la Fiera Letteraria - XII - n. 8 - 24 febbraio 1957

Domenica 24 febbraio 1957 LA FTETIA LETTERARIA Pag. 3 GALLERIA DEGLI SCBITTOBI ITALIANI CESARE ANGELINI LA SUA ARTE HA QUALCOSA DI LITURGICO * INCONTRO CON ANGELINI * di l•JEB.O ,BAIIGELLlilil M1 trovavo accanto a lu.1,nel ch.iostro d1 San Pietro. ad Assisi, durante una settimana di swdi cristiani. L'oratore, de,itro la cluesa ridotta ad auctitorium, dissertava suU'es~_tenza di Dio. La suo voce, alta, sicura, ben timbrata ed anche leggermente enfatica, era diffusa, dagli altoparlanti, nel ch.iostro rustico, dl dove gti ascoltatori la seguivano, seduti su panche e muretti, neU'atteggiamento dei ci.echi, a testa bassa e con le mani sui gmocch.i. CesaTe Angelini, seduto al mio fianco, a capo chino, coi bianchi capelli ricadenti a fontana. e i bianchi polsini spiccanti jUi nero della tonaca, lucida, di stoffa fine. pareva assopito. A un tratto, si rivolse verso di me, con gli occhi. pieni di accoratezza. - Dopo due mila anni di Cristianesimo - mi disse - siamo ancoro a discutere sulla esistenza di Dio! La sua voce era dolente, battuta, umi– liata. Lo guardai in volto e lo vidi per la prima volta. Fino allora, di lontano, mi era apparso un pretino aggh.indato e puUto, ac– curato nel vestire, manierato nel gestire. misurato nel parlare. Un abate settecen• tesco, secondo la definizione più. corrente che vien data di lui; un arcade apologeta, secondo il giudizio più. superficial.e; un prete letteratissimo e uno scrittore devoto; un cntico in filograna e un raffinato stilista. Ora scoprivo il suo volto forte, con gti zigomi rilevati e gli occhi acciaiasi, il naso quasi dantesco, la bocca Tetta, tro mascella e masceUa: una masch.era da dominatore, sulla quale i capeUi bianch.Usimi ricade– vano, come le vecce dei Sepolcri, a quie– tante l'aTdimentositd. Mi era poi bastata quella esclamazione. per toccare il fondo dell'anima. d'un cristia– no, eh.e avevo fino allora, se non miscono– sciuto, certamente mal conosciuto. La mia prima conoscenza con Cesare Angelini risaliva al tempo del Frontespizio: tempo di strapaesismo sprezzante e dì sel– vaticheria crudel.e. Avevo allora in sospetto ogni tono crepuscolare e ogni gesto este– tizzante. Non so dove e perché Cesare Angelini avesse scritto di non poteTe scri– vere che su carta filogranata, con penna d'oca (o d'oro. non ricordo}, con certa luce filtrante (o piovente, non •ricordo). Bastò questa notizia a farmi appari-re Cesare Angel.ini sotto un ifflmediabile alone di decadentismo e di preziosismo, che me lo Tese subito, non dico antipatico, ma addirittura vitando. Sarei curioso di sapere in 9uale luce eQli vedesse me, in queQli anni di acerrima polemica e di baldanzosa guerriglia. Fatto sta. che, io scrivendogli ed, egli rispondendomi, ci mantenevamo guardinghi, come inconfessati avversari e come amici sconfessati. Se m'imbattevo in qualche suo libro (non ma.i però cercato) lo scorr.evo distratta– mente, e mi pareva che. tra lè righe, tra– sparisse la preziosa filagrana d'uno stilismo ozioso e sterile, dissanguato e privo di vigore. La mano dello scrittore, più che legge-ra, ml appariva cionca, più. che bulinante, mi sembrava ricamatrice. I periodi a merletto, con le punte inamidate e le traforature p2rfette, li Qiudicavo più. deQni d'una baveTa gentilesca eh.e d'un coUa.ro prelatizio. Ma venne it Manzoni, che Jessi con atten– zione. e le mie idee su Cesare Angeiini