la Fiera Letteraria - XI - n. 25 - 17 giugno 1956

Pag. 6 ,---- C' FIERA LETTERA.RIA Domenica li iriuirno 1956 È IIORTO ll i\T GRA\DE [ o 111 o D.l TEA TllO OMAGGIO ABHOCCHI * CREDITO ROMAGNOLO Per Sànine anche aRoma 1 una tomba piena di "lilàs" i Sl}IO~Gl~I (Continuazione dalla 3. pag.) ta speranza i suoi versi, tutta luce, gioielli lavora i paziente– mente con umiltà. E continua– vo ad aver soggezione di lui, oltre che per mia naturale ti– midezza, anche perché lo ve– devo e lo sentivo così lontano dai clamori dei circoli e de; pettegolezzi letterari. Era il poeta schivo, quasi rustico. preso dagli affetti della sua casa, del1a sua bambina, e dei suoi numerosi, fedeli amici. S. p. A. BANCA REGIONALE 61• Esercizio CAPITALE SOCIALE VERSATO E RISERVE L. 695.000.000 SEDE SOCIALE e DIREZIONE CENTRALE in BOLOGNA \"ia Zamboni n. 20 - Teler. 2ss;s - 36134 SEDE DIBOLOGNA: viaOberdan 9,tel.33004 (centralino) 140 DIPENDENZE * <, ivere nel teatro e morire nel teatro l> era stato sempre il suo motto, la sua aspirazione. Il de tino non ha Yoluto questo * di OLCJL-\. RES:XEVIC SIG~-ORELLI Con la morte di Sànine (no- quale da allora assume per me d'arte di Aleksandr Akìmo- sempre il nome d'arte di Sà– vic Shenberg), avvenuta a Ro- nine. me il 9 maggio u. s., scompare Nel 1890 Sànine si laurea in uno dei primi collaboratori di pedagogia. ma la sua vite ap– Stanislav-,;kij, e l'ultimo super- partiene ormai al teatro. Nel sti~ di quelle schiera di aitisti 1898 egli si trova a Pushkino, russi, che, mezzo secolo fa. gui- fra i diciassette fondatori del dati da Serghèi de Diàghilev, primo nucleo del Teatro d'Arte. incominciarono da Parigi la E qui, in un luogo remoto di tanto ammirata «invasione» campagna, lontano da ogni di– intellettuele. che in breve tem- straziane. che viene prepara– po conquistò l'Europa. La più to lo Zar Fiòdor di Aleksej brillan~ rivelazione fu costi- Tolstòi. con cui il Teatro d·Ar– tuita indubbiamen~ dei famosi ~ debuttò con grande succes– balletti russi nel 1909, ma tale so. Sànine è un collaboratore evento, lu sapientemente pre- devo to e essiduo del Stanislav– parato dalla Stagione cl.i Con- sk.ij, che accetta i suoi sugge– certi di Musica russa nel 1907, rimenti, sopratutto per quel che e della memorabile rappresen- riguarda i movimenti delle tazione di Boris Godunòv nel masse, e frena l'eccessivo suo 1908, che rese noti all'estero ardore di lavoro, ricordandogli oltre e1 compositore Mussorg- perfino nelle lettere di << non skij. il basso Scialiapin, e il re- consumare le sue forze in una gista Sànine. sola giornata»· Nel 1899 Sànl- tà tra la mu.slca. ce.nto, paro la, azione, più che il tempo, ritmo esteriore, si richiede quello interiore, spirituale. Sin dai primi anni deila sue atti– vità egli si era distinto per il talento eccezionale di fare muovere le masse in modo che ogni singolo componente, pur conservando la sua individua– lità. s'inserisse armoniosamen– te nel tutto. Dal 1942 Sànine si stabilisce in Italia e realizza nei maggio– stano. rispettivamente, 1.200 e ri teatri lirici italiani. oltre alle numerose opere russe, la Vestale di Spontini, l'Orfeo cl.i Monteverdi, la Maria Egiziaca di Respighi, e molte altre ope– re. Egli ama sopratutto Vercti per la bellezze. vivacità e po– tenza della sua musica. Nono– stante l'età avanzata egli si dedica al lavoro con l'ardore degli annj giovanili come lo ricordano con ammirazione, i Il i\Iaestro Serafin e ànine durante una pro\'a Lo rividi un'altra volta a ca– ~a sua e mi parlò a lungo del– la missione dello scrittore e di come e quanto bisognava sa– crificarsi in silenzio per ra~– ~iungere i fru ti d'una ri1;1sci– ta poetica. Per Betocch1 _ la poesia è un dono merav1eho– so, uno strumento per cantare le laudi del creato e del suo Creatore; e nel parlare, nello spiegarmi le ragioni della su~ poesia brillava come 11 ram– marico per una chiarezza. una suoi antichi compagni di lavo- piva nessun sussictio, nessuna del 9 maggio, mentre era im- limpidezza al giorno d'oggi di– ro. Nell'autunno del 1950. men- pensione, ma non chiese nulla merso in preghiera. Quel gior- menticata dai P?eti, que:t con– tre preparava 13 Khovanscina a nessuno no stesso a Parigi si svolge- cepire insomma la poe!-; 1 a alla per il T,.atro dell"Opeira di La invocazione di Rilke: vano i funerali della sua ama- maniera de.e:li Stilno,·i~ti, tut– Roma. venne colpito da un gra- <~ Concedi O Signore ad ognu- a sorella. Si era nella setti- ta grazia e leggero movi~ento. ve esaurimento nervoso, e fu no la propria morte!». torna mane della Pasqua _russa: se- un rincorrere le forme distese costretto a rjnunziare all'im- nella meqte nell"occasione del-' condo l'uso dell~ Chlesa russa. e cantate del ,·erso. pegno. la morte di Sànine. L'Archi- durente l_af~ZJO~e funebré le e Uno stilnovista del nostro Ristabilitosi non potè più mandrita Simeon gli aveva parole di_ nto s1 alternavan_o t • 0 rebbe definirsi il tornare al lavoro. ll Teatro era scritto per il settantesimo com- con.« çhristos Voskres_e» C_Cn: ~~ia, 0 Beiocchi il coraggioso stato per lui una tribuna da pleanno: «Al di fuori del stret- sto e nsorto). e la cenmoma s1 P t d Il , .• ure dove si propagano idee sublimi. to sentiero cti lavoro non si può svol~ev~ gioiosa, senza genu- can ore. e,. e cos~ ptu P « Vivere nel teatro, e morire uscire suUe alte vastità dello fiess1oru. ~ Infatti 1 immagine ch_e serbo nel teatro», era il suo motto, spirito. Anche il servizio del- La sua ~~b~ .e state coper- dell'uomo e ~el_ poeta e quella e la sua aspirazione. Dopo l'in- l'artista è comunione della ta da. fast:1 ?,1 !ilas, c~e appur:i- del Betocc~t in~ont~ato una tera vita àedicata- al teatro, e Grazia del Lavoro, e quindi to neJ pruru d1 magg1C?sono m bella mattina d1 giugno (e più di venti anni ai teatri ite- può diventare sermone dello fiore nel suo :paese natio,_ e ma- quella volta, come del re~to Uani, egli visse gli ultimi anni Spirito, un sermone vivo, in- n1 devote v1 hanno pianta o tutte le altre volte che _l'm- in dignitosa solitudine. Ere cessante e ardente». una betulla. contrai nel nostro quartiere, sprovvisto di mezzi. non perce- Sà.njne s.i è spento all'alba OLGA R. SIGNORELLI e,·itai per timidezza di fermar- lo), il Betocchi che esce dalla LETTERA DALL' OLA.i'\DA * TUTTELE OPERAZIONI D BANCA CAPITALE A,"\.OllNISTRATO Lire40 miliardi ASSEGNI CIRCOLARI DELLABANCA eme i nel 1954 L. 68 miliardi emes i nel 1955 L. 78 miliardi Gli assegni circolari del Credito Romagnolo sono pagabili a ,~sta e gn,.tultamente ln hltta Italia ~n ASIA ·AFRICHUROPA·NORO AMERICA Alesandr Akimovic - Sànine, ne montò al Teatro d'Arte la nato a Mosca il 3 aprile 1869, sua unica messinscena auto– sin dalla più tenera età aveva nome: l'Antigone di Sofocle. rivelato le sua predilezione: re- Dal 1902-1907 la sua attività citare, organizzare spettacoli si svolge al Teatro Aleksa,n– nel cortile della casa con i fra- drinskij a Pietroburgo. dove ha telli ed i coetanei è il suo gio- come collaboratrice 1a famosa co preferito. Da adolescente è attrice Jermòlova. Nel 1908, co– un assiduo appassionato del me si è accennato, Sànine sl teatro. Per non mancare ad uno reca a Parigi con DiaghiJev. spettacolo particolarmente et- Dal 1917-1919 egli lavora di traente una volta si vendette nuovo al Teatro d'Arte e com– le scarpe, un'altra volta la' pie, inQ!tre, la