la Fiera Letteraria - XI - n. 19 - 6 maggio 1956
Gianna 1'1anzini nella sua casa romana R,IZI0.1.V.ATfJ I.\TITITfJ ALLA LETTVRA Unperenne inventare Ha raggiunto una disciplina e un'armonia che serviranno agli storici letterai-i per fissai·e certi punti dell'inverarsi della poesia nella prnsa L A F I E R A ,. E T T E R A R l A Domenica 6 maggio 1956 -------------------------------------='---- QUANDO TUTTI se ~IOSTRAVANO ED ERANO 1:,-1nuc1osi: 'el 19-15 passai per Roma anzi so tar per un periodo più lungo del previsto, in atte ·a di riunirmi alla mia famiglia che, follata da Fen-ara e poi da Cento. aveva trovato rifugio In un piccolo paese sul confine svizzero. el frattempo, pas~an– do le linee e fuggendo a[ Tedeschi, un mio nipote m'era venuto incontro, e da lui ebbi le notizie che desidera\'o e che mi erano mancate per più di un anno e mezzo. Abitavamo In uno stanzone all'ul– timo piano di un palazzo di \'ia Giulia, do,·e cl a,·eva ospitato un amico, e con– sumavamo I nostri pasti su un tetto scal– dandoci al sole e raccontandoci le vicende di quegli anni. Aspetta,·amo cosi da un giorno all'altro che. si apri se la strada per le Alpi, che noi avremmo percorso con qualche meuo di fortuna. Vedevamo dal nostro tetto una buona parte di Ro– ma, non mollo diversa, in apparenza, da come la ,edrebbe ora uno che tornasse lassù In una bella giornata di primavera, per quanto. di tanto in tanto, dall'altra sponda del Te,·ere, dalla Lungara, e preci– samente dal carcere di Regina Coeli, do– ,·e era scoppiata una rivolta, venisse lo scoppio di una fucilata. In quella pace sonnolenta ma ancora precaria faceva uno strano effetto, come se di là tutto po– tesse di nuovo cominciare a sgretolarsi. E del resto, più che al recente pas alo, quelle fucilate ci richiamavano alla realtà del presente, perchè nell'Italia settentrlo• nale si stava ancora combattendo. Chi non ha sussultato udendo quelle fucilate? Jl.la per me te per altri come me, certamente) non si trattava soltanto di un ussulto. Insieme con tutte le incertezze e i dubbi che condividevo con la grande maggio– ranza delle persone Intorno, ce n'era uno del quale non osavo parlare, che era li anche quando gli altri dubbi e le altre in– certezze sembra\·ano appianarsi, e contra– stava con il mio stes o ottimi mo, o con IJn 91•an. dono « Mi entivo finalmente a mio agio, liberato dal dubbio che senza e sersi formulato chiaramente, mi pesava dentro; e mi pareva che tutto fo e di nuovo e sempre importante» * JUI GilUSEJPJPE DESS la fiducia cori cui guardavo al futuro. Tut– to ciò che ho scritto in questi anni passati - dicevo a me stesso da quando ho co– minciato a scrivere e a pubblicare, l'im– pegno che ho messo a esprimere in ma– niera coerente le cose che più mi preme– ,·ano, a che vale? E avendo cominciato a scrivere quasi per rispondere alla sim– patia di chi mi stava attorno, come potrò scrivere di nuovo in questo mondo simile soltanto in apparenza a quello di prima. 7 .\ chi potrà interessare quello che lnte• ressa me anche ora? Io mi chiedevo queste cose. e anda\'O molto avanti sul filo di questi pensieri sen1..a trovare una risposta. Perchè non cercavo le mie vecchie conoscenze, e le persone con le quali parlavo erano molto lontane dai miei problemi, o per lo meno da questi. Anzi molti erano eufqrlci, bai• danzasi. e pareva che proprio dal momen– to in cui erano cominciati per me. per loro quei dubbi fos ero finiti. , on che io fo si avvilito o che a,·e si motivo di pre– occuparmi per il mio avvenire o per quel– lo della mia gente: no. anzi ero u cito dalla guen-a in condizioni qua I di privi– legio: tutti i miei erano vivi e In buona salute, io avevo un impiego sicuro, e la possibilità di portare la famiglia a vive– re in una casa mia. d[ riprendere il lavo– ro In condizioni certamente più favorevo– li di prima, ero giovane. avevo amici ... Quindi a\Tei avuto torto di lamentarmi. e non mi lamentavo. ;\la c'era quel dubbio che ho detto in fondo al miei pen ..ieri. Chi non ha avuto consimili incertezze dif– ficilmente potrà capirmi. Forse contribui– ,·a a tenerlo desto proprio il tono di sicu– rezza con cui la maggi · parte delle per• sone che av,·icinavo parlavano di proble– mi pratici, di organizzazione, di pianifica– zione, di riforme. ;\lai come allora ho vi– sto tanta gente con il futuro In tasca'. Un giorno, mi pare in via d~l Corso Incontrai Falqui... Ml venne incontro col suo viso di sempre, un poco meravigliato di vedermi cola. e coi tono di sempre, co– me ~e io veni!