la Fiera Letteraria - XI - n. 47 - 25 novembre 1956
Pag. 4 NON CI ADATTIAMO ALLA * • A PERDITA STRENNE D GLI EDITORI FRANCESI Domenica 2.3 novembre 1956 11., I.,JRRO DI CUI SI P.\.HL.\. * Impressioni di Vitaliano • • par1g1ne LETTURE CRITICHE Brancali DEL ''DECAMERON,, * * di GIACO ~I O Al\'1 1 0 N 11\ I Il nuovo libro di Luigi Ru o, può e sere un uti e contri– buto alla oluzione dei prohlemi della narrativa italiana La nostra conoscenza risa- contral'!o personalmente per autori di teatro contempç,ra– Jiva a vent'anni addietro porgli delle domande. « Mi nei. s'interessò a « Raffaele » pesso scherzavamo assieme mettono fn imbarazzo, diceva, e Ja tradusse intendendo di quel lontano dramma « Il perché non padroneggio ab- metterla personalmente in Via,ggiatore dello Sleeping bastanza fl francese per aver scena a Bruxelles. Per Bran– o. 7 era !orse Dio? » di cui sempre pronta qualche bat- cati fu una soddis:!azione, UI1 oggi si è perno financo la me- tuta brillante•· 11 peggio fu- ambito riconoscimento. U1:a moria del titolo io a,nnonia rono, come sempre, i fotografi s~J,ute malie11ma_e<:Juna _serie con un certo gusto degli anni della stampa che la pubbli- d1 contrattempi 1mped1ron~ quando l'espressfonfsmo tede- cità richiesta per il lancio del purtroppO Crommelynck d1 sco era a teatro l'ultima suo romanzo condusse fin nel- att,uare il proposito. di * FERDl.l'A \'DO J!IIIDI,,.\ moda. Enzo Ferrieri lo aveva la sua stanza d'albergo. Quanto a «La ~vernant~•'.· pubblicato su • Il Convegno• Ritornalo a Parigi aicunJ oste_gg,ata per 1mmorahta ed esso era stato quindi l'oc- mesi più tardi si faceva un dall ottusa censura nostran~ casione di un primo scambio gioco invece di gil'are solo ,·enne considerata a Parlg1 di lettere fra di noi. Del per le librerie chiedendo dopo troppo. fe_gata nel carattere dramma confesso di non ru- aver fatto l'acquisto di qual- alla S1c1J1a ed a Roma_ per cordare più nulla, mentre in- che libro desiderato se per ooter destare ~n vero _mte– vece ho abbastanza presente caso avessero una copia de r_esse. N'\lmero_s, tentat1v1 fal– il grosso romanzo « L'Amico • Il bell'Antonio • per farglde- J1rono su-cc~1vamentP. ~al– del Vincitore• da lui invia- lo vedere. Era contento tro- <rrado tutto, 11_~0 ;i V1t:= tomi qualche tempo dopo. Si vandone, ma la sua g,ioia fu ltano Brancatt _era P ecupu • trattava di un'opera ancora veramente grande un giol"no me1;te quello d1 un _narrato.e · • di d · 'b. .. 1 , ed e come autore d1 romanzi 1mma,ura, un ar uo sog- ,n una li 1e11a de I Avenue 8 racconti c-he eJrli si è fatto getto, superJore alle sue gio- K!eber. quando la pa<!rona conoscerP ed anche all'estero vani forze che egli aveva af- g1a _an7:1ana sentendo chiede- avrebbe ,pohtto t.rion-fare. frontato con un coraggio da r~ il Molo ad un co:11me~ Glielo dissi ~esso. E l'u ti– leone. Ma se la memorfa non s1 avvicinò ~lcendogll: ~ Lei mo suo sal'llto mi perrenne m'inganna dn alcuni epdsodi si fa ben~ a chiedere q~el hbro. per annunziarmi c-he ave,·a poteva trovare già li un ri- Lo abbiamo e~ur~to 11;qu<:5to esaudito il mio desiderio por– flesso di quell'ingegno satini- momento ma 1 ho sub.iJto nor- tando a ter,nine un nunvo ro– co cui dovemmo più tardi le dinato aH'editore _dic~ndogli manzo • Paolo il Cald,1 "· sue mig!Jori opere. di p~bblicare altri libri d1 AvrebbP òo•vuto e~ere 1o dP- • Singolare Avventura di quel) autore•· . . c;siva aA'Prn-rnzionP in Fran- viaggio • - un libro che oggi Dw·ant~ 11p,:1mo so11g10;110 eia e C!ià racev~mo ror.....,,.tt, varrebbe la pena di ri&tam- una mattina rrua moglie l ac- DPr un suo i--osriziomc>oar;– pare e rilegg~e p~ cer~rvJ compagnò al Museo del Lou~ inno l'anno venturo. M• ciò la pres-ei:iz3. di ce:t1 _Partlico~ vre dove noi: era ancora ma, non aia ootuto essere. In~ttesa. lari te~ .d:ivenulli J)!Ù tardi stato. Per pruna co&~ lo _con- ;m'J7l'OVViRA la sua oerdita ci caMtter1sti01 per la sua oar- dusse a vedere la Vittoria di ha 111,.