la Fiera Letteraria - XI - n. 39 - 30 settembre 1956

Domenica 30 ettembre 1956 continuare il proJetto Gau– dl, da taluni ritenuto troppo oneroso, o ridimensionare le parli già cootru1te in un pia– no meno an1bizioso, o non r.i· prendere aUalto I lavori la. sciando la teBllmonianza. inu– tile e bellLssima. dell'arditezza d1 un genio che tra mille ootacoll e l'lncomprens10ne pressochè generale potè con– cepire w,·oJ)<!ra di impossibile grandiosità Delle tre tes1, do,>o uu'att<e– sa di trent'anni. sembra ora aver prevalso la pruna. 11 pro– ·egulmento dei lavori sul pro– getto originario; s 0 condo quan– to m'è stato detto, 1 lavori riprenderanno tra breve. Per– chè questo Tempio ormai è divenuto quasi l emblema di Barcellona, ed il terminarlo è punto d'onore della città, che tende a mantenere un presti– gio catalano sulle altre regio– ni. Poi I rlconose1menti eh Gaudl ba avuto dagli stranieri ha reso certi un po' tutti che un po' di valore questo visio– nario dovette possederlo. Ancor megJJo dell'artista L r• ~ ,, nascerà do mani • parlano le altre opere, dove più evidenti appaiono i frutti della sua incessante ricerca e la novità delle sue soluzioni le opere della maturità, come la Casa Batllò, il Parco Giiell. la Cbie,;a della Colonia Giieil e la Casa Milà, più conosciu– ta com .,,La Pedrera •· E" in q•Jeste opere che avviene il passaggio da un ritmo basato sulla ripetizione e 6ull'armo• nico disporsi secondo simme– tria. ad un ritmo sciolto, tutto basalo sul movimento e sul continuo variare degli elemen. ti nella loro disposizione. Si pa66a, cioè, dal cardine delle LE PH.lltlE TEAri"'BALI A B01tlA quantità, da cui deriva l'ar- monia, al cardine della quà– lità, atonale. Per questa atonalità è stato detto che ·artista partecipa delle proposizioni dell'espres– sionismo, e questo appare ve– ro se si guarda alla vlolenzd con la quale si impongono l sue opere. E' vero che gli ele– menti della sua architettura sembrano accamparsi con la prepotenza della sincerità ad ogni costo, ma, al di là . dJ ò In Gaudl uu ideale costru t– tivistico per il quale le mas,e nella loro articolazione tra• slormano. nel continuo rin• corrersi. la visione da stat1c<1 a dinamica, stabilendo un'uni- Dal nauf raaio diRoussin alla bomba atomica diCandoni tà proprlo nella oontinulth * spaziale. Queste considerazlo. ni tolgono al termine • espres– sionismo,, ad.operato p e 1 Gaudl. ogni possibile signifi– cato di ef!U6ione di stati d'a– nimo. o sentimentali o dram– matici, liberi dai controlli del. la logica costruttiva. Si è parlato anche di • na– turalismo,, che sarebbe den· valo all'artista dalla ;ua fede La commedia ·' Eva nascerà domani,, resta fedele alla misura della sua piacevole ispirazione umoristica nel secondo atto che gli interpreti Camillo Pilotto, Lia Angeleri e Alberto Lupo hanno recitato con brio del naturale come manifesta• zione del divino, ma occorre notare a questo proposito che tale fede non conduce l'arti- di * GIOI' .clNNI CA.l.,.BNDOLI sta ad una traduzione . d 'altronde impossibile .