la Fiera Letteraria - XI - n. 20 - 13 maggio 1956

Pag. 6 ce, P. es., II saggio sulla civil– tà di BisanZio I Àddirittura ri– \:elatric1 sono le conclusioni ~Ul nflC'ssi lascia ti dal costu– ~1,e bizantino neì popoli del– I Europa orientale iniziati da B1sanz1.oalla visione cristiana della vita, e specie nella Rus– sia. La dimostrazione del mo-– do con cui anche l'odierna confuturazione di una dottri– na occidentale, come il mar– xismo, nella Russia sovietica obbedisce a1 connotati cultura– li impressi dalla tradizione bi– zantina nell'anima 1ussa è di un'esemplare felicità. Essa può servire da metro dell'ele– vatf~sima tensione culturale che contraddistingue tutto il vol~me del Del Grande e ne assicura la fecondità. Nel campo della coscienza teorica dell'arte nella Grecia antica ci porta U primo volu- 1:ne mtitolato Aesthetica degli Scritt,t minori di Augusto R<> stagni_ pubblicati dai suoi an:lici e discepoli, per i tipi so– briamente eleganti della Bot– tega di Erasmo dl Torino in occasione del suo trenten°nio accademko. che coincide col suo 65. compleanno. In esso sono contenuti i saggi che lo lnslgne filologo pieniontese ha de<l1cat1 a1 problema dell'arte nella cultura greca dai pri– mordi àella sua attività di studioso fino a pochi anni or sono, spaziando dalla scoper– ta e dall'analisi di una co– scienza retorica. Per intendere l'importanza d.i questi contributi, bisogna riportarsi al momento in cui ebbe 1mz10l'attività del Rosta– gn;_ Allora la filologia classi– ca italiana. era ancora am– morbata dal polverone della disputa più che ventennale fra indirizzo estetico e indirizzo iperfilolo~ico. Il Rostaeui sem– brò assidersi napoleonìcamen– te come arbitro fra le due op– paste correnti, rivendicando anzitutto la necessità di rico– struire g-li orientamenti stessi della cultura antica in merito al problema dell'arte: esigen– za rispettabilissima in sede storico-culturale, utile anche per intendere, sul piano della genesi tecnica, i capolavori ar– tistici dell'antichità classica, ma non certo tale da assicu– rare un criterio universale di valutazione delle opere lette– rarie. La cultura moden1a era rima.sta schiava del pregiudi– zio 1~stillat0Je dalla pratica retorica della classicità. più tarda: riteneva. cioè. che in fatto di coscienza estetica tutta l'anti-chità classica fos– se !lmasta vincolata alle con– cezioni della :retorica più piat– ta e p1ù frigida. come i Secoli della cultura greco-romana di età imperiale. li Rostagnl eb– be il merito di sfa.tare questo pregiudizio. risalendo agli ar– chetipi di una coscienza este– tica molto più alta. anche se meno ricca d'esperienza tec– nica, qual'era quella della na– scente filosofia .greca. Perciò - a parte il saggio sul trattato Del sublime, che rivendica e analizza quel monumento iso– lato di un'altissima coscienza estetica nella palude del tardo ~~t~~bc~~~n-cfi ~ 9 fJ!riosJf~~iii: bili sono rimasti quelli sulla retorica dei Pitagorici e quel– lo lntitolato Aristotele ed ari.– stoteltsmo. LA FIERA LETTERARIA Domenica 13 maggio 1956 GJLl(A§JQ>JETT[ J(J)JEJL PJRlTMO MANliEJRlTSMO JFl[ORENTKNO l}INQUIETO P NTORMO ~f\~l]~Ji:t~~I PREANNUNZI DI PONTO ~ b7Lr~uiani~~e s~a~!n~~~~~fd Il quarto c~ntenario d~~la mort~ del <?arrucci o~f1:el'occasione di una rassegna dei precursori della «mamera», quali il Bacchiacca, 11Granaco, 11Berruguette, Ro~so Fiorentino, il Beccafumo e il Bronzino giovane che in Firenze iniziarono una fèconda rottura con l'epoca rinascimentale * di opere di Andrea del Sarto, che fu maestro al Pontormo , ed al quale l'artista ancor giovane ebbe occasione di riallacciarsi. * Dll A."\AURO JlNNOCENT][ * to~~s~ ~~ti'i~;~~~ ,tt \ionn~ Orni volta che si dice Ma- gettivi e suggestivi. Con loro Lo Mostra del Pontormo • P roduzione manler,·st·ica lo nierismo è sempre m:,pttcito chP nasce l1 concetto del bello del Pnmo MameT1smo F1oren• Una mostra del Pontorno =-1GI UA.:!l 'PPE s.