-=~i dalJa provincia, come sempre, per disbrigare qualche faccenda d'ufficio, mi chiese cosa stavo scrivendo. se a,evo qu,Iche racconto da dargli. Io lo guardavo allibito. Se a,·evo un raccon– to, lo portassi o mandassi In ,iale Giulio Cesare; con Gianna i\lanzlni stavano pre– parando il primo numero dei quaderni di Prosa. Ora questa non era euforia, non era aver In tasca il futuro: era semplicemen– te continuare con fiducia il proprio lavoro. Io avevo realmente un racconto, cioè gli appunti per un racconto. in fondo a una tasca. Li rilessi. li riordinai, e dettai il racconto a una dattilografa. n una delle tante copi terie che lavorano per gli stu– di legali nei pressi di piazza Cavuor. E lo spedii dopo avergli dato un'ultima scorsa frettolosa. Quando andai in viale Giulio Cesare, qualche giorno dopo, Gianna :llanzini ave– va già letto il mio e pezzo Le piaceva molto, e me lo disse in modo da non la• sciarmi dubbi sul suo giudizio. Il titolo mi venne suggerito dallo stesso racconto: lo intitolai La. cometa. " ..on potrei ripetere la nostra conver.sa• zione, a distanza di tanti anni. non so più bene di che cosa parlammo. Devo averle raccontato di me, di quegli anni. della Sardegna; e lei certamente stette ad ascol– tarmi, aiutandomi a parlare con le sue rlomande. Io mi sentivo finalmente a mio agio, liberato dal dubbio che, senza esser– si formulato chiaramente. mi pesava den– tro; e mi pareva che tutto fosse impor– tante. tutto ciò che anda\'o raccontando, ciò che avevo fatto, ciò che avevo vi lo fare; ma altrettanto impor ante era il mio la\'Oro, e quel racconto che mi ero ritro– vato in fondo a una tasca scritto sui re– tro d'una circolare d'ufficio, dimenticato e poi ricopiato e dettato in bella per por– tarlo a lei. che mi aiutava con tanta deli– catezza a superare quel punto morto- del– la mia storia più intima. a far si che nemmeno nell'intimo ,; fosse una frattu– ra. Io le sono grato di questo dono, che è di natura essenzialmente poetica. Ed è per ques o che, a distanza di tanti anni, le chiedo il permesso di dedicarle quel mio \'ecchlo racconto. GIC: EPPE DE I' DE1,TRO L.cl l'.11' .cl ESPEHIE1\rz.c1 DI V1\r PIJRO I' ALORE D.I POESIA * wifi:~r~:,~~~oii~:i,~ih!c~:t: L se1· pro se d1· '' F o g"l1· ett1· lcufru:~(s~~. ~~';;.~i:n~=: to sei prose, Foglietti: sono e te a.n que.ste pagine; che in memori_e. ma il termine pren· , , realtà so:n ricon4otte a pr~ de sitbtto, trattandosi della se es1>enen:e de/lq; memoria ,Manzini, un'et;iden.=a singola- dt?lla scrittnce: < Abitai·o a rissima, s'arricchi,/ce come di U l . le d. d . z · d . . h. . Firenze sul Lungnrno Rina- 1rnavarticolare illdividualitil. n netto ec essenzia -zstacco a quante somig uznze o a quanti ne tanti do fra ·1e mie wmi. sul da· 80 " memorie " 0 " st ra,nXlte .1,uò superfici.al1nente "•1·ovocare od alt1·0 aspetto della sua scrittura va.nvrle della fine,tra. il fo- ancom all'espe>fenza in atto. t' !' uno qlietto della lettera. Su quel o 1·ei.nunerse. risentite nel bianco riqato dalla sun scrit- flusso d'essa, so 11esee filtra- * t1tra, tutta lo. /ure di uno dt,; te i,. que/ fl1u1so ~·ivo imi che più bei nv,ttini di prim,n·era. rievocate. più che 1rn.ric11pero,cui si forma la sua persona- dl ALDO BO RLENGHI a pro7!"Sit_odei suoi dialogki,,E verquellaluce, il fiumeccm 10, ricordo. o quanto indur- lilà. la sita concezione stessa può n_schiare d, trascor~çre 1 le.mqre oorche dei renaioli ,·ebbe una. disposizione con· dell"arte. Che è poi questo che . , . . nel nnto (men_tre è quq; l on• e ., 10erdeil<lredel Jfonte al• contemplatn)(I, ,m_ conlmllo che segna u,. 11 etto distacco espress1<me. E qua 4 co1»•1 fano ro _so : IJ Ga~ofano pegno r~le, d, non addossar le Croci. e quello morbido deZ.. ferm,;,. Tale condizwne è sta- da quante somiglianze O ,;. />lesso carattere del ricordo, ross? > d, El'? V,ttonn, ha il alla realta ciò che è dello s/or- 1e Casrine, ebbero una L'ibra• la notata come "" margme chiami 1mò cùzpprima provo- del/~ memoria. o solo .de& raP· fqsc,no dei l1bn della pnma zo. dell'attent1one dell'arte zione dit:ersa, s'incresparono di rischio. ma anche come una care 11110 od altro aspetto port,, delle rela.z1on1, nella movinezza: quand<? 11 talento sola, di con.servare alla vita di urgenti parole,. La confes• forza nativa; l'ha /alt!)