-, né Tre naufraghi, una donna, il marito ed un'amicn. ne La ca– ad una trasposizione d'lmma- pannina di André Roussin ap– gini nè, soprattutto alla ne- gazione dell'uomo quale sog- prodano ad un'isola deserta e getto creatore di visione. e, sono costretti a vivervi per un meglio, creatore delle dmH,n- lungo periodo in attesa di una sioni nelle quali questa vu;10- nave che scorga i loro segnali ne si concreta. Così il natu- e li riporti verso il mondo. La ralismo. che appare più evi· classica sltuazione del « trian– dente nella Casa Batllò, (do- golo » è isolata e spinta alle ve sembrano quasi figurarsi estreme conseguenze, per sag– degli alberi con i tronchi alla giare fino a quel limite le con– base e l'intreccio del rami venziÒni sociali influiscano sul al balooni e la chioma in su- comportamento dell'individuo. perftcie modulata a creare il Deliberatamente la commedia coronamento, ricoperto di mo- del Roussin conserva sempre salco policromo) viene nel suo un tono di frivolezza monda– contenuto imitato completa- na e con il dialo ~o, estrema– mente superato dalla SOBtan- mente sciolto e lieve, non ab– ziale novità di visione, data bandona mai la misura di un dalla libera articolazione del- « marivaudage » sapientemente la facciata. dal movimento filtrato attraverso la materia delle linee e delle masse, più piccante « boulevard ». evidente nel !astJgio s!uggen- La medesima situazione, la te all'indietro e ;iell'accartoc- medesima « macchina teatrale» ciarsi della parete a cilindri- è stata assunta da Luigi Can– ea torretta. spostata sulla de- doni in Eva nascerd domani stra dell'asse mediano. h commettendo un peccato. Con blica del finale. la complicità dell'amei·icano Intepreti di Eva nascerà do– essa strappa dalla pianta un mani sono stati nel Teatro del– meraviglloso pomo iridato che le Arti Carnlllo Pilotto, Lia è stato ottenuto dal marito me- Angeleri e Alberto Lupo con diante una serie di pazienti in- la regia di Lucio Cbiavarelli e nesti. Immediatanente la tem- di Andrea Camilleri. La loro pesta ritorna sul mondo. Eva recitazione è risultata piacevo!– fugge insieme con l'americano. mente fusa e brio,a soprattut– che l'aveva sempre più arden- to nel secondo atto .. dove il temente desiderala e che non tessuto del dialogo è più soli– a caso si chiama Adamo Arley, do e più spontaneo, i,e1·chè lo Il personaggio del pilota russo scrittore libero da i.mparel, si è trasferito in un'altra luce ed è avvicinato con maggiore si– accompagna i due fuggiaschi curezza alla vicenda, dominan– con una paterna invettiva nella done le due tesi di avvio sen– quale preannuncia la loro vita za ancora amplificarle. di dolore di lavoro e di incer- n terzo atto è stato compo– tezza: la· loro ricostituita esi- sto sopra le righe ed anche gli stenza di esesri mortali. Il ge- attori vi si sono trovati diso– nere umano dunque. non si rientati. . spegnerà mai. Ad ogni modo la commedia La svolta finale della comme- di Luigi Cando~I. che sotto dia è inattesa e incoerente; ma questo a~etto puo ricordare 1~ soprattutto non si accorda. ne- mordenti .!avole . sceniche d, gli accenti e nella materia. con Pete: Uslinov, si_ raccomanda Je fasi iniziali che rimangono per il suo des1deno dt tt:attare gradevolmente su un piano sa- con !ranchez~a comica 1 ~ro– tirico immediato, senza mai blem1 autenltci della società scoprire la troppo grave e contemporanea. sproporzionata deviazione bi- GIOVAN I CALE 'DOLI AL TE TRO GRECO - ROM • O DI T.