la Fiera Letteraria - XI - n. 4 - 22 gennaio 1956
Pag. 4 LA FIERA LETTERARIA Domenica 22 gennaio 1956 N h • t • t ta di quel che è fatta: tutto è immenso nella fede, Da OIl a mal nl e Il l O vecchia ormai. sospira so . ~;l::.;'d:n~ 11 fJ~'fs1~ 0 ;g~~ f : . latti le labbra. (Continua et.a pa.g. 3) to che odJablle è l'Io senza colga da un qualunque pa- E lutto que~to è nato las esperienza, e arricchita dal• Dio (come è l'io che non ha libolo l'anima sciolta cli Nic- st J\li p~rrt>t~ impofibile, l'esperienza del poeti che presenti che le sue azioni), colò di Tuldo: e Io voglio•· toiss;o~~toe n~lli 1~ee~i ~°;;' e;:li tiene a maestri), e non e che l'io senza Dio merita 3. nlera anche per Glulloltl. lo è dall'altro (perché sul un cataclisma, e che Il cala- Talché abbiamo tutti la no• piano del Giuliotti si tratta clisma torna ad essere il Dio Leggo un suo capitolo bel• stra Pale·tina; e in essa quel di un'ansia Irrisolvibile con che re nd e all'io sacrificato liss1mo (La mia vUlà) che sl virtuosi costumi che furon l'espressione della poesia), è alla morte la sua verità. trova In e Calendottobre >, la più schietta prova che il Questo senso tragico del l'ultimo libro e pochissimo g:~li ~tfmore. Co~legm.l ~~ Giuliotti non ha mai menti- Giuliottl tornava benissimo conosciuto del nostro auto- P ca d ~ 1~'//nf 1 se gta • t h I al. p-.·,nc,·p·,del secolo. ·,n sen- re: < ... eccoci a Valdonica sasso e tan · un PO!(gto o: non a vo uto dirci nulla , vitato e riarso di Jas u, e dl più di quello che gli con- so dl profezia nell'oscuro <la seconda allural. Forse si il mai possederne. che una sentisse la sua condizione. millantare inspiegabile del- potrebbe chiamare. a mag- lettera apostolica. Prima son Quando er,li parla del poe- la sua età, a lui che lo pre- glor ragione, Bellavista. op- , Il' M - 1 dicava dall'alto d'u11a dottt·i- pure. anch'essa - nome sto- nato. po, co ,valo. a e eg- ta ne par a sempre con l'a- h . t f L'A ge, per me (ed è legge Giu- nlmo di chi sospira a un'al• na c e era come una torre rtcamen e amo 0 - P· lioll1anal, che il mio spirito tra condizione ( < 'on un munita. Ma il nC\Stro oscuro parila. Infatti, giù in basso, è nato nelle mani di Dio, ab• poeta. se non erro. fu san- avviarci verso quest'essere c'è Verrazzano, con la cap- bagliante come un sasso da to. Il minimo dei santi è più già cosi differente da lui, sul pella. il "lago", il prato, con calce. Poi la Dottrina. Guar– grande del massimo dei ooe- flutto torbido dei presenti- la cipresseta che l'abbraccia. do ed adoro. in San Marco a t! >): e nella P-oesia, li Giu- menti pascoliani, ha avuto Dall'altra parte della Gre- Firenze, la lesta di S8"nt'An· ltottl, resta I esule di uno anche ii mordente della voce ve, sopra un cocuzzolo, sta tonino arcivescovo: o formi- stato diverso, di una verità di Rebora; siamo fango che ~ianlato un'immcnso dado: d d' , 1 più alta e inattingibile con travolto lavora. travolto si lcchio. Poi colline e colli- ~i1! fe~e.Pct/;~tn';, 0 ·u;;;~~- : quel mezzo. E' quanto ci fan- osserva, ed è in quell'lmpe- ne. con case. casolari, paesi, umanamente educata a resi– no sentire i suoi versi a!- to primo del vecchio dl Gre- fino a Fiesole I Firenze non stere fino alla morte: ~uello tannati. violenti, rotti, qual- ve che entlamo rivivere coi si vede) e, più lontano, Mon- spirito, quella forma, quel- che volta improvvisamente ver i di Rebora < nel'l'atto di temorello e, più lontano an- 1,. 1 . fede, - simile a chi luce non cora. sfumate. le montagne in egnamento: quel 'energia delicati. e Il suo linguaggio di un volto quell'ossa quel costruito per necessità con il vede - mentre essa schiara. piS t oiesi. • l'anima. E ·10 non sono eh~ materiale linguistico asceti- le fatiche assorte•· Perciò Questo paesaggio è il un pover'uomo di oggi. pie co. nudo, immediato dl altri guai se prendessimo a consi- Chianti dove, sul colle di Lu- no di nefandezze. di torpo– poetl che erano arrivati a derare li Giuliotti second~ ciana. sopra Verrazzano ri, di incertezze. Ma in fon· quelle espressioni risolven- uno spirito reazionario guai (avendovi il babbo fattore) do son quello che fui. E l'o- do in esse, compiutamente, se godessimo a rin!oc'olar!n nacque il Giuliotti. E questo di e· r a· • f 1 la propria di perazione. Se tale e a_uale. guai. se smentis- paes8"ggio, ancorché io l'abbia ~f;:so e.,{fe~~o'°c~e '::~a ascao ammira Dante, Villon (che s •mo ~•ò che poi Slamo ~I visto ben poco, io l'ho nel glia di sasso del Chianti: che ha tradotto in modo ecce!- ventati. cattolici che abbia sangue. L'ho nel sangue ere, h 1· I t ) l 'A . 1· . ·1 e· mo _fatt_o Pa.ne della nostra d1'tato da m,·a madt·e. che co~. a sempre un verso tall' ien- en e ' o ngio ten. , tu- li it d U " te. e scagliato un fischio !lotti fa come la fqrmica che PUSl .amm a. sangue e a sedici anni più di Giuliotti. ronzante, la sua traiettoria trascina al suo n,ldo il grano no st1 a menetta, veS t l del no- gli sopravvive, ail'lcoPa serena assoluta. un tonfo, il silenzio degli uomini (che le son qua- Siro ludibtw. . come comporta l'età, e che si dei. come al Gluliottl quei E ~lò nonostante siamo trascorse infanzia e giovinez- CARLO BETOCCHJ tali poeti), nella sua dispera- cattohcl: la medesima ani- za, da orfana. con una sorel– la speranza di una sopravvi- ma _vera, ~reata d~ Dio, ci la, in casa d'uno zio prete, venza invernale. La cui fati- sostiene: 11 medesimo