-,1•11.nrl'I i..10 nale. sensibile il Ritratto di nel concetto un g,udtZlO dt in antitesi aHa bellezza cod1!i- ~mo, organizzata. a Firenze, I~ e del Primo Manierismo fio- (a. ~ '.. ._, 'llli' L, g'odnetto. Più che espressio- spagnolo Alonso Berrugt:ete valore, sostanzialmente negati- oota; per il medioevo il proble- Palazzo Strozzi. dall'Istituto dl remino, come quella allesLi· nidi una fantasia individua be~tud~tigfii c~,a~1loddla 1 R50o~ vo; e mentre per gli allri stili, ma del bello era dlflerenle. Il Studi sul Rmascimento è quin- ta quesl'annò in Palatzo .Jf. le. codeste opere, sono i pro- 1 ° 518 1 •• c e a ' quali il Barocco e anche 11Ro- Pontormo, il Beccafuml. Il Ros- d: una iniziativa meritevole per Strozzi a Firenze, pur non · dotti vistosi di una epica al. ~ . avo 1 0 ° a Roma e ~ cocò, il concett<;>ha perduto 11 so 11 Bronzino trovano la bel- !a conoscenza dt questa perso- essendo scientificamente ne- che aveva ormai raggiunto Firenze, e d ... l quale qui S! pr1m1tivo s1gmflcato di valuta- lezza anche là dove l'urgenza n0lità e dl questo periodo tan- cessa.ria e turisticamente di mentre neNe tavole di Gio• del per~onaggio di destra .. una diifusa caratterizzazio- esp~nJ:?9no una Salom~ a Iu1 zione, al Maniensmo è sempre di . stati mtellettuali _p~ocura to importante nell'arte. largo interesse, ha comun- va1i11,i Evangelista e di San Ora 11 _disinteresse per tl n e che consentiva anche ad atlr1bu1la dal Long~1, du~ 11 mast& le eata una taccia di affmatezze e sug~estiom, 11 Ore- Il tema è iimltato al Primo que un suo non trascurabile ftl!ic!le~e Arcan.gelo. i due san- fatto r~hg1oso e l'~v1dente a~tisf non eccezionalmente Mf!-dOnne con Bambrn.o .. dt minorità. sor.te peraltro stra- cc, e 1 1 Tintoretto, trovano il Mamerismo fiorentino, mnan– significato; ed è perciò che ti s1 _d11ferenz1ano daU_a_pal\l rnci'pacità pontormiana cl: dotad di fantasia di espri• cui (In'! (quella degli Uffizi) na d1 un mov1mcnlo d'arte che bella anche là dove la passione zi tutto per ragioni di org1111lz.. la sua conoscenza, da parte Pucc1 per una ~ens 1 1b1llla piu dal.tingere la rntensltà del mersi con civiltà. attribt'.1tag!i dal Berti. Il Ros- ha dovulo atte!'dere ben quot- mistica altera il rapporto del- zazlone poi per non ripetere della criuca d'arte m11itan- acu1!a ~ uno stimo o_verso la tamma - . J?er es. nelle ta· . . • . . so, so.rvol.ando su altrç f1g,~- tra secoli perche si 1ncominc1as- la bellezza come composta se-- un motivo già. esposto alla Mo- te do vrebbe essere incorag• prez10s1tà che antic:1pa quel• vole Deposizione e I quattro Ì\ 1 ~ la rass~gna di F~t~nze re m1nor1. è una del1e piu se a cap1rn.e il valore e l'im- n:nità. il Bruegel e Jo Spranger tra de1l'anno scorso di Amster- già.ta O per Jo 1 neno non tra- 19 che sarà il proprio dell'ar- Ipvangelisti - tolgono, come f~ 11 ta. par:-ticol fre rihe~o: notevoli fra quelle che lavo- portanza. Fm dal. suo sorgere, addirittura. 1a bellezza ritrova- dam: cc Ii trionfo del Manieri– scu rata. lnvece I1inaugur-a- t1sta_ durante tl ~eguente de- e stato notato, cogni _incanto 01ff td)1prD!10d uo.po, tpel I rarono _nel clima e un PO' s,; pur n_onfu avvilito, nemme- no nella _mordace deforme.zio- s1 ,macoc,e'·ntDoaslutrounndaesple'atvtoerdeelpop~_to- zione è rimasta di risonanza cen1110 dl operosità. al colore>; e success1vamen- !11? 1 1 s~gn1 el. on o~mo sulla scia del Pontormo. Del no fu inteso il fer!'1ento di ne realistica. Tutti comunque nleramente locale· e locale Già hanno un sapore raf• te nella Visitazione provoca- 1 ~r1espo~tt. 1 1 1 ·~tecolt1 e orch7E; Rosso sono presenti nella suscitazioni drammatiche e fe- g.ungono al rl_fluto delle for- blema poteva essere davvP.ro se non errianlO è' stato sin~ !inalo e un interesse esplici· no lo smarrirsi deU'arli la a ti con. ~nte tgent~ CUI'a. mostra le più importanti conde che net m?mensmo era me classiche, sia per l'lntellet- tene. Solo che la mostra è ad ora !'intere Se di studiosi tamente estetico i due ritr-at- fair opera artig-ianale, cioè di necessita espre~tve, che . a opere del periodo fiorentino insito. Il Vasart intende la tuahsmo esasperato, sia rer Il appena indicativa, rivela mon– e di critici O cronisti che dir t( attribuiti al nostro e che bravura: ~nche quando dise- v_olte dE:Ca?.01:10 In .un m.an} e• cl:e altalenano tra una pla- « maniera n come coocezione gusto e la necessttà. del b1zzar- canze gravi. E solo m parte s· vo lia s mtttolano: Dama con ce- gna e dipmge i paludamenti. r1smo d1 ougme m1ch~lanf:? 1 0· st1ca monumentale (tavola classica dell'art-e e il uo gtU- ro e dell'as_truso; e ciò vale an- riesce a ch1anre la personal:tà. 1 L'o&as.ione della rnos.tra, st_ell<?di fusi !? J11tagl_iat<;rt(;; Forte~ent~ evolutivi ci sem• l~sca, . consentono a~l artista LXIX altr.) e una plastica dizio, che non avvalora. ta sco- che per _c~n.come il Pontormo. dal Pontormo esponente di dunque è stata offerta dal d, p1etre preztose. Qumdi ~ brano 11 Ritratto di giovinet- ~1 uscire dal r:iaturahsm? (v. !recida (tav. LXX attr.); dal perta, rimane nel merito me- a quel nf1Uto gtung~ attraverso un·epaca nella quale ancora. quarto 'centenario della mor- ~n alta_lenare .. se!}Z'.3-d;t1bbio t~ (tav. ?'