la Fiera Letteraria - XI - n. 2 - 8 gennaio 1956
Pag. 4 LA FIERA LETTERARIA Domenica 8 gennaio 1956 SEMPRE A PROPOSITO D'UN VOLUME D'INCONTRI Ji ~aiole I RASSEGA-A DI STVDI CLASSICI A CVRA DI ETTORE PARATORE * Carducci, Pascoli, Sm erino Il «romagnolo» Manara, allora e og,giribelle sentimentale, amoros~,mente carducciano, ha cònsono l'animo per vivere e far vivere quel mondo di nieravigliose «stampe» letterarie 're111po di HERMANN RESSE Nel tempo del Natale, volentieri Mi allontano dalla gioia dei bamoini Cammino olo nel bosco, tra la neve. E qualche volta, ma non ogni anno, 11 vertice d lla storia diBom * 1H àUGUSTO VIICIINEILlf_..l[ Bel tempo per Bologna quel. tutto li bello è da una parte, li ln altra forma (Insieme con lo degli ultimi decenni qel se- brutto dall'altra. BenedlaloneJ alla floe del 1887 colo: tanto bello e vivo che ne Pascoli e Ferrati: un pro- e fatta pubblicare dal Ferrarl Giunse la mia buona ora, Onde da ciò che auorno a me già era In un momento liberato Tutta la problematicità politica essenziale dell' Occidente è racchiusa net tremendo periodo che v,1, dall,1, nascita della questio"e sociale nella Ro,na rep11bbllc11"a ttlle conL·1ilslo"l ,ti 1tsse1<t11me,,to tlel regime imperiale parla non solo la storia ma an. blema non solo dl cronaca e di nel « Don Giovanni» nuova ri In q L I J I b ' .,_ che la novella e la leggenda. psicologia, ma anche di storia vista bolognese <n. 3 del 19 ua c le uogo ne osco, per un @l'd, Se c'è un modo di persuader- trovato nella storia di Roma Carducci diviene un mito; a letteraria. 1:: tanti hanno ac- gennaio 1888), mentre solo al L'odore sentii dell'infanzia profondo nei •c01 1daeltluotst 0 trreatto 13 Iecgva,.m 1 tàecchoentvelmn-_ dal Oracchl a Traiano l'esau- suo modo anche Io Stecchetti: cennato a una precedenza se- n. 7 del 16 febbraio era lvi fl. [ , I• rlente termine di ra!lronto. SI e Attorno, tutto il gruppo di verlnlana nel nuovo tono poe- nalmente stampata La nonna SC11Sl poranea alla civiltà classica, può affermare tranquillamente scolari e amici, dal Panzacchl tlco. Qui sfioriamo la discus- di Severino E sono di nuovo bambino... esso va Individuato soprattutto che molti dei masslml proble- al Pascoli al Ferrar!, al Costa... slone solo con alcuni fatti. La- Ma dal carteggio risalta un sul piano dell'esperienza politi- ml odierni (statalismo o inizia- L'Università dà luèe: non so- sciamo stare che le più recenti alHo particolare che nella. sua UEllillA~"'X DESSE ca compiuta da Roma nei mo- Uva privata?; rapporti tra giu- lo dl solida erudizione, ma di poesie del Maestro (e I tempi continuità è più che Indicativo: mento cruciale del passaggio stlzla e libertà; che cos'è la de- passioni politiche e patrlottl- mutati) potevano avviare a mo- le let.tere di Severino accenna- (t,,a,d. Giovanni d'Aloe) dalla Repubblica all'Impero. mocrazla?; nazionalismo e in- che~ e di vivacità di costumi. di meno epici (e non solo i due no, per anni, 8 un Invio di sum Lo studio delle vecchie civiltà ternazionallsmo; formazione e I ristoranti e le llaschetterie maggiori ma. e il Mazzonl, li vers1 (compreso anche Il Mago, orientali può o!lrlre utile mo- diritti di una classe dirigente; sono le amate succursali, alme- Chlar!nl...}; e sorvoliamo sulla all'amico perchè li corregga e * tivo di medltazlone, come ogni evoluzione delle norme costltu- no come .la libreria Zanichelli: comune origine campagnola dei c1 sono ritornellantt sollEci'ta• altro periodo storico; l'appro- zlonali in base alle mutate eon- e scherzi, liti e burle atroci I due amici: « O Severino de' zioni a tarlo ... SI può quasi di, tondimento della civiltà elieni- dizioni politiche e sociali; natu- collegano professori e scolari:, tuoi cantt fl nido ... »; << Roma- re che egli allora non pubbll- ca è di somma importanza in ra del servizio militare e caste i contmut cc motti)> di quella gna solatia dolce paese... » Ma cò poesie senza aver voluto .-i t I ii> d • due direzioni: il valore para- privilegiate degli alti utflclah; « beotica compa~nia » lnfluisco- notizie dirette della vit,a lette- quell'approvazione. Ciò è inve.. ._,a Ili O f e I ■ it:) 1• 1 dlgmatico dell'Incontro di due rapporti fra politica e cultura; no (e nessuno 1 ha notato, ma raria in comune che ho reccol- ce senza... corrispettJvo da par- r civiltà in conseguenza della destino e funzioni della proprie- l)lso,gnerà r,parlarne) un poco to a Castelvecchio e u carteg- te del Pascoli: anche questo conquista di Alessandro si ri- ta agricola; rapporti fra poll- sull espressione del Carducci glo Pascoli-Ferrati, quasi tutto mostra donde veniva e chi sen- .•) l'&.1 •1 ta I e propone a chiunque voglia pro- tlca ed eco·nomla; promo di un c< allegro» e non poc6 su lo Inedito, che ho potuto scorrere, tJva l'Influsso. l.