«ciatie-on nP! cunre ;i rativa - fu la causa di un Samotrace. Brancati resistet- 6muianto rii non oot-erlc> oiù ri,\~erP, rìi non av-M'e o11't il """if'orto ciPlla ~"? eenti!PZ•A. r1o1 1:\10 ~orriso. dPlla sua ami– cizia. GIACOMO AN'J'OVTVT H Club des ed,teurs. costit11ltosi recente– mente in Francia. e eh.e comprende alt edi– tori Plon. Flammarion. Albin. Miche! Le Se11ìl. Laffont. Julliard. e cioé sei fra i più grandi editori francesi. presenta in q11esti giorni la sua prima • Strenna di Natale• qf– frendo ai lettori. in 11na i:ustodia elegantis– sima, quattro volumi stupendamente rile– gati: dì questi quattro volumi. due sono lta– Zfani, di d11e nostre scrittrici: e sono la Lucrezia Borgia di Mana Bellonci, e il ro· manzo di Alba de Cespedes Dalla parte di Jel, una no1'ità per la Francia: gli altri d11e libri sono il classico Pali de Carotte di Jules Renard, e un libro per ragazzi. Bertrand de Guesclin di Robert Vercel. L'importanza di questa pubblicazione ~ data dal fatto che i libri scelti dal Club des editeurs per la loro prima strenna di Na– tale, sono stati eletti fra migliaia di 1Jolumi francesi e di opni paese. dì proprietà delle di.verse case editrici. Il valu1ne di Maria ·" BeZlonci apre anche una nucva rollezlonc del club stesso intitolata • Uomini e fatti della storia•. • Abbiamo scelto la Lucrezia Borgia di Maria Bellond. dice infatti la presentazio– ne, per aprire la nostra collezione. non sol– tanto perché si tratta di una eccellente bio– grafia. ag!Zisslma e documentata. ma percl,~ riflette in modo estremamente vivido il cin– quecento italiano cosi fertile di intrighi cli misteri di passioni e di personaggi di grande rHievo umano che nel libro diventa riliet•o d'arte letteraria•. Presentando il romonzo di Alba de Cespe– des che In france,e ha per titolo Elles, gli editori dìco110: • E' questo il libro di una romanziera di prim'ordine che ricorda le sorelle Brèinte e le grandi narratrici inglesi. La Roma di questo libro ci riporta alla mem~ria l'ltalta di "Ladrl di biciclette" e di "Pai.sà ", la pensosa e vera Italia di oggi•. In un'Avvertenza premessa al volume. apparso nella • Blbllo– tecci di cultura moderna. del– l'editore Laterza, che raccoglle le Letture critiche del Deca– meron, Luigi R11sso ricorda che si tratta di piccoli ,aggl critici , che possono impegna– re al di là degli intere.sai di– retti della scuola. (si tratta Infatti di lezioni universitetrie) e di aver voluto dar vita a un volume analogo a quello giu– stamente as.,ai fortunato dedi– cato ai Personaggi dei Pro– messi Sposi. A chi abbia sot– tomano sia quest'ultimo. sia il aros,o saggio sul Verga. sia il nutrito volume elle Z 'illustre ~tudio.!o ha dedicaro ai narra– tori contemporanei italiani. no" sarà diJficile riscontrare come una sostanziale unttd di indagine e di metodo critico conuerga n~l suo interesse per quelli che sono i problemi del– ia netrrativa italiana nelle sue origini. nella sua vigorosa ri– fioritura ottocentesca e nella suci attuale vitalità. Si tratta di un'unità di indagine clte nasce anzitutto da esigenze dirette di lavoro e d, interpretazione cntica e filologica dei testi, rslgen:a essenzialmente legato etllo stesso giudizio nenerale e particolare sui singoli autori e aulici strutturn che sorreg ge Il loro mondo poetico, ma che na.ce alt resi tla motivi in gran parte teoretici inseriti nella revisio– ne da parte del Russo di quel– lo clie è ~tato il fondamentale canone crociano della di.<Hn- P . . Il. PASl~ETTI. I.JETTERATO D' AillEltlCA * UOMO D'EVASIONE e scrittore di tradizione * di G. A. CIBOT'l"O Vitaliano Brancatl Con P_. M. _Pasinetti, scrit- fuori di oasa qualche mese e ni _am:'.!he lidi ultimi slanci vi- sPOSta ohe m.i diede il ~ior- rimasto qui: ogni volta ohe tore 1t_3-!1ano Il) terira d'Aime- vuole . sere mformato su taih si afflosclan.o. no in cui pen ai di fargli torno a VeneZJa stupisco gli rt~, c, incontriamo un~ .V?lta ouanto e accaduto nel ~rat- .!insomma aorriva settembre, un'intenvista, cominciando a a:mci per la minuzia. de\le primo scontro colla censura. te un abtimo quasi spaven- all anno, quand~ alJ m1zno temipo. . C'he sta atfogando nella ma- ohiedetigli de J 