cominciarono a mUtare. Letto, diciamo cosi, in ch.iave nianzoniana, lo scnttore si rive– lava nella sua nascosta forza, non solo stilistica, ma morule; e di li a poco mi si rivelò addirittum nena sua profonditd spirituale e religiosa. Dopo aver letto Invito m Terrasanta, Santi e poeti e Paesi, Conversazioni sul Vangelo e specialmente Il Regno dei Cieli, giunsi al punto da capovolgere completa– mente il mio giudizio. Tutto quello che mi era parso vitale e vigoroso. in scrittori fino allora pTediletti, e nella -mia stessa opera, mi si rivelava polemicamente fittizio; tutto quello, invece, eh.e mi era parso. in lui, decadL>ntismo e preziosismo. mi si riveLava intimamente umano e cristiano. Forse anch'egli si era onna, distaccato da quel ,, serri.smo letterariamente troppo au– scultatorio del Lettore provvcdul'o, per entrare in un'auTa di mistica risonanza. E i temi religiosi affioravano, non più come filogTana, ma come fremiti di anima, come specchiature di coscienza, non turbata, ma brunita. E le paTole avevano echi profondi, non letterari, ma spirituali; e le immagini. erano penetrate di luce evangelica. sicchè te pagine risultavano intrise, e a volte anch.e mace– rate. et.a un senso soprannaturale. non forzato nè violentato. SaHva, di sotto la scrittura lieve, Quasi un goroogliQ sommesso, di voci sante; un ghirigoro luminiscente, di veritd non co– strette, rompollanti liberamente da una anima contemplatit>a, •eh.enon aveva bisogno, per esprimersi, nè di. violenze verbali nè d·impennate apologetiche. Quetta pulizia stìUstica, quella dignitd letteraria, quella soavità poetica, insomma, quella civiltà. derivavano da ciò che comu– nemente si chiama cultura e che significa appunto preparazione a ricevere. elabora-re e sviluppare. suggestioni. pensieri. e senti– menti. L'arte di Cesare AnQelini aveva qualcosa di liturgico. Per segni, nella compostezza e nella precisione d'atti e di parole, egli significava verità di cosi delicata natura, da..non sopportare vociferazioni od alterch.i. Se indulgeva alla bellezza formale d'una imm.agme o alla squisitezza estetica di una. espressione, lo faceva perché era sicuro di non perdere mai il significato di quella immagine e il valore di quella espressione. Tutto aveva ed ha per htì un principio ed un fine. Principio e fine che egli neppur si propone. tanto sono connaturati alla sua vita d'artista e di sacerdote. Non s'indignava. perciò. net chiostTo di San Pietro. Si meravigliava dolorosamente eh.e dopo duemila anni di Cristionesimo, si pot;sse ancora discutere sull'esistenza di Dio: Quei duemil'anni erano tutti pTesenti dentro di lui, dall'annunzio della buona novella alla promessa delt'Apocalisse; dalle parole apostolich.e aUe pagine patristiche. dalle definizioni conciliari alla infallibilitd pontificia.; dallo stupore dei. contemplanti aUa letizia. dei penitenti: dalla dottrina dei docenti all'esempio dei combattenti; dai bagliori degli avologeti ai rigori dei con– troversisti. Formavano come un fi1tTo e insieme formavano come un lievito, di cui egli era compenetrato. Era, in una parola. il Regno di Dio, che diventava la sua vita. la sua civiltd, la sua c11ltura, il suo stile e, perché no? la sua letteratura.. PIERO BARGELLINl Angelini viaggiatore • * E' andato in Teri•a, Santa a ce1·c,1,rvi la 1•ealtà del l'angelo clie u/fio1•a ovu1u1ue :J(-- di FRANCESCO CASN ATI ' Cesare Angelini e andato un ve veniva ogni giorno la Ma- sura di sè che certo non s'at– giorno pellegrino nel pa;se donna o sulla strada di Em- tendevano gli e scrutinaparo– del Signore. Al ritorno, ~a maus che percorse proprio il le • di cui b'c detto in princi– scritt<? le su~ impressioni in giorno di Pasqua, sul tramon• pio. Ai quali converrà, per un un p1ccolo hbro, un librelto to. E arrivato a Betania s'in- giudizio più sensato, additare d'oltremare: Invito in TeTTa.