- ac<:o·della ,ma scrittura; come, prosa _della Manzm,. Che è è ttna w~,e d, fo11ia,e v,V<:Te la sua pena. intera, per re- sione può per questa Lia co,n– stare a Toz~t. e Ceccl11 vana- ad esempio, l'accostamento a 1iarratma. naturabnente. è come viaggiare in tncogn1to staurarv, la ltnea d'una- qra- cid.ere con un-a. vrec-lSa formlv Jr OREN.ZO GJCG :LI va nella pruna constatazio11e Tozzi. che uafo a confermare Saggio, lirica, sono leg,tti- con se stessi. Allora uno non zia pura): Magia del s,w lozione - s&apure 171 una me- .lUI • come u11elemento di schiet- certa intensità e fissità o e· mi compone11ti d'una narrali- fa che registrare ciò che il dialogo: dove ogni battuta, mona, in un ricono,r.1men:o Estremamente raffinato e con l'aerea fa,·ola del don che camminiamo a passo>. tezza paesana, d'autenticità nergia della prnsa esercitata va non obiettivata i" conven- suo ospite misterioso gli sus- pur restando quotidiana. por- rii·o/to all'opera d, Gide _ di trasferito si è regolarmente Gio\'anni provinciale di Azo· :-;otò una ,·olta H De Ro- immediata~ compatta._ a sot- suUq memoria, siti/a realtà, zioni psicologiche o inventi- surra all'orecchio.- Uno a det- lata, facile, è essenza del per- un ideale, r,ntervento de/I o– detto del linguaggio della rin; e del resto meno arbi- bertis come il gusto della tosuolo o_ med1stallo d, es11e-sulla 1:ita, a 1:0/te /i,10 a 11110 ve. anz i n(! 1111neno in pr~di· tare, Z'a_lt,oa scn1:ere: è una sona.ogio. ne contiene il aesto perare artistico, della ricerca ::llanzini, ad 0 g-n; scadenza tra rio di quanto si potrebbe ;\lanzini per l'immagine aves- ncnze st1l1Stich~ spericolate. a~utezza dolorosa d'muest,ga- S7!0ste pa.rt, ture ~tmttu~ab;_c corsa g,owsa per _(enerS&die- e la voce, e sopratt1dto am· espressi i-a, nella trama della della sua officina letteraria. supporre). se generato l'errore c,he non Ma potei.;a venir notatq. c_ui-z1one•.d,_ documentaztone, ?na L'I cor1"!S'110ndera 1l 1~hio tra. Da ciò. rin. l itton!11. an.: me~te una 11r:osvett1.t·-a. 1}81CO- v&.ta. •~ un t:ivo repentaglio. Da Bòscovivo del '32 agli Di code te condizioni di Ju- si trattas o d'altro che d'im- che come una carattenst,ca può lwutare a '"' dato d'im- delle [l_qure emblematiche, sante. trafelato. co,. 1 suo, logica che dispensa l autore Irrequietezza terrore p,,/pò. Animali sacri e profani del cidità sensibilizzata sino allo magini visive; mentre, se e:edità romantica. i•na forma pressione. "ta.1/ari sensuale, delle a,,s"nz:ioni simboliche.,< altro che• come spoUate, 1_! ci;' o_qnidescnttiL·itil. Effetto to,. ,,eriti,, !'attimo. unà wheg– '53 la sua simbologia si è spasimo la :'\lanzini fa uno mai era vero il contrario e d espress1on1smo. sia pur tra- ciò che ha _q u, 111. partenza l\1a. a dtr e al t:ero. come la s110 oUerrogare tra sbalo_rdtr d t,na rappresentazione ìmn1e- g1a minima di. temp0 bnllnr,– sempre accresciuta di valori stato di grazia. i suoi trasa- cioè' che il suo bisogno 'di sferito in un. distacco sti/i.~ti- sonimosso u.na piri complessa narrati.va deqli anni di questo tq e ossessi.r-o. la sua (uno:,~ di11ta. d'una /eli<'e sorpresa te d'emozione· 1 1Vl ch·e coin,i– poetici conqtfistati con esem- limenti e tremoti si staccano esprimersi meta!oricame1!te e?· in una_conquista ver vi~ apera:_io11ee lim_itare _a w1~ do11 0g1!en:qh~ d_cr~t"ato ! suoi vn,ez:a. E un _aU_ro V1ttonm nel t~~·o della t:ita? Tutt'al- desse con un 1Jflrtirolare se,,. piare fedelta ad un mondo dalle forme corporee sino ad la porta\'a a un perenne 10- d e/abomzwne formale. art,. pro,ez,one aulob1ogrnf1ca. 11• a,,vett, P"' 1nt111" dall espe- attento. attent,ss,1110. alla so- tra. G e t:oluta una lunga ope- .,o d<ùla ~ita: quello cioi>e:,,., di sensazioni e di immagini acquistare Ie,ità e velocità ,·entare, e. partita dall' e- stica. C.'? 1111mqu e. a11c!,e _nel r,ca,_ quanto è diretto, pur ricmza di _sc'!ttori formati.si sv cttr& _ naturaJezza de1_ ~uo rqzione _di scelta e di fissaq_- /a t111t'11no con un ~ulo,~ di non vasto ma preclaro. e con di volo. E' un procedimento sterno, da quel suo vedere corso P"' starca.to, ob1ett11.;o,nell'immediatezza della rewl· negh anni- prn pros rnu alla rJ -ettn.to, "quel /lr~so d1_t1ta glO, a//tnchf' quella deternu- stile. Onde una di..çriplina ai rii:orosa disciplina. mor!'le. im·erso a quello del realismo con l'occhio s_<?lo .. s' inter!'