Fiera Letteraria - Anno X - n. 51 - 18 dicembre 1955

_D_o_n_,c_n_ic_a_l_S_d_ic_em_b_re_l_95_5 __ _ __ __ __________ L=--:A..:_.:._F_I_E_R_A_L_E_T_T_E_R_A_R_I_A _ __ ________________________ P_a=g._5 L'ITALIANO Bdi/1>1', itJ Bo/O(lna ~ pubblica: DOMENICO I LARUOTA GIORDANI DELTEMPO di di C. Ra/mondi R. &cchtt/1 - - L.12 L.I2 M1nlfuto pt1bbllcltarlo de • L'llallano • di Lon1ane1I per I du~ ,•oh1ml di Ralmondl e di Baochtlll 0929) E■cc In qut1ta 11eltlmana Il ~~1:;:~~m:o L~lb:""~~ Z;, !e~~ dia. &' una raccolt.a di aacrt bre.. ~-ih,~ 1:r~.1 •s,ru.n;~red~elf:t~r:: nl allll fine un Intenso e mobl– Jlulmo diario. Ptr &tntlle autorizzazione del• l'Editore ValltcC'hl, Anllelplamo alcune paa:lne trA. le r,10: ,1,•e; In• ltrtAIAndole con qualcuna dtlle lllu1tru1ont C'he ne tmprezlo1!- 1cono l'edizione. l. .a Rh·lera 1.1,iure fu un lwl ,·h·alo Con una copertina colore di olive verdi; qua,t un bollettino men1ile cUll'olfo di One– glla: la rlVUta In carta ,ottile e velina rac– coglieva Il m,guo del vociant,_ ora che la e Voce> ]1orentfna era mobilitata: e qual– co,a del lacerbanr, CUtgrupp etti d t provtn– cfa. Gh.mgeva puntuale ogni me.te, · con l'hi– dlrtuo cambiato dallo calllgro]1a Inclinata e colma di mio padre: Al 1oldato. ecc. E quando fl caporale dbtrlbulva la po.sta,1tm– tlvo la 1ollta chiamata: Dov'à quello del– l'olio? Mo dentro, e oltre la copertina di gu,to floreale-balneare. e oltre le tariJ/e per botttgllo normale, bottiglia grande, bol– tlg/lo ltrogrande, c'era altro. C'erano Papf. nl. e SoJTtci, Marl110 Moretti, Ceccardo, e tra i più giovani: Alvaro co11le 1ue prime poc1le, Saba con f .suol quadretti di vita trle,tlno, Govoni crcpu.scolare belga-Jerra– rc1e. E Dino Campana. con pagine .staccate dal taccuh 1I di vfonda,itc: • Bh1ozzl, con I ca11t1 In pro.sa, ]1orcntl11amente intitolati Rlflorlture. C aro Blnoul. clte, 1trabuzzan– do gli occhi, non voleva b1ghlottire le cpae- 1feprime> di Poph1I; e borbottavo: e Meglio allora Po.soolf... >. C01t nell'an110 di guerra 11116, e parte CUI '17, mt tn, eguh:o , df com– pagnia In compogrila, di pae.se In paue, con Il ricordo del primi amici, de lle no,tal– gfe, dei ,ogni, delle piccole ambizioni, la Riviera Ligure di cui qualcuno ancora ,1 rammenterà. Cl si rammeritcrd per un pez- Vlnttni.o Cardattlll e Lorenzo /\lontano In una foto del 19til :o df Rébora: una prosa scandita .tul ritmo del ton/l In trh1cea, del carrlaggf .scc1.uatfo trabaU01 1t1hi retrovia. O le sue illumina– zioni fri ver.sl. di un tragico come la Tìngua ttolla,ia no n comporta: quasi 1ma .shake– .sptarlana violenza di .sc,itfmentl gridati tra .SCCIIC di trootdla: C'è un corpo In poltl– illa - Con crespe di faccia, nfflorante - Sul lezzo dcU'arla sbrnnata ... Ma atferra una donna - Una notte, dopo un K0Ti'Odi baci - Se tornare potrai; - Sòfflale che nul– la nel mondo - Redimerà clO che è peno - DI not. l putrerattl di qui: - Slrln ;:lle Il cuore a strou.arla: - E se !,.' ama.lo capirà nella vltn - Più U\rdl, o a:lammal. L e qua– li ,on cote abba.stan:o /orti. e cere. pur– troppo. Pfù serC"no, anche .se di.sperato, .sor– rfdc11te, CamUlo Sbarboro, .stemperava f .suoi Jre.schi colori, in appunti. In Jrom– m.entf. in note di t4CCuino, nelle .sue lnl– mltabflf cartoline in franchigia di poesia nuova. Qurllt drlha « floncln »: da f'nrd11rPIII R Sorrl Tanto al è scritto. anche di aneddotica, e di piccole malignità sul tempo e i per– sonaggi della e Ronda> cardarelllana: ma qualcoaa ne restn sempre, almeno nel ri– cordi di qualcuno che vi è pas5ato. Il pe– riodo, per cosl dire eroico, durò Il primo e Il secondo anno. W veramente stna:olare l'attrazione che Cardarelll ha esercitato su temperamenti, e caratteri diversi di scrlt.– torl, specie tra quelli di secondo plano, co– me M&rccllo Con. e Filippo Burzlo; pure uomini di talento. Altri, artisti nativi. po– co ebbero dn spnrtlrt con lui: Bacche lit e cecchl. Bacchclll, robust-0 di corpo e di coltura, sootenne Il ruolo di polemista, spe– cie In oc casioni p iù 8.'iPrt, o scandalò!