{LYilI) e i'l Rit1·atto tl cen~ra.l~ dei 7:re studi pe~ Ritratto femmin!le, il cui vi- diocre dì una defimz1one. Men- una estrema _maturità dt raffi- s0pravvive un detenniniito le di Jacopo Carrucci detto interessante a1 !m1 d1 una di un _q1ova11.e 11Ut-'.Hco; ed è 101, 91_oc,f1sso macente) e d1 so ha un atteggiamento e il tre il Bellori considera il ma- r.~tezza e di .ele~anza. ra<;e<> mondo classico. proprio quan– il Pontormo· ma essà _ se con.Jscenza dell'epoca e del- sapiente Ja struttura spazia- ub~1~1lre sol,tanto a. una me- cui velo una trasparenza sin- nierismo e< un'idea fantastica ghe~do perciò 11f~utto di un,ar- do se ne seirna la definitiva. si escludono 'gli al.freschi del Jç, sforzo creativo o riprodut- le e l'aécordo cromatico del t~fls1ca dell esp1:ess1one. Per- golari, al Ritratto virile, il appoggiata alla. pratica e non te dt cultu~. anziché di un ar- ~~n~:rnq~·a!'t~e~:ire~~r~cJ:1\~ Chi tr de· Voti d II Cap- t1vo del Pontorno. tra opere Ritratto d, 1,n alabardiere, ciò anche un disegno maca- cui verde deHo sfondo deter- all'immagmaz1one 11. Ma l'1m- te che nasca d~ una esperienza pell~s d~i pittori di i a1\1aria auliche (per es. Ritratto di opera stilisticamente assai bro qua~e Ammasso di ca<!,a- mina un suggesti\·o contra- portanza del movimento mame- dL ~1ta. E' tgià im_ohctta ir ~o~i~e~~~ ~~n~ri~~~. l~o~~;:~ 1 ovella di San'ta Fe.licita e Co~in_w il Vecchio) e op~re pura. ve~i e giunge ~ come scrive sto col «vero~ degli abiti e rista non poteva essere intesa ques o -~on~e to la llbera sce: ~r~a~te;~e 1~u: ~~l:n:;1~ t:;;1;'%ec:~.UY•!tf;i'i;tit~c~l: Po~~~r~o o~~a~t~rt~\1/~ep:: ~,ti~ !:t~ét~";ll ;1!fa1~~;~~~~ r:~ tt~;.:~~n~ 1 ~~i 0 no~t'i~';~;: !~noct:'edi~gl~r~~~~c~;it~;~ °ii"~ :;ez~;"1:;;t~5.;~he nf~ 1~:: de~~; rx~ ~ui:r~~r:ri;~;Et{{ ~!fi Ci dà Ja pos!fbilità cl{ stJudia- tratto ~i_ giovin.!3 tav. X~III): serenità il RUrattp d'uomo 1 si decorati~a ne~l'~ntrec:ci? sto._ sino ~ divent~re sg-rade- fovr~~sec~tav~f!~ai ~~~t~ ~~e va~ t~~e a~~e.n~~~ov;;,~~d~ ~~ ~ss~r=suo tempo, jnfluenzabile e lar– re in unJco luogo il Pontor- I-;J:el Rit?_atto di d1t~ .Q'1ovan1 sag~mato .con. chiarezza _di fle s_uoso de1 corpi. rn cm 11 voh. 11 R1tratt9 di nonio. co_n quella del primo Cinquecento cita una nuova tecnica, pone gemente 1m1tato. mo e altri autori dì quel Ma- l 1mpacc 10 co mposit1vo è. su- contorno 11 R1,tratto nwl,e- movimento lineare ~revale el_mo e Mosè dt/ende le /1,glze si ricollegasse per certi tenni- l'uomo m una diversa prospet- Ma non poteva la mostra as– nierismo che, se ebbe svilup- pera~.o dal.la acccntuazi~me br~: seve_ro ~rl?he se. un P~' sulla struttura plastica in di Jetro. . ni storici, quali l'ambiguità dei tiva; mtorno a lui però è il severe al suo compito senza po europeo, trovò a Firenze plastica, oltre che cromatica, ca11cato ll Rit1otto di Cardt· modo assoluto:». La< maniera> aCQuisla un rapporti coi propri antenati, la caos, lr cose nuove sono trop- una documentazione dell'am- dei precursori quali - olu·e sapore decisamente anticlas- intellettualistica sensibllità. la pe e troppo grandi, c'è ancora biente nel quale que to tipico il Pontormo - il Bacchiacca, sico nella produzione pittori- caduta di ogni certezza, un'età bisogno di un freno. c'è in lui rappresentante del pnmo ma- Francesco Granacci, l'italia- ca de) senese Domenico Bee- come la nostra, perchè il ma- il timore, Quasi. di un abOOn- niensmo ebbe modo di opera- nizzato Alonso Berruguet,te, cafumi, le cui opere Qui espo- n!erlsmo avesse alfine la sua dono completo. L'Hauser dice re. Questa appunto è la man- u Rosso Fiorentino. Domeni- ste sono state scelte fra quel- vendica.zione. « Non s'intende il Mamerismo, chevolezza maggiore della mo- co Beccal•umo e Agnolo le che con più evidenza do- La sua nascita la si può col- se non si capisce che la sua stra, che non porta a docu- Bronzino giovane. cumentano gi'influss1 e i sug- locare esattamPnte intorno al imitazione dei mo.delli classici monto del tempo nessuna ope- n Pontormo che assai pre- gerimenti di questo artista al 1~20 ! fin. da _al1~,r~un .