- dugi a pensare che Gesù vi anche certi altri punti molto santa"· L'invito venne prima a giungesse sulla sera, • l'ora in gravi dove lo scrittore impe– lui ~a san Girolamo, cittadi- cui la valle era tutt'un belare gna qualche cosa di assai più no d1 Betlemme; a sua volta d'agnelli, prezioso dei suoi • modi di egli 1 lo rip_e~e al l~ttore con Ma questo è unO fra i tanti penna•: il suo_senso della vi. quell urbamta a cui resta fe- modi e toni del suo rievocare. ta e della stona, ~ prende po– dele nella generale ten~enza Egli ha avuto la grande di• sizione. del costume al tono deg,11spo- screzione di tener per sè nel- A BeUemme riilette che «il gliatoj d'arena. l'intimo, le !lue comm~zioni presepio, partito dall'Umbria, è • Al tempo del vivere len- religiose. Diresti che qualche diventato el,emento caratteristi– to, il pellegrino che tornava volta ha fatto perfino forza al co d'una civiltà, cioè un modo di dai Luoghi Santi era guardato naturale sentimento perchè viv~re ~ di esprimersi'"· A ~e– come una creatura preziosa e non traboccasse. Qualche pa- tama. r1<_:ordandoc~e tra ~su e un poco misteriosa». Ora gli cato accenno alle avventatez- Marta s1 svolse, a1 bordi delle può accadere, invece, che due ze di certo zelo; qualche cau• prime _case,un discorso su.Ilari– o tre critici gli si mettano sol- h1 riserva; un im-provviso surre~1one. osserva: « senza que– leciti intorno a rivedergli le motteggiare in tono popolare- sto disc?rso il mondo sa1;!bbe ~~~~ \!~i ~~an~g~'et~f:/atJ~ ~~occhci~:eaifaelg~~:st;ir:u:~ c~j m~!~of:ù ~ve~oa~·no oltre i vettuolo, zuccheroso, artificia- Mosè); l'apparire d'un tratto, temp~, e da.nno grandezz.a a to, manieroso, tremulo. Parla- dentro il pellegrino, del man- un piccolo hbro che le r.1cor•. no dello stile, s'intende. Per- zoniano innamorato che reci- da ~entre ~~te razze mor– cbè non esiste mai altro che ta. dopo il Benedictu.s e il Ma- goghte s"!-cr1f1ca~o a~1;he 1~ lo stile. E si vorrebbe,.in buo- gnificat. il Nome di Maria; dire- parol_e de.1 pr?pri genu sugli na pace, che questa brava sti che sono spedienti trovati altari . dt rinate, selvagge ~:r1!e st~•~cc~ri~:s\g;iuail f~~~ ~P~/ J!~ t~lt~e:ie1~~~~e~rG 1do1a:,~~NCESCO CASNATI brutto e il più comune: lo sti- sua gentilezza, il suo garbo, CESARE ANGELINI le al servizio della menzogno perfino certe sue morbidezze di cui è intrisa tutta la vita. e vagheggiamenti sono il se- Quando una torna di laggiù gno e la misura del suo natu– e dice con semplicità, ripen, raie pudore. sando a quanto ha veduto: Pudore di credente e di ar– • la mia anima è sempre sulle tista. Ma certe volte la realta strade di Terrasanta "• biso- è così forte che le pagine son gna cominciare con l'avergli come solle,;ate dal vento del L'ultiDJo classico un gran rispet~o. Se poi di sublime ch'è nei luoghi e nei quella sua sottintesa e ratte- fatti. " Al Calvario uno saie n_uta com~?zione riesce a far- per prendersi la sua parte di c~ pa_rtec1p1 _col ra?conto ~cl responsabilità, e in Terrasan– v1agg10 compiuto, bisogna rm- ta io sono venuto vorrei dire graziarlo come d'un dono pre- solo per salire quassù e ri- zioso. E' proprio il caso del- cardarmene nell'ora 'a e 11 a l'Angelini. Il suo stile da mes- morte,, * Il suo seg,•eto sta in una clausui•a pitì alta di LUIGI :Jf– SANTOCCI ~~~!zi~~ udi pqe;:f ;;::e~eam!