la Fiera Letteraria - XI - n. 19 - 6 maggio 1956

Domenica 6 maggio 1956 L'OUAGGIO DI VN 1UVSICISTJ.I A GIA~ 1 NA 1UA~ 1 z1., 1 1 ·* PRESE~ZA DELLA MUSltJA Due accenni ne annotai io stesso in passato: certo ri– cordo del «Fal ,sta.ff » che passa in un bellissimò rac– conto autobiografico; e ù:L felice citaxione strawinskiana in una pagina elaboratissima di «Lettere all'editore» * di GIANANPREA GAVAZZENI ~• d'tuo Ml no&tro tem.po stud.i<l',re 1.c. PP8Mlt>'(f, della. »tli,$ica, i1t ta.l1<1ti scrittori. E si diatinguc:nto dite mi.su.rs nellct, 1·icer– ca.: q11ella che di "" lette. -a.to a.11a!izza le cogn.ìzioni ,n,uicali, il gusto-' le 11redile– zioni circa gU arttori. Per coglierne il ri– flesso neUe opere, o in 1>a.rticolaritèl stiJi• stiche, o i1t caratteri, personaggi, episodi di nn mondo 11arrativo. Stl tal linaa., qna1e conseguenza dfretta e in.diretta, in. ·modi. esplici.U o allusivi, ve,igono in, luce coni– piacenze, a.nche eccessL sprechi.. Con l'ap– plica.zion.e di term.inologie m.usicaU "'" ca,,,,po letterario, specie nella. critica. L,o spreco metaforico ittere11te a.! • co111ra P· p1<nto >. (F'" Lore11zo Ma.go.lotti a da.,·e la. prima spi>ttaY J In an1t·i recenti anche il riferimento alla e partittu·a. > ebbe la sua fortuna, e non si dice con, quaa.te im.pro • prietd; co" quali comode approssima,io• ·1ti. - Critici lettera.ti di orecchio pouo avvertito cottfusero <spartito> e < pa,1·ti· t1<ra. > senza. cai,tela.rsi intorno alla. dii· ferenza. L'altra. misura., i11tenta alle sottili, alle neruosa varia-%io1ti s ,i.ll 'idea, o sentimento di m..usioa. in uno scri.ttore, e poi. sulla, ,nusL– ca,Htct pirì, o metto visibile sotto a. w, !i11• ÌJ!la.ggio come u11a.ve ,iat,ira. sotto la. peUe. M'è uscito d.i pen11a i! vocabolo che definisce un artificio mtislca.!e, la. < va ria.• zione >. Paragone a.11Ch'essologorato dal· l'uso, sul quale L'i,isistenza contht1ta tena– cissinta. prEOei3iotte, all11,ma_g,-e•:a.. And"" i11 11,rgo• 1n.e,iti e divagazioni dt critica. nttl.. !ica.le occorr~ sottoporsi a ,ma filo!ogi4 pi,, ,-igo- 1·osa. E di li farsi discreti pn1· 11eUa. scelta. t"rna.tica. La. sfrenatezza. a:; ta.11ta.conta.• ni.bt <Uimte coniincia a, dare ttn oerto .se,tso di nausea ,norale. LA FIERA L.ETTERARIA Gianna n.tanzlni, a Cortina, col ca•ne CON STRAORDINARIA VIVACITA', MA CON INAPPAGATA ANSIA * I.J'ala dellaMalinconia De11erizlo11i eo!iiÌ a&iitate da queHa rara tra8pareuza, ehe è p~l la forma della lima espressione 111i1tllore Si v& verso I trent'anni che * Descrizioni, per esempio, co- Oianna Manzinl è. come si si agitate da quella tra,;:a- usa dire, sulla bl"eccia. Un di ANTO'NlO MANFREDI renza,cheèpoilaformadel• modo tutto particolare di es- la sua espressione migliore. serlo, di far spiccare la propria la costrizione sensuale e reto. so. Quel translucido clim& e O irl'isolatl sfoghi. gli accenti presenza. Basta uno sguardo rica. occorrerà studiare il quella esas/,erazlone sensibile, più ventierl. i,:, soprattutto, ~u una sua pagina: il lettore senso. emotivamente contaminata da quella capacita di concludere, e subito affascinato. S'lnten- Avvie"e di poter slUabare un garbo dell'intelligenza, c1 bloccare uno. situazione: per Pag. 7 I T A L I A NORO SUO E CENTRO AMERICA NOR O E SUD PACIFICO llDYD TRIESTINO INDIA-PAKISTAN -ESTREMO ORIENTE· AUSTRALIA SUD AFRICA·FRICA ORIENTALE EOCCIDENTALE ADRIATICA EGITTO- LIBANO - GRECIA· CIPRO TURCHIA - ISRAELE SIRIA· MARNERO TIRRENIA SICILIA-SARDEGNA-CORSICA· MALTA· LIBIA TUNISI - MARSIGLIA - SPAGNA - NORD EUROPA E dunqne, soprattutto in riferintento a,i poeti, < ,nusica >, < musi.calitd >, « musi· cale> sono parole a. portata. di ,,,a.110 , a.do · perabili senza. minima. fatica. Conte sern• pre, t11tto ciò conobbe applicazioni utili, g11ida.te da. maestria e da. genialitd. Segni• rono confttsioni e torbidezze fra < 1>ULSÌ· ca> e < ,nusicalità >, fra 1:ago senti,nento ntttSicalistico e cott/igurazione compi11ta.