-e; e quello di auto.re di un teatro di eccezione. E non era patte da poco. Cardnrelll. in Quel primi due anni cli '19 e Il '20) era veramente In ,·ena. A parte la reallua– ?tone dl una serle dl studJ, di Jntue~e SEGNA DEILL 9 JEDITORE V AlLLECCHK Dalla "Valigia delle Indie" diRaimondi vienefuoriunaperduta riadeltempo ìf leopardleno, agitati nella o Intorno alla ri– vista. coneepl Il ! amo.so referendum pa– scoliano. Per l'occasione, furono 11t1rn&tl dsl fondo della provincia Italiana scrlt.Lortun poco dimenticati, o trascurati. E Il refe. rendum fu. In sostanza, l'esame di co– scienza di Cardarelll nel riguardi della poe– sia pascoliana. Poi l'omaUKI0 n Nlet.z..sche; e la collaborazione frequente di Sorel. tra– mite Mlsslroll. Inflne 11 Testamento Lette– rario di Giacomo Leopardi, cioè la scelta dello Zibaldone ordinata da Cardarelll stes– so. Verso Il '921, la rc!dazlonedella Ronda tendeva ad allentarsi. Bacchelll stava a Boloana, ma già proa:ettava di SP0$tarsl a Milano. Cosi che vedemmo di frequente an– che Cardarelll arrivare al nord. Cl al ri– corda delle notti passate a virare per Bo– loirna, aspettando l'alba. Dovette, In que– sto tempo maturare Il cambiamento, nel senso di una prosa più atrettuon. o atra– bile, o narrativa quasi, dell'arte di Car– darelll. Chiuso. la serto delle FI\V0ledella Oenesl, ea:lllii appllcO a stendere quel sin– golari ricordi di Infanzia e gioventù. In cui, non un'Ispirazione occaslonnle di sen• tlmento, ma l limiti e le proporzioni di una !orma nuova venivano prendendo for– mo.. VlaHlò a Milano. e ritorno SUI laghi lombardl. Do. quelle parti. lii conclulle, llC non sbaallo, Il libro di codesti ricordi, o memorie, Uscirono poco dopo, qUIUII nll'lm• provvlso, In una rivista mllAnese, ll primo e Esame> di Somaré. Non è da dll'e che non mettessero apprensione. e attenzione, o ammirazione ntl cuore di tl\\unl scrittori Italiani. In quel tempo lo len:evo VeriR: e vagheggiavo qualcosa su· Baudclelre, che ormai stava su di me, come l'ombra di uo padre temibile, e m'ha .sempre messo soa:– gezlone. IUfrnUl110 di Hruno Hnrllll Con u,i. vecchio amico. che ricompare ogni qualche anno, e nella .stanza di un comune amico. uno di que1tl giorni, verio .sera, .si ricordaua Barillf. SI dicevo del– l'uomo, e dell'arit,to, che ognuno di noi conobbe a ,uo modo, per diverse occa.slonl. Anticipando .subito l'opinione, ora frnprov– vbomente chiarita, deU'i,nporto11:a, di un carattere, di un g e.sto del .mo ani mo di poeta; di quolco.sa che Barllll wrt<) qua .si fnavvertltomerite, n el cuore df una cuJtu . ra, df un amble11te in cui avemmo, chi più e chi meno, a vivere e po,.sare. SI dl.ue: Barlllf .teriveva già nel 1912. Che. per lo Jorma:Jo,ie di taluni gu.stl e idee e Incli– nazioni della no.stra letteratura, t una data parecchio a11tlcipato. rDel re,to, cl resta– no poe1fe e corte di Dino Campana, dello ,te.sso anno 19121. Poi .st venne o parlare dell'ultimo 1uo libro, quest i e Capricci di vegliardo>, che 10110 quo.si Il ]1ore, e con– servano Il pro/umo, Il , tremendo e htdimen– ttcablle pro/umo delta .tua poerio In pro.,a. A rl.sJoglforlo. e a metterci l'occhio, vle11e /atto di .stupire all'Immagine di un Barllli .scrittore barocco, di un a11ncronl1tfco-ba– rocco. tentata a 1110. tempo dalla critica. Qua.si uu Ramon Gomez de la Sen ta di pioua di Spagna. Solo percht. / or.se, scri– veva df Roma, o da Roma. Altro che Ba– rocco. La .ttta fra.se sf Incide, aspro e do– loro1a. a. sclutto, e p rlPQ di immagini ma agitata e perco1.to dal se11Ume11to. Ha la 11udeua di molte scritture poetiche, di .sor. gente emiliana. Parlo pacata. e lmprovvlta, col tono crudo di Sallmbene da Parma. Que.sto libro in particolare rLlveglto Il ri• corda del più tracotanti e dlaperati > ddlo pae.sla moderna. Jarr11, vcr esempio, ma .sopratutto di Rimbaud. 