scie- santissimo sacerdote che a ca è ridicola. è degna delle gno oer qualche peccato che quei tempi era priore di Vie– esemplificazioni di una mo- è più profondo del nostro chio. Mia madre ricorda la raie corrente e utilitaria, quando, come pare, Dio ha madre dl Giuliotti il padre quella delle nostre solite fa- pe,,messo ohe Ci nutrissimo Giuliottl bambino,' i loro pa'. vole, pensate da contadini persino del peccato, purché renti. For~e la vide andare come Esopo o come Fedro. ci nutrissimo. Come dice San in santo, la mamma di Giu– Ma che sian coni nere. le tor- Paolo (a Timoteo, II): « An liotti. a suo tempo. Quando miche. e in fittissime schie- che se siamo infedeli, egli ri- le parlo del Chianti, e le re ,·o!te tutte ostinatamcn- mane fedele. non potendc rammento i libri di Domeni– te a una mèta è un coman- rinnegare e ste so>. c9. quando le !eg1so una pa– do più alto, il frutto di una Non voglio infatti parlare gina sua col nomi che s~lta– certezza che supera la me- da eretico. ma parlo coi cuo, no fuori, freschi, odorosi di schina importanza della vita re alla mano, da figlio di luoghi. torna nel viso di mia di ognuno. Ripenso frattan- mia madre: se ho la mede- madre un pudore, un lieve to a un luogo di Giuliotti, sima fede che Cristo mi la- arrossir giovani•Ie, un lucci– non ricordo più quale, dove sciò nel cuore, perché treme- chio festamte delle purpille, iq egli rammenta anche il Pa- rò se sono venuti i temoi che tocco incantevole d.i certe scoli: P. ripenso a « Il cioc- la mia volontà è tanto più ore in cui f,u giovinetta. ;n co • di Pascoli. Nulla elle ka.gile, quasi impedita? La cui fu, forse. innamorata. E sembri cosi lontano dal Giu- mia volontà si rilarà sul ci• mi par di vederle svolazza– Jiotti: e tuttavia c'è. nella ap- bo maligno che oggi mi loc- re intorno alla testa piccola e parente stoltizla delle vite ca; io voglio resistere, e a bianca le rondini chlantigia– singolari, nella loro certa e questo punto il mio senti- ne; ma mi sbaglio; sono i indliesa cata trofe (qual'è mento st congiunge con quel- tocchi dell'ore che da•I cam– nel poema del Pascoli) (e lo di Giullottl, ci ritroviamo panile di Vicchio, scandiva– noi aggiungiamo che è an- tutt'e due nella parola di no quelle delle quotidiane che per la loro cecità, quasi una Santa che entramhi orazioni e faccende, ed han– una colpa), qualcosa che amiamo. in quell'intrepido no figura dl angeli. Ecco che oscuramente si lega alla se- grido dell'ammantellata se- cosa è la fede in Uill'anima ~~n~1io~~ne!er 10 iruli~ttt d1i ~!?1~ c~Fv1~!e 1 b~~rf~ l~~cc~1i ~rt~~~:;e~i~ ~~im\~~ò ~~~ suo santissimo pre entimen- lenza alla stessa perché ac- mollica della nostra vita, fal- Ora uon è più solo co con !rasi mordenti; dove– va e voleva farlo; era il solo modo per riscaldare Giul!ottl; dopo di che Paplni lo stava ad ascoltare, ed era spesso un discorso gesticolato e infoca– to, bello e furente, una di quelle improvvisazioni che sono concesse soltanto ai poeti. Poi, sul più bello, Giu– l!otti tirava fuori dal taschi– no un enorme orologio, si accorgeva di aver fatto tardi e che la corriera partiva, si calcava sulla testa 11 monu– mentale cappello a cono e partiva, col volto acceso, pro– mettendo, ali'alTliCO e a se stesso, di ritornare al più presto. Ma Giuliottl aspettava sol– tanto questo giorno. Nel suo cuore Il mondo era morto da un pezzo; era diventato una favola che gli lmpediva di guardare più In alto. Ora che anche l'ultimo velo d'ombra è scomparso. ora finalmente, Giulfotti non è più solo. BRUNO NARDl:-11 L'<,OlHO I\TEROJ:, se d' "" a,11ticlericalis»t-0 di tra,·k, <tmo dei più amorosi,doVtbto fare dOPO la seconda,_ m.aniera e d.'1b,itipo di pe11-c1·i,sti,ani e tlno dei più c@m-fovece si a/fiochi. Per a1•e, pi,ii che. ristampando nella siero di tipo masso11ico >, co- mossi POeti che abbia 07-gi t,·oppo g.-idato1 Oppure per Loggia dei busti (Va/lecchi. minci.ò nel '13, con Tozzi, a l'Italia>, Indi, uia, uia s ac- ché il fatale aggrava,•si dei Fire1tze, 1955) la fraterna Sie11a. d.all'alto della Torre. ca/arava e no11 risPOrmi>:wa tempi ha, finito col subissare Testimonia,nza già premessa e co,iti1lltò da solo, 11el '20. botte. O.uliotti è, per l ui, ogni t tmana voce e ormai c'è a Calendottobre. è tornato a co11 la feroce A•nto!ogia dei < prima d.i ogni altra cosa, u11ca.so che, per richiamare al· parlar di ltti con tono rwen- Cattolici fra,ncesi del secolo poeta, tln vero e ispirato p oe- l'ordill 8 , spiegando e persua dicatioo. « E' famoso e insie· XIX e con la trucnle11ta post- ta, ,,., poeta roma11tico di den.do. riescano meglio t·oci tna 1na1conosciuto. Anche tro lace,·bian.a s110.ratoria de/. espressione cla,.ssica ... »: «poe- 1neno ; ,-osamente avocalitti coloro che hanno per lui ,,.,, l'Ora di Barabba. Finché nel ta a1tche qnando narra e 1·i- che di quell.a cU Gi11Jiottir certo reverenziale a/letto v'è '23 s'aJleò co11Papi.11,i e diede corda, poeta anche ne/.l'indi- Ma q11,sUcidell'irci-indi,qna q11.alc11no che 110nha se11tito bellicosa mano al primo to- gnazione e nell'invettiva ... >: zione è sempre stata wia ta– e penetrnto la sua sostanzia mo dsl Dizionario dell'omo « poeta di nascita, d.'istinlo e stiera di s11<1. prefere,tza e le essenza.