Fiera Letteraria - Anno X - n. 43 - 23 ottobre 1955

Domenica 23 ottobre 1955 LA FIER-A LETTERARIA Pag. 5 LO SPIIIITO H'EUHOPA E L'EPOUA IDI itlADArtlE IHJ STAEL ·* Carlyle biografo di Schiller Agll lniZI.de°I romantlclsmo, 1 primi scambi letterari tra Inghilterra e Germania av– vengono sul terreno -della bal– lata. Le Rellques o/ anclent poetrv. raccolta di vecchie balla~. canzoni e strambotti liberamente rhnanegglatl pia• ce molto a! tede5chi; Bilrger ne trae ispirazione per la Le– nore, Herder per l'analoga raccolta del Volk&lfeder che rappresenteranno, per la na• scente letteratura, una tonte ln;!i"fe~~~- stesso·qualche romanzo lnglese vien tradot.– dotto In tedesco e Gellert, nel pubblic_are Ja Pamela, af– ferma nella prefazione che ~5;rt~Temèo~~eè ~ 8 ~s~~: ni il britannico lUchardson ». . · Ma Il momento essénziale di questi rap,POrtl s1 verifica nel 1788, quando Henry Ma– ckenzle tiene alla Società Rea– le di Edinburgo, una con!eren• za sul nuovo teatro tedesco e parla soprattutto del Matna• dleri <Il Schiller. Ii curioso é che Mackenzie non conosceva li tedesco e ammirava Schil– ler attraverao alcune tradu- 1ionl francesi che erano allo. ra in circolazione; d'altronde 11 costume di vantare o lml· tare autori dl cui sl ignora la lingua risale a VincenzoMon– ti. U qua.leraggiunse resultatl la cUJ.eecellenza é dlfflcUe a con.tutare. li Mackem.le non aveva nemmeno da dire cose molto importanti dal punto dl vista crJUco; ma la conferen– za che de.stouna enorme im– pressione. segna veramente la data inlzlale di quel graduale travasamento, nella letteratu– ra e nel pensiero anglOISUSO– ne, della ttl050.Uae della poe,. sia tedesca, che potè avvenire per la complicità d'una serie dl circostanze, ma soprattut– to per 11 fervido lntere5Seche a quella filosofia e poesia m~ strarono pensatori e artLstt dl , alta reputazione: in prima 11- nea U Carlyle. Coleridge, dopo aver letto 1 Ma.1nadlerf, scrisse una lette– ra esaltata a Southey: • M11 GOd, Southev. who ls thlt Schiller, thls convulter o/ the heart? I tremble llke an as~n. lea/. 'Whv have we calJed MlL– ton. subl(me? ». Più tardi com– pose una tragedJa, Otorto, di ispirazione nettamente sehtl– leriana, che poi rimanegglò Intitolandola Remor3e, men– tre Wordsworth rivedeva e rl– !aceva la !Ua, The borderen, dominata dal persona.ggto dl ·::~S:S~~:• f::r~n'!18:~ri. ' da di popolani del border <confine tr& Scozia e Inahll– terra> da lql organlzùta •e · annata per dl!endere gli op– pressi. Alla !lne del 700 compal~ no oltre .Ma'nlcaanche le pri– me tragedie di Goethe, alcu– ni Imparano a conoscere Klop– stock e Wleland. ma l'autore che domina incontrastato du– rante tutta. la.i prima decade dell'800 è Schiller. SchWer incarnava la aspirazione al grandioso, al sublime che già f.~~~~f1c::1~ 01:':~: ste malinconie avevano sUm~ ·iato; e c'erano in plù quegli elementt fantastici e tenebn> si di cui s'era diffuso il gusto attraverso 1 romanzi.sensa.zl~ nall, o talea o/ terror. Poi, dl colpo, l'atmostera cambia; al– l'entusiasmo subentra la dlf– !lden:r.a. I benpensanti e ti governo. che é in mano al Torle3, scoprono in quella trag~la fosca e ardente, m concomitanza colle vicende politiche continentali, una s~ !tanzlale immoralità, e U ten– tatlvp di adombrare e far •P&SSareper buone, sotto Il velo di altl e virtuosi senti– menti, vere e proprie azioni