~ A G~rusa~emm,e giunge la l'incontr~ è avvenuto e n~ sera del G1oyed1 santo, una Un gioroo scriverò un libro La bianca oca dei 'fossati. manti per molti paragrafi sulpartiene. da quale fu.so della son nate pagine che ~ono da sera. colma ~1 luna., La pro- finalmente per me. Avrà per sciocca e plebea. che di lui è que;g'.li occl:ti di giada ironica, storia esce e si rein ca n1a AD- mettere tra le sue ~iù slle. . ~e~~~~~~a~:~ 1 tGe~~!m~~~~c;!~ ~!~1?:a;i~~ 0 ~u=s~;:=i f~; ~ig~~!1fe~~! fru~~sicÌ~ech~ :~~~~ :=re:! ~~~ =;l-a~ ~~~:ol~~ Certe fra s1 v~c~hi~ col'n:e ~I la strada fatta da Gesù la un'isola deserta'"· o simile. E poeta oava ancor og,gi. in pieno argilla; su quel profilo che ha lacci del suo Borromeo; lo mondo, l~tte n~l 1. 1bn ~a.nti, n• notte della Passione. • Cena- serà i1 medagliere dei pochi 1956. le penne per farne i ca- la durezze grifagna e nobile ascolti declamare Petrarca. da– dette nei br~m l~turg1c_ 1, sem- colo, Getsemani... parole che uomini straordinari coi quali !amai !or-biti che adoprerà pe1 d'un capitano di ventura; su vanti a •un leggìo scolpito {ma bran?, meglio d! ogni altro facevan tremare il cuore•· ho avuto la fortuna d'im.bat- scrivere. Se vi tocca il raro quene mani aspre e delicate -scandisce a me.moria. con gli sped~ente, sol~ec1~are q~ell~ Appena un accenno; cjuel cuo- tenni e dei quali bo avuto il privilegio di rìceVEre ,ma !et- di "vicllnista. che escono dalle ochi chiusi) e gli fioriscono in– che 11 Leopardi diceva • mcii- re è come trattenuto dalle ma. merito o la follia d'invaghir- tera di Angelini. col suoi ca- tonaca sbo ttonata con sapiente torno come in un eraz:zo Ieùti. nazione e spasimo dell'uomo ni esili incrociate sul petto in mi: i miei -amici da «Mille e ratteri eleganti e quasi minia- negllgen.za sul petto ove oc:- colascioni e levrieri trece:nte– verso l'infinito "· Monti di ~I- gesto di preghiera• alle paro- wie. inotte ,.., gli uomini-vacao- ti, non d.iment:icabe che è sta• chleggia tm a finissima camicia schl. Ma se ride o sogghigna. boe, monti di Moab, pianura le è tolto quasi Ù peso. Ma za, i rari e gl'inimitebili cui ta se.ritta con une. vera peana blù pervinca; su quella sua gli vedi sot'"..o il mento la gor– di Edrelon, terra di Zabulon, quando nell'orto dell'Agonia l'eccentricità. capovolgendo le d'oca. tinta di uno scar1atto voce strana e curiale, che rie- ,gera cinquecentesca di un per– deserto di Giudea, mar dio Ti: i padri intonano la Passione se- sue leggi,. Pil!,tf.Qsto, che .s_po- che nelle. ~bizioni di lui è sce e fare della !O~~ Iom- son~? schek~o dei più beriade... Basta dirle perche condo Matteo, la pagina diventa g:µare ~ncchisce d ll:IDGnata ~ po:rpora di Ti_ro. . b_arda ~a ttman.1Stica Cl.vette- ~bi-gu.i e,. m ~~ E se so– s'aprano sfondi di millenni e tutta un volo e un grido. d1 63-yte:zza. Una ciurma di Fo~. n<?n,_e esatto dire che na. ~otico COnM: uno strego- spira o s.oo~ a 17:1 un ara- ;fnfaa :;o:~!i i~ r:~n~~ ~~~r~ tl Così avviene ~tf·nd~ a Be- ~:1e ~~~ ~~i~aitt~ ~; ~~=~ fan~~~ edeif.:a~ :a:~ ~al~tti~~~~. =a~o~': a~ ~ ~J terra. . . . g;l~ r::~ : i /~::te ~:c~~taele a~j ~~~hf~~: c~a~:t~/Pl~unpl~ ~i~ reon~edi ~~•o1: ~i:ntia n=fln~gi~ai r~~~ ~~opo7~ecf:1~~ :~~~1:. Ang~lm. 1 ecc~Jl~ m ques~e d,1acono. rec.it~ nel V:angelo :fortunata ventura. n primo -arruUa: è la chioma presti- lo percorre la nostre affasci- la chioma (quella chioma bee– evocazion1. Egh e andato m I atto, di nascita de~ Signore, che imbarcherei su quest'arca giosa del poeta. qualcosa di nata curiosità. thovenia.na ...) lo vuoi a1 ciavi– ~errasanta con_ molt8: prep.ara- e ali aP:pello del L1bl'o della di Noè, anche per obbiettive singolare e non riduci.bile a Quando e nato A..ngel.ini? cemb alo, i n una not".e roma.n– z1one f_atta sui sacri testi, a generaz1on!? • t~t~ 1~ gran ragioni d'alfabeto, sarebbe ap- metafora, fra le nubi d'Olim- Nessuco - nemmeno i più ti.ce fra doppieri e tendaggi cercarvi • la _rea_ltàdel Va?ge- Terra promessa ! mqu1etata e punto Angeli:n:i. po e il turb.allte indù, me. che astuti e zelanti compile.tori di scossi dal v ento; e il suo pro– lo e della B1bb1a, che affiora commossa•,. e giungono nel!~ Cesare An,ge1ini, se i suoi più si oomiglia - insisterei - schede biografiche - conosce filo s' md.de nell'ev-orio d'U!l dovunque•· E' naturale che notte d'ogni parte le grandi meriti di scrittore in mar.g:i- a due candide ali anserine. l'età di quest'uomo. Ma non cammeo di Maria Teresa. Op– uno squisito animo com'è lui ombre evocate. ne a1 Van-gelo ,gli fruttassero Sotto. dalla cervice in giù, sto poneodo il quesito in te.r- pure, fuori dal tempo e dalla - sacerdote artista - s'inte- Credo che Angelini abbia il tit-Olo dì quinto evangelista. An,gelini è breve. minee, ma rrùni di cronaca ind.isc.ret.a. In- storia, An.geliai è sgusciato per -------------------------------! nerisca presso la fontana do- dato in queste pagine una mi- avrebbe come simbolo l'oca. inenarrabile. Bisognerebbe fer- tendo dire: a che secolo ap- qualche botola su dalle fiabe A,cune metà( ore per ilngelini critico * raffinate di Guglielmo Hauff o di Lodovico Becbstein: e un. coboldo sornione e proteifor– me. immortale e impassibile,. venuto eJ. mondo per burlarsi degli uomini? Una cosa sembra certa. a incontrarlo: che col :nostro se– colo. co:n la GUa gI'OSSQl.anae opaca barbarie. A~ noo abbia nulle. da spe..rt:ire. E-ppure Angelini, questo stu- v • · · · J d r· · · · d 1 d · C A li · · d l' . l . pe:faceote cimelio, questo 1vere coi poeti c1 pare a e m1z1one pm prossima e mo o con cm esare nge m rnten e esegesi etteraria: non ;;~:';;f~;;.~v~~"~ '!,V: giudizio, per umiltà di fi.·onte all'opera d'arte, bensì contatto pieno con la poesia, concepita come la più perfetta opera umana ~';'cli~ n~~~ltim•;t moderne. domina:ndoll con la. * • ~~u~~1!~d~o~ ~ d ,: moroso è forse quel viaggio da ., G. BARBERI SQlJAB.OT'I' I ;~;: ::a1~':'8-;rt~:::, Se volessimo fissare ìn una l'OmagQio p. Croce, cosl com• :t.ione, al contatto di sen~ibilità verso e quindl dell'attività sia si travasa per la via di un do 1a poesia tende a farsi sto- gelini non è ma i sottesa uua fervida volontà di far apparire iun 1 3;1:t~t -~ co~~~ del– metafora il senso ultimo, 1a mosso e affettuoso}, esso resta I.Jl cui si risolve per Angelini dell uom~. Si tratta di un con- amoroso colloquio, con i suoi na. a ~ostrui~si come stru_ttura trama di ragioni_ teorie.be o an- la perfezione s ublime de lla usci da;. B,o vi ,e ~ana– de_fl!lltiv:3~agine di Ange_llni 1:1. sign_ifl_care 1a parte_ scel~ da l'att? critico.. , . tatto che si attua come per sol- più int~ seg~e~, ~ttinti n_on e co11tmuità, il contatto d1ven- eh~ so.1tan10 ~en1che: si vedano poesia à ch;ìunque si.ncera.tl' l:en- no a uo ::· di i cen– c.r1tico, ~ titolo d~ suo. ultimo Ang~ nella polemica di de- Vivere cot YJ:O~h ci. appare lecitazio_ne affettuosa da parte per analisi e. distinzione raz.i<?