• mente. musicale, le q11a.li1·ivBLa.1tdoorec· cMa.tttismo in un campo gettava.no il so• spetto a.'lc/t.e in q11ello lettera.rio (si ricor• di la, discrezione di un Maestro, il Wo!f• /Un, nBL proporre qruzlche similitudi.11e musica.Le per la pittt•ra. e per !'architet· t1<ra.!JSospetto verso qnanti mostra.va.no tanta. disinvoltura i.n certi 11si. Si sa. mai avessero magari ba.rato anche con altre materie critiche! Per q!lesto ;z capitolo w Gia.111111, Ma.11- zt>ti e la musica no,t potrei più scriverlo. E 11e11ime110 se11to il deside,-io di leggerlo per opera altnti. Dae accenni ne annotai io stesso i" passato: cer·to ricordo del Fai• staff che passa i11 un bellissimo ,·acconto antobiografico; la. citaziottB strawi11skia- 11a i11,ma. pogi11a elaboratissima. di Let– tera all'editore. Eppw·e proprio Letteu aJl'editore mi dova aUa. !etttLra il co11tinuo ,·i/erimento a non so qu..ali. mirabil.i arti· lici musical; messi i11 opera da.i • fiam· 11ti11ghi > po!ifo11isti; e i11 altre pagi11e pi1ì, libere e ispirate da trntori fa11tastici pare• vant.i udire Z'o1·gan.o < ricercaristico > di Ca.uazt'oni. Sem.vre tt.>t ronzio di 1nu.sica. Piiì, ta.rdi, di fro11te alle pagi11e di tm'a.rte ,ni,-a.bile - Anlmall sacri e profani - iJ. ro,r,zio tacque 11ella. compiuta. antonomia e perfezione. Il 7,iacere lettera.rio e.-a.ta11to pieno da. scaccia.re ogni diverso paragone o riferimento. Rinia·1te sempre i! dtLbbio, però: che p,,,. lo11tana. da. freqnentazio11i 1nusicaU, scarsissima di 0011.oscenze in pro· posito, la, Manzini in molti e i.rnporta.nti marnanti de! st(o lavo,·o .- forse in q11e/li che a.ppn11to da. Lettera all'editore a.gli Animali le h011110 dato i risulta.ti più s11oi, 110! gioco pi'!',arrischiato - abbia sempre avvertito il riohianw di un c,ra.besco 1n.1tsi– ca.!e, q11asi ima r·agnatela di sno"i che le sewvisse a fermm·e le sensazcioni volu,bili, lo sensa~io11i rn11ti11glie; a precisarle in una grammaticci che potrebbe aeere alla s11a.mdi.ce u11a fignra, schiettame,.te rife• 1·ibile ali.a ""'~ica. de. il lettore non comune, con u1ia parola il sig11if!.cato parlano senz'altro di un pre- quello scatto o scansione rit. non volgure: l'arte di Gianna d'uno sguardo, d'un moviinen. elsa, e in parte scontato, co· mica, insomma, da chiamare _______________ _;::;;:;;:;;:,::,::;:;:;;;:;;;;.. •. Manzini è per palati soelti, è to, avendo ra certea 2 a di non stume letterario moderno. E quasi cinematograficamente un'arte squisita. sbagltare; ma qualsta.si giro sotto quest'aspetto, Gianna •sequenza>. E se l'effetto è IX CONCORSO . SELEZIONE S.I.A. ROlUANZO POESIA l\"OVELLA TEATRO Chiedere info1·mazioni urgenti a: Edizioni 5.1.A. - BOLOGNA - VialeAudinot, 10 Di qu.-i corre la ntemoria a certi ele• 1,iettti della. sua. personalitl, "" "a.na. Dl4· ra.nte la. !ett1ira d'lln capitolo su!la Woo!f, a Berganio, nel '41, i s1wi ·ton.i vocali e i va.lo ,·i delle parise. (Quelli che tento i11va• no insegnare ai cantanti 01wristici,IJ Uno di questi valori, sop1·attutto, che non ho pii• scordato: precedotte i! colore di 11n cielo toccato 11ella.lettnra. Olt,·e le ,grandì finestre della. sala era ancora. !rrniino~a, nel 1naggio culm.ìnanta, la sera appena posata s11lle c0Ui11e bergamasche. Un cie• lo di Lombardia, dei pi1ì fulgenti fra. qum,– ti ,te vide Lorenzo Lotto mentre dipi11geva il polittico cli Ponte Ranica. o la Madonna di Sa.n Bernardino. 