ò della reso. s_tilistica è_ da c,v- "!er ione entro i/ flus.,o 1110-guerra. intorno al_ '35, l'itto- 1 nron trollata . ei,pu~e dll>fè"• nata fra~e ootesse t'!lsferirsi lai-oro che ha delreroi.,,n 1 . R1se!"va, la ,:n',!mona. d'me: magico: questo pone ng1~a- po, s<!mp~e pm 10 un_ 110- 1·e,-tire la direzione pudtosto bil e dell 'esvenenza. __da ,ma rim e_Pavese. cosi a!/Che_la de11te d~ ragion, d ar!noma, •n un cl1111a lettera no. sen..:a I riferimenti letterari ,oa,J a s_aur1_b1h mot1v1: Ja ftfanzm~ mente la sua premessa f1a- uagg-10 d1 scoperta>; smo a che ~·erso u.!1, recupero - in stJ· en.ua, ~osc1enza crittpa. Cre: 1~am:in,_ presenta un. otclm~- da ramon, matem~tiche ~ perder nulla del suo palpito. questo qrad.o assunti 1egìdi– lJ_ lavora e trasforma a colpi besea !ac_endone acce\tare rendere per dirlo con le .P~· C\<i s, accetti lo stacco, l_ase- do pei, co/oso sceql1e,.,, ,t, 01one v,va e operante _9gq1, poct,che •, . Sospetta. che 11 Lunga_ ~PP"re senza peso, "P: mamente; memorie re,ili. cf– d1 cesello, !_1circonda d1 un come dati mcontr<?vert1b_1hle ro,Ie della stessa ?.fanz,m) z,_o11e del te>nlJO, /a coscienza f1·onte _a una. 11a_q,nadel/~ no11importa se, oggL pu, ne, male. ,; v,z,o, e_a,u.-he la gra- pure abilmente celata: per cui /etti re, emblemi esi,re.•.•r··i aJ01_1e allu 1vo _che crea a1 c~nseguenze_su~ piano d1~l~t: I ombra che è I~ fant~ 1a direttrice del p_resen.te_ - nel l'!a,izrn, un criterio d, grnd1- na,-rat'?r, ~ !,e,,ooeil: 0 ?t(!n z!a.~ei ris_ul!ah pu~ a7:mon10- 1l racconto consen.."a una m 1 -,premesse le.Qittime u'w,a'L,: su.~1 personaggi _e allE:_Joro ttco _e tecnico,. la ?-Iaryzm1 d_:11.eco_e . E ~1Ue!:>ta chiave senso d'una ~ew1merswne o zio solo ~ult_urafe: attento a solo ne, vru!u·: duna npeti.zto• s, t.'tene d,. la. E qwnd,.~f!che racolosa 1nod_erna_ spedi~e-z.za.isperie-nza a.ncora. em-;,r-.::. T 00 av,enrure _un cl una d1. ma- muo,e da spunti modesu, da Sara po,_ la gUida. ~ legger~ d'una ,·icon11uistad'u 11 settore catalogaz1on1. a 111casellamen- n!' cronachistica, fedele. q1,a- una particolare condiz10ne e A proposito d, speditezza sperimentare. Su tnl r P le gia dentro 11quale scopri pur moti,·\ _della ,;nei:r1oria.e_ da la .Man_zm1de1 pm lonta111 particolare de/ ,-icordo, che ti_lett~rari, di correnti. di i,71· s, a volle f!ggressiL"a e spie- de_ll_a Ira criz10ne, del lai·oro convenim111-0 che noi stessi, sei Prose di questi F;g1\:iri ci sempre 1_ rapp0i;t1 con_ la semphc1 no_taz,oni d1anst1che racco_nll e de_lle P_rcr.:;e .de, nellc, sua mobilità risco,,,·e O dll"izzi:_ frammento, sag_qw. tata._ con / a,,sia della testi- st1ilstico, della ncerca_espres- avevamo 11reso ,'abitudine di, ricondurono alla narratila real_tà m1m;1ta. E un g10co per l!b~ars1 sul mondo ~ella g10rn1 presenll. dove agisce ripresenta e mantiene oggi 'P~oced1.111enti analogici. am- mon1anza "'!iana condotta a s,va, sempre una native /re- le_ggere più L'l?locemente: la della .lfanzini. in portòrolrrM sottiJ_e,rnffmat.o. çhe non de- realtà m una sfera do, e le sempre lo &pettacolo del_ 1'.' 0 n: q 1,anto accennò O lasciò pre- b1ente europeo per U1' concet- fondo. nu, direttamente, e la schezza, come ain;erte nella Pita col suo ritmo mutato, con alle sue ope iii ti ,i , termi!'a ma1 cattive sorpre- !orme perdono ogni peso ter- do con quanto la fatahta di sentire allora. 1,;ella memo- to di 11nrrati1:a. di romo11zo, r,mbizione in questo d'un mes- prosa precedente (il ricordo le tante fotografie che ci fan- /a Lette-a :i1,!nrocen · a,. se._S1_ pensa a questa cara reno .. Il carattere a. tratto_. esso le offre_ come rievoca- ria, nel ricordo. _qioc~nezzae particolare, e la Ronda; Sola- saggio, d"una qrazici da repe- d""" incontro con PaL·ese): no entrare di colp0 nel c,10- coerenz~ L·erso t'S~·;t"r~;. scrittrice. apparta_ta e schiva allusivo della ~ua scrittui:a e z10ne, fantasia, cos~ trova_la. invenzione. natura e coscien- ria. Ri.