la Fiera Letteraria - XI - n. 39 - 30 settembre 1956
Pag. 4 t~ FIERW LETTERARIA Domenica 30 settembre 1956 VERBA VOLANT GAE. AV. - Samp1erdarena - E" una poesia abbastanza bel– la la sua e, come vede, pia– ~evole a leggersi. Ma, fin dal– la mossa Iniziale. è tutta un riecheggiamento montaliano: e. dirò di più, sembra a tratti addirittura un abillsslmo cpa– stiche ~- Credo che la libera– zione dalle ln(luenze di una lettura, cara !in che si vuole e sofferta, debba essere a que– sto punto l'o')iettivo della sua principale ricerca. * GAE. CHI. - Prato - Bravo per la sua cortesia, per la sua srncera modestia. Credo che possa continuare ne! suol ten– tativi, approfondendo e allar– gando e magari aggiornando le sue letture (e le « riletture •• anche). Le osservazioni che El– la stesso ha posto in calce a ciascuna poesia sono da me perfettamente condivise. Stu– di, allora, e vada avanti: se dovrà venire. vedrà, la poesia Le verrà certamente incontro. Hougron L' editore Garzanti ha pub– blicato ultimamente due ro– manzi dl autori francesi: « Ri– tornerò a Kandara ~ di J ean Hougron nella Serle Romanzi d'Oggi e « I leoni scatenali» di Nicole nella Collana Romanzi moderni. Sono due libri com– pletamente diversi e appunto per questo, indicativi dei due diversi lnairizzi della odierna narrativa e francese e mon– dlale. e Nicole giudicato e brillante con un linguaggio pulito, aderente e tecnicamente perfetto. Sati;a e buio si fondono In questo ro– manzo tlpicamente !emnunile, rarnnato, elegante, delizioso. Ma è letteratura d I d iverll– mento. lettura da salotto. Il piacere di leggere si ferma in superficie non ci !a partecipi di un'ansia, d"un palpito di vita. Hougron cerca tutto questo P non vi riesce; Nlcole non ci si prova nemmeno. Due strade: malgrado tutto voglio e spero nella prima. fA li\10 VECCIII * NEXO Jean Hougron - già nolo per aver pubblicato « Morte di Crodo•, « Sangue misto)> e più ancora « Il sole nel ventre» - narra la storia d 1 un uomo che, ln una cittadina intorpidita dal provincialismo e dal sole esti– vo, conduce la sua modesta vi• ta priva di affetto e di stima– inseguendo il sogno d'un paese lontano. Questo è il suo pre– testo per non più lottare e nemmeno più sperare, chè la Un interessante romanzo speranza è già germe di sal- è • La !amlglia Frank ~ di vezza: ma u11 !atto di sangue Martin Andersen Nexo. il mag– sconvolge la sua vita e scuote gior scrittore contemporaneo la sua inerzia: tornerà a di Danimarca. scomparso nel condizione nella quale è co· stretto a vivere. affronta un lavoro nel quale trova li suo riscatto. ridando anche a Ila madre fede nella vita. Il racconto. uno dei primi dell'autore (1901). è un saggio d I narrativa realistica ma piuttosto nel senso otto~ente– sco dell'attribuzione, peralt, o castigata In una sobrietà e mi– ~ura chP. ~embrano peculiari del nostro autore: una narra– zione densa e pregnan le che. nella lormR dimessa, non cede però mal alla volgarità, e anzi realizza un'atmosfera a volte persinr, fiabesca di romantica poeticità. Ma ciò r.he qui so– prattutto importa notare è che questo libro esemplarmente dimostra come anche un mo– tivo e ideologico». quando in– timamente risentito e risoih, In sentimento poetico. poss·• incarnarsi in quella autenlic~ •realtà• ch'è la figurazione artistica. }f.. MALTZ * Kandara. 1954 e definito Il • Gorki da- Nell'altro romanzo « I leoni nese •· A questo proposito si No11 altrettanto può dirsi d•:i scatenali» le due autrici, Jo- deve dire che l'importanza pur e(flcace e vigoroso roman· sette Duval e Françolse Partu- della collana, malgrado il li- zo di Alberi Maltz • La frec– ne.r unite nello pseudonimo mite accennato. è indubbia- eia di fuoco•· ambientato nel– Nicole, raccontano in forma mente in questo. che cl pre- l'ultima guerra: romanzo di epistolare le scollacciate vlcen- senta opere della letteratura originale costruzione e, direm– de d'una giovane signora che, mondiale che. per una raglo- mo, tipicamente ispirato a un abbandonato il marito. si tra- ne O per l'altra (ragioni a voi- certo modo di narrazione, art sferisce a Parigi m un ambion- te intuibili) rimangono igno- una certu fattura del roman– te gaio e corrotto e dopo nu- rate, sebbene si tratti per lo zo di stampo tedesco. forte·· merosi e vani amori ritorna più di libri accreditati fuori mente complessa ed elabora– finalmente alla propria casa ed d'Italia non solo per l'autore- ta. Ne riassumiamo la trama allo sposo. La riconciliazione è volezza della firma. ma an- Durante l'ultima guerra, nel– benedetta da u:, figlio che sarà che per il loro valore intrm- la Germania nazista. una fab– il vero vincitore. seco. In questo caso si tratta brica di carri