Fiera Letteraria - Anno X - n. 50 - 11 dicembre 1955

Pag. 6 e Gioberti l'idea e lB credenza di un umano Intelletto in am1onla con la divinità, « Bruno, come gli altri grandi Ispiratori di dominanti visioni della vlt.a. ha cercato nella compo.slzlone dialettica di dottrine Inculcate da remote,· t;rad.izlcnl l'architettura del pro– prio sistema». Egli, Intatti, 11 risale dal Cri• stlaneslmo ad una più o meno favolosa 03. rellglo ante– re e ad una che Vl'diamo rate: GIÙSSO sotto– pone Il Bruno ad un ~ame, che non ammet– te tem1inl opprosshnativl e generici. Lo sco– po del cr:ltlco è (l\lello di provare la verfdi• cit:\ del suo asserto, che consiste nell'accer– tamento del fat4l riguardanti la tradizione filosofica Italiana con t suQt oddentellatl sto, riel I più remoti che si possano Immaginare. Bruno precisamente verrebbe a testlmonhLre di queste lontane stratificazioni del pensiero italiano, « Il rlnnovnto panteismo, la c&ttollcltà orienta.le dl Bruno si salda COl suo girare attorno· all'asse met.arlslco dct Pitagorici 11. L'altro ncC051:amento tentato da Glusso è quello Bnmo-Oriirene. I m.Jtl antichi, le clau– sole più Impegnative della credenza del pa.s– sato vengono ad lncontrarsl rra loro e a de– terminare il corso ~nto da1le. ,meculazlo- ne Q~~~~ di Glu.sso su Bruno è quanto di plt'lorganico e di pl(t fuso eg'll abbia fl.Iio– ra scrlbto. In esso giocano e prendono rtllevo argomenti e temi originali. Sr>Untl e motivi, che Glusso utilizza al suoi fini, per dimostra.– re la continuità Ideale del pensiero italiano nel secoli, Pel'Chè lt critico ha studiato veramente I testi classici ed ha potuto elaborare concetti chiari, precisi personali, Gli è valsa le.cono– scenza delle dottrine moderne, senza di cui ~~~~ a;r::~=::. ~~er~'ii"1 ~:: ti, alle discriminazioni forniate. E Il Rina.sci• mento·toma a configurarsi, nel quadro "desi– gnate> dal critico napoletano, nel suot a.spetti fnconfoncHbl-.11. · « Tutto li Rinascimento italiano è cattoll• co ed ecumenico in quant-o incetta di una verità primitiva, deformata dalle grettezze deJie moltltudlnl, d'una « formula ideale • di out si stessa della ramosa disputa bandita tn Roma, per la qua– lo non titubò ad offrirsi di sposare del costi di alloggi.oe pennanenza I dottori di aJ.tre contrade che volesse;o.p.rendervt parte :o. NOl suo prec.edente libro, L'anima e fJ co– smo (Fratelli Bocca Edltori. Milano, 1952), Glusso aveva enunciato Il concetto di una ~ 1 to:~! cs~f~i~ Jr~=~ ~f~~: rebbe qu~a preclsamenle la fll050fla it.a~ liana classica e tra.diz1onale .. lJ. crltleo rivaluta 1. « massimi sisteml • el.a,, borati lnWmo a.11'3 Idee eterne della scienza e cerca, r.ello stesso tem , di « ridurre a più mod !aziono mondiale »i Slcchè Ghwo s carica di « richiamare gl'lta.!tam a.I. concetto cla&s.1· ~~u~i°~fl~ ~~~o;:m1=1 ~ ~~~ niant, matffllatict e fL,,!ei fautori delle .sen– sate esperienze •. musso esamina le opere di Galilei, Desear– tes, Spinota, Ma.Jebranche, Locke e Vico, per quanto riguarda le loro indagini es~ alle matematiche e alla meccanlcà. celeste. Altri ~~or:!1° d: ~:~aseJ",. ¾': Jl:l~~ no, le dottrine di Kant e di 'Hegel, con ~e– rimento particolare al RomantlcLsmo tedesco e alle teorie sull"arte. Perchè, atfenna Gtus.so con molta glustez.. u., l'Idealismo nasce e si articola come uso- ~=r~enza ~~t:· ~~raece:tt.