la Fiera Letteraria - XI - n. 11 - 11 marzo 1956
• Domenica 11 marzo 1956 LA tIERA LETTERARIA PAGa E Ir iEDITJEDI U ROMA ZO IT L[A o u M !l"'!"V--~,...., centrata nei loro piccoli oro• * di dlscutere un po' di lettera- tlemi: una !c;(lia che si tura di oolitica e di donne. Ercole Patti Presentiamo una antici– pazione del nuouo roman– zo di Ercole Pattt, che sa– rà mtitolata « Un amore m città». Dopo qualche giorno ia trou– ,pe cinematografica del Iilm di Anna si trasferì a Napoli per girare degli esterni. Mol– ti andarono col treno. alcuni in macchina. Anna ebbe un passaggio nella giardinetta dell'operatore Marcacci. \"ado con la macchina di i\larcacci - disse a ;\larcel– lo è molto più comodo. so prattulto per le valigie. Tu mi de\'i promettere che verrai a trovarmi almeno per un rp:iio di giorni . Marcello promise mentre ass:ste\'a ai preparati\'i per la partenza nella piccola stan– za di Anna. Quando la signo– ra Comparetti venne ad av– vertire che Marcacci era giù aJ portone. scesero. L'operatore era in piedi ac– canto alla sua giarclinetta Porta va un giaccone di cuo~o ed un berretto giallo a scac– chi la cui visiera era ribaltata sulla Ironte come un rinctte– re. Bassissimo e magro, visto di spalle. sembrava u11 bam– bino che si fosse camuffato coi vestiti del padre. Però il suo vocione aggressivamente romanesco che usci,·a da1la bocca nera di denti, era tutl'altro che infantile e an– che il \'Olto coi baifi neri e gli occhiali spessi ave\'a qual– cosa di prepotente e pro\'oca– torio come quello di un nano cattivo. < Andiamo, che è già tar– di • disse i\larcacci con tono sbrigativo montando ulla macchina e mettendo in moto. Marcello vide allontanarsi Ja giarclinetta con Anna sor ridente accanto a Marcacci; quando la macchina svoltò al. ]'angolo vide ancora il prorno di i\Iarcacci sotto la visiera ritta del berretto e pro\'Ò un forte senso di antipatia per l'operatore. Marcello non pensa\'a che Anna potesse a\'ere dei rap· porti amorosi con Marcacci. la figura dell'operatore era troppo ripugnante. ma gli da– Ya r,oia che lui ave e quel tono brusco e sicuro e quella confidenza con A11na. Era ~e– loso di lei come di una parte di se stesso staccata che an– muo,·e,·a. un barattolo che ro- E 11:·D> C ") Al Raduno Palermo Con- tola,·a giù, un u:,cello che si ll>.iC '"' ~ '>I.. JJ..,. JE JP à 'JrT ][ li e altri due stavano leggen- cra posalo su una lancia riel do a,1 alla voce un manoscit- cancz:!c. 0 iata M:arcello arrh·ò al viale l'illusione dc!la primavera. cui ,·aga va l'ojore pesante t':l. Si t_rat~ava del raccon~ino La ,·ecchia \'illa inca lrata d2lla Regina. Due ragaue rientrava nella città. della ra!fineria di Permolio: d1 un 1mp1egato alla società col suo o,ccolo parco in mcz- 1 aspett.a,·ano alla fermata ciel Presto Iu buio e una neb- a via del Babuino coi negozi del gas che pnma di allora zo 8 • 1 lc case moderne era a~- tram respirando calme quel- biolina gassosa avvo'sc i glo- d~gli antiquari e le v~chie non aveva ~a1 scritto. nulla bandonata e sembrava dormi- l'aria !ina a·ppena appena in- bi dell" lampade. A piazza stampz; a via Nazionale le ma a furia d1 le;?gere g10rna- • re. Attra\'erso H grande Cdn: tieoidlta. li cielo comincia\'8 Quadrata la gente s 1 muove- cui Juc 1 dei semalon splende- li letterari a