• sa!,vatic\J. « Salvatico è colili di 11at1<ra; poeta nel senso competenza, qu,ant1mque ;,, Ma ci f11 veramente qual che si sah-a... • E a megliu a,r Liere de l Carducci, paeta passato abW'! anche attinto Ctltl-0 che ebbe « per /lbi '"' salvarsi dalle lerce .Qrin/ie nel sen.so fanciullo de! Pa- soprnttutto l etterariam ente certo 1-everenzi<J,/eaffetto• r del c/,emowio, respingendo e sco li... • da quelle dell 'ira-od.io e de/– In sede di necrologio e sop,·a maledicendo chiu.nque no>t la Di fronte e, tanto catei,ori- /.'irn-fnr o.-e, p er l!f i1w ettive e foglio 11011 sospetto si sono pensasse (e non la gridasse/ ca e reit-erata afferniazwne, per le sati.re che lo han reso letti c11ho i apprezzamenti come lui, il Gi•iliotti provvi- Ci sarà lecito, anche oggi, di,· famiger ato. Da1>p1·im.a: • ll intorno aUe site opinioni. de co11 altre racco/tP: Tizzi e sommessame»te la nostra e Clt,/to 1)8r la beUezza morale < Si era vreferito lasc,ario fiamme ( 1925). Polvere del- soste,iere che ima nicchietta quasi w1ive1·sal111ente cher garbatame>tte i.11 disparte. l'esilio (ln9), Pen;;ieri di un net Museo sto1'ico della Let- nita, lo obbligava a s/rei,iar• fargli intorno il s ilettz to, pe,·. malrpen;;ante (19361, Ra.ccon- teratu.-a i.taikt>ta sarà. ,;,wece, e a rovesciare ,qli ido/1 pii, chd fosse vi,, c/ti ,a.ro ea evi tini rossi e neri (1937), Pen- presto o tardi, accordata al uenerati da q1iel/.a doppiJJ de11te il co11trasto con la s1w ne oenneltli sca!pe!U ( 1942), Gi1t,Jiotti i11 q11.anto < omo ne- ciunn.a glia. letterata e il/et tesi. La ~ua,le consisteva "' Giri d'arcolaio ( 1942), cni per ro >, < 01110 salvatico >: in tera.ta . che no11 si c11rai;a o "" Cattol-1cesimo i11tegra/e e 1ùtim(t s'aggi,mse quella, 1111 quanto, cioè, < scote,,natore si beff ava di Dio>. Pi,, tar– ,nedioevaJe, t1ltto triregno e po' alla rinfusa, di Qa1Iendot- dei Tartufi e dei Tl'issotti11i, di: < Chi oserebbe e11t,-are in scettro. spada e monarchia, tobre (1952). fmstat ore dei »tedioc1'i, de, polemica CO>t /'u.ragano, col in opposizione al Cattolices,, ftfa. di tanto lavorio reso vili e d.ei b1t//oni •· o al men terremoto. o con /,a Pf>S/'e?O mo aeg/i altri, i pitì, 111ess,s1 pi,t, si>igolare dall'ispirata /o- di q1 1el/ic he, come avversari, chi potrebbe riagitare l'anti al posso con i tempi ... • ga i11q1lisitoria e dall.a brn- a /Ili 1·eclzio11,a.rio sembrano oo sferza dèl/n atirn. men- « Esu./a d.al nostro conipito ma scam,atoria. q1wle trac- tali e 11w,qari non lo so,w1 tre la pi,ì coriacen insensil>i rifarsi al la fortuna che le eia 1'inu,,11e 11ellestorie lette- TaJe circosta11za, me,it,-e scol- /ità m oroJe v~ di/f1:ntd!"l1dw1 teorie giuliottiane posso110 rarie? Qiwsi nessuna. tra,uie /ig,qe la /.egitti111ità della sua d.ro ' "' capo nll'altro del 1no11- auer avibto nel nostro Paese. /1,ggevoli m,mzioni 11eUe cao- polemica prop.-io ,,, q1w11t odo?. .. Ne/l'inerte accettazio Tale /ortw1w, del resto. si,a tiche accozzaglie dei cosid- dourebbe auere di pii, sacro- 1'8 del vresente scardinamen– detto di passata, si nduce M detti < scrit tori cattolici• o santo e d.i me110 mondana- to. qw1l1mque anche ti.mi.do 1tn.a laconica, 11ega.z1one: nlll· sbri_qatii;j raccostam.en.lj al m..en_te t,·ansitorio. tuttavia protest(' con.tra la. civi Ussirna la. Lo scrittore chia11tigiano ?a.pini 11iv otc (o pmnivo teJ sottintende il riconosci111ento barL'tne. che ci avlJOlge e no11 ebbe woseliti né seg11a-d'lddio. Il che, a parte l'i11- di 11m.asita, particolare ars travolge, non solo n.011 è 1>itì ci: il, suo a,ppo.-ssionato sforzo giustizia, è contro quel min.i- scribendi, un po' innata e wi po,s-sibiJe m.a no,1 è 1ieppu,re di richia.mare a viva attua- mo indispe11sabile d'informa- po' acqui.sita, i11 vi,·ttì della co11cepibile >. lità ,,,,. nio11dosepolto ed i11- zione da Cibi non si può p,-e- q1wJe a noi se-mb1'a che si Cosi è accaà1tto che, q11a,n– cenerito da secoli, non _qene-scindere. Perché se è vero, debba conferire consiste11za do J!iù w·ge,ite sarebb_e~tato rò u.11molJÌmento e nemme- com'è ver o. che la nostra Let- lettera,·ia alla su.a battaglia il b1sog110de lle sue diffide e 1u, una corrente ... G-iuliotti terot11.ra ,al co11tra1·iodi quel- contro chi spesso è sol 1-eodi •-am110g11e co11da11.ne ,G1.u non era fatto per tradurre la france se. non può mette- appartenere ad un'altra jXlr- liotti 1·i111t1 1ziò alla polem ico fa azione il suo pensiero ... > re i1' linea, siti fronte di bal- 1'0CChta. e da uomo del presente ~ Troppo sbrigativo e tl'O'ppo ta!7li!J clel secolo XIX, pale: Coi _libri aJla mano,. tra. il q1bale.a,icl~ d.ai sito infoca{'! 1·id1Lltl L'O me,,t re sarebbe da m1st1 cattol1ci del calibro d1 poJenusta e i,/. pastu. in G11,- pll11to di u tsta, a vrebbe pu; riesa111i11areda appro/011dirc w, De Maist.