~~ viene pc:astulata secondo le I.stame romantl, che, come la dottrina per ecoeJ.lenza lmpo- ANTOLOGIA * PER TE A ~ato, Jo ,ola clb che tu cerchi ogni volta saprò divenire. M'impugnerai come ipoda, ml spiccherai come frutto, mi coglierai come flore. Sarò la mano che alla tua .tlglunoe, quando preghi, ed. Il sorriso che quieto sale da ogni lacrima. Percht tu ,olo, tra tutti oli uomini del mondo, ali hai per raggiungermi. SOGNI Non cl .sono nel mare tante perle fu: 0 ';!~f~~=ls~~!~od~n~le patpebre. e suon f che vibra no. Se solo un attimo io chiudo oli occhi, scende un nuouo pianeta nel mio cuore. OCCHI VERDI Quali erbe di misteriosi prati nel tuot occhi? Oh, Il tuo sguardo raccolse i sottili aculei del grano. Ma quello che ti turba lo ammanti di viole. Sei seria? Ferma nella tua Iride è la vetusta foglia del leccio. Ma quando oml sei tenera di malve, quando ridi sconvolta In te, nel mflle colori, la foresta dal vento. BARBARA CANDI * no~ 1 ~~~li~~~~o~~ti~ 0 ò ed ha 32 annt. Da quando lo ve demmo l'ultima volta nlla Gal leria di Chluraut è molto cam blato, ovviamente, per Il proces– so di maturazione che avviene m un pittore che lavori e atten ~l~l~a o~gr1~n 1 :v~°n~~:~~ Vogliodire che la pittura di al Iora In Tirinnan:z:i è Il fatto lo– gico antecedente la pittura di oggi. La Qualesi è liberata dalle lnnuenz.e, che sono nel pittori seri tutt'altro che una colpa, del maestri al quali ha guardato e si riallaccia pos!Uvamente al f\. Ione storico della nost.ra arte Rifacendosi nlln lezione del se– colo sco:--o. rivlswta al vaglio sensibile della più recente stlll– stJca la pittura di Nino Tlrln n&n:z:I cl propone un fatto im portante di coloriture, di mate– rie, di superfici, di ambienta tloni, di poesia. Una pittura che non ha bisogno di S05legn! Idealistici o filosofici o metaf\. sic! essendo di per se pltturn In quanto linguaggio tecnico ade– rente al discorso poetico che l'artista ,,uole articolare. Ci tro– viamo perciò dinanzi ad opere LA FIERA LETTERARIA Domenica li dicembre 1955 LACHIAREZZA DI CARLO LEVI Q·oarta generazione: L'istanza sociale (Continua da pag. 1) i1~"ci~0 gYà~~n~~trr:~:r~~ 1 ~o~~·;~ ; 1 :?a ~ sclta gli autori non rientrano tutti nel periodo dal '22 al '30 (assegnalo dal Macrl alla Quarta gencrazlo• ne), per l'opera risulta.no invece tutti compresi nel prescritto decennio '45-'55. La torte diversità delle VO• cl, nella provenlen7.a e nella direzione, sta a garan• zia della libertà della loro espressione. Segnaliamo: Franco Fortini (pseudonimo di Franco Lattes: F,(. renze, 1917), Francesco Montero$.S\> (pseudonimo di Franco Matacotta: Fermo, 1918), Vittore Flore (Gal• llpoll, 1920), Dino Mcnlchlnl (VaUero in Natlsonc, 1921), Giuseppe Zagarrio (Ravanusa d'Agrigento. 1921), Gaio Fratini (Città dcHa Pieve, 1921), Pier Paolo. Pasolini (Bologna, 1922). Ello Flllppo Accroc:• ca (Cori laziale, 1923), Gino Bagllo (Torino. 