Fiera Letteraria - Anno X - n. 25 - 19 giugno 1955

Domenica 19 giugno 1955 '.A FIERA LETTERARIA IL PASTORE «TIBURZI» VENT'ANNI DOPO «FRA DIAVOLO» D,ISSEG~ 1 A DI S'f'VDI CLASSICI A CVJIA JJI E'l''l'ORE PAJIA'l'ORE Pag. 5 Baraellini maremmano Plauto e noi Un. po' del toscano pessimismo sposalo a una class icità ariosa, e quella sua /1urezza che, pitì che olimpica, /1uò dir.si senw illusioni di C,IICLO JIE'l'OCCIII Piero Bargelllnl, che nel '32 più. Mi son divertito senza J» 11Città del Pittori I entrò par– aveva serttto Fra Diavolo, un ter la.sciare la lettura, per più lfmdo del suoi ricordi d'arte In– libretto fortunatlsslmo, orn cl di tre ore. L'idea semplice, e vi• fantlll: « Rltratt.o Virile I reca.– ha dato TJburzt Fro Dio.volo, gorosamente perseguita, che lo va un'« Uscita di gioventù• de– as.sasstno per cieca violenza, tro- scrittore s'è tatto del due brl• dlcata o Qon Oluseppe do Luca: ve) Il modo di continuare n sfo- gantl. rende lo. narrazione ch\o., di « Chiodi solari •· ho già det.– garla negli nnnt fortunosi in cui rn, convincente, speditn. Direi to, c'ern un peuo per me, bel• gli toccò di vivere, trn la fine che Bargellini scrittore non è llsslmo· come in• Sa'tmto I uno del sette e I primi dell'ottocento. cnmblato In nulla, assoluta.men- per 0on Benvenuto Matteuccl. Ma ndo.ttb un sentimento, se le In nulla. Se dovesse ritoccare Ma a Il' Tlburzl I ha premesso non un'idea, e1cn;ient.are; la te- • Fro Diavolo 1, sono convinto certo 1; più bello di questi pe~ deltà al Re di Napoli; flnchè, che potrebbe tagliare semmai zl, che forse sple~n anche la ~t~~o 1 ;o,!;~l~~~a V~~~~!: ~~= 1 ~~~1~ 1 1~m:>ut~~~1~~e~f1~ ~t~r: i!~"n~/c~:re~~i:ngl ra che 5era legata aJln cintola, che e anche l'autore di un libro percilè di Maremma Il na~elll• ~.iul~ i~;~e ~~ ~rl~o p~~u~ ~~ 1 :!'ir~~e•Jt~~~t~ 1 fn~1ii:~:: ~ 1 fr::: 1 s:~~:ad~ecii1~ ~~~~~ !là! Impiccato sulla plana di Napoli. a me che ora scrivo, diceva: part1ra tutt'e due, oome due Tlbunl, Domenico Tiburzl, è • Dunque, chiodi solari, Idee ti~ !nil.lelll,per la guerra: prima lui un povero d.Javolo di pastore ~. a costo di diventare monoto- poi me. E come di Maremma Il martmmano di C~llere, ntllo nl... TU rolo puoi giudicare la Bnrgelllnl ebbe dunque Ja inam• Stato della Chiesa, che nel '67 mia coererun al motivi de.Ila ba, e buona par«' del r;angue., si può anche pe,m,arc che fa com• prenslone deUa fllfU,m morale e spirituale del Carducci, molto r,~t '\~ ~ 1 1:0~!~ Ft:~ 1 1i:J1 1 ~~: tl.ulmo libro che. Barg:e .lllnlde- ~~cl1~1'ri:~m~~e ~~e=~ amore delle origini. clu¼~:rna~;eng~~~n:~~nl5tt~;~ paura sulla selll\ del suo bnbbO, CARLO BETOCCIII (Continua a pag. 6) LOhENZO VJANJ: Tesla di donna (1911) Il Sarslnate è stato, tra i poeti latini, Il più ansiosa. mente frugato dalla critica, anche ln tempi In cul li rl• siblle principio dell'lnrerlorllà congenita della letterntura la• tino. era tuSISO con la tona di un doinmn sul cervelli dei,t:11 studiosi, In tutta la tronfia rozzeua degli pseudoconcetti usi o. fnr breccia nelle teste grosse. Basta pensare allo slan– cio con cui U RltM:hl, Il n1ae– stro di Federico Nietzsche, Il sospUotor Ploutl, Inaugurò la critica filologica sul erande commediografo, con perfetta cosclenta della s ua prtp otente lndlvlduo.lltà; e A.li' eroismo &elentltlco di Ougllelmo Stu• demund che sacrificò la vista per dare un'edizione lmpecc:a. ~lep~~crpa~:~~~~/~~~!la~ nosceru.a. del ttsto di Plauto, In quelle parti che di esso ha conservate -. e li suo s.ncrlfl– clo ettmò ponendo come epl• f~1~!n~\,':'i 10 ;,~_. 