· ta sempre ~eno !acile, fino_ a le pagine dedic~te a. Co-:n-e,wc- te l<l. pce~ am~, nell"a.~o « Ehi .. Assisi ... Non avet ~ libro. Vivere cot poeti, em- :f,vazione. ~erriana contr_o le dunque la deftnmone più pros- del critico, come per pudica e nalm~nte gwdata ma _pe_r!1- sperde~ S1 ~edano _le pagm«: que un be~. 1:ie.rso. l ~ccos~- stesso 1n cw egli, Angelini, è ninte.so, rensta e.lcuna a. be blei,naticamente potrebbe sug- istanze. ~istemati_che dell'mda- sima_ del modo con. cui Ange- c.:>mmossA. doma~da, avan.za~ velazu;>ne, .att.rave~? 1'1S?,nli~ man~mane m Vivere 7 co! mento !ra 1llll2;1.o. ~ell Infìnito giunto a c_ontemplarla nella l_u- treco, qu~ gio.rno, non· a~~ ,gerircela, per quant(_>esso rac- gine cn~ca croci~a;_ e ~co!a, lini intende l'esegesi: non giu- con una d1sposiz1one largh1ssi- contatco d1 _sens1bil1~à, di: aru- poeti: .tr<?ppo preoccu~ate: d~ leopp~o ! 1~izio dell'ab- ce del miracoloso sguardo m- be incorniciato i 6Uoi gusti, il coglie del particolarissimo mo- ma tenuamo qm di rrnscire dizio, per umiltà d1 fronte alla ma all'ascolto, quasi in un tra- ma, di mistico slancio. S1 leg- deflmziom e dl esphcazioni bozz-. giovanile d1 un Inno al teriore. E', questa, la funzione suo stato d'animo Ben rest do in cui si concreta la sua troppo sotWi, ci pare che non opera d'arte (ma anl!he forse sferirsi della •sacerdotale in- gano in Vivere coi poeti le pa- complessive, di rapporti strut- R_ed.entore dCf.lo stesso Leopar- oggettiva della critica di An- il. tassametro scodellava f 0 misura di accostamento alla sia senza .valore indicativo il in forza della coscienz~ dell~ chiesta della confessione nel- gine dedicate a un madrigale ~rali e pe!C-iò meno persua- di non paggi~ _su una misura gelini: rivelazione di quanto va impe.zzite dei suoi ze~ u°E poesia_. ~on è da ~cercare in !~~ che il dissenso co~ ç;roce necess ità. per giungere al giu- l'atto di avvicinamento al poe- ~cl Ta sso: . Ecc.o . mo~r~r s1ve. anche m c~nfro nto co ~ le e_sat·a di an~s1 sWis_tiche, m.a della Jl?esia misticamente gli è l'autista che borbottava di sba• Angel_1m 1a med!tazione met<?- s1 sia _a v~to. p er Ange"-?1, ~ diz.io. di una metodologia sicu- ta, alla poesia. L'accostamento l onde: q.ui il mistico attingi- m_olte alt~e pa~me n: ian.zo° :1-an.e si sv?lge ne~ aura di una n- stato nvelato, e quindi. per la lordi.mento su r le. p r • dologica, e quindi n~a s_ua,cn- PB;Sco~ 1., cioè.su uno dei J><?etira. d i un sistema), bensl con- alla S('stanza poetica del te- mento s'e a\"Uto pi~no e per- d1 Ang~. m cui lat~g 1- vel~ o11e ~ra~olo~ ottenuta forza del.suo appassi?nato fer- tana. lung~ rruSf'a lun ° ~ tica le preoccupazioru di 6.lSte- plu disarmati d i spirito critico. tatto pieno con Ja poesia con- sto avviene quindi quasi entro fetto, neJla sua muscolosa e mento si operava sul part1co- P.ei: ~egr~ta _1spirauone; Ange- vore. stimolo a nconoscere q.ueJ. piccolo ret f:· be maticità, le. ampie ~ logiche p_iù sco~:t4, m~no facilmente cepita come la più pe'rtetta l'aura di un miracoloso scam- mlsterbsa fenomenologia.