~r_uppo è_una fuga dinanz1 alla mlnac- ra di Michelangiolo <li tondo st riesce a éomprendere e Rosso e al Pontonno ancora dt g1ovam arhst1 f1orenttm rac- c10.del caos, e l'acuito sogge~ Doni, ad esempio) nè di Leo- o d . . r t alla prime armi. Certi effet• colse la sconcertante eredità tivismo_ delle sue forme espn- nardo (che sarebbe stato facile a tra un~ 't ~~eK'.fi~,~fas~e: ti di luce (v. tav. LXXXIV), di Michelangiolo e di RaHael- me Il timore che la forma pos- essendovi agli Uffizi più opere f 1 coctTeR~iaello contrafcii- l'originale ritmo che s'inse- lo, oltre che di Leonard_o. Quel s~ fallire di fronte alla vita, èel maestro d1 Vinci) nè di O e t r ' . . risce nella «maniera> (vedi tre grandi già hQnno incrina• l arte esaurirsi in bellezza sen- alcuno del gruppo degli artisti, ce a cero cima r_m-asc1men- tav LXXXV) e l'accentuata to nella loro opera l'armonia z'anima ». fra i quali il Peruzzi. che lavo- tale, t2~to ~he fimsce con lo espi-essività di ailcune opere cla~ica della misura, già han• Questo groviJ?llo di sensazlo- ra.vano a Roma con Raffaello essere 1,p:1d1alo dal ~uo ma.e- (vedi Sacra faniiglia ·on no mteso che ll mondo loro si ni e dt pènsieri che agitavQ gli e che Raffaello cacc1ò. Le te-- s~ro ~ndrea del Sar ~o e c a~ San Giovanni.no) d · ume~ta• incammina. verso. una nuova artisti del tempo dimostra con stimonlanze del Rosso e del ~10.va1~ una nuova fon.te di no una elaborazionf consona eLà, che ~1!ferent1 necessità e chiarezza come la tendenza ti- Beccafumi. se illustrano. non 1sp1raz1one. piuttosto .fec o!1· all'insegnament~ pittoric di urg~ze s1 fanno _presoo.nti _al- listica del manierismo sia spes- altrettanto chiariscono il Pan- da, nelle stampe nordlch_~ 1n Le ....a D l B <? l'amma umana, già hanno m- so contorta e come le persona- tormo, e i pezzi presentati dl genere e in ql.\elle del Durer un o_na!uO. e ronzino. toso che 11mondo raccolto del lità degli artisti siano intrec- Andrea del Sarto non sono in particolare. Tutto ciò con che Ja:•or_o durante tutta 1~ rinascimento, prez!oso e chiaro. ciate di motivi e di suscitazlo- u1;Ualmente probanti. Inoltre uno stilismo, che diffici'lmen- ~~~tJ~vmeztfataaz~tSt 0 a_ si è slargato nella misura in- ni contrastanti· essi sono « a manca ogni accenno ad un sin- te arriva a sussumere il for- . o. a roizt commensurabile dell'universo un tempo ideaiiSti e realisti con jl:olare e importante evento del- male alle e~g~nze çli un vero s1 d 5 ~~rgono ,tr~ 1p_ere sen- ~co~osciuto. E nella lo_r<? opere. ugual convmzlone e quel com- tempo: i rapporti col mondo e proprio lmguaggw: Ja far- za u O consis n 1. un_pon- l'unità della compos1ziooe è plesso inscindibile di naturali- nordico; nulle. d-el Dilrer, ad mazione - chiariamo - cul- to_r~escq Sa_nBenedetto, uri~ rotta, il bello come rappresen- smo e sPiritualismo, formalismo e empio, serve a dimostrare turale del Pontormo, nelle P,eta in_ cui SOf'?O. J?resenti I t~zione. appare loro inutile. La e anarchia formale, concretezza nella mostra t'influenza che tn- espressioni mig1iori movi- nroblemi compositi,~ del mae. d1mens1one uma~a è. m.utata, e astrazione nell'arte loro è il vece il maestro tedesco esercitò men late e anricchite da un stro ma_ ~on un piu spon_ta- s~a p~r i:nutare, 1 equihbno s~o- fondamento di tutto lo stile sulla formazione del manien- ricorrente sensua1ismo, por- neo e, dn~mmo. entusiastico rtco e ritto., _e la loro arte 1ry- che li accomunan. smo. e anche ctel primo ma.nie- ta l'artista alla e maniera>, senso della C?moosl1..1one e frange ta d1vma con1ice_del n- Iacopa Carrucci, detto il Pon- risma fiorentino. C'era già al- cioè a quella pittura post-ri- con una cromia che nell'al- nascunen~o. la prospettiva del- tormo è il primo, nell'ordine lora un commercio attivo di nascimentale che sarà, volta ternanza diventa tonale; il le loro figure .s1 allut:iga e si c;onologico. fra q1;1esti artisti. stampe che poteva illuminare a volta, gotica O romantica, Ritratto di Guidobaldo da altera, elementi d1vers1 conc~r- Nella sua opera pm famo~a. la gli artisti sull'opera che m Oer- ma che ha tuttavia come ca- Monte/eritro il cui giubett rono •!la compiutezza dello- Pala d1 S. Felic1ta,. la d1~cesa mama e nel mondo gotico si ratter , distintivo l'eccesso · . 0 pera d arte. ~ daltro,nòe ~l rlalla Croce, angeli sp1ntuali eseguiva. Queste ci sembrano forma Te e l'assenza di spiri- ?Ot~bbe. e_sser~ _ll!1 mus1c~le tempo de)la riforma'.. l ind9:g1- dalle carni. ro ~e sono collocati le mancanze maggiori, m sln- t J"tà 11 fl , e , 1 a di• mt1 ico d1 1aml. e 111quest ul- ne teol~g,t~ si fa pm _s?tt1le, nello spazio dipinto senza ge- tesi, della mostra. E anche per ua 1 . n.e e gur • \ a e_ tima opera - cri ve Umberto problemi d1 ordine spir1tu:\le rarchia ognuno occupando un quanto riguarda il Pontormo re d.efic1enza o non J~l~s~n- Bai<!· · _ n'atte · si dichiarano attraverso una posto che potrebbe essere ad un certe attnbuzioni, sembrerebbe- :?, àd1~nÌ sostan~iale 1ellgi~ listic~n~len~ u ittor~zioni rea; disquisizione. in~ellettualistlca altro, ognuno dimostrando l'in- ro errate, specialmente di cer- ~1t . er non Sl pone :-- e . e P . . 