crlmtnall. La tragedia bruJl– cava - non c'è dubbio - di esclamutont Imprudenti, di tlrate rivoluzionarle, di di– scorsi « R!acoblnl » come si diceva allora; e la quall!lca di giacobino aveva un signifi– cato terribile: anarchico. ateo, e peggio, traditore del popolo inglese ohe mire.va a conse– gnare 11 Paese in mano al ne– mlci, SI arrivò al punto di ap– plaudire due gotte satire del Ma.,nadlert: una truculenta che aveva per titolo «/ brl– ·gan.tl , ovvero un.dramma buo– no a due Jlnl 11, e un'altra, pii) allegra: « I bonari str~n– golatorl ». Era uscito, Intanto, un li– bro. eh~ doveva avere grande importanza sull'orientamento dello spirito europeo; De l'Al– Iemagne, di Madame de Stael. Come é noto, esso è diviso in più parti: e tn quella che ri– guarda l'arte e la letteratura si discorre delle opere di Wle– Iand, dl Lesslng, di ,Herder, ma soprattutto degli autori nuovt come "Schillere Goethe. L'Influenza di questo volume· ~gf,raf~~:.i~~Suera"rii~ ~Jf! no la portata. Basti dire che. se si guarda al commercio del libri in quegli anni, e &lleno– tizie del glomall, et si accor– ge che autori prima predilet– ti dagli inglesi, anzi portati alle stelle, non -vengono più rlcercatl, perché non sono no– minati dal!& Stael. Sostan- . zlalmente Il libro valse a dù'· !ondere in Inghnterra, come immagine nuova della Ger– mania: non più soltanto un paese fascinoso BU cui a\egJ gtavano antichi ml.steri e splendide !avole, ma un pae– se austero dl poeti e di pen– satori; e a spostare l'Interes– se degli inglesi, dalle opere sensazionali e alla moda, ver– so quelle più autenticamente rappresentative dello spirito tedesco. Per giunta la posizio– ne politica dell'autrice e 11 suo riaffermare Ja tede nella 11- bert:i. determinò una viva cor– rente di simpatia per quel grande P?{)Olooppresso da Napoleone. Più tardi, quando la Germania sembrò organlz.. zarsl a stato unitario, tanti consensi e simpatie comincia– rono a sfumare. Una Germa– nia unita e petente poteva di· ventare una temibile concor– rente commerciale. In questa nuova atmosfera presero a circolare le prime critiche aglt scrittori tede– schi: la politica e gU Interes– si sofflaron nel fuoco. e forse i;~tl~l~rl~fli~sos~~~r:ecuffJ: ra germanica, se non tosse comparso CarJyle a ridare In• Biblioteca « ••• E' am,nlrcvolc come Cnrlylc sia riuscito a darci unn immagine d#, l1d così lucida. e pcrtl11ci1l1i, rara u,t ncqul3tnrd .1 In 11no che vive a tanta 11istunzh ,tt tempi e tli 611oght ... » 11i itlAIIILl LUISA. AS'l'ALDI tenso colore e r!Uevo all'im• maglne della nazione tedesca abbozzata dalla Stael, e a ri– condurre da quella partC}'am– mirazione del conna.ztonall. Carlyle. nato nel 1795, ap– parteneva a una modesta fa– miglia di campagna, Ii padre era un muratore onesfo e 1 scontroso, e sia lui che la ma– dre avevano, in fatto di rell• glone, alcune c èrte:r.zelncrol – lablU su cut posglavano tutta la loro esls~nza. II giovane Thomas, che dimostrava pas– sione per gli studi, tu mani:la– !o a prezzo di molti sacrlflci all'Università di Edimburgo, e • ll visse povero e solitario, di– vorando i libri che trovava nella biblioteca di un amt- ~U~~= :~t~:::r;~t1r~~!l dell'illumtnistn:o, Fino dalla adolescenza, dai dogmi pro– !es.satl ed imposti 1n famiglia con tanta severità, si era al• Iontanato: ma lnoltrs.ndosl in quelle letture l'ateismo sem– pre più