1923), Rocco Scotellaro (Tricarico lucano, 1923 . Portici, 1953). . e Non alla notte. non a con di stelle - corrono i giorni del poeta. - E' tempo di cantil.da gridare - in cima a una strada di uomini. - E' tempo che JJ nostro dolore - e la grande gioia che et colma - avanzino le mani>. E questo gruppetto di versi l'autore CRen• zo Nanni: Livorno, 1922) lo ha programmaticamente intitolato: R,op11ta.:iotl6. Ma è un !atto che molti tra 1 seguaci dell'Istanza sociale, quantunque Inizialmente più Impegnati. sono già passati ad esperlen1,e più liberamente letterarie Ce tipicamente coerente r;csta Il passaggio, per esem– pio. dell'Accrocca da Portonaccio 119491 e da Ca.sGr• ma 1950 a Refiq11ia ,ima,w: Schclwlller, Milano, 1955); oppure han dimostrato che, mentre nel trattare temi e civili> e <r: politici> e e sociali> soggiacciono a una infatuazione polemica. non appena tornano a temi più e egoistici> e e decadenti> si placano e magari s'immalinCOJllscono, sicché si ritrovano naturalmente portati a svolgerli In maniera non troppo dlflonnc - riuscita e merito a parte - da quella segu1ta dagli avversati ma non superati poeti delle generazioni precedenti. Quand'è che sono più genuini? Forse quando sono meno attivi, anzi meno e attivlsll >, e dal coniugi Rosenbcrg, dal poeta Hikmet, dagli arsi di Buchenwald. dai fucilati delle Fosse Ardeatine. dal linciati della Louisiana, dnl caduti di Portella della Ginestra, passand a se stessi? Quando dall'assedio di Stalingrado, do.Ile rovine di Varsavia, dallo scio– pero In fabbrica. dal comizio In piazza tornano al proprio orto, alla propria stanza? Non vorremmo aver l'aria di far dell'Ironia a buon mercato. l\fa come negare la loro tendenza ad accontentarsi d'una rivolta verbosa, scambiando la for.-.a con l'irruen1..a. la foga con la concitazione? Proclamano d'essere e \Tenuti lentamente ma sicuramente aICermando le tesi per un rinnovamento della cultura sulle larghe glia porsi al servizio d'una causa sociale e politléa ba:,! di un umM1cslmo storicistico>. Ma non ne for• . che condividiamo>, nlscono le prove. Il loro stesso esasperato realismo Le Intenzioni non bastano. Ma anche tra le lnten• pecca di estetismo, e tuttavia Il sollecita a scagliarsi zlonl cl sono quelle più e quelle meno promebtentl. contro og;nl estetismo. Combattono per Il Uionfo E se la poesia sociale è una poesia e che cova>, essa delle cosiddette Istanze della realtà umana, storica merita qualche attenzione,, qualche fiducia. Nonché e sociale. Ma non si accorgono che 1 decantati e nuo- l'augurio che riesca, col suo fermento, a sollevarsi al ~lo~;t;r~t~r~~r;/ ~·onn'i~~zj~~e 1 ~~71;!~~~~,1~ ~l1~1:.r~?~~~r~ 1 ~ 1 ~~1ti~cc~l1!1!n~~l~~~~~t pt!~: non sono, il più delle volte, che I vecchi argomentl tcrc per la letteratura contemporanea, è giocoforza g~~fzi~lò11i:ri~J~:1. rovesclatl nel tennlnl più trl• ~a~~fJ~r1~lhltJic;~~~ 1~o!~b~ia~ete~o~~fl~~~tue~ Ed f da questo tipo di e giovani di oggi> (tra l del profeta è, anche in letteratura, uno del più ri• q~~l~I%~~~~~~:terl~s~:nii:~~m~ ~r: 11 k11:°t'H~Pò h::Ìe~att~~:a:mdb:a J!r~o deic~ir~:~lnfricl- Salla loro chiarificazione che «dovrà nascere domanl 1'0s3eroo.toro romano del 20 gennaio 1954): cSe la una nuova alta stagione di poesia>? E' In essi che•sl crisi della poesia non è una sempllee crlsl del lln· va già delineando un nuovo stile? guagglo poetico ma del contenuti profondi çlello spi, Qui Il più ottimista nel ritenerlo (e nel promuo- rllo umano, la poesia è destinata a conoscere una versene capintesta) è Salvatore Quaslmodo, Egli la• sua più umana stagione non appena le tempeste sl . menta che una parte deUa critica, soprattutto for• saranno un poco plac~te e la clrcolazlone del valori malistlca, riscontri uno e stUe da traduzione> nel · estetici si sarà liberata dalla tirannide del valori documenti poetici forniti da quelli della nuova gene• pratici>. ra7.lone e dimostri cosl di considerare e dalle forme D"altronde è presto per pretendere di poter già ~~~:~u (~~~~h~(>)1tr::ti~~fa~1~nf 1 ;:tt1h:~. r::i ~~rir:;:;ti!h~ls~~:t~nJ:~:r\n~!