• • filarsi il grosso problema del• vero llberahsmo; carattere e stile del Pascoli e di Severino... cl la.sciano onnal risolvere I Quanto al ·loro carattere di l'evoluzione di un Voll<sgelst limiti dell'autocrazia; metodo i~aterla degnissima di poema e dubbi. Nella comunione studen- uomo, è giusto, si, è necessario nei suol contatti col mondo clr- per la scelta dei migliori; equi- di storia: e di fatti ebbe Il sw tesca di vita, gli scartafacci in ricordare la sensitività, le lmpen- di HER/ll[A'NN CLADIUS costante e nella sua progressiva librio fra politica di forza e p0e111a Il Mago che, dietro le cui Giovunnino taceva larga- nate, una certa misantropia maturaelone, e d'altro canto la politica di raccoglimento; in- piste del Brilli e le pungenti mente I primi tentativi rima- evolventesi In una specie di ma• civiltà politica dell'Atene del dagine sulla vera origine del polemiche elevava con la voce sero fin d'allora in n1ano del nla persecutotia che sono ne, Lascia cadere la neve dal tuo castello di nubi secoli V e IV a. c. contiene tut- diritto comune e quindi indlvl- d~l Ferrar, l'inno all'eterna Pascoli: e segni ed episodi da Sign,ore, ed avvolgici clemente! tora un serbatolo inesauribile duazlone della tonte legittima Bellezza. aggiungere ai noti ne avrei ben L . , d'esperienze per Io studio di ddelr',·t~o 1 p ere 11t lcldeelulmmiatanz 1 1opniu~ edl~ o Biancoflore, 1 tuoi riccioli anch'Io ... Ma non dà un quadro asciaci e sere muti e a Te obbedienti una civiltà politica evoluta, e ,t .- d'oro.. compiuto il prendere Severino E tace d asc IL 1 · t soprattutto pone in eloquente mmeantltcaarmllesnotneovglàsuptoi s tlele adrcarmis·,. Vero é che proptio u più llne il~~~ nel lieto (e un po' matto) splen. r~ e O are semp icemen e. evidenza tutti I termini fonda- •ls e mistico di quei poeti, Il Pa- dore della sua giovinezza bllan- mentali di un grosso problema, suprema della Roma repubbll- scoli, cantava allora in giambi ciando dall'altra parte la stan- Solo ascoltar, con quell'orecchio interno quello del rapporti fra politica cana e nel processo formativo quasi catulllant nifntemeno Ch-t ca maturità pascollana che si Del nostro cuore, una minima parte . e mor:1e, ins~ime cot modi di del primo Impero. i / 0 ~ellln_,, fhe 1- b~': li suo so. ~~!asd1~ ~~: !:r11".. ~~';, 5/'o~';,e Di Te, o Signore, che per nostra salvezza ~I~c: d~~ ;,r::10~~ie1fo ~e1c:;:;: st~M~e ~apc\f~~~~rast~~ e O damp,er - • ricava e da- gnoll » da un pezzo Io p ocl · porti tra autorità e libertà. Ma un basso e gotto politicante o val! " "'fnglre al MaeSt ro e mano un Imitatore e nulia ~i La Tua volontà a 1 atale ci donò. tutta la problematica politica un martire nuttito del più aJ- t~n•i~ig (~ ,:'~~~~ ~;n~~~~~ Severino» ma anche che l'idea essenziale dell'Occidente è rac- ti Ideali di etica politica, se Tortellos tstos quos vldetls ho- ~~ 1 u~i"i~iv~~i~/'.nf~:O~';i°0 ~i."~~ PEoiché_ noi dnon vi~iamo la nostra vita ~~~~~ ,f;fiat~ea~i~~odefl:_r~ii ~~~r:m~:~ngli ~~ce~• 5ft: :f.~~esab,f,~~~~/.emplanus opti· altro all'Alberino col nome del •ssa viene a origini lontane suone sociale nella Roma re- bertà O solo 1 rappresentanti Ferrarl « che, come seppe dopo, Jl nostro respiro diventa pesante pubblicana alle convulsioni di di una classe privilegiata, du- Ultimo a intc,;sere, con l'af- mi era stato negli ultimi anm assestamento del regime impe- ramente restia a cedere le sue tetto e la garbatissima elegan- suoi... Insidiosamente nemico »l, 'oi ci spegnamo come una luce di I a tale. rlale. E' il solo periodo storico ormai Insostenibili posizioni za delle sue pag·ne, qualche no- in una fr9:se, dico, del 19 mag- dell'antichità che trovi ancora di preminenza, se Cesare è sta- ;:~s~;~II q~~o:~:"~~.. ni~n~~~~ ~~~d~:a /~ i~~,t~°c~~~~otur Ma asco1ta: improvviso suona un q.nto ~?°~';:' ~"t;i 1 7to" ~~~~; 0 s':i°i~n~~ ~~\'f~~eniu°n 1 ~,Z':,"~~~i e iJ rimpianto, è Mana,-a Val· ta la rancurosa pena che per Voci di bambini cantano nella notte po' dirozzato; nel giudizio su dolo ambizioso che, prorittan- gimigll, In un libretto compo- tante ragioni si era accumulata N · I · · · 1 · I · I quegli eventi, studiosi e uoml- do delle circootanze ha uccl- ~~~tlt~ u~ltàa~~o~~~~ 1 di~:ng'. lro~~~g~~/~ ~i;~~!~ii,7:r~o~~ ~~~ 1~ ::~~~:70°/ [ 1 ~;::e~f'i:rfsc:l~a ~~ ii~n:c~~s~ :i~ron::nrà.a~f~ ~a~a... ~\['~~!. ~~i~r: d~'t ~m~1at~ ~~p':,';;fòt~~dtc~l";?. ~~o c:o°,;,~g~tceu~~~T!slir:~· .. ~'t ta~~il~~._1'1~~11~g~~a 1 ! Fa'r~~~: ri~"i;/1: ~efn~~;o ~~Fa /egro (Bologna, Cappelli 1955), Un Carducci. babau tera) perdeva il tempo ,, a fa, Lascia cadere clemente dal tuo castello di del primi grandi autocrati del- civiltà o è Invece - come vo- ~a~~~'.r~ aJioduic~~~"tW. 01~ Ferrar!, che U legge e li cita ;;;o/i1.s~~~e"è3~~~u~~~- gf~ttin~ [nubi ;;i~i::\~~rrl~~u~òu;i;~! 1 ~e~f:; f~gr.~ll g~tud~~};:,ncifi ~~ Renato Serra. a Giuseppe Llp. non una volta sola (e r,sallamo di quei momenti In cui la sord• I candidi fiocchi, ricopnc1, epoca delle monarchie assolute, guardo l'opera del Rambaud) panni, a Marino Moretti. quel a prima dell'ottanta). e solo ma diffusa ostilità bolognes• Lasciaci essere muti e confonderci in Te cosi tutta la travaghata espe- - la dannosa llquldazione del- mondo emlliano romagnolo rl dopo gran tempo quelle carte (e c'era chi aveva il gusto di rienza dell'Europa uscita dal- la civiltà celtica e costituisce vive nella sua lunga continuità furono del tutto restituite a sussurrargliene sempre delle E tacere ed ascoltare, semplicemente. la Rivoluzione e squassata, nel per giunta un instabile abboz.