~ 1~ l~rt!, sul f~ammen!o, senza h.ru è fll!,SClt<?a pen~t.rare µ quella stessa poesia, ad am?r- -ballava nelle. ~ evec~~ ~a– strutturaziom esegetiche, se- ncondue1bih agll schemi meto- opera umana quella in cui più bio per mistica adeguazione· !Jmpfda parola cli Angel.ini s1 l impegno e 11 pens1ero delle mi<.tero d1 un elaborazione sti- la: e anche, prolungando l'm- iola Un ges•o da d.a d condo quelle che. sono state (e dologici e ai gusti del Croce. intensamente' risuona la nota nas~ono allora le pagine plft fa ve_icolo di ,Pr~zlosiss~m_a ri- strutt1;1re. L'a.tto c~ilico di An-: HsHc_a e1:1t.rando in esso direi !Ui~ione sul piano ~ell~ stori_a, sfid~ antisociale per ndi· ~~: ancora sono? le _1S~nze di una e, per contrasto più vicini in- divina che per Angelini si2:illa Incantate della prosa critica di velau!'~e: « C è l nttesa di un.a gelinl t~de_ ~fa~ sempre 1?ei q~as1 fl5!-camenle_, facendo _su~ tnv1to a studiarla: m .piena 11:- sapesse che A.ngeJini è eem re cultura. critica italiana. !orte- vec all'affettuosa interroga- ogni aspeao e forma dell'Ùni- Angclmi, quelle in cui la poe. apparizione. del !arsi ~cl m1- mon:ienti migliori a puntuahz- q1.e~la vicenda d1. formul:3zion1 bi,::rtà. anche. aggiungi.amo. no1: povero -come 00 chiodo a tu~ mente influenzata dagli impe• e racolo, e un fervore di senti- zars1. lo. s<_:&tt<? del\a d_omanda e d1 accostamenti ~etict. Per secondo le misure raz.ionali dei d'aiutar tutti. a fr~clc;>~{e!:11f;/ ~~'ft~~c~~~:!_ :~n:~m~eer~:n;r~~ ù'%:~~ r:!a 1 ! ~\~~cd{ 1 ~~~~~;.ztt~~= ~~~;e la gi~~tapag!~1:a!~::~~ ~eTI~e~feJch~~~ta~co1:i~c~f1~ .A tali ce.pri~ automobilis~• temente attenta alle discussioni Il linguaggio. irrol'ato di voci po: di st?na: an~h~ m Vmere cl;ell ... impre~sio~e'":, lungo resi: non solo come miracolo, tram- ;r fu ;o~ '\-"lZ.lato. da Beonio sui metodi e- sui supremi prin- lievi. non ha altro impegno che coi poeti la m1ghore fra le hssimo e rischiosissimo filo d1 mento. istantanea contempla- occhien quando 1 du:e com- cipii dell'atto esegetico. La cri- quello d'una muslca leggera pngine manzo_nla~e è quella u~'inchìes~a _non razionalizza- zione, ma anche come struttu- P~~· tllla sera qua:looque, tica di Angelini si riattacca a che si ra festa ...... Non si tratta che si raccoghe intorno a un bile, e qumd1 mai oggettiva. ra. tecnica. ragione della storia. a Ch Vla, .~oo;lata la hma: dlveue misure di accostamen·to qui di una c.-Itlca « en artiste .., framm~nto. quello dell'~com- Fi~o a questo punto abbiamo eslto di una società. L'insegna- de e ne:~ di . 8nd Jre a. go- all'opera d'arte: la consuetucli- qua,;i che Angelini volesse dare piut_o mno sacro A Lm eh.e considerato la pagina critica di mento di Angelini si racco- S re M ? uÈo. a p10.z;za ne iniziale. ad esempio. con un equivalente della poesia neZI erba del. campo: opnu.re. re- Angelini secondo la prospetti- glie quindi nella metafora pu- s::i~a .1: ~~~_;;i si bll:ttavano quel grande « lettore,. che fu nelJa sua parola: una tale am- ~tano n~l :1cordo le f\m ssune va della sua soggettività: ma rissima dell'amore della poesia: chieri a 130 !, A1:f.a di Broc- Ser,.a: e parallela. la sltuazio- birlone è lontanissima da ogni osservaz1om su un ven:o man- essa non è atto gratuito, eser- In questo senso è vivissima sol- fe ' or;~ e, forse 10 ne di letterato militante, entro intento: si tratta bensl di un c~to del ~oro della Battaglia cizio di stile e di gusto quasi lecitazione spunto, anzi condi- ~~ ~i« 1 ,a». l~c- una tradizione di prosa con- processo di attin)i!'imento della rii 'raclodio. ricreazione per sè della poesia zione di q'uell'lniziale vocazio- scenti . · « con"'.e a O e- templativa e descrittiva (non poesia assai umile e disponi- Non si tratta qui dell'anti- contemplata nel mistico con- ne di rispetto e di commozio- umnorta~. -ali appu,n!,a• narrati~a. quindi. non storica: bile. e non. ~ltro nella sua pa- ca ,.,querell! "'. del fr~mme~ti- t~tto: s_itratts piuttosto di non ne di fronte ali~ poesia che r;1a~n~o cot 11 \u-ell~•m;morata u- puntv~hzzata nella bella pagi• i;!'inaAnjchm vuole se non da- smo· Angelun non st dedica dimenticarne l'altro aspetto è impulso necessano alla ricer- g ungi -' , ~a. .. ,.._ ~ na. nello squisito !rammento), r~ _il re~oc~nto più fedele pos- a un prop:ramma di dist~nzipni essenzi ... le. costituito dal fervo: ca critica .anche divergente poi 00 !n volta. ~ iombe.ti. in una di di ambito lombardo. nata al- ~tbilP deU avve!luto contatto: fra ?Oes1-a e non poesia. nè ~ entusiastico con cui Ange- verso le esigenze dell'oggetti- q~ e scornbande. ~ castell_o l'inizio del secolo. su un filone esprimere la visione apparsa2h sce,e:l1e una lettura per fram- Imi rivela le sue illuminazionl vità. dell'esattezza scientifica. dì Crossa e saltati di macchi- laterale di responsabilità ~an- della perfezione del canto. con menti di poesia. e.nucleati daJ Sotto questo punto di vista la del rigore storico e filologico. nd opo s.;i3 pazzi e<:>rsa per zoniana (il Manzoni dei pae- una serena letizia e tm apo- conte~to impoetico: la sua ope- critica di Angelini è rivela.zio- dell'inchiesta sociolop:ica. La ~u~erem rlere.,ve e.g~~lte fra saggi fluviali e lacustri, delle stollco fervore. razione è anche_ al. di _là di ne della be~ezza d?lla ~oesia. pagina di ~ngelini_ off~e p:r sano s•~~~Òe, c~o.s ett~a-e; evocazioni della campagna lom- L'atto con cui Angelini giun- questo lavoro d1 giudlz~o. !a della perfezt~:me dei ;esti af!l- q~!sto la più ,ampia d~spom: chiese loro chi fossero~ .. Me,.- barda) Si ricordi qui il dis- ge al contatto con la poesia è sua ~oma~d~ alla poesia. il suo mira~ in__ virtù de~~ppass10- ~ihtà, ~enza n~d~ <_:biusure. canti.di stelle ... scandl AngeÙ- ·su11 V Cro quindi per la sua stessa natura slancio m1shco, non seguono a nata intuizione; la vis10ne non l immagine dell « mvito alla ni a el vento d·ella notte sen a ~=~s~~che ~ « ~ o~:~;~fu ri: metasto,rico. e tende a racco- rc:t\~~~~lu~f :~: in.,~• ~~ ~~ st ~,:::!~rners~:~:~ e~~r!:~= re~~~:;, ~=l ~~n~:saJ~: ~~ ~~~~ le pupille dal firm~- trattato e anzi quasi mtera- .diersi in un pun~o. 8 contrarsi gola. per spirituale simpatia. cbio di un proprio discgrso stesso modo che Vivere coi . . . . mente ~ifiutato (si ".'edan_o Je n~ perfetto attingimento di ~enza. gi11stificazio;1e razional~, esclusivo, nè si prolunga in poe~ la. deflnisc~ nel SUO'sog- da~~dotic! sqwsita e yana, pagine m proposito m Vivere un immagine, di un verso. di 111un atmosfera di incontro mi- una fredda operazione descrit- gettivo ideale. sa h e ~ ..~~ 0 · 1 C!',i no 11 coi poeti: in particolare Angelini a Pavia un br~ve componimento; quan- racoloso. Alle i~tuizioni di An- Uva, ma si trasforma nella G. BARBERI SQUAROTI'I peufree in Jerra San~~ eseJ?\

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