Fiera Letteraria - Anno X - n. 43 - 23 ottobre 1955
_P~•g~._G _ ___________ -,- _____________ ......:_L::.:A:..:.....F I ERA LETTERARI A Domenica 23 ottobre I955 Seh.iller, l'esteta UNA JIUU§C[TA MANJIFIE§TAZIONE DX JP>OlE§~A lioteca IL PREMIO CJTTADELL 1955 a Luigi Fallacara Luigi Capelli e Luciano Luisi * Difeso dalCroce ma soprattutto da n i stessi Bian Goethe narra llclla suamicizia conSchiller (Continua dlLpagina 3) Schfller non rlu3clva act ammettere clic un. rhnlle procct1lmc11to d 1plcgauc-seco11do le mie a.tTcrmazionl '1là come un risultato del– la e11'erlenza. Giungemmo ,cori, a ca.sa .ma. e la con– venatlonc ml allettò act c1 1trarcl. Comtn– ctai, cosi, a parlare coii calore .Julla nic– tamorfo,I delle piante, e con pochi .carat– terl,ticl tratti dl pcn11a delineai ,otto ai ruot occhi una 1tmbollca pianta. Egli a..tcol• tava e guardava tutto ouc,to con grande interesse e savace acume. Quando. però, eb– bi Jinlto, tenten11ò il caP o e dia ae: e: Ma quc.sta non è un'eaper(.enza, ben.si u,i'ldea! > lo ml fermai 1orpre10 e f,i certo q ual modo corrucctato. perché Il pu11to che cl divide– va. dopa qutite parole. rimaneva quanto mat rloorosamentc circoscritto. Le a,ser– zlonf /atte ht Grnzla. e dignità mf tornaro– no h, me,itc, rh111ova11do In me l'a11t1ca 1tizza. Tuttavia riuscii a dominarmi e sooalunsf; e Ml fa molto piacere aver delle Idee senza saperlo, e poterle pershio osser– vare coall occhi il Schiller clic aveva 1,rnaator finezza e tatto di me o elle voleva 1>ii, ingrazkirmi che resplnocnnt In vlata della t,nmb1cnte pubblicazione del periodico Le Ore, rbpose alla mia. obiezione 11cl termh1t di uit dotto kantiano, Quando poi Il mio cocciuto rt4- lfamo diede l'lticcntlvo a vivaci contraddl– ztoni . .si addivenne ad aspre schermaglie, dopo df che subentrò la tregua. Nessuno dei due Poteva dfrsf vincitore, tutti e due et ritenemmo Imbattibili. Un e11orme di- spiacere mf davano provoalzlont del seauen– te tenore: e Come è PO$$ lblle Utt'cwcricn– za che riesca ad adeaua.rsl a.et u n'Idea? Cht appunto In questo co11sist ela c aratteristica essenzadell'idea, che con es.,b-no,i può mal essere congruente un atto di el'J)erienza >. Se eglt considerava Idea ciò elle lo definivo esperienza. doveva ben e.siatere qualche co– sa. cl1e 1ervlsse da mediazione e neno tra l'una e l'altra. 1l primo pouo era, tuttavia. fatto. La forza df attrazione elle esercitava Schiller era gronde. Eglf .sapeva trattenere pre,no df sè chiunque si avvlcfno,se a lui. lo ml interessat al .fllOfplani, e proml11 di con• segntire per Le Ore parecchi 1crlttl che ave– vo riposto nel cassetto. La. 1noglfe di lui, che era avvezzo ad amare ect apprezzare fin doglf annt della sua Janclulleua, con– tribul quanto più paté oct ima duratura intesa fra me e Scllfller. GH amici miei e suoi 11e furono lieti. In questo modo, attra– verso la più orandc e /orse 110n 11101 del tutto eliminabile lotta Jra l' oaaetto e Il soggetto, suggellammo 1m'allean:a elle 110n venne mat meno. ed esercitò bene/le! e/• Jettf tanto .sopra, di 1101, quanto sopra altre persone . Per me In partlcolare SJ}untò una. nuova. primavera. nella quale tutto giocondamen– te oermlnò In una reciproca vlcl11anza, sboccfa11do dal .semi dischiusi e dal ramf. Il 11ostro cartegolo oDre di ciò la più Im– mediata, pura e completa testlmonta,1:a. Dal 1: T:ig-und Jllhreshdten » dl, \Volfango Ooet.he (Traduzione di Marta Necco> I
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