~~tk:m:~~'éit ~\~e~~adr:i·o~~:~:sn~ 01 Ì~v~r:rsor:::~~~e ::rc:rl~a~ ;~ 0 ::ra a~ri~~1?!5!~rtig1~~!ee~v~lti110~! 11 ~ef:~e fg~: lessico d'una nuova poesia che ha nelle rese shltat• mentali ed esistenziali tuttora (e chissà fino a quan- ~~:~e~n°~~~~!tt~i~1 r1!~~o 0 noc ad 1 u~~r;~es:~~o~- ~:~~n r~%°r1~~o~~~i~~e p:~i~f)~ 0 d1~s~~rcè ;:ic~i: ne di genere letl'erario>. cSlamo alla fioritura di sultatJ letterati?> Se mal sarà da badare ca! risul- una poesia sbclale, che si rivolge cioè al vari agg:rc• tali della cultura a cui si riconnette e a cui ha attln. gatl della società umana.> Non poesia sociologica to la cultura del Dopoguerra con particolare ritcrl• e ma poesia sociale>, con un'aspirazione e al dialogo mento alla letteratura dei g'1ovanl>. La dlre-1.lonc più che aJ monologo> e quasi con una petizione di culturale preva,Jc sulla dlre-.tlone poetica? La realtà e poesia drammatica>. Per Quaslmodo, insomma, la sulla tant8.Sla? li documento sul componimento? li poesia nuova e forse potrà essere drammatica o epi• rapporto lntellcttuale sull'evasione artistica? Ci tro- ca, In senso moderno>, e non gnomica o sociologica>. viamo ancora nella fase polemica, Incerta e momen- (Cfr. Di.scorso sulla Poesia: Fierra letteraria, 19 tanca. E Il traguardo dei giovani è invece que!,Jo di dicembre 1954.) . e uscire dalla polemica, sopprimere ogn1 alternativa Dal canto nostro osserveremo che sintomi e cenni, e comporla, fondere In una sintesi superiore e nuova tentativi e prove di si!!~tta poesia non mancano. e le esl"genze c:ulturall co nlc esigenze letterarie e 'J)OCII• molti esempi se ne potrebbero elcncar:c. Ma sarebbe· che. E si potrà parlare di una nuova generazJone. di ro pur sempre tali d~ non persuade.rei a entrare an• una genera1Jone del Dopoguerra, quando esso tra• che noi_ nella pol~m1oa ant.lerll)CUca. E_: del resto a guardo sarà divenuto, da oscura esigenza, consape- metterc1 In guarcha è lo stesso Fortini. quando av. vole e conseguente ed esplicito programma di la,vo. verte che I propugnatori dell'_lstat?za civile, e n~ di• ro >. A condizione cloò di una e violenta crisi della versamente dai loro av\'ersan, chiedono i nostri suf- letteratura>, salva lasciando ad ognuno la libertà fragi per la loro posizione, non già per la qualità d'Impegnarvisi in uno o in altro modo purchè le• ~~ 1 11:n~ 0 i q~fli~:s~o~~c~o~~.è /~~oc~! 1 \:r~ l~~!t~:ui: glttlm~G'ontimta) ENRl~O FALQ\Jl influisce sull'altra, sl che l'effusione generica ed 1-n• forme è sempre In una posizione sbagliata, sempre In una posizione storica arretrata, quando anche vo• Le precedentl p1tntatodel saggio sono state pub• blicate nei muneri del 6, 13, 20, S1 11ovombrc 1955. '------------------- che hanno sostegno solo dalla '----------------'------------------------------------------' ioteca Gino Bianco

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