la Fiera Letteraria - XI - n. 36 - 9 settembre 1956
Pag. 4 LA FIERA LETTERARIA Domenica 9 settembre 1956 lJN.A ESEIUPLARFJ COHHADO ALVABO 'l'EfflPO RASSEGNADI STUDI TEDESCHI * A Nino Palumbo il Pre,nio Deledda BRONNEN la strada checercavo i 10 p1.~es~io nista con "lmpieuato d' Imposte,, * di GIOJ/111\ì.\'I 1\iECCfJ * E' stato l'anello più significante di una com– plessa storia letteraria, 110n neutra ma attiva * di GUlilJO .EllOltG.l In « Memoria e Vita•• Al- che Bernari, Jovii;ie, Viganò, varo scrive una frase: « Mio segnino con me e in modo padre voleva che il suo pri- diverso da me, altre strade. mo figlio fosse un poeta. Ot'a, Ricol'do che quando vive– nel primo anno della sua vo a Roma andavo a trovare morte, il primo della sua Alvaro nel suo piccolo e J,in– eternità, ricordo qui il suo do alloggio di Vicolo del Bot– Arnolt Bronnen, dramma– turgo e romanziere che ebbe molla notorietà subilo dopo la prima guerra mondiale, nel periodo, .cioè. dell'espressio– nismo, è tornato, dopo una ventina d'anni di silenzio, al– la ribalta l~tteraria con un libro (Arno!t Bronnen gibt w Protocol! - A. Bronnen mette a protocollo . Rowohlt, Amburgo 1954), che vorrebbe rinnovare lo scalpore scan- 1 dalislico, suscitato da un li– bro del genere (Der Frage– bogen: Il Questionario) di Ernst von Salomon. Il caso Bronnen e notevole per quel sogno e il mio come una tino: promessa che non so adem- Questa è la tua nuova casa plere. Pensavo che egli a- Che abbiamo tanto sognala• vrebbe vissuto abbastanza da A me basta poterti avere - pe;mettermi di offrire un col tuo cassone pieno di ri– omaggio all'amore che egli [carni: ebbe in gioventù per tutto a te un lume presso la ciò che è disinteressato nel- (poltrona l'uomo•· Corrado si è tal- per aspettare quando è sera. tanto di spregiudicatezza e impudenza che implicano cer– te confessioni come. per esempio, quella a cui allude l'episodio riguardante la :;ua arianità. Durante il nazismo quando, per sfuggire alle sanzioni cornminate contro gli ebrei, occorreva presenta– re un ineccepibile Ahnenpass (passaporto degli antenati), la madre dello scrittore di– chiarò in forma ufficiale e so– lenne che il marito, professor Bronner, di l'azza semitica, non era il padre naturale del mente immedesimato nella Allogg-io vicino alla gran- Corrado Alvaro \/itat del Pl adre: che èit poi, it'n de e infiorata scalinata di ----------------------------------------– sos anza a prima v a vis a Piazza di Spagna uno dei e scontata del suo paese, la centri del mondo ... e Corrado Calabria, che noi potremmo vi viveva accanto alla moglie ripetere per lui le parole che come fosse stato ancora nella egli disse per suo padre ed sua aspra e ospitale Calabria, avremo sinteticamente trat- in lui nulla O poco rive1ava teggiato quel particolare ca- il cittadino; le mani tozze, e ratiere gli Alvaro, e nello il viso rotondo dagli occhi stesso tempo dei oaiabresi, grandi comprensivi fred'di e da cul nasce l'arte s,tessa pie- teneri, il gesto trattenuto con na di corpo e di sangue del riserbo e generoso, quasi ti– nostro amico: ora nel primo moroso di farsi vedere ricco anno della sua morte, il pri- di generosità come se potesse mo de'11a sua eternità... parere ostentazione, il modo Ecco il senso del RJTO, che aveva di sedersi, come tipico della prosa come della sospeso sull'angolo della se– poesia di Corrado: svelato è dia di fronte ad un tavolone, questo suo modo subito nelle e poi quando s'alzava ani– prime liriche: • Poesie Gri- mato dalla conversazione e glove1xf.i », che abbiamo ri- guai'Cl•ava dal di dentro la fl– l•etto in questi giorni per ri- nestra socchiusa senza per corno scottante e accorato, altro avvicinarsi troppo. co– nella collezione della Mor- me uno che conoscesse an– celiliana. che troppo bene il mondo Se dovrai scrivere aUa mia che c'è fuoi,i, lo conosce, ne casa - Dio salvi mia madre e soffre e umanamente lo ama: mio padre, - !a tua lettera ... che c'è vicina