[erimenti non solo le· rire nella fedeltil della testi- freschezza. m« c,s erv<tta ora re d'una situa.::ione, con la dente lai-oro rerso il P ua/P per un guS t o. ari st ocram_en- 11. r,rulta~o 1' espl_ori3zioni d ~nc~e. neya emblemat/lca za sofferta del rischio d'1111 gittimi ma concreti, purchè li monianza 1<1nana.grazia che nel lavoro. nei nsuUati: e Ec- spinta d'immagini quanto mai nella loro stessa rispandenz te S?tto press1c,ne, P!"Ont1.a psico og1e e e antast,c e _non E:g' '"""! ! sacri e J)ro a• perpetuo offrirsi a repenta- si accetti a repentaglio d'una parli con la L"OCe della poe- co il seqreto di. q11eU,i./re- fragranti, ci ha caricati d"im- esterna I tt ·., • ~ ~'i'gJ~r::i~~d m't"!me tb~az,o: vii;t!t 0 . ~ref~-~ate, m~, Sla~i d'~~tr1a~tlf! 0 nze.,,;~a Jf I~~; glio della pro11riaes1>erienza, improvvisazio!"' perpetua. di sia. e dia il rit>:atto d'una ri- sche.:_za, di quel/ appogg,atu- pa.z_ienza.Bisognerebbe esse- frammentfstfc%~ :::;;~-;?;;:;;, 1;• zioni della l~c; ~c~el~arfJ1"e :;,odo' aJ!,!;n~i ali! I~-m~;, 0 . procederà p~r graduate sfu- della propria vita. e, potrem- ima "atu,·a ribelle e 11i.q111c- scopertci /acolia nativa dello r,:i 111>n1111a della 1>enna.Tanta r!' ,n grad? d, seni-ere come analogiche. i rii·e/an:, estr/ a com·ogliarle verso solu;io- ne di lei e alle risorse della mature a rendere il senso di mo aqg11mgere., passione ~ ta. ma sofferta, co1isa1>erol~.•cnttor!', ricostm,tq e n[at- ricerca. t(!»ta med,taz,one, SI legge,_"' qu~sta '~~n,era mamente aprosmmacia·e e e<•· ni mistiche di un'azione psi- sua personalità libertaria. una solidarietà spirituale stren1Co studio duna sonqu!• Qllanto decisa a 1101t _tr?dirs'.- ta vergine a /orza d esP';nen- tanto _st1ia10e 1:°' una_spec,". n11ova: inseguir~ . ~tu,stica- me occorsi ap,pena per si– col~ica O di un problema li caso ;1,!anzini significa tra il simbolo e la creatura sia solo es11ress1v11,d '"' s1· n_no" accett!'rs_, e sove,c/ua, · ,,. e d, al/ma mento d arte. d, scalmto. 11nesplos,one di me11te tanta rapid,ta, facen- t,wre panoramicamente una spirituale. la fine d'u~a lunga glorio a umana, come se davvero !os- g1ti/kato eh!' _po~tllli_/ci di· "· per_ fiducia in 1C_n messag- Chi! è, m q1Ces/oalm!"''°· ma- f•!rore lavorat,vo. un correre ~ola ri(!ntrare ne/_prop_rio gi- esperienza che ha la sua ef· L'approfondimento del te- tirannide e l'ass unzione d i ero varcati i confini del re- si ~-u "'!"e df• nc_hiam,, lq o- g!o, o !" ll>l(I. fa~f!lta__ d, /JO_es!a, gan a1tco~a "" eredita ,·oman: dietro alle idee_.c_omeapp1111- 'o n11cs1ca,e.Ma S& rest1t111scaletti.a ccmdizione nella misu• ma è segnato da successivi una pro a d'arte emancip:i.ta gno illusori9 d~ntro il quale st_it1Czio11e d "" disegno. d llna d arte, Cl!B de, ite1a poi, "': t,ca. _s, _ce~a-~on~e, '·" q1Cest1tandole, ~-eloc_1ss1mamente_ >. alla s11asede P:01>rmquel/'! ro. per quanto rischiosa. nella passaggi dove l'immagine dagli schemi e dagli esempi: noi ci cons1dPnamo sovrani direzione. so,_,collocat, nel~••· na1,z, t1C tlo. da una /[!colta Foglietti. 11u-1a l ultima_ pro: A ~,sservare _oene, e at~en,a· stre,!ua confess1one. e , o_L-ra duramente ,contata prospetti- iniziale sta alla base d'una con tutti i suoi limiti _ e i dispotici. ,;o_ dell'es.per1enza _della scrit- 11at,1:a.da "'l<l commoz,one_o S!!. sii( rom_an.o momnile d1 moc, o_//a precl.'lazione d, ?"e· Il _ r1eo110sc1mento. /egitt11no1t·a di_ un disegno espressivo ardita costruzione di Imma- pericoli immamenti della for- LORESZO GIGLI t11ce. nel punto d'111croc10da dc, una forza da tradurre 11, 1 •~ton 11, Ricordo de] < Garo- sta P1'ma nota circa Pavese, cl, essa tributa a G1de. trace-iato entro la viva espe• gini lievi nte ,·erso l'alto CO·zarura barocca e del ,·irtuO•I~--------------------------------------------------------------------------, nen:a, cioè di un puro mio- me una ideale piramide. J\"é sismo gratuito - esso si pone re di poesia. riesce difficil_e al lettore a,·: Cf!me riassuntivo d"una espe- LA t'ELICE E LUl'.\iGA Fc\'l'l(J,.\ DELLO ~UHl\'EHE E DEL (JHEARE ALDO BORLL'iGW vert1to seguire la :lfanzm1 r1enza che dura da trent'an- nelle due direttrici delja sua ni e che ha dato !rutti gene- ...,,_ scrittura, che fa i valori del- rosi ma variamente dispersi. I T le pause e la funzione risolu- La Manzini ha raggiunto una th·a delle allusioni. J\"on un disciplina e un'armonia - e Il ''l e divertimento rococò di linee con esse una cifra che do- leggere e leggiadre. ma un mani potranno servire dari- nuovo romanzo a sparv,era impegno della sensibilità, ferimento agli storici della i ::ga e:t~~-itbt~~~i;;rsc:~a~ ~i!~;;r: if~rioJ 0 ~~ ~i;~ . .A '' ~t~=~rf ';~;o ""te\'f~~OUl -~ la suggestione che la pagina delle co iddette persone col- Art. 2 _ Scopo del Cm:olo delJa :'>1anzinl esercita anche te 'negate a cogliere il fe- Non è per niente affatto raro che il lettore gros- di· A,.