quarantacinque cello che non s1 apriva ma· e:i impallidire dietro i pala1..zl. va ala-eremente attorno ai ne- vano come smeraldi e tcpazi. anni si era de--i:,o a scrivere e P~re,·a saldato al t~rrçnc :.1arceiio camminava orornn- gozi illuminati. Le macchine a piazza Venezia coi bianco anche lui. Quello era il suo dal! ~rba s~ "':~ieva,r:io 1. v1_al! do amore per la s~1a città, pe:- in sc:--;ta si comin~ia,·e:.no _già monumento illuminato. a via Primo rac~onto. Conti. seduto U!"tdt e sohtan dag,1 orh f1tt1 Rom.a do\'c era nato ej a,·e- ai ap;,annare di brin?. le)?'ge- Ottaviano piena di brusio e di sullo zplgc:o dt,l ta,·010. tene- eh borracrna. Un mu::-ch10 di va vissuto tutta la sua vita e ra indice di bel tempo. ivlar vetrine folte .di stoffe miste. va in mano il dattilcs~ritto. trc:1ch; tagliati_ imbe\'Uli rli che conosee\'a in tutte le sue 1 celio senti\'a dentro ,li sé il ai casoni popolari deiia Gar- Questo Qui si mangia tut- l~rr.idttà ta,·a tn un angolo ore. nelle sue botteghe cor- lungo fremito 1umino,io di Ro- balella. della Città Giarclino. ti. disse con tono grave in 4:_mbra. clia!i. negli ~centi dei suoi ma neli'aria deiia p!'ima sera. di Prima valle. dei quartiere Ha una se~hezza di immagi- L inverno marci,·a dolce- condttadini. Sentiva la città ccme un oro- di Donna Olimpia le c:ii Iine- nl. _una prosa cosi netta. una mente tn quegli an~0li om- Erano passate da poco le lungamento di se stes/;o allar- stre degli ultimi piani rice,·e- calibratura cli t'i(gettlvi che brcsi dove non arrivava il quattro. A quell'ora Anna sta- garsi intorno in tutte ie dire- \'ano l'aria buia e rlcida de!la potrebbero invidiargli gli sole. fra un'erbetta da p:-ec;c•_va per arrivare. La macchina zioni. campagna circe.stanle immer- scrittori p:ù celebrati>. P~ che sapeva di crisantemi. di :\Iarcacci forse già fi1ava A que 1 1'0I'a. nell'aria pun- sa nelroscurità mentre in Pal~rmi stava a sentire. una fontana asc'utta dagli neil'orbita di Napoli fra quei gente del limpido invhno che basso Je botteuhe erano anne- Quegli elc~i lo contrariavano orli veilutati di muschio era paesetti gremiti di carrettini si caricava di brumh gasso- gate nella luc; fu.Jmina-nte del leggermente pe:-chè credeva mezzo sepolta fra il ,·erde e somarelli. carri carichi di sa e fac2-va luccicare di umi- neon che illuminava furiosa- di scoprire in essi un indiret– stagionato del parco. Pas.scri pag-1:a e canapa, corriere e dità l'asfalto dei vialrni albe- mente pentole. caramelllne di lo _giudizio sfavorevole sui grassi e scuri anda,·ano s,·o• ,·ecchi tram sconquassati e rati. la città si sten:leva coi liquirizia, palli spennati e bi- suo:. lazzando Ira i rami. Ii sole del scoloriti. Già la figura del- suoi palazzi nuovi da tutte le doni di ailuminio accanto ai • Continuiamo a ic;:;:ere netto pomeriggio si po;a,·a l'operatore nella lontananza parti verso la campngna. Un manilesti dei cinema rionali - disse impaziente nella pe– sui bassoriiie,·i che in certe aveva perduto agii occhi di piccolo alone umido éirconda- che riproducevano Amedeo ranza che proseguendo nella pieghe del lra,·ertino a\'evano Marcello queil'aria cruda e va come una peluria di luce Nazzari vestito da uHiciale lettura potesse venir Iuori un'e~bclla ,·erde. sui pini im- antipatica. si era