una via sarà creduta - mia e sarà ove passano i vivi benvenuta. - Così !a morte cantando con allegria ... entrerà - E U frate!!ino la Adesso che Je ore chiuse festepgerà. - Non dire alla son giunte per lui e per noi povera madre - Che io sia nei suoi rapporti con lui, morto sq.lo . - Dille che H questi versi mi nitornano suo figliolo - più grande, _è continuamente alla memoria, morto con tanta - carne cri- non me li posso dimenticare, stiana . in'.o:no. . .mi portano vivente la figura ".ers1 tl'p1d, scelt!, che e- del grande Alvaro che con spnmono ~1à c~1;1pmta1;1e1;t~ Giovanni Verga, considerai un modo di s~nt.!1e! di v,1v_e1e,da giovane i miei supremi lo slancio fisico d1 Alva10 è maestri appunto trattenuto dalla for- · ma del rito (che a volte si Rico1,dare Al varo ha per deve pur spaccare), che gli me un significato che va oltre dà nuova e popola-re sostan- i limiti della nostra ~atica za aprendolo alle dlmensio- t~rrt?na, di quel vivere che ni del senso cora1e, restando ogni ora ci prende, ci scate– singolarmente fedele alla na o ci delude; ricordare Al– propria terra. E si badi che varo è 'per me mettere i piedi anche nel suo pensiero Al- su di una reale certezza. Se varo non sforza mai il suo è assolutamente vero che il ragionare che na•sce dalle presente e l'avvenire di uno cose e dal costume del suo scrittore sono decisi dalla sua paese. se eg1i ha un lato de• natura e spontanea quaLltà, nuncia con sicurezza intel- è altrettanto vero che l'istln– Jettuale molti difetti, dalJ',al- to per diventare intuizione tro sposta immediatamente Vliva e duratura deve pur ]'attenzione del lettore verso passare attraverso a certez– la realtà del suo paese co- ze intellettuali. cioè saper co, m'è, profondamente capi,to noscere la propria ci-viltà nei suoi slanci fisici assurdi, (che è molto di più di una o nella sua intimità niù ri- cultura); Alvaro ha signifi• velatri~e e segreta, in una cato per me la conferma del– fantasia a cadenza che ha il la strada che da giovane cer– peso del ritmo e i'l ritmo cavo, l'anello più aderente e • terrestre del suo stesso paese. significante. di una nostra Siamo molti lontani - me- complessa storia lette1,rnia, riti a parte _ dai miti e non neutra ma attiva, una dalle astrazioni di Paves~ e forza d'urto dagli eroi fosco– Vittorini, dai quali mol,ti cri- liani a quelli più quotidianl tici fanno nascere, non sem- di Alvaro, una via assoluta– pre a ragione. la narrativa mente sicura: d'oggi, mi pare per esempio GUIDO SEBORGA tPi soluzioni narrativn diAlvaro Nella storia del nostro romanzo contemporaneo, la solida finitezza del suo stile segna, sulla prosa d'arte in cui pure affonda le radici, più di un punto di vantaggio quanto a concretezza di invenzioni figlio. Questa circostanza po– teva spiegare, narra il Bron– nen, l'istintiva avversione che egli aveva sempre sentito per il presunto padre. E i suoi sentimenti potrebbero, a loro volta, spiegare lo stato psicologico da cui la fantasia del Bronnen trasse l'impulso alla creazione del famoso dramma Der Vatermord (Il Parricidio). Il Bronnen fa parte di quel gruppo di espressionisti la cui ispirazione si riconnette al sensazionalismo torbido e Alvaro rinnova con un al- ambiente e costume regiona- esprime in una interpreta- cupo residuato dagli istinti to esperimento di civiltà Jet- li nei termini raffinati di un zione lirica del paesag,g,io e primitivi scatenatisi in trin– teraria la tradizione regio• idillio. dello ambiente (• Itinerario cea. Da una tale convulsione nale a cui l'opera sua d,i Ma nello stesso tempo di Italiano»); e trova J,a sua psichica aMiora una coscienza irrequieta e instabile, procli– scrittore si lega per pro.fon- « Gente in Aspromonte• trascriz,lone fantastica ne ve all'elemento brutale ed al de radici; e nella sempre «Vent'anni» documenta la • L'uomo è forte• e ne « La sensuale. Materializzando il maggiore ampiezza della sua sollecitazione nello sc1,ittore età