1 ~~,!° m:; amorem. E' pur vero che per Juneo ttmpo lo 5favorevole gtu– dlzlo oraziano ha pesato sulla coscienza moderna e che, una volta creatosi Il prea:tudlzlo che Plauto fOMCuno spreQludlcato e rouo rtmanlpolatore del mo– delli greci, preoccupato soltan• to di far sganasciare dalle risa un pubblico primitivo di con– tadini e soldatacci, Il suo tea• tro è servito prlnclpalmtnte come materiale, come pezzo anatomico per rtco1trulre la I'~ POS'l'O PIIEPONDEHANTE NELLA NAHRATl'\7 A EUHOPEA li romanzo in~lese fra ilseicento eilsettecenW commedia attica nuova nel suol schtmi fondamentali, nel• le sue caratteristiche struttu– rali, nella sua IIO!tanziale ti• pologla. Ma non bisogna esa– aerare e credere che anche i più Intransigenti ellenomanl e romanofobl della tllologla te– desca abbiano smarrito com– pletamente, In quel periodo, Il senso dell'italico aceto che In• trlde le pagine plautine: la personalità di Plauto, appunto perchè rondata es.senzlo.lmente sul valori del ritmo e del Un• ,uagglo, non pote\'a mancare d•imporsl a chi avesse acqul• stato familiarità con l'opera sua. Da Federico Leo ad Edoardo Prnenkel e Oflnther Jachmann {I suol plà gloriosi alunni) è stato tutto un geniale rlpro, ro~i1~a11~~ ~l~~~e~a c~ ~: ::;~ ~J:~~n~T s"r!n:1uif1i: ~~fto 1j~~f~t~':t't ~~,f~n!~ mal definitive per ogni critico e amatore di Plauto. Ottimi contributi hanno offerto tn Francia Il Michaut e Il Lejay e da noi l'Arnaldi - che ha posto l'accento sul co.rattere dll opera burta Impresso dal cantica alla commedia plnutl• na - e Il Della corte - che s'è Invece preoccupato aoprnt.– tutto della nuova tipologia e tecnica drammatica raggiunta da Plauto mereè la sua rlela- ~!"1~0~;nd:eiuttl~~l' pl!r:~i meno, sl è rimasti d'accordo nel riconoscere che la gran– dezza di Plauto non va ricer– cata sul plano deil'invcntio (sia pure Intesa In aenso più universalmente e profondamen– te estetico> o dell'elabOrntlone di una struttura scenica salda, ben calibrata, tale da commi• surare esattamente ti mondo poetico, lo sviluppo drammatl• co alle modalità dell'azione. ma va rtoonoscluta nella tonalità particolare ch'egli sa Imprime– re •ll'espreas.iooe dell'Urto co– mico, In quel timbro di 5perl· colata avvenlura Che li Jln• fut8&re:!z~o"i~tl~~u!e tl anche più tenui di oolorlta e ridanciana estrosità, obUan– dosl ad OJlll piè 505plnto In un'esasperata schermaglia ver– balt, dando quindi plastica torr.a di tocco a quelle cara\. terlstlche tipiche Oa ribalde– ria del servo, la sfrontatezza del men.ani d'ambO I sessi, la :1~f, 11 ~~~"ar:f11~n~~~d:e.!~1gaa~: ro, 11.se.olle prurlaine del vec– chio Innamorato> che plO. si prestano a un'Inventiva ver– bale pittoresco e risentita, e fl• nalmente, nea:J'lstantl di mag• ~~ 0 '!a ~~~~I~ tf::;tfa'1~n~ ~~~an~~~~d~ 1 1~ta cf~la d1e~~!t che di tropPo corposo la.sciava In lei la petulanta scopplettan- :: ci;:.:" cr!=~~a~:: 1 3:i aettenart trocalc1 e facendone avvertire l'intimo aplrito oolo– rlstloo e m\Wcale nella can– rtanza metrica del cantica. 11011.tlIn questi caratteri Ja ;~~~ 1 f•1!