- Canche noi ascoltammo un Giovannino o a Maria. Certo nuove) lo Inducevano a una secolo passatp e nel presente, zo, che solo i secoli sucoessivt giorno declamare epicamente Severino cominciò con fama eelle ricorrenti decisioni di di- HERillA~~ CLADIUS dalla questione sociale, dal regi- s'incaricheranno di rassodare; dal Panzini li suo Boiardo) con di poeta fino daJ 1884 col mettersi e ritirarsi« al riposo»; (tràd. Giovann; d'Aloe) ml autocratici, dal tormentoso se Augusto è l'acuto, prov,i- ~ualche escursione verso altri Mago e coi primi Bordatini un periodo in cui aveva avuto " problema della democrazia e denziale instauratore di un nomi e luogo (Pasquali, Moml seguiti dal secondo nel 1886; particolati pene e noie per la ,_ _______________________ .., della sua: interpretazione ha geniale compromesso fra I va- gllano, Pancrazi...) e con qual- la prima edizione di Myricae è sorella Ida sposa là in Roma- ------------------------------- lori tradizion-all e la rivoluzio- che ritorno aJla propria terra, solo del 1891o meglio del 1892.gna, cui - di nascosto perfino ne cesariana o è solo un abi- le fUolog,a, o a:,zi la poesia. Ma oltre agli scartafacci glo- di Maria! _ proprio li 16 mar• DUE NOTI.. VOLI OPERE CRITICHE le p0lltlco che, trascinato dal II « romagnolo» M,anara, al• venili, coi preludi dei nuovi zo aveva Inviato 150lire che te- e, suo estro delle astute combi- lora e oggi ribelle sentimentale, toni idillici popolareschi, dob- neva i< segrete»; e le diceva: * nazioni, ha svuotato l'opera umanista e Illuminista, amo:0- biamo ricordare che la prima « Non siamo fortunati e io pre- del padre adottivo di quasi tut,.. samente carducciano (tanto più Romagna è del 1886(pubblica- sto ml ridurrò alla sola pensio• to U suo lievito rigeneratore· che del poeta versiliese curata nel 1882); che oltre a poesie ne, povero e infelice oggetto B'ERKELEY CASSIRER se Antonio è il più fedele ere'. l'epistolario e prepara 11 com. sparse ci sono le pascoliane rac- dell'invidia e dell'astio di tan ' de del programma cesariano o mento) ha cènsono l'animo per coltine per nozze del 188à e t1... >1 è l'uomo che più ha nociuto a.1- v,vere e far vivere quel mondo, '87; e piu ancora che I~ Eplsto- Questo può spiegare 11 par• I,._ la fa.ma di Cesare falsandone anche perchè fu in lungo con- la a Pridiverde (cioè a Severi- ticola-re momento psicologico; le dlrett ive; se Tiberio è li tatto pur con quel poeta chP. no: <e L'avrò dunque una gata ma per un confronto pieno bi mostro descrittoci da Tacito, con originalità profonda e tor giovinetta ... »I se pur pubbli- sogna seguire nella vita e ne! L'immaterialism0 del primo s'iacorpora nella filosofia moderna - Il se- Suetonlo e Cassio Dione o I'ari- mentata più da quel·mondo via cata solo nel 1902in Poesie va- carteggio Jl lento incupirsi an• condo è 1. 1 pi"ù st'giii"ficativo esponente 1 • 1 neocri'tl'ci·smo si'mboli'sti'co stocratlco disgustato dal ser- vla si allontanava: il Pascoli. rie, è da prima del 1880 nota che del Ferrar!, nomade pe.r • "'~ v!llsmo e dall'insincerità delle Da 1u1,che Io chiamò a Messi- nl Ferrar!, che ne premise ~n- l'Italia, gravato anche lui dal classi dirigenti che finivano na, ebbe il primo pane: ed eg'.: che una strofe a un gruppo di lavoro per lottare contro la * per spingerlo n el sens o oppo- lo ringraziava andando incoo- suo1 JJordattnl. Quanto poi, per cc rana>> e per la «buccolica» stc. a quello nel qua.le egli in- tro a Maria ln stazioni più lon. esempio, ad uno dei casi più (sono fra gli ultimi grigi «mot- dl AN~IBALÈ PAI..O!liClA tendeva procede re; se Cali~o- tane, sostituendo l'assente pro- citati di accostamento, A non- t; » di Severino piegato alle I " la, Claudio, Nerone e Domiz1a- tessore per le passeggiate ... ig1e. na del Pascoli e La nonna di Antologie!>. Li accomuna quel , , . no siano stati tispettivamente nlche di Guli. Ma per ragiom Severino, c'è una cronologia che triste lato di nomadismo su e Mario M~Jlll0 R0.,,slsi occu- plu significativo esponente del uno studio accademico della un pazzo furioso, un Imbecille, ln parte accennate, il Pascol, pone la precedenza fuori di di- giù per l'Italia che fu ris;,ar P_ava,eramo ormai quasi tren- neoor1ticlsmQ s1mbc,llstlco della dottrina di Kant. ma,r!volsero un degenerato e un bieco u– (come l'Or!anl) non suscita in scussione: la poesia di Giovan- mieto al Carduçci ma, in ~uel tanni. di Q!orgio Berkeley, scuola di Marburgo e per la la loro attenzione _essenzla_Imen-ranno o non piuttosto princi– Manara la simpatia che gli a.I- n!no compare in una prima re- tenipo, non ai nostri grandi: e I quando ln occasione della com- «Storia della filosofia moder- te al «sistema d1 rappo1tl IIl· pi persuasi dell'ineluttabllità tri: e in un confronto con se- dazione tn ùna lettera proprio Questo, e il matrimonio del rnemorazlone che se ne !ece. n~ >). I primi due vol11ml di que- tellettuall >> presente nei con- di un regime autocratico come verino, basato su la !rase di a Severino del « 28 decembre Ferrari li allontana: onde Glo-/due anni fa, ln Inghilterra per si,opera - che risalgono al cettl di cose ln sè, di unità sin- Istanza posta dall'opera di ce– una tarda lettera pascoliana 1886»· ed è poi a lui rinviata vannino se ne lamentava per- li bicentenario della morte. ne 1906- dall'Umanesimo a Kant. tetica, dl materia e (orma. di sare ed Augusto e vogliosi di ' • ' fino col Carducci: 8 chiede senti di tutti i colori sul pen- apparvero l'anno. passa Lo, per universale e particolare. per cui tnstaur,irlo saldamente, a co- che l'amico non « taccia 11 siero di quel filosofo. Per dirne Einaudi. ohe oggi pubbhca la 1era stata compiuta dal maestro sto di addossarsi l'odio e I so- IN MARGINE AL NUMERO SU GATTO Ferrar!». una, un tale Winso! - e l'au- versione Italiana della terza la rivoluzione copernicana del· spetti più atroci deli'ollga,-chia , . La. vivace Intensità dello tore cl fa notare che Winso! parte - composta nel 1919 -ila gnoseologia. Questo !