gli ripugnava, men– tre Si sentiva ormai staccato dalla. chiesa e non gll riusci– va d1 ritrovare la fede della fanciullezza. Entrò tn uno sta– to di lnquletàcUne e dl softe– renza che si fece sempre più affannoso, !lnchè non gll ca– pito In mano Il libro della SUlel.Allora, anche per poter consultare certi testi 'Cli mate– matica che gli servivano per gll esami, comlncfò a studla- :~Ìo ~cif~ei=:::~O:th1:~ ~:~~rd~~~~~r~ftf~~~~ rl, di alte sollecitazioni poeti• che, trova prima una profon– da consolaz.!one. poi un ali– mento sempre più valido, In– fine la rivelazione delle verità ~ 1 "-'1 1 sr~;a~rn~~a ~ii1:or!! ztone: comprende subito di aver trovato in Goethe quegli che l'a.vrebbe tratto fuori dal• l'oscurità e dall'-lncertezza; la via, come egll stesso dirà, dal– ·1atenebra alla luce. 'li pruno •articolo che scrisse sul F11u3t /e che pubfillcòsulla Edlnburg Revlew contiene ,In nuce tut- ;°J~à~~~iv~~~~v~otff~~:1a~é coprire la cattedra di storia, a Iena. Il teno capitolo è 11 pJù Importante perché tratta, oltre che della vita a Iena, delle Idee di Schiller sulla sto– ria e della sua Iniziazione alla tllosofla di Kant, del Wa/len– steln, della Pulzella di Or• Zeans, del Guglielmo J"eU, e di altre opere ancora Ignote agli Inglesi. La va.Jutazlone delle trage– die schllleriane da parte di CarlyJe,non esce dai limiti di un contenutismo encomiasti– co che si appoggia soprattut– to sul « rigoglio dei sentimen– ti io. Aproposito del Masnadle• r:l dirà che la ruvida sempli– cità e la fosca energia non rl• scattano Je lacune nella pre– parazione dell'autore. e ne condannerà con una frase fe- ~~~atf~~- !~f~r\~ritiJ>'}~~r: cazlon1si abbattono sul pub– blico come la clava dt Ercole, ma la clava è Impugnata con un cieco furore che Infrange e devasta, senza quasi mal i~k~ 1 ~i1e~! 1 1• ~fc:~;ie ~~g~{!: SO psicologico, la maggior ac– cortezza nello svolgere la vi– cenda, mentre Cabala e Amo– re non ha a.spett! egualmen– te felici, S)1ecleper le pom- f~~~ t~r:~~ 0 :Jg::r1ter~~~; da Kotzebue e dagli altri « giacobini, responsabili del dlscredlto ln cui é caduto al• l'estero il teatro tedesco». , Però rende giustlz1a al poeta !_n d~~mf :a e~f~!o u~:v~~ vera ragazza, flglla di un mae– stro di musica; e a quem cui un simile r:lconosclmentosem– brasse ridicolo, convlen ricor– dare çhe all'eroe era legata allora una condizione di ecce– zlonalltà, per cui sembrava atrano che un povero diavolo potesse essere Il protagonista di un romanzo o di un dram– ma, e uno del prilni rimpro– veri mossi al Manzoni fu pn> prlo quello di aver scelto, per protagonisti del romanzo, due poveri contadini. Il Don Carlos é la prima deJ\e tragedie che porta Il marchio della vera maturità generico, anche perché non riesce a lndivlduare nel Wal– lensteln, lui messaggero e araldo del germaneslmo. la opera più raPPre!entatlva di quel senso det conJlittl e del destini storici che fu cosi acu– to In Schiller negli annt della matur(t.à. Oli piace di più Ja Pulzella d'Orlean_., per la com– mozione che desta, per • l'ete– reo splendore di cui è tutta so!tusa». La lettura delle opere sto– riche di Schiller fu lnvece per Carlyle Infinitamente più fruttuosa, e gliene derivò quella maniera rtcca, eloquen• te. patetica di trattare la ma– teria storica che accentrò su dt lui l'attenzione del conna– zionali. A proposito della Guerra dti trent'anni, giusta• mente Carlyle si compiaceche !J racconto trascenda gli in– teressi nazionali <compiaci• mento singolare per una ge– nerazione che vide li nascere e Il grandeggiare del nnz!