1• ambiente òJ mie mformazion1 locali (an- Mi scrisse ancora da Ca•tania tato, poi si sedette in un an- dell'astate si_ lascia_ atf~rrare Poi, W1a volta. sm_alt,ta 1~ linconia, e il v-olo in Ame- formazio ne e dei suo, amori che a Los Angeles ricevo sem- in occasione di un articolo golo lonitano e quasL disto- dalla no~talg1a. Ar:1va in ge- «tem_porada ca_P1tolma ». s1 ricn. con la routine dell'in- lettera.ti pre j) Gazzettino). Se i pos- pubblicato all'estero sul breve gliendo gli occhi disse: « E nere carico d ent~B'Sm1._c?n~ n'fiuig1a a Ve!lez_1a, !'ella casa segnamento e degli esami, · • • • sono distlnguere nel raccon- romanzo. Poi per anni ci per- una cosa troppo grande per t~rnato da. st~olt _Jung1hne1 un tempo de,_ C1!1-rd1, e ·dolce- ~li si presenta come una sal- P.ima di tutto c'è 1·um- to italianò - e non solo ita- de mmo d i vJsta e le sue no- me». Spiegò quindi che per d1 al11eve m '"~gg,_o. dl _ola~ mente, quasi. mconsa,pevol: ,·ezza. Arnrvato di là. s'inten- biente familiare: come sai 10 liano - d'oggi, una linea Uz. fe.le ebbi in seguito ad un avvicinarsi ad un simile ca- cere, e per qwnd1c1 g10~1 mente. cede a, filtri <>rtent h de, comincerà nuovamente a sono veneziano di Venez.ia. l Jiriohegg!ante éd una che di– altr o a rticolo a proposito di polavoro aveva bisogno di mett!! a dura prova ~n 11della l~na. sognare l'Italia. ed a vh·ere componenti della famiglia d1 rò ,più normalmente narrati– • Don Giovanni in Sicilia• tempo. di una preparazione. suo rm~eto verbale _ed il SU(! Di squl!Jante gli rianane praticamente con la testa ro- n1'3d-re erano i pittori Ciard1: va. io direi ohe mi sento con cui dopo un lungo sflen- D~ la sua perdita tanto fe,,;:at:o m. J)lena ef!1c1enza.. 1 soltanto la voce, e, parzial- vescfata, come capita a chi mio padre era medico. Che da sem'altro in questa seconda: zio fece un ritorno quanto repentina e crudele mi sono molt\ am,c! che_ gih sono r1- mente. fl desiderio di riag- prima di andarsene non è q,ueste promesse debba den- <.'Onla sua sintassi utilmente mai felice fra di nol. Da al- chiesto se anohe in anni !on- masti atfez,onat,. ganciaire i-aria magica del fe- riùscito a strappare tutte le vare l'nn:postazione mentale cos~1,uita, il suo tran-tran, i lom ·i nostri rapporti r.ima- tani non a-vesse a,v;uto un E' una girandola di doman- stiva! anteguerra. con il ri- radici. dello s-orittore di racconti. mi s,uo1 n:iomenti di ordinaria sero continui divenendo col presentimento dell'fnC50Tabi- de e di curiosità. perché in tuale dei nobili jn palandrana E che le sue fo ero radici sem/bru in fondo, naturale. amministrazione. i suoi perso– tmscor.rere degli anni sempre lità del destino o'he così gio- fondo ritengo si consideri, e e deltle contesse in decoltè. molto fonde, il lettore capirà Mio pat:lre fra l'altro imitava na:ggi a. tutto tondo, cotti al più affettuosi. vane ancora Jo attendeva. A non a torto, '\lllO che è stato ma col tra,SCOIVere dei gior- subito leggendo la ,prima ri- benissimo il parlare ed i f(e- ~mto g1u to... insomma mét- Ma il vero incon,tro su un Parigi, a Roma, a Venezia, _____________________________ sti ,per esempio dei suoi pa- t1c1 tu le metafore ohe vuoi. plano personale avvenne al- oV11.111que ci siamo incontrati zienti. da membri dell'aristo- cuni anni or sono a Parigi trasconrendo assieme intere Re11·g1·oso e umano sen11·mento crazla veneziana a degenti quando una ma>l'blna lo v~di «iornate abbiamo parlato a della sala di custodia del- sbarcare sorrùden,te ed un po' lungo di malattie. del modo 1•Qqpeciale Civile: ne iaceva Impacciato alla Gare de Lyon. di curarle, del pericolo di personaggi per me tuttora vi- Brancati non conosceva Pa- complicazioni. A,ppenaomi ve- 11 • d • u b ( M d • vi simi: flrattanto seguivamo rigi ed era desideroso di sco- de\'a in ipossesso di una me- Il e a p O e S) a ) m e f O a f , 7 a f ( mia zia dipingere paesa,g~i pnrla. La Francia lo attirava dicina per qualsiasi cosa fos- l veneziani. Insomma non e è e nel contempo lo spaventava. se se p:ià non la conosce,·a stato un momento qella