la Fiera Letteraria - XI - n. 42 - 21 ottobre 1956
Domenica 21 ottobre 1956 L LETTER Pii!? 7 UNA PAGINA AUTOBIOGRAFICA * Capelli bianchi * Per me il problema della pittura è stato sempre davanti a una tela bianca, come nuovi e ignari essendo carichi cli conoscenza e frusti e logori per uno solo: del mondo, i lunghi tra por pur agli * di FELICE C_\SOllA'l'I In occasione della bella mostra di olii. tem– pere e disegni di Felice Casorati - attual– mente aperta alla romana Galleria del Van– taggio, fra L'appassionato ronsenso degli a1na– tori e della critica - •iamo !iett di lmbblicare alcune pagine autobiografie/te deU'tnsigne Maestro che. setnpre con impeto giovanile, da circa mezzo secolo opera in prima fila net campo della pittura italiana. nobbi Boccioni. anche lui a Padova in quel tempo. Era stato allievo di Balla. che molto ammirava. E!!li mi parlò dei postimpressionisti. dei cubisti, della nece.ssità di crea re in Italia un movimento d'avanguardia. pensava già "~agarnentC' al movimento. a11e macchine, a una tecnica ohe facendo tesoro delle conquiste dell'impressionismo ~osse ,più libera. più lirica, più dinamica ... Era stato a 'Parigi. ne era entusiasta. e proprio a Parigi aveva espo– sto un grande quadro che era stato assai notato. IL FILM DELLA * SETTIMANA I T A L I A In fondo. in fondo. io sono orgoglioso del mio isola– mento. ed amo i miei difetti. Non ho mai potuto. non ho mai saputo accettare passivamente le e-"J)erienze fatte da altri, anche quando questi altri a~-cvano tutta la mia ammirazione, non sono stato mai assalito dalla [ebbre di sentilmi inquadl'ato, di sentirmi partecipe. attore (e quan– ti si aocontentano di parti secondarie) di un movimento di attualità. mai desiderato esser~ all'avanguardia, mai sofferto per la fortunata rivalità degli artisti aggiornati. Ma io non fui preso dal contagio del suo entusiasmo, io ero convinto che soltanto denh·o di me dovevo cer– care la forza. la convinzione del mio lavoro; che avrei trovato cieca ogni via t.raversa, che mi era precluso ogni ecletismo. che soltanto in me dmrevo credere. Con1e spiegare. poi, fa mia cerebralità? La mia cere– bralità non può essere di origine culturale, poichè non sono mai stato un uomo colto. può e~sere solo (perdo– nate il bisticcio) istintiva e dovrei intenderla perciò co– me intelli1Zenza e vantarmene. Diiatti sono felice, vi assi– curo. di e...<::Sere un cervello funzionante. Io credo. rome S Tommaso. che il cervello sia al centro del mondo Non per nulla discendo da una famiglia di scienziati. di matematici: cd ho scelto come molto: Numerus. men– sura. pondus. IL TETTO NORD - SUD E N O R D E CENTRO AMERICA PACIFICO S U D LLOYD TRIESTINO * A,-rei un alibi da esibirvi: la mia ignoranza. l'igno– ranza del _giovanissimo Casorati alle prese con i suoi quadri... ~himé cinquanta anni !a! E la mia. amici, era una perfetta ignoranza! Nulla ave,·o veduto. non dico della pittura europea. ma neanche della italiana. A Pa– doYa (doYe avevo studiato musica e dove mi laureai :n quella università) rinchiuso in una minuscola soffitta. gelida d'inverno e soffocante d'estate, passavo momenti di ,perfetta felicità con i miei colori. la mia tavolozza .. Opera rigorosamente realista, di un realismo che _è par- INDIA-PAKISTAN-ESTREMO ORIENTE· AUSTRALIA SUO AFRICA - FRICA ORIENTALE EOCCIDEHTALE ADRIATICA Ecco lforse. ma io non lo capisco. perchè la mia• pit– tura è detta di!ficile. In fondo la taccia ohe mi sembra più centrata è queJla di provincia. Lo sento. lo so. Vivo a Torino. In questa città antituristica. che io amo per la sua misteriosa. non palese bellezza. in questa città enig– matica e inquietante come una cabala che ogni giorno bisogna sco prire e poi ancora riscoprfre. in cui la neb– bia è più lumi.no. ..~ del sole, in cui Ja misura non è stata mal dimenticata e non potrà mai essere dimenticata: in questa città quadrata e squadrPltata. solo in questa città potevano na-scere i miei quadri. so ricordarci il De Sica dei primi anni del dopoguerra * EGITTO - LIBANO - GRECIA - CIPRO Come amavo il mio mestiere! La povertà completa non mi permetteva spese eccessive. io stesso macinavo i miei colori: poche terre. il bianco, i1 nero ... Dipingevo su qualsiasi materiale: copertine di libri. carta di gior– nali, .stracci di cucina. pezzi di vecchi sacchi. ma ogni m.:1tPriale nella mia intenzione doveva diventare stra– ordinaria superficie. Le mie sorelle e mia Madre eranc i miei soli modelli. Ecco lì appeso il ritratto di mia so– rella del 1907. di- GIA~ L_ lf.l RO~BI TURCHIA - ISRAELE SIRIA - MARNERO Voi. pittori ,giovani. che mi guardate in questo mo– mento con simpatia <e non potete immaginare il bene cihe questa simpatia mi ra) Yorrete sapere che cosa io pensi della ,"Osh·a pittura. della pittura d'oggi. Ma io sono il pittore meno :""datto. meno a.utorizzato a dare un gìudizio sulla pittura d'oggi. E non vorrei proprio essere trascinato in una ingrata avventura polemica. Un discorso serio su De Si– ca è ormai avviato da dieci annl, da.i tempi di Sciuscià. li suo stile, la sua ispirazione, il suo mondo spesso ci banno tro- modestissima con tutta la sua ta Ja coppia a ricostruire la numerosa famiglia: i vecchi casa; 0 il coro dei parenti di genitori, una 60rella sposata lui; drammaticamente nes,;u– un cognato e vari bambrnelti no di questi ha una vera e !ratelhnl o nipoti. Se Il c'è propria esistenza. Li avremmo posto per lui ·- egli pensa - accettati se i loro tenui valori c1 sarà un po' di posto anche psicologici fossero stati riscat– per sua mogli~. J::: a1fatti... tati da un clima costantemen- TIRRENIA SICILIA-SARDEGNA· CORSICA - MALTA - LIBIA TUNISI - MARSIGLIA - SPAGNA - NORD EUROPA Non conoscevo nessun pittore .. Oh. sì. un giorno co- Felice Casorati: Bagnanti (part.) Per me il problema della pittura è stato sempre uno solo: porsi da,·anti a una tela bianca. come nuovi cd ignari del ll'Ondo. pur essendo carichi di conoscenza e frusti e logori per i lunghi travagli. Ma credete <'he io po~a e~sere oggi vt=-ramente ign:uo del mondo? E ,può un pittore. ?nche della mia età, rimnnere impassibile ;.1l tormento che preme d'ogni parte. all'ansia angosc;r,sa clic prende tutti p da cui tutti atte"d iamo qualche cnss. non a11cor bene definita, ma qualche cosa di terribil– mente importante?- .. Sì, io credo che il nostro sia un periodo di germinazione. Voi giov~ni si.ete agguerriti di una sicurezza im-olacabile. Alcuni di voi certi di essPre i depositari legittimi del linguaggio olastico della nostra civiltà. altri convinti ,:!ella necessità di. una rea7ione, am~i di un'azione che vi porti ancora al racconto. all'epi– S"d io. a Ila espressione uman;:t, alJa collaborazione sociale attiva. Ma io ho i capelli bianchj. ho visto nascere. crefcere e morirt=>troppi miti ner abbardonarmi alla vostrn sicu– rezza Dovrei dimenticare troopi sfortunati ricordi. sto– rici ammonitori. come. che so io. il manierismo della sf'conda metà del sec. XYI. l'art nouveau""· l'inPffabile Liberty che alla lfine del sec. XIX apparve :come. una grandf" e dt=-cisiva innovazione. della cui importanza ancor oggi si discute, al recente e Novecento». ecc. ecc .. che sembravano durature espre$Sioni di civiltà ed erano in gran parte soltanto contaminazione di gusto. esaj!erazio– ni Pd atteggiameni polemici o addirittura mede effimere. Vedo un g:ruppf"tto di anziani che, compiaciuto, fa di sì con la testa ... No. amici della mia età. non mi a,vete cauito. e voglio subilo mettermi al riparo dal vostro consenso al quale non ambisco e che ~o di non meritare. facendovi U'>'u 1 tima confe~sione. QuAndo leggo o ascolto gli argomenti di coloro - e non sono pochi - che at– taccano le ;forme anooe più azzardate d 0 11Apittura attua– le. inconsciamente. nonostante e Al di là delle ragio– nate e nath·e convinzioni. sono portato a guard~re con un sentimento di speranza. di ottimismo. di fiducia il lavoro, lo ~orzo generoso dei giovani pittori che sven– tolando le bandiere. ahimè non più intatte. di tutte le avanguardie hanno ingaggiato una generosa battaglia. FELICE CASORATI UNA VERSIONE CHE È UN'INTERPRETAZIONE CRITICA * ETTORE PARATORE e la teatralità di Senec,1 L'illustre filologo ha illuminato i motivi profondi della poesia drammatica dello scrittore romano, definendo con vigore polemico la sua posizione storica * vato consenzienti più d'una volta ammirati: soprattut to quando sembrano riscopri.re le vie dì una realtà minutamente osservata e liricamente ·nter– pretata con uman.3~1mo a!!et– to, in un clima di solidarietà e di comprensione per tutti i problemi di oggi. Non di rado, però, ci hanno costret~o al dissenso: specie quando b tematica realista si mes.::olava a suggestioni letterarie o figu– rative singolarmente estra– nee ai suoi presuppost1 o quando gli afùali dt solida– rietà umana deviavano su po. sizioni più faziose che obietti– ve, più distruttive che posi– tive. Il discorso su De Sica, così, in questi dieci anni, ha cono– sciuto alti e bassi, approvazio– ni e negazioni e, in aeflnitiva . è stato un po· lo specchio di quel suo muoversi nel cinema con pr0fondi intuiti lirici, ma con .incerte e spesso non sen– tite problematiche. causa di non poche sviste, di non mi– nimi errori. Vuoi la costante collaborazione con Zavattini - cosi diverso da lui per ilnpo– stazioni culturali e ideologi– che - vuoi il desiderio, più politico che non artistico. di apparire di prefereza uomo di una clìterie piuttosto che di un'altra. il fatto si è che un De Sica unitario ancora non lo abbiamo conosciuto: tra con– cessioni a questo o a quello, infatti, tra pentimenti e ritor· ni, tra polemiche accese e a ripiegamenti addolciti, il suo incerto e spesso contradditto– rio procedere nel mare ma– gnum delle ideologie ha reso incerta~ e spesso anche con. tradditoria. la sua ispirazione artistica. Che, in ultima ana– lisi, riesce a dare frutti !eti– ci e per!etti, solidi e concreti. solo quando De Sica sa essere soltanto lui, senza più nè sug– gerimenti nè atteggiamenti prestabiliti, libero in un'atmo– sfera di sensibilissime intui– zioni umane, romantico ftno ai limiti che oggi può rag– giungere un realista, reali6ta fino ai limiti che può conce– dersi un romantico. Nella storia della sua arte, così, le pagine migliori re– stano ancora quelle solo u– mane e niente polemiche di Scuiscià, i rapporti diretti e senza gente, attorno del padre e del figlio in Ladri dl bici– clette, le poche cose vere e reali di Miracolo a Milano, il sempre citato, ma a buon di– .l'ilio citato, risveglio della ser- I! vasto capi~Jlo con il qua- blemi dei quali si affrontava vetta in Umberto D, gli squar- le Ettore Paratore introduce di GJ017 Al\':NJ C,ALEl\l 001,J la soluzione nella interiorità ci più concreti, vernacoli e alla lettura della nuova ver- dei personaggio. immediatamente realisti del- sione delle tragedie di Sene- allo spettatore. E considerare l'inclinazione autonoma del La sorpresa delle pagine l'Oro di Napoli. Chi gli ne– ca (Lucio Anneo Seneca, Tra- un testo drammatico, prescin- proprio animo. E' il perso- che Ettore Paratore ha pre- gherebbe, qui, ispirazioni de– gedie, Casini ed. Roma, pagg. dendo da tali convenzioni, si- naggio che non lotta più con- messe alla sua versione delle licate e alta sapienza di uno 391, L. 4.000) è assai più che gniflca precludersene l'intel- tro un'esterna fatalità, ma tragedie di Seneca è nella stile che pie&a il cinema a un saggio critico. E' una sco- ligenza e la stessa valutazio- contro un'interna umanità. ricchezza polemica che le ani- qualsiasi esigenza del poeta? perta dello scrittore teatrale: ne estetica. Infatti quel testo Nell'oratoria teatrale ora ma, nell'attualità dell'argo- Chi molto lo ~mira dirà che del suo mondo morale, del sarà poesia o non lo sarà splendente ora truce di Se- menta_zione, nella sensibilità queste_ concess1oru sono ~oca suo stile che ne costituisce dentro l limiti nei quali le neca si rispecchia lo stupore del. discorso che illumina lo cosa l.ll realtà rappre6en ani° una rigorosa conseg~enza e convenzioni del e genere• sa- di questa scoperta e di que- scrit~ore là! l'op~ra con una moltdio.pertchè_ son al tutte pa~i: infine della sua vitalità. ranno state o non sanmno :1ta nascita e Ja volontà di- adesione immediata e pun- ne au entico v ore poe Gli argomenti del filologo state riscattate da un'auten- soerata di impossessarsene. I tuale ai motivi profondi dei- co. 'b ~~tamJn 1\ son qrll~ sono preziosi; ma sopratutto tica ispirazione. Ma in ogni person_aggi di Seneca non di la sua u~anltà. . (~m/ è ic~à 0 ~trast~) en n":Ja preziosi a noi sembrano !'acu- caso esse rimarranno insite rado rivolgono contro se stes- ,. La_ versione corrisponde al- Storia delg Cinema li resto me ed il vigore polemico con nell'opera ora come Ja con- si la propria furia, lacerano l mv1to: è tutta nervosamen- invece e proprio per consen- i quali egli li ha impiegati dizione storica di un l!nguag- le proprie carni ed in questo te tesa a mettere in rilievo l& tirgl! questo ingresso va di– per mettere in luce l'attualità gio poetico ora come il sem- accanimento si esprime la teatral_ità interiore dello stile menlicato 0 , almeno 'non va di un'opera c~e è stata para- plice _tributo ad un gusto let- gioia irre!renabile e q~ a.si oratorio e ~rocessua!e <;liSe- preso in considera;ione suJ dossalmente incompresa dal- terario. morbosa d1 scoprirsi sensibili neca,. scoprendone i risenti- piano dell'arte; lo si discuterà la critica estetica soltanto Ettore Paratore ha lucida- ad una •riflessione• morale. menti, le asprezze, le ridon- se vorrete, sul piano del co– perchè in essa contenuto e mente illustrato le condizioni Le scene macabre sono quasi danze barocche nella loro !!iu- stume, della polemica, addi– forma coincidono senza rest- storiche del linguaggio poe- sempre quelle nelle quali l'in- sta luce. E' essa stessa un rltlura della politica: è comun– dui almeno in alcune _trage- tico nella tragedia di Seneca dividuo si riconosce, si con- seguilo alle discussione e alla ne tutto legato (anche quello die: come il Tieste, l'Edipo, la e cosi ha potuto dimostyare fronta. si misura, portando oolemica, una interpretazione che sembra ~_favola~> 3:11a Fedra. . come le istituzioni oratorie ad un grado di estrema vlo- esercitata sulla pagina del te- contlnge1_1za socia-4! e l)Olittc~ Dopo i pruni giorni, però te vibrante e poetico. De Sica le cose si mettono male. Pri- invece, è parso ~sentire,. sol– ma di tutto per loro: ono tanto il dramma dei due pro– sposini di fresco e debbono tagonì,;ti e questo solo ci ha dividere Ja camera da letto con messo in evidenza: con cura. genitori e fratelli. Poi anche con passione, con sapienza gli altri cominciano a in!asti- Ma non si e accorto che, ri– dirsi: soprattutto 11 cognato, un creandolo quasi sul «vuoto,.. burbero muratore cw l'mgres- lo ha privato di profondi e so di queùa nuova famiglia reali echi umani. ~11 casa .ia temere l'aggravarsj Senza valutare. poi, che lo aeUe spese, luce, gas, ecc. Do- poneva in contraddizione evi- po un litigio, cosi, Natale ca- dente col linguaggio con cui ce nca su un carretto le sue po- lo vocava: rigorosamente che cose e va via con la mo- realista. di un realismo che è glie. Ma dove? Una casa co- parso più volte ricordare il sta e loro non ce la fanno De Sica dei primi anni dopo– neanche con affitti da cinque- guerra. In quel clima dilnesso mila lire al mese. In più e quotidiano. in quel quadro Luisa annuncia di essere in di verità corali (osservato con .stato interessante. A quella l'antica amore per l'element notizia, però, Natale che è ~incontrato,.,. per caso) avrestj prudente nelle spese e Umido sentito vivi&Jila la necessità di fronte alla vua, trova uno di figure concrete attorno a.i slancio nuovo. protagonisti. di umanità altret– .. Ed ec~o, cosl, _na_sce in lu! tanto vere e precise. Invece I idea d1 costruirsi una di hai soltanto un « coro nella qu-elle case abusive che, anc~e ombra~ che pur pretende di adesso,. coslellnno le zone più sorgere dalle vie, dalle piazze periferi_ch~ di Roma. E' vero, dalle quotidiane abitudini del– ù rischio e grande perchè uno la Roma di oggi. E il contra– deve sostenere una certa spesa sto è insanabile. E il film in mattoni,_ calce ed altro an- ne risente da capo a fondo c~ra e po1, se non riesce .a con uno squilibrio di inten– t1rar su la c?sa, . tetto com- zioni, di linguaggio. di atmo– preso, entro 11 giro di una sfere che. alla fine, lasciano notte, le guardie che compio- interdetti e delusi. Come in no le lorn ispezioni all'alba. una cornice verista ti lasce– sono .autorizzate dalla legge a rebbe interdetta una favolina far demolire subi_to_la c0otru- dell'ottocento. z10ne. Dopo, se ce 11 tetto, no GIA:-1' LUIGI RONDI Ma come riuscirci in una sola 11 • in ASIA ·AFRICA·EUROPA·NORO AMERICA VOLATE DOUGUS DC6B LINEE AEREE ITALIANE notte? Natale non si perde1---------------------------------------- d'animo: è rnuratore, i suoi amici sono tutti muratori, si farà aiutare.. L'impresa, cosi comincia. un po' angOGciata, un po' affannosa: ci sono, natu- ralmente. difficoltà e contrat- tempi, ma alla fine. giusto i1' tempo per l'arrivo delle guar– die, la casupola è tirata su, il tetto la copre (o quasi) e Lui– sa e Natale (grazie anche alla bonaria comprensione di una guardia) possono restare fra quelle mura che ormai, più o meno, sono le loro. Le incertezze e le contrad– dizioni, in questa storia, sono soprattutto di fondo. Polemi– ARTISTI ITALIA_\-1 * Andrea (Jefaly * di Gll!SEPPE SCIOHTl.1/0 ca o no, questo il clima. Da Dopo aver partecipato a vari ma con una costanza ed de.gli accordi felici (magari una parte il solito zavattinl- molte e importanti mostre col- un'interna coerenza che meri- servendosi del cartone lasc1a– smo ~el « tutto va_m_ale;, <sul- letti ve, che lo hanno reso no- tana di essere messe in ri- to scoperto) e delle forme ap– la ~eia dei manust.i d Italia) to, Andrea Cefaly ha allestito lievo. oena accennate bastano al– df1 ftl'a qual,.f1~ concesswne so]tanto lo scorso anno la sua Partito, già studente a To- l'artista per condurci in una ~ ie(civ'!;,n2u p;rsino a~~~: pnma_ personale in una nota rino,. dalla matemat\ca t~n- zon!l di schietta poesia. Ed è die... bonarie, si accenna, e ~allena_ romana, s~nza <;he denzialmente metafisica d un cunoso come, passando alla con molto rispetto, al Presi- I avvem:nento - indubbia- Casor~ti, la_ pi 0 ttura di C~aly, trattazione della figura, Ce– dente della Repubblica). Tut- mente importante nella ~ua con gli anm s è "'.enuta on~n- faly. si senta portato ad at– to con indecisione, però, qua- carnera d artista - nusc_isse tando verso più llbere e sciol- teggiamenti espre.."Sionistici si non si voleS6e eccedere ad a strapparlo per qualche gior- te forme, quasi portata a una che, pur essendo marcati. in una parte o dall'altra. Con il no al suo eremo di Cortale evanescenza cromatica dal- un certo s enso n on contraddi– ris~ltato che tutto-, come_ si- (paesetto in ci~a a una :nan- l'assil_lo di uscire da O!ln! elcono la gral.ia e l'eleganza gmficato e m1l)06tazione, nsul- tagna calabra. lil quel d1 Ca- qualsiasi conato naturallsbco. congeniali alla s ua ispir 84 ione. ta piultost~ debole e sci~bo tan~aro). . Le _case, i campi. i muletti. Di queste indubbie caratte– E tutt?, PO:· com~ costruz1?ne Siamo statt due volte a Cor- i fion di Cefaly (ed anche i ristiche, positivamente accen– narrallva, e fragile_ e pallido, tale: l'una e l'altra per cono- p aesa ggi, se ,·ogliamo) hanno tuate, si accorse Ja più respon– co~e g;" :::na::c;"~~/i i~~!~· 1 scere e approfondtr~ la cono- l' e.ff~ tt.ivo significato di im- sabile critica romana parlan– di · t' . I' P l'd gg · scenza d1 questo pittore che, mag1ru evanescenti, che non do della preaccennata perso– s~~a deci~~- ~~o a~e~~os! pur viv~ndo is_olato, partecipa abbisognano del~a terza di- nale di Cefaly (pur facendo intuizione De Sica ne ha mes- dell~ p1ù ?-g!liornata proble- mensione per attingere un lo- qualche riserva sugli echi de– so in !elice evidenza le dif- mattca artist_ica contempora- ro particola_re ~ singolarE: li- oisìsiani che a noi non sem– ferenze e i contrasti: prepo- nea, con esiti naturalmente rtsmo. Un 1mp1anto cordiale. brano in definitiva di gran !ente e un po' testarda Lui- momento). Non se ne sono ac- sa. timido ma buono e sin- corti, invece, i collezionisti, cero, Natale. Le loro reazioni più lenti e più cauti ovv;a- sono studiate con cura, atten- mente a penetrare e ad accet- t-amente stuqlati sono . t~tti i tare la validità di certe per- loro pas.;aggi ps)colog1ci, a~- sonalità originali e quindi un cordati co~ serem\à e c~n nu- po' aspre per chi non ci ab- sura alle SJtuaziom ~he h ~an- bia fatto il palato. no. al cent1;0: con l 1ntenzione Andrea Ce!aly dall evidente d1 ottenere sempre . . a. sua per quei casi dolenti, la com- rocca d1 Cortale è nusCJto a prensione e la simpatia de: trasfigurare, attra\'erso l_asua pul:>blieo (e De Sica la ottle- opera, un m~n<;lo reale. 1n un ne soprattutto all' inlz.lo quan- mondC? favohst1co; ed e que- do i due si sposano nella mi- sto cluna fla~sco, qu~st'aria seria più squallida e vanno sospe~a. sobna=te irreale, a trovare il padre di le· che che :ne~cono_ a _ca.i:atten:zzare. 1 fuon d1 ogni nfenmento cul- Vissuto nel primo secolo divengano ln lui forma spon- lenza il processo contro se sto con le armi più scaltrite di questi_ trascorsi dieci an1'.1 dell'èra cristiana, Seneca ha tanea di un sentimento vis- stesso che gli rivela gli abissi della filologia. Alla fine l'ape- Core /'quadrare a,gSll~I u:, sentito Il dramma umano co- suto con umana ricchezza. bui e inesplorati della co- ra ~ libera da tutte le incro- ~uW. 0 0 ~cotl.l~ }f Tetio c~!· me problema interiore e se Questo sentimento è Ja sco- scienza. staztoni che l'hanno deformata p~es~tafo 0 a1 pO:,uval dl 'can: lo è raffigurato in forma ora- perta della coscienza, della Ma questo mondo tragico e e ne hanno falsato Il senso. nes la scorsa primavera, glun– loria, poichè quello gli appa- sua supremazia nella vita in- la sua parola non possono es- Alcuni anni addietro Vitto- ge in questi gio~ni sugli scher– riva come il modo più pro- dividuale e collettiva: una sere letti, se non accogliendo rio !}ass.man portò sulle sce- mi italiani? Anche qui la sua prio nella cultura del tempo. scoperta cristiana non an cora ia convenzione alla quale si ne 11 Tteste e con successo, collaborazione con Zavattinl è non voleva_ le. nozze; ~ dop? turalistico, la produz.ione re- qua_ndo comrnCI~o i pr1ml di- cente _ e sommamente signi- sag1 nella casa di lui; o quan- ficativa _ di Cefaly. La struttura oratoria della interamente compiuta, e.on- sono storicamente adeguati 0ltretutto oerchè la visione strettissima (soggetto e sce– tragedla di Seneca è una di- traslata, che anche perciò Se- nell'atto stesso del manife- lella vita di Seneca ed il suo neggiatura, addirittura) e qui menslone culturale viva, so- neca è spinto a difendere starsi. E' una convenzione stile teatrale, nonostante le forse più che altrove, la sua pratutto in una civiltà che ha quasi proces.sualmente. La vi- ooeticam.ente riscattata. contrarie aooarenze, hanno fedeltà ai mo?I reaJJslici è ri– toccato un limite di decaden- sione della vita dello scritto- Di questa convenzione il un'oscura rispondenza con la gorosa e decisa. Pure ancora za e di malessere, lasciandosi re, i problemi del tempo, il Paratore spiega l'origine e le ,ensibilità contemooranea. una volta _incertezze e con– sopraffare dal crimine e dal suo stile sono termini stret- ragioni, per arrivare alla de- L'esame di coscienza spinto Yiaddizlonl t~pedlscono / 1 ttfllm sangue. Ogni manifestazione tamente concatenati e conclu- flnlzione della poesia tragica brutalmente alle scaturigini V~~ere tr o~e~ .~: .e i; l d'arte rispecchia il tempo; ma si e creano un fenomeno nuo- di Seneca e per ricordarne iella Personalità, con una sor- s lui a;~tal~ s 6~ s':;n e~, os~tt la letteratura drammatica più vo che è la nascita del mo- la fortuna, che toccò il suo -:la ribellione contro i miti s~za aver t,{n soldo~ 1 J era delle altre, poichè è sempre derno personaggio teatrale. E' vertice nell'epoca ellsabettla- che la offuscano, è anche del- cameriera ein una c~sa bor– destlnata ad essere almeno il personaggio che non sconta na, quando sulle fondamenta la nostra epoca. Noi cl augu- ghese lui è muratore. Avreb– idealmente e agita•· Le con- più il suo errore come una l{ià poste fu costruito l'edifl- riamo che _la fatica di Ettore bero 'p0tuto !are a meno dJ venzioni vigenti del e genere• trasgressione sia pure !neon- cio del teatro moderno. Allo- Paratore dimostri come Quel- sposarsi in quelle condizioni. vi sono accolte senza riserva, sapevole al!e leggi divine; ma ra Seneca fu preferito ad l'esperimento scenico possa ma tant'è .. l'amore ... ! n loro poichè esse sono il tramite che porta il suo errore in sè Eschilo, a Sofocle e persino _essere forse più efflcacemen- primo problema, adesso, è un mediante il quale la parola e se ne pente o se ne bea, lo ad Euripide, perchè poneva te rioetuto con altre tragedie. tetto. Ma quale? Lo sl)06o vi– può comunicarsi attivamente ripudia o lo esalta secondo allo stato nascente quei pro- GIOVANNI CALENDOLI ve a Roma, in una casetta do, divenuti Improvvisamente Pensiamo, quindi che su quasi 0otili. condividono, ma codesta pittura sia 'sempre il a distanza. la · tensione e la caso d'insistere e, come suol ansia di quella notte in cui dirsi, di puntate: prima O poi si decidono le sorti della loro Ce!aly vedrà crescere il nu- casa). mero dei suoi ammiratori. Sic- Ma gli altri J)<'rsonaggi non chè la sua voce, prima o poi, ci sono e la loro presenza eva- verrà ad aggiun)!ersi a quelle nescente non è mai stata oo- degli artisti italiani di oggi stitulta da una maggiore più significativi. drammticità che prendesse, da GIUSEPPE SCIORTIN>O sola, Il sopravvento sulle la– cune. In genere si tratta solo e sempre di figure di con– torno, appena abbozzate, che spesso, non si giustificano neanche come ~ presenze~: il gruppo dei muratori, ad esem– pio, che, in gara solidale, aiu- Andrea Ccfaly: Caterina VINf'F;N I() l'AltHARELLI Direttore IHEGO FABBRI C. 01td1rtttorf' rf'Sl)Onsablle tahllimento tlpogr U.E.S l SA. Roma - Via IV Novt!lnbre, 149
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