la Fiera Letteraria - XI - n. 48 - 2 dicembre 1956

Dom mca 2 dir mhre 19,-,.. T ,\ FTF'f' \ A PROPOSITO DI UN VOLUME DEDICATO AL "QUARTIERE " Architetturae architetti Nelle hero * commissioni urbanistiche, intorno bene gli artisti. Ci ODO . u1vece un * a1 tecnici acco di . tar• h– élVvoca Li di LEONARDO Sl1lllSGALLI Ai tettori deUa Fiera è noto un SinfsgaUi poeta, autore di Vidi le Muse, dei Nuovi Cam– pi Elisi, de La vigna vecchia. Meno noto i! Sinisga!!i critico e saggista, autore de! Furor Ma– thematicus, che sta a braccetto con SinisgaUi documentarista famoso (la Lezione di geome– tria e i! Millesimo di millime– tro hanno avuto premi inter– nazionali) e direttore della ri– vista Civiltà delle macchine, ta grossa sorpresa editoria le di questi ultimi anni. Sinisgal!i si interessò giovanissimo di pit– tilra astratta, di lndust•ia! De– sign, di a1·chitettura. di pub– b !icità. li. Quaderno di geome– tria ftl stampato a Milano, ne! 1936, da tipografi amici, e de– dicato alla memoria di Edoar– do Persico. SinisgaUi ha pro– messo aUa Fiera una cronaca periodica dell'architettura e del rapporti tra arte e tecnica. Gadda, Pratolini. Pasolini. Patroni Grif– fi. Moretti. quanta letteratura buona e cattiva potrebbe andare a braccetto con l'urbanistica! Avremmo visto volentieri nel volume ottimamente stampato da Lui– gi De Luca, e dedicato al • quartiere •• qualche asterisco di pugno di uno scrit– tore o di un poeta (non so, la storia del Macao di Arduini. la Milano di l'altrieri di Dossi e certe pagine su Udine d1 Sve– vo). Sono certo che nelle commissioni ur– banistiche, intorno ai tecnici starebbero bene gli artisti. Ci sono invece un sacco di avvocati. Storoni. Cattani. etc., gente rispettabilissima che saprà leggere tra :e pieghe dei regolamenti ma non caverà mai un bacherozzo dai mattoni. Proprio in questi giorni leggevo 1n una famosa cronaca napoletana la serqua di miracoli compiuti da Virgilio per il risanamento di Napoli. Virgilio costruì le fogne, Vir– gilio allontanò una epidemia, Virgilio di– strusse le mosche partenopee prima de– gli americani: miracoli dei poeti! Un mese addietro c'è stato a Torino il VI Con– gresso Nazionale degli Urbanisti. Mi so– no affrettato a leggere le relazion1 e la lista dei convenuti. Se fosse stato vivo Filippo Burzio avrebbe potuto dire molte cose ai tecnici. Hanno discusso con gran– de competenza. Marconi, Samonà, Qua– roni. Olivetti, i problemi della pian1fl– cazione interregionale. E Olivelli ha tro– vato parole commosse. ha citato ii Papa, ha citato Einaudi, ha citato Tocqueville. Neutra. F. L. Wright. Simone Weil, per concludere che soltanto una saggia legi– slazione. una pianificazione moderna, po– trà arginare il pericoloso flusso dei ca– foni verso les splendides vil!es. Wright se la piglia coi gr.ittacieli e proprio in questi giorni ci arriva la notizia di un suo progetto per un edificio di 1500 me– tri di altezza. Una çollina di acciaio. una piramide. Anche Neutra di passaggio per Roma se l'è presa coi casoni, con le ca– sevme, con i falansteri della periferia (povero R!dolfi!). • Avete l'automobile. la motoretta, la bicicletta, il tram, il filo– bus: èhe vi costa spostarvi di 10 km. dal centro! •· Il bello è che a dieci chilome– tri dal centro sorgono i medesimi cason:. le stesse caserme. gli analoghj falansteri. E le famose case colletti ve, e l'esperi– mento corbusiano di Marsiglia? E' im– possibile farsi incantare dalla Basilica di Massenzio quando si mettono i pisciatoi al centro delle piazze. E a proposito di questi credo che il più incredibile stia a Bomarzo, a bel vedere su uno dei paesaggi più belli del viterbese. Neutra si è in- contrato con Pier Luigi Nervi. L'inge– gnere Mondini, traduttore di fiducia del– l'architetto viennese-americano, ci ha det– to che l'incontro è riuscito memorablle, anche se, per via delle diverse favelle. i due insigni costruttori hanno po'.uto