come canccl- le gran:ii ir'tsegne p:;bblicna degli ussari. nzilla p:-o a dell'impiegato del mobili scaldandone appena lata lasciando al suo posto rie che sovrastavano i palazzi Marcello camminava svel- gas_ qualche sbracatura che appena i tronchi rugosi. bal· una anonima figura di au- e sl vedevano Iormicc•lare dal. to. Fr8. qualche giorno areb· mitigasse l'entusiasmo di Con 'eva suiie case, icine. entrava lista. l'alto dei Gianico!o. 11 Iiume be andato a , apoli a trova- ti e degli altri. ii, certi salotti degli ultimi li tramonto arrivò di colpo. scorreva scuro attd-no alla re Anna. avrebbero trascorso . Conti lesse ancora un pe– p1ani fra antichi mobili. qua- La luce si attenuò ali'improv- sagoma dell'isola Tiberina i qualche giorno soli in un'altra r1odc. dretti. ta,·olinetli gremiti cli viso e l'aria cominciò a pun- cui lumi brillavano !teddi e città. avrebbero abitato insie- • Mi pare molto bo:Jo dls 111nnoli. nelle tanze vuote e gere piacevolmente; i passan- rischiaravano la piaw~tta. la me. certamente nella stessa e Marcello. - Scri•ve come silenziose che custodivano ca· ti p,-esNo a camminare più colonna e la Iacdat?. della camera. Questo pensiero io uno che abj)ia superato tutte meriere rimaste prigioniere svelti, si accesero le prime chiesa come in una iJlustra- es..altava mentre la Iontanan- le esperienze letterarie>. in casa mentre i padroni era- lampade nell'atmosfera puli- zione dei < Promessi sposi>. za di Anna continuava a dar- < E' una p:·csa senza resi– no u-citi a prendere il c,'.e. Le la mentre il ,nercurio dei ter- Splendevano le trattorie. ie gli un senso di libertà e di dui • disse uno dei parlatori voci dei garzoni che lucidava- mometri esposti nei negozi de- tol're!azioni, le drogherie e i felicità. notturni attorno agii orli del- no le macchine viaggiavano gli ottici si contraeva rapicla-!cinematog-rali delle lar.(!he A Piazza Quadrala sali u le fontane. ne,ll'ari.a ,·uota e sembravano mente. L'inverno che quel so-,strade periferiche: de,I vi.ile un filobus e si recò alla reda- Paiermi torse il m:iso. adagiarvisi. le eccezionale aveva allonta~ Giulio Ce are vibrante di zione del Raduno,. Aveva ' E' un po' grezzo ancora. Cont;nuando Ja sua passeg- nato creando per qualche ora tram, a Montevercle uovo su voglia di vedere i suoi amici e E si s_enton~ reminiscenze let- terarie d1s e poi - Queila semplicità è vo:uta >. < No. è un beUissimo rac– conto - replicò con energia Conti. - folli dei nC1Striami– ci scrittori potrebbero anela– re a scuola da lui >. < Ho l'impressione che stia– le esagerando. - di se Paler– mi leggermente irritato In– dubbiamente ha delle qualità. Ma siamo ancora nel limbo. Andiamo avanti•· Conti riprese a leggere. Ai secondo periodo si fermò. • Ahi. - disse Marcello. - Qui casca l'a ino >. L'impiega lo dei gas si era impanlanato in una descri– zione barocca e sentimentale ispirata a catti\'a letteratura. E!fettivamente - ammise Conti di malavoglia - qui an– diamo m.