armati è stata MJOIO da Catania - Apprez– zo il suo buonumore, perchè - se<:ondo un ormai vieto pro– verbio - il riso « fa buon san– gue»; ma mi permetta, prima anco, a di leggere le sue poe– sie, di esporre alla universale considerazione il ridicolo pseu– donimo che Lei stesso si è scelto. Una voi ta tanto, a sco– po pedagogico, faccio eccezio– ne ai mio odio per i p.seudo– nimi da piccola pasta. E ora veniamo alle poesie: sono or– ribili. * GIU.STO. - Potenza - Ebbi, .1 suo tempo, modo di notare una poesia da Lei pubblicata in e Esperienza poetica»: la notai, evidentemente, perché mi piacque. Le poesie che ml manda - tranne una - non sono brulle, ma (debbo esser– Le sincero) non mi impressio– nano eccessivamente. Tuttavia, con altrettanta sincerità, trovo e molto bella• (non è un giu· dizio critico, è la mia sempli· ce Impressione di lettura) la poesia • Provincia del Reame•. Nei due libri dunque diver- addirittura di uno scrittore trasferita all'ombra di un bo– sità d'impostazione come di famoso. la cui opera è intera· sco. in una zona protetta da· realizzazione. Il primo tenta la mente sconosciuta in Itaila. gli attacchi aerei. Una notte via del realismo, prendendo in Di qui l'interesse particolare il fonditore Wili Wegler. ri• esame una condizione umana di questa traduzione. tenuto un operaio politica- con una certa tensione dram- 11 protagonista del raccon- mente esemplare, segnala agli malica: pone un problema in- ·1 . k h . aerei nemici la presenza della somma. Ma, purtroppo, risulta to. i signor Fran • c e vive f approssimativo e superficiale In un piccolo paese di pesca- abbrica. Ii gesto appare lne– con w,a forma smorta e non tori e di contadini. ha rinun· splicabile. e si dispone un'in– priva di qualche sciatteria. La ciato a una vita normale po· chiesta per accertarne i mo· vicenda poteva consentire una nendosl al margini della so- venti. Seguendo le file delle più accurata analisi psicologi- cietà: abile sarto, è intima- inchiesta. l'A. ricostruisce il ca, una più approfondita acu- mente un uomo senza vitalità ctima di umana e r:rimino.:m tezza dl impressioni ambienta- e senza ideali. Ha accettato folila del nazismo, individuan– li, una più sensibile e fervida del denaro per sposare una do pero nella coscienza di ta– partecipazione. Un romanzo donna che era aman1.e di un luni uomini i germi d'una ri– che poteva essere e non è. altro e ne ha avuto un figlio belllone redentrice. Wegler Nel secondo invece la storia non suo, Thorvald. La moglie avev~ combattuto valorosa- * non ha importanza: è il caso è una povera lavandaia, pie- mente nella prima gue,ra che suggerisce sempre nuove na di energie; lo disprezza. mondiale. e dopo un periodo FRANCESCO - Firenze . Un Invenzioni. C"è tutto uno spu- lo percuote, gli toglie il de- d'attesa aveva finito per ade– po· illeggibile la sua scrittura. meggfare di situazioni e di naro per non farlo ubriaca- rire al nazismo. dominato dal– Comunque ml sembra che da personaggi, la rappresentazio- re. lo sostituisce nel lavoro. la suh nefasta propaganda. • Ingannato dal fumo• qual- ne arguta d'un ambiente spre- Thorvald ribellandosi alla G. Gra. cosa di discreto, col tempo, pO· I.-----------------------------------------• trebbe nascere. Potrei anche sbagliarmi, Intendiamoci. Au– guri, comunque. * GIU.PU. - Roma - Ancora piuttosto esilini I suol tentati– vi. Speriamo che col tempo at:1':>lano a migliorare, special· ,nente se, come mi scrive, il meglio di Lei • è ancora Ine– spresso-.. Incontri * I DOM. KR. - Vibo - Non so che dirle sulla base dei com– ponimenti che mi ha sottopo– sto: mi sembra purtroppo che in nessuno di essi appaia quel minimo bagliore, quel minu– scolo guizzo di diamante. ·quel • balenìo di carbonchio•· che possa autorizzare l'attesa di qualcosa di meglio. Ma anche i;, questo caso potrei sbagliar– mi ovvero p0trei aver dato un giudizio strettamente ispi– rato a un gusto personale. ~~ e scontri * DI.SOR. • Messina - Valgono p<>r Lei le stesse esattissime cose della precedente risposta a DOM. KR. * UM. BO. - Savigliano • Pur– troppo mi sembra che i teeti da Lei sottopostimi non si le– vino al di sopra di un gar– bato divertimento, Corazzini dovrebbe (se c"è) essere repe– ribile presso !"Editore Ricciar– di di Napoll. Non se la prenda per le • um,!lazionl •: pensi quante ne dovettero subire dal– rorlgine del mondo ai giorni nostri poeti, non di rado, il– lustri. E tanto più illustri (non di rado) quanto più umiliati. E, naturalmente, viceversa. IIOFFMAN LA CRITJCA UN GIORNO SU DIECI « Caro Direttore. sembra impossibile. ma Roma è quasi un deserto: non ci si ! 