111u11apro1a lnU– tolota e Concerto,, egli hnmaglna di gf. rovagare per Roma. lo mattino presto di u1i oiorno di comizio popolare. E Roma. t Il tragico, cadente palco1cenlco dello .1ua azlo11e. Vede piazza del Popolo, Trll1Ud dei Montf, piazza di Spagna. Lo 1uo eccltazlo• ne lirica ro.se11to la be,temmfa, la parolac– cia, la smor/10. Il dolore 11traduce in una forza amara, flno ad u11'fronfo macabra, In un odore di morte. Un poeo' t.rop1•0 di JJp SatlP Spenti gli echi dcll'ultlm11. guerra. col ricordo di Incubi che torneno In soano Caognldi gente normale che ha orrore del delitto>; quando già si melteveno da par– te le !otograne e ali album entlnulstl del forni di Buchenwald, ecc o che risp unta– vano le pubbllcnzlonl. le e5uma:r.lonl,le an– tolog ie del testi d el Divino Marchese~ A ogni genera:r.lone. le lettere francesi sono preda del ta.ntasma di De Sade. Se lo Por– tano a tavola, per non dire In nltrl lu<>ehl. Blograne, sani. lnterpretazlonl, Inni e Il• rlche, sono stesi con la renallca, acut.a, morbosa erudizione che l francesi mettono In questo a:enere di ricerche, che sembra servano ed eccitare la fantasia e la ns10- logla di tutta una categoria di letterati, di scrittori, di sqglstl sul aenerLs. SI 88 quanto ti surrealismo h& soffiato sul fuo– co. Alcuni di quelll, gente di vero pre1lo lcttererlo: Il Paulhan. Il Blanchot, usciti dalla costola a:tdlana; e, mae.1tro di tutti: Maurlce Helne. Per non dire I rtfles..,I su certa lelterltura di Invenzione: come In Jouhandeau. Va tutto bene, non e·~ che ~e~taem~n~=~•~f 1 s~1~: 1 ~fa:~n~t~f 8; ~=:e: ricevendo scosse e colpi, In une &ede trR estetica e morale, molto simili Ulo sbalor• dlment-0 e l'lndotltun. lru;clatc de un pu, gno. Me di pulfnl non cl si compiace. S11p– plemo bene l'Importanza, non solo di sel\n– dalo, ma di collocadone storica che una personalità, come qucllB di Sade, cslae da chi. superati certi Imbarazzi. di natura tut– ta umena, h& la calme per a:ludlcare l'ope– ra, ,·eramente fuori del normBle. Con0&ela– mo t suol romnnd, I .suol pamphlet.s. le sue allucinate fantasie, le satire p olltlco– J>Orn<>«raflcht-. Cosa dtco, ranta...-.le rel az.lo– o.1, riferimenti di una ossessionante preci– sione medica. patolo1lca. di una compassa– ta crudeltà di sonetto !renoloilc0. Ma non crediamo. arttl rlflutlamo di crtdere .che la vita e l'animo dell'uomo debbano es..,ere ,•lstl e meditati umprc da un tale ambien– te psichiatrico. Ci sono uomini maleLI. e uomlnl sani; o meno malati. Anche Do– stojev.•skl ha sflorato esperienze terribili, e scoraHlantl per la morale umana. ma di– speratamente, e sudando lacrime e sani::ue ne è uscito, per conservare nel cuore e nell'Intelletto solo una trlsteu.a, da tra– sformare In pòcsla. Anche altri, più mo– desti del grande russo. Ma che Ali Intelli– genti scrittori francesi del nostro tcmPo continuino nel Rluoco Intellettuale di una ricerca che sa di ,,1z10,un vecchio vizio lmmorallstlco e pedante. cl annoia. Abbi&• mo ellri gusti. l.n hombn cli Fnulluu•r Abbiamo letto. almc110 in 1,artc. il dt· ,cono o dichiaraiiotte /atto do \Vfllfam Faulkner quando gli 1:ennc consegnato fJ Premio Nobel. In que.sta parte, giunta per- «Anche Dostojewski.ha sfiorato esperienze ten-ibili, esco– raggianti per la. morale umana, ma disperatamente e su– dando lacrime e sangue rn1 è uscito, per conservare nel cuore· e nell'intelletto solo una triste= da trasformarsi in poesia» tino al cittadini lettori tUlla piccola Ita– lia, è detto del primo e unico dovere dello 1crfttore o poeta di oggi, che è quello, co,1- tro la e vfle > e paura> co11ceplta al pe11- .Jfero di una prou1ma 911.erro (Lo mitica e bombo> di Churchill!, di mante11ere fe– de e /or rivivere e le antiche realtà e ve– rità del cuore, le antiche veriCQunlver1all aem:o le quali ogni .storfa è eDlmera e co11- dan11ata a perire: l'amore e l'onore e la pfetà e l'orgoglio e la co,npa.s,lone e Il sa– cri]1clo >. Egli agglu11ge anche: e Fincht 11011 sia giunto a que.tto, la /allea dello ,crlttore 1ard Jatfca maledetta ,. Di que– .ste verità 11ate e, .ti pu6 dire. soberte e .spe– rimentate nelle nazioni della vecc111aEu– ropa la cui Civiltà è cresciuta h1.sleme o .s1tblto dopo quella italiana, ali ttoliaral 11011110 co110.1cfuta la /orta. Basta rt,Joglla– re un libro recente. dove 1011raccolte le Lettere del condannati a morte della Rc,t. 1te11zaitaliana, e farsene 1t11'ldea. Lcl den– tro t la prova di q11clto elle .s'h1tcnda per amore e onore, per pietà e oraogllo. per comµa1.rio,1c e sacriftclo. Della fede In que, ,te verità, veramente antiche per 1101, lta– lfa,lf e europei, t ttsthnonlan:::n, oltre cJ1c I * dJ Chalm Soutlne, ireco-madonnero di que– .tt.o tempo atfannoao, era come se r1afo– a:Uusl la 1torla della mia vita di venticin– que annl, In una stordita. meravigliosa cor– sa a cavallo. Ch1non ricorda di Babel llCrlt– tore? Per noi è la storia di un tempo In cui eravamo a:lovanl. 11 tempo del primi racconti di Andenon. dopo il tempo di Proust: Comlsso scriveva le sue storie di mare. Quando Olde traduceva I proverbi di Blake. Circolava Il romanzo di Radl– guet, Oc J;Jlsls,dall'albergo dl me Bonapar– te mandava In giro t suol ritratti di mari– nai della Senna, dipingevo. gli e omnggi, a Delacrolx e n Menet. Ungaretti, rotta l'amicizia con Breton. si legava alla. memo– ria di Malh,rmé In nome di Gongora. Car– darclll. (l'iunto n Parigi. spargeva Ironie sul ncocln..-.slclsmodi Rnclne e di Valéry. In Itnl!B, necnduto l'nttentato boloinese a M\lssollnl, Il reg:lme aveva Instaurato Il tribunale spcclnle. Nacctucro riviste di let– terature: norlvl\ un'editoria di gradimento del regime, Entrnndo In libreria, si era os.°'ervatl quando si chiedevano I volumi della Slavli. di Polledro. Ma la memorie l' lltnncn di ln~eRulrc ouestc vecchie cose. Alcani • rondlsll •, In una loto dt.l ••te. O& sinistra: l!lot.ralt.,Cardartlll, Runut, Bartoll, Ftrrl, BroJllo nelle tragiche Jatalltd delle guerre, nello ,torla perenne della nottra cultura, che va da Dante civile. dal sereno Petrarca, a Leopardi, a .Manzoni, nel quali ,1 dimo– stra la dignità suprema CU!ll'uomo, che è quella di meditare il dolore, e di /or,ene una raglo11e coi meul e la /orza quotldla- 110 del vivere umano. Il .sc,atlmento della speranza. di cui parlo lo scrittore Foulk• ner, e che 11oi abbiamo /otto carne bt ,e– coli di civiltà.. con il lavoro e co,t Il libero giudizio, è quello .ste.ssodi cui .rognova Il tedc.sco Nietz1che, e che ,o,teneva l'o11I• mo tutto rivolto all'avvenire del 111011do tl ru.s.10 Dost0Jew1ki. Diceva que,t'ultlmo: e lo ml rifiuto di /are la mia parte, ,e <» me rbcatto per Il mo11do si accetta l'o11- 11le11tamcntoanc11e di u11.solo bambino do parte di un bruto>. E dice nobilmente l'O· mcrlcano Faulkntr: e Io ,n1 rl]1uto di OC• cettare la ]1,1edell'uomo>, Tutti 1tol. che crediamo 11elle proclamate vcrltd, cl rf– ]1utfomo. l•nc:.im H11bel serlunr .. n ca,·allo Per annl di seguito, Incontrando un vec– chio amico di mio padre, clinico Illustre, reduce lnt.ernaztonaltsta. st.udlo,o dtlle r1- ,oluzlonl del no.siro e del secolo scorso, i8- r1baldlno In Grecia con Prati!, e famoso manilapretl, eall ml taceva, con le due di– ta di una mano cenno, come di gambe di cavaUo al a:aloppo; e con la lln,ua, uno .schiocco tipico come si fa al bimbi per al– ludere al cavallo. Questi seinaU. tra bur– leschi e atfettuosl, si riferivano a un libro di Isacco Babel; e gli Incontri col vecchio medico ·tora eminente per.sonaulo poli• tlco bologne.sel accadevano negli anni tn1 Il '28 e li '30. Il medico soclall.sta è di con– ress!onc Israelita. Il libro di Babcl. tradot.