-luccio. Le prime due cartelle o~rò erano bellissi– me. Vediamo ancora>. Lesse ancora un p~ricdo. si lermè. e Andiamo di male in peg– gio - di e Marcello con alle– grezza Iellce al pensiero che esisteva Anna nella sua vita. Qui sembra addirittura Guido eia Verona>. ammise Conti abbandonando ia di– fesa. Altro che semplicità e pro– sa senza resinui. > mormorò Pa!ermi ormai tranquilliz– zate. Forse si tratta di un cre– tino. E' stato un falso ailar– me • disse senza a tio Mar• celio. Il manoscritto deil'impiega- 1 lo del gas venne buttato sul tavolo e si parlò d'altro. ERCOLE PATTI RASSEGNA Dl STUDl CLASSICI A CURA DI ET roRE PARATORE * 01•11tori11, liloso)lia e poesia ,il te111po dello lat·i11itò r11,1tur11 dasse in giro per conto suo. L'interesse per la guerra d, zioni commemorative dei bimll-, mostene e ribadendo tale C11n-rare. d'altro canto. li fatto che, che iJ poema del letterato na– per il mondo; qualsiasi rap idee che contraddistingue tutta Jenario cesariano, s·e associate elusione sulla base della co,te- come l'autrice stessa ricorda. paletano è c,pera di faticosa re– porto che lei potesse avere la class1c1tà po tsoc~ac!ca e par· senza nserve all'opinione diisla e dell'a.!fetto testimoniati al Cicerone neU'Orator profila lo torica. di adiposa gonfiezza. da con estranei Jo in!astidi,·a. tlcolannente la civLltà romana quelli che negano la pos.s1b1lltagiovane amtco da Cicerone. I ,o- amore di Bruto per Demostene cui è quasi del tutto a.sseute Rimasto solo sul marc'apie, permeata d'mflussi greci è rii- di ascrivere un oratore della co tenero verso gh atticisti di- oprattutto come amore per le ogni luce di paesla. Tuttavia si di di via Germanico. ì\larcel- venu_to 0J:1ll3icosi forte, da m•- potenza su2:ge.st1vadi C are al c.hiarati e invece tanto propen- sententiae dell'Ateniese, e non tratta sempre di un documento lo. si a\"viò verso \'ia Cola di ns 1 accch1aer df 1 1ntorraavos1!.enbreragvlainntoerates-- novero dei seguaci de!l'attici- so a Bnito da dedicargli op1.!re in quanto rivelatrici di un par- oltremoctt> interessante di un ..... Sl"i'IO. Uguale risult,ato vorrebbe retoriche cosi impegnative co- ticolare timbro oratorio, ma co- gusto e di una cuJtura che ri- Rienzo. , . gitti,mamente preva.lenti nella rag-~iun!7Zere la Portalupi per me il Brutus e l'Orator, la 1r or- me prontuario d'amore per la marranno esemplari negli am– . Come accade qualch~_,•o,ta nost.ra cultura letteraria: que!I! Bruto· ma non m1 sembra che taluoi ha chiaramente mostra hbertà• s torna cloè a.I vero b1enti dotti, fino a] crollo della a Roma. nel cuore dell in,_'er- per l'arte .. per la poosia dei U suo' sforzo. giunga a conclu- to di ~cambiare e-li argom... rnti ca.ratte.re 1 del clllto ideologico, civiltà pagana d'Occidente: per– no erano vent~te alcL~n.eg1or- erandt scrittori singc!arrnente siam per uas1ve. si ch'io sento di nat.ura storico-letteraria con politico dell'uccisore d1 Cesare ciò è utile, anzi doveroso stu– nate qua i primaverili. . . cons1derat1. D'altro canto non è il bisogno di sE:.gnala.ree discu- quelli de~umibili da altri ordi- per il nem:co di Filippo. diarne più da vicino le artico- Erano le tre. Un sole t1ep1- po sib1le pretendere c_hesu Plau- tere brevemente. il suo lavoro I ni di tda,, Per un ranatico del- La verttà è che nell'elabora-: !azioni, do entra,·a di sbieco nei bar, to o Catullo o V1rg1hoo Petro-. anche per obbedire all'esigenza la libertà come Bruto, in un zione della sua tesi la Portalu-1 Non ci si può nasccndere che di via Cola di Rienzo. facen: mo o_Ta~ito si_pQSSano_ .molt1ph: I d1 porre fm. almente il feri_'!lo