~DO C.1.JIERl,\'O a una sollecitazione feconda dell'animo. è quello d1 promuovere la più ~b-1 1 a_bbia il palat9 uso a sonrno te! du]~' it•rarsi. solano, o, peggio, quello disattento, cada in un errore E' il prediletto. ora. tra i suoi racconti, per viva collaborazione per una li- I orti e grosso an1. e ma- or e aLn,ca e ardis a ge- di valutazione se gli accade di incontrarsi con uno Gianna :llanzini. Ed ecco che ella si dispone a rac- bera circolazione delle idee e gari senza ch'egli riesca a nuino. 'equilibrio ei rap- della cultura moderna. rendersene conto. porti. rotto tra il poeta e i scrittore tutto grazie di stile. Pr~sso la genia men e I fatti e il mondo; e godendo la sua eccezionale contare; e bisognerebbe potersi senire delle sue Art. 3 _ Il Cu,:olo è auto- Cresciuta nella stagione uoi contemporanei, si ri ta- grata a chi mette penna in carta, 1e finezze più pre- percettività: che modula ed esprime, che cesella parole e imprimere ad esse quella dorata armonia nomo e si collega orgaruzzati- della prosa d'arte, la ;\fanzi- bilisce per giustizia del tem- ziose, la gentilezza tenue, lucida e fremente, passa e scolpisce. che definisce e dimostra ad ogni frase; che le rende, oltre che \'ere e dolenti e commosse, vamente all'Associazione Itaùa- ni è sempre rimasta fedele po tra il poeta e i posteri. non poche volte per semplice debolezza; o anche per ad ogni cenno. anche lieve. cosi attraenti. e La sparviera > sarà la storia di un ·na per la ubertà della cultura. ai s-.101 imbalsamati giardini. La solitudine è privilegio. superficiale capacità cospicua, sia pure: ma inutile, Anche il discorrere di Gianna Manzini, che par uomo, intelligente e nato per essere felice; colpito, Art. -l - li smgolo che ade- le mode non l'hanno neppu- oltreché· delia scriltrice, dei poiché esprime sentimenti. sensazioni, iridate fra- musicato in parole su quanto questa sensibile pro,•a bambino, da una tosse convulsa, mentre è a scuola; nsce al Circolo non aderisce re sfiorata, le polemiche ideo. suoi personaggi. Essi sono granze, moti capillari dell'animo e via dicendo: non, e ragiona, dà l'impres ione stessa che si rica,·a dalla e non i sentirà, dalla tosse, menomato; anzi, gli peÀ~n~o, 'l>f faftoi· all'AILC. logiche non toccano i suoi se- fissati in atmosfere isolanti . I tt . h d' I h d' l'd sua prosa: non una delicatezza che ricama leggera pai à d" tr t li altri Il h . - e at ,v1 a del Cu- _greti interessi. Gianna resta dove lasciano parlare la pro- per I e ori c e 1cevo, qua c e cosa I so I o e cor- -r 1 es er mos a o ag come que o c e, colo sono 1nterne e pubbllche: l'ospite di un tempo chiuso pria anima e l'ascoltano e ,•i I poso e importante; non, a. dirla breve, quelli chP. co- e spumeggia e abbellisce e poco altro ricorda; sl abitato dal suo male, ,iene, a suo modo, ad a,·erP att1V1tà mteme SI mtendono dalle cui soglie rivolge pate- guardano dentro. Ri pondo- storo, purtroppo, hanno il vezzo tetro di chiamare i una personalità piena di eccezionali ,·eemenze, di so- un privilegio. E guarirà dalla to se, iJ bambino; e quelle nser..-ate a1 soli soci; tici appelli all'avvenire per- no a se stes i e non agli al- ,·alori dello spirito. Uda struttura: fatta per dare un suo canto ( mon di\·en·à attore: e la ua carriera sarà troncata da PP~:ià';:'eep1~eell,ecoancuasso, po lussotanlo1- ché riconosca e cqnienni Ja tri. come fanno i sordi. cap- E dernno essere pur ricchi, non solo di linfe nuo- chant >, ebbe a dire di sé il Barrès) a quello che le un'altra da una non guaribile tosse: la sua nemica, bertà dì parola, tutti coloro Cile autenticità della sua vocazio- tano voci venute dalle ]onta-' ve ed eccezionale tecnica creata di sana pianta; non accade di toccare: una parte, minima delle infinite da allora, ino alla morte. Attore do,·eva di\·entare: hanno ,nteress, affmJ. ne ad operare sempre nella nanze; e e tal\'Olta si è ten- solo di ,·i ionarietà patente e pressochè inconsuma- co;,e che l'occuparono: intera. E per questo il collo• ché la tosse, imprimendogli quel suo segno, facen- Art. 6 _ Gli Orgaru sono: sfera della poesia. senza lati di pen are ai monologhi bile novità di fronte alle cose del mondo e a quellé quio con lei risulta non meno nutriente della lettura done, lei, < la span·iera > che se lo porterà al guin- l'A.ssem.blea Generale de, Soc,, compromessi col mestiere di Joyce e