}UOV~ senatoria. E la polemica sulle Un poeta l Cl e in una stessa per;ona dal glo- « lo sviluppo e le variazioni del pensiero post-kantiano dello Kant. considerato sotto diverse velenlsce di tutte le più accese d rffi • 1 scambio epistolare fuso quas• significa saggezaa - scopri che ,a quale contiene Io sviluppo del valore. che era nella dottrina d1 opposte tesi si colora e si in- vanne ncorcjo, onde il Pascoh pensiero, ?,I Berkeley si spi~ga- Jacobi al Frles, attraverso,prospettlve dal suol successori. rassionl odierne, perhè, p. es., s• firmava Bianco e Severino vano bemsslmo col fatto eh egli Flchte Schelhng, Hegel e, come prese vari svlluppl. I quali. ap- la parte recitata dall'ala con– ,,.Fiore n si rallenia e inaridi• soffriva d1 diarrea m 2toventù la oreéedente è concepita guar- punto in ragione della sostanza servatrice del Senato appare - TEDESCH sce. Oh; diversità tra le lette- e_di stitichezza ln vecchiaia e dando Kant. e della qualità della comune oggi singolannente anaJoga a d1 GIUSEPPE I re giovanili e quelle :.!fretta- viceversa». II (atto è che il cassirer. per origine. vengono esaminati dal quella del nostro llberallsmo Gatte è un poet_a difficile: la dal nucleo centrale e app,na tissime e aride del Ferrar!, per Si fecero veramente moltlssi- la sua posizione d_lneocritlclsta llcasslrer lil relazi_on~.di conti• tradizionalista, e le istanze so- . . . d' , esempio nel 18971 E bisogna me ohlacchlere ed il Ro I. so!- non solo non puo esporre che nultà col pens1e10 Aantiano e c,all che costituiscono il mas- ig1~;,,';;fa"'~"~n e c,i>•g~~~~ ~1st~ ;:,r,g~f (c~~e~ace. 1 ~~~~fr;bfii pur ammettere che quando li !rendone e per la sua ctlgnltà guardando Kant. ma non pùò nel quadro del problema della simo fermento della storia con- b G • • ,_ 5 1 tt' . i· I · ente 1 • La forza carteggio ralligna e speclalmpn. di studioso del Berkeley e per esporre ohe li problema gno- conoscenza. . . temporanea sono tentate spes- ene ,acin= . pagno e I an P u . ac1<m. '! te perchè il Ferrari vuole aiuto ~uella del commemorato. reagi. lseologico, al cui ampliamento Ora che la fi,osofia dell Otto- so di scovare I loro antece– che se 1~ ri/emnento solo all~ deglt ~cclu " .(" L ~mo'.~- e u~ dal Pascoli per la carriera, so- ultimando e pubblicando, per 'dobbiamo questa storia. E' chla- cento prenda le mosse d_alla denti nel moU della Roma poesie d&«_Morto a, paesi». E vento no7:i,ce P'i~ _a. ;zzur prattutto presso li Finali. E Laterza, questo «Saggio suijro che può sembrare unilatera- gnoseologia kantiana. é ver,ssl- graccana. cat11lnana_e cehana, un poeta d1ffic1le(anche_ dopo a ro stento_ et_ern a: - oue~o Giovannino si intromette tipe- Berkeley». le: perché questa opera non mo. ma non si può. volendo (a· e la figura di Cesare, essendo «Morto.ai ~ae~t», a mto avvt- cuor~. buw ~,umale per lfl1l e tutamente: mentre crede di po- Il metodo de)Ja ricerca è 110-'vuole essere specificatamente·1re una storia della fi~osofia.tra- stata assunta come segna.colo so. anzi princ,palm. en_te dopo. ma7:• la carita. · Il gatto e ne- ter brontolare perchè Severino tevollsslmo. perché attraverso una storia della filoso!la post- scurare tutti gli alLn valori che in vessillo daJ moderni regl– dlre1. fino al suo ultimo « La ro. il gat_tosale - c01n_e la morte si dà poca cura quella volta resposlz\one critica del pensle· kantiana, e. ammesso che lo furono determinati nel pensiero mi totalitari e dai loro taufo– /orza degli occhi») in queS t o le vecclue icale." 0 ,n "La, ro- che ~u richiesto dal Pascoll ro pre-berkele,vano. e I r!ferl- voglia non possiamo ammetter- del successori di Kant. Per dir- ri, suscita per reazione un ag– se7:ao: la sua poesia e, sJu{fge, sa» b 171 « Ca!'zonetta »J ' 0 '! 0 di trovargli casa a Bologna nel menti alla storia di quegli an- Io noi secondo 11nostro concet- ne una. li Cnsslrer. parlando di giornamento di tutti I motivi e irta .. e d1fficllment~ ~':gg,un- un ~osta'!te richiamo al!• p,u 1895; e anche perchè - dopo il ni. quando. dopo la « gloriosa to di storia. perché non fa sto- F1chte, non fa parola dei di- di dissenso itatl dalla ub– g1bile interamente. E _pm yran- &nahenabill aQe2<on,dell u~mo. primo momento che veramente nvoluzione contro Giacomo II. ria chi esamina le teorie degli scorsi alla na_zione tedesca, li bllclstlca an~ca L'inscln~ibi- de di noi, e oasta e s, _protellde s, dice eh! 171 sede_ critica n!use 1 tre cuori del Mae.;tro Tor.es e Whlgs si separarono di altri nel quadro delle proprie. che é amml~1bile per chi vo- · , in tutte le diramaz1on1. M_a è facile pres,ars, al gwco de! e dei due discepoli, nel dram- nuovo sulla questione della nuo- ma chi espone le teorie degli glia fare un opera di qualsiasi I~ ~onnessionl lra I antico e badiamo bene: questa sua d1D<·sentimenti: nel senso che SI ma onde per II fratello "catti- 1 ,a costituzione da dare all'In- altri sviluppando I fattori de· genere su quel filosofo, eccetto I odierno !mlsce per prestare colta e la misu~a ptu vq.llda guarda prtncipa~m.ent~, ~ sol~, vo >> Giovannino diede davve- ghllterra >> e. Locke. tra le ac- terminanti quelle teorie. Ma. però una storia della sua !ilo- nuov1 argomenti polemici at per la S<fa poeSia. E po, ho a_questi. perdendo d1 v,sta 11ro Ie dimissioni da professore cuse e gli onori pubblicava il non concesso che sia una storia sofia. contrasti politici dell'ora pre– detto « d1fficlle ». vo/uta11_iente, ngor~ ermene~tlco. Penso che _ il Ferrar! parve disinteressar- «Saggio sull'intelletto umano». della filosofia. bi,;ogna tuttavia . Blsogn~ Lnsomma considera- sente, desumendoli dal para– e non «ermetico». termini d1 ciò sia mclto inesatto e _nono• si del fatto ... Certo, nel cuore e « r trattati del governo cM· riconoscere che è una lucldls· 1e quest opera come un ulte- dlgmi della grande elisi stori– natura mette diversa dove il stante da qualche parte ~,a sta- sensiblle e, si. umilmente orgo. le». scatenando una valanga di slma opera di pensiero. ed ef. riore svUuppo della speculazione ca di Roma e r converso li primo ha valor_e e Il _secondo. te. a quaW,e m_co_se.retto su glloso del Pascoli, doveva poi polemlcl·e nel mondo della po- fettlvamente l'autore ci spiega. neocrlt1ca del Casslrer. percl:e a· . ' pe . nella fatt,..pec1e, e tnSigmfi- poeti matun / Luz,. SorisgalliJ e pesare anche quella evidente litica e della filosofia. attraver• con tatti assai validi. la r•qio- appunto sotto questo aspetto ,mdlzio su quella si car1ca del– cante, e verboso. è convenz,o- gi~van, / Accrocca. Frattini. preferenza del Carducci per Se- so I particolari b!ogra!lcl. l prl- ne per cui la storia della filoso- essa ha li pregevolissimo merito la greve mora dell~ prevenz\o– nale ed e grat~1ta '!' quel G1'!d1c1. e~c~teraJ, e su nar~a- velino (e non solo per lull ,n ml studi. le tendenze e le aspi- fia moderna è storia del pro- di portarci direttamente nel suo m, delle anlmosita, dei con– senso in cui credo la SI voglia ton (CasS1er1.Festa-Campanile. confronto suo. Lo stesso Albini razioni del Berkele.v. vediamo blema della conoscenza. • pensiero. traccolpi sent1mentall che la d1~e: è un po• mitica, orec- Franciosa/. ri7!tproverata qlL~- gli disse:« Ho s~mpre dlsappto-,eHettlvamen:e nascere e svi- I post-kantiani non fecero ANNIBALE PALOSCIA analogia tra il tempo nuovo e ch1ata e ripetuta. Ma questo e sta t,,dagine rn chiave senti- vato Carducci d1 non fare nulla,1uppars1 la dottrina del filoso– un discorso a se che pure un mentale, ,ni rimane la convin- per Pascoli, di far tutto solo (Ò In esame e cl convinciamo giorno dovrebbe andare fatto. ,Ione che solamente non di- per Severino e Brilli (nov.1896). che, dati i suoi predecessori. gli evi passati llntsce per In– staura re. Era natura.le che su questa !1amr na ancor a dJvampante dovesse ca,eterecome un bati– le di polvere da sparo Il quar– to volume della monumentale Storta d, Roma di Luigi Pare– ti. Sul moti dell'età dei Grac– chi e di quella di Mario e Silla l'mterpretazlone deU'l.mlgne autore ci era già stata oUer– ta dal terzo volwne, di cui ab– biamo avuto occasione di occu– parci a suo tempo su queste colonne. Ora l"opera eccelsa e giunta veramente al suo cul– mine, abbracciando i.I periodo più che centennale compreso tra l'inizio della conquista gal– ilea di Cesare e l'avvento di Vespasiano al supremo potere. Dal Pareti, ch'è il nostro sto– tico più vivo e più acuto del grandi tivolglmentl politici di Roma antica, non potevamo attenderci se non un tipensa- ~e~~t/o~':'~nl!~mg~\ti~~ contro quelle che a suo giudi– zio appaiono le storture inter– pretative di tutta un'Invetera– ta tradizione p0lemlca, la qua– le a!londa le sue radici nella epoca sressa trattata nel volu– me. Chiunque con= le Idee già espresse dal Pareti in mol– ti degli sctittl costituenti il fulgido patrimonio da lui lar– gito agli studi storici può an– tivedere facilmente In questa opera la più appassionata cll!e– sa di Cesare e il non meno appassionato tentativo di ti– stabilire un più equo gmdiz,o su alcuni fra 1 più dlscu.ssl un– ~ratoti della dinastia Glullo– ClaudJa. Ma bi.sogna Insistere sut fatto che qui non c'è solo l~~~';," 0 ~n~~~~otodi ~fi: ben.,l proprio l'unghia del leo– ne, la meditata ricostruzion~ dello storico d1 razza, condot– ta con stupefacente, virtuosi- ~!~ ~~':'de~:~~°rt,.M~t ca ch'è più arduo In fatto di interpretazione. Direi piutto– sto che qui la passione è ma– scherata, anz.1 rlSOlta e annul– lala nella solidità e pa,:atezza inattaccabili della lucida ana– lisi. Fondamento di questa è la persuqsione - che rit.engo or. mai ind1scutlb1le - della falsi– tà di ogni giudizio tendente a rivendicare una' qualsiasi a<IB– renza 9.i tempi da parte del conservat.orismo 01igarch1co.Si Potrà discutere ancora sui mo– di e sulla tempestività deU'azlo- ne rivoluzionaria di Cesare e dl quella de, principi più autori– tari; ma non vi sarà. credo, nessuno storico il quale possa ormai negare consciamente la impossibilità che la vecchia classe dirigente dei grandi pr,. prtetari terrieri riuscisse ad adegu:1rsi alle esigenze radJcal• mente mutate di un impe:o dove, in conseguenza delle grandi conquiste, la vita eeono– mtca aveva assunto ben altri aspetti e impulsi, la complessi– tà della base etnografica ren• deva insostenibile l'ulteriore preminenza dt una classe etru. camente e socialmente nstret,._ ta, e si affermava per giunta Ja necessità di rlconhgurare le strutture. I duittl e le tunzto– nl delle milizie. Già t'esperfen.. za dell'età slllana e la putre– fazione 1n cui erano sr.,roron– datt i vecchi ordinamenti re. pubbilcani, e specie U s1Stema elettorale, provavano che un mutamento sostanziale era m. dispensabile; e ciò a non par– lare degli enormi. impacci che li vecchio sistema ammini– strativo provocav a nei r&pJX)r– ti fra la capita.le e le province e quindi nel più vivo dell'atti– vità economica dell'impero. La ricchezza e coerenza di questa corrente interpretativa trapela anche nel volume del Parei 1, che indulge, più dei preceden– ti della medesima opera, alla citazione di autori conlempv. ranei e pone a !rutto conclu sioni di studi recenti, come per esempio quelle di molli fra noi sull'attendibilità del racconto tacitiano relativo a Tiberio, e quelle dl Mano Attillo u,v1 sui programma politico ravvisao1. le nel Ludu.s..