1,u1a.11zi ! ci6lo serale che sta.va nella. stta vagina, la. Manzini sostò tracciando un. cen.no verso le fine– stre aperte, q11asi per dire: ,.,. cielo come quello. E lo disse i11fa.tti, in trn sussurro dolce. La, pattsa. ch,i calò prirna. delle pa– role ebbe ,ma. dnrata. perfetta.; tma. dt•ra.t<t a.uvittta. ul!a. Musica.. Detto ciò, sembrerebbe di di sillabe, per quanto vittorio- Manzinl non riuscirebbe ol• sovente circoscritto all'o.ttl– dover porre alla Manzini, nel- so, e qua.si strappato al mi- tre un suo angolo minato dal· mo in cui li senso sfiora o si la st~ssa singolarità dell'arte, stero possa essere, no" rag. lo. stessa propria dignità. In• innesto. nella riflessione: tut– del limiti piuttosto pericolosi; giu11ge la or'ave espressiva pu. vece Il lavoro e la natura del- tavia è concreta la resa, • nè man:a chi l'abbia ol;ser. rezza del loro silenz:o. Tt1t- la Manzinl va oltre, affronta legittima la squisita contami– vato. L'arte, difatti, la pagina, tavta, che festa, sapere esat. a suo modo un problema per- nazione tra senso ed ansia la scrittura della Manzini sem- ta.mente, con precisione, in sanale e plausibile. E gli esem- della mente. Qualcosa di an• bra da un certo punto di vista t11tte lettere, che cosa v1<0! Pi (che sarebbero ormai quasi cora tutto introduttivo al do- ùn esclusivistico esercizio Jet. sig11ificare un'ala quando ap. da reclamare) mi costringe. minlo dell'animo, forse; ma!';:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::~ terarlo. Ma è proprio tutta pena st solleva e si ricompone rebbero p~rò ad uscire dai dove la gentilezza e la bellez. r: qui? Penso che ne rluscirebl;e- serrandosi; ;,. qtiali accenti limiti di questo cenno. Mi za s'intingono d'una loro esu– ro umiliate le intime esigenze. dev'essere pro11unziato !'inter- contenterò di. osservare che berante perentorietà, di quel- fo ogni modo la. voga del saggio impo• stato nel modo oggi risapnto X.Y e la ~usica, La musica in K.W., La coscienza della musica in Z.H. ecc. ecc., ·piacque e cimobbe gran segnito. Certe letttLre deUa giovinezza non vennero dimenticate a tale proposito. Così la. straordinaria emozione i1,tellett11a,le per quel saggio famoso di Giacomo Debenedetti, Proust e la musica, f~\sato ai tempi i11obliabili di Salaria. Ora. i11uece, sopratttttto per chi ha pBC• ca. i1' eccessi, dovrnbbe essere 1<ntempo di srso. E converrebbe costringersi alla GIANANDREA GAVAZZENI A me è sempre parso che rogativo che re,.de vibrante il questo ulteriore procedere del- io scarto chiaramente sofferto, oltre la squisitezza. il nitore, margine d"un orecchio in la Manzinl non si verifica tra sensualità ed emozione. In l'impeto e la velocità - l'arte ascolto; come si compita il ogni volta con la stessa chJa. questo fondo, l'arte di Gian. della Manzini conservi un pie- grattare d'uno zoccolo sul se!- rezza e che comunque sempre na Manzinl opera con st.raor– colo centro inesploso - come ciato, la gravezza d'una pal- avviene nel_tipico clima della dinaria vivacità ed lpappaga. una brace, una scintilla, da pebra, uno sbadiglio. sua formazione letteraria, che ta ansia. cui tutto Il resto prende vi- Poche righe d'un llbro re- è già quindi un merito. ANTONIO MANFREDI gore. Ciò a;>pare, e nei libri oente. che tutti avranno certo~------------------------.• ■ più costruiti, più raccontati; riconosciuto: A"imali sacri e e In quelle paiine tutte e.stra. profani. E' tutta Gianna Man. se. Istantanee, ma che si bru- zini, in poche righe. E' già ciano in questo. Proprio di privllegio dell'artista, Il rive. quell'attimo, e del suo prolun- lare in pochi tratti la propria UNA MAGIA PARTICOLARE • ~~----------------------,...., ___________ _,: gamento che rompe assai del• fisionomia totale. Per la Man. lini, conforme alla sua natu. ra, ciò avviene quasi attra– Il vero delle sue premio Le tappe di un ean1111i110 in eonti11uo proJl1_•e8!iiO verso uno spasimo fisico, un soprassalto, In cui sensualltà cangia in stupore, stupere In riflessione in gentile senti– mento .. Un arco compiuto: e dentro questo trapasso, è sem– pre stata costante l'arte della Manzini. Con una insistenza, che può stuccare talvolta; ma si deve stare attenti, perchè l'impegno è molto serio. An– che )l sempllce dono dello sguard.o, oomè ogni altra sot– tigliezza dei sensi. diventa un piccolo ta.rlo ohe opera nel vivo della materia, per la Manzini. E lo conferma pro– prio quell'insistenza, che per Jei è un modo di spiegare la proposizione di questo stato e l'incapacità di venirne a cape e discioglierla. Un circo– lo, un tono, che .