della sua intelli• che portano dentro e ci donano, gli scrittori che chia- dei suoi critti. E per questo va fruito con una ,zaglio per tutta la ,~ta, un segnato e quasi un pre- 11 Presidente, 11 Consiglio Di- Tre o quattro titoli. oltre gentissima epigona Virginia meremo delicati e forti ad un tempo: fatti per im- umiltà che si vorrebbe, attenti, la contentezza non scelto, gli impose di recitare. E, non più attore or- rettivo e 11Tesonere. BosctJvivo e i Venti racco1<ti, Woolf. è agevole ]:qui-lare porsi al pubblico, e non unicamente a quello dei Jet- soverchiasse. mai, l'uomo continuerà a ,·ivere, mutando clima, con Art. 7 - L'Assemblea dei So. contrassegnano, lungo una la tentazione con un'equa1io- . d . 1 . d' . Le G" , 1 • • 1 on sfuoge le preci alioni, la scrittrice Manzini. ti' . d f d 1 . ecch" à c, de.-e e ere conmcata alme- costante di arricchimento e ne di mezzi tilistici più che teratl o e, etton eccezione. ggo 1anna ,. anz1m " una sua ama ss1ma onna e e e; In\' 1er : sem- no una volta all'anno per 1., di abbinamento dell'e«perien- di spiriti. :\'ella pagina della èa quando apparve il uo primo libro; e mi vanto E non le sfugge la signora i\lanzini nel di correre, pre schla\'O della to e: la sua padrona, fino al ri- approvBZione del bllanc,o, del za, la fedeltà della :llanzini :11anzini il meccanismo di ra- di non a,·er mai ces ato di ammirarla: con crescente modulando le frasi con una sorta di attenta melo- poso di tre giorni, prima di mo1ire. e La tosse sarà programma e per la designa- alla sua chiamata: Tempo do si aV\·erte, la formula non felicità, ,·ia ,·ia che in lei il dono lirico, tanto ardi- diosità. Nulla è più preciso di uno scrittore capil- la vera protagoni ta del racconto: una presenza dit- z1one delle cariche sociali. Può innamorato, la Lettera al· scatta. Ogni a, \'entura si ri- tamente accoppiato a quello nan-ativo, andava sug- lare: pur che si tratti di una creatura autentica e tatoriale. una formidabile entità>. essere convocata orni qualvol- Z'Editore. Ho visto il tuo wo- so]\'e nell' e,·asione poetica, gerendole sempre più ariose e vive e autorevoli opere, non di una persona che \'a imitando modi altrui. Bi ogna sentire Gianna Manzini discorrera di que- ta 11 Consiglio Direttivo 10 ri- 'J ·1 t be •· · d' f · d li · cl I tem · d" · r1 1· I I · E le domando che cosa ci prepari,· e se ha pro• 1· t t h · 1 tenga nece ano O qua nd0 ne r~ e 1 c1 a o · s<1ano .. 1 uor1 a o spazio e a · e p~gme 1 sempre maggior ca ca emo ,va. n e1 so raccon o; con una concre ezza c e impone e sia ratta richiesta da almeno tre anni fa che ti pone ad po; e poiché dianzi si rliscor- l'affinarsi dell'arte ebbe sin dai primi anni qualche getti che le piaccia dirmi. immagini e le salda l'una all'altra e annoda le frasi un quinto degh Associali e nel alto livello sul piano d'una reva di sordi • andiamo a cosa di affascinante; perché chi aveva la capacità Pen&o, mi dice, a un ritratto di suo padre, già e le ,·olge; con il gusto di chi confessa qua i di trat- termme di un mese dalla ri- saggisrica di apertura euro rileggerci un altro bel rac- cli leggerfa con la dedizione ch'ella chiede ai suoi amico di lussolini, e poi nemico, quando il roma- tenersi. nell'immaginare, dal pen are a parole, per chiesta. L'avviso di convoca- pea. Sempre si torna a Bo- conto manziniano. Notte fedeli ritcacva. e sempre più ritrae, qualche cosa gnolo tradi il Socialismo; a un ritratto di suo padre, non ,ietarsi la giQia più ,·era della composizfone; z1one, da spedire almeno 5 g1or- scovivo con la felicità d'una quietn. rlo,·e si discorre d"un ch'ella sola può dare: e che definire è difficile: ma morto al confino, e rispettato dai fasci ti come uomo quella di chi ente, parola dietro parola, nella felice m pnma, deve contenere l'or- ricognizione fi:uttuosa in ter- sordo che _la moglie _abban- . . 1 . 5 . intero. Sarà una specie di celebrazione; di nobile I f . d il . d' 1 h dine del g10rno. L'Assemblea è reno di esordio. E, appunto dona per ritornargli ,n casa che tutti i suoi etton conoscono. 