scambiare soltanto qualche monosmabo. Nervi ha portato Neutra a vedere la co– pertura di una rimessa o di un mercato. non ricordo bene. ecc: la cupola di 84 metri senza pilastri del nuovo Palazzetto dello Sport in cemento armato precom– presso. Gli elementi della volta rono pre– fabbricali e l'operazione di montaggio richiederà soltanto alcuni giorni. Pare che Neutra si sia molto interessalo alla cosa, ma le meraviglie tecniche. le risor– se del èalcolo non devono far molta pre– sa su di lui. A Neutra, come a tam;. non interessa l'Urbe. la Polis. la Civila. m,i il suburbio. Per questo alcuni inte;;;gen– tissirni redattori di ATchitectural Review hanno cominciato a manifestare dei so– spetti intorno a questo nuovo mito del e decentramento •· la Subtopia. Per tornare al volume • La Casa • (qua– derno dedicato al • quartiere •) d, cui abbiamo fatto cenno al principio di que– sta tiritera. vorrei segnalare al lettore sui generis di questa rubrica il lungo sag– gio dell'architetto Ludovico Quaroni, che ha curato anche tutta intera la raccolta dei contributi parziali. Ci sono dichiara– zioni patetiche frammiste a una dottrina che da noi non abbonda. ci sono ·ntui– zioni e rivelazioni che danno lievito al discorso e fanno perdonare una ccr,d 1- cumera professionale. Anche l'architetto Bottoni, la dottoressa Anna Maria Ma– hieu. la professoressa Lidia de Rita han– no toccato nei loro saggi punti vivi e do– lenti. Il volume onora la nostra cultura. in un campo quasi ancora vergine da noi. e il cui pe o è così decisivo per la no- /4 Leonardo inisgalli stra vita e per la nostra civiltà. per nostra educazione. per la nostra umanità Sono stato a Napoli a \'edere lo scempio di Piazza Municipio. Lauro non è cosi brutto come si dipinge. Castel deu·ovo ~ davvero una gemm!' e senza dubbio oggi si gode bene da ogni lato. Viceversa il brutto cimitero del molo. che restava dietro la siepe degli alberi pressocchè invisibile. ora si vede fin troppo nella sua ingombrante malagrazia. Ma è desti– no che ogni città porti sul ventre 11 suo cilicio. Pensate all'arengario di Milano in Piazza Duomo o all'altare della Patria in Piazza Venezia. E per concludere: spe– ro che non sia sfuggita agli intenditori la polemica acce.sa da Bruno Zevi sulla autenticità del Manifesto di Sant"Elia. E' una leccornia filologica, una lumaca. che come succede spesso alle lumache, non contiene che una miserevole traccia d1 mollusco. Sant'Ella. con o senza il Mani– festo. esce dalla zuffa senza guadagni <' senza perdile, Che cosa ne penserà Rey– ner Banharn il più attendibile storico del futurismo? LEONARDO INJ GALLI PER lJ 1 TORI DELLE * * Paµ.. 3 O TRE RIVl TE Auguriamoci che l'assurdo prolungarsi della polemica anliermelisllca, tramutandosi in ~az:::arra antilet– teraria, non I inisca col cambiare le carte in tavola di * •J :X Il I CO In una storia delle nostre ,ini - ebbe la singolarità d1 allo svolgimento letterario riviste, che prosegua e na- accentrarli tutti in sè, nell'in- (tuttavia considerato nella z1onalizz1 quel!a dello Hern1"t tento di coltivarli alla pari, concomitanza dei suoi fatto– (1941), un po' troppo toscani- anche se poi in pratica si tro- ri spirituali e socia!~ artistici na ed aneddotica rispetto al- vò a farlo in così vario gra- e c-riticL storici ed estetici), lo svolgimento e al contribu- do che ne nacquero discus- la rivista per cosi dire più to dell'intera produzione pe- sioni e polemiche senza fine. • voJciana •, che si sia avuta e riodica. in una simile stona, Segno - comunque si voglia che si abbia in Italia dopo la ;e mai una volta verrà scrit- giudicarle - che incidevano Voce, è quasi certamente ta, un capitolo potrebbe es- sopra una realtà non del tut- quella intitolata H mutino. sere intitolato dalla Voce al to aliena dalla nostra odier- Dal novembre del '51 ad og– Mulino. Due riviste che, col na, specie per quanto si rife- gi ne sono già