breve•· « violenti rapiunt illud" misura narrativa egli man- a rappresentare la crisi del- Nella storia del nostro 1'0- evangelico, taluni personag– tiene con quella fonte ori- la sua generazione uscita manzo contemporaneo, 111 cui gi di questi autori si imbe– ginaria un contatto vi•\lo da dalla guerra; e la stessa te- struttura, uscita disgregata st iano nei più lividi furori. oui gli viene il meg1io della stimonianza che nelle • Poe- dalle stitllistiche illumJnizio- In tale modo egoiSll, delin- quenti, lussuriosi e degene– sua invenzione e la singoJ.a- sie grigioverdi» del '17 tro• ni della Ronda, chiedev,a di rati, son mossi, automi senza rità del linguaggio. vava per esprimersi imma- essere riproposta come mi- volontà, da una specie di fo- Da « Gente di Aspromon- gini di sapore arcaico e una sura della rappresentazione, le la permanente. Una curiosa te» a « L'età breve» la te- trasognata cadenza d'accen- soluzioni narrative di Alvaro contaminatio di elementi psi– stimonianza su un mondo a bi, in «Vent'anni» ha il tono non sono state un acquisto coanalitici, basati sulla fred– cui è legata la memo1,ia del- asciutto e aspro di un docu- decisivo · nel senso di una da nolomizzazione di atti e stati inferiori, e di vertigino– lo scritto si fa sempre meno mento che registra tutti gli impostazione objettiva e di si impulsi a trascendenti lii,ica, sempre più documen- aspetti esteriori cLiuna rea'ltà una ricostruzione totale del- idealità, trasferisce, contro la tata: l'impegno morale dello amara, ed è acuto e prO<fon- la realtà: ma J,a solida fini- volontà dell'autore, nel re– scrittore vanifica man mano do pu1· nel rapjdo segno. La tezza del suo stile segna, no del grottesco intenzioni le inflessioni mitizzanti della stessa inquietudine, ~attasi sulla prosa d'arte in cui pure gravi e solenni. Lo stesso di– memoria, alla ricerca di una spinta a una critica revisione affonda le radici. più di un casi dell'ibrido connubio di verismo e simbolismo, e del– verità più essenziale da sco- della realtà, l'ilroveremo punto di vantaggio quanto a l'arbitraria giusta posizione prire e rivelare. molti anni dopo maturata e concretezza di costrutti e di di elementi plasmati sulla ll- Partito da una tematica risolta in una più indsiva invenzione. b!do freudiana e premuti 'da psicologica egli tracciava nel e&pressione nel cas-altere sco- E se la sua ope1,a di nar- Impulsi idealistici. Una slm– lontano « L'uomo nel •labi- pe1,tamente saggistico di ratorc g,iunge a risulta·ti sti- patia particolare per questi rinto » una storia di situa- • Quasi una vita• e del « No- listici la cui portata può ~ià intrugli moS t ra il Bronnen, per esempio, nel dramma zioni intet'iorii. in cui il mo- stro tempo e la speranza• misurarsi nelle suggestioni « La nascita della gioventù,,, tivo del paese d'infanzia co- E' costante in tutta l'ope- operate su àlcuni narratori dove studenl i liceali coone– me un rifugio costituiva la ra di Alvaro. entro il diver- della generazione più gjova- stano la loro ribellione ai ge– naturale conclusione del tono so atteggiarsi di uno stesso ne, nella forte oPiginal!tà del nitori e ai maeS t ri con pre- sunte aspirazioni ideali e mi– sostenuto da un calore e problema di costume. la ri- suo moralismo di sagg,ista la stiche., oppure in « Parrici- qua&! da un'enfasi lirica. In cerca di un'aderenza e di un letteratura psicologica che lo dio n, dove Walter, compiuti questa prima opera in prosa contatto con la realtà della precede raggiunge la consi- due abbominevoli delitti, si esalta in un impeto di fanta– Alvaro rivela la singolarità vita sociale in tutti i suoi stenza e la validità di una siosa liberti\. del suo realismo che poco aspetti. Un lungo stud,io che testimon-ianza esemplare, si Eppure, s~tlo a questo mi– dopo nell'« Amata alla fine- ha le sue acutezze reali ti- fa itinerario spirituale di una sto di assurdo cerebralismo e st1,a » e in « Gente in Aspro- che in ai,ticoli di viaggio e generazione storia della sua di repu_gnante sensualismo e monte» riuscirà a trascrive- saggi di c1,itica del costume intima crisi. ~:ftt~rs~~no, /~!