1a pur grossa• unga allea e o cnvere, 1 creare qua c e cosa valida quando almeno due ter- in BoscoL'ivo sono andato a dopo un breve giro d'ore: e mente, ebbene non senza una certa approssimazione vendetta. se cosi po o dire. E vorrebbe, Gianna Man- di bello; di dure\'Ole. E non \'Orrei ,•i potesse venire •• dei Soci sono presenti. rileggermi 1a' Giornnta di rion per Jui è come se, in quelle si potrebbe dire: una quantità innumerevole di allu- zini. scrivere un libro O un lungo saggio, sui rap- in mente, leggendo queste righe, una donna che de- Non sono ammesse più di due Gio,;anni, non perché sia uno ore, non fosse accaduto nul- •:onl: tutte nutrienti; tutte centrate porti del corpo con l'anima; sul pe O e il valore dica a un suo pur nobilissimo esteti mo le fanta ie dele!<he. del <pezzi; migliori del vo- la, e sorride. ris\'egliandosi. Quanti hanno recensito i libri di Gianna Manzini. e quasi la spiritualità di que to nostro corpo che che le nascono dentro. Gianna J\1anzini. me lo ri- Art. 8 - Il Presidente, che lume, ma perché è una tip!- alla moglie rientrata: • ... la ~,e ho recen lti anch'io, e sempre col fiato sospeso abitiamo e che, se imperfetto, pesa e g,ava e sol- peto a coltandola. ne è padrona. Esercita il suo in- ha la responsabtlità del Cu-ce- ca <prova> di dilatazione quiete era come urto sta!(no ,. un timore forte di guastare non una femminile lecita l'anima: a seguirlo, ad attendere ad E so. flusso su quanto mi va dicendo; per bell'istinto cor- lo d1 fronte a, terzi, viene de- manziniana di un tema tan- •otto un cielo di cartape st a, fragilità, che pur tanto appare nelle sue parine. si Riconosco nell'uno e nell'altro degli critti pro- regge e mi ura e non le esce una parola di troppo; !\!ri~t'ii <g'~l'A";em~ea t:ra gli to sfruttato da essere con- E gli pare che l'uni\'erso si l'incantevole minuzio ità, unita a una solerte atten- gettati due tipici esempi dell'isp;razione di Gianna parla come scri,·e, con mi urata armonia. Art 9 nns1 gc' 0 ,rle ,vDo.t venzionale: e cosl anche nel sia finalmente accc>rdato a!- ' · - ons,g 10 ue · .-Curlador>, ricreato con ine- la pace della sordità . n sor- zione continua e redditizia, a una comprensione delle i\lanzini. Ma si tratta di baleni. di pen ieri non ma- Il orriso che accompagna il suo dire; le tenere tivo, composto da s membn. è f · -1 I creature e del mondo retta con novità stupefacente. turati, di immagini forse ancora non risolte nella eppur non del tutto abbandonate certezze che le convocato con preavviso d1tre dita i nd agine dall!I sc\ittri- do f [erma di udirf I ti~~ 1:': Seri\'ere dell'opera di una donna che vuole, di \'Olta mente e nella sensibilità di chi le considerò come piace e primere; la felicità che arrossa appena le giorni, sah·o i casi d'urgenza, ~J 0 J~1~i:i: /!n;!~Pt71 ~~~a ; T/W~li u::n.,;~tn~;,\ranÒ in ,·olla. dire con perfezione quello che con perfe- materiale di uno scritto. Ben diversa, ed eloquente guance di Gianna Mazini: paiono u cite da un suo ~~~Ju~;~~aH/:~i;~d~ ~~ na del personaggio. anzi ne ineannat) dall' orol<?lslO: S,- 1ione ha provato. è sempre mettersi a un ri~chio; e. nella sua discrezione mu icnle, entu ia tica, di- libro: tanto le somigliano. Il fatto è che sono le cose venga ratta richiesta da alme- rivela e sottolinea i contcrni rebbero 1n pace se 11g1orn!) far troppo a fidanza con se medesimi. li dicevo venta Gianna ;\lanzin! nel dirmi della pan·iera : da lei critte a omigliarle: per questo ono, indi- no due consiglieri. drammatici il significato del si fosse levato un'ora Pili queste cose. e altre somiglianti, discorrendo un po' un lungo racconto che ha tutto pen ato. e al quale scutibilmente, le più belle che una donna abbia Art. 10 _ n consiglio Diret- personaggi~ si postula dal ardi. Stando alla fines ra, a lungo, in questi giorni, con Gianna Manzini; e tiene infinitamente; una di quelle cose che, dice, critto in Italia nel nostro tempo; in quel suo tempo hvo dehbera a maggioranza simbolo attraver-o la soffe- te ne accorgi sub;to che la constatando, ancora una volta. la sua incerità to- uno non vorrebbe morire prima d'a,·er portato a ch'ella, in un suo titolo, definl <innamorato>. de1 voti, ma è necessaria la renza e malinconia della sua gente corre sempre d;etro a tale ai 1ichiami chP hanno ul uo animo le cose termine ►: e la sua voce diventa patetica e risponde ALDO CA~!ERISO presenza della metà più uno natura romantica (\'errebbe qual.che min(!tO. Io e il tem: dei Cons1ghen. Non ,ono am- sotto Ja penna un paragone po, m,·eee, s12mo due am1c1 =-----------------------------------------------------------------------------=•messe dele~he. Lo statuto della "Stamperia,,
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