vita I La letteratura francese gLi era ne scriveva il nome e se era * di mio fratello e mia in C'lli nota ma la lingua parlala ri- oossibile subito se la l'.)l'Oou- non considerassimo il tra.;,fe- maneva malgrado le molte 1"3Va. d • ELIO FJLJPI'""' Al C('ffOC{' I rimen!o della realtà in arte letture ostica per luJ. Per qua- Ingegno eminentemente sa- ,1 "' ... · · - come l'assun>to pÌtÌ l:illlPOrlante sto sapendo dl doversi in- urico _ e non a torto 61 è e piacevole dell 'esistenza. contrare con scrittori, edito- tatto a suo proposito il nome tn una linea religiosa del- quant'anni: a propo ito. è del I anche do11tet1ti - dentro la Non c'è stato momento della rJ, giornalisti ml fece pro- di Gogol, autore per il quale la poesia italiana del Nove- 1903 come risulta dalla nota p11ra infinità dei tuoi - ocelli, mia dia in cui io non sia mettere fin dal l)liimo mat- nutriva '\llla ~andissima am- ~ento (che va da l'apini Giu- biografica del foglietto insi,- serrate al tuo candido collo - stato intento ad im,cntare. tino di non lasciarlo mai solo mirazione. perohé anche in Ziottt Rebora Ungaretti Comi rito nel volume o del 1906 QILeste feroci metni •. ecc.; ma:gari fra me e me, perso– di fronte a persone che par· Brancati la satira non è mai Betocchi fino a Corsaro Tu- com'è affermato nella nota • Tt1 mi trapassi in vivo tem- na-~i coi loco gesti, peculia– lando con volubilltà una lin- disgiunta da un'accesa fanta- roldo Guldacci Dolci Bettelli dell'Antologia del Volpini?), po il cuore - e 1o volgi al rità di discorso. eccetera. Co- ' gua a lui non tami1iare gli sia _ egli giunto alla ma- Fabiani, e includerei anche figurano cinque • preghiere• silenzio che non oso: - terre- minciai presto a scrivere sui incutevano un certo timore. turità si è rivelato con « Don Orlando Pier Gapponl e Gio- che ora ritroviamo, con qual- stri gri4i, gemiti, furore - giocrnali (la terza pagina della Ma Vitaliano Brancati Giovanni in Sicilfa », • 11 vec- vanni Giudici) il nome di che variante nella prima e nell'infinito spazio... Vuota Gazzetta del Popolo cui co- pronto a sferzare vizi e cor- ohio C()j(li stivali n. « Il bel- Umberto Marvardi ha già il seconda, nel libro. pcirola. inabissato suono. mlnciai a collaborare poco ruzione con una penna aguz- l'Antonio,, uno dei migliori suo posto definito e ricono- Due gruppi di poesie: le Gridi 1temiti e furore du- dopo compiuti i vent'anni. mi Za l ·mplacabt'Je t'n romanz,· e narrator,· italiani conte~-- scibile. Preghiere vanno dal '35 al rano lo spazio d'un momento fu particolal"mente cara) e """" N f fed lt ll '54 e le Feste cristiane dal nella voce di Mervardi le cui tee· d d l' commedie. disposto a mostrar- ranei, uno dei :pochi di cui si e a e, 0 re a a pro- '53 eJ '55. 11 controllo delle religiosità a;>pare dl natura par te tpare a a cune e .e i rigido su cerili principi mo- ouò ~esumere siano destina- duzione i precedente raccolta date di composizione tesli- riflessiva. trascolorata in ri"'/s d ohe s'usavano allora. ~flidJ i~tftlf~{~penneld~~r~; ~~ea ~!fl~~~a~~aa~!~~~- af; ;~~hi e~~ii~f~ rii:e\!~eifl~ monia - come giustamente contemplazione del misterio- p;, suY~i~i~ ~~ ~~~~cht nella vita un uomo oltremodo sua fama è stata consacrata del '45, Preghiere del '47. Al- fa notare Giorgio Petrocchi so linguaggio - o rapporto - ora collaborò al Giorno. Ho tre preghiere del '51), la re- nella prefaz.ione - • la con- tra la natura e Dio. tra Dio amici molto oari fra gl · scrit modesto, sempre pronto alla our~ all'esti;ro: in In~ilter- bbl. . d tt tinuità dell'impegno spiritua- e gli uomini. tor· ·t llan' f 1 - froru ·a ed •.'Jo scherzo, desi- ra. m Francia. altrove. _Anco- cente ou 1caz1one i tu e , ' a ' ma orse non "" le sue poesie a carattere re- le, la fermezza dei motivl re- In lui l'ane,ito è ella com- posso dire ctie enlrai in pie P. ì\1. Pasinettl =Ione trci pouia e non poesia. Si trattavo, In verltd, per il Russo, di uscire dalla generi– cità che una tale distinzione fatalmente comportava nei con– fronti di opere per loro natura compa,te e costruite In fun– zione di uno ,chema archltet- ~ni~~ae~~t:P:e!~~o a1~::i~~~~: zione avrebbe finito con lo sminuzzare e addinttura col cilslntegrore nella ricerca di un distinto momento della poesia dalla letterat11ra Un problema del romanzo, cioè di un'opera costruita con un piano non necessarimnente organico e unitario. ma conce– pito tuttavia secondo un dlse– qno dial•llico, condolto con una tecnica di compo.1izione, secondo iZ /Ilo comune che le– ga i vari tpisodi. e le varie noveJle in una. concezione ge– nerale, esbte per il Decameron ed se non altro nella civiltà intri~eca di cui l'opera è lo •pecchio: è il problema stesso della sua cornice. cioè di q11el– la che è la strutturazione del suo t,ssuto e l'organicità del -~uo mondo poetico. R1cono.1cen– cio che il lavoro della d istin- 2ione tra. poesia e n.on poe.1ia ha sempre un'importanzet pro– pedeutica, ma che tuttavia non bbogna fiaccare l'unltd dia– lettica del due momenti (del che, comunquy, lo stesso Cro– ce si rendet.•a conto ccnne do– cumenta iz saggio s11l Tasso), ,z Russo. pur evitando il ,aggio comples,lvo. si impegna in un lavoro di indagine rtel part,– colare, tenendo .1empre pre– seme app11nto l'organicità di tutrta la visione che risulta dalla lettura della maggiore opera del Cfrtaldese, ricavan– do da i.n gr11ppo di venticin– que not•elle (facendo precede– re a mo' di introdurione olle stesse lezioni raccolte uno .!ML– dio sul Proemio - Proemio delle donne - e uno sui luo– plli. i personaggi, l'architet– t11ra del Decameroo. nel quali ~ ind,vlduato. come vedrerno, •ia sui p,ano biografico e psi– cologico, sia su quello delle ricerche dì stile e di quella che è la poetica del Boccac– cio, il fondamentale proble– ma di quanto e di come lo stesso Decameron abbia su– perato la poetica medievale) una rfcca e varia meue di questioni, tutte legate, comun– que, al fondcimentale proble– ma strutturale dell'opera ,tes– sa, come concezione poetica– mente integrata e rispondente a un'idea generale di compo– sizione e d! ,viluppo nella qua– le clascunci novella si colloca con una SIia particolare fun- z1one. ln,o rgente individualismo um<?• nistlco che •I mserisce sulla .1ua educazione ancora di impronta medievale). aggiun– ge che il Boccaccio het assai pii, versatile e ricca i.tpirazione che non quella dl un puro gioco int,ZZettuaZe. bensì ull più va,to e profondo sen– timento di quella che era la reattd del suo tempo, una più grand, capacità di pene– trarla e di tra•figurarla. Si tratta naturalmente di. un sentimento assai pi.ù coni.ples– so di quanto non appai.a a pri– ma vi.sta srori.cizzando$i n<.'l su.o stesso .1upera1nento di una poetica. medievale; sJ. perui al- 1 ·atteggiam,iuo del Boccaccw verso le dorme e il mondo femminile in genere al quale egh non. $1 avvicina più. con z·a.1cesi spirituale det poe– ti del dolce stil nuovo. a quella meno recente della poe– sia. cavalleresca, pur .1erbando· ne talune forme esteriori, ta– luni, diremmo. luoghi com.uni. ma è anche vero che quelle forme. quelle espressioni ,o– pravvivono nel Decameron, co.1i come in tutta. o quasi rut– ta. l'opera del Boccaccio. per– chè e.1se .!i in.1eri.s:cono in una nuO'Va realtà pohtlca, in quel– la trasformazione - in atto al tempo in cu, egli narra - della socktà a causa della sparizione delle libertà comunaZ, e dt1 governi popolari e la forma,.. zione di principatt e signorie nelle cui corti. torna in onore una certa precettbtica. anche se la sostanza non è più la ste.. a. COSI come l'idea della donna si naturalizza e .1i m.on– danizza, tuttauia spiritualiz– zando nella rappresentazione malibiosamente leggera operata dall'Intelligenza del Boccaccio. la sua ,tessa sensuale presenza, il concetti' della nobiltà SI tra,forma da quello cavallere– ,co del linguaggio e da quello stilnovistico della gentile:::a che vle11e dal cuore. in el"– niento di distinzione sociale, quando, nel migliore dei ccui. a~.!ume un .1ignificato pura– mente intellettuale. In ques i termini è 1l senti– mento della realtà rteZ Deca– meron come traspare dall'in– dagine del Russo sia nell'orga– nizzazione architettonica del– l'opera sta nella sua articola– zione n,1 gruppo dei narratori (attraverso il quale si avverte quanto rimane nel Decameroo di autobiografico: il ricordo, sia pur rifranto e trcupasto. di Fiammetta. Zet memoria dei luoghi e il vagheggiamento di un certo mondo dignitosamen– te amoroso net quale si per– petua, forse imborghesito. un cerimoniale erotico e cortigia– no che comunque deve at·er fatto parte delZ'educa.::ione let– teraria e mondana dello scrit– tore) ,ia ntlle novelle smgole prese in e.1ame in que.1te Let– ture critiche. Cosi nello studio sulla novella di Abraam gm– deo il riscontro dell'attegg,a– mento del Boccaccio in quelli che sono , rapporti del senti– mento religioso, un sentimento già umanistico. o almeno pre– umanistico, tutt'altro che nega– tivo, come era stato i:isto da certa critica dell'ottocento; co– sl li suo sentnnento della .vir– t1,. che è Poi il sentimento dell'ingegno, della superiorità individuale in Federigo degli Alberiglli, nella Marchesana di Monferrato, in Torello da Strà: cosi il motivo dell'amore. con l'affermazione polemica della sua eternità e sovratemporali– tà; cosi nel nuovo aftiqrare di una testimonietnza autobiogra– fica, lo splendido quadro ( e co– •I attuale sul piano di una d– talità meridionale) dell'am– biente losco di Napoli: cosi nella novella di Ghismunda e Gulscardo, dietro l'istoriata quinta del fotto drammatico ~ il gusto raffinatissimo di un poeta dell'intelligenza. in cui tutte le vicende tragiche e or– ribili della vlta salgono a li– brarsi in leggiadria di im– magini. e dov e l'erotism o del Boccaccio e osserva.io sotto l'angolo di vis u ale di u na se– suale gentilezza. eroica; così il demoniaco ridotto a gioco in– tellettuale e in ,rotiica morali– tà estemporaneci nella novella di Nastagio degli Onesti. E po– trem:m.o naturalmente conti– nuare in una esemplificazione diffusa di tutta la vastissima materici clte il Russo ha preso in esame. dl,.erota·. soErad'amanicclhue· a.ge~ erocorsodi'àj ~~~ua~~~b:nostaet~ t~it~~~ ligio~o sotto il tltolo df Pre- li,zios i e della forma d'espres- prensione di tale linguaggio: no in un iparticolare ambien: . El f . . qhlere e feste cristiane per le si.me che essi assumono•: rapporto, non alla ricerca dt le O ~ruppo letterario, anche animo, incapace di calcoli me- ov:un_que m ur<?-Pa ra 1 mi~ edizioni tiburtine de «Il Cen- un riconoscimento che trova esso, perciò la sua poesia tro- percih~ incominciai prestissi– schlni ma poco disposto a di- itliort oua nd0 SI parla,va di tauro•· cui ha benevolmente consenso. va accenti dl rasserenala mo a viag,giare ed a vvrnr E' su.pei,fluo darti dei nomi, menticare un'offesa veramen- romanzo. arriso il premio Marzott.o Basti pensare alle varie •preghiera• e non di • gri- lluori d'Italia. Sicché la con- pre enti e passati. cercando Non è compito, naturalmen• re, di. un lavoro di critica mt– hta,ue conte quella che i no– stri letror, possono ncl1ieder– c1, seguire il Russo nel campo di si/falla problematica e ad– dentrarci nel vivo di quanto nel libro è reca la testimonian– :a di un'att:v,tà• docente e di filologo; ci interessa piuttosro - come interessa u n letto,.. non specializzato - osserva.re e chietrire i rl.tultati dello stu– dio del Russo per centrare l'o– pera d•Z Boccaccio nella vi\a del suo tempo, per stabilire gii intimi rapporti che inter– corrono tra la civiltd !ntrùeca, il mondo morale, le idee, l'uma– nità del Boccaccio e Il suo ambiente storico. E' iri certo senso (e senza dubbio in sen– so molto lato) il problema del– la realtà nel Decameron di quella realtà the è sempr~ un problema per qualunque nar– rativci e che è sempre alla òa$e di ogni ricerca. Chi conosca gli altri studi del Rmso sulla narrativa italiana e segnata– mente quelli sul Verga, sul Manzoni e su alcuni contem– poranei. non può non rendersi conto di una sua sostanziale inclinazione a rice rearne le so– luzioni non limitando i pro– blemi alla ricerca dei dati di una realtà immediata e diretta. quanto a farla sca· turire dalla complessità di tutti pii elementi eh e concorrono a dar vita a ogu! singola opera, dagli autobiografici a quelli religiosi, dallo studio della vi– ta popola re all'indagine nei sottof<md, psicologici. dalle complesse influen:e dellet so– cietà e dei costume, a quelle ~uromente e semplicemente letterarie, dal 11u~to del tem– po a quello ph, intimo e pii) segreto dello stesso autore. Ma per cittenercl al tema di q11este Letture basterà far riferimento ai tre capitoli de– dicati al Boccaccto dal Russo nella serie terza dei Ritratfi e dlsegm storici, apparsa " e l 1951 nella Biblioteca di cultu– ra moderna degli edit ori La– ter:a, e segnata.mente n.ei pa• ragrafi sulla Fiammetta il ro– manzo più poetirom.ente' vicino al Decameron, a quello sui mo– tivi 1>0etici del Decameron, a quello sui novellatori e novel– latrici della comitiva t•U!erec– cia, e infine a q11ello suU 'ispi• razione amoroso - cavalleresca. Quando il Russo mette in guar– dia a nori racchiudere il Boc– caccio in 11na formula, a pro– posito della • estemporanea de– flnizio1te • del De LolZis di Boccaccio come poeta delÌ'in– telligenza (qual piacere della lntellioema che molto spesso si traduce in una forma di in– tolleranza, ttlla paura. una fu– ga dai pirì spino1i. impegnat1- v, e compromettenti problemi mentrP il Boccaccio nella su~ ricerca porta non soltanto la sua ingenui•à di poeta, ma ni– tresl la :rua serietà dl uomo che crede perdutamente negli articoli della nuova fede di un FERDINA •no VIRDlA te grave fatta a lui ed ancora Ma come talvolta avviene 1950 per l'opera prima. esperienze letterarie che han- do o •furore•· oreta e~perieni.a di altri le influenze e gli ammae- meno a persona che gli fosse la sua seirre\a 8Jl'lbizione ('ra Poeta religioso, dunque, no caratterizzato r ultimo Ma pure in siffatta posi- mondi, con altre lingue, fu stramenti. Fra l'altro citel·ei cara o stimasse degna di ri- un'altra. Se a vera vocazio- con tutti 1 cri mi che tale et- ventennio, per capire come zione di non-drammaticità la cosa cruciale per me sin da- esempi ovvli e sconnessi di spetto e d'ammJrazione. Son ne era di narratore. egli de- tributo comporta. anzi • poe- non siano rima li minima- voce di Marvardi si fa urna- id'inizi. Non ()C('.Orredire che _grandi maestri. da Dickens a r.ose apparentemente sempli- ,iderava affermarsi soorattut- la d'animo religioso• come mente intaccati quell'impe- na e aderente alla vita. ,n cosl mi si è fatta più chiara Proust. Ci son poi scrittori r.i, ma se si vuol rl!lettere to come C<'m,.,,,.dio"r?fo. L'in- ebbe e scrivere Ungaretti gno e quella fermezza (anche una integrale visione del di- l"ltalia. ancl!e con le ue che 101(.giamo con ,·oluttà ma esse illuminano ogni epiS'Odio gegno non gli mancava di nella nota critica che precede formale) del Marvardi, che vino e del terrestre che agi- prospettive interne: il rap- non ci sentiamo d'imitare, della sua vita. certo ma le condizioni della Ja scelta di poesie di Mar- all'usw·a del tempo e delle tano la sua oarola. la quale, p<>rtoVenezia-Roma ad esem- come Faulkner quando riesco Durante gli ultimi dieci. anni scena italiana Ja censura ri- vardi incluse nell'Antologia scuole poetiche contrappone allora. è ricavata dal senslbi- pio. dato ohe Roma mi riesce veramente a capirlo: le pagi– 'I Panlgi è venuto a va111er,- masta in questo settore ri- del!a poesia religiosa itaLlana la propda profonda e com- le mondo delle cose, della quasi albrettanto estranea ed ne finali del suo ultimo li– prese tacendovi a volte sog- . . contemporanea del Volpini posta ispirazione. quasi une storia dell'uomo immerso nel affascinante quanto Londra. bro, A Fable, a mio modo di giorni di parecchie settimane. gor<:>5a.morahzzante. poco ll1- («Conosco da tanti anni Mar- dlfesa. un riserbo entro cui si suo peso e nel suo vivere Sono vissuto un po' dap- vede1·e dànno i brividi. He– Ho avuto quindi modo di ve- t~lligente ed il caraUe:e ar- vardi. Lo conosco come amico evolve la confessata emozio- '1Uotidiano: Se piangerti po- pe,rtutto da Stoccolma a Los min,gway im·ece. molto chla– derlo in diverse circostanze, dito dei suo, due temi pre- dei plù cari. lo conosco come ne (tutta reboriana1 di ere- tessi la mia ~toria ...: Cerco la Angeles. ma i _gro. i ibri ro, di brjvidi in fondo me " contatto con uomini e don- feriti: li Qalllsmo siciliano critico. critico acuto e rigo- dente. anzi che l'interrogan- llOCe 11mana che dal qhiac- (.grossi di formato) :.-he ,to ne ha dati meno. Mi attirano ne d'ogni ca,tegorla sociale e dilagante in tutta Italia. spe- roso e quasi dlrei feroce nel- te anelito delle religiosità di cio - di q11esta so1it11dille mi preparando hanno a .fondo certi scrittori inglesi. anche rli va1,i paesi. Sono stato sem- cie a Roma. l'applicazione dlalettfca del un Ungaretti. di cui semmai ~ciolga ...: Ma -no; chP nella l'Italia, anzi q,u,a t sempre contemporanei. con la loro pre colpito da un candore E' naturale che 111 quc- suoi principi estetici. E lo è avvertib!le in certi tagli vita. dagli asfalti - desolati, Venezia: questo è il fatto. e aria composti. ima. ma pieni non disgiunto da un'intelli- ste circostanze Brancati spe- conosco come poeta : poeta d'immagini un rigoroso im- n/Tannidmo ....; fio niocato ta lo interpreterai tu come vuoi. di laceranti ten ioni. come genza pronta ed acuta, da un rasse di trovare uno sbocco d'orecchio finissimo, al quale pianto stilistico. mentre di vita a carte e a dadi.... Ci sarebbe da dire dell am- L. P. Hartley col uo bellis– fnnato rispetto per la persona all'estero. L'eventualità di la musica è dote innata. e Rebora è l'adeguatezza a cer- E ad ascoltare il poeta as- biente di formazione nel sen- ,imo romanzo The Go-Bei– llltrul e nel contempo da una una rappresentazione di «Raf- poeta d'animo religioso, al I.e esteriori manifestazioni di sorto in queste umenissfme so di clima letterario e di wePn. ironfa a volte pungente ado- !aele » a Bruxelles e de « La ouale la musica della parola fede. oreghiere. o mentr~ è lnten- lettu,re. Silvio Guarniori nel In tema di debutto. di esor perata spesso come un'auto- Governante,, a Pari,gl fu l'og- non può dare commozione se Ma non sl creda a un'im1- lo a mo,dei·e fl suo silenzio s-uo bel libro Cinquant'anni dio letterario. la sua fogn difesa. getto di una nostra corrispon- non vibrando d'un segreto tazione letteraria anche e 'per la grazia dell'ienaro di narrativa in Italia allinea chp pe1rnavc, dovesse travo 1 Quando il romanzo suo denza negli ultimi due anni che la trascenda ... •). appare evidente e predomi- 'ratello • vien tatto di ere- il mio nome insieme ad altri qermi. si è 'imitntn invero maggiore, « II bell'Antonio • e di lunghe conver azioni E in quell'Antologia, nella nante. fn alcun, punti la le- ,Jere che una volta o l'altra del periodo. nel capitolo su ct poche parole di risposta usci nell'edizione francese ouando a Roma ed a Vene- seconda parte che compren- zione ungarettiana· Ti chia- un, po' dl tale grazia finirà Piovene. e dà delle buone ed con un tono dolce. di coro egli si stupi che a Parigi si zia c'inconlran1mo. Purtroppo de i poeti religiosi del dopo- merò. latrando alto, dai cieli oer cadere. immeritatamente. incora,itRianti ra_gioni. Viven- ricordo. che a distanza rio. facesse tanto caso di lui, che nessuno dei due progetti ven- guerra (eppure Marvard1 ha - nella luce dei giorni che tu <1nche sul cuore incallito dl do molto fuori. ho letto forse G. A. CIBOTTO molti avendo letto ed ammi- ne realizzato. Fernand Crom- silenziosamente - dlret reli- spiri, - percllé t'ho ucciso queS t o lettore. le cose itallane con anohe rato il libro desiderassero dn- melynck, uno dei più grandi giosamente - toccato i cin- ieri, oggi t'uccido - e forse, ELIO F. ACCROCCA maggior impegno che se !ossi (Continua a pag, 6) ARRIVI Ul BIBLIOTECA La Casa Editrice Ceschina, di Milano. ha stampato il ro– manzo • Arrivederci Paola> dl Alfonso •adi. autore di nu– merosi altn scritti: in qua\<> lo scrittore napoletano ha co– struito un racconto movimen– tato descrivendo impulsi e sof– ferenze dell'anima e colon e bellezze del paesaggio. •
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