~il~n~il~~~sr~; re una rappresentazione di (« viaggio in Turchia•); o si OLGA LOMllARDI. le determinarla, perchè Bron- nen stesso cerca ogni mezzo per offuscarla. Ma è innega– bile in lui una energia crea– tiva e una potenza fantaslka, che, se spesso si risolvono m nebulosa o peggio in fumea, [anno di tanto in tanto pre– sentire un mondo: un mondo che, a dispetto d'ogni prete– sto metafisico, non trascende la realtà banale e grottesca della vita quotidiana, non su– pera le vecchie formule del così eletto naturalismo. Ma chi di formule si infischia, non rimprovera già questo a Bronnen. ma se mai l'accusa di aver rinnegato proprio il suo temperamento. Ampliare la realtà non vuol dire sfug– girla. escogitando degli sche– mi arbitrari. La 1-Jppresenta– zione realistica del mondo, quando non sia meccanica, ma nasca da un profondo bi– sogno lirico, non esclude-la «suggestione» e il presenti– mento di quell'« irrazionale» che questi signori cercano, in– vece, in un gioco fatto col cer– vello. Tant'è che Bronnen stesso, là dove si libera da tutte le pastoie extra-esteti– che dell'espressionismo, e non indulge, all'arte « dell'effetto" e al temperamento di regista, riesce quasi a creare una « Stimmung "· Alcune scene, per esempio, del primo atto di « Katalattnische Schlacht ». di un realismo cupo e poten– te, se pur ancor troppo teso e grandguignolesco, presup– pongono una intuizione sicu– ra e profonda. Anche nei no– ve quadri di Spedizione al Polo Est affiora, di tanto in tanto, un immaginoso liris1no, non del tutto arbitrario. In questi punti la vera per– sonalità del Bronnen è lì pe1 asson1n1are, e anche a noi di– spiace - per ripetere ciò che il Byron disse di F. Schle– geJ - che egli di quando in quando « si mantenga sul– l'orlo di una pro(onda signifi– cazione, ma poi improvvisa– mente tramonti come il sole. e si squagli a guisa dell'arco– baleno, lasciando solo una screziata confusione>>. GIOVANNI NECCO * Verbavolant ARISTIDE- Genova - Non è per scortesia: ma come pos– so sostenere una corrisponden– za privata con tante persone. lra i lettori di Et Verba Votant, che in lai senso ml sollecitano? Ad ogni modo ho letto con at– tenzione le sue poesie e vi ho ritrovato il segno cli u,a deli– cata s nsibilità, la quale è an– cor troppo poco esercitata, a mio avviso, per portarla a ri– sultati sult\clentemente positi– vi. In alt re parole, non vedo ancora nei suoi versi quel mi– nimo segno di originale perso– nalità che le auguro invece di cogliere in avvenire. FA. - Genova - "Contem– plazione,,. è una piccola poesia non privu di un::i sua 11r· 1 1 1 n commossa. Le altre composi– zioni mi sembrano invece st'n– sibilmente Inferiori. Le augu– ro, comunque, di far meglio e di scoprirsi il più autentica– mente possibile in questu cose che scrive. HOFFMANN Nino Pa.lnmbo La Commissione vreposta al « Premio Deledda 1956 ~. com.posta dai siynori .Marino Moretti Presidente France– s~o Casnati, Carmelo C?ttone, Giuseppe Ravegna,ni, 1\1"ario Ciusa Romagna Menibrt; Marco Caria Segretario ha cre– d~to di essere ?1el giusto preferendo, per una ~aggiore vwezta e compiutezza di personaggi, l'opera corrispon.- 1en_te a~ ntoUo ,( A alo~~a 11._on si va. ,fer:,za fatica. l•; e perciò ntdtca ii roman=o • L on.piegato don.poste,,, quale vinci– tore al!'tmanimità del s Premio Deledda 1956 •. Ma altre opere, cia.scunc. con pa·rticolari caratteri e virtù, e meriti. si sono im.poste favorevobnente al giudizio della Commissione: e perciò al romanzo vincltore ,t af– fian,cano nove segnalazior.