usciti 57 fa– loro particolare accostamento, risce alle vicissitudini del rap- scicoli e dei primi 50 è stato ,·ogliono indicare un tema me- porto tra libertà e cultura, tra approntato l'indice generale, ritevole di studio. Ma in qua- letteratura e società. diviso per materia, ma com- le delle diverse direzioni di Le conseguenze del tempo · d 1 · d cui è suscettibile l'indagine? vociano sono infatti tutt'altro prenSivo ei so i saggi, egli articoli e delle note che un Utile, come raccolta e ordi- che esaurite e non possono folto gruppo di giovani e ag- namento di materiale, sareb- venire inventariate come una guerriti studiosi, capeggiato be innanzi tutto la bibliogra- partita chiusa. A provarlo ba- in Bologna da Pier Luigi Con– fìa delle riviste politico-cui- sterebbe il gran fugare che si tessi, è venuto dedic<U1do ai turali e_s~orlco-letterarie sue- vien !acend? e q_uasi intensi- problemi della società italia– ~edutes1 \Il I~aha dall_a Voce, fìcand_o tra 1 fasc1coh d1 quel- na ed estera, alla cultura e che cornmc10 nel dicembre la n_v1sta d~ quando, r:ieI_ 1938, alla politica, alla letteratura del 1908 e fini n_el dicembre tocco prop_rio a 1_101 d1, nrn_et- e all'estetica. alla storiografia, del 1916,. al Mulino, che sta terne m c1r~o!a~o!1e I Indice; filosofia e metodologia e alle uscendo 1egolarmente dal no- da quando c1_oeh _ripr?_po~em- scienze sociali. E l'elencazione vembre del. 1951. E dal, pun- mo ad un g1ud1Z10 p1u circo- stessa degli argomenti sta ad to d1 v,~ta b1bhograflco I elen- stanziato. ch_e ren~esse ~ eia- indicare come il Mulino si ri– co dov1ebbe essere .P:oficua- scuno de! direttor! e d~_, col- prometta di • mantener desto, mente €:steso fino a r1::ste ap- l~b?raton, nonche all 1:1-teraoitre le specializzazioni, un ?:Jrse d1 :recente, qu_ali. Socie- n_v,sta, quello che era d1 sua ideale unjtario di cultura •• si .a, Nuo~i argome71;ti, Lo spet- gru~ta spettanza. Ma sono ,~- da • permettere una libera tat'?r!! italiano, L ~sservatoTe dagm, comph<:3te unpegnat1- circolazione delle idee. un Jo– polttico e Lett~raTtO, ::e_mpo ve.. Da_ poco e, ~er esempio, ro proficuo confronto oltre presente, Questioni, Opinione, u5<:1to11volume_d1 Carlo M~r- gli stecooti che dividono le 11:1 ciuanto, pur essendo d1ver- tim con la storia e I~ b1bho- singole discipline•· su;sime tra loro nell'1rnposta- grafia della Voce (N1stn-Li- . zione ideologica e nell'attua- schi, Pisa). Quanto mai ricco .S_orto come un fogh? _qu!n– zione critica, hanno in comu- di indicazioni e di ricordi, co- d1c1~ale d1 cultura e_ d1_mfor– ne la caratteristica di non es- me è già stato notato con lo- maz1or:ie.umvers1tana,. il M':'– sere esclusivamente letterarie de, e certamente di prezioso Imo SI e trasf_orma~o 1n r1:_– bensi largamente culturali. Ma aiuto per chi vorrà studiare s!a. dopo ~ochi. rnes, e nel_ 5:1 si sa quanto da noi sia tra- quel periodo e quel terna, es- s1 _e _ampliato ,n una sooela scurato e quasi considerato so, proprio perchè tanto am- editrice che ~e accompagna• e superfluo ogni lavoro biblio- pio e gremito di documenti e ratf~rza e diffonde 1ope_ra,o grafico, sicchè certe pur indi- di riferimenti, risulta assolu- rnedtan t e due collane, 1una spensabili ricerche ognuno de- tarnente bisognoso di un filo d_, Saggi sui_problE:nu lett1:ra~ ve condurle da sè, lirnitan- conduttore che ne consenta n. filosofic1, stono,' pohtlc1 dole al necessario e rasse- la consultazione, nell'àmbito del i:iostro tempo. ~ _J altra d1 1-------------------------------------------------------------------------------,gnandosi ad essere considera- della Voce e del « vocianesi- Te st ~. e stud t, suddtVIsa m se– to come un pedante ed uno mo » e non dell'intero svolgi. ziom. ~oc,ale, fil_osoflca, me– schedariolo. mento di ciascuno degli au- todologica e s~ono_~3!