-e, di 1m Hello. liotti noi d iamo la palm a ai c>..e m.a; dov1tto rimanere - proprio il ,iwtivo e l'effetto d.i 1,n Veuillot, di un B/oy, a primo, pur sape11do.di limi- si venne trnmuta;ndo_in iwmo di ilna simile disparità di con- maggior motilJO ,wn si d.eve tar11e il ra ggio d'azwne . Del deJ, passato . « Dei miei coeta– cezioni. Di un disinteresse che trasciu-are la prese1iza di iui 1-esto, anche 11ella raccolta, nei.. q1w.si t1<tti sono già ca mal nascon.deva la rep1usio- Gi1ùiotti. Cadendottobre. i11/eriore alle dnti l'u110 dopo l'altro, l 'u.no 11.e .. Di"" isolame,ito che so- E dunqiie Papi,ii 110,i ave- alti-e proprio pz,- la dimin1ti- ~,t,/J'altro; e quelli che anco• ,nigliava all'abbandono ... Di va torto qu,a11do lamentava ta baldanza e per la snut,,Ssa-ra stamu, 1'itti, e i-O co11 loro. !lit giiutizio che incorre nella l' i.nclMione di Giuliotti i1\ ta p1<ngevolezza degli scritti crw.ramto t1ltti; forse prima ·inesattezza di affermare che quella categoria di scntton lit prosa e '" verso !cnt1c1 d1 vedere, com è ne, voti, c,è Gi1ù.iotti < in ta11ti anni d.i cili è toccato in sorte d'esse- e /idei, apologetici e memo- che non desidera,t-0 vedere. ritiro n~n poté mettere in- 1·e fa1 1t-0si e i11sieme scono- rialisticiJ di Cibi si compone, Sol!], a resistere è la fede nel si.em~ che una prodnzicme as- sci11.ti . Se,ionché G-iu,iiotti. a il «pezzo> bu,0no non era: l'« 1111plaoabi.lef11oco del/' A– sai sc arsa ... • voler e ssere esatti, più che Oh.in:iere e patate fri-tte'? E more> che « _bruc_erà '?gni La verità è che - come _ab-famoso era /amigera~o: i11gmv1 non e,-a,.come ~emp,·e, sxcume, illuniinera ogn, te biamo letto i,i un fogli-O l1be- quallto la conoscenza e la va.- tl POiemista, "' /imzwne ai neb.-a... • ,·aie - « allo spiritualismo di l1ttazione deUa stw ope1·a ri- acre descr1tto.-e. aà avere i! Nel frattempo non s areb– marca mo11dana Giuliotti i,re. s1ùtava110basate più sul coe/. soprauve11tq S!ll iioeta, ve•· be 111,(1.l,g_ che fra i Decani d.el , /eri la fede nel/a sola lst,tll- /iciente vo/emico, di cui era esempw, d, ]:'1ogg1a e so.e, le Patr1,i Lettere rera nato zione che ,q/,i pa,·ve iMorrut- sovra.cca,·ica fino a s<!OPViar- MV~ il vecd,w sta.m1?0colo- a Luc,am,-i d,,i Greve nel 1817 tibile: /a Chiesa. U11anarma- 11e.che non sili requtsiti ar- nst,co c-oc1ano nch'.1a11wvae 11on_ aveva nw, r1cev1lto un le carriera di scrittore c_atto- tistici, pllr gen1tini e spiccan- stancamente le. t1~rg1de sta- prem,ol g/i ven_tsseaccorcia lico 11011 era fatta per lu,. u~- ti. Ed è giudizio dal quale g10111 dela «poesUL_r11 prosa•? ta q1!ella maggwre d1'!t,11zw: 111.q di campog11a che r,,fugg,- 110n ci si saprebbe troppo d,- No11che, a tratti, il11acerta 11e d, Clll. come po/emistn, s1 va da ogni mondanità>. E scostare se11zasbagliare nel delicatezza, q1w11do l' arg_o- rese meritevole. A ciò ctillta– non a ca.so Gil!liotti si ritro- defin ire l'autentica ·1t.atllra huinto lo consente, 1ion ci,·. to daUa. razza twca-n.a e daJ vò. fin dal '2 2, a discntere con d.el G-i1ùiotti. La _su.apiù fil- col,i e nan trapeZ., co_nt.Slfn l' esrmpw fra11cese. q1,a•ut9 laici liberali del ti1>0 di Go- trata essenza .s1nrit~le ,ion lont!)IIO profwno, tra.• ·peno- claU una non /n iiuto,tto a n betti intor 11o a certe concez10- si è sempre nspeccluata 11e1 d.1di qualche sua pagwa. Ma, bobolepmare, e da'l altro a 1ti riformatrici della società. < gi11,3tieri • cattolici francesi da P''"'-<:'PIO\ a .farle ass11me-1·etto1·,cheggwre. _Pa,py,i lo * come nella mmaccwsa fosfo: re q•w.s, un ana d1 sorpren- ·proclama < w,o de, mu grn11. Bisogna ra.s se.Qnarsi.Storie rescenza di altrettanti, • santi dente soavita f)otette essere et, m:osator, che abb~ ogg, lettera.rie d.el Novecento se neri>? . . . . . il contrasto col suo stesso l'lta,lia >: tale da ;1ot~!' sture ne am,wve rano ormai parec- Dove r1uscwa d\//tcile con- os,~e>ttato . rigore circostante. « accanto a, •I-Ostri p11<ecce/ chie e d'og 11 i specie. Ma solo ti1t1ULrea dar ragione a,l Pa- Pu, tardi. allorché . quella lenti prosaton c!e, 1XLSsat1 se ill quella, gilel/issim.a, d.el pini era - nel vrosieguo della a.sprezza faUenuò. d., m_olto co li•: se 112-nperaltro ,:a so Bargellini ( 1950) è dato di c alorosa Test;monianza pre- e lo s_ta/!1/atore st 11t1lto m n ~iglv7.re ad a/cimo. No, no,; rinvenire qu,alche ragg1wglio messa a Calendottobre. 1110C(!lll11ttserato1-e.anche I.a pre• ct spmge re,no tanto oltre sul conto di Dome11ico Gill· valida ·per t11.ttala Sila opera, d.wazwne prese_ 111, tono ras: Ma nterren!mo .Qllt,,Stoc!te_ li.otti. Nel capitolo sopra Il a.cominciare dai versi d.i Om- s~_q ,i.a.to . Le _ant1ch~q,postrof, (teUq, d.1 1~stin _de, Polem.'st1 sentimento cattolico e Il bre d'un'ombra ( 1910) qua11-s, sc wlsero m sosmrt. . •~aJU1·1 u. ,qwv.ti a 1/e ram1/1ca e Frontespizio>, il ricordo e do insorgeva e muoveva sde: . E~pure q1i&l/e_che per Gfa- zio•H 11 ovecen te~che. :non s l'elogio di '"' così accanito e qnoso ri!nprovero l:_01:troq11.e, lwtt, furono ,er, le bassezze cont~stasse al G11thott1 1/ qra tmce 1tltracattolico scnttore tanghen e q1ie, tupim che, do- e le. sozzure e le vsrg_ogne el d.o d « omo nero•• eh~ _fu wc potevano d'altronde manca- ve,ido esprimere '"" parere le p?aghe d.e_llaSoc_,etae-del- per eccellenza _lmche . il nerr ,·e? In piil c'è la precisazione sia G i,ùiotti, _si sono < /er: I.a _Modermta, t1<1•~• dal d1m1- non prese a stmqers,. Ed. è che mentre il Frontespizio 11t.a.ti a l 1,o/e111.1sto dell'Ora d1 n1ure, vem,ero poi svavento- peccato che lo sbvrncnmeltlo ebbe sereno inizio 11el '29. Barabb a e al ,qiuliice dei Pen samente a1t!nentando. Ma. se,coinc~•md.o coll'abbibi'trsi de Giuliotti a lanciar « la s/idq sieri di un malpensante>. dovo la vri11,a guerra 111011• tenip,. 