\.ORMI 411 f 11111 t t t I 1J 1 '1 I I 11 lt1fl IU I I I I I I fil I I 11111 ti Utfl tttU I I I I I I I I I I I I I I I 11 I t1I Successo di e( Britannicus )) • di a Racine, oluta per l' Jlalia di una !Jl'3nde tragedia 11cl1a "'cn ibilc traduzione del Cull·ufelli TAORMINA, settembre Aveva scritto recentemente Giorgio Prosperi un acuto giudizio sulla intraducibilità di Racine. E noi, edotti come eravamo della allegra libertà di int~rpretazione e dell'incon– (ondibile spirito italiano di improvvisazione d1 alcuni tra i più autorevoli traduttori no– stri dal greco, dall'inglese e dal francese stesso, non sape– vamo del tutto dargli torto, Si verifica soprattutto un al• tro inconveniente, tutto medi– terraneo - lasciatemelo di– re! - E cioè che il più delle volte il traduttore riceve l'in– carico per il s1..10 lavoro pochi mesi, o addirittura poche set– timane prima della messa in scena dell'opera: e si hanno così certi affrettati passaggi, certa banalità d'espressione, certa dispersione di un tipi– co ritmo, talora certi equi• voci di lingua come ne ab• biamo riscontrale perfino nel- 1'• Elettra• di Quas,modo o nel « Giulio Cesare» di Mon– tale, sicuramente tra i nostri traduttori quasi ideali. Il meno che ci può accadere è poi di riscontrare l'uso della prosa per un testo il cui postu– lato primo, la cui base stili– stica e spesso la cui sostanza spirituale sta nel verso; nel– l'essere cioè essenzialmente teatro di poesia in senso clas– sico e stretto. Ecco perchè siamo andati a questa « prima » del « Britan– nicus » animati da •.in mini– mo di scetticismo misto a qualche preoccupazione, noi che da anni seguiamo con fi. ducia e convinzione gli spet• tacoli del • Teatro Mediter– raneo », e quelli al teatro gre– cerromano di Taormina in particolare. Ma non ce n'era bisogno. Cu– trufelli aveva osato l'inosa. bile o almeno l'impensabile: aveva, cioè tradotto Racine in martelliani, né più né meno. Perché? • e Per un motivo assai sem– plice - ci ha risposto - ap– punto perché Prosperi ba ra– gione. Ma egli ba ragione in quanto esclude a priori che il traduttore italiano pensi di mostrarsi fedele non solo allo spirito e alla sostanza dell'ori– ginale ma anche alla forma, senza degradarsi. lo ho pen– sato che Racine fosse, per me– tà almeno, proprio nella struttura stessa, nel ritmo, nell'anda ura del suo martel– liano; e che quindi bisognava cercare di riprodurre il più possibile tali caratteri ». E non si p'.lÒ negare che vi sia riuscito quasi in pieno, benché il verso alessandrino sia quasi ignoto alla lettera– tura italiana in genere (e fi– guriamoci a 11 a contempo– ranea !). Cutrufelli ba tradotto, di– remmo, più che con fedeltà - che sarebbe come velare il suo lavoro di un certo meccani– cismo, invero assente - fa– cendo proprio lo spirito di Ra– cine; e nei suoi versi (soprat– tutto in quelli detti dagli atto– ri, perché la traduzione stam– pala subì nelle prove un no– tevole lavoro di correzione, di lima, di riadattamento fonico anche), v'è tutto il romanti– cismo, v'è tutto il realismo, v'è tutta la regalità, v'è tutto il ritmo incalzante e l'elegan– za moderna - specie nell'am. biguità di certi passaggi - del Racine. Che è stato per noi, in qualche senso, una scoper• ta. Il cui merito è interamen– te di Cutrufelli. Questo lungo discorso sulla traduzio,ne, oggi che i grandi autori classici continuano a riempire le nostre platee, a preferenza dei modernissimi, pur con tanta diversità di in– tenzione, ci sembrava neces– sario. Perché l'esperienza ra– ciniana di Taormina - a cui, diciamolo, molti spettatori e critici erano intervenuti con sen dubbi sulla vitalità di un Elena Zarcscht e Berta Ugolotli nel " Brltannicus •· verboso poeta di corte secen– tesco - ci ha messi d1 fronte, invece, un autore la c•.ti va– lidità scenica, il cui ritmo tea. trale, la cui ricchezza e po– tenza descrittiva dei caratte– ri non temono davvero il con– fronto con la drammaturgia più attuale. Ottorino Guerrini, un atto-– re da cui nei prossimi anni ci aspettiamo delle grosse sor– prese benché non sappia o non voglia mdulgere alle esi– genze della pubblicità come abilmente fanno tanti suoi più celebrati ma certo non più bravi colleghi, ha presta– to un volto importantissimo, un gestire imperiale e ambi– guo, una forte recitazione rie– ca di sfumature e di intelli– genza a Nerone. Accanto a lui Berta Ugolotti, chissà perché sempre confinata nella splen– dida prigione di Taormina e per cui si potrebbe lare lo stesso discorso, ha creato con semplicità e verità nobiliss;– me e con viva intensità dram– matica il più raciniano e in– sieme il più credibile e ·ima– no dei personaggi: quello di Junia. Elena Zarescbl, !orse la migliore Agrippina che ci possa dare oggi la scena ita– liana, in verità non soverchia– mente ricca di prime attrici dall'ampio respiro, ba offerto un'efficacissima prova del-le sue grandi doti di attrice clas– sica, e la sua interpretazione memorabile è stata accolta con vivo favore. Burrus era Gual– tiero Tumiati, classico, roma• no, michelangiolesco nella vo_ ce, nel gesto, nella indiscu– tibile autorità scenica. Convin– centi e anch'essi applauditis– simi sono stati Renzo Giovam. pietro. che era l'impetuoso e leale Brilannicus, Olga V, Gentilli (Albina) e il giovane De Santis (Narciso). Assai apprezzate le archi– tetture scPnicbe del Sivleri Le coreografie, forse non in– dispensabili, di Valeria Lom– bardi e delle sue belle dan– zatrici nel convito di Nerone, le musiche del M. Averna (trombe e timpani e strumen– ti a corda), le accorte e pun– tuali luci di Vannio, furono sapientamente orchestrate dal regista che aveva a collabora– tore attento Acc·1rsio Di Leo. Mu su ogni altro elemento banno primeggiato i sontuosi ed elegantissimi costumi di– segnati da Marosia. dalla linea classica e originale, realizza..\. ti con sagacia da Santa Di Giambatbista nei laboratori del Teatro Mediterraneo. Il pubblico, che quest'anno aveva assistito ad almeno quattro importanti spettaco– li all'aperto (•Ippolito• ed • Elettra» a Siracusa, e Alce– sti » e • Casina » a Taormina). oltre l'• Aiace• di Tindari e Il • Romeo e Giulietta• di Pa. !ermo, stabilendo un istintivo. inevitabile confronto. ha tri– butato alle rappresentazioni del • Britannicus », che la maestà dell'Etna piumato di fumo immergeva nelle sugge– stioni del fantastico, un plau- so veramente trionfale. GALLIANO I\IONTECORVO I T NORD N O R D A L I A E SUD E CENTRO AMERICA PACIFICO s u D LlOYD TRIESTIN INDIA-PAKISTAN- ESTREMO ORIENTE -AUSTRALIA SUD AFRICA - FRICA ORIENTALE EOCCIDENTALE ADRIATICA EGITTO - LIBANO· GRECIA- CIPRO TURCHIA - ISRAELE SIRIA- MARNERO TIRRENIA SICILIA - SARDEGNA - CORSICA TUNISI - MARSIGLIA - SPAGNA MALTA· LIBIA NORD EUROPA 1ft I t I t t t t tt I 11111111111 t 1111111 I I 11 I 11 I Il tfl 111 Il Il lltt 11111111111111111111111 G. O O O • O ti fl Dl UIERlCANl ADERJS<.:UNO AJ BOOKCLUBS A 111 (J I DEL LIBRO I cuJ aderenti godono d.e1 seguenti Denet\cl: a) ♦ vengono tenuti al corrente dei Ubn c1I m&gilor auc cesso attraverso l' lnvto gratuito del notlslarto mensll• edito dagli • Amtci del libro•: b) ♦ ncevono a dollllclllo, a me-.. posta, I •llbn del mea,,, da loro richiesti: e) ♦ ricevono tn premio on .Ubro del mesea a loro oeella del valore medio degli acqolsll. per ogni doe •libri d•l mese,, da loro acquistati: d) ♦ usutnuscono del servwo gratuito c1I consuJenza Il brarla offerto dagli •Amici del IJbro•: a) ♦ rrwscono c1I uno sconto sull'lIDporto dell'abbonamenu a riviste e glomalJ dl carattere letterario. L'adesione al Book Club ltallano e Ubera e gratlllta e • effettua con l'acqulsto dl un ollbm del m-. Gli aderenti che presentano tre noovt -etatl baoo, diritto a scegliere gratnltamente on • libro del mese• Rie/i.ledere 1enza Impegno dettagltato programma a ICMCÙl di ade.none agli Amlcl del Libro. olal4 delu Mlli2te 2 Romn La superflc ie stessa della per Ja dimostrazione di tesi e e facciata, oltre a rifiutare la gradatamente si !anno più am– slmmetria, tende ad et;prime- biziose e più impegnative. Un re in sè, anche se come indi- pilota russo e un pilota ame– cazione solamente. la terza di- rlcano si ritrovano ln una fan– mensione, e. nel contempo, un da dove ogni segno di vita è valore pittorico per l'impiego scomparso, dopo avere sgan· di materiali di diverso assor- ciato dal loro apparecchi due bimento luminoso. ordigni di distruzione. Credo- Mostre 111111,,,,,,,1111111111111111111,11,1111111111111111111111111111111111111111,1111111111111111111,,,, ••• ,.,, •• , •• ,1,11,n A questo punto si inserisce no di essere rimasti solj al nell'attività di Gaudl l'opera mondo; ma Invece è con essi più estrosa. al limite tra la anche Eva. la moglie del pilo– fantasia e la !antastichena per ta russo, la quale prima della l'aspetto non legat_o istiolo- partenza del marito si è na- gicamente alla funzione: sono scosta a sua insaputa nella fu- * i padiglioni d'ingresso. al_ Par- saliera dell'aereo per seguirlo co Giiell. come conch1gue g1- nella pericolosa missione. E' quasi un ritorno in fam1- zione, questo punto come è ganti e strane, adagiate nella Contrariamente agli ordini glia, dopo l'euforia dell'estate, possib:le non scontrarsi? tura sensibile al colore, questo Popolo, sono poi sopralfatte da più spesso nella sua opera altre manifestazioni estrose e smorza per un desiderio di re- non conseguent: di toni e di sa di effetto che non sempre è !onne. Le nature morte ci sem– raggéunto. L'idea, 11 soggello a brano tra le cose m1ghor_1, per volta a ,·olla sembrano gravare una più aderente manifesta– sulla esecuzione, la quale ap- zione del se!(no_. e del colore. pare condotta alla ,appre~enta: Anche percne l_l>U chiaramente zione piuttosto che alla smtes1 r)v_elano una_ nce"':a d, acol)o-1 pittorica. E' il danno maggiore s1z10ne tra 1m~ag1ne emoz10- rena ai piedi di una ;>alma ricevuti, ognuno dei due piloti questo della sett,manale visita Purché sia onesto 11 mio la– terminate in alto in una an- ha lasciato cadere l'ordigno alle gallerie cittadine. Un'aria voro e onesto il vostro, anche terna. Sono quasi un invno ed sul proprio paese per motivi consueta e gradevole ci accom- se ci diremo cose d1ffldli ci in– introduzione al favoloso tnel di rancore assai futili at con- p2gna nelle rinnovate • capat.- tenderemo sempre, anche se ci quale la dimensione umana è 1ronw con le terrificanti con• ne» aJle mostre. La Biennal~. diremo cose dure, non c1 ser– mutata. e mutati sono quind seguenze determinate dall'e- dopo la Quadriennale, le esp0- beremo rancore. E ora incomin i rapporti con le ~tr_e form~ splosione. L'americano voleva sizioni del Pontormo, dei Ca- ciamo. viventi), tanto da nchiamarml vendicasi di un suo superiore racc,, del Cambiaso, del Maffei, per i vivaci colori delle ma· ed il russo voleva semplice- di Cézanne, di Rembrandt, e, iolicbe invetrate risaltanti sul- mente liberarsi della moglie. hanno abituato alle conversazio– le superfici a scaglie opache Ma i risulta•! sono stati esat- ni impegnate e d1fficil:\ e, ban– di pietra. le immagini de1tl 1amente que,li che i due pilo- no stancato, anche; per cui in– illustratori per l'lnfanzla. Ne) ti avrebbero ottenuti se con tessere un discorso con gli ami– Parco ritroviamo il • natura- la Joro forza distruttrice si fos- ci pittori che si fidano di noi, hsmo, di Gaudì, inteso qui come ricerca di armonia e di acro rivolti contro gli avver- che si affidano a no,, ci com- minimo stacco degli elementi sari. muove. E questo credo valga naturali del terreno e de!J, Una prima tesi polEmica è per me, povero cron.sta d'arte, vegetazione con l'opera archi- dciineata dal Candoni altra- come per i miei colleghi tanto tettonica Un atteggiamento di , erso questa impostazione ini- maggiori e preparati. Mi scuse– fronte al paesaggio, un·a11c•rr• ziale della co~r:nedia: i nuovi ranno se li chiamo in causa zione all'inserimento dell'P<li: ordigni offensivi finiranno col ma a me che preferisco a, tre– licio nel paesaggio - che e ritorcersi farnlmente. contr_o n, d, lusso i vecchi accellerati tutta moderna. e che Gaudl,gli stessi popoli che li coslrut- queste mostre cittad:ne si con– presenti - p~rch-è l'aspelto I sc'?no 11el1a spcranz_a di con- fanno particolarmente. Dopo naturale non sia forzato, mr J qwstare la supremazia. Una se- tanta ubriacatura di bellezza e seguito. traendo dalla topo- conda tesi polemica. svolta di grandezza queste misure mi– grafia del terreno la massimt prevalentemente nel secondo nime di tentativi spesso non funzionalità e bellezza. La ter atto, tende invece ad afferma- riusciti, spesso maldestri, ma razz.l del Parco. in particola re come due individui di na- sempre umani e quasi sempre re con i limiti ondulati. dov,e sella di educazione e di fede veri, mi s. confanno. Dopo una la' decorazione in pietre colo-. politica diversa, quali sono ap- maratona eroica, questa pas– rate e porceflane appare quasi punto l'americano ed il russo. segg,ata per i viali consueti m> rome materia ste<isa d1 strut• ;,ossono scoprirsi identici e na- riposa. dopo aver incontrato tura .. è la rLsultante della co turalmente amici, quando sia- tanta 'gente aver visto tanti s_truz1one di U!'O sp_azio dov~ no eliminat~ le barr!er~ ~be grandi amici, aver parlato sem– i occhio non ristagna, ma n fra essi eleva il grov1gho in- re di cose essenziali queste c~e~ continufif'e~~ 1 f ,rop,r• ces;ante della ~ila_ soc!a(e co~ ~onversaz:oni che san~o di fo– ~:i~°enesuL~ul a os~ e~ o~:tra~a ' suol inevitabili ,~r1g1d1ment'. colare e d1 fiasco mi piacciono è l'unico elenfento di deriva- psicologici .e con 1 suoi rap assai. Non che anche in questa 7.fone classica. ma con diver· porll erratt. _ nuova attività dell'annuale fa. sa utilizzazione, qui le colon• . 1!1torno iJ q~e st a ~ecor:i?a _te tica del cronista d'arte non s,a ne sono poste obllquament• si e_,co st r ta a par e ptu '::i~a annidata la velenosa punta uer un'esigenza meccanica. con e piu diverte~te della com - della malevolenza e non che il risultato visivo di una ron dia. eh~ .ra~giunge ~n notevr sia tutto rose il cammino che tinuità di ritmi mossi. le. equ,ll~n~ /ra da 1 ';;-8\~g~ ci si prepara davanti, ma .n- Più fnteressan\c dai pu.