-i. pur con il rammarico dt aver dovut.J lim.itare il nlLmero di ess-e nell'intererse dei segnalati. Aperte !e buste. la Commisslone ha appreso i nomi del vincitore e dei segnalati che qui si dicono: , L'impiegato d'imposte ) 1 , autore Nino Pal1tmbo, vincitore del « Premio Deledda l956 -»; I( Rotaie ,1, autore SeTgio Maria Franchi; "Dlita Mariangelo Catena • figli. fabbrica d! leterizi • autore Giov\anr.,; Parente; (1 L'a1nante di zia An1a1ietta ... autore Enrico Com.etra; « Le lunglie notti n, autore Andrea Pagarioi u Gli uomini venduti aUo spazio..,, autore Vin– cenzo Spi1t.elti; « Qualcosa. da amare .., autore Adolfo Ricci; <( I trenta danari .., autore Domenica Nanni; « Li– berata ... autore Carla Porta Musa: <e La pietra d'lnciampo », autore Oddone Beltrami. N<'l forte, a1naro e drammatico ro1nanzo di Nir.c Pa– lum,bo, « L'hnpiegato d'iniposte ,,. tutto è notevole: dal– l'argomento inconsueto al srntimento che lo anima, dal largo e profondo respiro di umanità clte dentro vi circola alla fattura e tessitura episodica che già mostrano una mano felice ne! tocco e nusurata nella parola. Di pii<. oltre i rnotivi e le figure e i sentt1nenti resi con r.•:?ttezza, oltre gli elementi e i Ti.suUatt. è. questo, un rornan.zo. un • vero romanzo• in tutto it significato del termine. poicltè di rado esso at!entn la ten"ione ttarrativa, tanto che la partecipazione del lettore si accentua e ascende di epi– sodio, di capitolo ir, capitolo, sino aUa conclusione quasi fatale dei!'ultima pagine. Jt protagonista è mi onesto. po– vero. qua,i incolore funzionario dell'Ufficio delle Imposte. it quale, umiliato, vinto, ~ltiacciato dai debiti e dalla squallore tribolnto de!!a vita familiare, finisce co! cedere alle lusinp1ie di. un contribnente ricco, cinko e vizioso. e alle subdole insidie del suo diabolico avvocato. Pagine asciutte e ricch-. di risalto, dialoghi ,errati. rappresentazione schietta e veridica. di un ambier.---e che l'occhio dei narratore ha ~aputo scrutare e Ti.trarre con realistico rigore e vigore. Il duro, violento contrasto tra ceto e ceto, fra. miseria e ricchezza, Jra corrazione e onestd., può. è vero, apparire qua e là un po' teso e accen– tuato; tuttavia non si pttò affermare clte esso sia voluto e p-rogr01nmatico, come troppo spesso av-vie-ne nei ronianzi protesta di una letteratura. •e ab externo impegnata.-. CARLOMUNARI: LA MEMORIA È POESIA DI VITA * Rebellato; egli sa comunicar– ci un clima di poesia morbida e pungente. svagata e doleu– te insieme. dove arie di cre– pu colo spirano vaghe per vibrazioni musicali. E' un cli– ma ragionalo, bizzarre, in cui le parole cadono con sincope sonante, a getto, spandendosi in una risonanza che ne ar•• ricchisce il valore crom:i.ticn e figurativo. Munari è un pu– dico,_ingenuo e al tempo stes– so malizioso senlin,en:ale: co– sì1 spesso, \'iene a noi scan– zonato. magari pronto ,il cU– vert1menlo con le sue :tesse emozioni. viene a noi ~on un~ maschera di Arlecchino i•g– giornato (Con le vesti a sca.c– chiera - come l'animo mio). un Arlecchino che ama la so• litudine forse per apprezza– re meglio l'ora in cui essa si rompe al calore di un affP.:l" o dell'amicizia, e cerca anco– ra Colombina per un suo ,o– gno quieto, borghese ( Voglir1 solo una luna - una piccola casa, - e un ramo di rosai'l - sttlla cimasa). Ma un Ar– lecchino che ha scoperto 1 ·, memoria come bene dell'ani• ma (un bene che talvolta fa un dolce male ...) e si imbar– ca con la fantasia per fac ca– priccio anche della propria gentilezza. Infine, quando la memoria lo richiama al suo tempo ed egli lascia andar la maschera giocosa, ecco il più bel canto spiegato ed ec– co la sua malinconia più ge • nerosa di volo: Troppo alto era il verde - e troppo az– zurro il cielo - sui tuoi ca– pelli. Non s'eterrw un mira– colo dolce: moriture - stagio– ni gid declinano - a riviere illividite - dal sole di ponen– te. - E i! verde non è pitì - un respiro del cielo - (il ttto lieto respiro adolescente) BIIILIOTECA DI POESIA * « impregnata di luce - va senza peso,>; l'ondata a scro– scio dei ricordi che sorprende li cuore indifeso e lo pone di fronte a una drammatica scel– ta: lasciarsi sommergere dal gorgo della disperazione o at– tingere dal di dentro la forza di reslo;tere, fare delJ'amore l'estremo baluardo contro l'an– goscia del tempo: e lungo que– st'ultima strada la Galli riacqui– sterà la sua dolente e casta pace. IlPremio dei ('oli i L' .~BLECCHINO BIZZARRO * «l'ocrlio solo una luna • una piccola casa • e un rau10 di 1•osaio sulla cimasa>> * di Gll\10 NOGAIIA Ci è rimasto un vivido ri– cordo del primo libretto di Carlo Munari. Colloqui inte– riori, brevi, illuminanti, suc– cose. annotazioni: paesaggio. ambienti, critica d'arte in funzione anche <ti critica di costume, ma sopra tutto un intenso clima di partecipa– zione alla vita contempora– nea che non esclude sapienza del passato Munari, giorna– lista per necessità e poeta per vocazione, è noia di più. anche ai lettori della Fiera, come critico d'arte figurati– va. Egli, a chi gli chiede una notizia biografica. rispondP di essere semplicemente UP « guarda-quadri •· Sta bene. 3 parte la modestia; ma non è. questa sua, che una posizio• ne iniziale. più o meno ne– cessaria ed unica. per con– durre una osservazione d'am– pio orizzonte spirituale. Lu– na di pianura era un qua• dernetto di appunti volanti poche pagine, e tuttavia co– si dense e aperte che basta– vano a misurare l'autore nel– le sue qualità di trasfigura– zione, nelle sue possibilità di narratore, e consegnarci un suo ritratto d'uomo in per fetto rilievo se non in per fetto accordo con certa •;ma nità del proprio tempo. DP· nuncia morale. amarezza co me sentimento del present e ancora bisogno di simpati" e comunicazione erano i pri- mi rilievi di quel suo discorso accat\.ivante. Da una posizio– ne intimistica si portava fuo– ri. osservatore del costume si attaccava alla società con un senso di sconforto che pa reva quasi riflettere un ma– le ineluttabile. irrimediabile Però v'era tutta una supe• riore ragione di vita che for– niva forza di recupero spiri tuale e ottimismo diremmo paradossalmente nella malin• conia stessa (questa dorat~ malinconia dei veneti. con– templante e meditante!), pe• cui la vita rifiutata nellP consta \azione di una bassa. corrotta realtà quotidiana si rigenerava per virtù poetic~ della memoria e rientrava nell'uomo per beneficio rii cultura. E bisogna dire che, se il' Munari la memoria è poesi? di vita. la cultura è vita tout-court e quindi vita d> poesia. Proprio in questo fat– to rinveniamo il suo umane· simo appassionato, la su~ spinta caritativa che dal!~ civiltà. nei beni che essa of– [re più genuini. frutto del– l'amore e deilo spirito. lraP alimento alla propria matu– razione interiore. Senza raf– [inatezze. ed è un altro dato positivo per la 0 ua umanità Capricci ì, non preziosismi Una di5tinzione che va medi tata: vitalità, giovinezza, fan– tasia, umore, non calcolo o delibazione deila forma che pur in un genere tra il bio– grafico e il saggistico quale era quello di Luna di pianu– ra potevano venir facili. Non sarebbe d'altronde della sua natura. di irrequieto e ribel– le senza pose drammatiche, senza anatemi... e senza mic– ce. Leggere quelle pagine era come seguire un itinerario nostalgico per le contrade venete alla scoperta di un paesaggio di cose, di !atti e specie di umanità che si spa– lancava sui sogni, le speran– ze, i dolori e le promesse di una generazione che compi vent'anni mentre si spegneva l'eco degli spari sui monti e le strade allineavano le ma– cerie dei bombardamenti. Ora Munari ritorna a 1101 con un altro libriccino tasca– bile (segno dell'uomo vagan– e!); ciò che più ci commuo– ve leggendolo - e leggerlo significa risentirlo in un suo cantare estrosG tenuto in as– solo fra amici teneri ai lan– guori poetici, per la campa– gna veneta sotto la luna - è il suo cuore che un malin· conico gioco sa far fiorire tra le spine e il succo asprigno dei suoi «capricci •· Come già nelle precedenti prose. in queste Ariette d'Arlecchino. che alcuni amici in affettuo– so sodalizio hanno voluto stampargli; e in testa il poe· la-editore