la Fiera Letteraria - XII - n. 3 - 20 gennaio 1957

T.A IElr:::H\RIA Domenica '20 gennaio 1957 VERBA VOLANT sero alloggio. vitto. e gli stru– menti per lavorare. Non do– vrebbero pensare a nulla, !uor– chè a comporre. e avrebbero anche diritto a qualche soldo per le piccoie spese. Però, in capo all'anno, dovrebbero con– segnare il lavoro !atto: un ro– manzo, o un quadro: almeno uno all"anno. - Vivere insieme e scambia.– re idee. può giovare, agli artisti? BIBLIOTECA '' 7JLLI - Per niente. L·arti st a non La più recente biografia ila- Jean Paris, in Thécltre Popu- gente. ma non troppo persua- 1_\l}J FAULJ{NER SJ CONFESSA 1?eve parlare troppo. Il tempo liana di Shakespeere è quella !aire, n. 4, 1953); da noi, se sivo, per chi non ami. in que- mplegato 8 parlare è perso per dovuto a Piero Rebora, pubbll- non sbaglio, è passata presso- ste .faccende. la presenza di AU.GAL - Roma - Mi sem- * il lavoro. cala nella collezione moodado- chè inosservata. PuTe, a lettura troppa tantasia; il suo recen- bra che i suoi versi tendano - ~ome costr uisce i suoi ro- Mana delle «Scie,,: libro, nel- finita. il volume del Meurice tlsslmo Connalssance de Sha- l~~ ~- r SCRIPTA MANENT a un genere più dt!scrittivo I ? u manz,. la sua modesta pTetesa di ope- (ooto come saggista e come kespeare (Paris, 1956), una spe- /a(fldato cioè ad una rappre· -:-- PaTt~ nd0 da_un fatto reale, ra propedeutica. ricco d'una in- narratore) anche se non sod- cie di u teetrino » combinato sentazione El giusta posizione di o n poeta ma t e ,mmag_1nand osi quel _che ne consuete concretezza. alla qua- disfa nelle conclusioni (che con i personaggi di Sbakespea- ---- unmagini) che dichiarativo \OS· n ca o ~u~ segwr~. <?osi ba scritto tut- le molti altri illustri biogre!i non concludono. poi, un bel re e con molte battute llraciotte A TUTTI. - Ringrazio tutti sia affidato a un discorso che • h 1 suo, libri. « Non credo al- stranieri non ci avevano aoi- niente) non, pare del tutto inu- completamente, è apprezzabile coloro che mi hanno inviato si svolga tutt'al più attraverso l'i~pirazione. ~redo che si cer- !uato (Milano. 1947). Tre anni tile. E' vero: il Maurfoe ba più come virtuosismo che al- auguri e li ricambio di cuore, le immagini articolandosi su cln. nella . mia opera. pi~ di fa Einaudi publicò •Jei suoi scelto una s tra da ingrata: tro. Ognuno. certo, è padrone e ringrazio pure, colol'o che un filo conduttore intellettua- * q!Jel che Vl bo messo•· Poi ag- «Saggi,, lo studio di John espoi,ne soltanto la verità. e di scegliere la forma che pre- si rivolgono a me con gentt- le). Non è che l'un genere di giu?ge: ~ ~on chedo che. uno Middleton Murry, quello che null'altro; ciò che è provato feri.sce per dire Ja sua, ma no:: lezzo, con civiltà, a/.cuni addi- c·spressione sia più facile del- Quando incontrai Sherwood Anderson, m'ero' gia' accorto che scrittore s •a davvero cosciente T. S. Eliot chiamò «il messia- dei testi autentici.. insomma, è il Paris certo il più adatto rittura con ttmiàezza. Essi san- J"altro; le poetiche son tante nii di l!Jtlo quel che mette in una nico Shakespeare. che reca una una specie di bilancio di ciò a rimproverare il Maurice per ne che non è facile, ogni set- quanti i poeti: e lei. mi sem- piaceva scrivere. E ll/1 bel g;ori•o ,,i; sedett; dava,it; alla tavol,,... st0 "aH•. d' h' t h l'U nuova filosofie e un nuovo si- che si sa ç ciò che oon si sa. un saggio non condotto secon- timana, leggere racconu su rac- • • • • • ., .- . ~ ,e tara o . e e omo sterna di rigoroso ascetismo in- a tutt'oggi, su Sh-akespeare, do le tradizio,1rui regole del conti, quali brevi, quali lun- bra vorrebbe significare una rmsc,ra a sopravv\vere: co!"e dù ». giudizio forse severo per restituendo alla tradizione ciò gioco. Tutto sommato. il li- ghi, q=li scritti bene, quali sua particolare predilezione * cre~e clte qu_esto s.a poss,btle. un'opera che anche se ha il che appartiene alla tra<lizione bro del Maurice ba un suo male, con cancellature, mao:hie per la prima. Ma dalla poetica ne!! era atomwa? difetto di fonda.rsi più che sta- e alla leggenda ciò che appor- pregio particolare; dopo tante e così via. C'è stato qualcuno. alla poesia il passo non è bre· dt" IIA Jl>J(J PICCi..'IJ - E' semplice. L'uomo dispo- le ipotesi, addfrittura sul gu- tiene alla leggenda. Si vede ipatesL tante interpretaziooi (e perfino, che m'ha mandato un ,·e: e lei, purlroppo, è ben • •i ne sempre più di mezzi per sto letterario. suggerisce tut- cosi che le base .storica» com- doPo tenti uialsi », anche) ci romanzo: risponderò anche < lungi dall'averlo compiuto. distruggersi fisicamente. Ma for- tavia delle interpretazioni non prende appena una settantina mette davanti la sgradevole, lui, ma lo prego di non farlo MARIO F. _ Padova _ No- Val Ja pena di riassumere il pagina 1 a pagina 320. m.a at- a bere e a discorrere. E così. se. da centinaia d'anni. non ha prive d; !asci~o (come quella di pag:,1e; una cinquantina so- magari. ma reale, prospettiva più e prego altri che ne aves– bitissimo e degno della massi- cont~nuto d'una