~1r:n::p~t~e~ come sia tuor di luogo riehle– dergll la coere.nta di un'intui– zione morale, di un'interpreta– &ioneumana del mondo, come cl~ sia fatica sprecata quella che purtroppo va compiendo certa criuca più recente, voglio– sa di novità ad orni C011to, che smania di contrapporre un ca– ratteristico mondo morale del• la commedia plautina al mon• do del suol modelll, di quella commedia attica nuova, che per riunta si vuol protuare In blocco col connotati di uno solo del suoi rappresentanti, .se an- ~h1~rom:f~1:i:= sl~;r~n!~: notati entro I quall si vuol reatrlngere la grandezza di quell'ultimo fra I sommi dram– maturghi greci I O!udlcare Plauto col metro adoperato per Terenzio e per I commedlogra,. tl moderni sarebbe un Imper– donabile errore di pt01pettlva, li corrispettivo di un grouola.– no anacronismo In sede storl· ca. Dopo la rfulJta aristofanea, l'o.ntlchltt\ elass.lea. cl ha dato l'opera bui/a plautina, come creazione lrrlpetlblle di una civiltà teatrnlo estmnea alla nostrA. concezione del dr&m• ma: tant'è vero che chi ha vo– luto avvicino.re la commedia di Pla uto a qualco.,a cho sia con• sona all'esperienza moderna - dato che Il nostro orecchio non può più ricostituire l'essenza ritmica e musicale di quel tea. tro - non ha potuto tar di meglio che pensare alla poeha,. de, come scrts.se ultlmtmente Il compianto Silvio D'Amico. Co me nessuno oserebbe par. lo.re di valori umani per Roll• na, P laaro, Almavtva e Don Basilio del Barbiere, cosi 6 tol· tanto un Infecondo dlrluone ~~:V:~~~ 1l 11 p':;!'~ia~~~ personaggi plllutlnl, e che son dovuti - qutlll si I - allo apl– r1to del modello; tant'l ,•ero che, ognJqualvolla. Il suo estro comico IO richiede, Plauto al· tera l'Impostazione data or1gi• narlamente a un carattere e ali presta I tocchi della cate– goria stereotipa cui esso è ett&– rtonnente riconducibile: al pen• si alle oscillazioni cui va ,og. getta lo. Planeslo del Cureullo. N on blsognn quindi grtdare allo scando.lo se Il Fraenkel trov a a utomaticamente l'onna ~~ePt~~~ 1~ ~fri~a P::~f~\6! di una ben congegnata trama scenica e Il Jachmann rtnc1.ra la dose rivendicando al model• Il anche certi toni più •Urti· alvi e truculenti e certe acene di ph'I grassa. comicità e ana– lizzando più attentamente la compagine di certe commedie per ravvisarvi strati molteplici di tatleo&e suture: tutto ciò non va lnttto affatto come re– surrezione dell'llntlquato clic~ del mestierante Rm& acrupo- 11 che manometteva clnleamen• te l'ellen.lca grazia dei modelli e Insaccava nel loro scompa(l– nato schema I roz.:zl fe.nntntl di una comicità primitiva e a:rav.eotcnte. E' ormai a.uodato che Plauto, per i suol tempi, era uomo di gusto fermo e C03Clente, di va.sta cultura, scaltro, sorvegliato e sicuro nell'uso del suol mezzi, ombro- 1&mente purista In fatto di llnaua (tanto che cl al comln– cJa. ad accora:ere che Il suo lln- r;rfs'~cJ11~ fr:,,r1:~ n~rn~c;: rlvabllo saplensa di &frut.t~ mento delle sue posslblllt-l 1.1 momento giusto). capace di !~~~Pt:eto u~~e~t~.J!'::~ 1 ~C: f:~l~~fe, eco~~:i::~:o, r:~o~: felice formula rlusuntlv~ tut- t~fr'!1ea~~~ t~e~~ner::. Ila: commedia attica nuOYa. =~uf:UtJ di'::~r:t~:~e•:r:: UO popolare, t&n& d"ortctne Il,, oeUola e Italiota, mimo 1tna– ,co, ecc. P. u. Il LeJ1.1 ha ... vertlto come nelle commtdle plautine cl ala una 1enalbUe dl!ferenn di tono, puntual• mente atflorante OIJll volta che si passo dal deoerblum 1.t cantlcum; e nella 1truttura Unrulstlea di quel teatro h• ::v~~r~e!