– to In francese col titolo di e Cavalerle rou11:e >. nello stesso anno '28 divenne In seg:ulto celebre anche da noi. Furono $'11 anni In cui. In due o tre emici, SI scopri Sherwood Anderson. Giovanni Coml'50 se ne deve ricordare, come me. Oli ennl del– autoblografta letteraria di Oorkl. Ma Il li– bro di Babel. che per me rappresentava un l\cqulsto, un'lndlcat.lonc stlltsUce ·cd este• tlca da tener present.e, per Il vecchio sov– venivo era motivo di simpatia, di colle• 1ranza.e di Incoraggiamento ver:so di mc Ave,•oav-Jto qualche noia dal settimanale fiucLsta di Bologna. Col medico socialista cl si Incontrava sul tram. all'ora di cola– zione, o di .sera: allora abitavo fuori porta Saragozz.a. ,•erso la collina; e quello . con la bonaria Ironia dtl vecchi. qua.s i a oa– scrvarm1 e controllarmi. alzava le due dita e mo· di aambe di cavallo. e schloccna la Hnrua. ndendo nella barba bianca. La 1rentt. Intorno iUardava, .senza capire. BI• ~na sapere che lo uevo avuto Il libro di Babcl da un amico francese, che era amico di Parljanint., li traduttore francese di Babcl; e tutti di casa alla redazione di e Europe >. la rivista letterarie di sinistra francese. E che e Europe • e Babel trano perse!lultl e sequestrali In Italia. Il mio Il• bro ave\·a circolato. qui a Bol01tna: e l'l\– \1evoPoi perduto di vista. Flnch~ un Rior– no, nell'aprile o mo.girlodel '45, Il \·ecchJo medico. ridendo nelle sul\ barba bon&rla di Israelita, mc lo riporto. Festea:gll,mmo, col libro. lui libero e 10pure. e tutti allear!. Tempo fo lo rltro,•al, tra altri libri. Ria– prendolo. passandone le pulne, donde sor– tivano tumultuosamente caporali di ce– \·allerla, contadini nel ,•maa:gl conqulstell, pozZRnghere di s.ingue e di fanao. tortt di marmellata sul ta,·oll, pani sforn11lle caldi di sole, preU di campagna e donnf' itra vide, e tutto tn un colore e una poesia tra– pa!sata dal registri di Oogol alla tavoloua E vorremmo dimenticare le mallnconle del ltmpo passato. Sforlla.mo 1, paalne del li• bro dello scrittore a cavallo, mormorando tra di noi: Chi si ricorda più di Babel? Ulnu Ca111pann lnconfr1110 • Hologn11 Circa trent'otto annf /a, u,ccndo dal Glnna.tfo Galvo.nt, preuo I.o Chle.sa,di Sa.n,. ta Lucia, un giorno d.i prtmavero, 1alu, tal Don Pasqu ettl, o ttimo latf11ista, /ermo sulla porta di ca.sa: abitava di fronte oJ Ghma,10. Era co11 lui u11 uomo giovane, grouo. biondo, clic teneva i11 mano un 11u- 1nero di e Laccrba >. Lo auardal; e me ne ricordai 1ubito, quando alcu11i mesi dopo, verso l'lnver-no, lo rtvidl 11Cd11.to In un di· vouo del Caffè San Pietro. Que.sta volta era co11 Bino 8h1az.:i, che me 11ediue il 110,nc: Il poeta Dino Ca mpa,1a . 111,egulto lo rividi, altre volte, e qua.si .1empre con Bh1azzf,cui ,nl ·legava u11a aff ettuosa ami– cizia, da ragazzo a uomo colto, Illuminato e Poeta: con Il pittore Mario Po.:.:ati, o con altri che dir(). Campana, In quelle occa– slo,1i, ml metteva h1 soggezio11 ee rl•pett o, per qualco,a di cccczlo11olee di ch1u.so c he era nel tuo modo. DI lui circolava già la leoge11da. I cCanti Orflcl>. I .suoi burra- 1coti rapf)Ortl col ftorentlni, cioè la vicen– da dello .smarrimento del mano.scritto del IUO ll!"Jro, ad opero, J)OTC, di Ardengo So/Jl· cl. Egli la ripeteva di frequente; e devo ro11Je.ssore, tra di noi, no11 era commentata benevolmente per i Jlore,itint. Come ho Come ho detto, lo Incontrai ancora tra Il '915 e il '916, qui a Bologna: e ]1nolme11te gU vidi cavare di ta..tco quel numero di e Locerbo >. Ero quello del 15 novembre 1914, e co11te,1cua tre prose di Campana, che lo redazione 11re,e11tova con que,ta nota: e Que,tl tre pezzi df minerale pco– tlco .son tolti do u,1 hbro di C&ntl Orflel cl1e e.tee ora e di cui parleremo>. < Le pri– me cose .sue, 1e 11011baolio, che u.scirono In quel Jogllo1 J. E tra Il Jogllo, gualcito e un poco rotto di e Locerba >, gli vidi qual• che volta cavare due rltoglf di giornale: /'articolo di Emilio Cecchl e quello di Bl- 11aul. Lo rividi, 1111a 11otte. nello ,to,1zf110 dl correttore df l>oue di Blnanzi, al e Glor• 11aledel MoWno >: tra l'inverno. Blnaul Intabarrato, fl cap pello c alato 111 capo, la •lgort.tta In l>OCCG, qua.st a t1N11dar,ta quel poco di /uoco. Campa na, In un a bitucclo friuto, 1cn:a caJ)Otto. ailenzl o.so. nel Jra- 1tuo110delle linotlpc della vicina ttpografla. SI porlb di a~nimentl ddla gtornata · ua il tempo di guerra. Ma poi cl raogiun..seun gl0t•a11e amico: France.tea Merlano. che parl6 di ,uof lavori letterari: un'edizione delle Lettere di GuUrone d'Areuo e. In• .slemc ,di un hbro di parole in libertà: Equatore Notturno, che dot:eva µubblfcar– Oli Maranelli, Al no~ di MarineLti, Com– pana girata f grouf occhf. o borbottava qualco,a, ,contento, come b1dlgnoto. 