1 .ca c e si acuto.. e precisa. e i.l temp<? _in certezza dell'autore se sia più t 1 ritratti. (si sa però come sia e un fenomeno da sotto.Ime.a· acquieta in equtlibno costrut- cui s1 crede che sia poss1b1le importante il soggetto O il com- dllficile individuare l'opera del re_- ~~me fat\o polcm1c9 rn tivo . porre freno al dan~o. della ri- pl(>mento; tuttavia t'opera è ri- maestro fiorentino): come ad OfJP(?S17.JOne. all accentuaz1çrne Ovviamente ta i\1ostra dei iorma con una rev1s1one, è 11 solta in armonica bellezza che esempio il ritratto di Maria !1de1stlc~ dl molte o~ere del Cinque Maestri ordinata a tempo del Sodoleto e del salotto s; ritrova in una diversa dlmen- Salviati, palesemente di altra t~rdo Rtn~sc1l'!'enlo: a <m_a- p 1 St . · 1 . di Vittoria Colonna, il tempo si.one, 1n un differente ordina- mano, o il ritratto dt uomo, niera> sv1gorizza, formahz- a a~o rozzi. 0 scotso .a.n- che la controrlfonna cancelle- mento stilistico. contrassegnato dal n. LVII nel za; fantasia e sentimento no. ei ~ cosa. d1 gra_nde rthe- rà violentemente ~ffenn_ando 11 Pontormo è il pittore che catalogo, o il ritratto df. un g10- sonnecchlano. vo e d1 ecc~z1on~l~ m.teresse. una piana domin~zion~ ;_e, m- irlaugura l'età. moderna. se si i;ane musico, nel quale ci sem- Una sia pure parziale so- anche se d1scut1b1le m alcu- f;ne Il lempo dell analisi lntel- vuole intendere che dal Cinque- bra si p0trebbero ritrovare certi In essi la meditata sistema– zione dei dati non è ancora adugglata da pretese di intro– duzione, nell'ambito della cul– tura antica, di orientamenti fllosofici pensabiil solo in età moderna. Il Rostagni, infatti, forse stimolato dail'!).mmira– to consenso che le sue ricerche suscitavano fra i più evoluti rappresentanti della nostra cult1:1raestetica. presso i quali cominciava a figurare come il depositario del verbo nuovo in partibus infidelium philologo– rum (pur non avendo mai scritto un sag-g-iodi vera criti– ca letteraria). s'indusse a for– zare un ot>Coil ridimensiona– mento. fin allora itnpeccabìle, della coscienza estetica anti– ca; e ne ven·nero fuori l'arbi– traria configurazione della cul– tura alessandrina come figlia legittima dell'aristotelismo (rendendo, oltre tutto, un cat– tivo servigio ad Aristotele, di cui si additava iJ più genuino erede In Teofrasto). e soprat– tutto II temerario sforzo di ravvisare preannunci dell'este– tica dell'intuizione nell'epicu– reo Filodemo. Juzione dei problemi che pre- ni particolari organizzat ivi. lettuale che precede l'età. del cento in poi, da quando Miche- caratteri del Bronzino. cedono il Manierismo notia- In confronto a quella es.po- trlo~fo popal~re: del mamei:: lan~ioto, Leona:rcJo nell'arte, La ~ala d1 S. Fel~cita e la mo in Scena d'o pedale con sizione questa del Pontormo 81 1:1°, arte anSlO?ratica. e sofl Gahleo e Copermco nelle scien- V1sitaz10ne sono testimonianze fatti d'un.a santa. Quest'ope- e del Prim Manierism F. sticata che anticipa li ba.rocco, z~, Colombo nel mondo sensi- d1 una.. esaltazione del ritmo ra è caratterizzata da un,at- , o ,. o 10- arte festosa e popolare. bile. ha.nno aperto nuovi onz- compositivo che può essere un mosfera vibratile, che in al- rentmo -~cade .d mte~esse. Tutti .gli artis~i che in segui- z,ont1 all'esperienza dell'uomo, riflesso del tormento, della tre pitture diventa umo.-e Da1la stoua passiamo. m un to a Mtchelang1<?lo mQnifesta- 1 arte ~on .ha ancora ritrovato amarezza delle esperienze dl sottilmente malinconicc· ci- certo senso. alla cronaca. rono_ la ~ottura m senso antl- un eqmlibno .durabile nell'ordì- questo artista solitario e lpo- tiamo per esempio sO:cro Tuttavia parecchi motivi di classico, intesero quel tormen- n~ dello spirito. una forma e condriaco. Alla forma, ancora conveÌ·ait.~ione «- eon' tltlt.; indagine storica più eh~ di to morale; ne.ila lo~o arte re- l!!lO stile che siano_ la' misura classica nella pienezza della li- . t . 1 !ii 00 - . . .. sero la precarietà cti ogni cer- <!ella nostra umanità. Questa nea egll toghe ogni quiete e ,le G.uel1a SU:\ .