intervista che Lraversano tutta la sua opera. tutti i giorni. Era proprio la trovato ancora nu1la di nuovo dell'Otello. per esempio. che no dedicate all'esame di ciò da cui stabilire l<>.nostra ,,co- sero L'intenzione, di non man. ma stima l'intento che la gui- William Faullrner ha ~oncesso da pagina l a pagina 20.000, vita ideale. M'ero già accorto ner distruggersi spiritualmente. tiene conto. cosa piuttosto ra- che la tradizione ha accumula- noscenza » di Shakespeare; il danni scritti che superino le data nella stesura dei su . recentemente a Cynth1a Gre- come i membri d'una stessa fa- c.he mi piaceva scrivere e un Soltanto il mondo esterno si ra oegli studiosi di questo ti- to, e più di duecento servono suo lavoro ha tutte le qualità venti pagine; semmai, a coloro versi. Se ad esso fosse sta~ nier. che l'ha pubblic_ata s~a migHa che siano uniti dai le- bel giorno mi sedetti davanti modifica. e l'uomo è costretto po, del background magico cosi a dipanare i fili della leggen- (e i limiti. naturalmente) di che promettessero bene, chie- Table Ronde (gennaio 1907). eami del sangue e della carne,.. alla tavola e cominciai a seri- a cambiare insieme a lui. a a- presente in Shakespeare e ne- da. Arrivato a questo punto il un « inven-tario »; ad altri, poi, derei io di manàa~m, de!l'al- • pari la riuscita (perchè è be~ Sappiamo che in ge:ner~ lo_scrit- . Fallito questo tentativo, ci si vere. Dopo una settimana mi dattarsi. Da quando è uscito aJ:i elisabettiani). Recentissima Maurice si domanda: che sap- studi-arlo e tr.rrne magari nuo- tro. Non voglio atteggiarmi ad chiara la commozione e la sin tore americano evita I g1orna- rivolge al romanzo. vidi venire a casa Anderson. da.Ila creta e per la prima volta è la versione italiana. in una piamo. i:> definitiva? E non ve coneegueaze. Ad ogni modo eroe - a.Ha. mia età! - ma cerità dei suoi sentimenti) ci listi e le interviste ufficiali, _m~ INTERVIST:A,TRICE: Pensate Era davvero gentile da parte s'è rizzato sulle gambe. ha sem- altra colle2>ione di biografie, può che rispondere: «quasi per quel che riguarda !a bi- credo che appaia chiaramente saremmo b·ovati i nd ubbiamen c~e _pure. s1 concede vol~ntieri a C{Ualcuno.d,cen,lo queste pa- sua. Ml chiese: "C'è qualcosa nre dovuto affrontare izli stessi dello Shakespeare di Martin nulle». Ma un libro, è ovvio. bliogratia shakespeariana il di- come !a fatica che sopporto sia. ti di fronte a pagine di viva ai giovani. Anche a Roma. du- role? che non va?". Gli spiegai che orob!emi. Si pretende che J'uo- Maurice. pu,bblicata da Rizzoli. non si legge solo per le con- scouo sarà da rrprendeTe. nettamente inferiore a! com• poesia. Non è questo il caso. rante una conferenza stampa FAULKNER (fissando la gior- avevo cominciato a scrivere un mo sia più bravo di quanto è: L'ediziooe francese di questo elusioni: il sig,.1or Jean Paris. pe1UIOche può venirmene, sia purtroppo. Degni di nota co egli ripeté qùello che ha detto nalista): A me. Sono un poeta romanzo. ''Dio mio". disse e se ed anc'he che sia più miserevole libro. stampata da GaIJimard. del resto, manca nel senso op- Maurlce Martin. Sh<tkespea.re.materiale che morale. nmnque i primi otto versi di a -Parigi. a chi gli faceva do- mancato. Scrissi poesie. in gio- ne andò. ,.:i 1 ov~nto b Gli r;:i;nit::I poi di non ha avuto. per quel c_he se ~:A il suo ~hake~pea~e paT versione dt L. Lombardo Frezza, Pare invece eh.e per certuni. • Passeranno gli anni• e in mande sulla sua filosofia e sul- ventù, ma mi resi conto presto ~ Dopo un'altra settimana In- sconrire. nll'improvviso e con n'è è potuto sapere. un acco~ lm-mem!' (lPa1:is. ~o~) ~ s~- pal!g· 36 0. L. 1 7~- <• Sidera •· Rlz.. pochi a dir la verità, non sia generale « Lasciatemi con lui. le sue opere: « Non sono un che non ero adatto a fare il contrai Ja signora Anderson. che v.rande sorpresa. di essere più .ghenza troppo calorosa (vedi za dubbio un eserc1z10 mtelb- zoh, M, 1.no. 19:,o). così; essi non chiedonc giudizi solo•· letterato. ma un contadino~. poeta... mi disse: ''Devo farvi un'am- bravo e leale di quanto pen- .---------------------------------------, di sorta. ma .soltanto approva.- AL. CAPP .. Roma _ 11 mio Dunque. alle domande fatte- INTERVISTATRICE: Vi piac- basciata da parte di Sheerwood. sasse. Allora si rini?alluzzisce e zionì, afzi _gridt '!tmmirazio- g tudizio sulle tre lirichette? gli circa le sue letture. Faul- ciono i romanzi polizieschi? Ha detto che se non l'obbligate PPnsa che il regno de1t•in)(iu- ne. app =• e e ;.s che altro. lrner risponde che non legge FAULKNER: SI. se sono belli. a leggere il vostro libro lo man- stizia sia finito. p fa oualcosa N o VI T A ' IN. Son ammetton o c he si possa Non belle. ma n~mmeno brut libri nuovi. da dieci o quindici Per esempio. mi piacciono molto derà al suo editore con una let- in quel senso Altre li · , r- ·-::,-..._ , -""· .. , =• trovar brutto ( ji.le! che è uscito te da disperarsi le prime due anni. ma si ripromette. avendo i Frate!!i Karamazov... tera di raccomandazione"~- . vo e m- • -p ,. " dalle loro fertili / ani.a.sie, anzi Troppo incon istente la terza vece l'uomo fa tali cose che <-. € • ~ ~,.