è poi la verità e la realtà della Manzin!. Essa non ha esitato a dire: • ml– stero ~- (C'CfflthiU4 d4 r,q,g. 3) volubile trama delle imma– gini, è testimonianza di quanto siano diventati. nel• lo sviluppo di quest'arte, ne– cessari e vitali. Alla sua pre,i,otente visività. sl pre– sentano quasi sempre in una si~la plastica il cui ri• salto è talvolta di cru:lità cosi vibrante che basta da solo a riempire di gelido turbamento i1 campo della emozione. S'è accennato ai temi del logorio del tempo, della fatica di vivere. Po– trebbe aggiungersi, fra i più nuovi, una sorta di 1>t0»um• to ,no~,. . Nessuno si sente senza un brivido in compagnia del proprio scheletiro. Per ricor– darsi del quaae non occorre aver lasciato il troncone di una 1?;ambasotto una incur• sione aerea o in un inclden• te automobilistico. O di an• da.re meditando nelle cripte ed ossari dei Cappuccini di via Veneto. Può bastare se– dersi sulla poltroncina del gabinetto di un dentista. Certe sensazioni ed imma• gin! che salgono dalla trl• stezz:a dell'organismo fisico. la Manzini ,le ha espresse con qualcosa di ra1>ito ed in• treoido, con un'eneriia in· sieme esatta e delirante. Se questa non è poesia. e di quella seria. blsogne,rà pro• prio confessare che abbia• mo alle mani lettori molto esi1?;entlo molto dis1lratti. \ * ,lttima.Li sacri " p1·0/a.,ii, un critico che sa Je1?;gerelo ha chiamato li libro • più suo> che finora abbia dato Gianna Manzlni. Giudizio che ha del vero; e in questo senso vorremmo sottoll· nearlo: che coJ passare de• gli anni e la pratica dell'ar– te, tanti autori. our non voi• gari, si uniformano. si stln• gono, diventano sempre me– no se stessi; ed è precisa• mente li contra,rlo di quan• to è successo alla Manzini. Dal primo romanzo: Tempo innamorato a Lettera allo editore; e dai primi raccon• ti. con ancora qua !che in• tonazione alla Tozzi, a que• sti A.t1imali sacri e p,·ofani! e al Valtzer del diavolo, i suo s.forzo è stato sempre verso una magiriore essen– zialità, anehe a scapito di suceessi più facili e sicuri; e il lettore non dovrebbe di• menti<:are di tenergliene conto. nl, iniziati dall'Dlumlnlsmo e dal· Romanticismo alla scienza della natura. o al• meno al senso della natura, il tema dee-li animali esercì• ti una attrazione aUrettan· to sva.riata che costante. I bisonti di Chateaubriand nelle p,aterie americane; il Jupo del De Vlgny; la bale• na bianca dl Melv!lle; lo squalo femmina di Lautréa• mon t ed il suo octopus che sfida il Creatore; le pan• tere, gli E:lefanti e i pitoni di Klpllng; l sinistri < be– stiari> di Montherlant, e le eleganti bestie e bestiole in stile impressionista di Co• lette e ùi Renard; i pollai toscani di Tozzi; i fiabeschi animali di Supervielle; la caccia grossa e la toreria di Hemingway; gli innamora– ti gallinacei e conigli di Jou. handeau, ecc .. chi ne ha vo– glia non ha che da chiedere, e ce n'è per tutti. Nel suo libro, la Manzini ha una ventina di ritratti di animali. in gran oarte della sua produzione più recente. Alle volte il ritratto si or• ganlzza e sviluppa In un ve• ro e proprio racconto, come il Bovs del!'• Aida.