~ nallsmi), che Schiller sl sol– levi dal concetto tradizionale della storia come vicenda di– nastica e polltlca, alla storia come storta det valort umani, delle possibllità della Inizia– tiva umana. che è quanto dire storia della cultura In effetto egli assorbi l'In– segnamento, si mise su quelle orme. e ne risultarono ope- ~i>J~~~~nilg~~;~r~I!"~':1~~ ~ cento completamente diverso da quello degli storici allora famosi, che SU valsero di col– po una posizione quale Il Sartor resartut, con tutte le sue audacie bislacche, non gli aveva di certo conferito. La Rivoluzione Jrance$e cari– ca dt enfasi, Vibrante di com• mozione che glorifica ante litteram la ·volontà di poten– za, resta uno dei monumen– ti tipici della !torlogratla ro– mantica; ma é facile rilevare come l'impostazione del rac– conto, U culto del personag– gio eroico, I quadri ricchi di colore e di movimento. le lm• magln1 brucianti, gU epi– grammi e Je !a.natiche Invet– tive e perfino lo sfondo te– nebrdso su cui gioca la legge HENDRICK GOLTZIUS: Paesani~ di montagna'(Mostra del Manierismo ad Amsterdam) la lettei-a'tura e la moso!la germanica, per adeguarlo a quel rigore morale che era un lineamento del suo carattere, assorbilo con la nascita e ccin l'educazlone. Svincolatosi dal– la limitatezza dell'empirismo inglese, dal quale erano derl• vati H giovanile pessimismo e I travagli spirituali. ·trovo nel pens&tor1 tedeschi la ragione costante'\di ogni Ispirazione. Gli fu !nelle assorbire lnse- ~~jl~~~tle s~~,1~:~i~.1. :~~ctl convergessero verso quella che fu detta « la interpretazione della attività arthtlca .orien– tata su un cardine morale». Non è quindi esatto parlare di un Influsso esercitato su di lui da questo o quello scritto– re. ma di'una Intera zonn del pensiero tedesco che egli as– similò e su cui operò una serie di Ulazlon1ed estensioni. sem– pre con la coscienza di es- !'~1~r!reW!e ~~c~ll~z~:!\~°a esigenze artlstlche e Imperati. ~!aW~~at~' n~~l~~ef:~r!f~:: 1 ~! desca. Net 1825 compilò una vita di Federico Schiller che fu pub– blicata a puntate nel London Ma.ga~lne dal 1823 al 1824, e raccolta in volume nel 1825. li primo capitolo parla del• la gioventù di Schiller, degli anni trascorsi nel collegio mi– litare di Stuttl{art, del clamo– re suscitato dal Masnadieri, della sua fuga, delle altre tra• gedle glovan!li come la con– giura de! Flesch! e Cabala e amore. Il secondo oapltolo raccont.a In vlt-adi Sch!ller a Mannhe!m come direttore del ,~~t~'st~~\cg:( l~s:~:fa d:~i le più /amose cospirazioni e la Starla della rivolta nelle Fiandre>. del primo Incontro con Goethe. dell'amicizia che Jrradualmente st st~blJI fra I due, finché Goethe non otten– ne dalla principessa reggente che Schiller tosse chiamato a artistica, e Il Carlyle la para– gona al FUlppo Il dell'Altierl. Eloquenza, profusione dl lm– m~lni da un Iato, severa sempllcltà dall'altro: se Schil– ler ritrae magistralmente la atmosfera della sorte di Spa• gna e In quella Inserisce 1 per– sonaggi. l'Alfler,I Il colloca su una nuda piattaforma. quasi h~ 0 :i~1:~~et~hJ~ie:!'61b~~au~ genio più vasto, l'Alflert mag. glor concentrazione e !orza morale: e se Schiller si può paragonare a un oceano