ad mome:ito in cui qu~. to _vJ lore I Pi ha preso t.roppo aUa lettera I u.na certa a.Uure ~lastica è Ca– do brillare le macchine de: care ali mfm1to snge:i crit1c1 1 un andazzo che, superati I con appariva comprom~<:so smn al certi orientamenti ideologici del cilmente ravvisabile nel lavoro caffè come in aprile. o~i~mah,_e quindi .cìr._icunoconi fini dell'uWe. min~ia d! scan- punto di im.pe, mare i suoi fau-1G!uifrida, uo illustre Maestro; I del Ten Kate, scritto però in l'llarcello cammina,•a con d:herent1 concms_iom e. punti tenare fra le sabbie nwb1ll del- ton all' &tre.mo cimento. _la ve-· per questo ~rande studioso dei un corr~tt.o e _chla.ro la.Uno, co– un senso di legge_rezza nel dLv1st,a: su tutti 1 gran~,• auto l';patet1co e del fantasioso. G_,ò.ner~1one per. Demcetene •;pie- movimenti culturali dell'età di I me tutti quelh della scuo_ladel· A . ò . . d 1 Po r1 ant.chi e moderni et stato tre anm or sono un nostro g10- gabil~s1ma tn tenrum d mfa- Cesare fra epicureismo e atti- l'Enk. Come tutti 1 g1ovam, cuore. rnv a piazza e . · sempre bi.scino_ a'Lm_ periodo vane studioso non fom1to di luazione pohti-ca, non lettera~ cismo c·comeera atticismo~ necr egli s'e un po' troppo innamo– P?lo _sall pe~ 1 .e rampe d,el P~n non breve d1 ass:milaz1one e de- vivido inszee;no.Emanuele Casto. j na ;_ proprio nella sua ult:1118 terismo e fra neoterismo ed eoi- rato del suo autore e ha prete– c10, tmbocc<;>11~orso d Itaha. cantaz:one per ogni intesi cri- rina, ~mnse addmttura a ne- dec1Siva battaglia pahtica Ctce- cureismo) andrebbe traociata so di rivendicarlo contro i '!iU· A\'eva \'Ogha dt camminare a tica dL nhevo che sembrasse g~re. in un a~i:•o nma to tn- rone denominò FU:ppu;he _le una ril(ida equa,aone. li fatto dici più esperti ed equilibrati caso .. Il so!e b~tteva s_ull~ mu; aver ~tampato un'onna profon- \ t.emente frunooo .. l'es~t~nza d! sue ora?a!Ont cc-,ntro_Anlou10. che Bruto sia stato un seguace che ne ha_nno ~mam~te cu– ra d1 Behsano e u1 p1ccol. da sulla figura e l'opera dell'uno· un vero e prcpno indtr>ZZ'>at- non certo per ntadire la sua dell'academ1smo è sembrato al- coscntto 1 menti; e mgenua– giardini pensili che Vi si an- o dell'altro. E per conv.,rso la I ticlsta contre.pl )()5t.oall'oratoria discendenzg di gusto e di g:,le ia Portalupi anche se es- m~nte ra~~t:'ppa ~ distrlbuisc~ nidavano sopra. La circolare coscie_ nz_ac:iticg, ccntempo.ranea cicero_111ana e. fra_mtender,do da Demc tene. ma per atte l1- sa non lo dice espressa.mente_ prima ~utt1 1 g1u.chzif~vorevoh, passa,·a sotto nella bre,·e om,: ha maturato sempre megli_ola alcuni celebri passi dell'Arp1 neare eloquentemente che la una prova dell'impossibùità poi tutti que(li contrari. Il me_de– bra lungo gli antichi muri ri.lC?nvmz1one che l'opera. d arte nate._compi la SLng?lare_1~111?re-lotta che_s'a1:ctava conducendo ch'egli fesse un atticista: e d1- suno prcced1men~ troppo rtgt– coperti in- qualche punto da sia sortq sopra un terreno pro sa dt def:mre tutti att1c1St1 per. la hberta. era altrettanto co attu;ista e non neoatt,ci$ta. d~ente meccanico s,I avverte ciuf!i di piante selvatiche che fondamente dissodato qa. fer- Cicerone compreso ~li orato- ca;,1tale quanto quella condo:;. come con strano abbaglio msi- nel! abuso di parar,ras1 ~u1 