~apien e CO:fl:.P es- ::- g imento es~etico,. giustifi- tezzai l'insoddisfazione, e pote- è una tesi già dimostrata nel- sue· fi re sono articolate in s1tà (e nov1t~) COIDP(?Sittva :>. cano la ma111festav1one. Ed rono essere « anticlasslci nello :'Antileonardo di Silvano Gian- scorci ~he sembrerebbero in- In e~sa. abbiamo t « 11. sens~ è per questo che assolviamo SJ?irito stesso 1 de1 c19:ssicism? >>, '1~lli, pubblicato su L'Ultima, natural 1, protese a visioni che ql!as1 . dt ~ma. sa uraz1one 1 • .,.;:;,$ con vivo interesse il compito d1ssolven?o I a:moma dell ar- s1la. quale consentiamo J?0rtan- sono di sofferenze, desiderose D1fatt1 t_anto 1n questa pa) PONTORMO: Visitazione di segnalatla. te cl_ass1ca, divenuta troppo dovi una.nuova prova:_ ti Pan- di immagini che dovrebbero es- quanto m Madonna _(3cttr.. (parlicolare • Mostra di Palazzo Strozzi a Firenze) G S ' semplice per le loro n"':essltà !orm_o pruno degli artisti mo- sere di pace. Quella forma che ETTORE PARATORE manca 1l senso rel1g10i0, IU EPPE SCIORTINO e 1mmettendov1 caratten sog- derm. è al centro di ogni sua aspira,- Di Renzo Bia.sion, pittore, letterato e critico, si è parlitto poco se pure in occasioni d: rilievo come quelle di premi artistici e letterari attribuitig li. Bia s-io,i invece ha dovuto parlare un TJO' di tutti. per dove.re di cronista di uno d~i maggiori « rotocalchi.» italiani. Qu ando convi.ene la dita– s1one fra critici e criticabUi e utile a questi ultimi . Se pot 1! critico è a slla volta un a.rtista troverà difficUm.en.te chi mostri di accor gersene specialmente se è un artista. vero, naturale., qu.as, direm111ofondame,itale, int.ento a. fare della. critica come può farla non uno venut.o dalla l.etteratura., dalla filosofia, dall'antiquaria m.a un.o venuto dagli stru– m.enti del mestiere, dall'artigianato, dalla manualità ne– cessaria alla costruzione di opere d'arte. E no1t ex artista. Costanti1ti fece it pittore per molto tempo; altri, come Francesco Arcangeli, cominciarono a occuparsi d'arte dipingendo e poi I.a.sciarono i penneUt per la penna; il che tutta.vi.a ci sembra malto stimabile. Ma come deve sentirsi uno che se.rive e che continua a occu– parsi di pennelli, anzi si occup a preva lentemente a fornire materia alla critica e fa della criti.ca diremmo << non pro– fession.aJ.e )), quando si accorge che tutti tacitamente met– tono nell'oblio U. suo essere d'artista per censirlo fra , critici? Il pittocritico ha problemi non solo diplomatici, cioè di rapporti col prossimo. ma anche molto personali In.timi ed umanissimi: può a un certo punto chiedersi se la stima che lo circonda dipenda da una pantaggiosa, per lui, valu– tazione d, meriti di artista oppure dalla elenientare astuzia di eh, ha. bisogno di tui come cronista benevolo. Quando si. presenta a saluta.rio U si~nor .Tale. il pittore_ e ~ritico Bwsion deve tenersi sulla d1fenswa, impedirst 1l p1u mo-– desto com.piacimento la 1ninima concessione a quell.a per– donabile vanità che può dare un momento di gioia al.l'uomo lodato per il lavoro fatto. Questo può inacidire il carattere• o almeno produrre la necessità di un fastidioso atteggia– mento mentale di difesa e di scetticismo. Renzo Bta.sion per ora ha un eccellente carattere, un viso roseo e senza rughe e trova 1JOCO importante la serie dei pro– blemi connessi all'ambivalenza. Anzi. Sostiene che oggi è meglio sembrare tetterati e 01ornalisti oltanto, che soltanto pittori. <e Si è più rispettati» osserva non senza ragione. Questi pittori chP. leggono troppo_ ancora pili di quanto scnuano f. critici-pittori~ che temono dt non essere al cor– rente. che dipingcmo per i, critici. come vogliono i crine! nella più spettacolare « messa del carro innanit ai buoi >1 che La storia dette attività artistiche ncordi. Bia.sion non Ci.tiene ad essere il pittore mannequtn, con la camiciona a quadri, le brache di velluto come un terraz– ziere friulano, con formidabili cwfl1 di pe!1 sotto le nanci, pieno di clichés, di carte patinate, di be1iservitl. di lascia– passare di vientavedere, in quel gioco disperato e meschino che non ha committenti. spettatori e scopi. Parte come uno che vada a comprare il giornale all'angolo, con tutta l'armeria in una vecchia borsa dt pelle. Può salire su un treno, allontanarsi in bteicletta, oppure prendere quello che si chiamerebbe il trotto del cane, a piedi verso luoghl che sa lui che ha cercati di nascosto come un ladro di galline e che' non direbbero niente a nessun altro prima che lui, Biasion. li avesse dipinti. Non sembra un pitt.ore; non sem– bra nessuno di quelli che ogg, si è avvezzi a considerare come tali. Il rapporto del p,ttocritico B1as10n con gli altri merite– rebbe qualcosa d, meglio eh.e questo scritto, tanto e poco comune. E' di si'11patia, di compatunento fin senso cri– stiano), di colleganza distaccata e banana. di sincerita a volte non. senza pepe. In un tempo nel quale come durante la Res.taurazione, fieri cipzgli ed enormi baffi vogliono dire borghese. il mimetismo di B1asion denuncia forse una delu– sione, certo una delicatezza, un pudore assolutamente fuori di moda. A bene osservarlo anche nel suo fare si scorgono glf ele– menti che costituiscono quel