11011 fosse d.wenttto l:1 dell' i1ttrà.nsir1enza cattolica q1wsi che < questo preteso diale lanciò il grido dell'Ora I minoso. . contro la sufficienza borghe- selvatico> 11-0n fosse al co,i- di Ba,rabba, che cosa awebb6 ENRICO FALQUI (Continua da pa.g. 3) UNA PREGEVOLE EDIZIONE DI SANSONI , )f. U A POESIA DI RENZO LAURANO * Greeia ••rekha.rdt 1 Presepio ro1naoo La storia culturale che vuole penetrare nell'intimo dell'umanità tra,– f1assclta è rivelare ciò che essa era, voleva, -pensava, intuiva e poteva * ANN.11.!Bàlf..,IE JPALOSCIA Jacob Burckhardt lavora it rendersi conto del tempo usa-I lo. dalle belle _fattezze che fo– pro!ondltà e non Ln superfi· rono come misura di esso le st1tulsce allo studio anatom co c:e, cioè In Intensità e non in Ollmpiadl che erano l'esalta- la contemplaz,one della ,be}ie7: e~:tensione. La Civiltd greca _ zlone dell'eroico e della giovi- za fisica! ideÌhzzantdol~., vi~n una pregevole edlzione Sanso- nez;za. Anche nella data cl mi- tastico fino a pun °t 1 8: nl - è una storia per i non sero il loro cuore! Cosl i Ro- re nel sogno del_ mi O ~ re~– fiiolog'i, ci dice l'autore nella mani si servirono per Il cal- lista. !tno a considerare ,l m introduzione ammesso ma non colo del tempo dei consolati, to una realtà_. bizzarro no ! concesso eh.e esistano storie in una ulteriore manltestazio- cercaTe « la libertàit~eUa 1 /egll-l per una certa categoria di per- ne del toro splrito politico e la.,, e « la regi°1ar da 1 ne 10n un sane o sono stor'e o sono giuridico. Nel Timeo di Flato- bertè. n, armon z:zan ° e . pseudostorie, speciflÒazione che ne « l'annoso sacerdote saitico » mondo d'immagini 1 eterne, 1 l 1 io non vuol essere un dispregiati- dice a Solone: « Voi Elleni sie- vanissimo tedd ero co, I atie~u-1 vo ma una distinzione perchè te sempre fanciulll; non vi è tnternamen e a una nq }f.. T!tiro e MeUbeo pastori, entrambi morati al ,ierof1mt-0, tra di loro, sotto il ciel di 1tna palm.a, atte11do"o U Sig11ore della Eglogc, Quarta. I ,·Mcelletti d,i stag11ola dei Padri Cappucc,11i recano tln J,·esco al mwre dei m.a,idria,ii orie,itali. E i ragazzetti, nei presepi, son b11,01ti a ttLtto fare. (Q,umdo ero mozzo d'altari 1'01' la cedevo a !lit gatto, ma ib1t contegno esemplq,re...J NeUa stalletta, vergi!ian.a calma cresceva e attesa enorme dt un. bambino. GU1, « all'twm la mano Ei porge>. E i ragazzetti E i ragazzetti qu.este cose sanno bene, ma ai rusce1lettt lutn da abbadare. REZO LAURANO le 'cosiddette pseudosta'rie pos· alcun Elleno che sia vecchlo, dine senza f"c~it~h~ 1\~ sgi1~– sono essere e non di rado lo siete tutti giovani nell'animo, ge nella pro on h e s 1~ sono, ottim't lavori. perchè non possedete un'anti- t? a indaga:e c e I cosa s 1· Il fatto che il Burckhardt ca conos~enz~, un'antic~ dot- ~iuf~~ i~ ~~k ~, vuo e, pensa, lavori In profondità non può trina, un antica scienza.' ANN_·_rn_A_L_E_P_A_L_o_c_•_A_::=============== essere preso a criteno per glu- Il mito e_ra la cond;zione dica re se egli atibia !atto una della l~ro giovinezza; quand~ , opera di storia o no. Lo sto- una scienza avesse te~ta\o d1 IL GRANDE DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DELL UTET rlco deve penetrare nell'Inter- portare in esso un Po d orcH- no della vita del popolo che ne, i Greci l'avrebbero per~u• si è preposto di indagare e di ta. Le basi sociali della v1t_a * CULTURA EDIVULGAZI I\ illuminare 1 suol costumi, greca furono la famiglia, 11 ciò che pensò e ciò che creò, matrimonio e il principio di dandone una rappresentazione proprietà, naturale evoluzione più o meno viva, più o meno d'un primitivp. cu!to d.egli an. colorita, secondo la. rlcr.hezza tenati: alcu_m 1nd1vidui si rac– espressiva del suo spirito. La- coglievano intorno al focolare varare in intensità o in esten- e veneravano i defunti che sione per giungere a questo ri- avevano in comune per lega– sultato è una questione di me- me di sangue. Dal possesso CC?- todo ed i metodi non sono mune del sepolcro nacque 11 Tra 1 moralisti e gli studi<>- )(... nelle sue caratteristiche edit<>- buoni o cattivi per se stessi, <e .ghenos n, la prima entità so- si dl etica contemporanea, e ~ii~• ~~f 1 ; 1 PJ:~o J~~!~~~ 0 ~~~ ma in relazione alle condizio- ctale, Dei succe 1 ssivi sviluiPPi di p1ù forse nella comune coscien- d'I GIANNI GRANA nese, Indubbiamente nella sua nl storiche del periodo preso questa entità lno a g ungere za dei molti taudatr.,res tempo- in esame alla riuscita della. alla polis, l'autore contessa che ris actl no talglci d'un pàssa- ~ 1 ~t.t~~o~~~l~~~a, r!~i~~~e 5 ~ opera. ass~i poco si può dire con to rom~nticamente idealizzato, più gran numero di Individui u i t · d Jacob Burckhardt fu un ap- certezza. ricorre da tempo in istentemen- ad una più alta coscienz.a mo- ~~~;ct:i\ r{u0~';,~f;t~ d~~la ~ut profondito cultore di studi sto- Aveva ten tato di darne una te un luogo com~me: quello rale e sociale proprio attraver- tura contemporanea. Né si trat– rici in generale. d'arte in par- soluzione ~ ~st.el de Coulanges, concernente la cosidetta «crist so la conoscenza, se è vero, ta va subito precisato, e del ttcolare. Era nato a Basilea, ne La C1t e a.n ttque, ma era della civiltà)), una crisi di cui come voleva 11 filosofo antico resto balza subito all'occhio _ nel 1818, avendo !ra gli ante- condizionata da un~ sviluppo anche noi si~mo, non v'è dub- che conoscere 11 bene significa'. çli un puro e sempllce aggior– nati materni un protestante geometrico delle società ~ma- bio, testimoni e attori,, .ma che amarlo. namento ma di un sostanziale lombardo. Nel 1837 aveva rl- ne e queste "non sono f1_gurenon cl sembra sia pm lecito Questo fenomeno Ci riporta rinnovamento anche negli stes– cevuto lezioni di letteratura geon\etriche, mn esseri vtven- conslderare catastroficamente per qualche analogia ad età si criteri d'im ostazione