cittadellese Bino ma ttna mttra che il vento sferza a sera. Speriamo che Munari trovi il modo di pren– der respiro, di sostare: per– chè da lui ci attendiamo. in prosa e in versi, una stagio– ne completa dei frutti che. maturi, necessità contingenti (ma quanto aguzzine!) gli impediscono ancora di do– narci. GINO NOGARA QUATTRO TEMPI In questi giorni, sotto la pre– sidenza di Giovanni Comisso, la commissione giudicatrice del Premio di Poesia dei « Col– li,, ha tenuto la sua prima riunone. d'una poetessa ,:iuliana Sono stati attentamente esa– minati i circa trecento lavori giunti da ogni parte d'Italia. * Una poesia tutta scavata, per analogie e per immagini: e in cui Una poesia tutta scavata, co– struita per analogie e per im– magini: e in cui l'immagine fa spesso ricorso al senso attivo di un paesaggio di pietre e di acque marine in cui è agevole riconoscere la bella e o;evera terra d'Istria. Ma una poesia, questa, soprattutto, che - no– nostante le ansie e le lacera– zioni di cui è intessuta - ha un forte sapore di consolazio– ne, nell'amore rintracciando la unica diga contro la rapina dei giorni che cresce e preme e ur– ge da ogni lato. E' stata operata una prima selezione. Gli autori su cui la commissione ha ristretto la propria attenzione sono i se– guenti: Antonio Bassetto. Alfio Battelli, Casimiro Bettelli. Pi– na Bocci, Elda Bossi, Gianfran– co Cagalli: Agata Italia Cec– chini, Filippo Corrà. Inisero Cremaschi. Giovanni Cristini, Casimiro Fabbri. Giannina Facco. Bruno Fattori. Mario Favalli. Vera Fontana, Lina Galli, Carlo Lezziero, Orestina Liberatore, Bruno Lucrezi, En– zo Maizza, Antonio Marceddu. Riccardo Marchi, Franco Mata– cotta (Monterosso). Giulio Mc– nJeghetti, Giuseppe Michelini. G. Cesarina Monti, Gilda Mu– sa. Gino Nogara, Olga Palazzi. Marta Pizzuto. Franco Riccio. Graziano Rossi, Mariano Rugo. Cristanziano Serricchlo. Dalmi– ne Sivieri, Fortunato Taglia– bue, Aniielo Ubiali. Alberto Viviani, Sandro Zanotto. l'immagine fa rico1rso al senso di un paesaggio di pietre e d'acque 1f di DIJ\10 ME!IIIClll/1/I Il nostro incontro più vero Lina Galli, configurare una per con la poesia di Lina Galli ha noi inedita immagine della sua per estremi le raccolte di Gior- personalità poetica: potrebbe ni di guerra (edizioni di Maia. colpire, insomma, l'accento di Siena. 1950) e di Tramortito questi versi (un accento che si mondo (edizioni della Fiumara, piega a tutte le s(umalure del Milano, 1953): due sillogi che sentimento amoroso: dal tene– s'integrano a vicenda, Ja secon- ro al sensuale, dallo struggente da ad aprirsi là dove la prima al nostalgico, dal tormentato s'era interrotta: il conflitto al sedato) se non st ponesse post rem dopo il conflitto in re: mente al Calto che la sessanti– la guerra con la presenza dei na dei brevi e brevissimi com– suoi morti e dei suoi sedimenti ponimenti di questo manne!Jo morali in noi, con il vuoto del abbraccia l'arco di tempo del nostro cuore sordo alle istanze decennio 1935-45: come dire, umane negli anni difficili e bui con un traslato, una « retro– e preso nel cerchio delle re-allà spetti va. della sua operazione contingenti e provvisorie dopo lirica, un ante rem di quel con– i giorni dell'orrore e del san- flitto che l'avrebbe sollecitata gue; la poetessa, trovò, nella ai versi più significativi e pun– contemplazione e spirituale genti della sua carriera. Ante partecipazione alla tragedia ita. rem perchè anche questi Gior– liana di quel tempo (né si di- rii d'amore, nella « dolce guer– mentichi che Lina Galli è ra » del sentimenti. assumono il istriana. di Parenzo: una delle valore anticipatore e profetico città che solo l'amore fa anco- di uno scontro, sono il privato ra nostre. che con più larga e acre preludio dello sconvol– misura hanno pagato il contri- gimento umano e sociale che buto di sacrificio comune), una avrebbe investito tutta un'età: essenzialità di versificazione e non per nulla, ci sembra. la un calore di