ìca, at- UNA .IMPORTANTE PUBBLICAZIONE DC GHERARDO CASINl * La storia di una civiltà L'Oriente Ma la sua * era rimasto per 1101 favoloso, di storia ha tl i tras1nesso l risultati di * GfJFFREIJO là una del confine grande e della nostra intel li~enza varia . elSperienza umana BELI_JO\Cl Non meno utile risultereb- to1i che ne fecero parte. traverso la cui attività s, m,– be una · ra segna descrittiva Contiene insomma più di ra a •_proporre una concez10- di queste riviste, che ne rias- quanto occorrerebbe e basi.e- ne umt.ana della <:ultura. ac– sumesse l'attività e la docu- rebbe, senza che la sovrab- costan_do opere di carat~ere mentasse con l'indicazione de- bondanza sia di giovamento. scientifico. a ricerche _tlJ?iche gli scritti, sì da facilitarne la Al Martini. dopo aver rac- della tr~diz,on~ '-'.mam~tica •. consultazione. Ma la rassegna colto tante e cosi disparate E tra gli ultun1 volumi _delle potrebbe anche essere svolta testimonianze. non avrebbe due collane sono da_ citare. I econdo un criterio intepre- nociuto dedurre ed esporre per la tem~eshva o:igmahtà /!ativo e valutativo. Nè le di[- un proprio giudizio. In man- della sc!!lta. H pencolo del I ferenti valutazioni togliereb- canza del quale resta valida conformismo d1 Corn':'-ager; ibero significato allo studio. !"osservazione del De Rober- De".1ocr<1:2 1 a ~ cultura d! Kel– cui sicuramente conferirebbe- tis (nel Tempo illustrato del sen · S_oc~ol~g•a, la scien~a ~el- 1 ro invece una maggiore sfac- 18 aprile 1953): Martini • ba, la soc,eta d1_Ru:nmey e Ma,er; cettatura di luci e di riflessi. come poteva. descritto ram- La fol!a ·sohtar:a di R_iesrnan– Ad ogni modo ci pare ne ri- bienle, risuscitato i mali e Glazer-Denney. Teona_ della ulterebbe documentalo che buoni umori (senza finire pe- letterat~Ta e met~dologia det- un'altra rivista aperta a tut- rò il quadro). e ha calato il lo studio letterano d, Weller ti gli interessi e sollecita a sipario. Leggere un poco me- e W~rren. . . . . tutti i richiami della vita ita- glio. e un poco più •• avreb- Ev1dentemen~e 1attività del liana. senza perciò ridursi a be dovuto: • svolgere Je car- Mulmo. si realiz~a ~i prefe– un magazzino di curiosità e te più acutamente, con l'oc- rel!za m una direzione che amenità d'ogni specie, nè a chio e con l'orecchio pronto puo designarsi come sociolo– un bollettino di falli e idee (più pronto): badare alle voci g,ca. nel senso che sottopone d'ogni genere: ecco, ci pare dissonanti. ma spiegarsi le il_ fatto logico e il_ fatto espres– ne risulterebbe che un'altra dissonanze». Dal momento che s1vo ad upa analisi non esclu– Voce non si è più avuta in • con la sua utile fatica ha sivamente individualistica_ &onosciuto, no: ma l'orien- un viaggio senza ritorno, popolan. della demopsicolo- e dalle invenzioni scientifich<> conoscono i miti e i riti del- J1ù entusiasmanti tempi_ del- Italia dopo la Voce. Con quel- saputo cosi equamente girare Per_ progra_rnrna. • 111 conside- te sino ad oggi è stato certo poi Orisloforo Colombo che gia che ebbe ed ha da no1 un e tecniche: il rame il bronzo l'Oriente, E, del resto. le con- ''!- v,c~nd~ U\nana. c:iuah che la prontezza e piene!z.i di vi- intorno al tema, raccogliendo razione e 11 nsp~tto vers_o_la mal conosciuto dall'occiden- t,rovò l'A,merica dove credeva maestro m Raffaele Pettazzo- rJ !ferro diedero il nome a in- tinue scoperte a Ugarit a Mi- siano 1 triooh che c1 a?petta- ta; con quella serieta e drarn_ testimonianze le più opposte cultura urn_amshca tradtz_10- te. Quando eravamo ragazzi, d'aver trovato il Cipango 0 ni. Riprese in esame le an- tere età. l'arco, le frecce sar- re e nel Mar M rto ci rive- no nel nuovo cammtn?. E maticità di impegno. (A par- (e, secondo il Romanò - cfr. r:iale s1 realtzzano_ nel Muhn~ leggevamo i libri di viag~ addiriltll!a la montagna del tiche ci_vi)t~ dell'occidente. matiche e il carro veloce da !ano resistenza di città ohe prOl)rto mentre la scienza te tutte le altre considera- Popo!o 12 marzo 1953 - ha