>, Il /al· co, ecc. Al tre volte, come nei Ca.ppo1ti divent(tti don Giovanni, è trattato con graziosa malizia In un tono burlesco, caricaturale; o co• me nell'aneddoto della ca· ora e del pastore e sifiatti. ha qualche cosa della buco• ilca e dell'idillio alessandri– no: laddove. altre volte an– cora .e sono le più numero• se. da una movenza descrit- . tlva e oittorica, il compo-. nlmento si esalta ed impen– na In una illuminazione li· rica. in una intenpretazione trascendentale. Inutile dlre se. all'ingegno immaginoso e analoirico della Manzini. ogni occasione sia buona per scrutare nel ci!rarlo delle torme naturali quei seirni che hanno più miste• rioso potere di metterle In moto la fantasia e il senti·· mento. E se un'arte sottile e sperimentata come la sua, non si trovi proprio al suo centro, in conteste esplora• zioni, riverslbilltà e commu– tazioni del visibile e dell'ln• conscio. le piante. E di tutte queste cose, Dio trasse l'essenza P.iù delicata>. Disse anche hl Weigel: • La zolla di ter• ra è la sostanza di cui l'uo– mo è formato; e questa so– stanza. questa zolla di ter– ra. altro non è che il vasto universo>. Nell'attrazione della nostra scrittrice per taluni motivi. qualche cosa !a ricordare le se.ntenze del Weigel. Le facoltà figurative del· la Manzinl hanno senza dubbio grande acutezza. E non meno cos·oicuo è 1J suo istinto associativo. D'una sua immairine altre se ne generano, ed ancol'a altre. E su un tt1ede.simo gambo sono innestati e fioriscono. a volte in eccesso. irraoooli delle più varie corolle. Il lettore superficialmente CU· rioso. stupisce alla colorita intensità e profusione di queste fioriture. Che se poi non meno che curioso è sac– ce.nte. e vuol mostrar e che anche lui la sa lunga: allo– ra. con un sorriso di simpa– tia che sfuma In una vela• ta smorfia di sulficienza. dirà probabilmente che di rado gli è capitato di vede• re cosi ricca -raccolta di pre• ziose e bizzarre chin<)aglie. u11a co>tO/tiglia. fossil.ti del buon n.bate Giacomo Za• nella. In un volun1e di due o tre anni fa: Ho viato il t11-0 CllO· re. la Manzini aveva tocca• to alcuni temi lirici d'una verità angosciosa e potente. E al motivi del logorio del temoo. della stanchezza di esistere. dell'isolamento mo• rale, aveva aggiunto. come una sorta di memento mo– ,.,. l'immaJ;?ine squallida di uno di quel • conosci te stes– so> che stanno distesi nel nero e bianco della lastra di qualche mosaico romano Tema nell'arte muliebre as· sai raro. specie con-questa impronta sensuale e stoica ad un tempo. E che tutt'al più si può intravedere. cri– stianizzato. nelle pagine di certe mistiche e sante. Erano ,sensazioni ed im mairini quali sa·lgono dalla macerata solitudine dell'or• ganismo tisico. dalla tri– stezza della sua ireologia se• polta nel tempo. dall'orrida, digrignante oresenza den– tro di noi del nostro stesso scheletro. Sopra un tono meno esclusivo e desolato, ma non meno autentico. og– gi è qualcosa di simile. Av~– va scritto il vecchio teologo che < prima d'esser creato, Adamo dormi nascosto in tutte le creature. nel firma• mento. nei oesci. nelle Pian• te... > Di cotesti sonni e so• ,mi. nel libro degli A.>timali, è qualche pagliuzza, qual• che ricordo. EMILIO CECCHI Premio Bonghi di giornalismo Una parola che accompa. 11na le audacie più spinte co– me certe cadute: ma sempre sotto un oontrappuntò om– broso, che è il fondo della sua brillante sensualità. Si potreb– be, con l'artista. indicare aJ. tresl: l'• ala della Malinco– nia>. Sicuro eh• la. riconosco: è l'ala della Malinconia. Me ne im;pos.5essoper 1n.ettervi al ri– paro t11tto il »tio piccolo be– stiario; e insieme la. pure.?za di un'alba di vita che io, ne– gli ani,,,ali, saluto come tma n,ia. preistoria. stravagante: e anche quel senso della carne - istinto, malattia., ebbre;;.. aa, dolore, morte - che in essi trova una. fatalità. tanto imponente e onorevole; e in– fine un piccolo cimitero di a.miei esen,plari ( gatti, 11ccel– lini, cani, ca.valli/. che forse co1tti11wrno ad essere i dolci numi tutelari d'u" po' di sor– riso. Mi raccomando, neanche questa s\gla sia dr,, prendere alla lettera. Pochi scrittori, come Gian– na Manzini, mi sembrano di– sadatti a orientare In proprio B~:gh~ 0 n~J~"i't~nJa/6~nli~"i~ 11 lettore: metterà sotto gli ternazlonale di Poesia