respiro che resta-· data estrema dell'arco di que– no singolari nella selva delle sta raccolta coincide con quel– raccolte liriche germinale dalla l'anno 1945 che segna l'apertu– esperienza o dalla memoria di ra di Tramortito mondo e la quella nostra stagione di deva- cronologia di questi canti d'a– stazione e di lutti. more più inclini alla sofferenza Ora, la nuova raccolta di che alla letizia si sovrappone poesie che della poetessa giu- al canto accoralo di Giorni di liana ha visto luce nella colla- guerra. Anche le date hanno la na de «L'usignolo» di-retta da loro importanza, nella vita e Casimiro Fabbri. sotto il titolo nell'oper-a dei poeti. Si vuole di Giorni d'amore sembrerebbe, aCfermare. in definitiva, che la di primo acchito. proporre un diversità di voce che il titolo diverso aspetto del lavoro di di Giorni d'amore suggerisce è mera apparenza: in realtà - anche agli effetti della struttu– ra e del linguaggio - questo ultimo libro della Galli segna il completamento di una para– bola, non importa che la curva della traeltoria sia stata tracciata in senso inverso al normale: quel che conta è la immagine deCiniliva del « cur– riculum» poetico che della Galli ne risulta. Ma esaminiamo più da presso la silloge. Il volumetto si divi– de in quattro «tempi» e regi– stra in progressione altrettanti stadii sentimentali: l'incanto Lina Ga!Ji non avrebbe po– tuto concludere con maggior (elicità di risultati che con questa sua più antica raccolta l'ide..le trilogia che la fa no– bilmente partecipe e interprete degli smarrimenti e delle an– gosce - e degli umili ma ve– raci conforti del nostro tempo. DINO l\'lENICHINI del primo annuncio amoroso, -------------- sorpreso nella felicità derivante « Studi Romani » da una cara presenza e nel lan. guore d'un furtivo contatto cui E' uscito il fascicolo luglio l'anima arrende e i sensi pie- agoSlo di « Studi Romani», il– gano prima docili e poi pei,:cos- luSt ralo da 20 tavv. f. t., con si dalla « s(erza del desiderio,, articoli di M. Adriani su , Tra– che « iroso batte sopra l'amo• ditio » romana e culto de!!a re~ e devasta « la prima fiori- • FidPs" cl; G Castellani su tura» innocente; il tormento S. Ignazio dì Loyola e il suo de!Je « acri parole,, che fanno tpostolato sociale in Roma. di divergere all'improvviso le A. Pelrucci su G!i amici del strade che amore congiunse ed Caravaggio a Roma: Marzio essiccano la « trasognata esi- Milesi e di E. Piscitelli su L'in– stenza » vissuta dalle due crea- dustria e il commercio al tem– ture, sino a trasformare in '>O di Pio VI, L. Guercio ren– « urto di schegge petrosP » il de in versi latini l'episodio « guanciale del bianco sonno,,; <iantesco di Paolo e Francesca. l'acquetarsl dei « bei sogni de- G. Orioli analizza la poesia lusi - stretti al petto dolente .. romanesca di Dell'Arco e A nel ritrovato nome di Dio e P Torri esamina l'attuale si– nella rinnovata confidenza con tuazione delle finanze capito– le cose pure e buone della line, delineando i possibili ri– creazione: una « bambagia di medi per ristabilirne l'equi– nuvole - e di sciroppo tepi- librio. Le rassegne concernono do», « una vela lontana» che l'arcl}eologia ~F. Costagnoli), « all'orizzonte cammina» e il latino « lingua vlva » Questa prima «rosa» verrà ulteriormente ridotta in una prossima riunione della giuria. La premiazione avrà luogo, anzichè l'ultima domenica di settembre, come era stato pre– cedentemente annunciato. il l!iorno 23 settembre. (Servizio ~ Ec~ della Stampa») * Nel75°anniversario dellamorie diDosloievskj In occasione del 71i. anniver– sario della morte di Fiodor Dostoievskji si ristampa - per i tipi del Fratelli Bocca - il volume dei « Pensieri » del grande scrittore. L'opera. com– pletamente riveduta e compie· tata con altri brani oltre al• l'aggiunta di notlzie biografiche sinora inedite. è stata tradotta direttamente dal russo da Eva Amendola Kuhn.
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