l'au: f • matt ni Co- men 1 c_ulturah. su cui e_mdi· ri ro:nani d1 quell'età, per i! ta dal sz-randeoratore ateni~ r ste a dire l'autrice, dato che. tore, mdulge :1e.11 analiz~are i cres';,?no ra 1 1\1 · 1 spensab1le fi~ere un occhio at- semplice fatto c!l'essi si nchia- contro il re macedone. E pro1-come tutti sanno. l'atticismo è moe11adoperati. da _stazio per st e;~1a nd <?le mu_ra · arc_c! 0 tento. i}Pr gum~ere anche ad mavano tutti aJ modello d1Qual- pr_10 la comun_e adesione rn una tendenza cratoria sorta presentare i _su'?1 er~1. Ma r:iono– arrJ\ o_a, piazza Fiume e ~ 1 . 1 n- una nl.i~liore compren~ione del che g-ra'ndeoratore at 1co: men- prmc!pi del!a filosofia accad :· proprio a Roma nell'età di Ce- stante q_uest1dif~t.h. che r1vela– ~ammmo nell~ s~rade vicme capol~voro che n~ ~ sbocciato. tre. _com'è a t~ttt noto. il_ vero tn?ca e il cof!lune odio dell'auto- sare, si _che il termme ,ieo atti- n? a d1stan.za 11 ~aratte:e ti– incantate nell aria ferma e Per g.unta la SCC!E>la lettera11a movimento att1c1 ta s1 eff1sava crazia ceseriana (che 1 come or· cisti puo essore adoperato non Ptco della d1~ertaz1one di lau– pura. dt Roma è stata così la~amen· m Li~ia e rifuggiva da Isocrate ma! appare indubbio. fece v !· prima del fonn.arsi di quella re.a. quanta rtc~hena di. ris~on- La partenza di Anna gli te fog-giata dag"~'1dealidell'ora- e da Demosten.e Cpropno. cioè. dere a Cicerone chs Bruto eru scuoia d1 retori greci ohe in età tn. quantt: felici os e~vazio~i sia stendeva i nervi; pensava con toria e della n,torica e da tut- da.e:lioratori più cari a Cicero- li più atto a Impugnare il gl ,. augustea erecjjtarono le velleità s~Ja maniera con e~• _Stazioha piacere di doverla rivedere to iJ sostrato di pen 1ero c_hev1 nel. in quanto li riteneva o- dio ddla nvo.Jta contro il d1L-della giovane gene,:azione llnti- nelab,orat.o 1modelh S1asu _q~el ma intanto assapo~ava quel e connesso che apprcfond\J'.e la vrabbondant1. tatore e ,lo spmse a 1Sti_~are JI c1ceron_lana. e_ le rielaborarono eh~ ve _di r,iettfamente. pos1t1vo senso di dolce e felice vacan- visione dello ~fondo culturale c1 Proprio la ccnsiderazicne dei giovane an1ico al cesaric1dio. di con pm scaltnt~ cooc1enza tee- nei . 5 f 01 ~ ~ca esercizi dt ccnt za che la lontananza cli lei gli ao;>are enn_ai ind.spensab1le an ~entimenti nutriti da Bruto per cui l'Arpinate è li respo~sab;le moa. In realtà li i>rofilo che le f, 0s •zt~e asta·t""/cennare • · · . · »v0- che ~e le r:cerche non abb1anc Demootene s€mbra dar ragi.One m sede pre.paratoria) ~p1ega1:ionumerose testimonianze C! han- ~na 151 del capi ,a e -~rsçnag– procura,a. _come _un~pia_c.... a vertere necessariamente .SO· alla Portalupi: l'ucoisore di ce- ccme c:cerone facr-sse le deb:te no lasciato dell'oratoria di Bru- gio di Cap~neo. il pl'..l viv.j;i. le sosta prima di r'.commcta· pra una diretta messa a fuoco sare nutriva un culto per l'auto- differenze fra Brut.o e gli. aln,-i t.o C pec1e delle sue deficienze) mente scolpito. re ti cam1;uno. dei veri e propri artisti. re delle Fllt,:piche e dell'ora oratori atllcist1. Ma d'alt ·o can- è quello classico della corrente * Imbocco una brc\'e strada Ecco fra l'altro una recen- zione Per /a corona. e ciò sem- to il faUo che proprio a lui atticista: voler arzig~olare per Un tema Incomparabilmente cieca e tranquillissima che _fi. tis;;ima memoria di Felicite brerebbe escludere la sua ade- e.gli d,ed1cò ~'Orator. la su:i. opn- neg~lo è impresa _disperata. e più arduo, complesso e vitale e niva davanti a'1 can~e!lo ch1u- Porta:uc. Bruta e I neo attici- sione aJl'indirizzo attici..