mondo poetico cosi ben dlfeso nella pratica e con tanta misura suggerito nella !etteratura e nella pittura di Renzo Biasion. Perchè ci sembra eserc12to superfluo cercarlo m una o in un'altra dette attlvità del– l'artista veneto, mentre la poetica dl Biasion è in tutte, per- ARr.l'ISTJC ITALJIANJC di CORRADO CORAZZA fino nella critica, soprattutto quando presta a qualcm,o dei suoi cnlicandi. alcune delle virtù che avrebbe avuto piacere di trovarvi; presta senza interesse, per far qua– drare Il periodo. perché in fondo sen.tequanto dllficUmen,te un'arte possa giusti/i. carne un'altra e quanto sia più oppor• tuno dire una b.en detta piccola menzogna piuttosto che produrre piccoli terr emoti in qualche anlma illusa. Insom• ma invece di perdere tempo e salute a lagnarsi del mondo che non è buono 1 Bia.sion è di quelli che concorrono a renderlo buono. fra un genere ispido, irrltabile ,van.ttoso come quello degli artisti che egli « porge 11. per cosi dire all'attenzione di un altro genere frettoloso. distratto e vo– r,u;e come quello dei tettori. Altri dirà di Biaslòn ngrratore. Ma leggendo· le r,u;colte di racconti, i diari, i rom.anzi tutta immagine dell'artista veneto, si è condotti naturalmente alle• sue pitture. Una. coerenza faclle collega le due cose. pittura e letteratura, come unità di stile collega U furtivo ptttore Biaslon al cri– tico ,u;uto ma indulgente e all'uomo capace della pl1ì bo- nana ironta. Si può essere poeti anche sen.eascrivere cose in rtghe Corte e lunghe. in rima, In v ersi, in parole, in suoni. Il piccolo professore veneto che si alza.va prima di giorno per acchiappare i gelidi trenini del contado e la scuoletta quotidiana. aveva la scatola di colori fra I libri e it fagot– tino della. col.azione. Ogni momento della stagione, la pri– mavera.. la.neve, il sole, le '}Jersone, le ragazze, i soldati, i bambini, le maschere eterne di questo mondo dai quindici o venti ruoli sempre uguali. nel vero, sempre diversi nella rivelazione, sono la sua speranza e U suo conforto. Egli. H scopre e li trasmette. ha questa reS1}0nsabUità. E' un arti.sta. Non importa se il messaggio. un m.essaggio umi– lissimo di giovinetto ultimo venuto non I.o vfde nessuno. Forse il giovane Renzo non ha neppure dubbi; forse li ha sfuggiti d'istinto ignorando semplìcemen te i messaggi pre– cedenti: Non lo vedo sospirare su Leopardi o sognare le mestiche di Giorgione. Non me lo ha mai detto ma temo davvero che la sua maestra sia una ispirata ignoranza e la sua scuota la strada. In.volto in un piccolo professore il poeta Bia.sion poteva permetters.i u.na lunga vergimtQ., aspettare. farsi tanto forte da non vacillare po/ sotto ,t peso deUa cultura e nella confusione dei richiami dei falsi proJett e dei dtmostratort interessati. Ci pare dt vederlo suUa porta. su tutte le porte dove la vita brulica dove si eserclta il mercato, la suggestione la prepotenza. Sono rari i saggi diciamo avanti lettera; poche semplici cose di 1mpress1one diretta, il mondo come lo vedono tn tanti quando si degnano di guardarlo. La differenza i.n meg!io è la misura del talento. Questo eh.epotrebbe essere un cànone sembra ora una sciocchezza scritta in una lin– gua sconosciuta. Qualche saggio di Biasìon accenna a questa fase. Ricor– diamo atcune pLCcote-pitture di ambiente tutte condizio– nate dal co!ore. da compiture dt tono in uno schema stmtle a quello di Kandlnskt e di Ktee, dove gli oggetti abdicano alla loro individualità per giustaporsf tn una frase croma– tica ben vicina alla trascrizione musicale. Un «astratto>> senza confessione, fatto d'istinto. Ma su questo il pittore non. si è fermato: egli diffidava deUa ca.sualità e dell'indeterminatezza: vedeva fino da al– lora quanto fosse facUe fin?,ere. non dubitava che interi battaglioni di cultori dell imparaticCJo sarebbero stati spazzati via, di lì a poco. E poi, il suo repertorlo non era e non è di cervello. Alla base di ognuno dei suol atti c'e il richiamo urgente di un incontro vtvo fra l'uomo e ciò che rea 1 mente vede e sente, a volte un colpo di fulmine a.mortgeno, a volte un.a lunga gio-iosa conquista sempre un richiamo d'amore. ' Il più vero Biasion pittore è In quella specie di diario colorato e disegnato che va alt'in.circa dat '40 at '54, appunti di guerra al principio. fra accampa.menti viaggi, guanit– g1ont balcaniche, bombe, siluri, prigionia. Una lragecUa per gran parte senza senso e senza vittorie che è intorno al!o artista. che l'artista patisce ma che non può niente contro di LUI.Nell'esaminare a1LChecon la tenie i disegni di Grecia, dt Creta, di Polonia non vi si scorge niente