Rellgio• occhi uno spiochlo di sè, e col sa) riunitasi il qiorno 18 mar· proposito di concedere magari zo alle ore IO nel salone verde tutto; ma sarà opportuno se. del Vescovado di Novara sotto gulrla assai più in là. Quando la Presidenza del Conte Loren- s'è •catalogata> la Manzini zo Gigli con l'assistenza del in una formµla critica, si è s.egretario del Ce.ntroAlfio Coc• finito per cogliere il cristallo f:,p•:~u"~i"~oi~~r:;,ti~g~st~~f della sua scrittura; ep;,ure vi to che nessuno degli ammessi lavora un accento e una fati– ha strettamente adempiuto a ca che dovrà scontentarci di ~;; 0 tod!icJ;;~!~oe~:~rebad~~t1n{~~e.troppo rigida classifica• con un premio indiv\sibiie, ha Non sarà difficile avvertire ~;~b~;~~t~ ~o~i a1i~~~;;e1l 1 g~t: nelle stesse righe che s'è rl• mo e il secondo in un premio portato <e che sono evidente. unico suddlvfso ex aequo fra I mente li primo esempio che seguenti giornalisti: GIOVAN• c'è venuto In mano), quel ~~/';,~~AEl~ 0 J1JPA 0 LfE~~s; tanto di caduco che risiede gna Il primo premio per redat. nella pur egregia cadenza ana– tori dt giornali esteri a GIU· logica; e come lo stesso giro SEPPE BISCOSSA di Legnano. · · ricerche Non sopporta le violenze del tempo e della moda; e resta fedele alle proprie esigenze di CARLO BO E' più che un'impressione o almeno è un'impres• sione che l'estrema puntualità del suoi ritorni fa pas· sare quasi come notizia, questa, che la Manzini non debba avere se non lettori di un'intelligenza sorve– gliatisslma e dotati di una memoria icura. Ad ogni modo non c'è una sua pagina che sopporti esclusiva– mente per Il lettore la condizione del piacere: non vuole conquistare, e si sa come di solito a questa intenzione in pratica corrisponda un impiego illogico e confuso delle qualità e dei propri mezzi: non illude il lettore, e questo vuol dire che prima di tutto non pensa di poter illudere se stessa. Tant'è vero che il testo, di cui disponiamo, sembra la riduzione critica di un testo anteriore nato in uno stato d'esaltazione incontrollata. e perciò non definito e profondamente fallace. La Manzini si tradisce in seguito a un giuoco ben congegnato di equilibri e di soluzioni necessarie. Si sente che è partita assai prima di quel che appare e ohe la sua prima maiuscola apparente cade dopo una lunga frase con cui ha raggiunto l'a. tempo magico della sua parola ... La Manzini incon1mcia a scrivere sempre do'{JO, quando per un altro è passato proprio il momento di scrivere: e cioè sembra che ci dia il riassunto di quello che avrebbe voluto dirci. Ma senza l'anonima irrealtà del riassunto, per lei conviene pensare a una frase che sia la parte incorruttibile duna frase madre, troppo distesa sulle esigenze delle abitudini spirituali naturali all'autrice, e pertanto strettam<!ll· te decisa nel clima della sua pagina. Quello che dice a'l pqsto di quanto avrebbe potuto scrlvere, si soli• di!lca sul foglio con un'intensità situata e irriduci– bile: non so se a qualcuno sia mai potuta appa,rire debole, facilmente smontabile, certo per me una tale strada è negata alla Manzini: se provate la sua prosa è in.vece d'una forza tra,ttenuta e presente e di una resistenza straordinaria, la sua elasticità può dimo– strare di q\lanta precisione siano le soluzioni di frasi e come a,ppunto siano infrangibi!J le loro distensioni generali, il senso allungato della frase. Anzi questa ectrema puntualità, questa risposta ogni volta mag– giormente autorizzata, finisce tol dare alla pagina scritta una pericolosa matematicità dl rapporti... La Manzini non ama confusioni: non s'Introduce nel suoi temi e nemmeno si lascla convincere dalla retorica inevitabile degli argomenti. Ivll pare attenta a .portare ogni cosa a uno stato di pura necessità: scarnifica, argina la violenza dei colori, delle luci e separa l'oncia musicale in suoni semplici e staccati. Restare