Fiera Letteraria - Anno X - n. 28 - 10 luglio 1955

Pag. 4 (lngra.ndire. "gli umili· 11 LA FIERA LETTERARIA ""- _,_,,. ,..,,,. ,<',r../ • lr ✓,._,.,_,:, • ✓, ... _, ,,_h • ,µ> /',;.._. ~-/...l'v~l'.. ... J....,,.,,,;,t;; .... , ..;~ I"'° .._../ .,,~;,1,:v,, r.lr . ./~ . ... '/"'{{',(,_ ·-:-~""' •' -;;e-~ r"tf'.,, ,;{#'·-,;:,,:.-. • .,.V.,,6,/~ ~;,y- ,..,,;,.:.A',. 4 ~- J/./,r.,,..,f ,'/ /'',+lflC,l"ft,/ / ;' r,;_,é,,,.,~ ...... n •• --"~ I"""" ..,.._,,,,./i, e//"~ ,e ~:,,4'., ...,.., l.{, ,._./-- /, ~,...,,,,,,,.,n .,,..:_..l'O:: ,,_/'/ ,. 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Quattro paJlne del manoscritto ston.oJlt e Amore e Patria• iblioteca Gino Bianc• Domenica IOluglio 1955 RASSEGNADI STUDl CLASSICI A CURADl ETTOREPARATORE '* DA CATULLO ATACIT r Jlambeauz della. letteratu– ra latlna continuano ad otte• nere. !areo tributo d'ammlra– rlone e & SU8Cltare fervore dJ ricerche. Ma le opere che P08· sano aspirare "I ,·anto di co– atltuire segnacolnovo nel ri– i',lardJ dJ quel gnndl autori Inaugurando protlcuf lndlrittl rtveJ11tori. non eono 1n verità molto frequenti. La copiosa :~~~aro~~, e~~~ v~ UJA vtgoroaa di un LUeUlo. dJ un ~~od~ rac:.:~~=l~I:~: sin e ben calibrata del più rappreacnt,atlvl poeti augustei. In una irripetibile concordan– za di contrastanti eft'ettJ. cau– • di facili smarrimenti per chi al sorrcnnl sopra un aapet- ~a:~o.h~f:~ a~r:~1:: le, da intendere e rl!olvere. naturalmente. con quella Yi– gile e comprensiva eo&clenz.a ,torica che ,ola permette dJ non far degradare la ricerca 1tlll1t.lca ad un mero tecnJct– smo. Questa traacuranza al aggrava nel Perrero con la tendenza, caratteriat.tca della ~j~~~u~a1f~ t!~~~~~&c~ per lo più l'Impressione di un plttlntment 1urplace, Indub– biamente utile per la me566 a punto dJ taluni particolari e per l'ulteriore chlarlficaz.lone di certi criteri fondamentali dJvenuU ormai dJ dominio pubblloo, ma corrivo, d'altro canto. a Irrigidire attepia– mcnU già acquuttJ e a preclu– dere 111. pog&l.btlltà dJ nuove prospettive. L'indagine aUll1tJ ca è li n o– re più vivido e più oleu.a n– te sbocciato dal grAMOterre– no delle esperienu: culturaU odierne; le pagano 11 loro con– tributo le conventicole di atu– d.106! d'ogni parte del mondo. Ma - come per ogni altro 1n- :~zoll c~:ra'{:!1:a df~jrt~ in!&lllblle, di toccuana ml– ateri0«1 atto ad eea.eremaneg– giato aolo da vtrtUO&I. da aa– ple.ntt iruzJflti - 8f deve co– minciar a deplorare anche per queato raffinato e scaltrito cri– terio metodico una specie d1 10rda meceanlzz.azlone che ri– vela I auol llmltl di mano in :!ì:.00 ~:· ,n~~~~~~re~i un MnO e Indispensabile sto– ricismo. Da noi, per giunta, la Indagine stilistica poggia spes– so IOPra 1 lablll fondamenti di un etereo estetismo. che pro– prio nell'ambito degll srudl cllll&cl ha tardato ad atfer– ml\rsl, ma ora in compcnao è restio a rlent rare nel suo nm– blto. Quanto aall studi d.J cri– tica tatuale, essi. dopo li be– nefico &006S0De loro lmpresao dal Maas e dal n05lro Pa• squnll, sembrano aver perduto 11 oollegamento con gli altri aspetti dJ una complessiva vi– sione 11torloadel problemi (che ne aveva rh·elato la rlcchC7'..z.