1·11 lonlnno rlc•urdo di t:mlllo C'Pc•t•hi Il più lontano ricordo che ho di Cecchl, se non sbaglio, risale ad una sera d'autun– no del '917, Cl ritrovammo In tre, In di– visa g:rlglovcrde dlveuarnente scolorite, nella casa di un comune amico bolognese. Dopo cena. sul tardi, ad ascoltare la Jet.– tura di un Amleto, lnterpreLHzlone tette- 1'1\rla o e moralité légcndalre >, eompluia dall'amico che cl ospitava. L'Amleto di lb.cchelll. Cecchl dunque errlvava da qual– cht comando del fronte; sulle maniche, le lle .stttlctte di capitano. L'amico Jeneva. pacato. con la morbida \'0te; Cecehl. In una poltrona. fumava ;e lo. che m'ero tro– vato ad a,·er &otto di me un amplissimo divano, come 11. quel tempo non ne conosce– vo; un divano ricoperto di cuoio, dolce co– me le spalle di una donna: presto Inclinai al .sonno. Cl si ricorda, fra amici, di me, come d'uno che, In momentl crltlclsslml, si addormenta. Fu un belllsslmo sonno di ragezzo. Ml rlsveallal alle pa1·oledel Prin– cipe che. tra le braccia di Orazio, spende l'ultimo nat.o e rlbattett I sonsml del Pazzo. Il sonno fu scusato; si prestò alle rLsa.,vi bevemmo sopra ancora un poco di grappe. Ritrovai Ceeehl a Roma, nell'a1rosto del '19. Era Il primo tempo della Ronda. La Ronda s'era sistemata In una st.anza di front.e al Monumento a Vittorio. A star– ei In quel a1ornl, al Poteva credere d'essere In colonia. I muri vi crepavano per Il caldo tropicale. Funeevo da .serret.arlo. Lo zelo del fondatori .11esplicava In modo di– verso, ma In tutti concreto di lavoro. Ri– marrà nella memoria ,come esempio non solo di solidarietà, di flducl11.reciproca. tra letterati e In Italia per 1rlunta; ma enehe di comune maturità di cultura e di tendenza. LA a:uerra. si direbbe che nel quettro o clnQue scrittori che redlievano la rivista, avesse I\Ccumulato la buona sa– lute dell'Ispirazione, ol~ la volontà di scrivere; come pol non 11eràmal più acca– duto. E fu per Ceechl, dopo anni spesi In un'ettlvltà di pul'A critici\, Il momento e l'occestone di mnnlfe.stnre ili umori e I rlpcnsnmentl di una sua tanta.sia di nar– razione, nuntnsl col tempo In forme ormai claulche. Ln sua critica era a:là a quel tempo, e rimane, come prove di un'Intelli– genza cosi pnzlente, e di un metodo di lettura tnnto mallzlo.so, che non s'è ancor visto, nelle lettere Italiane, come sostituirlo deinamcnte .Anche &IIRRonda, Incomin– ciò col recare I suol ordinati, puliti. com– posti !011llett1di taccuini critici; te sue note. Impressioni, commenti. Una colla– borazione t.11.ntoCAuta, quanto Ironie& e penetrAnte nella modestia e novità deali a.Munti. Riferiva di libri. di mostre d'art.e, di scrittori e artisti, di persone Incontrate e scoperte durante Il sonlorno lnalese di ftne auerra. Re.1terà, se non sbaglio. un periodo, fra. I più ricchi d't.aperlenza della su& vita. di scrittore e d'uomo. Cccchl, e l'In,hlllerra, E da quel tempo, lo penso, li .1uocarat tere. In sua U naua di toscano an– tico (più granduc1.le che mediceo> al sono temperati ad una Ironia pacata. che s'ac– cende nello streno e nell'ldllllco, portata dal cern.tt.ere e della quelltà dell'Inglese. Un poco nel mondo della cultura, del gusto vittoriano. Finehè arrivo con I suol primi pezzi. per cui si disse: e Queato è un cecchl >. come si dice di una stt.mpl\ di Hogarth; come di una L&naara d'l\rglllR Jenerlsslma. RI• eorderemo, di quel peztl: Oli animali sa– cri: Il Ol&rdlno di Buddha, Clo~ qualcuno del suol famosi e pesci rossi>, CE ricordo con quale attenzione .sl leaaevano, tra le pareti di redezlone>. Nel quali motivi di narrazione. e lavori d'arte puntualissima, il& al avvcrLlva oome l'l.splraz.lone CJ'anl– mo) di Cecchl si divideva. per, cosi dire, In due: da una parte, un equilibrio morale, un ordine di austo ,una. claulca calma de– rivata dal paesi e da.I tempo; dall'altra, una tendenza naturale, un caprlclo a ttn• Wlratradaccle est.etiche, seminate di buche, e pc,z,.anghere di !8ntaslosa. paura. e bat.