cultu– italiana dall'i~gegnere italiano ti che perdur~i:i,o e conservano come un tragico tramonto del- trascorse, all'Illuminismo sette- rale. Pur ma~tenendo inlattl Luigi Picchiom, carbonaro pro- la loro ld.e~tita solo In quan- la civiltà in assolut~. In un centesco e all'antica Sofistica, il principio informatore della fugo a Basilea. Viag~iò a lun- to si modificano pr?fondamen- certo sei:so è pens~b1le ~he la e contribuisce a richiamare per opera precedente, che essenzial– go e frequentemente in Italia, te», av:ebbe detto 11 Glotz ne civiltà sta sempre m crisi, vi- la no tra epoca una definizione mente sintet1zzava _ secondo traendo dai suoi viaggi un La Cftta greca. Allora Jl Burck- sta nel suo dialettico !arsi, fe è sempre piu fortunata: quella le parole del «Fedele» « tutta enorme materlale d'~rudlzlone, hardt presenti che non pote- vero che una 1nutaztone di di neoilluministica. Anche se la multiforme e vastissima ma– specie del periodo rmascimen- va essere cosi e si contentò di valori è ~empre in atto e sem- forse si indulge troppo a for- teria prescritta dal programmi tale, a ~ul è legata la sua dubitare delle ,teorie del Cou- pre la vita si rinnova anche me di elargizione culturale mol- scolastici• d'ogni tipo e spe– opera piu matur~ Die Kultur la.nges. La polis era una esi- que.ndo e dove appare più stabi- to simili ai balbettamenti del- cializzazione, si è ritenuto an– der Renaissance in lta.lie11. genza naturale .del popolo gre- le, e Il s~pera~ento e la nega- l'adulto che si rivolge al fan• zitutto di estendere le cognizioni Il Croce in « Teoria e storia co. I~ profilo flslco della ~re. zione dei valon acquisiti sono ciullo, non si può tn alcun mo- tecnologiche, In considerazione della Storing,-afia >)lo pene tn- eia c1 offre lo spettacolo d un insieme la posizione .e af!erma- do negare che 1"oftrlre a un del caratteristico orientamento sleme al Meyer, allo Hirth territorio tutto mosso da con- zion~ di nuovi valon; se è ve- vasto pubblico il compendio di della cultura contemporanea cui al Rumohr, aI Kluger, allo tinue e anguste depressioni; ro cioè che nel fatt~oso trtun. materie smisurate, per tale n~ la scuola tende ad adeguarsi. Schnaase e a1 Ruskin, tra que- v~lll_',tec~e possç,no _contenere fo. e . nella celebrazione degli tura inaccessibili se. non agli Ma sopratutto si è notevolmen– gli storici 1 quali avviarono 1a d1ecme dt m1glial8 d1 abitanti, um s1 ryasconde !atalmente. il specialisti, è meri tono e degno te accresciuta l'ampiezza della storia dell'arte che e< si sentiva con nei centro, non di rado, corrompn:nento e la corro s io- del massimo apprezzamento. informazione culturale, media.o~ inceppata dal troppo angusto una collìnetta la quale nel ne esercitata dal tempo ma Tanto più quando a suggerir- te riassunti delle maggiori ape– ideale lessinghlano-winckelma- tempi antichi poteva servire anc~e l'oscuro germinare ~e.I-ci queste disperse considerazio.. re letterarie (drammi, comme– nla1:10 ... >l verso il colore, verso da rifugio dagli attacchi dei la vita futura! e che la «CflSl» ni e un"opera come il Gran- dle, romanzi, opere di poesia), !l paesaggio, verso l'arte pree!- nemici. Il Glolz ci avrebbe non è in defmiliva se non il de DlzJ,onarlo Enciclopedico rie. una presentazione delle singole lenica e postellenica, verso 11fatto rilevare anche questo. Al- frana_r! 1 ento del vecchio mo nd0 dito ora dnll_'UTET torinese (di opere artistiche (pitture e scul– rom~nico e il gotico e il ri- lora l'autore si accontentò di <di cio che è vecch!O del, p~s- cui hanno v1st9 la luce in QU~- ture), musicali e persmo eme– nascimento e il baroccQ. E an- narrare il mito. Il leggendario sa t o) e 11 sorgere e 1 e~ 111- sti mesi i pruni tre volunu, matografiche, profili delle sln– cora nella Sto:ia come penste- Teseo creò nell'Attica la pri- carsi del. nuovo mo~do. Ciò è 11:'entre gli altri usciranno col gole flgure storiche e larghe ro e come a.ztane .traccia del ma polis, operando il sinecl- tani.o plu vero oggi· ~onde il ritmo d~ due all'anno). La fio- sintesi delle varie manlfesta– Burckhardt 1:1n profilo pieno dt smo della popolazione di quel- carattere conttadd1ttor10, pro- ritura d1 enciclo_p~dle alla grai:- zioni culturali nel loro svolgi~ colore che c1 introduce nel vi- la regione. E' chiaro che non blematico e an lnomico del no- de opera illumm1stica del D1- mento e per_iodizzamento e nel– vo della sua personalità, co~- si ferma solo alla leggenda, stro te~ 1 Po. deroto ad oggi. è stata piutto~ la loro ind1viduaz1one stonca.. dizione . che mi sembra indt- ma neppure tenta di soffocar- Tra I altro i paventatort di sto cospicua, ma non può dirsi A ciò si aggiunga il grande spi;~sab1le pe~ ~a comprensione la, anzi ce la lascia net suo crisi - del resto ce ne sono sta. anche oggi, specie nel nostro numero di voci relative alla. dell opera. Spinto antide1nocra- colore tlpico tl In 9gni tempo - lamenta- pnese, che tali opere quan- medicina alla psicologia al di• tico << in una sorte d'apocalis- · . no oggi il meccanicismo e II tee- to si mdulge oge-1 al « tasca- ritto alle scienze politiche e so- i gli venne allora apparendo La. civl~tà_ greca flon nella niclsmo << paurosament_e dlla- bile)) I - risPondatlo tutte a una eia li alla cinematografia allo la Bestia che ascendeva super- p_olis. « L onent,ale, c~l su~ di- ganti)): questi fenornem avreb- esigenza d'informazione perse- sport al giornalismo all'abbl– ba, l'impeto crescente e incoer. ~tto sacro e .1 eff~tt.ivo dISJX?-bero un ~iflesso immediato di guita consapevolmente e in mo- gliamento ecc. cibtle della democrazia, che t smo, era pngiontero del ri: incalc~lab1le portata sulla. no- do responsabile. E' impossibile insomma dar metteva capo alla rovina del- st retto onzzo:1te del suo st a t o• stra vita pratica, che ne rlsul- L'opera dell'UTET - che è un'idea non insuHic1ente del l'Europa e ai nuovi secoli di s~ presso_ gh Ebrei l profeti terebbe perciò troppo rigida: anche l'edltrice della fortunatis- grande 1avoro compiuto da cen– barbarie ,>. di_ yolta m volta eserc1ta_rono mente strutturata, ma assai slma Enciclopetia Pomba per tinaia di studiosi italiani per Gli sembrò che il peccato enti~ al vigente tato dl co- pe!I,10 sulla nostra stessa vita famiglie, di assai minori pro. quest'opera che secondo il pia– capitale della. democrazia fos- se, ciò _av~enne solo .da un spir1tu.ale ~he subirebbe, a dett~ porzioni - ha un carattere di no editoriale raggiungerà l do– se l'ottimismo e abbracciò il punto di ~is~ teocrat.ico, do- di tah cnti_cl, un processo di alta divulgazio:1e culturale. E djci volumi ma che assai pro.. pessimismo: Schopenauer di- mandandosi cioè se Geov a ve- meccanizzaz1one disumanante basta porger IO sguardo allo babilmente supererà di alcune venne << 11 suo filosofo))_ cosi nisse rettamen te onora.to o no fortemente !~quietante. Non è elenco del collaboratori. innu unità questo numero. Aggiun• amava chiamarlo. -Questi sen- n_ella .fede e ne l.la V1t al>. li nostr~ intenzione, tn. questa se: merevoli e degni di credito, eia~ geremo solo che volutamente timentt e questi ragionamenti cittadino della pol!s o ttenn~ .di de, d1 ~ntrare nel dibattito. 01 scuno nel proprio ambito di escluse appaiono le voci lin– lo spinsero a fuggire fuori del prendere una p~1zione ?nt1ca basti due che questi timori non spe~.ializzazione scientifica: tra guistiche e lessicali che forme– suo tempo, a cercarsi u: 1 rifu- verso la sua soc~età e d1 met- sono affatto lnfon.dati, che que- t p1u noti l'Abbagnano, l'Alma.. ranno oggetto di un distinto gio nella stor:a, ed egli scelse terr:1e in discu~s1one l'or:ganiz.. sta d~agnosi è diff1cilmente con- già, la Tea, il Brizio, lo. ~ca- Dizionario della Lingua italia– il Rinascimento italiano, in cm, zaz10ne: da Esiodo a Anstofa- futabtle, i:na che insi~me aque- rella, il Mila, il Prampohm) il na, esemplato sul famoso Tom– soleva affermare, che rosse na- ne, a Senofonte, a Platone, at- stl aspetti di negatività è !aci. Quazza, il SalvatoreUi, ecc. mase<r-Bellinj, previsto in quat– to l'uomo moderno: l'uomo-in- traverso opere di poesia, di le cogliere e d~fin-ire nella nuo- Il Grande Dizionario non è tro volumi sotto 1a direZione di dlviduo. Antistorico, quando teatro, di st-0rla, di filosofia u Iva !~rma di. ~1viltà in /le;i an- nuovo alle stampe: fondato Salvatore Battaglia. E infme teorizzava, scrisse opere dis to- Greco della polis mise in di- che mnegabth sp~ttl da van- dal compianto Pietro Fedele, accenneremo alla parte mustra– rla vera grazie alla sua sens!- scussione lo Stato. Aristotele zamento ~ di conquista n_ons.o- esso ebbe una precedente edi- tiva dei volumi che è degna bllità all'c<uomo sofferente ane- definisce l'uomo animale poli-110 materiale. Diremo d1 J?I':': zione in dieci volumi che costi de1_testo. Alcuni dati: solo il lante ardente come è sempre tico. La riflessione filosofica q~este .nuove ~orm; della c1v1l-tuì a suo tempo un gran- primo dei tre volumi sinora stato e sarà>> e ana naturale nacque sul fondamento di quel- ~a, ~ 1 valori eh esse _recano de successo editoriale, con la usciti reca 9 cartine geografi– attitudine a cogliere l'e enzia. la politica giacchè i primi fi.!m se_. sono senza dubbio una denominazione presto divenuta che, 5 tavole a coloro e 56 in le e il tipico nelle manifesta. losofi greci furono uomini di creazione uma!'la:. eh.e senso ha famUlare del suo ideatore, di nero e in rotocalco fuori te– zioni spirituali dei popoli. stato e 1a partecipazione viva ldun~ue ~steggiarh come se im- Fedele n. Ora. esso appare com- sto, 754: illustrazioni e schemi. La << Civiltà greca» nacque dei filoso!! ai problemi dello po~t1 . all uomo dallesterno, da pletamente rinnovato, se non GlANNI GRANA tra il 1872 e il 1875 come sta.to fu uno dei caratteri tipi- un ~dwsa potenza a lui nemica? un corso accademico in cui il ci de lla filosofia J?reca. I [! altra parte, an~he queste Burck hardt si proponeva di re- Ed ecco 11 ritorno indietro a I reSJSt e~ze, a volte c~ms~ e 0st i– sta.re << uno studioso tra i suoi cui era costretto a sottoporsi nate, _r1sult9:noinev1tab1l_i, tan- 5tude ntl. un compagno di lavo- un sistematico Dopo novecen- to plu oggi, qua nd o ~1 pen- • ' • • • , • • 1 posti alla reale grave difficoltà ro e _d1 ricerca)> e premet~eva to. pagine su!lorgamzzaz10nelche tutti avvertiamo di adat– che Il loro compi_to, al dt là socia!~ della vt;a greca, ~opo tarci a questo ritmo rinnova. dal f~re ui:ia stona politica e e 1 ssers1 spinto fmo a Luc!ano, tore, di seguire cit>è con l'in~ u.na 1 1_ndagm_e archeologica E: 1 autore deve tornare agh ar-1novazione del costume e del– fllo. og1c3:, già ~rgomento d1 cai per parlare dell'arte greca .. l'etica la corsa ammirabile al eccell~nti trattat1. sa_rebb~ sta~ La. c~ndiz1o!1e.necessaria_ della progresso scientifico e tecnico, t~ << ~1 fare una stona dei ~o- att1v1tà_ art1st1ca. è la libertà. [di ridimensionare 1a nostra vi– ct~ d1 _Pensare e .delle concez10: Un artista non. libero è altret. 1 ta, la vita pratica e più quel– m dei ~re~i e indagar~ qua~1 t~nto. lnconcep.1bile e contrad- 1 la dello spirito, su questo ritmo forze v1_tah, _costruttrici o ?-t• d1ttono che 11 voler trarre I di vertiginosa evoluzione. Ed è struttrlci, agu;'!ero nella vita opere d'arte da soggetti rigo- inutile dire. che questa di!ficol. greca>>. La chial!lava « Stona rosamente 1mpost1. e< Presso 1 tà è principalmente avvertita culturale)) e aggmngeva tutta barbari d'Oriente, oppressa da, nella cultura dalla coscienza una disserz10ne sul concetto di una potente casta. sacerdotale I di coloro che' per vocazione ed storia culturale che « vuole pet e dall'ottusità dello spirito po-'!elezione Si trovano perciò im– netrare nell'ìnti!llo dell'ur.1:anità polare, l'arte doveva rappre. pegnati in una revisione d'idee trapassata e rivelare c10 che sentare per mezzo d'un tetro e di principi quanto mai ardui. essa era, voleva: pensava, in- simbolismo i'I divino e il reu. 1 Anche quando consideriamo tuiva e poteva»; no!' intenden- gioso, che doveva essere espres- il fenomeno della divulgazione d_o che quella parttcolare sto- so a qualunque costo e non po- culturale. noi ci troviamo oggi na culturale è la storia vera teva lndletregg,t.are, nemmeno di fronte a una duplicità di e comprende in se tutte le dinnanzi a1runione con forme aspetti contradittori. Nella com– altre. animalesche>). In Grecia l'arte plessa organizzazione d'attività L'opera nmase incompiuta « non subiva alcuna costrizio- anche culturali d'uria società ed egli non dette I'approvazi0- ne 11. cc I Greci non potevano moderna, l'individuo ci appare ne per la stampa, per cui fu avere un tale clero, ma hanno da un lato inevitabilmente co. pubblicata postuma da! suo una polis che impone severa- stretto a una (croutine» che Io editore Oeri, nel 1898. mente all'artista la celebrazio- sacrifica e isterilisce nello spi- In quel tempo erano vivissi- ne di ciò che è universalmen- rito, inducendolo a quella sor– me le polemiche tra storici te valido, cosicchè lo stile re.Ila d'inerzia o pigrizia menta– cronologisti e storici sistematì- sta unitario, senza essere uni-1 le, che viene s~esso lamentata ci. Questi esponevano la sto- forme>~. L':arte g~eca . nacque al gio_rno d'oggi .. Le varie. for– ria per argomenti, quelli ero. dalla llberta del cittadino gre-1me dt compendi culturah, dl nologicamente: questi correva- co i unione col senso della s1ntes1 d1 vario. gener~, anche no il rischio dì perdersi in di- misura, 1a « sophrosyne »; que. I a carattere enc1clopet1co, sem– scussloni sen21'3fine, quelli era- sto connubio tra libertà e ar- brano favorJTe qu~sto al.larman– :i.o costretti ad andare avanti monla era radicato nella lorolte f~nomeno .. E 1n verità. non e indietro. Tuttavia, come ra anima, perchè era present~ et si può esimere dal rileva– rilevare il Momigliano, da· una nella bellezza dPlla razza e s1 r~ c~e troppe, v~lt~ 2:11che ccstu. parte grandeg2'iavano g:J An.· manifestava naturalmente nel- d1os1.)),non p_r~v1~1 ~1toli acca– nales e le His~toriae, da11l'altra la e~eganza del v_estire.e nella ~:~ 1; 1 ;ici~/~~~ziom d'll\ d~ le A nt1quitates di Varrone e ,a passtane per la ginnastica ago- d Il cl' i l' . ' ai i uo Staia Romana de•l Mommsen. nistica. << I Greci non ebbero ~ a .isc P rna m cui sono «spe- l'l B k dt f · I t che da aprire gli occhi e se- ctallstrn, e non raramente an- urc ar u per 1 s s ema- . che nell'ambito di essa, a stru- tici. Effettivamente, a vol~r p~- g~ire la,, loro natu_ra, eh.e _of- menti d'informazione mediata, netrare con la cronologia ti friva a.Jl ~~t~ 1 piu !orti im- ,e ciò perché «hanno !retta)) e mondo .gre~o, si corre ,Il peri- pul~l posi_ti~1. » , , non hanno dunque tempo di colo dt. rimanere ali esterno L attuahta deil opera non de- 1 andare direttamente alle fonti, dello spirito, cwe di non co- ve esse~e ricercata nella enti- 1 Cosa si può pretendere allora gllerne l'essenziale e dl per- ca a cui li Burckhardt sottO•jdall'uomo di mediocre cultura?! d_ersi nel par~lcolare _e nell'ac. pone te. civiltà greca, _sebbene D'altra parte il fenomeno del– c1dentaie. Si e tentati di pene- buona parte di essa sta anco-11a divulgazione culturale che la ~rare con l'ordine cronologico ra oggi, v.a)1~a, quanto in que~- società moderna conseiite In •I mito,_ distruggendone la .na- la sens1b:l1ta ': in quella_ atti-: forme sempre più larghe e di– tura e 11 valore p9:rticolanssi: t~d:ne a, co~here il I tipico e lgnitose, ha pure un suo aspet– mo che ebbe per I Greci, at I essenzla.e d1 cui abb amo det. to indubbiamente confortante· quali esso concesse di vivere to e nella meravigliosa rie- sortendo l'effetto di rendere ac: come !uon del tempo in un chezza espressiva dell'autore: icessibile alla massa un patri– slngo·are connubio di sogno- qui è li fascino dell'opera. AI·lmonio culturale che non può realtà, Quando cominciarono a l'lnterno di essa vive un popo-lessere Ignorato e di elevare un r Gino Tibalducci il 10 gennaio ha presentato al Pontefice Pio Xll il suo nuovo libro,« Poesia dell'Universo•, edito dalla S.E.I. di Torino, che è una esegesi in chiave di poesia di tutto il cos910 creato
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