& l'lneaaurtblle fecondJu\) ed es~ &ere rldlacesl. con impulso 11ul– clda, al rango e al carattere di un grtgio tecnicismo. Tutte queste constatazioni cl vengono nuovamente suggerite da un tolto grupPo di studi catullfani rt!Cent.emcnte venu- ~e~: ~~re~ 1 : ~rRo~~ ::·te ~~~:~ 1 p~':1~:ri: to composlt!vo del poeta vero– nese e gli elc menU di linguag– gio popola.re affloranu nel suo tesi. uto espressivo. ecco ora ll :,e~J1a,1n AU:::h':f~~~ vc,~um;;; Sprache Catuli, • Hausteln, Booo, 1954), dl&oorrerct de,11 elementi 8J'0alcl della lingua di Catullo. Molte le 065erva– zJonJprulose, specie per quan– to concerne l'a«ertamento della sopravvlvenr,a di tonne arcaiche nel Unaungglo lette– rario dell'età clasaJca e la de– termlnazJone di cert.1 aspettJ del linguaggio arc.alco e quin– di del rapJ)Ortl fra I primi poe. ti storicamente configurati raeu:rc~I~~~:: e ~~~~~~~~ quindi, Il contributo al proble– ma. sempre tormentoumente controverso. della coooesslone fra linguaggio arcaico e lin– guaggio P0Polftre, che appunto r Irrigidimento degli &chemt mlnaccla di proporre In ter– mini meccanicamente anUato– rlcl. Ma anche lo 1tudl0&0 te• de&eoha finJto per considera– re Il poeta dal 10l0 angolo vi– suale prC:$Celto, !accnd011Cne tmprl,.lonare a tal punto da dl\r I Impressione che per lui Catullo, sotto l'aapetto stilisti– co. ala a momenti un conU– nuatore di Ennio, Pacuvlo, Aceto e simili; manca al auo la\'Oro 11senso di quel sottile gloco d"incrocl e di elabora– zioni che permette di Additare ~Y1 c~~~t tf 1 ~1~t1i: ~~i moderni (In quella rase deci– siva nell'evohuJone del gusto le~ten,rio). e quindi Il nodo filu complesso nella atona del- t!~.sl;~d~~\~~u~~ lettera gli &teMl atteggiamen- ::, :,~~l; !todlu CJt~~o~ zlonarlo integra.le in aperta ri– bellione a tutta la tradizione poetica latina, pur non riu- :en~~ra!~t~ct=t~rlc:l~ di tAle ribellione e ondeggian– do fra la concezione roman– tlcll del vero ed unico poeta &pont.aneo delln latinità e la concet.lone neoclllMlca e alca- 58ndrln11,del poeta doctus: " tAle atteggiamento è &ubentra– ta la reazione uguale e con• traria consistente nel prospet,– tar&I Catullo eone 11 barbaro d'Ingegno. ancora permeato di succhi d'ltallce. aronlcltA e ml– re.nte a un rinnovamento ln– gcnuiunente condotto coi m~– :z.1 Inadeguati e grossamente corposi di una cMltà lettera.– ria adolescente. Perciò ad un giudizio che avrebbe potuto essere sotto&oritto (a seconda del punti di vista) da un PR· &coli o da. un Pontano è su– bentrato un giudizio d1 pretta ::=te 0 ~!~~ 1 ~c:ii' 1 ~~: nl lndlrlu.J d'Indagine stilisti– ca B comlderare ogni parti– colare ~re&slvo come U por• Ulto di una \'lgile oosclcnz.a !~ls~l::c~l~fh: J ~l~rf~ di Catullo han f\n1to per lo più per es.sere prot11atl come Ingredienti sapientemente do– sali da una rafflnatiMima esperlenr.a d'arUata. E' venuto però " mancare l'Intelligente :.,~~ O~~err: t~~'ieC:0~~ non si ala ,ottratto a questo dannOl'IOd"ltonlsmo,,. Un compito co.!l meritorio ci saremmo attesi d1 vedere aa– lOlto da un glO\·ane studloao della &cuolfttorinese. Leonardo Perrcro. che gli\ aicunJ anni fa Dl05trò dJ saper arracclare e f~nde!: ~~~r~~~~~~nzJ n~ gro~llo ~ndlrizz.t e di eçe- ~e~ :t!,~~:. e d!1~~(j~ secolo della Repubblica: infat– ti nel volume Poetica nuova fn Lucrc.tio egli era andato più avanti d"ognl altro stu– dioso neu·ormaJ pronwulata tendenza a riavvicinare Lu– crezio a Catullo sul plano dJ un uguale aniamento a so– spingere la cultura letteraria latina verso Ideali e !onne nuovi. Ma aveva acelto. tor• ~vi~~~ a':e':u!J~.~. tof~ questo, del Oluf!rida, che al era dedicato solo a rivendi– care la vera o presunta plat– tafonna Ideologica epicurea nella poesia cat.ulllana. Ora vedendo wiclre per I tipi del– la casa Rosenberg e Sclller di Torino, un suo pondero&O volume dal titolo Interpreta– zione dl caeullo. cl slamo sen· tltl animati dalla speranza ~~,~~ 0 1c1~!,'!Jae7i11a~!! tulio fosse stato sc.lolto o al- ~~fca~r!i~~te ~g~i: J:r: troppo la nostra atlCl,A esce delusa sln dAlle due pagine dcli' Avvertenza, in cui ciò che più lnt.ercsaa gli studiosi, cioè ::a;~~\~ 0 r1 fÌ: 1 ~J~~c~: certamento dei partfcolari controversi, ad accettare, fino al limiti del J)(ISllblle e oltre, le teattmonJam.e della trad.1- zJone. E la atorla del testo ca– tulliano comincia invece a rl~ velare aapet.U molto lnterca– aantl. che già han dato occa– sione ad •ardue ricerche. Pr~~~ ~111~,ug,~ C:1Ta offerto, cinque anni fa. un po– dero.o contributo che, se a.n- ~~~u:~~~t;!~e 111nme~::, ~J': fo~J:~. vit~~:O~~:C: da cui dlsecndono t ooatrl ma– n01Critti cat-u!Uanl, e dJ apri– re nuovi spiragli per conclu– dere aull'eslstem.a di un Co- ~~1tlu; pl~k/~ur=~~~?m! fase d~'Umaneslmo. La scuo– la di Bologna. benemerita de.– gli studi catulllanf, ha invece enerelcament.e rlpud.Jato le. suggestioni promananti dal ~ie. de~De~;P~~~~e si i! atudlo m1nuzloeo del codlct catulllani acoondari, ma pur ~P:i'e:~) (~~u~t!Jf!f: tro del due grandi cod.lct cu– gin.f, Il Sangermanenae e roxo– nlense. Muovendosi nell'ambi– to territoriale più fac.llmente controllabile dal auo centro. o. B. PlghJ. 11 capo della &eUO• la bolognese ,ba acelto due di queatl òodicl. 11 Bolognese 2621 e 11 Bre&elano della Qucrinia– na. per rame un'accurata edJ– zJonc. e he. artldato 11 gecondo alle cure del suo alunno Virgi– nio Cremona. Quettl ce ne ba dato l'edizione dlplomatJca, pubblicata con la coiuucta ele– R'&nZA dalla casa Zanlchelll d.1 Bologna (1954). Stavolta però appare subito evldente che la successiva Introduzione. Le Querln.laoa di Brescia non cl ~P~~ad~el~:u~~ ~~: ha restituito un codice prezio• rlbande ettelizzaotl che tra- :-11! 0 ~:i.:,~t~~:f1J1 ~~ f~f:ìi L1b~r!:r:~n~ncY:: ~a,s~~e ~:i~e 1:C 1 ;!~:b1:tl :J~a~ e df1 ~~dl~lt~rl~ :~~-b~c:~1 ~:~ :~ :~~t~: della pocala oatulllana. RI- caz.lonc, 10no già chiaramente mandando l'attenta analisi del enunclaU dal Plghl nell'ele• problemi che chiamano 1ncau- gantlM!mo latino della sua aa proprio la legittimità di ta- premesea al volume e rlsulta– !llud~~'li!l:i!ipl8fu ~~i\'::ecJJ: no paleacmente dal monumen– ca o almeno per capovolgerlo :\' > ~o~eL~i::io:i~oo ~~; daooosamente. Se ne può ave- all'edldone. Easl poe.sono co~ re subito una riprova a pro- stltuJre 11modello di come si p()6ito del c. 68 - uno del car- deve studiare un cod.Jce: ma. dJnl della problematica catul- per un codlce che. &e non è liana - per Il quale nelle rie- addirittura deeertor. è ad Qin1 chlulme Note che chiudono modo aecondario, vale la pe- ~:J~e r; 1::fn!,fr~! ~aq8J'e?i':~~': i!:t~t::':: rfluardo al prd:tlema de:ll"unl- ~ della medcaima ICUOla, ~ ~tl~~e&ge~ro;l~~tl di nr!'.:~ çe: d~ta ~~ • dalla oonstderazJone del ,•a- Cremona d'aver aaputo resi~ lori estetici del compon.lmen• ~f:~ a~ 1ag~~n:a,ar~o:e_ -dJ a!~~ ~j= ~u~e:l!e fa.~:!~~:,; slderare Il auo codice lndJpen. ~~=O:~ul~~eb~ ~r:~~ r~~fa ~~~11-a~~: dall'analisi acnerlca del scn- tipo della tradizione veronese ttme.ntt (pag. 84)! E a pp. 438 e dJ eueni limitato ragione– e ◄39 vediamo subito come, volmente a clual!lcarlo fra t f:~ la~one :~cf8t:: :~~:n~ot!:~ìf ~~~ atua1f del c. 68~ Perrero 11 zJoni dell'altra famlglla. Ma, muova con una baldania cui ::r ~~~~t~nt~~~~lj; :~~:,4dffto~.persua&iva storia della tradizione verone- ch~·wr~~re~0~'o.~~~~g~ :o:i,~ :1~~~ 1 1 :i=~? ~pl~~l=:ax:c:I JU:! ~a':! l 8n~~~~I cre~1:':J~; mio lavoro, &arei tentato di eta. e del mede&!mo aruppo. non manifestare stupore di- ~~st~~! t~e 1fe1~:"rd~! ~~. ;; ri~~osÌ~er/:i~'t:-1~ te e le discordante del cod.lce mia dlmo.,trazlone contenuta dal maggiori e dq:11 &!fini e r:~~;tu:~{rt"~~olfoo::~~ ht v:lo~tr: ~~~~cJ!~~i ;~'!~~t~ 1 i:rt1~1on~~1a/r~: ~r\~[:> ~~~1[:1 1 c~~ 1=~~ ::~~n :•d:or~e: n~f ~~~ ~~~~ri'i1!o :,;:i:iC\~:~lt~ rero. oltre alla ,•aat.JMlma In· conclusJonl del Della Corte po- ~0fl~~rieie=hceh,!;ftu~1:i~~ ~~an:,oJ:aen~ dJ~US::, =~~: stra non M10Cl&nd06.Ia tea! te; ma zoppettare sul cod!c.1 troppo ardite, come quella re- minori de.Ila tradlmone a not cente del Mannorale auU'ul- nota e &là crlttcamente va- ~~us.,foa~~11ghe ira 1~e ~eu~: ~~ta P= r:~tre~Ci'r:e a1i'; e f carmina docta non ,,1 aia nostra con05Cenza dell'opera 10hlt.lone di continuità, ala co- di Catullo. • •• me tono a!a come mondo pce- ~.~coco!l~tft:P~~ 1r;~:~·eii trampolino di lancio pt'r ap- C~:d~~ ~.ti~~~~ ::: tiu, meglio -di come cgH non abbia acc,nnato con erlt.erl troppo rrettologl e generici. ~ciaf:~~he!~~bs1~:ieav1 1 ·~~~ bondanza della sua lnfonnft· rlone e !I ara,nde amore che Indubbiamente Io lega al poe– ti&, Il Ferrero scivoli In alcune sviate, come quella (pag. 1~8) ~~n~do~~~%1cafln~~iia 1 'C:g!es~ nata da un errore prosodico nella lettura dJ un verao ca– tulllano, o quella di acnvert. p. u. ba.satlone, con una co– stanza C061 commovente da escludere J'lpotegl d.J un refu• :1~~~'ifr!~c~-:~1~e g~~~ suggerito dal ,·olume del Per– rcro è - ripeto - che le aue numerose pagine. tenute In quel tono di elegftnte, quasi rnoblstlca dh•agazlone che contraddlatlngue tanta ft.elle !~1=t~~T1.C~!:o~~l~i ~i: tore senza lasciarvi traccia. SI tratta. In fondo, d.J una pia– cevole ,.. riazJone sul ~lito cllcht del Catullo poeta del sentimento. ereditato dall'età romantica, dO\•e quindi anche Il ooncetto e Il metodo della critica estetica 8f alterano e al applattl8cono in una critica fra ps.lcologlstlca e contenuti. stlea. che non riesce a lncldc- ::TimJ~~/o ed~p 1 ~'!°n! ~~:o!~1~c~at1~ng~: gno del Ferrero - uso a più aevcrl cimenti -, s.l potrebbe agglun;e:cre che opere come questa si P06M)notirar giù fa– cilmente oon poca ta1tca. solo Quattro anni or sono. col mio maatodontlco aanto t.u Tacito, artrontal l'Impresa di fa.r uac.lre la critica tacltiana dall'fmpa.u:e d.! una ,•a!utaz.!a– ne meramente estetica e re.– malica del grande storico e d.J rivendicare la vltalltà e la coerenza del pensiero csprel60 dalle quattro opere aue sicu– ramente autentiche. atudl&n• Clone Inoltre la tormentosa li~ nca di r;,,•llupp().fino all'lnvo– Iuzlone finale. Ora.zie a Dio, la mia fatica non è p&S!ata loOMCrvata: ma in un mondo come li nostro. Jn cui l'Inerzia mentale del ptù rifugge dal– l'abbandonare I luoehl COnlU• nl e le poe;U:ionlacqulsite, 10 orientamento complessivo del mio l8'1oro ha 1ro,·ato scsnt !Cguacl. mentre l'lndagloe che ha suscitato mBggior Inter-es• ~ è &tata quella da me con– dotta mareinalmente (come problema secondario rispetto all'intento maggiore), quella, cioè, relativa alla paternità del Dfa./ogu.s· de orator(bu.s. Studiosi Italiani e at.ranlerl - la Capoccl. il Bardon, Il Bruè– re. Il OUn1erlch, Il Mendell _ hanno più o meno energica~ mente reagito alla mia nega– zione della paternità tacitiana ~e~101;~~:n:m:~~~~ dagli studiOM. I due u1Un11 forse anche per aoarsa ram1: Ilarità con la llni'Ja ltaltana, se la 10no cuata con un·ese- ~~~loiin~~:rl:, ~~l':f'~i! ~~\:~~'fu ·s:1un~to~ ot~: trl (cd al primi due ho già ri– &pOSto) hanno tentato d"ln– fnt.ngere Il circolo vizioso 1n cui avevo serrato I 10&tcn1tort della pAtemltA tacitiana del Dlologu.s, manifestando una alntomatlca Incertezza nell'at- ~btiJ1~•o:e_r:'uriatl~a df'~~ stanti lmpress.lonl e conclusio– ni. Inquadrando Catullo nel suo ,•ero milieu. come Il poeta interprete di una profonda nn– sle. di rinnovamento che, pur con modi filtrati att.raven;o la e~erierua dell'età luclllana e acclana ce buta pensare allo studio del Puelnt3 Ptwonka sull'ftlessandrlnl&no d! Luci• Jiol, mirava ad arricchire Ja P'.()C5lalatina d1 nuove espe– nenze C..'"i)ress.lve corrisponden– ti Rd un mondo poetico più compleMO. DI qui la pollva– lenr.a aft'asclnante del tono In cui la llrtea. catuJUana si esal– ta, risp ecchiando oon geniale fellc.lu\ Il passato e ra,•Ye.nlrc la spr ezzatura capricciosa e r:~~ ~~r~a~~~~recsiu~: gnarc col proprio nome. Il gio– vane autore. e tanti altri che si comport&io come lui, do– vrebbero penuadersi una buo- :m~01~~e~r; ~r~?a~:o~a~u:. Nel fra.ttempo due atudlo51 5tranlcrl. Il Perret e li Bar– wlck, aono scesi contempora– neament• in campo, tinart ETTORE PARATORE pNliltutto un problema di stl- (Continuo_a. p(JIJ.7)

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