· • questo pensiero è talm ente ora più tempo libero. dl rimet- Dopo avere elencato una par- Richiesto d'un'opinone sulla può sembrare indegno di so- v v !ontano da loro. che ne! ca.so CAR. RAB. _ Palermo _ La tersi in pari: aspetta libri dal te dei numerosi mestieri che. da situazione del giovane scrittore. oravvivervi. Altre volte si ri- ~J d'una mia disapprovazione 8i sua idea di scrivere un com- Giappone. le più recenti opere buon scrittore americano. egli oggi. e sulle sue possibilità di ~- ~ 1:1,.:, . 000 D I se o TE e A ' f;n~f;ffi~;zi~~:si ~~::;,i·n~in~a spera di fare altrettanto anche il suo incontro e le sue rela- giovane scrittore non dovrebbe - Ha ma! pensato al pub- 2>"'..._-A giurie. E si noti che, ne!ia mag. - dei giovani scrittori ,italiani. e ha fatto. Faulkner cosi ~acconta riuscita. FauJkner risponde: ~un scatta. Riuscirà a sopravvivere. =~--~~·. . .amentano e mi coprono d'in- furoviaria Mes.sina-Palermo è eoi francesi. zioni con Sherwood Anderson: pensare troppo al successo: an- blico. quanlio scrive? ~~'::;, pa~e d<!i _ ca.si . )<ma, ;;vero, In fondo. non fa che rileggere « Sono stato anche contrab- zi non dovrebbe nensarci per - No mai ra ,ssimi = cos ro ., - con i tempi che corrono - k- Ù · · . , . presentano con una Sicumera qoonto meno egregia. nel sen- gli stessi libri: il Vecchio Te- bandiere d'alcool. Lo portavo. niente. Il successo è come le .- n co_ns,gl!o da dare ai 1-------------------------------------- addirittura sfacciata: eccomi so che si richiama alle piu' il- stamento. Dickens. Flaubert. con una barca a motore. da donne. A trattarlo con disde- giovani scr<tton. 11 C t 2 . d . d d' M t 1 . d . ~--· . t ~ 1956 11 qua dkono ho deciso di fa-,· lustri tradizioni di certa poe- Sb k Ch h . . S - La cosa_ p1u importante. K 491 fu composto da Mozart in cui visse a Vienna, dal 1781 7ERQ 157 a 45 giri EP, racco- vedere delle cose eccezwnali, e: Balzac. Dostoievski. Tolstoi. Cuba a New Orleans. Fu allora gno. ci corre dietrc> premuroso . , . oncer o n. 4 ID o m10ore agno i , ozar' ne peno olr,cos .. =Ioni ecnc,.e . . . . . '• sia romantica e preromantica di apiòpie;r~alza~?coL~ a~~~~~~! ~0 ;_ 'Fta:t;~~ra~;~'-~;°~Zf:~~!: ~ à1~;;i~za! fargli la corte. per ess, è s~r,v_ere. Non devono nel 1788. in uno dei periodi di a! 1791, erano: i diritti d'autore, glie alcune melodie da opere pensa, .non ho nemm;eno 1'ent, non mai abbastanza letta è quasi puerile: «Il fatto che mo davanti a due o tre bot- Gli piacerebhe, per risolvere preoccuparsi. m a1cun modo, maggiore attività c,eativa e. na- l'insegnamento ed i concerti. cantate da Giuseppe Lugo: anni ... ,"!a, no,_ no~ d'tCOno così, (Per.si che uno dei suoi pre- abbia saputo creare un univer- tiglie di whisky. a chiacchiera- il problema. essere un mecena- del _pubblico. Cerchino in. sè tura!mente. di maggiori ristret- In_quest'ulti'!'o settor_e egli era , 0 Recondita arm_onia• .. <!all'atto !f"'e P\: r%t:J P;'!' ~re;~~u.o– cursori nel tema - limitato so veramente suo. I suoi per- re. La ,mattina dopo Sherwood te. come quelli del Rinas~imen- stessi le parole e le affidino tezze economiche che lo spin- spinto a vanare continuamente l della Tosca d, Puccin,; , Che do d' . te ig ti ~ ahimè. alla semplice macchina sona~gi non vivono soltanto stava rinchiuso per quattro•e to. e creare una istituzione nel- alla carta gevano a lavorare senza tre- i programmi. con nuove com- gelida manina•, da!!'ntto 1• del- 1 ono' npe r~ .ven 1'0 t~ a vapore - fu il poeta spagno~ neJln ~n::17.; 0 rr,m lihro. r-ioP rl;t p il pomeriggio si ricominciav~ l:l;quale g1i artiSti J?iovani ~v@<=- , 1 !'. Ò?La. Le principati fonti di gua- posizioni. sia per attiTaTe il pub- la Bobème di Puccini;, E lu.cean ~a!~ort~ ' 10 "· ~ ~! lo Campoamor. autore di un · b!ico che per mantenere alta la Le stelle•. dall'atto 3' della To- antv ti come scn n gu, cel<,bre poemetto sulla strada ,-----------------------------------------------------------------·• sua fama di grande pianista. sca e ,Quando !a sera a! pia- Gu~i ·du .. ferrata. riel corso del quale ,.-;,_,R~~WT'\ offrendogli composizioni sue. ci<!o•, d~ll'atto_ 'Z' della Luisa Non v~g!io-:u:;,;,;r~feafi;•;~':. dava anche consigli agli ardi 1"7=>\d'~r;F-'4'.{ Per la stagione della quare- Mlll~r. di Verdi. Un grup))o d, plica non è ammessa.· loro mentosi viaggiatori che inten- e sima del 1786. Mozart annunciò 78 gtn racco!gon!' una sene d: mandano. io rispondo, e· basta. devano avventurarsi sul de- A . L E N D A R I o una serie d, concerti a sotto- brani. d~l!a Bobeme. con altri Si starebbe freschi se gli scrit.. moniaco mezzo di locomozio- scrizione, ed a tale scopo scris- (amo s i int~rp reti: .. N on sono tori dovessero replicare a quel- ne ). Meno originale il tema se tre concerti per pianoforte: in _vena d, . scherza.re• •. • (èhe Li che recensiscono le loro della neve. Purtroppo. però. i K 482. 488 e 491. I due ultimi p~h~a man_,7! 0 " ( B eniamino opere! risultati poetici lasciano molto portano la data del marzo 1786: Giglt t.. L,c,a A!_banese s.J, C'è stato un signcre che ha a desiderare, anche se il suo si pensi soltanto che Le nozze DB , 3450: 'Si. mi ch,amano tirato in ballo la dignità della sincero anelito di progresso -~...,,·wu. di Figaro dovevano essere rap- Mimi_... • O ~oa_ve J~ncmlla • sua terra. riputandola offesa tecnico ci lascia prevedere (sto presentate nel maggio e non e- (Beniami~o. Gigh, Lici". Alba- da me insieme a!La sua per- i! l I •------------------------------------------------------------------.! rane ancora state finite: e che nese. An s tide Ba,:accht. Afro sona; un altro che esige che a a ettera de suo verso) un nello stesso periodo abbiamo Polt. Du,!w Barontt). DB 345 z: i suoi racconti debbano essen nuo,,o probabile componimen- Sul Corriere del!a .Sera del! 1, forse ,a più sprovveduta. ~ E ao. è vero, nell'aggettivazione. mameme ci auspichiamo; è un resteremo in una vuota accade.. una sonata per viol>no, una , Dunque è proprio fi~ita •. ~ I~ letti. riletti. studiati e ristu– f~tes~tla•:atellite artificiale testè gennaio, a proposito delle Fia- dopo aver mosso alcuni appun- ma glorificando come è giu- !>ene che il canto si rinsangui mia che. come è sempre avve- cantata, l'atto unico L'impresa- un. coupé • (Beniamino _Gigli. diati. •per non fare !a figura ~ be italiane, pubblicate da Ei- ti così cpnclude: « La trascri- sto piuttosto il guidatore. il pi- di idee e concetti e che i poeti. nuto e avviene tuttavia. si ri- rio teatrale. nonché i concerti L,c,a Albane.se, Afro Polt, Ta- del Foscolo a proposiw del- GIUS. REC. - Magenta - I naudi a cura di Italo Calvino, zione è sempre animata. pie- Iota, che JJOn il congegno del invece di annoiarci con parti- durrà. infine, al famoso molto che abbiamo nominato. Del tia_naMenotti). DB 3457: , Ve.e- !a Francesca <ii Pellico •. Di suoi tentativi (con tutti i .c:li- scrive Emilio Cecchi: « Gll ot- na di movimento e colore. Es, quale essi si servono. Si di- colari quisquilie impressioni- rumore per ,;iulla •. Concerto n. 24 diremo soltanto chia _zmi_arra» .. •_Son_o.andati• fronte a simili aberrazioni c'è !etti che non sto a enumerare: tocentisti raccoglitori di fiabe. sa aiuta anche a fare giusti- rebbe anzi che della macchina slicbe, vengano a investire i Occupandosi del diciannove- eh.i, esso è ,-eputato da motti (Bemam~no Gigli. _Licia. Alba_- da mettersi le mani nei ca.– abolisca, comunque. quegli in- novelle, ed in genere docu- zia d'un pregiudizio curioso. si parli sempre meno: appunto grossi problemi della vita, della simo volume dell'epistolario crit!ci come i! migliore di quan- ne~e.. Duilio Bar~nt,. Afro Po!,, pelli. cisi tip6 e '\•edi? ,, « non vede-' ·menti della lettè,afura popolare che il Comparetti condivideva: perchè la sua incessante traslor- fede del mistero universale; carducciano Geno Pampaloni. ti ne abbia composti Mozart. Ar,s_tite Baracch,, Tattana ~e- Scusino glt altri. quelli che te?•· che sono di pessimo gu- italiana.. in gran parte segui- il pregiudizio d'una presunta mazione, 11 suo sempre plu ce- e i drammi della società moder- sull'Espresso del 13 gennaio. e in senso assoluto uno dei pii, notti). f?B 3459: ,Tornò~! nido non c·erano, per aver do1'1Lto sto) lasciano per alcune note rono un indirizzo locale. In poYertà della nostra noyellisti- !ere perfezionarsi. impediscono na. eccetera eccetera. Ma se annota questo aneddoto: «Quan- belli\ che esistano. Un critico la rond17!e •. [!onne?: ... nposa • legpere questo sproloquio che di loro semplicità e freschezza Sicilia, il Pitrè: e verosimil- ca popolare, che nel suo com- di definirla nei suoi limiti; tutto questo non nasce da tilla do. nC!I '96. la colonna Bara- inglese. A. Huatt King. scrive (Bemamin~ Gigli. Li~ta AJba- s,:,ero, avrà_ l'effetto di scorag– a bene sperare. Continui a mente le sue pubblicazioni non plesso è invece assai ricca Po- sen,a contare che ormai le necessità imprescindibile aeJ tieri è distrutta ad Adua, I e- che , per i! potere d'immagina- nese. A_risttde Bar~cchi. _7'.atìanagiare_ atm eventuali pro.e. scrivere come ora. per diletto furono senza in!lusso sul rin- vertà fu piuttosto nel roman- aquile. le folgori. le frecce, i mondo spirituale dell'artist~. mozione nazionale si riflette zione. per !'unitd della conce- Menott,. Afro Po!,. Dut!to Ba- stan~. e per passare il tempo; ci pen- novamento del Verga nei Mala- zo, sebbene con alti compensi; ruggiti, insomma l'intero ba- non proviene da una sofieren- nell'animo corrucciato del poe- zione e la meravigliosa strut- rontiJ. DB 3460- . A f:uttL già che_ ci sono. ri– serà. se vorrà assisterlo della voglia. Nella Toscana: l'Imbria- ma di qui si snrebbe portati ad gaglio di metafore care ai pa- za. da un tormento profonda ta. che scrive una lunga lettera tura del primo movimento. im- 7?a!la se~pre interess~n~e e p_et~ro dt_ n~ chiedermi con– sua ben (ma Dedizione. la poe- ni. il Com paretti. il De Guber- ad entrare in tutt'altro di- dri. si è del tutto consumato. mente umano dello scrittore. ~d allo Zanichelli; ma nè allora nè maginata per contenere e ri- ohiotta sene •. Clef • di JOZZ, s:g!t o aiuti. per !a pubb!ipo– sia a farle dire un giorno una natis. il Nieri e ·sopratutto il scorso~ Quanto ai poeti, essi si sono è. invece, esibizionismo dottri- mai si può trovare nelle sue solvere grandi e tragiche pas- della •Columbia• segnaliamo z,one. perche !'on posso dar– di,·ersa ragione. Nerucci. In ciò che riflette tali G. B. Angioletti. sulla Stampa resi conto che la calma si ad- nario, cerebralistico; ncerca parole un accenno critico alla sioni. raggiunge le altezze della « Osca: Peterson plays_ C!)unt ne. Pensino. pmttosto a lavo- ricerche folkloristiche, la Sici- del 9 gennaio, in un articolo dice al canto assai più dell'io- fredda. affannosa. studio voli- politica crispina. che egli con- grandezza di Sofocle.. Ras,e». Pe_terson SU<?na t! piano. rare seri".mente. e. se ualgono ORL. MEL. - Limena - Non l' J T e !'ti, e · rt 1 t I oet· e !e macchi tab'lità e che un ggetto tanto ti d ll' J t all ·d d' · · • • Herb E!Zts la chitarra. Ray qualcosa. 1! momento della pub- vorrei scoraggiarla con un giu- ;i~tit1 si~~af: J'u: t~~:e' pri- ::'e, 1 ~r: ~·attio a~nota: - Ironi; ~iù è p~etico quan~o più raffi- d~~ _cim~ 0 ~it_fi!!t 0 arzig~g~f; ;~ %~e\~~z~ed!c~~1~io~~l :!~ .. ~:a q:::~tonii~~laev 0 ;ftiJfs!;:~ rriw~ ii b~f5~ 30 Buddy RJ_c~rlica.,Jione verrà anche per dizio totalmente negativo (an- vilegiate. Su duecento tiabe. o no. buona o cattiva fede, la gurabile in una forma com- erudito._ ;1>olem1cao prop:igan- ri~l~ina. E tuttavia._ quando il edizione I~ • Voce '!e!. Padro- n"e: ~ r'.'e~~~r Leap/~ :. ~~ o;~F. _ Padova. Jli mandi del– che se lei cortesemente mi as- trascritte in lingua dal Calvi- macchina suscita pochi versi piuta. suscettibile soltanto di da P?lih_ca, rrio_rale. religiosa Cris~1, . ancor_a presidente del ne•. eseguita d11lla pianista Gi- Does 1t •. , 9 _20 Special •. l'altro, perchè il suo raoconti– sicura che • non griderà) ma no, quaranta all'incirca sono buoni e moltissimi cattivi; pro- piccole singole variazioni». che dir s1 voi_:ha, se tutto que- Cons_1gho.lo !nv,ta a ~na. e~- na Bachauer accompagnata dal- , Jum-pim' at the Woodside •. no di tre anni fa. pur essendo certo non posso in coscienza siciliane. altrettante toscane, e prio in quanto le si attribuiva- « Che la poesia esca dal tra- st~ deve ser~ire per _1sfod1:rare co di nuovo il ~-arducc1 genti- !a • London Orchestra. <!iretta , Blues for Ba.sie». • Broad- garbato e grazioso. è troppo illuderla co:i un giudizio che stanno ugualmente fra le più no virtù soprannaturali e mi- pezismo esJ?ressivo - scrive con nei congressi, con _abile_':' 1stu- I uomo e poeta: Ho_ promesso da Alee Sherman. Il disco è wav•. , Blue and Sentimental •. esile. non è un 1>ero racconto. non riveli la grave perplessità belle. Abbastanza ricche la Ve- racolistiche. Bisogna .riconosce- giovanile slancio Giuseppe Vll- diata_ eloq, uenza. 1 soliti .P:O- questa s_era ~ un~ ~ignora. ,A- QDLP 6059. _ Topsy •.• One o'Clock Jump •. E' pi..,no di promesse non man– in me destata da1la lettura dei nezia col Friuli. e Bologna con re che oggi perfino i nostri laroel sul Giornale d'Italia del- blemi su.li eter~o modo di. m- a.spetto 1. tuoi ordm 1 per un al- Sempre della , Voce del Pa- • Jive and Fil'e •. 11 disco è tenute. che k> fanno somigtiare suoi versi. la Romagna; mentre delle ri- alati giornalisti sportivi si mo- !'8 gennaio - e imm,.ginifico è tendere, co ncepu-e _e ~ar~ l arte tra sera • » drone •. segnaliarr.o. nel cam- segnato 33 cx 10-,39 _ piuttosto O un bozzetto. HOFFMANN manenti regioni il Piemonte è strano più guardinghi. infieren. un bene che tutti ardentissi- in genere e la poeS1a m 1Spec1e. APOLLINARE po della musica lirica. alcune EDISO:,,r l\n:,,rOSSE AN~fICA ROMA A ·ETON Il ''diario sentinientale,, (Continua da pag. 5) za popol<>.re fiorentina, la sua ca, della ricerca delle imma- mente oggettivate e sempre affettuosa scoperta di un gin; e delle sensazioni con la ,a prassi di altri paesi - han recenti tristissrme e;;penenze in prigione per aver punzec- l'opera di Augusto nel succes- più libere (anche se al loro mondo popolare dai caratteri penetrazione in quel mondo potuto sopravvivere proprio che vai,no dalla Germarua cbiato i Metelli e Scipione; sore. ripete il giudizio nega. fondo più segreto non si può ben. definiti e precisi alla qua- (Contin= da pag. 5) nale; ,a tendenza a sostituire perchè il congegno istituziona- hitleriana ai paesi d'ooservan. e più tardi Terenzio dovette tivo degli A·nnales di Tac.ilo; fare a meno di avvert,·re la le e condotto da tutta la sua popolare che egli sviluppa e al Senato J'a6sembiea popolare 1e, nel suo empirico, duttile za sovietica, l'apparire. nella iar buon viso all'insinuazione 2) che certamente, nella ri- illumina attraverso le vicende come fonte d1 potere, a scal- adattamento alle mute"oli cir- Roma antica (cosi esemplare cbe suoi nobili amici colla- gicta determinazione della ne- t~accia di nodi _mer:norial_isti-jesp;rienza!· . . dei suoi eroi tipici. vicende zare. cioè. i cardini deJ;e istl- costanze, risultava dalla ca- per ogni aspetto della vita oorassero alla stesura delle cessità d'un prmcipato, sotto- ci) _dal pes? di riferimenti au-, . E propno il suo mumc!pa- che si immedesimano con la tuzioni. Sulla base di questa pricciosa. ma pur ariosa giu- politica e culturale), di un re- sue commedie. E p1'0prio quel lineata per giunta dal princi- tob1ografic1. I l:smo l'elemento che ass1cu- stessa nuova storia della cit– impos1az1one di severo conser- stapposizione di forme e modi gime in cui il e,,uJto della per- Silla, la cui opera e il cui pro- pio dell'apoteooi, di dubbia ri- Un mondo popolare sempre I ra la sutura e l'immedesima- tà di cui la sua narrativa vatorl6mo istituzionale, tutte di età diverse. Invece proprio sonalità si estendeva fino ad gramma lo Smit.b espone el ducibilità ad origini autoctone. pronto a tradursi in narrazio- z1one. senza che ne risulti le imponenti forze d1 carattere percbè oggi l'Inghilterra, nella infrenare rigorosamente le giudica (pp. 106-07) col mas- Augusto conlrlnuava, nella ma- ne è dunque della stessa vo- una continuità interrotta, tra aspira ad essere una libera sociale, etnico, culturale, re- sua incipiente senescenza, nel manifestazioni di dissenso s1mo riguardo e col massimo niera più evidente e più so- cazione di Pratolini: quel il Pratolini lirico-evocativo testimonianza. Sino ad oggi ligi0»0. le quali resero inevi. suo già consapevole e paven- suona come un rintocco fune- sforzo di benevola compren- stanziosa, l'opera di Cesare; mondo è nella sua stessa ori- delle pagine di Diario senti- al centro di Una storta ita– tabile la crisi. vengono dimen- taro scadimento dal!' altissimo bre per il concetto di libertà sione. era così ·poco tolJeran. 3) che nessuna prova sus- gine. nella sua formazione menta!e e il Pratolini espli- liana è una Firenze -eopolare t.cate o meg,JO avvù11e so110 rango f!Dora assegnatole, co. Ma ca parte i frizz.i conoess, te !" critiche, che la chiusa sis:e di una libe.r_tà di parola: umana, è in certo senso il citamente narratore di Cro- che in Mete!!o assurge pres– l'etichetta di una ~ decadenza mincia ad aggrapparsi. con te• sulla scena a Laberio) è pur dell or:iz1on~ PT? Roseto Ame_ S?lto A;ug~sto, più est'!"a di mondo de; suoi affetti, quello nache di poveri amanti del- spirituale "· che. permettendo stardo formalismo, a istiLuli e vero che la pro Marcelk> dJ rtno, m cw Cicerone compie d un pnnc1pato autocratico, se di Cronaca familiare ma è I- I . · . soché a specchio di una vita la diffusione d1 uno scarso ri- metodi non più avvertiti come Cicerone e il fa:to che neJ acrobazie per dissociare 11 dit- quella ch'è ancora assodabile t. , 11 d 11 . ' d. le Ragazze di San F'red,ano nazionale; ma può esserlo spet:o della legalità costituzio- traduzione approssimativa cL breve tempo della dittatura tatore dai rilievi sulle male- al tempo di CesaTe. e che per- ..~es~z~-u~_ oU e e _imprese ei I (che è forse. anche sul piano perché si tratta di qualcosa di nale, avrebbe compromesso la una vivente sostanza politica c:e.;ariana poterono sorgere e fatte di un suo liberto, fu ciò nessuno potrebbe negare m!rabhe 1 . 1 na g~ordata !11-e- narrativo. il meno convincen- veramente autentico nei sen– saldezza dello Stato. Era na- ma come esteriore. fossile invo- circolare le opere retoriche e considerata un atto di sbalor- aJ regime augusteo i caratterù pa . t I mon °. 1 u~ ~p- te tra i suoi libri) e soprat- timenti e nella <realtà della turale che in tal modo fos. lucro di una realtà ormai sfug. filosofiche dell'Arpinate coi ditJva, quasi irriflessiva auda- si dovesse !are la storia coi SSJOna_ a !! amai a a 0 .e~ t tt d' M t !! l'' . . . sero ripresi tutti i luoghi co- gente. proprio percbè. dopa la loro numerosi spunti polemi- eia giovanile e ispirò all'auto- criteri astratti e anacronistici scen~ d1 ':'•a de' !"fa~azzin,, u · 0 1 e ~ o, mciociars, sua Firenze, della città con munì della polemica politica coraggiosa duttilità con cui nel- ci. palesi o nascosti, stanno ad re il salutare proponimento di dello SmJth; gli _mcontn f!"rnrruruh delle della memoria con la crono- la quale egli ha stabilito at- del più miope liberalismo Je. l'immediato dopoguerra addi. indicare che in fondo al tem- un prudente cambiamento d. 4) che la tanto conclamata Amiche. ma m ciascuna di ----------------- ga!itario e s'insistesse sulia ve:1ne à una radicale trasfor- po di Cesare l'alta cultura let- aria. restaurazione morale e reli- queste prose Ci Si rende con- mancam:a di scrupoli dei capi- mazione del Commonwealth teraria e politica costituiva E' naturale che, sulla base giosa di Augusto non fu, co- to che si articolano già in popolo, sull'abbandono della essa ora ripiega sopra una di- tabù anche per gl'indirizz1 au- di una cosi frusta e antiquata me ritorno alle tradizioni, se nuce le vicende più comples– respectabHity, della gentleman- fesa non elastica dei suoi u.itJ- tocratici, su per giù come da impostazione de:i problemi, lo non u.c modesto sforzo velie.i. se e ormai a.perle di Crona– !lness nei contrasti politici. sul. mi privilegi, sopra una specie noi nel ventennio nessuno di- Smitb, tanto J>C1' non dipar- !ario. come si ricava da un che di poveri amanti e di Me– l'improvvisazione della condot- di guerra di trincea in ~ul ogni sturbò la sottile opera pole- Li:si dalla maniiera più ~cola- attento _esame dell'ope_ra de.i teno. del Quartiere e delle DUE VOCINUOVE ta politica <ii quelli che altri pollice di terreno è difeso sino mica e corrosiva che il Croce s~1camente tradizionale d1 giu- poeti p1ù r.appresentat_,vi del Ragazze di San Frediano. Il (Continua da pag. 5) considera grandi e coscienti ri- all'ultima cartuccia, lo Sm1th andava esercitando coi suoi d1ca_re evE;.Dti ~!-'ttora cosi ap- suo chm'.1, e cb~. se 1;D essa dato foridamentale che uni- stesso anno Ed entrambe so- voluzionari, sulla piaga degli si affanna in una difesa osti- volumi e suUe colonne della passionant.1, additi nel program- vanno nscontrat:i motivi d1 sce Je due fusi dell'opera di I d t h 1 . eserciti personali e deiia pro- nata e formalistica dei più lo- Critica. Ma soprattutto vanno ma · e nell'opera di Augusto prog<resso spi-rituale questi p t r . ( • . no a e e e pesano ne n– gressiva impol'tanza assunta gori istituti dell'antica Roma tenute presenti queste du la provvidenziale restaurazio- son da accreditare s~mpre al ra O 1111 se ~ur ~Il iue faSl I cor~o di alcuni poeti. Esiste dalla casta militare. con un at- repubblicana, battuti dai ma. considerazioni: ne della morale e della men- grande sommovimento cultu- vere de propu~ si atta, e j anzi tutto un gruppo di teggiamento che ricorda il Ce. rosi della rinnovata coscienza I) l'assoluta inconguagba. talità trad-izionali, il colpo di r.ale, filoso!ico e religioso che non . 1 uno sviluppo_ natura- scrittori che si portano chiu– dant anna togae ciceroniano e politica. sociale e religiosa del- bilità della nostra mentalità timone che ,raddrizzò lo Stato accompagnò la crisi della Re- le. dt. una '!'latui,azione che I sa nella mano una qualclle non riilette al fatto che Mario. l'Occidente. Questo formalismo liberale al concetto classista romano avviato sulla cbima pubblica e in buona parte la tuttavt? . 1?~c,a mtegi:e tutt~ I data che ha finito per inci– i.i creatore di questo indirizzo istituzionale nella valutazione e aristocratico di libertà che della decadenza. E' !in trop- determinò. Tutto quel che di le possibil!tà dello scrittore) e I dere sul loro lavoro. Date si avvalse della riforma degli dei problemi storici, così cJa. l'oligarchia romana nutriva d1 po facile obiettargli: programmaticamente naziona- appunto il suo senso della paragonabili ad elettrochoc ordinamenti militari proprio morosamente affermato proprio !ronte alle masse dei nulla• 1) che proprio_ il fati~oso, listico e tradizionale era con. cronaca, cioè 11 se!1so d1 un I per la carica esercitata psi– per comunicare una scossa in- in quella Mecca dell'empiri- tenenti, dei forestieri, dei sog. compromesso ti:a 11 vecchio e tenuto nel progra_mma d'Augu- p1ccol'? mondo ~,uso nel_le cologica e poetica em~tiva novatrice ai metodi elett.orall smo politico ch'era finora !'In- getti, per non parlare del groo. il nuovo, escogitato da Augu- sto servi se mai a ritardaa-e sue vicende quotidiane. che E f'l . 't · e di qui a tutta la concezione ghilterra, sta a segnare la de- so problema della schiavitù. sto, rese irrimediabilmente dannosamente quell'amalgama basta rievocare nel clima di eco un. 1 0 nm_as O ancora dei diritti politici e del loro cadenza della cultura storica che, almeno secondo gli sto- problematica la vita costitu- cui tendeva invece tutta l'ope- un intenso rapporto affettivo, nascoS t o. la poeSia att:a:7er- siòtema. e politica inglese, condizionata rici marxisti, vieterebbe di zionale dell'Impero, tanto che ra di Cesare. Nel non aver perché diventino avventure so alcune date essenziali ... La grandezza dell'Impero in- a sua volta dalla decadenza poter p'rospettare qualsiasi pe- subito dopo la morte del prin- compreso questo si rivela la fatti esemplari di una società ~ ~er tornare all' A~cat~ glese come lenta. solida crea- di quella stessa nazione, sul riodo della storia 1ntica come cipe ebbe inizio quella lotta detenOTe menta!lità del tipo citbadina Scrivendo di Me- tatis, e la sua una poesia d1 zione si basò, per universale piano delle entità politiche e istruttivo ai fini d'uno svilup• or~ ~orda ora aperta: !ra J Rule BT_itanni~ cui l'analis! tello ci a~cadde di parlare qua- oc~asion~? M~ di quale na– riconoscimento, anche sul con- storiche. po del conceno di libertà. che prmc_,~ato e la_ ve~h1a clas- ~elio Sm1th è '.n~ormat9:: _a 1?1 si come un suo limite di una tu1 a è l occasione che _spm– genito, immutabile empirismo A ciò si aggiunga la persi. allora non ern avvertito come se d1n~e1,1te. di . cui tutta la l o.~goglioso SJ?1nto ~w:i:1tarJ_o inclinazione municipalista di ge questo poeta a scrivere! della coscienza politica e isti. stente fedeltà ai c!ichés pro- oggi da noi; pubbllC1St.1ca antica ha fatto so-.<_>stante agh _aspetti p1ù vi• Pratolini: in realtà quell'in- Possono essere i mulattieri tuz.ionale dell'Inghilterra, sl pagandisticl del temp0 di guer. 2) il fatto che la liberLà di pagare le spese ai mon:irc~I 1 sto~• della coS1ddetta restau. clinazione è tutt'altro che un del suo villaggio silano ve– che un rigido sistema cost:ltu- ra. alla polemica antitotalitaria, parola, nelle sue manifestazio. con una Tec!Slone ~i giud_1z, razione augu_st~a appare al- limite ma al contrar· u le- stili di fustagno, vivi nella zionale non si saprebbe mal che fu il pezzo forte dei paesi ni pi~ sp10f:, f!-1un fei:iomeno che certo il confonmsta Snuth trettanto legittuno quanto lo . 10 .n e I t. t · t ravvi sare in un momento pre- di cultura anglosassone. Come proprio dell ultimo periodo di non aVTebbe mancato d,i sotto- snobistico distacco degl'Iniµes; mento essenziale. una ltne~ di f O r O _raspar_en e es!s enz~ ci.so della storia inglese, nel- da noi Ja pigra sus~istenza di e:isi, _fu una conseguenza dei scrivere, se non si fosse !er- dominatori, legati sotto ogni s~iluppo _della s1;1~narrativa, atta di g~s~i ~archi e d1 la s ua fase ascensionale anche tale posizione polerruca ba de. nvolg1ment:i che annullarono mato prudentemente proprio clima ai pregiudizi e alle abi- s, può dir~ _addmttura della d~solato gng 1 ore, o lo stra– se tutta la polemica liberale terminato singolari episodi il timor reverentia!i.s fin al- alJ'instaurazione del regime tudini ?ella l_oro ltome: quel- sua nan-a_tiy,t~ (anche quan~ ~tO~bo c~e l_o sep~ra. da ca.– europea s'è richiamata all'e- quale il pavido oblio d~l b1. lor_a nutrito ~ei rig~a~di de~H augusteo. secondo quella stra- l'offensivo distacco che ha do Pratolm1 c1 conduce fuon ra. 11:nmagme, la pietà per !I sempio inglese; e proprio que. millenario della morte d1 Ce- alti papaveri dell ohgarch1a na inconscia ipocrisia e con- !atto sl che i popoli soggetti di Firenze come in I! mio smc,da Pavese o la speran– sto è servito a spiegare J'at- sare. cosi lo Smith anche in Proprio nel periodo che cosi tr~ddittorietà di tanta cultura dimenticando la loro opera ci- cuore a Ponte Mi!vio e nel; za destinata a essere giocata taccamento deaJ'Inglesi a certe questo si palesa figlio genui. convenzionalmente s, vuol moderna, che di fronte a Ce- vilizzatrlce. li odiassero come bellissimo racconto Lungo a « testa e croce•• con la :f~rmule. a ce;!i usi. a certe no di una fase d'involuzione considerare ~me l'elà aur~a sare esalta Augusto, ma poi c~mpioni del più esoso colo- ·viaggio di Nata!e che chiude amarezza della povera gioia cerimonie di veneranda anti- spirituale e culturale del suo della _sacra hbert_à repubbh- non ap)?Cna s~ ~• _ad ~ami- niallsmo questo Diario sentimenta!e: in ~he non ce la fa a riempire chità, che - contrariamente al- paese. Certo, alla luce delle cana, il poeta Nevio era !lll.lto nare ·gl unmed1ah rilless1 del- ETTORE PARATORE realtà parla in lui l'esperien-1 il vasto cuo1 e d'un poeta. Occasioni di vita, dunque, e beato chi non le ha si– mili occasioni, e può per– mettersi il lusso di andar dietro all'acqua del fiume che ride o agli occhi che q u e 1 fiume mangiano. Un po' come a caccia di farfalle sotto l' Al'co di Tito. Ma quando troviamo . un poeta, tale pur nei suoi li– mi ti - e Accattatis ne ha di limiti; una discontinuità di discorso, un battere tal– volta la via più facile della resa poetica, una non sem– pre risolta sapienza di pa– role, e qualche volta gli ca– p\t~ di risentire troppo da vicino la lezione d·Ungarettj (si veda in e Caduta> e al– trove) - volentieri allora vien fatto di tendergli una mano. Sia p u r e per indicargli soltanto i suoi limiti e sot– tolineare i suoi difetti, come si usa fare con i poeti che si conoscono da molti anni e che continueranno a batte– re la strada della poesia con coscienza e caparbietà, vo– tati come sono al sacrificio. ELIO F. ACCROCCA traverso i suoi stessi ricordi, nella rielaborazione. riflessa in personaggi e vicende. della sua esperienza, un rapporto veramente indissolubile tra l'uomo @ l-0 scrittore. D'al– tronde, queste pagine del Dia– rio sentimentate sono legate almeno in gran parte a una letteratura fiorentina. e ita– liana degli anni che prece– dettero l'ultima guerra, nel– la quale il Pratolini. come Bilenchi. come altri scrittori ha respirato l'atmosfera a1 tempo della sua formazione e delle sue prime prove. Che la maggior parte delle pagine di questo Diario sentimental.e appaiano al. lettore di oggi impregnate di quell'aura non deve 11ortarci alla conclusione che sia quella la vera incli– nazione pratoliniana: non sol– tanto sono in quelle pagine tutte le indicazioni che lo aVTebbero condotto più tar– di a Via del Corno ed ai can– tie1i di Metello. ma altresì sotto la lirica evocazione del ricordo e sotto talune infles– sioni che sono proprie di una stagione letteraria, urge la forza morale, la vitale pre– senza di una coscienza. e non c'è veramente pagina di que– sto lìbro nella quale il letto– re non ascolti il battere di un cuore umano. FERDINANDO VIRDIA Leg~(sete LaFier'

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