~t,, 1 ~\tata p~nt~ygi~7i dei b 1 :uutc somma. il senso _d, tor~are a di vista costruttivo. per l in- ~ . \ e folto cli occasioni casa m, sembra sia q;11etante e troduzione di alcune novità spin ose h salutare. Ben venuti dunque, derivate prindpalmente da un~~~ls~i~ll=· vicenda si insinua am1~1 pittori, amici scultori: osservazioni di meccanica,. C I t si che affronta un cominceremo un discorso, pa la chle,;a della Coloma GuelJ un\ 1 erza : ai più profondo e cato, suadente. onesto, tranqu1l– a Santa Coloma de Servello pro ema 3 s , d t· lo c· diremo cose anche dure poc_o d_istan~ d~ Bar~ellona che spoS!a, 1.~~f:~ta~e~t~g~!l~ m~ ~on il desi~erio che siano Qu! ! J?ilastn dell alno, in mal lreme5sf'tre naufraghi ritorna- vere, magari e, s_arà quakhe 1001, si pr~sen_tano non ~erd~- ope~a condizione ideale di broncio ma passera alla prima cali ma chinati se_con_dof e I· no a un\ migenia nella qua- occasione che e, capiti di pren. rezioni dei vettori dl orza e pu~ezza P , . • . t dere insieme un buon caffè. sostengono volte pdarabodlo1idl· le ~ ~empob~on e~s~:=~~u.n~~ 1; E ora credetemi sinceramen- fperboliche di gran e ar 1 ez to e tmmo >e 'e· rttsl con za La novità di questi PJe• loro vita. come in un Paradi- ~e, torr:io a_voi ~mt. · a 1 . menti strutturali si andava so terrestre ed Eva. afflitta da 11 desiderio di ritrovarvi• ,.3 avanzando proprio in queglJ una terribile noia. comprende qualcuno _se'!'brerà poco seno Al Pincio di una pittura che non ha tro- nale e resa d1 rappresentan- II pittore Armando AltarelL valo ancora la sua linea e che zione. : espone alcune sue pitture scel- si sperde in attitudi_ni ora .e- Da Schneider , te fra molte che sono il lrutto spressioniste ora post.mpress,o– della sua ultima fatica. Alta- niste senza una e atra val,uta– relli è più conosciuto 111 pub- zione dei mezzo a disposiz>o– blico del nord Italia che non ne dell'artista. Certe flnezz~ a Roma, dove espone per la espressive, come nella _casa de prima volta. Dotato di una na- quadro che raffigura Piazza del Ha esposto pr:ma Cari T,m– ner un giovane pittore tede– sco 'che vive da tempo a Roma. Prima di tutto a proposito del– la pittura di Timmer, del qua– le sia detto chiaro sono ap-1 prezzabili le qualità e gli m- l t s I t tendimenti, c'è da rilevare un ' t tt o equ:voco che sta alla base. Una 1 fj mo, espressionista, con richia- asra lsmo a Po fi derivazione, naturale, direm- mi anche troppo pale~i a certe (Conllnua ~ pagina 6) zionale; le due Figure c ! Fiori di Eleonora Posa bella. d'una gioiosa accer>tuazione cromati– ca; il drammatico. Autoritratto di Ugo Castellani. In Natura morta lieve e profonda di Ma– rio Marcucci. Brosser,e di Tam– buri pieno di sensibilità E' un giochetto da ragazzi Arteccninata di Vangelli (quan– do. questo artista. tornerà a !are sul serio?); un Rosai lec– cato abbiamo In Tirinnanzi: figurazioni d'arte negra e poli- . 1 Raphael; più !ellce di qualche nesiana, con riferimenti a un sua ultima personale romana, mondo di indagine :ntrospett,- e in cammino. Sadun. va saturo di suggerimenti po– Altri nomi di artisti che !emici e introversi, si sposa ad presentano opere di un certo una necessaria manifestazione ' interesse: Romano. De Virgl- realista del mondo pittorico e lio Mancini, Dell'Agata, Mon- poetico, quind:, dell'artista. 