1 1contra mai»: così G.A. Ci– botto, crittore serio e prepa– rato. oltre che amico indefet– tibile. conclude la lettera (F,era del 23 settembre 1956) in cui muove alcuni rilievi al– la mia nota La critica un gior– no su dieci (Fiera del 12 ago– sto scorso). Un modo di par– lar civile che è tutto Cibotto, coi suoi estri e il suo calore. Le sue osservazioni forse sono giu~te per quanto riguarda Il Resto deL Carlino, del quale prometto per l'avvenire una lettura più attenta; un po' me– no per Settimo Giorno. diretto da Guido Rocca (1mo scrittore se'lsibile: tra !"altro. il suo re– cente romanzo. Una ragazza in– traprende1'te. è stato lodato da Eugenio Montale z si è guada– gnato una perspicua nota di Giuseppe Ravegnani), in quan– to quel settimanale. dopo an– ni di inadempienza, solo da poco, da Q\l(lndo cioè ha isti– tuita una regolare rubrica let– teraria redatta dell'ottimo Giu– liano Gramigna. attrae la no– stra attenzione. Me ben aitre lacw1e c·erano nel mio ai,licolo: e perchè una buona mezza colonna di piom– bo rimase sul tavolo d"impagi– nazione; e perchè era impos– sibile tracciare u,1 inventario, sia pure condensati"~imo. com- ç~CRONACHE DI POESIA La raccolta di Al!o:iso Cam- dei mari - avverte In una premessa lo stesso autore - e dei continenti in cui vivia– mo. su quella linea di vaga– bondaggio che il destino mi panile. I fantasmi defunti (Guanda. lire 400) rivela un aspetto nuovo del poeta: la tendenza a cerio ~ maledettl– smo ». a una commistione di gridate e assorte fantasie la ha dato a percorrere. non an- cui origine mi par di rinve- cor ferma ~- nire nel ribelle atteggiamento Una poesia. quella di Gallo. che l"autore mostra di avere. varia e profonda. nata dalla contro se stesso e contro gli conoscenza diretta delle terre altri. Campane impiccaie: ~am- ch'egli ha toccato In numerosi pane offese; creature impicca· . . te t1L tramonto; spurgo delle v~aggl. Un canto disteso e am- fogne; angoscia del vuoto; l"im- ~10. dov~ non n:ian~ano accen– piccato oscilla al vento come fi narraltvi moltvah sulla cor– un ragno nero. da di una geografia del senti- Non mancano, invero. esem- mento. pi rasserenanti, immagini non Attendiamo il già annuncia– prive di una qualche speran- to volume Solstizio d"autunno za. Questa ml sembra la parte che lo stesso autore pubb!Lche– migliore, più sana e poetica- rà nelle edizioni de • L'Albe- mente accettabile. ro » dirette da Girolamo Comi. Dopo vent'anni di « silenzio Nella collana « Breviari di Urico», Ugo Gallo, che nel poesia» diretta da Ubaldo Ca– !rattempo ha pubblicato ro- gliarltano per l"Editoriale Fon– manzi. racconti. critica e saggi te Gala di Siena è uscito 11 di varia natura, ha raccolto un volume Murate neL vento di nutrito diario delle sue peri- Paolo Cenci, giornalista, scrit– grina.zioni e nostalgie: Diario tore e studioso di problemi e– !irico, Guanda. pp. 116, L. 600 conomico-sociali. Anche questo « Poesia sentita nel paesaggio libro viene pubblicato dopo vent"anni di silenzio. Vi si no– ta una sentita poesia <• Allo scrittore Bonaventura Tecchi~) e un lungo poemetto dal tito– lo pasoilniano (« All"umile Ita– lia ~i. ricco di riflessi storici e sentimentali dove non manca– no sicuri accenti di fede. Diviso In tre parti. U libro di Attilio Maccionl ( La mia terra è un·isola. Cappelli edi– tore. pp. 194. lire 1000) racco– glie una folla messe di poesie dedicate dall"autore alla pro– pria terra d"origlne. Affetti. dunque. e sentimenti di pro– fonda verità. con personaggi vl– vi nel ricordo e con Immagini non prive di colore: « Reca li vento di mare - odore del mio buon vino; - non c"è da meravigliare - se le api se lo bevono. Reca il vento di ma– re - odore di zolla fresca: - lo sanno che Baronia - è ter– ra di primizie - Reca il ven– to dl mare - memorie di tem– pi lontani, - dolcissima me– dicina - di cui tutti si gio· vano•. IL CRONISTA pleto; o. per lo meno. tale da non scontentare nessuno. Non « col cipliglio dell"arme » ma con umilltà mi proponevo di fornire qualche dato per po– ter trarre una conclusione (am– puta la nel testo, causa la man– canza di spazio), che è già sul– la bocca di molti: cito per tut– ti Gra,1eta, Vicari, Vigorelli. Virdia, dei quali, recentemen– te. ho avuto modo, a un tavolo di caff<l, di registrare ii pen– siero, Que to pensiero, tradot– to in parole mie. suonava te– stualmente: « Come tutte Le al– tre istituzion.i. da noi, anche il giornalis1no si trova in. u110 stadio di arretratezza rispetro alla evoluzione altrui. IL con– fonnismo, la pigrizia e La va– nità impedisco no iL sorge re e L'affermarsi di iniziative ca– paci di alli·neare le nostre at– tività intellettuali coi 111ezzi forniti dal progresso tecnico. Gli italiani hanno L'automobile e la televisione, prendono lo (lereo per andare da Roma a Milano: però i !oro giornali sono ri111asti fermi all'epoca della bicicletta». Ringraziando Cibotto il qua– le. dopo aver letto con lusin– ghiera attenzic<1e la mia nota. col suo intervento (la discus– sione è sempre utile specie al– la verità: ma spes o !"indolen– za o lo scarso « spirito di cor– po» ce ne priwi) mi offre le opportunità di eliminare qual– ehe equivoco e di inserire. nel– l'elenco delle riviste lettera– rie da mc !tale. IL Mulil10 di Bologna. Per quanto proprio Enrico Falqui. mi pare abbia riparato c'a oar suo alla omi•– sione: addirittura con un el– zeviro, apparso qualche gior– no fa sul Tempo di Roma ERALDO MI CIA Libri ricevuti AUTORI VARI: Progressi della scienza e della tecnica - Edl• z1oni RAI. Rad,otelevislone Jta– llanu. pagg. 122: L. 200. PAOLO BREZZI: Aspetti della storia dei movtmcnti religiosi in /talla - Edizioni RAI, R•– diotclevfsJone Italiana, pagine 98: L. 150. ARNALDO BOCELLI: Aspett1 del romanzo ttaliano deli·soo - Edizioni RAI. Radiotelevisione Italiana. pagg 78; L. 150. ENZO PACI: Ancora sull'esisten– ltaltsmo - Edizioni RAI, Ra– dioteievlslone Italiana. pagine 221: L. 700. ;ABRIELE BIGONZONI: Ex uo– mtnl - Casa editrice Tlber, Roma, pagg. 382; L. J.500. J R. i\1. De Angelis è In attesa che l'editore Vallec– chl riprenda la normale attività per ristampare « Il giocatore fortunato • ed un nuovo romanzo, già annun– ciato. dal titolo • I camosci arriveranno». Da quasi die– ci anni lavora poi a quella che potrà essere la secon– da parte di • Panche gial· le• in modo da finire per intero li romanzo. che ri– sulterà di circa mille pa· gine. dedicato alle perse– cuzioni contro gli ebrei in tutto Il mondo. Goffredo Bellonci pubblica presso Sciascia « Conversa– zioni critiche» (al microfo– no) che contiene I saggi trasmessi alla radio in qu~– sti ultimi anni. Sta lnollr• preparando un volume di saggi danteschl ed un altro su Carducci, D'Annundo, Pascarella. Pascoli. Oriani e Panzini. Dalla rivista « U– lisse» sarà pubblicato un la– voro sullo svolgimento del romanzo in Italia. Parteci– perà a Firenze al Congresso delle Stampa. a Roma ella Commissione Nazionale del– l'UNESCO, a Parigi al Con– gresso della Storia del tea– tro. Da ultimo, un prossimo viaggio per rivisitare la Grecia e scrivere alcuni ar– tlcoll. Carlo Levi lavora ad un libro che si può dire cu– rioso. una specie di trat– tato d'amore che sarà edi– to da Garzanti con il titolo « Gli amanti » e che con– terrà anche riproduzioni di litografie, disegni e quadri dell'autore sullo stesso sog– getto. Ha In progetto un viaggio in Cina, forse agli inizi del nuovo anno, ed uno negli Stati Uniti a di. cembre in occasione della edizione americana di • Le parole sono pietre • curata dalla Casa editrice Farrar e Strauss. Alba de Céspedes, tornata dopo un soggiorno di sei mesi in Amerlce, al princi– pio del nuovo anno, riunirà per Mondadori le risposte della rubrica "Della parte di lei». che appaiono settl– manalmen te su « Epoca ». In questi giorni uscirà nella traduzione giapponese ed in quella spegnala il suo « Qua– derno proibito » ed Inoltro. apparirà la versione !rance. ,e dl « Dalle parte dl lei"· Leone Piccioni sta lavo– rando all'apparato delle va– rianti per le poese di Un· garetti • Il dolore• e • Il grido e paesaggi •· le quali faranno parte del volume di prossima edizione Mon– dadori dove saranno riun:– ti i cinque libri del poeta. Terrà anche questo anno 11 corso universitario su Ugo Foscolo ed ha i ntenzione di riunire. alla fine. le ue lezioni in un libro. Luigi Bartolini ha conse– gnato ell'edilore Mondadori un romanzo ed un libro di poesie dal titolo « Slesur~ Liriche» una parte del quo. . le è già stata pubblicala dalla « Fiera Letteraria ». Ha concluso poi un contratto con !"Istituto del Libro di Venezia per la pubblicazio– ne d"un volume d"arte chP conterrà due lunghi raccon- ti e alcune acqueforti ori– ginali. li 22 settembre pros– simo aprirà une mostra di quadri ad olio, acquerelli ed acqueforti nella Galleria di Piazza Vecchia e Brescia. Sta inoltre preparando duo libelli polemici diretti uno I a Crosseneta di Taranto • l'altro a Marcello Gallian. Saggiosu la Rivoluzione alcun bene all'Italia, sarà al– meno una gloria per essa l'a– ver prodotto dei figli, che vol– lero Immolarsi per il suo av– venire•· (Testamento politico/ In verità non si immolava al– rrtalla, ma alla sua coscienza. L'Italia era un fattore contin– gente: lo avre·,be fatto per qualsiasi altra nazione, per qualsiasi altro grande atto; li suo ideale era l'umanità. Non si trattava per lui di cacciare lo straniero: e Per mio avviso la dominazione della casa di Savoia e la dominazione della casa d"Austrla