– tlcuorl di stup ore lmm11.1lnatlvo. La rtpc– tlzlone , qua.al, di un Intimo dlss:ldlo anllco, che avvelenb l'esLstenza di un Poe. di un Beudclalre. E continuo, più vicino a noi, con Il lavoro di uno Stevenaon, di Conrad. Un'ans ia di lnte lllaema acuta, turbata, subito compre.wa. .e lmbt1111&.ta. 41'h•nu•n1t, Hflbor11 quando flora f Pnen1e Qual'è: Il ricordo ,f11tendo Il ricordo del– l'atpetto ]1.sfco ,di un uomo. anche amico, dopa quaro.nt' annl1 Quarant'anni .tono moltf: ,eg uali. df,th1U, vc.ttftl dogli avve– nlme11tl, che ad og11uno di c1ti dchrno un carattere. Lavoro; viaool; /otica: 110,cfte; morti. E tutto que,to, contenuto, "Qperto dl una ce11ere di pa-iie11:o. Tempo troppo lungo, c11e chfud, come cl Ila cambiati. Ed è na turale riproporci la ma.,chera del suo vLlo. quo.si che In euo, tutto di lui, Il 1uo corpa hller o. si rla11uma e co11ce11tri.E del viso. gli occhi, sotto la /ronte: flttc,trt della vita, DI Rébora. rlattraV(!r1ando que• .sto]1ume dl tcmpa troppa largo, che ricor– do ho 1oluato dt11tro di mo1 Il suo vl,o, 0J11loto e avanzante, con quolco,a di fer– reo e di ]1ero, perfino di guerriero, nelle ombre pro/o.nde, nelle parti o,cure. di quel vt,o. For,e 1101a1toclamo al seoni del carpa quolco,a che l'animo ha e1pret10: un ,e11ttmento. Quel corpo, quel vt,o erano l'ln.seg11Òdell'onimo. Via Tadlno era. a q11eltempo, una tra11- qt1llla droda mllane,e, ]1anchegglata di ca.same11t1 grigi. Qualche caffè, e nego.:I di pa.1ta, di /rutta. Fattorini con la cesta In capa, u1clva110.h1Jorcando la bicicletta. Partivano col trillo alleoro del campanello. Fl.schl di treni 1'udlva110. 111 lo11tanoza. pa11are nell'aria /ermo c calda. Era un olonio della metà del magolo 1911. Salivo le . scal e di UFIOdi Qllcttl vecchi ,tabili ml– lar, e.sl a molti pla11I: intonaci gri gi, um i- ,. dicci: Il parapetto della ,cala b1 gltf.ta, di 1m tipico dl1eg110}1ort'ale. Finalmente, a /urla di 1allre e guardare nel campattelll, trovai lo porto dell'abltazlo11e di Rtbora. Dall'Inter no venivano, come ,obocate tra 1pe.s.te coltri, 11ote di u11 plano. Rtbora venn e ad aprire, in dlvt•a di tenente, la oiubl>o. 1botronara, Cordiale, Je&lolO. e TI aspettavo. - ml dl11e: e pof ridendo: - Mo sei .soldato/ .soldato del genio/,. Rl– deVG, e concliue: e Sono veramente con– tento,. Ve,tivo quella ,ollta dl11&1a. che ml 10n portata oddouo per due o tre anni. Poi vid i Il pla110, e chi lo ,uo,iava. Ml chle.se di amici comuni: Fra11chl soprat– tutt o. Erano amici dagli a,ini lacerbla11I di Firenze. Poi Il ('ra110 trovati, credo, sul Car.so. E adCI.JO,Franchi giaceva, le gambe 1peuate dalla mitraglia. i11 un on,edale a Cremona, Con Franchi, a Fire11ze, avevano troacor, o qua lcl1e 11otte ad ascoltare mu– sfca In ca.sa di Ba.stlartelll. e Lo vedi Glan– uotto1 >. Bcu tlon('Uf era venuto ad abitare a Bologna. Era addolorato, preoccupato per Franchi, verame11te ridotto a malpartlto. Parlando, io ouordavo lo 1ta,ua: u110 spartito aperto 1ul piano. Altri Jooll di mutica. sulle sedie. dappertutto. E libri, molti libri, allJnearl In uno 1caJ/oletto. Po.t1ondo In ro.tScg11a I titoli, lltllo coatola, sortivano I 110ml,le persone di amici paetf: I proloa:hl; Canti Orncl; Poemi lirici. Era- 110ricordi, µartico/ari, traiti dallo C0110· .sct11za di Rébora COII loro. che ,, a1Jolla– va110nelle ,ue porolc. Afe,colatf al