r_e~azione ci: grammatica latine. Le rnasche- nematografioo di Polikushka d1 re, impietosite di tanta passio- Tolstoj, che attualf!lente . ri– ne, gli concedevano ogni tanto scuote grande c~ms~deraz1on_e di sedere in galleria tra due n~'U.R.S.S. ~er mvito di N1- poltroncine. k1ta Ba!ieff di. ~on tare alcune Ca,~lo .Battisti racconta Basilica di San Giovanni e– nendo per mano la sua Sil– viuccia e comprarle un pallo– ne colorato, di quelli che vo– lano nel cielo. e poi riprendere piano piano la via di 1 casa con la moglie e la figlioletta. Poi Betocchi ha lasciato Ro– ma per Firenze, per la sua Fi• renze dalle dimensioni più rac– colte. più quieta, per la Firen- VOLATE ze dei cari amici vallecchiani, Per la legge vigente in quel scene . ~et suoi ~ettacoh del tempc in Russia, Aleksandr Letv.c111ia Mysh (il Topo vola n– Akimc,v!c. come figlio primo- te) Sarune v_a a Berlino nel genito, era soggetto all'obbligo 1920, ed è scritturato a Barcei– di leva. Con il suo abituale ot- lona nel '24 per la messmscena timismo ,egli allieta il periodo di_ Gr~_d Kitege e S!]dko di del servizio milltare orgapiz- ~sk1J Korsakov. Tali spetta– ze.ndo spettacoli fra i compa- coli riscontrano gra-!1~e suc~es– gni di caserma. Quanto a se- so e dopo quattordici replich~ guire la vocazione e a scegliere a Barcellona . furono npetuh la carriera teatrale non c'era anche a ~adr1d .. Il ca~ _vuole nemmeno da pensarci. Gli at- che fra gli e.mlll:1rat~n. c_1f?s– torl erano ritenuti gente spre- st;ro. anche. alc~. artisti 1?li~– gevole. e si considerava un ru, 1 qua h. di _r1~orno .. riferi– grande disonore per una fami- scon~ _a Tosca1?mi deJJ_i spet– glia dabbene. se qualche fa- tacoli lDC(!nsuet.1,veduti m Spa_– miliare si era dato al teatro gna. Ed e cosi che Sàrune e Aleksandr segue quinci.i il vo: chiamato nel 1925 _alla.Scala per lere materno, e studia filologia. montare _la Khov'!nscma, e nel come diventò Umberto D. e per molto tempo non l'ho oiù rivisto, ma mi stupì an– cora con la sua $?enerosità scrivendo un bell'articolo in cui parlava di me, del mio pa– lazzo e della mia poesia. 5oUGUS Dc-{6,B <o= UNERS LINEE AEREE ITALIANE G.000.000 Intanto durante il suo vaga- 1926 Bor1s God!Ln.ov. . .ce per i teatri, incontra il rie- Da allora Sa~e segll!ta a co industriale Konstantin Alek- lavorare ogni stagione nei tea– sèjev, appassionato come lui tri itali~. ~- ~t,3.l!a .. e ~on i del teetro. S'intende che di- complessi linci 1tal1an1 ali este– ventano immediatamente amici ro: tre volte in America del e la sua vita cambia rotta. Già Sud e tre volte al Metropolitan durante gli anni degli stuài di New York. 11? America egli universitari celandosi sotto il realizza moltre l EmperorJones pseudonimo' Biègin. Aleksandr di o·Neill con un comples– Ak:ìmovic prende parte a vari so ài attori negri E' Sànine spettacoli di Filodrammatici e ad iniziare nel teatro lirico la si rivela attore di talento. Nel regia nel senso vero della pe- 1888 Aleksèjev fonda la Società rola. Egli si assume l'ingrato dell'Arte e delle Lettere, dove compito 9,i fare intendere ai organizza spettacoli e recita cantanti- spesso non preoccu– sotto lo pseudonimo di Stani- pati cpe della loro voce - cbe slavskj. per non ~ disonorare » devono cercare di rendere in [Q famiglie. Egli accoglie a forma plastica con i loro mo- 111embro della Società anche il viment~ quel Fhe i suoni espri– giovane Shenberg - Biègin, il mono, e che per ottenere runJ- Aleksandr Aklmovlc Sànlne L"AJA, giugno « Lo sviluppo della conoscen– za ·non porta a un parallelo svi– luppo delle sensibilità». Que– sta è stata l'osservazione fon– damentale attorno alla quale si è imperniata una conversazione che il professor Carlo Battisti delltUniversità di Firenze ha te– nuto all' Aja per iniziativa del– l'Istituto Italiano di cultura. Il pubblico era accorso in gran numero, curiosissimo non già di sentire da questo insigne stu– dioso le conquiste delle sue ri– cerche linguistiche ma sempli– cemente la maniera in cui di– venne Umberto D. e di consta– tarne poi direttamente il risul– tato attraverso le visione del film. Il racconto di questa avven– tura umana di Battisti è così insolito e sorprendente che ol– tre a suscitare subito l'interesse più vivo induce ad essere scelto come soggetto di riflessione, perché potrebbe servire d'in– segnamento a quegli studiosi che tutti dediti all'applicazione scientifice. assidua ed assoluta, perdono il contatto con le per– sone che li circondano, dimen– ticano insomma che attorno a !oro vi sono esseri angustiati da problemi personali, assoluta– mente diversi dai loro, ma non per questo meno importanti. meno gravi. Con la vivacità e l'energia che lo cerat~rizzano, il profes– sor Carlo Battisti ha raccon– tato che si trovava a Roma co– me presidente di una commis– sione di esami durante il pe– riodo in cui impegnava tutte le sue forze per raggiungere la pubblicazione di quel « Dizio– nario etimologico della lingue italiana » dove in 5 volumi ha raccolto 150.000 mila parole trattandole da un punto dì vi– sta lessicografico ed etimologi– co. Il pensiero di questo dizio– nario angustiava allora lo stu– dioso. non per la fatica della preparazione ma per l' « impre– sa finanziaria» che rappresen– tava per lui il pubblioorlo. Ap– profittò dunque del suo soggior– no romano per veder di ottene– re une sovvenzione ,per questa * di LlJCIA \TA ZAi\TUCCOLI sua grande opera di cultura, da parte del ministero compe– tente. Ebbe un colloquio cbe non lo soddisfece affatto. Le so– lite incertezze, le soUte pro– messe vaghe, il solito riman– dare senza precisi programmi. Se ne usciva dunque il pro– fessor Battisti da questa discus– sione, irritato contro gli osta– coli burocratici e preoccupato di come poter racimolare in al– tro modo quei sei o sette mi– lioni che gli sarebbero stati ne– cessari per cOmpiere l'opera al– la quale aveva. per così dire, dedicato tutta la vite. Mentre sprofondato nelle sue preoccu– pazioni si trovava tra la folla in attesa di prendere un tram, si sente dire con cortesia ed entusiasmo: « Ma lei è Umber– to D.!...». E' stato un momento dl profondo imbarazzo - sot– tolinea Battisti. - Non capivo. protestavo che io ero Carlo Bat– tisti titolare della cettedra di linguistica neolatina all'Univer– sità di Firenze, che Umberto D. non sapevo nemmeno chi fosse, né mai mi sarei preoccupato Senonché le persone che lo avevano fermato, una signora e due signori. mantenendo il loro più compito sorriso spiega– no finalmente che questo è il titolo dell'ultimo film di De Si– co e che lu1, professore. rispon– de in pieno alla figura ideale del personaggio, e lo invitano quinci.i ad accettare d'interpre– tarlo. Le reazioni del professor Bat– tisti fortunatamente sono im– mecliete. Non si rendeva conto a dire il vero di come lui, pro– fessore d'Università, avrebbe potuto mai trasformarsi all'im• provviso jn attore. ma non per questo volle subito rifiutare e diede a De Sica un appunta– mento per il pomeriggio nella città universitaria. L'ingresso del regista fu trionfale perché per quanto Battisti si fosse guardato bene d'avvertirne gli studen i. questi si accorsero im– medietamen e del suo arrivo e gli improvvisarono una mani– festazione di simpatia così ca– lorosa che richiamò l'attenzio– ne di tutto il centro universi– tario. De questo momento, dal momento cioè in cui Battisti co– nobbe De Sica (« una persona– lità superiore - com 'egH Ja de– finisce - un uomo di cultura, di sensibilità squisita che parla molte lingue alla perfezione, sa muoversi in ogni ambiente àa vero, grande signore ... >>). Lo studioso rigido e ritirato in sé, capì che nella vita oltre la passione per l'applicazione sistematica, oltre i valori della professione, ce ne sono altri umani che sembrano forse tra– scurabili ma che sono jnvece altrettanto ricchi. Cioè il pro– fessore capì praticamente che « lo sviluppo della conoscenza non porta a un parallelo svi– luppo delle sensibilità». Sulla base della simpatia immedfata, dell'intesa che si stabili im– provvisa tra il docente univer– sitario circoscritto nei suoi in– teressi e tra il regista-<ittore aperto alla continua rkerca di nuove sfumature psicologiche. il lavoro fu iniziato sul mo– mento e proseguì celere. Ora non erano tanto i poctli milioni Tutto qui dunque il mio Be– tocchi, il poeta schivo e mo– desto dei miei pochi incontri, l'uomo e il maestro che am- miro e la cui conoscenza è ché l'ecume psicologico del re- stata per me d'importanza de– gista. le sfumature delle sue cisiva ~~s;rn:!~ 0 ;~, lalasue c~~o~~~~!! Do,;rei parlare delle sue poe- scientifica àel professore. Cosi sie, ma dopo aYer parlato del– da questa discussione è scatu- l'uomo ora è troppo facile elo– rita per Battisti orl'!lai più c~~ giarle e comprenderle; !-;0no sessantenne la prima e p1u convin 0 che per molti dei gnl!lde ~ezione della sua vite miei coetanei sarebbe una sor- !!~:fit~màfarc~t~taa ~iifesc!~d!~ prendente scoperta c~noscer!e sta, a comprendere persone che e apprezz!rle per I~ pr~ma voi– mai erano entrate nel suo mon- <ta. Perche le poesie di Betoc– do, ad immaginare Situazioni de chi con la loro bellezza e la lui fin'~ra comJ?letamente ,igno- loro squisita fattura sono av– ~te. E stata mson:ima 1 occa- volte nel miracolo d'una gra- ~ifJs~o~bffuJt~al:n~h!~~f~i~ zia, d'una speranza e d'una versità a trettare gli studenti semplicità, raramente raggiun– solo come tali e non come « per- te dalla nostra poesia contem– sone », si è reso conto come poranea. ~!tr~~m~~i;.vovi~=~c~~Il•~i~~~ • Certo. siamo qui per mori- nei pensieri, nei propositi di (re; ma ognuno per rendersi conto dei viveri? come $Ì deve morire, suoi problemi che spesso ap• m croce. con questo Dio che parentemente insignificanti ce- [manca lano invece un loro aspetto che ogni tanto, e cui si crede. e è sempre. relativamente all"inte- [nostro. ressato, greve. Tutto questo egli è da cristiani, sl. rivivi$centi, da ogni verità nasce speranza •· FRANCO STMONGI:-.1 DI AMERICA.l'l'l ADERlSCO:-ìO A.I BOOK CLUBS L<> geni~ inlzùùlV4 è ,tata reallz24ta In ltalta d4D11 A 1111 fJ I DEL LIBRO 1 cui aderenti godono dei seguenti benefici: a) ♦ vengono tenuti &I corrente dei libn di maggior suo ;"d.iss~ ~:;ir:rs~~~~ !'1!~ del notiziario mensil• b) ♦ ricevono a dom1cillo, a mezo., posta, 1«libn del me.e> da loro richiesti; e) ♦ ricevono in premio UD «libro del mese» a loro &Celta del valore medio degli acquisti, per ogni due «llbri del mese» da loro acquistati; dJ ♦ USU!rulscono del servlZlo gratwto di consulenza 1> braria o!!erto dagli «Amici del libro•: e) ♦ !rwscono di uno sconto su!l'IDlporto dell'abbonamento a riviste e giornali di carattere letterario. L'adesione &I Boole Club lta.llano e libera e gratwta e effettua con l'acquisto di un «libro del mese-. Gli aderenti che presentano tre nuovi associati bano" diritto a scegliere gratuitamente UD « libro del mese • Richiedere ,enza impegno dettagliato programma e achedo di aduione agli Amlcf del Libro. viaù delle i!fll!zie 2 Romn OMAGGIO A BETO.CCHI * COHSABO (Conttnu. a.no~ alla 3. pag.) il più grande Betocchi. Per nità di creature s.1 ~énte invi- lui? Certo non siamo fatti oggi una ragione: c"è la forma com- tata a partecipare d'un arca– per lasciarci cogliere a 11 a pmta del mistero di tutti. Sia- no bene, d'un bene unico e sprovvista da immotivati entu- mo veramente come lui ci ve- comune. che è l'amore. Di una siasm1. Cos'è. mai dunque que- de, abbiamo tutti quelle sue mistica corale, si vorrebbe di– sto ardore che ci prende, e ta- stagioni, quelle creature accan- re: dove il centro è immoto , lora questa eccitazione, nel lo, quei poveri silenzi, que1- il car2.ttere e il nodo prtd.si leggere Betocchi? Il suo deli- l'immobile aria. Quella fede. ma certamente dipenderà p ci rare avvertito o inavvertito Umilmente entriamo nel suo dalla nostra anima vedere S1 _comuni ca a. n oi, ci fa ~~ coro. Una e comune, per ri- quel centro, dove il fuoco di ralt, nel cercp.io ~elle venta patere ancora qualche sua pa- amore può ancora trovare U ~note. C~e e U!1 ~tra delle rola, è la materia di cui sia- suo carbone perchè arda e il s1:1~ lucenti prol?os 1 z 1 ~n1. In s 1 .. mo impastati. In « Altre poe- suo abbando!.lo perchè riposi ciha ho_ conosciuto 1 ardore 01 sie ►, con tono altissimo e spo- nella luce senza fine. ::;~;~h~.iv~~~o c?: ;uoand~~o!~ gho. la nostra povera urna- A..,--roNIO CORSARO BIJ!ISTE ITALIANE romana o quella toscana, ma in quest'isola solare ho cono– ~ciuto quanto egh sia capace di fervore e di vibrate imma– gmi, quanto umilmente si la– ci t!·avolgere dal cuore. da SPAGNOLETTI Tempo presente s'intitola la Camus, La donna adu.Ltera, nuova rivista d'informazione e pubblicata qui prima che in discussione diretta da Nicola francese, ed alcune pagine di Chiaxamonte ed_ Ignazio Silo- Moravia, Note .sul romanzo. ne. Essa non ha alcuna ideo- 11 romanzo dell'Ottocento, logia o e linea • da proporre; scrive Moravia, è basato sulla semmai la sua linea è di non fede che avevano gli scrittori seguire i sostenitori di idee nell'esistenza d"un linguaggio fatte e di ideologie settarie. e d'una realtà universali; que– Tempo presente vuole essen- sta fede si manifestava attra– zaalmente informare e discute- verso !"uso della terza perso-– re. Informare, cioè render pub- na nella narrazione, che e ras– blico il maggior numero di fat- somiglia molto spesso a quella ti che potremmo raccogliere con la quale nei libri di storia intorno alla società in cui vi- naturale vengono descritte le via mo_. Discutere, poi: ossia abitudini e i caratteri dei fomentare lo scambio d'idee mammiferi, dei rettili, degli sulla situazione comune e, ciò insetti... Sembra sottint~ndere facendo, riportare l'attenzione l'esistenza di situazioni sociali sulla semplice e oggi alquanto e psicologiche sempre ugua– negletta verità che, nella so- li e sempre ricorrenti •. cietà degli uomini Il fatto de- Dopo la frattura susseguen– cisivo è la coscie~za: ciò che te agli avvenimenti politici gli uomini pensano e sento~o guerreschi e sociali dal 1870 di se stessi e del mondo m al 1914, ciò che prima · sem– cui vivono, e non le vicende brava -saldo ed immutabile di– del potere, della forza o della venia fluido. incerto. relati– fortuna •· L'editoriale da cui vo. La realtà si frantuma in abbiamo riportato queste frasi una serie di realtà particolari; si fa notare per la sua chiara non è più possibile scrivere essenzialità; si sente che non in terza persona se non ma– è il solito programma. scherando l'io autobiografico Nel sommario del pnmo nu- in maniera falsamente scien– mero si notano articoli di Si- tifica ed obbiettiva •. L'Ulys– lone Chiaramonte, Herhng, ses di Joyce e la Recherche di Bedin, Forcella, Sciascia, Da- Proust sono gli ese!D_Pl più n1el Weissberg, poesie di Risi. evidenti di questa cr1s1; sono una' commovente novella di due opere e caratterizzate da una fondamentale sfiducia e incredulità in una realtà ob• biettiva •, le quali però n11 strano già un tentativo di or– dinare e queste realtà secondo gli schemi di un'ideologia pur– chessia •. Oggi si ha bisogno di que– st'Ideologia; ma ci vuole del genio e per elaborare uno schema ideologico capace di reggere l'intelaiatura d'un ro– manzo•. In seguito Moravia si dilun• ga a dimostrare come il ro– manzo, oggi, non possa che essere romanzo ideologico, ro– manzo saggio, con una strut– tura che sostenga i fatti e li confermi: • l'ideologia avrà dato senso e ordine a una real– tà altrimenti insensata e cao- tica •. , Senza entrare m una di– scussione che. per quanto in– teressante ed utile, richiede– rebbe ora troppo tempo e trop– pa energia, ci limitiamo a ci• tare qualche frase dalla con– ferenza che, l'altr'anno, lo scrittore irlandese Sean O' Faolain tenne all"Ehseo. La conferenza era intitolata e Sei romanzieri in cerca d'eroe•. ed in essa, fra gli altri. si par– lava di Moravia: e Per uno straniero che ri– tenga gli Italiani il popolo più spontaneo del mondo, è im- questo bene perduto per sem- barazzante e sconcertante im- pre. (Conttnuazt0ne daUu 3. -pag.) battersi in questi personaggi Lui si porta inmterrottamen- corretti\·o atie-so a cw· Betoc- qeuepestorsiste nal!'immagme di di Moravia; tutti così simili te con sè tutte le terre che ha poeta che amiamo. fra di loro. Il protagonista ma- visitato, se le porta perché so- C::,i dovrebbe rimanere fedele. Nono tante la sedui.ione del- schile, infatti, è sempre il soli- no cose re-ali, eppure non è sol- Perché egli è veramenie 11 la realtà, e come lo vediamo to tipo d'intellettuale, sostan- San(ulussurgiu: • Testa di fanciullo (Gall. del Camino, Roma) lanto per questo. Sono cose che poeta che subisce, in questo partecipe ad essa insieme lo zia!mente incapace, poco uomo . respirano nello spirito di Dio. momento di!fic1~e deJla nostra sentiamo anelant~ di discio– e poco spontaneo. Il significa- che - forse - il Battisti avreb- ha imparato da De Sica che ha Può essere una scheggia del poesia, la seduzione della gliersene. Forse Betocchi non to di questo ripeter51 delJo be potuto racimolare per il voluto da.re_vita al personaggio sasso chiatigiano. un Ii:r.one c!i realtà; ed è certo ll:'10. dei po- crede abbastanza alla rea::à stesso tipo sembra essere spie- suo dizionario, a convincerlo di ?-i Ze_vattm1. « Umberto D, », ed Acireale. la sctara dell"Etna un chi che ha s_apu.to_mterpreta- da poterle affidare tutta la gato dal fatto che essi si uni- proseguire lungo !'insolite stra- e soadisfatto di poter ncono- blo d t t" s ' re gli aspett,_ T!'U 1ng_rat1 della_ sua poesia·, e gi·unto a meta· scono a donne che sono il lo- da quanto l'interesse di pene scere come questo l'abbia por- eco . 1 rave~ mo. ono co- nostr e d t ro Contrar ·,o. In Morav,·a ·11 ' d" d.- tato ad arr1·cch1·re le sua per- se_ nativ_e. e Prima. so.n nato, · ~ 0 ~ lZtone_ m ques_t strada, estaticamente. Se ne trare in un genere . , stu 10 . poi coltivato• egli dice Con ult1m1 anru. Non 1 fa solo n- libera. lècco un augun·o he ruolo dei sessi è invertito; è nuovo per impersonare una sonalita. . · ferimento al contenuto delle . . - . e la femmina che circuisce il parte che subi o sentì. NelJe se- Ma la dimestichezza con il ~ 1 .vuole tutto ciò che è gighe sue poesie, ma allo spirito gli [1vo]g1amo. V(!rre~o che maschio ed essa sottolinea la rata stessa del primo incontro cinema non ha entusiasmato a amore! ~a Purezz~ della nuo,·o, al tono co:1 cui le co- fos.. e se?1pre _cosi: v1cmo al– debolez~a e J"irnpotenza degli andarono al tea_tro di posa ': soltanto !"uomo, bensì anche il ter_ra quindi, e _propno per- .e tragiche e dolenti che co- la realta ed ,n _preda al S?– uomini. In Moravia non v1 so- fecero un provmo che rmsc1 glottologo, che ne ha e.pprofit- che_ tutti Cl sentiamo !nza~ar- nasciamo ~no state a unte gno. Un auguri~ dt po~sta. no eroi ma eroine, le sole che ~anto bene da ~ssere inserito tato per allargare il campo dei dall nel mondo. Ora Il ~•1ag- nel suo canto. Quanti ~gni ancora. diano l'esempio d'una fran• m una ~el_le 1!lt101e sc~~e del suoi interessi. Ecco lo studioso g10 siciHano dì Betocch1 ha d ca condotta umana. Ma anche fi~. Ne.i g1?rru succesS1v1 Bat- che dalla coliaborazione con fo rse maggiormente rivelato ella sua umanità, e quante GlACil\TO PAGNOLETII esse sono incomplete perchè tisu e De S~ce. passaro~o. mol~e Maria Pia Casilio, l'abruzzese ai sy.oi stessi occhi questa igno- parole che colpiS"'ono, appe- ~,.,.,.,.,.,.,,.,.,.,,.,.,.,.,,.,.,.,.,.,.,..,.,.#,r sono quasi tutte infeconde: ore sul copione_ perche il pn- che impersona Ja serve! a in la verità, ignota a lui, ma non na uscite da queli'aria met:ì- VU>ICEXZO CARDARELLI non fanno figli, meno una so- ~o yoleva convmcers1 della se- « Umberto D.», trae spunto per alla sua poesia, cosi da venire tativa e leggermente ebbra. Direttore la, la Romana. r~e~a del soggetto per no~ - arricchire certe considerationi qui, su quest"occhio dell'Jonio. dentro cui ritmo e iantas1a si DIEGO FABBRI e Gli uomini di Moravia so- d.ic1~olllo phu_re--:- sca_ntd3:112za-sulle « linguistica generale» e come a stabilire un riscontro. inAselgul' on9 assorti'! dCalosi in Condirettore responsabile no vittime d"una incurabile re 1 co eg i uruversi ar~. _ma a questo gli serve anche - per a saggiare una natura, i suoi «. uscita n?ttur_na can- stortura e dimostrano un con• anche del suo valo~e artistico. dare soltanto un esempio - 1a fiori di oscurità. here > (« addio! dico al guar- flitto emo ·1vo non vero per- dlellfiaesatte~za ,'.!_elbdib ruof gtot.Blel_- ritrosia che dimostra la ra- Ho dmanzi a me tutte le poe- diano - pestando col piede st abilimento tipogr. U.E.S.I.S.A. a gura Cl a .. e e a o w · I b I Roma - Via IV Xove.mbre, 149 chè non vivono liberamente•. glottologo acuto nei problemi gazza nel dire ~ mettiti a sede- sie di Betocchi. Ecco il libret- -:- In que m~ ile ob io -: Forse l'analisi del o· Faola1n linguistici'. ad usare sullo scher- re qui», sembrandole l'espres- to intitolato « Altre poesie •. d1 pol~·ere e di !un~~); cosi potrebbe essere il punto di mo quelle espressioni banali e s1o_ne sconven_1ente per 11 s1- Un titolo gettalo là. Altre poe- ne e L ~ZZl:lrro >. cosi 1n e Ri– partenza per un ·esame della vuote che generalmente intes- ~~cato pret:1so. della p_ar~la, sie. Ne ha scritte, e ancora ne costruz1on1 >. in e Vagoni– produzione letteraria italia- sono i dialoghi cinematografici. si cne sente il bisogno d1_dire scrive! Non può farci nulla: Th·[anovra >, in « Rovine >. na, che non trascurasse ed an- Ma per la prima volta nella anche nel film la frase dielet- pubblica e paga. Altri sogni. e Lungo la Casilina • in zi si avvalesse del punto di sua vita il professore si trovò tale che aveva sempre usato. altre visioni. altn deliri. Ma e 1946 • e altrove. ' vista di Moravia. ad avere poco da insegnare per- LUCIA.1"A ZANUCCOLI in questo libretto io ci sento Ma una cosa ci co=uove, COLLABORATORI, infor– matori piccoli centri ricer· ca se r la organizzazione giornalistica. crh·ere Cas– setta 60. Pubbli•ip - Torino.

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