continuamente all'attacco, anche se le ore di guardia son ben distribuite, può sembrare una qualità naturale che alla lunga finisce per essere un vizio: come succede per le disposizioni date rhe non tardano a degenerare - se incontrollate - in un mortale impedimento. Invece la Manzini arriva a questa eterna sorveglianza per applicazione: no11 ci vuol molto ad accorgersi che naturalmente sareb• be portata ad abbandonarsi a un suo gusto fatto di leggerezza intelligente e di penetrazione non preoc– cupata. Cadono cosi le accuse di maniera e di quei difetti che di solito restano con le scrittrid. Ed è proprio la sua attenzione continuamente rinnovata ad abolire quelli che in fondo non sono che inno– centi abitudini e motivi preferiti. La Manzini ha una mano sorprendente nell'ruprire le parentesi e un'arte d'una delicatezza e di una rispondenza perfetta nell'abitarle. Non si finisce di restare meravigliati da un giuoco cosl naturale di coincidenze, di rispondenze, di paesaggi aperti fr1 di loro. Dove non esistono più confini e nello stesso tempo i passaggi. i raccordi restano se11za diHeren• ze spettacolari, giustificate dalle cifre identiche, del– l'identità dei valori che la scrittrice ci ha illuminato. CARLO BO Non c'è da meravigliar– si ehe, ,sugli autori moder- Sull'uomo e gli animali è una bella parola di Valen• tino Weigel, teolo<>o e misti• co tedesco del sedicesimo se• colo: < L'uomo mortale è nel mondo e il mondo è in lui. Prima d'esser creato, Adamo dormi nascosto in tutte le creature. nel firma· mento e in tutti gli animali, nei pesci, neJ!'li uccelli, nel• . Ma la questione è che, al• · la medesima stregua. nel si• Jenzio odoroso di formalina delle sale d'un museo zoolo• gico. al visitatore ottuso e sprovveduto, le conchiglie. i cora•lli. i grandi ventairli delle madrepore. niente al• tro appaiono che chlncal(lie– rie natlrali. Mentre li visita– tore caoace di emozione e di riflessìone, da quella vista è avviato a una quantità di idee. di pensieri o almeno presentimenti. che subito oltreoassano la esteriorità pittoresca. per splendida e suggestiva ch'essa sia; ed attingono, ben più poetica e profonda, una regìone che si potrebbe chiamare della fantasia e della memoria geoloirica e cosmica. é sl dica che. in una simile qua– lità di letteratura. si tratti d'un mondo d'eccezione; al quale ci si arrampica sulle scale di seta dell'estetlca de• cadente. e si è ammessi sol• tanto con la parola d'ardi• ne della tecnica simbolista e surrealista. Tanto poco si tratta di cose del genere, che con tutte le sue bravure stilistiche, la Manzini non se ne avrebbe di certo a ma• le se. come il più diretto e sincero documento Iniziati• vo di quest'arte. uno si fa. cesse forte d'indicare né più né meno che l'ode Sopra. Non ritiene di ~segnare u se- della frase non disimpacci del condo premio. tutto l'accomodamento del ca- --------------------------' :;.000.000 DI AMERICANI ADERISCONO Al BOOKCLUBS L<> geniale tni2tatloa è stata reatiuata In /t<ùla dag.:t A rtl I(; I DEL LIBRO I cui aderenti godono del seguenti b•ne!lcl: a/ ♦ vengono tenuti al corrente det libri di mantor •u<> cesso attraverso l' 10v10 gratmto del notizia.rio mensile edito dagh • Amici del hhro •• t, J ♦ ricevono a dom1c1llo, a me~ posta, 1 cllbrt del meu, da loro nchlest1; e) ♦ ricevono tn premio un c:ltbro del mese- a loro ,celta, del valore medio degli acquisti, per ornt due cllbrt del mese» da loro acqui1itati: dJ :raur~~f~::~g~a~Tf .s:~~\~:od~rf 1tl!