m una ricerca e In una ven– in Cina e in Giappone e m Pur,gatono. non fu dillf1c1le scoprire der1- guerra dei popoli del monte ebbero somma importanza co- scopre i segreti immateriali zioni di cui si rese suscetti- fatto ~e a far così); vogliarn fica di n_uovi e più _adeguati India come Hbri di a\llVen- In.fih.1ssi erano palesi nella vazioni orientali dove no_n _si furono ca,glone della supre- me mediatrici fra l'uno e !'al- d~ll~ stessa natura e apre 1 bile col suo incessante, quasi dire che un poco di coraggio strumenti concettuali•· ture in paesi coloniali tra uo~ letteratura anche nel secolo credeva potessero t_rovars1: m ma-zia di una gente uhl'al- tro mondo. e di credenze e c1elt ad ,uirn nuova conoscen- frenetico indagare di qua e a dir la sua, dopo sì ]ungo Le responsabilità che il ti– min; infidi, animali feroc½ del Rinascimento, ,ner esem- Grecia, per ese_mp10._C1 ac~ tra, formandosi a poco a !POCO riti dhe ebbero _influssi sullo za d~ll'untverso. . di là; e di cui ancora oggi, tempo intercorso, non avreb- po di cultura patrocinato dal piante velenose. Ki,plin,g c1 pio nello Stra-parola e nel Fi- corgemmo _che 1! lnnite tra 1 le comunità cittadine e gli stesso cr1st1anes1mo. . .U)l oper~ C?me qu1:sta Ci- quarant'anni dopo. si conti- be forse guastato (anzi)•. ~l_-'lino riconosce verso la PO- descriveva l'Asta add_ir1~t_ura re?l2luola, e soprattutto nel due mondi era segnato solo ~tat1. Lo stesso mutar del eh- Per lungo tem1P0 assenti vilta de_lL Orient!? disegnata nua a fare un gran discu- • • • litica. e o rn e non possono come una terra pnm1tLVa. Medioevo quando erano piu dalla nostra 1gnoranza. ma conf~rì alla. diversa for- dalla storia. ora i popoli d_al_ Tuc_c, e IP_ubbhc_atadal <::a- tere •). Ma non su questo punto • prescindere o ignorar-e resi- Dei rpopoli odentali più vicini dm,tusi i romanzi i racconti A poco a ,poco, nelle bi- tuna dei popoh del monte orientali vi rientrano con la sm!. ~•1 sara mdispensabile. • • • vogliamo adesso soffermarci stenza dei partiti storici• cercavamo i costumi nei rac- le favole orientali. Ma solo bliograifle dell'Oriente accan- e dei popoli del mare nel- ricchezza delle loro tradizio- ?tti,rna _gu,_da a. compren_dere, Abbiamo avuto ed abbiamo dopo tutto quanto ne abbia.: così non possono • identifi~ conti delle « Mille e una not- in anni recenti si sono sco- to a,gJi inglesi 1Più numerosi, l'or,iente mediterraneo. ni e della loro nuova cultura. 1 P6Jloh orientali ~hlam~t, or- )nolte riviste specializzate nei mo già lungamente scritto e carsi con questi•. n Mulino te». Eppure iJ romantici~o. perte nuove relazioni tra la ai francesi e ai tedeschi, h·o- Civiltà di aristocrazie ~he Se ne crucci ohi ,,uole: per me ma, c?n 1 ~poh del_!Occ,~ ,differenti settori culturali e documentato (in Letteratura vu~le • conferire all'impegno con il suo ~usto dell'esotico. letteratura e l'arte dell'Orien- vrnmo anche stud1os1 1talla- t1:n.evano 1 popoll m soh_1a- q!-'est? r1to~o. questa parte~ d~nt~ alla gr~o d e. missione di 1lett~rari. Ma la Voce - ed è dell'aprile 1956). Per quanto politico una dimensione auto– aveva cercato e letto la poe- te e le nostre: della poesia ni. quali Ugo Monneret de vitu, Lu dunque monarchica, c1paz1one dei ,oopoh onenlah cieaie_ una c,vilta comune a,ovvio che. così ragionando. ci riguarda l'importanza da an- noma r1Spetto a quella dei sia e i drammi orlentali: la e deJla musica araba. per Villaro, Umberto Cas:.uto, religiosa. n:iistica! con_ molta in una stessa \'ita del mondo tutto 11 ~:ne:·e umano. , /riferiamo alla prima Voce, di- nettere ai probJemi politico- pa~ti ufficiali•, nella per-- Sakuntala che ,gli Schlegel il- esempio. con Ja lirica rproven- Giorgio Levi della Vida. An- varietà di 1st1_tut1e di forme fa del nostro tcmp0 uno de, GOHREDO nELLO CI retta per sei anni dal Prezzo- culturali. anche in rapporto suaS1one che• il lavoro e rirn- Justravano