ricordi, alle trace(' rcceritfs,imc della vita di guer– ra. e Poi;erf 1101, dfctva, se dobbiamo tor- 11arci. E tu .sci glot:an('f >. Voleva .sapere di mio padre. di mia madre. E prometteva di 1:enln una t.'OICa re Se ci 1ar6 ancora >I 11clla.mia ccua, a Bologna. Intanto 11 av, GIUSEPPE RAIMONDI, dltt.rno di Ottone Rosai Glouoal Vura al Rl1torante n1elar1ano (Roma, 1. apr11e lr.!l ), St.blno di In Pltl• vlcl11ava l'ora del pranzo. Dal cortile 1'al– :avano, tra voci. I rumori affettuotl delle rno11of4 che appareechla110. Il concerto afJablie delle ,tovlglle urtate. Re1tol a pranzo. Poi li u.scl,per /ore due pcusf. Percorremmo adagio strade e ,trade. Ra- 1entarnmo un mercato: banchi df /rutta e di verdura, dormiva,10 11eJ10/e pa,nerldla,,. no. Giungemmo hl 11110 piazza, dove erano gio.stre e baracconi di }1erc./11contotl guar– dammo qitelle meraviglie: fl tiro a beria– gUo con la /Ilo delle pipe di geuo, e l'Jm– provvllo zampillo d'acqua, e l'abacclar,l ]1,iale del vllo del /a11toccfo. Lo Uloatra: uno be/11.s,lma glo.ttro, come un tempio, come tma cattedrale: re, rcghte, paladhll, guerrieri 00riva110 Il loro oro alla bta11ca luce. rne11trele ca,111e di un oruano dl/lon– deva110le note di una mu1lca dolce, appa1- 1lonato, puuteggUJto daoli ,coppi del tiro vicino. Cavalli gfrava110. olrova110 ht ton– do, all'l11]1nlto. e TI ricordi, ml dfue RébO· ra, ti ricordi delle melodie di Verlaine allo ,l1ere In Belgio? Tourncz, tournez. bona chevaux de bol.s ...>, La mualca della gio– stra, le ulorlo.se palelle, 1correva110 come /arl11a ,onora dcgU h1gro11aggldi un mu- 1111 0: tra Il cigo lio di maccl1h1a, All' lmprovvt.so venimmo alle JJOC.sledi lui. Fui fo a me ttere Il dl1cor,o, Per parec– chie ore si ero evitato. Bl.sog110accennare che. f11 quel mesi df licenza per lunga ma– lattia ,avevo, a Bolog11a, t,1comlnclato a atamparc u11a piccola rlvlato: un fa1ctco– letto di poche pagl11e,co11l'aiuto di Boc– chcllf, ecc. Rébora già ml aveva ma11dato qualche .sua pagl11a, quelle compo1tzlonl poetiche ricavate dal fango doloro10 di trincea. Re.stano al centro della .sua breve. de,1ta opero run lavoro di scavo h1 u11a bianca materia h1ca11dc1ce11te: poi ,pen– to): ce,itro di uua vita rivolta alla tere- 11Ud, come 11110 pla11ta piegata verso Il aole. Poe.sia di quel tempo di guerra, che ha maturato In noi, Proprio In quei giorni, o poco doPo, Ungarettt ml mondavo un &uo gruppetto di canti, rucitl do quel medesimo tempo, da quella co11dldo11edi vita. e SI Ma come d'autunno I sugli alberi / lo torne•· (E R~bora gld ml aveva comuni• cato: Cade Il tempo d'orni staa:lone, / E autunno è un nome. I Salma di ploea:la, / Terre ,e una Q:ora .., E a,1cora: o ferito laggiù nel vallonecJlo, / Tanto Invocasti ...) Sempre, per anni cl 1lamo tentftf dentro l'odore della dlui1a tPorca, umida; l'odore del rancio, sulle tavole fradicie. Solo un poeta, come quelli. pateva covarne un pro– /umo, un ]1oto di ,entlmento che rl1uona, nel temJ)O,cof toni della poc,la. '\-••rt,fu 1wl IU~l nl llbcloranlc• ,·1•Jt••Cnrh100 L'emico pittore, ritrovato a. Roma come noi provinciali cl si ritrovava n quel tem– po: daventt all'Arnsno, ml disse: e Be vuol, oa:al sl va al ristorante vegetariano. Co1l vedi Olovannl Ver1ra.E' veramente un bel vecchio: anzi un Slinore molt.o distinto,. Difatti si andò al ristorante vcgctarleno di Pla1.ze di Pietra: e li vidi Il Verga che facevn colazione, con due signori. come iul ugualmente silenziosi. li loro, 5cmbrava un Incontro, che nvcsse motivi famigliari, e d'interesse privato. In qul\nto al mio amico pittore tnon era altri che F'illppo De Plslsl, avendo s&lut&to li Veru con un sonoro: e Buongiorno, maestro>. non ot.– tenne In cRmblo che un cenno del capc,, e un'occhiata uscita da due grosse soprac.– clglla, tra Il grigio e li bianco. Questo fu tutto; e accade poco dopa Il mezzoalorno del l. aprUe 1921. GIUSEPPE KAJMONOI Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy