la Fiera Letteraria - XII - n. 6 - 10 febbraio 1957

Domenica 10 febbraio 1957 Ennio l\Iorlotti: « I girasoli>> L'ultimo M rlotti * La fase più reéente del lavoro di qu,esto artista è esemplificativa di un realismo che, supe1.rando i facili moduli esteriori, restitui– sce al linguaggio della pittura il segno di una confluenza tra soggetto e mondo esterno * cli GIOI/A/11!1 1 1 GllJDICI A non molti mesi di distanza daria sua signifl- fiif~3iif1:cS:1~ia a~11 f v!;e~~a:d;e~f 2 :ut~1i~~~~ 0 neM ~i suo lavoro più recente, esponendo al Centro Cultu· rale che trae nome dalla maggiore lndustria del luogo una serie di venti tele che per le loro caratteristiche intrinseche (quasi tutte sintomatiche di un -linguag. gio omogeneamente realizzato) e i loro dati esterni (a-pparteogono tutte al ristretto ciclo degli ultimi due anni) rappresentano la sintesi più aggiornata che della sua opera sia possibile dare oggi. Le vicende anagrafiche della pittura di Merlotti sono note: dagli anni di 1studio fiorentini (nel 1936-37) e milanesi (1939-41) al viaggio a Parigi del '37, dalla « personale n milanese di Corrente ( 1943) a quella pure milanese de Il Milione e alle successive del '49 nuovamente al Milione, dél '51 a New York. del '52 e del '53 ancora al Milione, del '53 a New York e ,quindi a Firenze, per finire con la replica bo)o– gnese della stessa i;nostra e con la Sala dell'anno sc6rso alla Biennale, questa pittura dichiara tutto "¼no sforzo dell'artista di liberarsi dai dàti cultm;ali esterni preesistenti nella sua sensibilità, mantenen-" dosi fedele ad una sua irrequietudine nativa, a quella commossa concretezza che è di tanti lombardi ( è nato a Lecco nel 1910), da Caravaggio a Gola, natu. ralmente teso alla conquista di una realtà assoluta che risultasse da un pil:!tlo incontro della sua ango. sciata fantasia col dato esterno di oggetti ineluttabili. Cosi assistiamo in lui alla singolare. metamorfosi di una tecnica espressiva che, fonnatasi generalmente 0ella temperie culturale del post-impressionismo, del post- fauvismo e non aliena da irrecìse influenze cubiste ed espressioniste, avrebbe in un artista di men forte vocazione determinato quasi fatalmente l'involuzione in senso formalistico. il vicolo chiuso di una ricerca di linguagj:!;i disancorati dai contenuti. Merlotti, lo con.fessa egH medesimo, crede nelle angoscia dell'uomo. non s'é mai arrischiato nella facile ipocrisia di chi ne disconosce' la presenza, Ìl valore determinante: e questo dato è rimasto in lui • garanzia di una verità interiore sostenuta e confes– sata al punto di non 'essere tradita dall'indiscusso anelito alla realtà che è l'aspetto più caratteristica– mente 1 1ombardo non solo della sua concezione. nH del suo linguaggio, anche, della sua tecnica stessa. Per questo è possibile oggi riconoscere nella pit– tura di Morlotti, in questi qu~dri che racchiudono il suo messa,ggio più aggiornato, la persistenza di concretissimi umori personali accanto ad una quasi ostinata ricerca dell'oggetto concreto, dell'immagine, raramente rappresentati in tono descrittivo. quasi sempre aggrediti nel loro significato trascendentale, nascente cioè dal rapporto della loro reale presenza con la presenza altrettanto reale dell'anima uman.:i Sarebbe un errore tuttavia, ci avverte Giovanni Testori nella bella monografia pubblicata per l'oc– casione della Mostra e curata dal punto di vista gra– fico da quell'autentico artista che in ciuesto campo è ormai Vanni Scheiwiller, (e scindere nell'opera di Merlotti, da una parte un ~mpo di persistenza oh~- 1 centesca e, dall'altra, un tempo di modernità dram– matica; la verità della sua opera che, anche tecni– Camente, non permette, intrigata com'è in ogni dire. zione, di fare un qualunque tentativo. di scissione, è che in lui la pressione delle antiche verità n: rali si realizza in una perquisizione dei momenti per cui quelle verità, di volta in volta. diventano realtà, cioè storia ii. In un giro d'anni, come il nostro, cosi povera– mente contuso di realismi tanto gratuiti quanto non reaii, di virilismi tanto ostentati quanto smidollati al di dentro, di engagements che nascondono e co– prono del loro chiasso la povertà degli impegni SO· stanziail, una pittura come questa non può che accoglier~ come il segno di una salute tormentata, ma autentica; salute già buona, diremmo, nel suo scoprirsi e denunciarsi ·tormentata. Pertanto Mer– lotti ci sembra aver imboccato la strada che è a nostro avviso la mJgliore (perchè la più vera) in qualunque direzione di ricerca (e dunque non solo io pittura) e che è quella che porta (o. se non altro, pìlÒ portare con il massimo peso di proba· bilità) ad una testimonianza del reale finalmente non dettata da un proposito esterno, ma conquistata attraverso una compromissione che è dei sensi e dell'intelletto, totale. Di che cosa questo significhi potrebbero offrirne esempio praticamente tutti i pezzi esposti e, natural– mente, i migliori più degH altri; la grande tela « Bagnanti )), che è del '56, è in sè un drammatico esempio dell'incontro cui si accennava; un incontro tra il soggetto e roggetto, tra realtà psicologica e realtà esterna, che si fa in questo caso corposamente cruento per essere il dato esterno esso stesso dato umano, femminile per giunta, gravido di umori e di possibili fecondità. Per cui certi impasti grumosi, il prevalente sanguigno del colore, l'ocra pesante del fondo, assumono un valore diretto di simbolo. In altri casi all'assenza della figura umana subentrano altre personae, piante quasi animali. cruente an– ch'esse, anch'esse come pervase da una linfa che si fa greve sangue vegetale, sofferente sul costante grembo della terra. GI</VANNI GIUDICI LA FIERA LETTERARIA Pag. 7 RITROVIAMO MELECCHI * La .Sbragia Ru.~pol, al ~~agittario Guido Botta al 1-'incio - Ugo Rambaldi al Vantaggio• I "sei,, alla Finestra * di LORENZA '.l'RUCCHI Alla Alibe.rt ritroviamo Pie- cli>.. ». Oggi, do·po cinque ao. stregoneria in questi coUaoes, tro Melecchi sempre Iedele a ni. di proficuo e tenacisstmo eseguiti, con tecnica micuziosa sè stesso ed in continuo pro- lavoro e di incessenti afferma- e gusto sicurisslmò; ma, piut– .gre66o. Le produzione di que- zioni. Melecchi non è sostan- tosto. una serie dj festose 6e sto ?i~l~re ha p~rteto. fin da- zia1ment-e mutalo e l'opera non spenSiernte evasioni. al• gU m1z.1. I segm di una co- odierne si rive1a come lo s,vol- le qua11 Esmeralda permette scienz~ e di un programma gimento naturale e logico di a ciescuno di partecipare con che, di volta in volta, atbbiamo una personalità senza' devia- la fantasia dl una finite. ma visti confermati e affermati in zlonl o incerteZZf o salti. Ma non consumata ln!nzia. forma più chiara e purificata. quanto questo oalibratfasimo • • • Fin del '52, in .occasione delle equilib;io si è arri~chito, fin.o .. Poesia del vero., e « pro- sua second-a ~ersonale ro'?a· a raggiungere un ntmo poeti- se del vero», si mescolano nei 01-aalla gallepa dcl Camino. co e musicale pieno di legge,- paeseggi monferrini del pie– notavamo: «. (zli annl .del tor• r ~z.ze e ad .un ~emp0 d.1Seve- montecse Guido Botta che ci meniate periodo ln cw costret- nta. lno\lre mru, come m que- appare. in qu1?sta prima perso– lo a~ altro l.avo.ro . Melecchi ita selezionata rassegna. il no• nale romana allestita al Plnclo, differiva, di giorno In giorno, st.ro artista ha deto prova di ben fedele alla tenac-e trad.1- con amore e fede cre~ce~1t1 lo e.s.sere colorista. raffin.ato e s.ot - zione poesistice della sua terra: eppimtamento .con la pittura t1le. (~ osservmo peT tutt1 I da Fontanesl ad Avoldo, da ~=~~raf!:toCo~e. 1 ~ 1 !~~1gir~~\~ ~~ 1 ;~~ r;!; 0 d~J~i~i. ~!:~= :P~~to1~ :~~':; il.le T ... u~:;J~ ~~voerei;~en~ee~~~~;en~ 0 ~~r~ f::1. ev:tJ/ s~~br~anJ.e!~~;s~i~ ~,;{à d~~!~a c~ ~~~à~~~ez~; scomponendoJi. come proficua una tavolozza varie sensihillz- di visione il Botta dimostra deve. es~ere stata la Incessante zata da u 11·a materia preziose una vera ~ttitudine per Ja fl– med1tez1one alla scoperta del- e controllata. Con questa mo- guTa che "li consi,gllamo di ~~e 6 ~tr1!~d:~~t%~~om1:~bn~~;~ ~~: :::~~c~:fo s~-b;-a pii~i coltivare ed .a~p!'°fond.ire. te fondendo al suo innato in- Italiani sui quali è oig,gi più Il severo ordine cezanniano ~~~~o J':1}/occ!~iri:~ ~~~1:ttz- lecito fere a:5~g~amento. che già in1ormò l'arte di U.go nalmente all'in~~o con l'ar~ I cotlages éhe Esmeralda Rambalqi,. si sta sciog:liendp in ~~~~ro~~d~ ~~~~e p~ovf~cfl; ::;tJ!~iu~u:~~~ t~~r: c~! ~~:~ ee~~i: plù~~~~~;:i:af;;~~ riposo. Fu cosl che Melecchi migliori e più compiute che ~~l~r 8 tfte nd 'Ze 2 giede ne~a riu.scl a derivare e costruire si po:,sono ammirar-e in tale il sRa Pb 1%a. e o~revc e ~u iop~~ ~1;i~:~;d:e~l~zi~! ;·:~t\ =a~~:d~i h:e:~s:o ri~ t.aggi~:n·;ur ::r;:;;-endo• =.; del moviment.i pittorici mo- viGte ed intere collezioni di fase. ancor.a in d 1 v.enire.. r~<Af- :;;;ien~~r lo~~~te s~ff~~~~1iu<ii ;f;~~;e a~~~~ ~~~~r~= :e~1~n~efféir°ls\~ 0 neti;1° s ~ n cubfo-mo (6pecial.mente queJ. posizioni. In casi del getll:!re zgilonetdl qui.~ta nJova e ag– io di Breque), gli ha dato iJ il collage sfocia, quasi sem. orna a pro ema ca. senso dell'oggetto e delle for- pre, in un mondfil'lo surreali- . • .• • ma essenziale s-enza che la smo. più o meno conturbante. Ser.gio Agostinl. Gastone Bi.g- « vivisezione» lo trascinasse o nella !atira intelJetluallstJca ,gi, Armando Buratti, Franco pericolosamente In eccessive di !acile effetto; Esmerelda Di Vito, El!o Me.reucci, Marce~– asprezze compositi,ve o in trop- adopera invece l'et.ereogooeo lo Me.zzoli s! presentano ~n po .!'acili eleganze deco•rative; materiale in funzione pittori- com~atta schiera allo stud1;0 il filone aureo della nostra plt- ca. adattando cioè le più as• la Finestra. Un vago « prim.i• tuTa, domdmato dal « toneli- surde e pazz-e immagini. come tivi6ffio» ~~ la scelt-e ope• lnfl~~zeat~4a ...~:~:~atl~! ~~ie ~ u~e~h~~~~. chge\J3ro~;~~id~it~~L ~~;~d~ ;1ft 0 ~n~e~ pittorica seoza che egU si ca- e ,deeoratl\l'a biz-zaris, è però oonf lavorano tenecemente r1casse degli orpelli archeolo-, costruito con felice senso plt- nell intento di approfoncilre gici e degli accostamenti in- torico. Si veda come il vario- « un . ra'P.(Xlrto di accentuato sensat'i dei metadisicl o mettes- pinta ed imponente «Gallo ... umamsmo sulla _p.atura », <'Ome se «il tono» al servizio del formato di ceoto varietissimi cerca d'i chiarire Gino Ersoch senso apparente delle cose.I inigredientl - donnine. salda• ne1Ja ft1osof~ante prefezio– bensì fe·c-endolo .lnlerpxete di ti, pesci, tibie, serpenti, pappa- ne. Bella la « Natu.-ra morta elalborate e pro:fonde sugge- gal:i, m,aschere, arm.t _ abbia con bricco nero,. del bravo stionl (è in luJ palet;e Il gran- ri'sa1to p1a.stico ,e cromatico. Buratti. de insegnamento di Moran• Nessune perversa e polveroea LORENZA TRUCCHl ''Le Carn1elitane,, alla Scala * · di Eil/lLIA ZAll/ETTI Di solito la ricerca del:la ci guarderemmo di disturbare rimenti_ di avanguardia. In– definizione rapida, lampante. dal loro limbo, lontani come somma f'ennesim<'• del molti ri– che faccia presa sulla hnmagi• splendono dalle vicende stente torni di cui è sem1nata la sto– nazione del lettore è fatica del del teatro in musica d'oggi se ria de-I Novecento anche se il cri-tlco, tutta. d'.1 stillare dalle proprio la dedica della pa'rt1- musicista abbia spostato te sue proprie meningi. 1!1vece chi la tura dei' Dialoghi non u. chta. nostalJ:;ie al tempo dei nostri desideri a proposito. d~lla rl: masse In causa e per aver ai;t"i•nonni. duzione ad ?pera dei Dwloghl to da ma-estri nell'occasione Gli è che inconsapevolmente ~~ls1c~ar~\eh~r~~c~s cu;~uele~ot se~t:atl ~~r i:as!Ì~~/t~~lst;a~g~~: EMILIA ZANE~I non ha che da CE;rc!lrlanel te- to il margine che una volta sto stesso. Precisamente !ad- ese.i?uiti net,Ja ttngua origina1e dove una delle suore medltan· I Dialoghi delle Carmelitane do s1:11J'angosclata fine della confermino questo dono. Ma _vecchia Priora ne conclude che i;e anche la prosodia si dlmo- 11buon Dio dov~tte sbagllarsi ~trasse perfett 11 non altererà ·di morte, com.e 1n guardaroba iJ fatto di un merito In certo (Continua a pag .. 8) A I, ARTISTI ITALIANI * Francesco Somaini * // senso ritmico, inalienabile del temoeramento di un artista, predestinato, è una delle doti più accentuate di questo pittore * di LEONE ì.UINASSIAN La voce di Francesco Somai.ni scultore è esplosa ~•f:~t:~~~i~~lee ;01!o p:;::~~or~Ìg~;~~;u:, !~o!:sfsl:t~ mo dei. ritmi da lui conceptH e tale la vivida e con– vinta modellazione delle SU.e realizzazioni plasttclie dei persuadere subito che egli ha saputo orizzon· tarsi rapidamente e con sicuro intuito netta babele delle favelle artis/,iche contemporanee, figurative e non. Somaini è infatti riuscito ad indlviduare nel caos dei li11guaggi contradittori che caratterizza le espressioni tradizionalmente aderenti a una realtd esternamente apparente o di indole dianietratmente opposta - attraverso le infinite sfumature che le– gano malgrado tutto, i due poli - la segreta e inin. terrotta linea evolutiva dell'arte dei nostri giorni. Cosi piena men te consapevole come si dimostra dunque, a Somai.ni è riuscito facHe sottra1'si all'ormai consunto e tediosissimo allettamento di usare bnc. ci.ole di ferraglia conforme o frammenti di chlod~. pezzi o sfere di cristallo, palline da ping.pong sfon~ date, reti vagamente aracmoidi e in genere rottami fen·u.ginosi vari., •inaccettabilmente mescolati - inaccettabHi perchè determinanti assurdi dualtsmi stilistici e tecn-ici - che, con la scultura, frutto dell'ingegno umano, ispirato alla vita detle forme, fonte eterna di su.ggestione alla fantasia dell'artista. 1mlla. hanno da spartiTe. Tale con.s-ideraztone si rtferlsce at fatto che pro· prio anche Somaini usa, fra altre materie, anche ti ferro. Ma lo adopera in modo tali? da piegarne le caratteristiche materiali al suo assunto ideale. Noh rimane perciò succube · di quanto può offrire di ca.– sttalmente strano o gradevole, l'aspetto grezzo detla sostanza Le due sculture esposte all'uttima Biennale vene– ziana e, specie (e Canto aperto i, segnano . l'attuale hnportante e singolare traguardo ove è pervenuto questo giovane scultore appena trentenne, dopo un intenso periodo di lavoro. Colpisce in entrambe, ap– punto la totale unità di concezione di queste opere di vasta mole, strettamente vincolata ad una tecnica esecutiva che non si potrebbe immaginare divefsa. Colpisce anclte e sopra.tutto, H potente spirito di sintesi che ne tega i vari, ricchissimi profili. Sintesi e/te è, solitamente, frutto di tunghi anni di tirocinio. Stupisce anche, bisogna dirlo, uno scattant.e dina. mismo, costantemente sostenuto lungo l'ampia s1tper– '{icie modetlata d·i queste originali figurazioni. A considerare attentamente « Canto aperto », vi st avverte un profondo fermento di vita che il vi.gUe senso estetico dell'artista ha mantenuto entro limiti squìsitamente formali, senza scendere all'aneddotico o a un sentimalismo extra-artistico. La ricca sensibilitd di Somaini, potente, eppur ca· stigata mitiga e contiene lo slancio sensuale che pur costituisce una così violenta fonte di suggestione for– male per l'artista. L'ininterrotto fremito che pervade ed anima. la superfkie di « Canto aperto )) testimonia la appassionata partecipazione di Somaini ai divenire della sua creatura. Mentre in opere di seconda o terza ·mano è chiaramente ravvisabile un fare com– passato e composito, geometricamente impassibiie e insensibile, la plastica di questo giovane modella– tore rivela un , continuo ondeggiare talattico e un palpitare di ritmi che ne determinano ta vitaLitd. H senso ritrn.ico, inalienabile dal temperamento di un artista predestinato, è unm delle doti più accen– tuate di Francesco Somaini., Tale senso, è anzi cosi acuto in hti che costituisce proprio l'elemento fon. dam.entale della sua 'fisionomia artistica. Subito do– po, si nota la vivacitd e l'aristocrazta del suo mo· dellato. Un occhio sensibile purchè ape1'to, senza pre– concetti o partiti presi, per ognt forma nuova purchè autentica., non può rimanere avulso dal fascino delle sue forme ampie e musicalmente spiegate. Se, di fronte a siffatte opere, viene spontaneo il meditare suUa influenza benefica e tndtspen.sabtle di ogni cul– tura figurativa e non, triss-uta intensamente, st dovrd riconoscere che tale importante apporto è stato to– talmente asstmi.lato da Somaini e restituito in ltn– gu.aggio rigorosamente formale e SJ)ecificatamente plastico. Una insolita caratteristica di. questo scultore è la capacità di concentrare te sue idee sia in brevissime superfici come di espanderle m vaste dimenstont, senza alterare ti rapporto fra H carattere delle con– cezioni e le proporzioni in cui le traduce material– mente. Ciò che caratterizza ancora la fi3ionomia sti– listica individuale di Somaini, è però questo scatto e quest'ampiezza di ritmi armoniosi e movimentati. In questo senso Somaini ha realizzato, specie in o: Canto aperto )) la dinamica nella statica, assunto arduo quanto altri mai. Le s-ue sculture, principalmente per la vivida esecuzione, sembrano superare appunto il peso statico, che la materia i.mpone a siffatto genere di opere d'arte. Ma c'è pure in esse un estro tmpe– rioso, una urgenza di comunicare una precisa deli– mitazione dei rapporti proporzionali, che attestano la lucida, seppur vivace coscienza deU'artista. A dif– ferenza di legioni di statue e .statuette di cui si pos– sono dilatare o restringere tali rapporti a volontd e impunemente. senza alterarne l'inesistente si.gntficato interiore, e la non necessaria concretizzazione, le statue di Somaini sono immodificabili perchè costi– tuiscono un tutto organico, conseguenziale della lo. gica particolare al senso di armonia dell'artista. Somaini - sarebbe superfluo sottolinearlo perchè il caso st ripete regolarmente nel caso di ogni auten– tico artista - è pervenuto alla attuale maturità di visione, lentamente, e per gradi. Superfluo pure tnst• stere sutla sua comprensione dei problemi formali del nostro tempo. Tanto ciò appare evidente dalla naturalezza e convinzione con La quale egli si è in– serito nel discorso figurativo contemporaneo. Se ti nostro scultore dd la dovuta importanza agli assunti estetici, questt non gli fanno dimenticare che t par– ticolari mezzi formali ed €spressivi rappresentano un mezzo che è concesso all'artista afjìnchè possa espn– mere i s-uoi sentimenti, le su.e sensazioni e, lo con– ceda il Croce, le sue idee. Soltanto cosi pv.ò sperare di determina.Te una condizione lirtca, meta e scopo immutabile \dell'arte. In questo senso appunto. for– ma e conlenufo sono inscindibili. E' tuttavia l'ì.ntra· smissibile segreto delt'artista che consente quel de– terminato linguaggio, inedito e irnpetibile, il quale permette di concretare 'figurativamente l'aspirazione poetica comune. a tutti gli artisti toccati dalla grazta. Modellatore robusto e raffinato ad un tempo. So– matni, come ttLtti coloro che hanno aetto e sono de· .stinati ad esprimere un verbo nuovo. non è fontt– natamente catalogabHe con termtni o ettchette d.i comod.o (i quali risparmiano le meningi, ma non chiariscono nulla). Somaini non è catalogabile per– chè sta affermando una sua specifica vuione, la Quale in una felice stntesi. fonde elementi astrattt a suggestioni sensorie. Non è perciò ne rigorosa– mente astratto e neppure lontanamente realistico. Somaini risolve invece il problema di questi due element-i essenziali dell'arte, compenetrandoti reci– procamente con la forza unificatrice della sua venrd interiore. Natiuralmente è il prevalere di Ufl<I di que~ ste caratteristiche fondamentali wll'altra, che deter– mina la particolare fìslonomia stilistica dt ogni artista. Diremmo che tali elementi st equivalgono per intensitd. nella natura di Somami. E' comunque motivo di grande gioia, salutare h1 tut un astro nascente nel firma·mento della scultura di oggi, 110n soltanto italiana. LEONE l\llNASSIAN 'l'EA'l'RO ·BELI..,' OP~RA DI ROMA ... ~ef1Ì;1~ 0 1·id!!it~j ~:~ou 0 sb~:r~ !namf:t~er! ~=Ìl':caceil~~:d~?~ d! misura, u:ia misura troppo ne dà i] vocabolario. Tutt'altro. p1cc~la pe,r l anima della mor• in breve. d'alla metafora d'or– ta, risponde al caso. E s1: suor dine schiettamente espressivo Costan~a non temette d1 pec. in cui Jo mutò D~bussy col care d Irriverenza nel conce- caricare la parola dt una vita pirla. tanto meno lo t-emeremo indicibile e inimmaginabile. Se Balletti di Aurel Milloss noi applicando la sua ifnmagi- non nella musica Anche ll nazione alla riuscita d,l un'ope- nome dell'autore :del Pélléas .rai senz:a sgoment~rc1 nè del ricor~e nella dedica di que,to successo di pubblico rac~olto opera. Ma si resta all'omaggio dalla prima rappresentazione privato, di ammlraZione. di assoluta alla Sc8:la, nè della gratitudine i;ia pure. comun– conversione religiosa di Pou• que senza riflessi neHa parti- lenc, la qt;i,~Jeanzi ha una sua tura che vi tlen dietro. * ·\ 1 f'11t'a11nidi attività italiana di l'Uilloss banno cm·ris11osto a notevoli pro• ve della ,,alidjtà del suo talento e delle sue capacità tecniche e creative responsabilità negativa. Dopo aver ascoltato il recen- * BATTISTIJ\11 ti ~~ 1 :si~~~f~i~n~e~e~ s\:~rae;. ;~t~~;cf~t~i~~~a:i~anneoffartbat f d i EL I o tarono polemiche in abb 0nd -an- tuta di un critico tra I suoi A, Roma gli .6pettacoli di ec. qual.e st()l"ia a suo t~mpo si orientamento e. aggiungeremo D1 grande effetto la risolu- calda ha fatt:o ottima coppia za ai tempi in c~i ,il m.elo· più fidi. secondo la quale in cez1one non s.1 .sprec~o; vale è ricav~ta d~a s~o.ria ~e!Je ,noi. anche l.n quanto a riu- zlone del primo tempo con la con Walter Zappolini: U qua• dramma godeva di ri.goghosa lui il • voyou > coabita tran- a dire non si moontran9 yo~ uos.tr~ 1rraggiungi~ili atuv1~à scita. partenza degli Ateniesi. Di le per il suo rigore 18 sua ~alute; P.0 i il timore d,i cadere quillamente con U monaco. Dal tanf? spesso. Quando questi Sl artistiche: le~t-erane. !igux?,ti• La prima di queste compo.. grande efficacia tnoitre la dan- tecnica e la sua signorilità di ~~ ;~~u~i::: ~~~~r;~~~i~~ri~~ ~i~oys~u ~e~d~~~io n~~e rif'ai~:w realizzano succede, come è ac- Vè e musicali) è stata ia mi. sizioni Bacco e Arianna bal- za finale di Arianna (inebria- gesti è oggi U migliore ele– gru di considerazione come delle Carme-litane Ma non ac- caduto ~abate. che vengono zia.tri7e di qu.esta poetica e no- letto 'tn diu.e parti di • Abel ta) con Bacc9; ed eccitantissi- mento del Teatro dell'Opera. un''!nticaglia fuori moda. Tut- cade molto dive;samente del presentati nella stessa sera. e bilLS6una. attività ~ ogg.i cer- Hennant. su musica di. Albert ma infine la d.anz.a corale dei Vivace e duttile l'apporto. in tavia vi so_npure l casi in cui monaco. In luogo dell'ascesi O nella sre~a ora. ~entre m: tamente m sott 0,rd me nspe\;to Roussel, coreografia di Milloss fauni. del seleni e delle me- questa composizione, del cor- torna a ruorgere prepotente. di un'angoscia devot è ~atti saba~ 19 ali1Op~ra di a queS t a /orma ~ar~ (gli ame- e scene e costumi di Corrado nadi nella orgia finale della po d1 ballo ~o!1 un .Piglio che anch,e se ti sentimentalità mel~'nconf~~ d:t: ;~liet~z.!av~ ad;e a~;~ ;ic~~ 1 g;e ~~:en'g~n~ra~~e;i a~ Cagli, era quella che si presen- vendenmua Uno spettacolo Durante la serata è stato n– r1fiutl d1 i;~~istrarla col ragia- femminea a caratterizzare lo poslzioru assolutamente nuove bilmente 11 rimato) noi ~be tava con t:,>1ùambizioni delle questo _il quale, più cw:ato nel- proposto Petrouhka ~ Igor n~'?ento, s impone alla sensi- spirito della sua relig:iosità mu per Roma e con la .. ripresa .. amiamo sinciament~ la dan- altre. Com1!1eeremo col dire le differen~1azloJ?l dei PE;TSO-Strawmsky nella veI'Slone co– b1htà quasi a [orza di gomt- lllcale. E dietro quella senti· di altre due del comune re- za dobbiamo g-ua d t che la classica favola di Teseo naggi (movunenh, costumi ed reografica di Mllloss e con sce– tate e se continui a ~ifl~tarla mentalità. qua e là forzata pertorio dell"Opera, al Teatro re· d·oechio certe rm~~!:.llta~6: che uecid~ 11Minotaur9 ,e rie- anche nelle luci di Salani che, ne e costumi dj Nicola Benoi.s. sai bene che è per p1gr1z_lao contro sua voglia al gesto Sistina veniva presentato per ui che promettono di assecon• sce a scampare dal miSterlooo nel secondo tempo, cre~o ri- U P1;1hblico ha bene accolto peggio. Ora ascoltando I ulti• drammatico, chi spunta è Mas- la prima volta a Roma il ce- dare la ripresa di questa atti- Labirinto medi~te U ~°. tor- lassame.n~ nella favola], potrà quest opera della grande tradi– ma cr.eazlone di ~oulenc si è ,;enet, omesso nella dedlca e lebre ..circo di Pechlllo ,., A vità. Oggi, a conti !atti, c'è nltogll da ~ 1an.na, figha di U:8:durs1 m un testo dt nobile zlone d.el balletto, la quale ~a lndottl .a dar raç1one a quel nondimeno promosso a guida questo preciso proposito e una sola persona in Italia ( 1 Minosse ed mnamorata di lui rilievo. messo tn buona luce le poss1- s1:10antico connazionale che In nell'atto di comporre allorchè. per dimostrare che non · vo- pure aiutata da altre fonti sd~ (mentre quest'ultima alla fine La .i,nterpretf!Zlone di Moruc- bilità coreografiche del Milloss, pieno Seicento si ribellav~ alla dovendo scegliere fra I tanti gliamo fare del paradosso a magist~ro) la quale è in ra. cade vittima, e vittima soddi- cl nelle vesti di Teseo è stata il gioco d'insieme. sempre tu– pretesa ?i v~ltare ogni diseor- ti'pi e so_ttotipl d'opera. Pou- buon mercato, informeremo do di avviare e realizzare Jue- sfatta e, compiaciuta, del sorti- vivace e ~ispondente; quella d1 C!dissi~o. delle masse danzan– so, ognt ep1socilo scenico In lene si e indirizzato a quel che sempre nella stessa 6era e sta. delicata operazione di re legio d amore tesogli dai glo- Leda Rofti nelle vesti di Arlan_ ti Cottimi l solisti Guido Lau– c~nto. Salvo che Il marchese rl.rame lyriqu.e che a cavallo aua' SteS6a ora al Teatro Eli- slstenza e di riprE$a dell; vane e prestantissimo Bac-co) è na d1 buonissimo gusto e rie- ri., Attilla Radice 'e Filippo Mo– di Sain~ Evremond. che di tra l'Ottocento e Il Novecento seo di Rbm'q · la Compagnia danza e che è tecnicamente di dl!!icile realizzazione, e inol• ca di vita e di autentici ab- rueci; stupefacente Mirdza Kal– questl si tratta, si atteggiava rappresentò ll tentativo di Pagnan1 . Villi _ Ferzeit.i _ prepai-ata ed· aperta a tutte le tre i modelli più remoti su bandoni. AUredo Koellner in- nins nelle vesti della balla a portavoce del buo!'l senso, una ~oluz!one dl mezzo tra lo Foa commemorava U ventes1- estetiche che. indirizzano !"in. questo argomento possono alla vece ha bisogno Òi maturare, imperiale) e quello spirito rea– mentre. nel caso d}I Dialoghi è slancio vocale ?,el melodram- mo aruio della scomparsa di certo futuro di questa arte E fine trarre in inganno, Come ha bisogno di diventare più listìco del o balletto .. dei pri– la poesia che vu?l essere dite- ma verdiano e 1I trionfo della Luigi Pirandello con la pre- que6ta persona particolarm~n- è accaduto Infatti allo scena-. sicuro cli se stesso. ha biso- mi anni del secolo. sr, pur se vt\ta ti salr \ avi3n- orchestra nel teatro di Wagner. sentaz.ione della 6ua opera t:e dotata e appassionata del gra!o Cagli U quale nella con- gno di .. personalizzarsi,. sopra- La eccezionale serata si è z ~P;:~~e sralu~ 1 t:;fso~f. ~; ~~ d/ 1 u~a~~nt~nt:u;1tr~e~:a~:~ - ~:;: 0 èv~~à cso::te:-;; ,.~ht-~~~~av~roptù Aire~~~~· J: ~~~~~v~eisi~~~~~e~~s~; ~~~~~:! p{i 0 adB~~ fi~/:c~~: i~i~~ ~n Ra~:l: •~r~~t :as\raad~~~;rl/P:i~s/ic: ,;a~~ titu[.8 ~jl Dlafoghi, lambts;e I~ queGti tre diversi avvenimenti attività nel nostro Paese (con è passato ~e~za accorgersi da panna montata del Chiabrera zione C?reografica di Milloss falt di e s eh Poule g pi3r/ 1 scors v~, cerca 1apo non prospettassero al pubbli- qualche tentativo di evasione uno stile imZ.1almente decorati.. che non ad una autentica ti- che, ien sera, nella sua felice spingevva ~o:Ue l'~slto pe;~io~:: !i~~ e r3/1'~f 1egg.iantb O 1;espan· co romano un e'gua1e lnte- all'Estero d~ quale ha sem. va, fra l'astrntt:lstlco e. l'allu~I- gu~az.ione voglio:a, esubara_nte rtnn.ova~one ba ~nto da apo... giudicando indispensabile che lo: ~o~s! u:~ten~ent~anl'o~c~: resse (anche &? .sotto tre di- pre [.atto ritorno nel nostro vo, ed llll realismo .cil maru.e- rivissuta dal~'org1astico Redi. teos1 ali opera di quei;t 0 ma- • le ton précis de chaque ré· stra si g O t t d. verse costellazioni) e un egua. Pa-ese. che è ora anche il suo ra nelle altre scene. cosa che Sulla musica del ...Concerto gnltlco coreografo La muslea llque E!x rime la s irituallté Ìo secon~cc in ei:i,a. i un ruo- le m<;>ti~odi eecitazione e di Pae6e) ha <;fato. t:,>iù di una h~ .~romesso l'u.n.ità di in- n. 3 per pianotoite e orche- d-;i Ravel utilizzata dall'estro ~ue Bernfnons a su Pdonner à si accont!~t 0; sd:!~~~~a /~~tr~ comprncunento ,al quale gli ap prova della validità del s~o d1v1duaz1one e q1:11ndidi ritro- stra .. di ~ergej ?rokofief, Mii- ricreativo del coreograr?, dalle la nouvelle di Mme von Le con una scritt P g I pa6slonati d,eil arte - specie talento e delle sue capacità vamento della già in sè con- loss ha ricavato una composi- Interpretazioni tonali dei costu– Fort ... A quell'epoca si era nel nistlca e anuh;a 1:P~~;~tt~ a- quelli che godono di essere tecniche e creative. Molte del- fusa favola dJ Hennant. Ma zione coreografica che egU ha mi e delle scene d1 Darlo Cec.. '54, le Intenzioni deÌ composi- armonÌche badano a sostene~: presenti allo spettacolo di le sue composizioni infa~ti non ~e iJ ~oussel ba sa,puto rive- intit?lato Estro arguto. La tra- chi. dal~'lm.pegno orgiastico del– tore sembravano dunque ec-- piuttosto che Intralciare ll ..batteeimo .. - avrebbero po- stonere?bet? affatt? nei pro~ stire di una ~uslca di gran- sposiz.ione di questa musica è la cop,pta Radke-Laurl assecon– cellentl; ma di viziarle e quin- compito dei cantanti. Nondlme• tuto part~clpare.. $ramrru dei grandi comple.,;sl de 9-ualità: viva. tene~a. ap- i;tata. tel~cissima: per chiarez- data ~me è stata daJ ritmo ~~c~~;~~~~rd~~•e~!~~~ ~i.gl !1:~: ~i~r!~d~erev~~~t~.a~;ol'oar~~och1~di~au:;i 1 :~~~~~~tantazr~~or~ :Jfi~f~l~~~e de;ig~~e~uf~t fe 8 ~~on:!·te~1;ile~h;ra~~~~~~ ~~~~ai~,~=~:.: di mg;~·i ~!s~;;: ~~ =~~~~~fa d;~;:~r~ no guardando quelle intenzlo• viene blandito anche troppo Roma non si danno mai pen. co che 81 ispira alla danza ac- questll veste sono.ra si anima, elemento seeruco e l'uso del una girandola finale. Dove ni da oggi. In primo luogo. la si rimane egualmente sul pia: 6iero di tali impaccianti cir- cadcmlca. e c~me. senso d'in- sJ rende credibile e lirica. Di normale tutù negli interpreti prima del buio ritornante del• ~;ofo~o~~:~~~~:nz~r~r!~!'l/ce~ ~~r/~~ ~!ll!~t:iri~èif~ :::~~;~-· ~~~td~~~de~~llÙ %~~~li~ f~~ ~~~z!~~!a ~eld~os~~~vd~r~: lront:op~~a 'h~%~i~r:l~~llo~1.;~ ~~ ocoi;:c~~ta~~e ~o ~e!~: to~\u~~ br:e~a;eorgi~.tt~utl~ dello scrittore e que-lla fonda• nessun nerbo dj ritmo ne rii~ ni!llizzare gli ~nteressi d-eVa st ro t~mpo e S?prattutto nel- troppo ascoltata e rivissu'.ta nel- stenza allusiva, piena dj infi. igll accorgimenti in una llpe– mentalmente semp!Jce, colora- va Il profilo, ne stimola te ar- critica: n:ientre mediante que- la visione di smtes.l del no- la sua fertile lmmaginaz.ione; nite possibilità realizzatrici <'if' di generosa oblazione alla ta d'ottimismo del musicista: tlcolazioni; gli stessi. temt rl ste ~am{~stazionl aU·insegna 13tro mondo espressi.va (nella tanto ebe eosl chiarita nel suo Una diversa illuminazione (una luce, alla gioia. 11.Jla follia sen– quindl e quasi altrettanto lm- c-orr€nti a sJgnlflcare una sl- del d~ordme, si c~ntribuisce ??€sia. nella, narrativa, nella cervello e.ssa ha perdutò. all'at• per ogni quadTo) nei tre mo- za scampo. portante l"eqliivoco in cui ca- tuazione. un affetto si ass0ml• alla cnsl del teatro 1n genere pitturra, nell n_r~ plastt,ca e to p.ratico, non poche oceasio- vimenti. avrebbe senz'altro ar• Lo spettacolo è stato diret.. deva Poulenc nel configurare gliano tra di loro: st che daJ Lo spettacolo dei balletti di nel!a 1;1uslca) U suo motivo d· nl di tradursi In movimento ricchito di una vita più vasta t.'> con molto im'pegno e ren- 11 proprio Impegno quale ser· tutto ne sorge !'impressione di Aurelio MWOss al Teatro del- eccitazionP · narrativo. in immagini plasU. questo già in 'S-è felice esperi- dirnènto da Pietro Argento So- vitù della musi~a alla parola, una !ndifferenzlazlone di \In• l'Opera è senz'altro l"argo- .. • • che, In visioni poetiche. La mu- mento tic-n•ante>. Attilia Rildlce lista al pianoforte ap,prezzatis- invece di Investire questa con gw1ggio per cui 11 tradizionali- mento che ci riguarda Lo spettacolo p.resentato dun. sica in una •parola. In questa "Pmpre mal!'nifica Interprete simo Gino Diamanti. Belle e quella al modo In cui pur glie· smo del Dialoghi finisce per Poi~hè rTtalia che peJ UtllW que sabato comprendeva quat• compo~lzlone. ha !asciato a una C'cmn~turato ·quMi in una tee: indovinatP le luci dJ Salani A.p– io additavano Verdi, Monte• suonare quasi altrettanto gra motlv1 che avoa'"1C'ng::.np allo tro parti .ben distinte In quan· certa distanZA la lnventi,va del niea che non la tradisce mal olausl a tutti "lì interpreti ._ ___________________ _, verdi e Mussorgskij. Nomi che tuito del più asperrimi espe- storia del nostro coeturrle (la to a valore, impegno, tono e coreografo e dello scenografo. e poi sempre fresca. nuova ~ ELIO BATUSTINI

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