sono precisa– mente la stessa cosa. lo credo pure che li regime costituzio– nale del Piemonte è più noci– vo alritalia di quello che lo sla la tlrannia di Ferdinando II». SI trattava d'istaurare il so– cialismo in Italia, cioè d! e– levare !"Italia al livello del– la sua umanità ideale. Un i– deale non può essere risolto politicamente. Solo da un alto di libertà, da un atto di co– scienza, può essere risolto. Ne&– sun cervello politico può ti– rare In terra un ideale. Ma, una coscienza si. Con un atto di scelta. li momento oppor– tuno gli pose i termini della scelta. Da una parte ratto - abbiamo visto che no:-, si !rat– ta di probabilità di riusci a - dall'altra rattesa. E' un (lio– so!o: non un politico. Sceglie l'atto. A Carlo Pisacane hanno de– dicato studi, critici come il Rossetti, li croce, l"Omodeo, li Gramsci; ultimamente, Glaime Pintor e Fortunato Plntor, li p1imo avendo curato I edizione Emaudi del Saggio su la Ri– voluzione, il secondo la nuova edizione, sempre Einaudi, usci– ta in questi giorni. Tra le Interpretazioni del persor;iagglo Pisacane, due ci paiono le più autorevoli per la dignità del critici da un can– to quella· dei Croce e deli"Omo– deo, i quali vedono nel Pisa– cane « un frammento del '48 francese inserito nella storia d"Italia •• dali"altro quella del Gramsci, che: reclama, sia piuttosto • da avvicinarsi ai ri– voluzionari russi, ai narodoi– chl •· Sinceramente non ce la senti3mo d1 intervenire nella discussione dl questi dottissi– mi, tanto più che neppure il Pisacane di persona sarebbe potuto Intervenire e de.re una soluzione, dettando, egli, sia i vari e singoli sistemi del so– cialismo francese, • tutti più o meno fondati sull'idea monar– chica e dispotica, che prevale nella nazio:ie • (Testamento politico/, sia Il popolo russo, • popolo d1 servi •• < saggio sulla rivoluzione); in un certo senso, qi:ella discussione non lo Interessa indlv°iclulmente. • Il socialismo di cui pario - scrive nel Testamento ed è chiaro che quel di cui Parlo significa il mio, per distin– guerlo dai non suo - può de– finirsi in queste due parole: libertà e associazione•· Basti questo. Non è qui il caso di chiarire ii socialismo del Pi– sacane, perchè richiederebbe un complesso di ragioni, asso– lutamente lmpolsiblle ad e– sporre in poche righe. Il suo sociailsmo s'Innesta su un tronco flloso!ico, economico, religioso, sentimentale e si svolge attraverso la critica la storia dell'umanità, amplian– dosi, a tratti, In grandi voli di aneliti, d'Ideali, di profezie, di invettive, di toni cantati di calore lucreziano. Ecco in apertura di libro Il progresso: • ... ! sorprendenti trovali della scienza che, ap– plicati all'industria, al com– mercio, al vivere in generale, trasformano in mille guise I prodotti, sono !atti innegabili: noi vediamo dove erano gruppi di capanne sorgere superoe città: campi aspri e selvaggi squarciati dali"aratro e resi fe– condi; selve, monti, mari su• perati; rozzi velli trasformati in finissime stoffe; le intempe– rie vinte con l'arte: le tenebre cacciate da fulgidissima luce· Il navigare contro i venti; iÌ percorrere ron portentosa ce– lerità sterminate distanze; fi– nal)che il fulmine reso rapido messaggero dell"uomo; 1'immen· sltà del cieli, le viscere della terra 'esplorate: gli astri, gli animali, I vegetablli, i mine– rali tutti studiati, classi!lcati, misurati... Se questo è pro– gresso, niuno può negarlo e, non comprenderlo~- E in quel– la latina elevazione del perio– do senti 10 stupore religioso del filosofo che si guarda In– torno e vede iI mondo creato dagli uomini. Ma, se le ue teorie nel com plesso sono molto discutibili quel testamento aggiunto ir appendice sa di grande e d umano. appena raccosti. Pisacane era un uomo ch4: aveva,_",isogno di morire, pe1 chè I impresa più bella dell> sua vita l'avrebbe compiut• dinnanzi alla morte. Oggi la morte non è più ir tesa in aenerale come aualcos, di grande. E" un semplice tra– passo fisico. Ma. cosi fu jnt• sa dagli antichi e. c'opa mo• Il secoli. dai romantici. Inten– do un alteggiame:i:o raziom le. non un sentimento religio so. Pochi son consapevoli d vi\"ere Per curiosità, per vedt re come andrà a finire. s, at tende la morte come una sor te. Un giorno verrà e ci pren derà: aspettiamo. E s'invecchi~ in attesa di quetrora. Tutti :u.' sciano lare alla sorte. Pochis· simi hanno la libertà di deci– dere da se stessi sulla propria vita, di essere superiori alla sorte. Di giudicare da se stessi quando è il momento oppor– tuno. I! resto è servo del caso. Pisacane fu uno dei prota– gonisti più completi della L el– la favola romantira. Amò !"a– more. le armi e !"umanità. con– ~acrò ai primi c1ue 'e .;:ue nas· slonl; all'umanità, su quel fuo– co, Il pensiero e la morte. Quelrideale deli"umanità era luminoso e lontano come una stella. Un giorno Pisacane lo staccò d~l cielo. lo mise sul tu– cile e andò a morire. Aveva compiuto la sua scel· la. Vede male chi scorge nella sua impresa un Condo anarchi– co, perchè non senti l'ira e la ribellione contro l'umanità •!o– gata In un impeto distruttivo, se questo s"Intende per anar– chico. Egli vedeva serenamen,.. te. Aveva un motivo. Se aves· se atteso si sarebbero aggiunti altri motivi. Decise di non la– scia~e alla sorte, non attende– re lo sviluppo degli avveni· menti. Gli s1 era presentato un momento. Come momento non poteva essere che buono. La riuscita o meno era un pro– blema laterale: • Secondo I miei principi avrei creduto di mancare a un sacro dovere se, vedendo le possibilità di ten· tare un colpo. di mano su un punto ben scelto ed In circo– stanze favorevoli, non avessi spiegato tutta la mia energia per eseguirlo e !arlo riuscire a buon fine•· (Testamento po– litico/. Che senso avrebbe a– vuto attendere un altro mo– mento? Pisacane non era un politico, che gioca sulle mos– se successive. Era un filoso– fo. Si trattava di una scelta non di una riuscila: • Se non riesco disprezzo profondamen– te l'uomo Ignobile e volgare che ml condannerà: se riesco apprezzerò assai poco i suol applausi. Ogni mia ricompen– sa lo la troverò e nel fondo della mia coscienza e neli"anl– mo di questi cari e generosi amici che mi hanno recato Il loro concorso ed hanno di– viso i battiti del mio cuore e le mie sperarze; che se il no– stro sacrificio non apporterà Ancora oggi si è soliti a commisurare Mazzini con Ca• vour, Pisacane con Gioberti, per usare i primi arcoppiamen· ti che mi vengono' a mente. E' un pessimo uso. Siccome oggi il criterio di misura. è l'utile. nel paragone i primi due vengono a trovarsi ad un llve.io più alto. Domani po– trebbe e.s~ere !"e !ca e si tro– ve, ebbero meglio gli altri. Pi· sacane scelse secondo la logi– ca dell"etlca, non secondo quel· la dell'utile· • Ogn! mia ricom• pensa io la troverò nel fondo della mia coscenza ►• ANNIBALE I' \LO Cl.\ Finestrecon le sbarre Questo qunderno di liriche edito dalia Casa Mala di Siena, è il quarto presentato da Em– ma Calabria al giudizio del pubbllco. Dopo averlo letto dobbiamo riconoscere che. con l'andar del tempo, la lirica di questa poetessa non è caduta nella pa– nia degli ornamenti super(lui. Concentrata ed efficace. !edele alla concretezza di ieri, tale li– rica si è arricchita un poco nell'intensità rimanendo per il resto la stessa che la diHeren– ziò sul nascere dalle produ– zioni troppo ermetiche o trop– po discorsive. Decisa ed imme– diata essa è la determina.zlone per!e\ta di uoa nuova !ol")lla che potrebbe chiamarsi « posi– tivismo poetico n per la fusione ben rea1izzata dì cosC' rcfl'i e non reali. Spesso breve come bagliori improvvisi nel buio, sorti a centrare nella giusta luce i complessi problemi del– lo s;,irito umano. la poesia di E;mma Calabria non si preoc– cupa di ornare questi proble– mi ma li esprime con chiarezzl' n semplicilà: Chi 1101' disse - sono stanco Chi non disse - voglio morire. Ma il filo Clll ci fa muoJere spe::are non a~ia1no E ancora: A capofitto ogni giorno mi getto nel jiume , , piena della vita; ogni giorno mi debbo salvare. S"rnpr,=.oresente a Cìe ~te~a Emma Calabria sa benissimo ciò che vorrebbe e ciò che ·10 v,1rrcbbe e lo Psterna con u a sicurezza insolita in un poeta. Lo pc;ter 3 in U'l8 !orm:1 1· va adattissima• al suo tempo. Abbiamo definito questa !or– ma. « positivismo - poetico~ e crediamo sia la sua giusta de– finizione. Sentitela nel doio"o: IL mio pianto il tuo pianto nè quello d'altri voglio sentire In alln ancorata ho la 1nia nau'! E" come un celestP giocattolo NeUe 1nani la tiene ur, chcn,. tbi..,o E nel rimpianto di un"indo– le particolare. mal paga di vita vissuta: Amo le strade. 1na ora è ta-rdi. Bisognava nascere uomo per possederle tutte. Poi, anche la morte mi avrebbe lasciata ind.iffe– /rente. Altre liriche hamlo una mag– giore compiutezza, come « Non mentirmi». « O miei capelll ,,, « Incendio n, in cui la commo– zione interna po tica è più de– licata, più compenetrante. An– che in queste, ttùtavia, non tro– viamo femminili arguzie, fem– minlli pigrizie e tanto meno indolenze di pensiero o di pa– role: Pere/tè L'Incendio sem.pre si propaga Perchè si spegne? Fin dove giunge l'urlo della disperazione? Di allre diremo che avrem– mo preferito non vederle in– cluse nel complesso poetico e ci auguriamo che nella seguen– te pubblicazione, la poetessa sarà più accorta nella scelta. I.AURA RlDOLH ARRIVI DI BIBLIOTECA NINO B. _ Guidlcinl, Bolo· gna - Cnro Tagazzo, permetta. a me che, quasi canuto, ho tanti tanti anni più dL lei, di chiamarla rosi confidenzlalmen· t.e, e dt d.'lre ai su.oì scritti più importanz,1 di quanta ne dia Lea.steuo, non so per civette– ria o per vera noncuranza. Ho letto con pazienza , dattilo· scritti piuttosto numerosi che lei ml ha mandato: pessimi dattiloscritti, sbagli d1 macchi– na e di g,·ammatica a. tutt'an– dare, ciò che significa poco ri· guardo 71er ciò che lei scrive e poco riguardo per cht la de– V4' leggere. Da certe allusioni da auve– ;timentt recentissimi, si ca.pi – sce come lei abbia scritto ti suo roman20 breve. del quale mi ha inviato alcuni capitoh, ,n poch,ssimo tempo. E a giu– dicare dal Tisultato, almeno a prima vista, mi pare che avrebbe fatto meglio a met· terc1 di. piU. Quando si ha la sua età, di– ciotto anni!, una tale quanta.tà di sentimenti con u.!i ed im– precisi •i affollano nelfanima e ne! cuore, che pos,ono be· aissimo essere scambiati per qualcosa di megllo, o dt peo– gio. di quei che sono. Nella maggioranza dei casi si tratta dt sovrabbondanza di vita e d, umori vitali, stimolati da un senso di euforia che nasce dal– la consapevolezza d'un tempo praticamente in/in'to, davanti a noi, e da possibilità di qua· Lunque genere. Le, dice bene: « A diciotto anni si. hanno tut– te le strade aperte e nulla è compromesso ». Ora, non i:o– gho dire che lei abbia •cam– biato questa energia che ,ente agitaT!I dentro dt ,è Per la prome.!sa d'un talento lettera– rio: non potTei dirlo: ma non potrei nemmeno dire il con– traTio. Non dico che ogni -ra– gazzo di una certa intelligen– za avrebbe potulo fare quello che lei ha scritto; ma qua.1i. La ringrazio della fiducia che mi accorda; essere la pri– ma persona che legge qualco•a di suo è, 1n ogni caso, lusin· gh,ero. Forse lei non iaspetta il giu– dizio che le darò e che in par– te le ho già detto: preferirebbe o la completa stroncatura o l'elogio incondizionato. Jncece, nenuno dei due. Non rie~co a capire se lei avrebbe o no la stoffa dello scrittore. Forse .,i. allenandosi molto e impa– rando a sfruttare e a ,vilup· pare bene le sue qualitd. Quel· lo che posso capire è che non diventerà mai un buono scrit– tore se segu,terà a tenere in tanto disprezzo non soltanto la punteggiatura e l'ortografia, ma. in genere. anche la gram– matica e- la sintassi: ossia i ferri del mestiere. siccome credo che tra il giocane hcea· le del suo Tomnnzn e lei ci siano poche difJeren::e, mi pa· re che per un liceale lei si dimostri piuttosto ,mpreporato. Si. rifaccia vivo tra qualche tempo, se vuole, ma lavori piiL seria.mente. * M. T. - VAL. - Gentile let– trire, anche lei un'anima va– gante? Ce ne sono molte, al mo.1do, che possiedono, su tan– tissime altre creature l'inesu– mobile privilegio della consa– pevolezza. Ma mi rifiuto, io, di. avere la responsabihtà della sua. •collocazione•, come 'ei dice; di strapparla a un i;a– gabondaggio . malinconico ma /orse non privo di fascino, per metterla a contatto con una :r1- ste realtà, qual è quella d1 chi vuol scrivere e farsi i:a· !ere. Quello che le, mi manda è troppo poco, perché io possa ben rendermi conto; ma forse sarebbe meglio che cambiasse metodo, che al modo d" espri– m.irsi troppo indiretto ed cn– nacquato che ha scelto sesti· tm~ca qualcosa di più ,1iret10, di ptù sincero. Si.nceraà con sé stessi, per quanto è µossi· bile, vuol dire anche since– rità con gli allri. Si analizzi meglio, e forse troverd che le storie dei campanari muti ed infelici non sono quel che ci vuole, ne per lei né per i 3uo1 lettori. * G. RO - Lanciano Dicono NO VITA' IN ~DISCOTECA A cura delle Arti Graficht Gentile d1 Fabriano è stato e<lno LI romanzo ai Paolo Eu– tizi • Freddo 11 giornalista e la prostttuta)», che narra la pietosa e vana lotta contro l'ingiustizia della soc,età con– dotta dai due del sottotitolo tra i quali è nato un amore Impossibile. Presso !"Unione Tipografica Operaia d1 Mace– rata è stato stampato « Il poe– ma della Sibilla - seguito da - Minen a. opera buffa ato- , mica~ d1 Teofilo Valenti, il I quale mette in luce la picco– iezza e !"impotenza degli uo– min, di fronte all"immensità cd al mistero dell"universo. Elio Predonzani pubblica pres– S<? le Arti Grafiche Villag– gio del Fancmllo di Trieste un volume di racconti intitola– to « Passato prossimo». dove i ricord; della guerra '15-' 18 ed i sentimenti irredentisti si fondono con le ansie gi0vanili ed i colori del paesaggio. Lino G raneri inda!