~, d1 consulenza u. e) ♦ fruiscono d1 uno sconto sull'un porto dell'abbonamento a riviste e g1omali d1 carattPrP l!ttP.rario. L'adesione al liuok Club ltal1ano t ltbt!ru. ~ grtd.tUtta e il effettuR con l'acquisto dt un clihrl' del mue•. Gli aderenti che presentano tre nuovi assootaU hanno diritto a scegliere itratuttarnente un e lihro del mese•· Rlchledere senza tm.oegno dettaoha.to programma e se/teda di adesione agli Amici del Libro. viale delle Mlli21e i. Roma L'i,•repora.bile 11,r9en:o dello vito (Continua da pag. 4) Ido che cosa. vttol dire ve,-a,. . ,. . . . . mente 11,11 ,rra.re . Le si (tpre il 1! sertso del! irnpetibil.,td dBl· bila.11Cio interno del roma.1t,:o. la vita. m.a, il sè11so anche più E_ tale scoperta. è fatta., ae dob– forte della perpetua npettb•· bta)),o darle "[' nome nel no– litò._della. cos0e>toa., dei nostri me della Woo f. • Le ~entbra– a.tt, volo11tar,. Ora, "oi scam• va. pericoloso. pericolosissim<> bta.m.o cosciGnza con vita, que- vìuere, anche un giorno aolo >. sta cosde11.za . disP011ibile con E' Mrs Da.lloway. Vedete CO· l~ vita. intatta.. sembrn voler- me questo pe,·icolo l'ha rin• e, additare la. scrittrice. que• traocia.to la Ma.11zini. come fi– sto è i! 11ostro e,~·qre qttotidia• ,~lin01,t~ q1tella irripetibilith. 110.d1 cu, c, 11tltriamo per VI· riconoscuita. viene a, cadere vere. Nella cosc,e11za. sftLgge ne! giro ripetibile della co– e s1 logora. sempre qtl.ll1cosa: scienza.e e darle voce w. 1JOC9 occorre. a1-rivar~ a pronuncia• riconosciuta n.el bnuio in.fini. re la. vita.. "ell att1111-0stesso to dei se11.ti) )t011ti. Mrs. Dallo· che a.cca.d6. no" a. rifletterla. way le ha spiegato come vive– e 11, balbettarla ridotta. a. w,a re è cerca.re l'o11da che c'inve– cosc,en~a che la. sttrroqa, per ste. e allora. come spicca.re i cl~: 11011 la vive veramente.E' piedi da terra. come seguirla,; w, arte che calco.la . la.vita, cl~ le ha se.g11a.toL'attimo 1>er non ntont.a 11ello v,ta., non si e resta.me travolti. La Ma.nzi1ti fermata. al 1Jro1Jrio 1·istùtato, sa che occorre trova.rs qual• no11 l'lt.a a.,,imesso come con• cosa clt.e_è esi-Btito; q1<&to è il segue1tza.. be11s, come passag- stto pericolo: ripeto, non il q,o. sconvolto dal gioco delle passato, nta u11a. rea.!th. 1>7°8· forze co1itrarie e co,.trastan• wpposta.; la. seconda. p,irts ti, dai sensi incrocia1'tesi. dal· della frase sta dioonta.ndo i~ 1·idistl"ibuoione totale alla. sempre l)itì,: q11,alco~a, che esi– v,ta. a.! sangue. come i,. 1<nste. Allora. trova.re dioonta: respiro. sempre più inventare, p!Lr t• Si. per la. Manoini scrivere nendoci all'etimo del verbo, è_ccrca.re tL1tmodo di prontm· alla q11.alìtà di fin' azio-ne c,a.. è 1m'operazio11e difficile 1<11tana. La Lettera all'edito• proprio per qua11to è leggera re la. compie, quest'azione. E è ridw·re i! peso a, pron1<1wia'. Lasci<, ad altri il descnverits >'Ìdtt1·re a valore la. massa. le co11segttenze tecniche, la. bntta dePOsta sulla. bilancia. ltice di sorpresa. che lascia Via pericolosa e a.ffasci1tante. sttl lettore q1<esto < nuovo ro– Ella ha.. sì. da d.ire qualcosa., manzo>. Come infi":8 mi ac– quoU-0,cosa. 11011 ?Lit.acosa. at- corgo che_ ho _tracciato UltO Imo o co,womitante, 0 no>t si scltema. d, cr_,tu:a < da. fare,, può dire o inventare w,a. cosa. ma .Za. Mo:nz1>11 lo comport11,, ù, lu-0.Qod·i tm'allra, per 11,-8 . çinz, la esige per "°"' es~erle su11to sg1·a.vio d.• coscie>ua. 11 ~/ede!e ~ 1~01t sVtSarne il r,– Dn11q1te è continuamente w, t,auo, c, s_1a.momessi nella. rifarsi da capo. dallo zero; IJOSl~one di ~rsona.gpi 8V01t· scrivere è segnire "" ago se>n• tr,aft- q11e, sof.• lettori che ttn Pre oscillante sopra tm q11a- ltbro s,nule 'tcht6de. dranto fisso. E o)·a.. dall'i1tter• PIERO BIGONGIARI no della va.rol.a,tuta tale oscU• la.;;io11e si è allargata. e ha VINn:Nzo CAROAREUJ acquistato di vaJidità im pre· llirettnr, [llttmdo ttttto il si.sterna della ___________ _ fantasia, che era, 1m pò forma DtE1;O ~-AHHIU su Wto schema troppo /iss-o, <..:ondirettore respon 11 ahtle conte ipnoti.;;zata, o ipotizzata. ___________ _ da quel.la. realtà. TI c;u <T .pugriilta t:0,0011&) Ora l11,M a.11zi1ti sta. scopren- Pia""a Colonna. 366 - Roma

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