-de morte Claudtt di Seneca e sulle ragioni fon.. damentall del contras o esplo– so fra Nerone e l'oligarchia ,e. natotia. Ed è lnevltab1le che anche chi condivide pienamen– te, come n sottoscritto, 1 fon. dament1 dell'anall:li e del giu– dizio del Pareti dlSS<-Otasu alcuni particolari e provt la tentazione di discuterll: per non teclisre il lettore e non mancare d1 rispetto all'illustre storico elencando una sene r..i.,, rihevl tutti marginali e poco significativi, m1 limiterò_a no– tare che la sua propensione a rivendicare (pag, 618) a V111P– ho i Catalepton e U Culex, an– che se u:dubbiamente più eq.u– llbrata <ieg!isforz, di chi vuol ETTORE PARATORE (Continua a pag. 6/ LEZIONE DI FEDE NELLA CULTURA RICORDO DIGIAIME Pl~TOR di ANGELO PAOLUZI La seconda edizione delle questo Péta1n <«L'abito verdea, Poesie di R.M. Rllke (con pre- nel volume citato, pag. !~), o fazione di Franco Fortini, To- Paplnt <«L'Italia sofferta,, td., rino, Emaudl 1955),tradotte da pag. 111). Gia1me Plntor, sembra oHnr- Il fatto è che Pintor ebbe ci l'occasione per un nuovo dl• modo, ripetiamo, di compiere scorso non tanto sul poeta boe- una rapida evoluzione tntellet-. mo, quanto sul traduttore ita- tuale, sotto_la pressura dt even– liano. t, cosi tragici per ù mondo. Da E in e!lettl, non è lnoppor- un'atmosfera rarefatta, tipica tuno, oggi, a distanza d1 dodici del tardo decadentismo (Klel– ar.ni qalla morte (Pintor mori st, Hesse), dal culto dell'Io di nella notte fra Il 1 e li 2 di- Rilke, alla scoperta dJ sè me– cembre 1943, su una mina te- deslmo, ln un peilegtinagg,o, dl– desca, mentre tentava dl tra- remo cosi, ìntellettuale alle fon.. v,rsare 1e linee per portarsi da ti della propria umanità. Nra.poli,libera, a Roma ancora Una iroma sottile e delicata occupata dal nazisti, e qui or- sl libera dal primi sctittl dJ ganizz;are 1a ~esistenza), non è Glaime, parallela.mente a un inopportuno ricordare la .rigu~a, doppio processo d1 sfiducia nel. apparentemente contrad1ttor1a, le ist1tuz1oni e di fiducia nel– di questo intellettuale che, aven. l'uomo: la euerra opera in que– do conchiuso - ventiquattro R!"J· sto senso, IÒspinge ad un"ansta n~ la parabola della propria di conoscenza, di espenenza; la vita, non ha tuttavia mancato vita - consciamente o no - gli d, lasciare un concreto ed esem- sembra corta, ogni giorno è plare ticordo di sè. una lezione, Eeneralmente proti- Apparentemente contraddito- cua. Le predilezioni .decadenti. tia, abbiamo detto, I~ sua ti- stlche sono dJmentlcate: dal gura: e tale contraddizione è la bozzolo dell'intellettuale in cer– prima cosa che si nota allor- ca di proprie ragioni esce un chè ci si accinge a mlsurare la maturo uomo di cultura. produzione che egli ha lasciato. E' questo Il terzo momento Poesie (che ameremmo !ossno di Plntor: e2li si accorge di i~sieme raccolte>. di stampo in- essere maturò, e si accorge t1mlsta e montahano; traduzlo- cho è anche matura, in lui ni (tutte comprese nel volume una nuova problematica. 01! c1t.ato,e alle quali, rispetto alla è necessaria una proiezione pruna edizione, sono state ag- esterna, e la trova nella diplo. giunte altre due! da poesie e maz,a (fece parte del persona. prose di autori cerebrali come le incaticato d1 redigere l'annl– R.M. Rilke, H. Hesse_e G. Tra- stizio con la Francia); ma an– ke; e, mflne, una sene di te ti· che questo non gl: basta. Vuo– monianze, raccolte nel volume le di più e meglio postumo Il . sangue . d'Europa, E' l'ultuno stuctÌo della sua <da parecchio esaunto .. e che evoluzione, prima della morte. potre~be accrescersi di altri Proiettando se stesso al di fuo– scr1tt1), tispecchlantl una !er- r, di sé conoscendo li valo ma c~renza e coscienza della della sOCietà (e non _ c om1! «vocaz:0~e» civile dello s~ritt(r vorrebbero far apparire gli e.se -. re, dell~ntellettuale, dell uomo geti mannsti che hanno pre– di ~ultura in genere. teso di impadronirsi del «mi- Ho detto dunque « difficile » e sglungendo /'ucmo-autore si E poi anche li povero Ferrar! data la storia dei suol tempi continuo ti discorso. Non sto potranno capire le vere ragioni andava sempre più verso l'isola- 1 data la sua natura. non potevà comunque /vorrei precl.sarloJ di una produzione. mento, che pareva mditferen- pensare diversamente. Insomma su canovacci conosciuti e su E ciò vale 111teramente per za, derivante dalle contlnue, 1 rlconosclamo li suo pensiero. altri tennini /1< cubi.sta», « gre- Alfonso Gatto. Non conoscessi- lunghe malattie, connesse torse I Questo. a nostro parere. si de\'e co », «surrealista» etc.). che. mo di lui la sua vita difficile Mn trascorsi giovanili, le quali proporre. e ad esso giungere chi g&U$tamente, per certi rispetti, di una volta. /e sue pene. le gli attenuaronq la vista e a po. voglia essere un buon storico. daltronde, sono stati per lui sue disperazioni. non potremmp co a poco lo condussero ad una! Secondo l'autore. la filosofia usati. . certo capire integralmente la casa di salute e alla morte1moderna nacque dal distacco E arduo, !o_rse,collegare quc. to