(a. nella tragedia « G:uda Iscariota~ (Edizione « Finzia ». Roma). sui motivi e su, presupposti del trad,– mento di Gesù e del suicidio dell'apos olo. Dalle Edizioni Francescane di Roma vien pubblicato un libro di saggi di ,etteratura mistica di Giusep– pe Intersimone dal titolo • L"epopea francescana», do– ve vengono analizzate le ope– re, la poesia c la storia degli umili !rati da San Francesco a fra Salimbene da Parma In « Satana infermo», stam– pat0 per le Edizioni di «Cin– zia~. Firenze. Cario Gala66o racconta le allucinate e fan– tasiose vicende di un uomo selvaggio che si vende al dia– volo per compiere una buona azione che retd ideale per la narra– tiva siano, su per giù. , qua· ran(a11ni. Ma una quantità di esempi contrari ci mo.,trano che quella legge può valere per la maggioranza e nello stesso tempo lasciare aperte le possibilità a tutte le età. I su o i ventiquattr'anni, quindi, possono andare bems– simo; ed infatti il suo breve racconto, « Passaggio per F. •, dimostTa una certa maturito e una notevole dimest,che:za con la penna. Ma è troppo po– co perchè Possa dirle dr p,ù. Senza aver fatto nulla d, tra– scendentale, l'argomento da lei scelto è stato sviluppato com– piutamente e con garbo. La • Decca •, in questo scor• cio di settembre. presenta due notevoli realizzaziont, n.el cam-– po operistico: La donna senza ombra ( Dio Frau ohne Schat– ten /, di Riccardo Strauss, e La dama cli picche, di Pietro Ciaicovski, rispettivamente in cinque dischi (33-LXT 5180184) e in quattro (.13-LXT 5189192). Amebedi,e edizioni mtegrali, sono le uniche finora esistenti in comm.ercio. L'opera di Strauss, cantata in tedesco, è stata eseguita dall'Orchestra Pilarmonica di Vien>1a. e Coro dell'Opera di Stato di Vienna, diretti da Karl Bohm. Ecco La distribu– zione delle parti: L'Imperato– re, Hans Hopf (t.); L'Impera– trice, Leonie Rysanek (s.); La Governante, Elizabeth Hongen ( m.s.); Uno spiriti) messa11ge– ro, Kurt Bohme (br.); Guar– diana deL tempio, Emmy Loo. se (s.); Barai<, Paul Schoer– fler (bs. bar.); Sua mop!ie, Christel Goltz (s.): L'orbo, Harald Proglho( (bs.); Il mon– co, Oscar Czerwenka (bs.): 11 gobbo, Mu rray Dickie ( t.) La dama di pic~he (cantata in russo) si aggiunge aL grup- po de~le opere -russe, tra cui polare, ,ue,1.temeno che di l''er• ,!_ Bons Godunov, _e_la Kov~n-1 na_11deL. IL ,notissw,o attore co. c1na dt. Mussor~sk1 1 tl 1 Pr1nc1~e nuco, che e, per chi non lo sa• Igo_r d1 Borod,n e I E1:1g_en,o pesse, un eccelle7tte dicitore, Omegh1n dello stesso _C,~icov• ha incisi,o in francese benmte– sk,, che sono state mc,se a so, Il ritorno di Don Cam,llo ~elgrado d~L co,nl?lesso deL- (dai racco1'ti d, Guareschi e I Opera _Nazionale ,d, _Bel_grado. dal fiLm omonimo d, JuLien Le part, sono cosi distribuite: Duvivier ), cort !a collaborazio– H_ermann, Alexander Mar,nko- "e di Jea 11 Debttcourt, di Ja– v,tc (t.): Conte T?m~k11, Jovan cq11es Eyser, e Tonv Jacq11ot Ghgor (br.); Pnnc\pe Yelet- (33-FMT 163144/, e la quinta sky, D_ushan Popovich (br.); parte delle Lettere del mio Chekalm~ky, Drago Petrovic_h I muhno di Alfonso Daudet (33 (t.); S11rm, Alexander Veseh- FM 133713, contenente: • Les nov1ch (b~); _Contessa, Mela-, sous-préfet aux champs•. •L'E– n1e B_ugarmov1ch (m.s.); Lisa.) L,xir du réverend Père Gau– Valene Heyb:llova (s.); Go· ché•, •La DiLigence de Beau• vernante, M1ra Verchev1ch coire •J. (m~.). A . Coro delL'I:sercito Jugoslavo, P7:opos1to della canzorie Còro di Bambini di Radio Bel- • Refrarn •, della quale parlam. grado e Orchestra dell'Opera mo aLtra volta. se~pre la *Dec– Nazionale di Belgrado diretti e~•, ne _ha pubblicato la ver– da Kreshim1r Baranovich. s1one ongmale. carttat~ da Lys Ass,a, che dalla televmo1'e la Al notevole gruppo di d1z10- rti di poesia e prosa che in sempre n1aggi"r numero si vanno offrendo agli ascoltatori più raffinati, si aggiungono ora due e trenta centim.etri • della • Decca •, di tipo più po- lanciò. Q11ella che fu defrnitn • la pilÌ bella canzone eiiropea del 1956 •. di V,mmard e Gar– daz, è suonata dall'Orchestra Radiosa di Lugano, accompa– gnata da • Rornancp nux étoi– !es • di Larne (78-C 16527). EDI O ALEM * N!. LA .• Bari - La ricerca d'un manoscritto in una reda.· zione come quella della Fiera è impresa qu,ui disperata. AVTd sentito parlare de! gorgo de! Maelstrlim, immortalato anche da Edgar A. Poe in un suo racconto; ebbene. Jarcia conto che il suo racconto sia caduto nei Maelstrlim, e, sep– pure possa, come il barilotto di Poe, mantenersi lontano dal centro del vortice, è impresa quasi disperata il recuperarlo. Ma non disperi. Intanto, di qui, rivolgo al mio collega HojJ– mann (su questo foglio a po– che colonne di distanza. ma in real!d in una città assai lon– tana dalla mia) la preghiera di rintracciare e dar notizla della poesiola, pure da lei in– viata: • Il sole del golfo•· MINOSSE
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