un ciclo di conversazioni 'che ha per titolo • Vita e morte d1 Emilio Sai– gan ... o LEONARDO SINISGALLI annuncia che la rivista .. Civiltà delle macchine•, da lui diretta, non è più soltanto per la Finmec– camca, ma per tutto il gruppo JR!, E' aumentato il numero delle pagine. Sinisgalli sta ordinando una nuova raccolta di poesie, che spera tra bre– ve d1 dare alle stampe. o L'EDITORE MlANO di Milano sta per far uscire una complessa opera dal titolo • Rassegna storica della nvista italiana•. o GIUSEPPE DESSI' pubbli– ca .. L'Isola delI.;Angelo .., presso la Collezione •Are– tusaa dell'editore Salva– tore Sciascia, diretta da Arnoldo Bocelli. () BONAVENTURA TECCHI. nella stessa collezione, 1a uscire la sua • Officina segreta ... o ALFONSO GATTO sta riordìnando il suo volu• me di poesie per bambi– ni, già uscito in prima edizione una diecina di anni fa. Nuove composi– zioni sì aggiungeranno alla smgolare scelta. o CARLO MONTELLA an– nunzia l'uscita d1 • Chi parte all'alba•, altro vo– lume della collezione .. Aretusa •. o G. B. ANGIOLETTI ha rac– colte le sue nuove carte parlanti, che usciranno col titolo .. Paesi e co– stumi •· o EMILIO CECCHI, MARIO TOBINO, PIA D'ALES– SANDRIA, PIETRO PAO. LO TROMPEO, LUIGI RUSSO: ecco il prossi– mo catalogo dell'editore Sciscia, che sta preparan– do - tra l'altro - una collezione •Mediterranea• dirett.a 'da Leonardo Sciascia. o G. B. VICARI torna con la sua .. Biblioteca Minima •, antico e •prezioso proget– to d1 brevi ma rare ope– re d1 auton contempo– ranei. o EZIO CETRANGOLO ve– drà uscire tra qualche giorno a cura delle Ed1- zio111 dell'Istituto d'Arte d1 Urbmo l'edizione com– pleta delle sue poesie dal titoio • I miti del Tirre– no.. (Premio Marzot.to lfll';A\ REO -\ ) Il noto scultore austriaco Gustinus Ambrosi è stato incaricato di eseguire un busto del . Papa Pio Xll. Attualmente l'Ambrosi stn terminando un busto del Cancelhere Federale au– striaco Raab. . o L'Untone dei vecchi com– battenti greci ha deposto a1 primi d'apnle una co– rona sul busto di Denis Solomòs, ad Atene. Il So– lomòs è, col Palamas, uno dei mass1m1 poet.t greci moderni e un famoso com• battente per la libertà dei popoli. o Sorpresa nella vita lette– raria olandese: una anto– logia di poeti d'avanguar– dia, edila in formalo tasca, bile, hn avuto m appena due anni una tiratura re– cord di 37.500 esemplari. Si !l'atta d'una raccolta dal titolo: • Nieuwe griffels. .Schone leien "· uscita al– l'Aja. o E' sorto nel Viet Nam, per merito dei missionari, un .. triangolo • di collegi per la gioventù vietnamita, iniziativa pr1=nanel suo gc. nere. o Il Centro Nazionale della Ricerca Scientifica d1 Fran– cia ha iniziato la pubbli– cazione fotografica dei 250 quaderni scritti da Paul Valery negli anni fra il 1895 ed 11 1945. L'insieme comprenderà 32 volumi di oltre l.000 pai:::ine ciascuno. o L'Accademia reale di !in•• gua e Jettttratura francese del Belgio ha attribuito 1:annuo premio Beernaert, il più importante fra quel– li banditi dalla stessa Ac• cadem1a, al celebre dra'm– maturgo Fernand Cronme– lynck in occasione della pubblicazione del primo vo– lume del suo Teatro. o Gustave E1ffel non oo– strui solo la celebre Torre che porta ù suo nome ma lavorò molto specialmente nelt'America del Sud. In– torno al 1870 egli costruì a Lima, n~ l;>eru, un edifi– cio dalle linee r1voluz1ona– r1e, per il suo tempo, che non somiglia af!atto alla Torre ma risulta una feli– ce smtesi dell'architettura metallica e delle tecniche tradizionali del Perù. L'edi– ficio servì fino ad ora per Esposizioni. Solo recente– mente, a cura dell'UNE– SCO, esso è stato trasfor– mato in Museo del•rArte peruviana. o La Società Edizioni di Atene ha recentemente pub– blicato un volume che il– lustra i monumenti bizan– tini dell'Attica e della Beo– zia, con testo in greco, francese, Inglese e 1edec;co. o La Società cmem9tografi– ca Bruno Losch di Vienna ha realizzato un cortome– traggio dal titolo .. Freude am Leben• che mostra i pi.:1 bei paesaggi dell'Au– stria e che contiene nume– rose camsoni folcloristiche locali. o Un'altril sorielà viennese ha invece realinato un in– teres!mnte dor11"11t>l'\tario !.Ul– le bellezze clP\ Portogallo. o ,Una scoperta