tra le opere som- zale, 0 della poesia ,persiana tonino Pagliar_o, Francesco secondo le diverse credenze pegno civile della cultura. le me del teatro di tutto 11mon- con i poeti francesi e italiani Gabneli, Sevg10 DonadonJ, sulle relaziom lra gli uo- , assoclazioru volontarie, sono. do, il R,a,bayama e il Miha- del Due e Trecento. E non GJu_seppe F'url~ni. e quel Sa- mini e Dio, con una divinità non meno dei partiti, momen- trata che av~·ano avuto da bisoitna dimenticare ohe dal- batmo Moscati al quale dob- dunque. incarnata nel mo- rl ti e stnunenti essenziali di noi attentissimi traduttori. l'Oriente prossimo e remoto biamo un recente Profilo del- narca. o presente in una ge- Hll-'LESSlul\l ~UL LUSTU:\IE DI UN.-\ GENERAZIO~E una società democratica•. Italo pizzo s'era aUaticato a erano venute idee e teorie fl- l'Oriente mediterraneo che ha rarchia di dei o riconosciuta Perciò è da augurare che le scrivere libri sulle lettera~ Iosofìche a Platone, e più tar-: una chiarezza classica di _pen- nella stessa natura in una 2-:-- ragioni e le espressfoni della ture orientali e a tradurre 1 di a Plotino. e finalmente agli siero e d1 forma. Non siamo gerarchia di esseri e di cose letteratura, nelle sue prove e testi più illiustri dell'oriente. gnostici .e ad altre sette .e dunque impreparati al com- palese e .misteriosa nella qua- 1 . nelle sue ricerche più serie. Vittorio Rugarlo ci a,,eva fat- scuole cristiane. E che proprio pito che l'UNESCO .assegna le potessero intervenire I • • • • d' • oossano presto trovare nel• to conoscere poemi e rac- gli arabi portarono in Eu- ora dal Congresso d1 N..iova 111agi con la loro sapienza e g I o V a n I se r I t t o r I o gg I Mulino quei più esteso esame conti persiani. il Puini poeti ropa il pensiero aristotelico Dehli ai suoi soci, di 1:ar con le loro arti. E la lette- ./ e quel più sereno apprezza- e narratori cinesi. il Kulrbler con il commento di Averroè. meglio conoscere l'Occidente ratw-a ':fiu quale poteva esse- · mento, il cui difetto già por- capolavori indiani. onde 1iu poi a,ristotelicamente all'O-:iente. e roriente al- re, a,JJOlogetica, ascetica. di- tò alla crisj e alla scissione Ma l'Oriente era rimasto sistemato lo scibile da San l'Occ,dente. Anzi. p1:ecorrendo dascalica. solo eccezionalmen- * della Voce politico-culturale per noi f,avoloso di là dal Tommaso nella sua Summa alla r10h1esta dell UNESCO, te sciolta da impegni sociali \ dalla Voce letteraria. Senon- confine della no~ra intelli- cattolica. Dei nostri storici e l'editore Casini ha incomin- per esem!PiO in Egitto, quan- chè della Voce era parte inte- genz.i storka. Certo. gli im- pen~~tor!, Carlo Cattar:ieo n:,o- ciato. a pubblica_re. una spe- do vi fiori la poesia d'amore di GlJGLJ ELIJO PET HO i\'J grante un grupop di scrittori pressionisti :f,rancesi. esuli dal- strò 1! più vivo e gemale m- c1e d, encicloped,a m quattro Né fu dhrerso lo svolgimento e poeti che, in riviste non del le prospettive della_ pittura teresse 1Per lE: cose d'Oriente. volumi. La c:iviltd dell'<?rien- delle arti, orevale nd0 l'ar- Mi fece molla impressione, poco più di un anno fa, condizione umana dello scrittore, oppure sia caratte- tutto <lissimili, non ha più classica, avevano mi-parato m due s~:f!;!?l:d?ve. a. cer- te. sotto la direzione d1 G1u- ohitettura che a,ve,,'a il com- ciò che potei intuire passando qualche ora con un ristica di quella generazione, oggi: la risposta esatta, trovato riscontro; e che non dai cinesi e dai giapponesi a c_are le ongim d I oopoli ita- seppe T,ucci e con la collabo- pito di edificare i templi sa- raro amico, uno scrittore ora scomparso che fu cerrt.a- a dire la verità, non posso credere di averla trovata. a caso e non a torto è oggi, auardare la natw·a e le cose lici. risali all'Egitto e all'Iran: razione di insigni specialisti cri e i palazzi Teali. e la scul- mente una delie figure più civilmente consapevoli del- m parte. risottoposto ad esa- da diverso punto di vista in " vi trover_ete. sebben" ,le ~o- italiani e stranieri. Il or imo tura che doveva rappresen- la sua gene1'"~1·one. Fu l'ult,·ma volta che p•rl-•1· con La mia impressione però è che, se pur in un com- me per una più adeguata va- uno spazio piano. E nel Set- n_oscenz" siano ogei p1u ore- volume ci dà la storia di eia- tare al devoto i sovrani e .e!li = = u portamento del genere incidono elementi comuni a lutazione in sede di bilancio tecento, a Venezia. in Pie: rise _e più. profonde. oss~v)·g- scuno dei popoli orientali dal- eroi. Tuttavia non sempre e lui: lo consideravo un rappresentante della generazione tutti in tutti i tempi, negli uomini di quell'età, oggi, storico. Il che non ci trattie- rnonte, in Francia pittori z,~m acutissime ~ulla Cll\"'lltà l'Egitto al Gia_ppone in al- dappertu~to impegnata. que- che precede la mia e lui mi considerava palesemente tali caratte1i sono fortemente sottolineati. e, se non ne dal far voti affinchè 1, •s- scultori decoratori ceramisti orientale. . . trettante parti non tutte st'arte s1 espresse m forme un ,giovane. Eravamo amici da molto tempo ed anche mi sbaglio, penso varrebbe la pena di cercarne le surdo prolungarsi della pole- falegnami si erano dati a fa- Nell'ottocento 11 buddismo egualmente svolte, ma tutte orig_inali _e çellissLme in. al- per me la gioventù che accompagna spesso grottesca- ragioni: Ci aiuterebbe a capire la difficile convivenza mica antierrnetistica tramu- re «cineserie» con arte fe- fu d1fiLusoin Europa anche da disegnate e se-ritte con dot- cunl stati e in alcune ~tà {sj mente alle soglie della vecchiaia lo scrittore nella jllu- di cui ora siamo tutti attori. Perchè così scarsa la tandosi in gazzarra ~ntilet e- stosa ed ardua. D'altra par- filosofi ouale lo SJ1openhauer trina profonda e a,ggiornata. veda la ;i:ra nd e arte cmese_)_ soria deflinizione che si usa, sem'brava una qualifica riserva d'una vera giovinezza perenne, quella giovi- raria, non finisca col cambia- te nella letteratura settecen- ohe volevano giovarsene nella Abbondanti illustrazioni nel e anche nelle st esse opere piu già fuori posto. Però, quando pa1,1ava Ju1, ess.i dive- nezza che è la dannazione e l'aspetto più alto dello re le carte in tavola. tesca. persino scrittori oolitici l<:>ro_Polemica ,.contro ,1 ra- testo agevolano la lettura del obbedienti ~ co1:1piti sociali niva nera, anche se, magari nema stessa giornata, po- artista e del suo rapporto tra sè e l'opera e tra sè, e giuristi avevano voluto tra- 7.mahsmo e I idealismo: ma libro mostrandoci i documen- perché l'artista e sempre un levo a<vere occasione di constatare che alb:l scrittori l'opera ed il mondo a cui egli la dedica? E.NRICO FALQUl mutarsi in persiani: mentre i sDecialmendte da 1 let 1 terat, çh_e ti ~ell'arte e del co st ume di cir-ietsicc~itcthee oed r1;uinno neimll~ofl~rmoe rii nuova leva mi consideravano un anziano. Mi fece Se Ci metbiamo pazientemente ad esarnina 1 ·e quale narratori im,na,ginavano ha- volevano are a oro sp1r1. que, popoli. P . . a .. s .,., l!!rn rem orientali per le vicende tualisrno di dilettan~i l'au_to- Potete dunque vedere _ .,, religioso o p_oht1co. mamfe- molta impressione intuire dalle sue parole, ed ere era un tempo la situazione del giovane ohe si ini- romanzesdhe 0 drammatiche rità e_ Ja b<:ll_ewa di un lm- meglio ivedrete quando saran- sta la s,ua Jmca. pr~ferenz_a pressochè alle soglie della morie, ed aveva concluso ziava alle lettere, diciamo venti venticinque anni or dei loro personaggi. occiden- 11ua~10 reh,gioso e nusteno- ,no usciti gli altri volumi de- P~r ce:t. :ap_porti ~1 color~ non poco nella vita, che ancora non considerava del sono, e la si confronta con quella del giovane di oggi, tali di sensi e di senti':1_enti. ~o. Ma_nel _Nov~ento le stes- dicati alle re!igioni. alla filo- di tom. di lmee di yolumn