<ta. La ra plu specificamente poi! mica cost1tmsce propr!o 1I punto de- quello affrontato da Italo La– so di una vecchia ,·illa dei sti, usCitR nelle Pubblicazioni nostra e-iovene studi~a ne in- contro l'att:cismo, assume lo bole del pur •diltgen~e e cauto,na nel suo Lucio Anneo'Seneca Torlonia. In un angolo c'era de!b Facoltà di Magistero del- rertsce che la stri"'latezza e la stes o vaJore della _ua d!"11ca lavoro della Portalup1, < Loescher, Tor,n?, 1955). ,E pro. un carrozziere. Tre O quattro ru,rn·ersit~ di Tcrlno. La ten riluttanza nh ef!etti vistosi, de! protrett1co aJl_ar11oso11a,lo * blema basilare d1 tutta Iunma- automob'li erano allineate denza a restringere sempre più che anche Cicerone ci testimo- flortens,us; proprio alla memo- La scuola di Groninga, la ne b:b!1og'.af1a anneana e qi,el- lun O ii marciapiede so'itari 0 n nu:nero de!!li oratori se,:ua- nia come ttp,che dell'eloquenza na d1 que!J oratore che con la scuola de-Igrande ltlologo P. J. lo del! ordmamento _cronolog1co g d · 1 ·anda c1 dell'mdmzzo attic:sta, fra di Bruto. dar.vano clu :va- filosofia non aveva mai avuto Enk, c1 ha o!ferto l'anno scorso delle opere_: non s1 tratta d1 mentre . ue gal'Z~rn. e .. ;-. quclh romani del pnmo seco mente da'ia dottrina academ1- nulla. da spartire e che, nce- per l tipi dell'ed1t.ore Wolters una questione me_ramente e ,_allo lucidan~o. Lana l?-litt O lo av. Cr. di cu 1 ci è !'iunta no ca. di cui Bruto. com'è noto, vendo da Catullo la. ded:ca. ~el- di que!Ja città, un altro del suol oz10samente ftJolog1ca, J)erc_he sima sembra,a vuota_. un gat tizia, non è soitanto dr::;li ulti- era seguace al pari dell'Arpi- la ver ione di una ct1ebre elc~ia lavori esemplari come raccolta.da essa d1scer.de la poss1b1htà tose ne stava !ermo m mezzo mi tempi e ha ,r:à rn,rgiun'o ri- nate. Ma prcpno 1n questa e- callimachea, la Chioma dl B,:re- e vaglio di notizie erudite e d'mtendere. li pen lero d1 Sene– alla strada sp:anjo 'erso sultati or:nai defmitivL rieuar rie di argomentazioni s: anni- mce (lui. pceta, a tempo pe.:so. messa a punto di questioni par- ca (cioe I elemento essenziale il cancell?; aHri gatti pio;/do a qualche figura cli rilievo: àa la de:,olezza drl'a tesi pro,m- d'indirizzo enniano!J, s1 era r.ià ticolari: la mei~oria di R. Ten della sua personalità) e di trac- ve\'ano s1!enz1csamentc dai an=he ,1 soacscsit:o. per esem- rnata dalla Poetai up:: nc~ando trovato 1n c011diz1oned1_ ved 1rs1 Kate sulla tecnica con, cui son ETTORE PARATORE muretti delle cancellate, cau-lpio, m cccas:one delle pur ava- l'atticim'o di Bruto per Il sem- offnre un'o;>era d'lndJ~tzzo op- presentati i sm~oii ero! nella fssimì con !'.attenzione con-tre e frammentarie manifesta- plice fallo ch'egli venerava De- posto al mo. Non si puo trru'CU· Tebaute di Stazio. E' r:sai:uto (Continua a pcg. 8) Pag. 3 A lb1trn di, Gi,10 Rossi i \ '11'0 I:O'SI: Rilrnllo G!~O r.o SI: Firrurn I\
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