scjn– tU!ante sotto Il sole che bagna fertili spiagge, Alrleri é come un lago chiuso tra Impervie montagne. in cui si specchia solo li lampeggiare delle fol- gofii quanto alle lodi tributate al Wallenateln, che Carlyle di· chiara 11 migliore del dram– mi, enumerandone le scene Immortali, e avventurandosi perfino a sminuire In con• fronto l'importanz.a del Faust, il quale secondo lui. p_arago– nato al Wal/ensteln, non è che un'effuslqne Incontrolla– ta, c~embrn che tanto ca– fore I! In tondo un esame dell'ope a pltJttosto &Ommarlo. La complessità del carattere di W11llen3tein è stata studia• t_a recentemente anche da Thomas Mnnn, che riferendo– si all'oroscopo quale fu tratto dalla data di nascita del con• dottlero, vedr. lR chfave del suo destino nella congiunzio– ne di Giove con Saturno. os- 6la In un temperamento me– ditativo, crudele, d~lto al cupo !antastlcare. cu! s! ag– giunge 1a sete d! comando. e anche l'aspirazione a1 bene. alla pace, semprechè SIRuna pace Imposta e re,r:olata 4a Jul. Prima cU Mann una $:;hje– ra di e~eget{ ha cercato di chiarire male o bene QUC/ltn !!p:ura masto~ont!ca e ambi· gun, sintesi di quanto c'è di problematico e di Insoluto nella storia tedesca, ma d! co– storo 11Car!yle sembra il più o Bia della colpa e della esplazione, provengano dal mondo r~ mantlco tedesco, soprattutto da Schiller. E st potrebbe an• che Insinuare che proviene da Schiller « quella sublimità a tutto pasto, per dirla con Emilio Cecchl, che ha l'aria d'una spirituale malattia cro– nica », ma bisogna riconosce– re che I caratteri di Schiller meno congeniali al lettore g~oa~ffà ~~a~~laf\~~ 0 :iio ::~ 1 i ~~~~W!~o~e a~ r;g~r:::;~io~ · profetiche) si esasperano pa• lesemente in Carlyle: e che le tirate, prive della soave poeticità dl Schiller, assUmo– no In lu! un noloso tono ven– àicatlvo. Comunque gli tnglesl, a.bi · tua.ti , In tatto di storia, alla secchezza di Hume, alla dialettica volterriana di Ro– bertson, a Olbbon; scrittore scrupoloso e penetrante, che lavora sul materiale storico col distacco d'uno scienziato, Insomma a quella Interpreta– zione razlonallstlca delle uma– ne vicende che Insisteva sulle cause generali. trascurando l'a.pporto delle slngoJe !orze, trovarono In Carlyle, nella visione ~ella storia come rrios– sa dalle !orze Individuali. qualcosa d'assolµtamente nuo. vo e stimolante. Do. questa posizione antro– pocentrica, del resto. sembra che l'ori;iogl!oumano non rie– sca a staccar!!: se Carlyle cl !~~::, ~! 1,,:::ien~~fJ1~ 0 ~c:~~ ré f grandi fnl.da.tl , Nietzsche Il superuomo e cosi di se11:u!– to: nè le correnti del mate– rialismo storico son riuscite. a tutt'o111:gl. a sbnra11:llare li campo da slmllt convlnclmen• ti lui.ineh\Prl r s01l1>t 1 cahtl. Tra ta storia d~lla (Juerra :~~:;e~t~~ n ~ :ii; I;~Il~!?,!! n?. vltà poetica di Schiller. Col• p!to da una malattia grave, rimesso~!a fatica, ottiene un temporaneo esonero dall'ln• segnamento, e una pensione che gli consente di dedicarsi a letture e svaghi secondo l'estro del momento. Iri que,. glJ ,annt la persona di Kant e la sua dottrina erano al centro dell'Interesse: dibattiti a non f~nire tra discepoli e &vversarJdilagavano dall'unl– versltà nel caffè, net salotti e nelle strade. Schlller non poté sottrarsi' alla generale sollé- ~~~~lr: 1!"1~~:11 ~,v~~i: Ebbe subito l'impressione che una nuova chiarezza st faces– se