che possa fare pensare al pretesto e all'lmprovvisazione. Renzo Btasion Vi appare come uno spirito attento e riposato come un pittore nello studio. · Così. l'artista fece La propria strada; maturò con una intrepidità vegetativa quasi incredibile. Certi suoi vist di soldati e d i nativi di segnati nett'Egeo sembra 11nposslb1le siano stati disegna.ti cc suUo zaino» come sì diceva una vo_Ua: Biasion, spirito tenace, accorto e sereno. è una for– m1dabUe energia seduta. Tornato fra le sue campagne venete Bla.sion. le trovò care e sorprendenti, degne in tutto di essere scoperte. Ebbe forse da Semeghin i qualcosa di quella levità e di quella dolcezza che ad alCllni pare p[1ì imputabile alla Liquidità delle mestiche che all'animo romantico. Si trovò peraltro d'a~cordo con Semeghini e con Orazio Pigato, componen– doti nella stima per quanto possano essere distanti nella perstLasione critica. 1 paesaggi del Veronese e del Garda sono m.olti ma tutti 1tece$san ad esprimere quest'altra fase di Biaswn. Poi venne 11 periodo torinese che, a. mio parere defini– sce in maniera origina..le la capacità lirica del nosÌro e lo dist.lngue in modo inconfondibUe. La grande città piena di richianu storici e architettonici ormai indtspombili: la reritena ancora tutta senza nome e senza faccia e senza storia. simile apparentemente a quella di tante altre città. E' propr,o alla vista di quei parallelepiped1ni, d1 quei can– delieri di case semi-popolari, di quelle pattuglie ediUzie in– tente a sgominare la ca1npagna coltivata che la pittura di Bias1on si fa più perwnale e fervida, Ùn lavoro dt pio– mere che deve nusurare la validitit del proprio talento sull'inedito delle muraglie e delle terraue prive d, tutte le tradizionali capacità di arte. In uccesswe esperienze bolognesi Bia.sion ha mostrato che una sua poetica d1 pioniere periferico non dipende dalla stanz:a torinese; si tratta dt una personale scoperta, forse continuabile, certo importante, giu.st.ficazione non so'o alta pittura di B,aslon ma a tutta 1a pittura di natura e di racconto. CORRADO CORAZZA zione artistica e dalla quale trae ogni signiiicazione lirica, come appare, oltre che nelle grandi composizioni. anche tn alcuni ritratti, quello della pl– nacoteoo. di Lucca, ad esempio, e l'alabardiere di Cambridge. Nella !orma egll fece converge– re ogni suo programma espres– sivo, e la definl in un fluire dt plasticismt ritmici simmetrica,. mente convergenti "a un pun– to. Ma anche in quelle. forma, che egli amò quasi per un di– sperato appello a quel che in !UI crollava del mondo classico, immise il tormento della sua anima. Si vedano gli affreschi della Certosa del Gallu.zzo, a Firenze dove la composizione è addirittura rivoluzionata. (i– no al punto che sono vi.sibili in primo piano due grandi fi– gure di soldati, di schiena, che sorgono a mezza vita dalla ba– se del dipinto, secondo un an– damento che è naturale alla pittura veneziana del 600. In tutta l'opera del Pontormo q~a e là sono apparenti scorci e composizioni che sono state prerogative di epoche posterlort alla sua. Intanto il colore si esalta in toni limpidi e lumi– nosi. e anche il segno. che ri– corda Luca da Leida e il DUrer per la nervosità della linea e Io scatto del movimento, si fon– de di luce. un altro problema, questo, che si pone Il Pontor– mo, e chi sa se consapevolmen– te, o come mezzo di recezione dì una nuova età che sorge. e che sarà risolto nelle epoche posteriori alla sua. Molto resta ancora da dire del Pontormo a del manierismo a•. critici dell'arte; molto che potrebbe anche essere difficile dire, perché il nostro tempo ha ir.olti aspetti che richiamano quelli che nel manierismo tro– varono la loro espressione. lllAURO INNOCENTI 1f. CIVIL TA'DELLE MACCHINE L'ultimo numero dl « Civiltà delle Macchine> distribuito ln queslt giorni pubblica un nutri- ~ to saggio sull'lndustrlaltzzaztone del ì\tezzoglorno, con una ricca documentazione stattsttca e am- pl capitoli dedicati alla eque– stlone meridionale>, alla sltua– zlolle del sud prima e dopo l'uni- tà d'Ilalla, all'attuale aspetto dell'Industria meridionale, aùe (Ondlzlonl ambientali, al prov– vedimenti statali a !avore del :\lez3oglorno, alla necessità di un plano nazionale, alla scelta del centri di attivazione di tutta l'economia meridionale. Come contrappunto al vasti program– mi di tnvesttmentt per Il Sud I viene presentato uno studio ml– nuztoso di alcuni e vlclnau > ma- L---------------------------------------------------------------------------------------=-----------------' teranl. 1 J

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