Pintor, - rivendicando la ste tre serie c:1efperienze, uma: validità della lotta di classe!, ne, cosi diverse luna dall altra, ne' compiere queste funzioni, meno arduo invece, se si pensa Giaime si riscatta da.I laten– che, in fondo, Plnto_rha percor- te pessimismo della sua natu– s~ nel breve ~ro d1 un se5:5en-ra umana. si strappa alle sedu. . n10 U!)aevoluz1on~ che altn ha zioni cerebrali dello psicologi. collaborazione degli ingegneri. Per tradl- compmto e compie per gradi smo e dell'e11:olsmoind!v d I zlone, l'Ingegnere riduceva tutto ciò che In _tutta. una vita. senza bru- Scopre cosi ·n ~alore de1\,i:'o~~ l!ranh Lloyd (Conttnuaz. da pag. 3/ sch1, salti. . «un\ano>, con i suoi diritti e i Egli è un difficile perche e un sua poe 81~. Clu voglia capire precoce. I tra la scienza e la filosofia, dialettico, perché la sua poes,a qoeste verltd 1egga molte volte Il rapido abbozzo delle vlcen- compiutosi quando I lìloso!l, da– e densa di «una assurda anima- tutte quelle uma,,tssime pagine rle anche psicoloirò\ch e tra ~er_ ve.nti alla teoria della gravita, zione sentimentale». pere/te i che dalla vita di ogni giorno rari e Pascoli ~u consei;it,re, lz;one e calcolo ln!lnlteslmale. suoi verst sono carichi« di con- egli cl viene scrivendo da epi- d1 compat1rf ali ui"~ e alha.tro 1 che rulnacclavano di distrugge– /usa dialetticita: (quella di sodi apparentemente minuti .e Il bene e I fm~ e. •re e sei,.. la cosmologia cartesiana. CO· Gatto è una speciale. amara, semplici sul settimanale « E110- noi yure pre enamo ermarci mlnclarono. eccetto qualcuno, opprimente dialettica, che var- ca» E' anche questa una m'- con 11riir rd0 al ~~"1ft1dlllb se- come Leibniz. a non capire più rebbe la pena di essere anallz- suni genuina della sua presen- rena, In ma cor a • ase la st::enza. zata anche in _sede extra,.letfe- za di uomo e di poeta. ~o~~r!'•did~~~lr~';,,1•ci/,e~~r~·zl~ I L'I~materiallsmo di Berke• rarla/ » - cosi m?lto propria- E la sua poesia, quella vera, ne: Bianco e Fiore. Scrlvevalley. s Incorpora nella filosofia mente Giacinto Spagnol~tti i~ quella di versi. di fonia e di Giovannino nel novembre tRll4,jmoderna. perché risente radl: u'!. breve ma buono scritto _d, metrica à fatta delle stesse m una delle sue lettere In ver cahnente di tale distacco. o plu ptu di qualche an_no add1e- se1n?lici cose I« d'un bimbo che si dei begh anni In cui i• due precisamente lo senti li filoso!o. tro per la presentazione di al- traversa il sole - e forse è Jer· a~ilci erano vicini lui a Massa che protestò cootro la gravita- cune sue poesie - è un « dif)i- mo a un gesto d'arrotino - sul e Severinc alla Spezia: ,ziloined. «cb,ubesto qu,Idtlglnoto cbe ctle » perche in poeSia tras/l- d I bid dt i e,, lr se ere e m s er osamente e stesso. ere/tè è un suo pe a e mar O _Pum o Jlorellt11di Speala, al sol ere- nella materia» e ancora glova- gura s . P o dt « ragazza che lascia tra scluto _ povero florellin tutto j ne si stancò della scienza alla uomo ~im~~e.a che unto ora le siepi · 11 1<aSt ro a~urro avu1<<lto... Povero Bl~nco..., .quale. d'altronde. si era sempre Non . fi fr I della sua farfalla»), Legg,amo- lievatl fa cuore che dopo le1ctedlcato con maggiore curiosi io .sappia cogliere ne a po!s i~ e! da « Nuove P?esi~ » liriclte tempeste c'è Il sereno ... • l'er- là che effettivo convincimento~ ~l Gatto qu~s.\~ ai~",fg;g::;1afa'. quali « Il primo v,aggco » 1 1 1< Per che mugoli? ed lo, perche qu, I Il dualismo cartesiano conte– •. certa tutt V . 1 1 noll piangere trassi il mo fi; gemo? . o B,ancoflore, no, neva in sè la soluzione oocaslo- 210ne e ched 110" ~7do s a so O schietto - e lo strinsi tra I trlo111eremo O 11 bel sol che j nahstlca-Splnoziana la 1<lan m'a. sec?n ° cui a P?es,a r: d_enti. vi .soffiavo - l'ostinato sorride oggi -;,_ilaMassa! lljdola p!ncale Imponeva - eque: p~r davvero un ,~~to 0 fi:'"'(,~se silenzio ov ero. so•o. »/ e mo/le vento vola e la procella passa ... ,ta, a sua voi~•- esigeva unn D,, amore aUa v tàno alcuni ancora dove_ g1o~ano. donn_e in- Invece non passò per nessuno i nuova conclusione. La logica ag.t r~~~i~\u!a~iù. ricorrenti namorate, g1o;nr. i"cdae sp,a~gt dei due. Anche per questo r1av ,-~hicdeva l'« esse est percepl ». Il :u:i 'Yu1 plu congeniali: t bam- t~tte co:r fr;;:dur~ ~a u:':;:,nfi- viciniamoli, non separiamoli. giovane Berl<ele,v.che ((cercava 1 . 1• 1 I I il la mor 8 ezza O (Ho ra31one amico Valg1ml,tll'Iqualcosa di brlllante e di orl- b n1, n anz a, cuo:•· 'anima nuo richiom, alla morte. e ora qui per la mozione degli izina:e ». curiosando nella filoso. te, gli occhi. i sog7:1, 1 • Tutto e h1 ncme di cose sem a,ffettl mi piace ricordare che na. Io scopri e « con giovanile ! fuoi P~~•~ at/Sf~~1~rert~~:t1 plicl e grandi e _lo stesso ,« La r.elle pur pungentlssime lettere '1aldanza e vanità lo chiamò "'S!'re ! se~ f'ti app•na un forza degli occlu » è dedicato/pascoliane, sei forse li solo a Puovo prlnclp!o ». Era fatto suoi ver/Sld_va ~? di t~tÌe le all'amore e a quei se_7:tlmentl restare immune. Anche per c<>sl. poco a ' so O . , a cui non sapp.0111~p1u fino a questo pietà, almeno... come • • • esigenze formali, . C017tposttive. quando saprem, ancora creder• per Oull ). l"rnest Casslrer è gli\ nolo '(;!i,~~:; ~7/et~ie;:e~t~is;~i~~; GI SE),'PE TEDESCHI AUGUSTO VICINELLI agli studiosi italiani c6me 11 generale al particolare, la plasticità qu,ale Imponente mezzo al'chltettonlco cominciò a far presa su di me e ad agire per virtù propria. Affascinato ne osservavo I frutti, Intravedendo altri frutti nei risultati già ln evidenza: come nelle case Heurtley, Martin, Heath. Thomas, Tomek, Coonley, e ln decine dl altri edifici. L'antica architettura ,per quanto con– cerne l suol dettami, cominciò per me letteralmente a scomparire. Come per ma– ila nuovi effetti architettonici apparvero - effetti autenticamente nuovi nell'Inte– ro ciclo dell'architettura - grazie, sem– plicemente, all'applicazione di tale princi– pio spirituale. SI schiudevan,o panorami di lnevltabl!e semplicità e dl ineffablll ar– monie ,per me talmente mera vlgliosl che ne ero non solo deliziato. ma molte volte sorp1eso. SI, talora addirittura stupefatto. Da allora ho concentrato ogni sforzo sulla plasticità come continuità fisica, av– valendomene come di un criterio pratico e universale entro la natura stessa dell'edi– ficio, nel tehtatlvo di attuare questa gran cosa chiamata architettura. Ogni verità estetica è sempre su~gerlmento di natura, ed era quindi Inevitabile che questo Ideale estetico dovesse pervadere la costruzione stessa dell'edificio, diventando principio costruttivo. iv.a In seguito ml resi conto che nel tentativo di eliminare effettivamente la colonna e la trave a favore della conti– nuità strutturale, di fare, cioè, delle due cose una sola. non potevo avvalermi della concerne li campo del calcolo alla colonna D altra parte, n_ella stagione suoi doveri. Nulla è ormai tan– e alla trave che poggia su di essa. prima polit1ca e letteraria che tu di to lontano dal giovane tra– di poter addivenire a un risultato e pre- Gl_aune e d1 _tutta la cultura duttore di Rilke, dell'uomo che cisarv! li dove e il quanto relativamente a «giovai:e» a lui conternporanea, ha piena coscienza dell'essere entrambe. Non disponeva di alcun altro l'mtmHSmo e l'ermetismo ebbe- persona dato. Pareti fatte tutt'uno con pavimenti ro la loro funzione di rltluto A q~esto punto non sarà e Soffit ti, elementi costruttivi che sl !on- al fascismo e alla «mlSt ica del- inopportuno rileggere gli ulti- la rivoluzione»; rappresentar(, m• . . . devano gli uni negli altri pur reagendo no l'evasione, la non-collabora- c~i:,aggi,_ID orctme di tempo, gli uni contro gli altri, l'Ingegnere non li zione che quella generazione ( presi nella citata collez10- aveva mal trattati. E tuttora non dispone senza maestri opponeva alla ne,, da Iu, sctitti: «Amerlca– dl formule scientifiche bastanti a consen- pacchiana cultura del regime. ~;~"• «Il sangue d Europan, «II Non possiamo però affermare po d. stato del 25 tugho>\. E tlrgli di calcolare la continuità. Pavimenti che anche allora a Pintor ili «_Lettera al fratello», scritta rigidi e protesi a sbalzo su sostegni cen- mancasse la coscienza del testi- li giorno precedente alla mor– trallzzatl, oome li vassoio del cameriere mone. E di questo sono buona te, ~PP_,:esenta uno dei docu.. si appoggia sulle dita rivolte verso l'alt.o, prova gli articoli che. venten- inent, pm alt, d~lla consapevo– quali lo comlnclal ora a utl!izzare allo ne, andava scrivendo su «Oggi», kz?Ja umana e ~IVlle cui ci ha scopo di ottenere plani paralleli al ter- «Orr.nibus» e altri periodici; ar- ac!b tua ti la copiosa letteratura tlcoi: che denunciavano ap. ella Resistenza. reno per porre ln risalto la terza dlmen- punto il disagio dell'intelllgen- Sulle parole: «musicisti e scrlt. slone. el'tlno nuovi. Particolarmente come za di fronte alla cultura ufti- ton _dobbiamo_ rinunciare ai me ne servii nell'Imperlai Hotel. Ma !'in- ciale, prima dello scoppio del nostr, pnv,he)P pe~ contribul– gegnere ben presto padroneggiò J'elemen- con!litto, e durante la guerra re alla hberaz1one d1 tutti. Con- stessa. trar1amente a quanto afferma della continuità nei pavimenti con le (or- Non molti, crediamo, sarebbe una frase celebre, le rivoluz!o– mule dl cui poteva disporre. Lo sbalzo ro stati I giornalisti che avreb- ni, nescono quando le prepa– dlvenne cosi una nuova caratteristica del- bero, scrivendo, citato O recen. rano i poeti e 1 pittori, pur– la struttura architettonica. E, come appli- sito l'allora messo al bando ché I poeti e l pittori sapp1a– cato nell'Imperia! Hotel di Tokio. fu il Pietro Jahier; e Pintor 10 fece, no quale deve essere l!i loro più Importante degli elementi costruttivi ma senza vane ostentazioni, co- pai:te <.... ). Oggi sono riaperte che salvarono quell'edificio nel tremendo me senza polemiche, in alcum agh Italiani tutte le possiblli- scritt, esemplari «<Un'antologia tà del Risorgimento: nessun ge– terremqto del 1922, Cosi, non trattandosi tedesca», nel citato II sallgue sto è Inutile purché non sia. soltanto di una nuova estetica, ma essen- d'Europa, p. 120; «Capricci e (me n se stesso); su queste pa– dos! dimostrata tale estetica scientifica. F\gure». id., p. 124 l denunciò role_la mo~te ha calato un si– mente fondata, una nuova grande "sta- l'assoluta inconsistenza della pano. Ma il suo autore e, ha bllltà" economica dovuta all'acciaio In poe ia tedesca del «romantici- insegn~to qualcosa, che è bene tensione, poté ora entrare a far parte smo di ferro» hitleriano. E non dunentlcare; la lede nella neppure mo'tl sllrebbero stati I cultura, intesa come cardine della tecnica costruttiva. descrittori della decadenza di delle libertà civili e politiche. FRANK I.JLOYDWRlGHT qualche «tabù» ufficiale: fosse ANGELO PAOLUZI
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