In lui. e cercò di rUJetter– la Jn alcunt sag:al che dimo– strano. a detta del Carlyle, « l'onesta diligenza con Jaqua– le si app!ICOa quegli studi •· Quello che maggiormente lo colpi della dottrina kantiana fu la parte che si riferisce alle arti Imitative e alla loro Jn• tluenza morale, e che da Kant è designata col nome di este– tica. Per il resto, dice Oarly– le. si tratta di lnut)II grovl– gU,foreste di termini astrusi in cut Schiller tento di av– venturarsi, per poi ritrarsene con evidente sgomento. Rilievi frettolosi, questi, che rispondono a informa• ~~~~rir:~~,~~~~e ~lu~l~i fJ~ le attitudini filosofiche di Schl1ler, che sarebbe riuscito solo ad Impossessarsi di qual• che concetto relativo alle « arti Imitative». Invece non sl tratto di una infatuatlone passeggera, ma di un vero ap. prorondlmento della nuova fl• losotla. Gli altri blogra!l, este– ti e filosofi dell'erte non han– no mal svalutato il pensiero filosoficodi Schlller. e c'è ad• dirittura. cht vorrebbe porre la produzione filosofica di lui a1 di sopra di quella llrlco:– drammatlca. La sua idea cen– trale dell'art-e come medlatrl• ce amabile e fascinosa tra la natura e ta leggemorale. sarà ripresa dal grandi teorici del– l'Idealismo: Hegel ne discute– rà a lungo nell'Estetica, Cro– ce, pure nella Ettetlca, mette– .rà In rilievo li progresso della posizione di Schlller SUI rigi– do dualismd Kantiano. In s~ stanza l'accettaztòne e la di– scussione della filosofia tède– sca in questa Lf/e o/ Schiller non supera di molto la visi~ ne di una generica restaura– zione spiritualista quale l'ave– va Invocata 1a SUI.e!nel suo libro sulla Germania: e 1~ riserve che Helne formulò assai duramente sulla acutez.. za della celebre signora sJ po– trebbero avanzare anche su Carlyle e sulla sua interpreta– zione di Kant. Del resto è Inutile ripetere con I tedeschi che Il Carlyle keln phllosopht• tcher Kop/ war, ed é vano cercare: di collocarlo nel qua– dro della storia delle dottri– ne flloso!lche. La parte più bella e com– movente della Vita di Schll• ler sono le pagine che illJl· strano Il carattere, le qualità umane di lui: cl al sent-e 11 cafore del g!ovane che ha trovato un esempio da segui– re. un modello da imitare, un Ideale umano ed artistico al quale adeguarsi. Cartyle parte naturalmente dal presupposto moi-allstlco,ossia dalla prete– sa che in un poeta « i poterl dell'Intelletto stano indlssolu– bllmente lntrecelatl alle con• vlnzlonl morali» e che Il ri– sultato artistico dipenda <:t;al– la bontà degli uni come delle altre. Ebbene Schiller, secon– do lui, riusci &convertire In regole di vita le mirabili Im– magini e i purissimi senti– menti che p~rvadono la sua opera poetica. « Le sue azl~ nl furono senz.a maCchla e~ me I suol scritti », Questa dunque é la Vtta di Schiller: un fervido panegi– rico con notizie blogr'aflche ~ 11 ~:u~r~;e e ~~eft~'!1~r~ contenutistico, e set}~ prete– se. Quello che aveva colpito Il giovane bloSrafo era il no– bile carattere di Schiller, ~~:11~ff~~r~gn:nc~nfleu:;: ?c,~t:;;er,p:r~ 1 req~~s~o~ 1 e t'!: glne affettuose e moderata– mente eloquenti. Di renderai! giustizia come poeta llrlco e drammatico no MICHELANGELO: Draione (Mostra~ Trlonfq del Manierismo» ad Amsterdam) REGISTA VANTI LETTERA L'AUTORE DEI"MASNADIERI,, * Lelaborazioni teatrali di Schill

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