1 ta;solo, zanzotto, Yaria. Fata- Cioè, :n breve, superando, e ti Lucchetti con un Toro alla mi si perdoni l'arbitrio, d'un L~oncillo, Petrillo che fa l'a- balzo, quasi trent'anm di p>l strallo e gira intorno al !igu- tura, una sintesi tra le espe– rativo. Peyron molto mondano rienze dell'immediato anleguer– e qualche altro. ra 1915-18 e l'immediato dopo– Questi I termini della mo- guerra 1946. Ciò che non ci stra allestita quest'anno a Spo- sembra poss:bile In chiave d, leto. Tuttavia, espresso espl!- sequenza storica percbè, quan– citamente il nostro parziale do non sia bruciala ogni scoria dissenso sui criteri che hanno dalla folgorazione dell'arte, mai presieduto alla scelta delle due momenti spirituali furono opere e al rilievo nel colloca- più opposti di quei due. mento. dobbiamo aggiungere Il discorso sarebbe lungo e, che l'allestimento, sobrio e di importante, anche, ma non vale buon gusto, è stato curato con di concluderlo in questa sede es~mplare an10re e che la ma- c· basti notare che se l'espre, nifestazione merita di essere sionismo fa l'annuncio di un tenuta più presente da quelle tempo di fine, il realismo ,, autorità che possono fare qual- l'annuncio, ancora informe, rl• ' che cosa accrescendone I mez- un tempo che inizia. zi. Vorremmo. iJ venturo an- MA RO JN OCENTI no, tornare a Spoleto per tro• ,,,,,,,1111u11u,uuuu,, 11111 ,, 111 , vare una mostra più sciolta dal vincoli di una scuola im– produttiva; una mostra ln _cui aleggi quel!a semplice e schiet– ta poesia che è propria ali~ bella e incantevole Umbria. VlNCEN?,O CARDARELl.1 Direttore DIEGO FABBRI ('011dlrt>tlort rrsponSStbtl" tahiliment 0 tipogr. U.E.S i S " Per tutte le apoae italiane ritorna un grande éoncon,o I "PRE1l1IO NECCHI LA SPOSA D'ITALIA 20 MILIO I l in gettoni d'oro e in ricchiaaimi doni Entrate nei negozi di macchine per cucire NECCHI e ritirate la scheda di partedpuion-e con le modalità del concono. Potrete oegnalare le opoee merite,roll e vincere anche Voi un ricco premio. MILIONE verrd inoltre •oruggiato tra tutti coloro che ri,ponderanno alla l° Inchiesta u I m: Il macchine per cucire CoecorTODO ., 1110Dle p-11111 COD numerò.I e ..... Qd .... I MARZOTTO, REM, A 9. ~lOBILIERI CA NTÙ, 8AS9CITI. R8OD1ATOCE, INNOCENTI. RADiOl!IAllEU.1, e.ci. a11.11uca. 1956,, l I anni in Europa. che potrà riconqu;stare la va- q_ueslo. mio ,n1z10, ma s~ non GI LIO PICCHIOTTI rictà del movimento i;o'.tanto s1 stabilisce, almeno ncll inten Quaglia in Acquasparta n. 1 pecca di semplicismo; fredda_ è La cucitrice della Saglletto, ir– retita da un mentiere che le impedisce ogni spontaneità e ogni calore; Pescherecci taran– tini di Carmassi si giovano di un equilibratissimo gioco dt colori per pervenire a buoni esiti compositivi; ha una vena poetica che andrebbe curata e sviluppata l'astrattismo di Sof– fiantino; espr~ssiva è la scul tura Figura di De Curten; tro– viamo Isterilito li dipingere di Ciangottio!; Veduta romana della Bellini è più attenta ed efficace nPI secondo piano; rit– mata su toni delicati la pittura D'Aloisio da Vasto; la scultura a batuffoli sovrapposti di A. C. Maine Unisce con l'essere inP– spressiva; curiosi i bronzi di G!U EPPE CIORTI O Roma - Via IV Novembre, 149 , 11 ---------------------------------------- I

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