archeologi- ca d'estrema importanza è st.ata quella, dovuta a J. Threpsiad1s, fatta in una cittadina della Beozia. E' stato trovato nientemeno che il celebetrimo santua– rio d1 Artemide 10 Auhde, dove secondo la tradizione omerica s1 riunirono oltre tre mlla anm or sono gli eserciti Achei m partenza per la campaP,na d1 Troia. Suli'ara d1 questo santua– rio, anch'essa scoperta, av– venne 11 sacrificio d1 Efì- ~~tifci L~:~l~OÌ,O t~~l~O i~ quattro parti, d1 cui la se– conda comporta una dupli– ce teoria di colonne dori– che. All'interno dE!l tempio s1 può vedere una piatta– forma .sulla quale l'archeo– logo scopntore, sulla scor-– ta delle informazioni sto– riche, crede Jovesse driz– zarsi il tronco del platano più che millenario che Pausoma aveva ,piantato. In fondò al tempio, m ec– cellente stato d1 conserva– zione, c'è la gradmata che conduceva all'• Adyton ... il sancta sanctorum del culto d'Artemide. . o Sabato 9 aprile è morto lo stMico Ernest d'Haute– rive, specialista della Ri– voluzione Francese e del– l'Impero. Era nato nel 186<1. Vecchio allìevo del Sain Cyr, era stato m gioventù ufficiale di cavalleria. Ave– va sposato la figlia di Ales– sandro Oumas (figlio). o Il teatro delle marionet– te ha un suo pubblico nu– meroso, in Canadà. Ad esso sono sovente dedicati inte– ri spettacoli nei maggiori teaLri, cui partecipano co- reografi e dicitori 'del cine– ma, del teatro e della tele– visione. Recentemente, al Ritz Carlon di Montreal è stata presentata, per Ja se– rie di concerti della piani– sta Sarah F1scher, una soi– reè di marionette: ,J pro– gramma comprendeva •P1er– re e le loup" di Prokofieff ed una scena da cir·ca di Wilfr1d Pelletier, composi– tore canadese. o Lo studio degli architetti spagnoli Ccsar Ortiz-Echa– que, Manuel Barbero e Ra– !ael De La Joka ha vmto il primo Premio d1 archi– tettura Reynolds, dotato di 25.000 dollari, indetto dal– l'American Inslitute of Ar-– chitects per premiare l'ope– ra che abbia ..dato il con– tributo più 1ngnificativo al– l'tmpiego dell'alluminio .. nel campo edilizio ed ar– ch1tettomco. L'opera vin– cente è un edificio facente parte della fabbrica di au– tomobili S.E.A.T. di Bar– cellona. Al Premio concor– revano 81 architetti di 22 Paesi. Il e Gran 9remio •Lette– rario d1 Monaco .., premio del Principe Ranieri Ili, è stato assegnato a Hervè Bazin, per l'insieme delle sue opere. Egli è il più gio– vane laureato d1 questo Premio. Si pregano Ambasciate, Enti Internazionali, Centri di Studi. ecc.. di voleTci in• viare in R.?dazione il ma– reriale di caTattere arti– sf.ico-letterario rig11ardan1e i loro Pnesi, onde diffon– derlo tramite questo .noti– ziario. I sodlo fiorentino, dalla solare mattinata di Roma (con l'ag– ghiacciante apparizione tra le chimere dell'innamorato Ni– C?i~ dell'amico Pinardi, appa– rizione pur essa dì uno stra– ordinario sapore barocco). alla cupa atmosfera di Torrito e con qu-anta persuasività di penetrazione psicologica e di fa~tasia egli abbia saputo far c:escere. :1e1borgo di pastori, d1 contadmi aUamati di pane e di terra un dramma fami– li.are an_imandolo con un con_ tmuo ricambio dì ironie, al– ternando in esso gli elementi tragici a quelli di una sensi– bilissima ironia illuministica. A questo punto ci sembra mi– rare da molti anni 11 lavoro e le Inclinazioni di narratore in progresso di Bernari: ma con Domani e poi domani egli è riuscito veramente a offrirci una realtà complessa e vitale. e soorattutto una realtà che trascende i dati di una obbiettività esteriore: ma quella realtà che è nell'inter– no delle vicende umane. sa– remmo per dire del loro se– greto meccanismo. FERDINANDO VIRDIA UIUSEPPE TO.l!'FANlN - L'uomo antico nel pensiero de! Rinascimento. Nicola Za– nichelh Editore, Bologna. pa_ gme 18U, L. 1.200. VLADl1'iUR TENDRIAKOV - L'e.stTOneo - Romani.o, Colla– na .. Il Gallo .., pagg. 164, s. p. M. A. DOBROLIUBOV - li Reu1to delle Tenebre _ Sagg1, Editori Riuniti, Roma. pagi– ne 386, L. 2.000 CESARE LA SERRA - Unift~ cazione degli alfabeti. e Di– zionario universale (non in vendita), pagg. 32 MARZOCCO_ Almanacco ita– liano 1951, Casa Editrice.Mar_ zocco, Firenze, pagg. 272, s. p.

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