tutto conclus.i la f\ase sperimentale de11e sue fatiche e si notano subito delle differenze attraverso le quali Né davvero. ,risalendo pm su. se rel1g10111 orientalJ ~uro~o sofia, a,lle scienze alla lette- Da (?mero e da E;-5!odo. a considerava da iniziare la parte conclusiva della sua molti sono gli spiragli che ci permettono di spiare le troveremo mai una comp-iuta studiate con metodo più r1- ratura t, alle art, - auali re- Lur~e7:,o. e_ a Verg,lil?. da, opera. diversità e rimanerne assai colpiti, come chi abbia conoscenza dell'Oriente. se-b- snlutamente scientifico, in !azioni e quali influssi abbia profeti bibltci ~ San Giov~n- E' strano, questa cosi bella e natura.le considera- guardato dal buco della serratura i segreti altrui e bene viaggiatori nostri o di primo luogo da dotti in~lesi. e avuto l'Oriente sull'Occidente. n,: _gh mfluss, ~e)l~ -?'v,ltà lione di sè e della propria opera, questa vera eterna vi sia stato sorpreso: si, lo si fa a disagio ma ciò altri paesi europei ci avesse- poi da francesi. tedeschi. e fi- Questa storia che incomin- orientale sono visibiJ1. m~- giovinezzw a cui è condannato il creatore, giovinezza che si intravede può darci qualche delucidazi~ne. Ven- ro descritto o l'uno o l'altro nalmente da italiani nel no- eia quattromUa anni prima strano che la ~eparaz1one fra di auei <p0poli in libri di viag- stro Istituto per il Medio e di Cristo. ha trasmesso i ri- Oriente e Occidente flu ere- che non ha nulla a che fare con quella degli attributi ti anni or sono un ragazzo che s'affacciava alla let- gio dilettasi e spesso arnmi- rE tremo Oriente. E si cercò sultati di una grande e varia denza_ er!onea._ e eh~ tra 1 abituali al nostro ambiente, la si trova sempre nei più teratura poteva contare quasi esclusivamente su una rev'oli uer lo stile. L rtalia 00 _ anche di riprendere l'opera esperienza umana al popolo 000011 ori_ent_al, ~ occ1~ental1 qualificati, in coloro che più hanno concluso, in co- unica cosa, il suo lavoro voglio dire; poteva contare tffi•a vantarsi di avere. con dei nostri progenitori. cercan- greco e ai romani. Quale sia r1 fu C?1;tmu1t~ cl) s~o;ia. mu- loro che hanno varcato da tempo le soglie della gio- sulla faticosa incidenza che potew avere i>l suo la- Marco Polo. a-oerto l'estremo do le terre ancora chiuse agli stata per l'Occidente la sua t~n~os, 1 centri di civiltà _nel- vinezza fisiologica .Non mi è mai accaduto ancora voro nell'attenzione dei «maggiori»: ben poco d'altro oriente cinese alla conoscenza europei. quel Tibet. per esern- importanza vedremo ancora 1 Or,ent<> remot? e medite_r- di poter costatare una altrettanto sicura incertezza di rimaneva. C'erano naturalmente anche allora Je pos- degli occidentali. suscitando pio, c-he Giu eppe '.fucci ha meglio auando - come ci di- raneo. dalla Cma al!'ln_dia quello che uno ha fatto, nelle decine di giovani che sibilità di una carriera non disinteressata che pas- auel desiderio di esplorare mirabilmente illustrato nei ce il Moscati - sarà condotto dalla MPsoootamla ali ~gitto hanno 25-35 anni oggi e che ho il privilegio di ,:ono- sava atrraverso i «quadri• giovanili della dittatura; l'oceano e di giungere al le- suoi costumi. nelle sue ere- innanzi lo studio della so- " final~ente alla Grecia e a scere abbastanza bene. Mi sono domandato più volte GUGLIELMO PETRO , 1 vante oer l'occidente. che so- denze. nella ua arte. Inco- cietà orientale nei suoi mu- Roma. on si comorenclono le se ciò dipenda da caratteri perenni, dalla normale -- * rninse di Jà dalle colonn<> minciò allora anche lo stu- tamenti economici det<>l'mi- diverse !Y~cie delle reli~ioni (continua a 1>ag. 6) d'Ercole i fratelli Vivaldi per dio delle leggende, dei canti nati dalle scoperte minerarie greca e romana se non si~-----------------------------------------------------'--------------' * Leggete La Fiera

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