~ro~~~e:sf~c!; ~:!~~n°v11!~t1: ;.~frefi~ ~b'; : 1 '!e~~l~at'::f!t~n~e\:~t:ae~: :i1~~aa:1r!~~nr~ Jh~~f,~~ der, del Orexler e del Beare nel negare tln le tracce più evi– denti di contamh1auo (cioè di sudditanza esclusiva, aebbene capricciosa, alla commedia nuova> nello spiccare 11.testi– monianza terenilana au qu&– st'uso In Plauto come una b1.t,. ~\!mfJ:.Jole~~l~e~~e c~~tt~: ETTORE PARATORE (Continua a JXJO, 6) "•Là VI'.ll'A :113: NEL1L'A'.ll''.ll'ESA: NELL'APJPAGAA:XJEN'.ll'O ESSA RICADE,, Rile(i(iendo il teatro di André Gide ~t::'~ 81 ~~~ 1 ~i::1~t~io~°!redi~ ~~~: 1 .:1ad~ :r ~ :i%t~~~: : eh~~~u~I ~~= ,li E 1.J f () DA TT f ST f ~l f ~g:u~tJ~ ·;~ 1 'g d~!n~~~ ~o':.!~. au~a b~~~v~pe~i~,~: che sia ftl;i:li ultimi SGU('c,ull. dtll'Unh·ers.ltà di Roma) nl pllcn~lone d,\uol ·penslen e troppo trucuralO o almeno e di una grande e SJ)CMO fell• sublMAlO dal cinema lunr,lll'J tmc dJ documentare le pecu- di rtdu.lJone poi di qucsU suol la bellezza nelrarte. Chè nM ta. nebul06a. lmperaonale di Dal quali non si ritorna che poco preoccupato di tare opera ce economia formulatJ\'a egll tutto e poJ dnlln r9dlo e dnl- litui atth"lt.A di hlcunl autori pensieri a Po<1io: intesa rini:i- t: un mondo l.ndlv1duato.chlu- certo llnaua&gio iimboll5ta che e.,tremamente Impegnati; an- che teatralmente potase ro- 1,uuna linea di motJv1 eplao: ~~t ~~~l~~~a~~~esnc~~ ~~ :1{z1~::r-~1 : p~iiil nr~: ~~~,:,~~~u 1 ~!~~~~n! 1 a11::e :a 11 ,~no~a:- !~~~~·e:!~: ~R~n~~T~v'!d:~~ f~~. e~~~= ~~: 6:u~~~ n,:;.,:::: 0 a:;.~~1!~ ~at~ d::1acotr:!i~~lle.«:lc,!l ~f~llt~~i~~p~gl:a:u le aen~'altro nl tcntaUvJ di re- nlche I di lavori di grund1. lm• operare In ~ e poi 1ugll al- darletà del mt'ZZI- un mon- di documento di cata61 ut.rat- dell'anima oi.·e tutto avt:fene. anni ln cui 01de scrive di ltlL- &OtltrrÌuiee di 1n!onmwone sistmtn di questa antica e 110- pegno lcosn que:.tn che om sta trl attnnen;o la sua esperleu- do comunicante. sLraUflcantc- t.a que5to libro con II quale s.1 Questo almeno è rorlenta- tro (anni che vanno dal 1003 1JS1canallUca. Qui. 1n questa blle lsV!tttt.lone circa qm:stJ 1,1n::ndendope1dt nnchc nel!ù tn c,;empJath·n Al dal mondo estremo delle ctment.n allom per percorrere mento Il limite della sua sa~ al 19:W, nitri, meno talentoel opera. è l!COncertante un cer- rc;.~i~. ' i 11 :: r~~r~r1~ r?i~11:fcJ.~ 1 :i:~~ :.~~i!~ .1b~~~if.~t~~~~.ii~1~E ~ ;!E ~f?);~i;,r.i:: fo!:~!~E,;g~:\\~:;~'. ~;i:~i ~::i~:i~l:;~~ fJ&~i ~i~r.~1fi.E~ ftl =•~;~/'.! ':l."~? ~~~~ 1i~tàm:A,n~\':1 1 1~c~h·~~? ~f1~ 0 C;~!l:io~~l ~~: ~~lò 1~ 1 ~'il~!~ 11 w~t~1i~~,o~~ ~~~= Olde nelln sua prima opera ~~m~e~~1~u:, ~1:1e~ccettatl ~fce~~~t~ ~1c1~od:win~cea~: ~~~~tod~rer:u:~ttt\colan plu Ins~~~ftn~e?1~ar~R:!todf ~~= rlu.azlonc di quel tel'tl che. delle volte-, vengono gnbellttte rio O una 1mgedln pa.rtlcolar- del 18111 - a\'e\·a nllorn 22 an- Solo- quando al cono~erà e non a.I J)OSSCS60 - della fc- Bnst.a lntnttl Cll\mclare I U- dor e Samuele da questa evo– all'atto della loro meMB ln col fmc di dlmcstrorc Il pote- mt 11 te, per l'opern In ~- per nl - s.l abbandona g:lov1mll- meglio saprà alloro che più. HcltA; che è poi la libertà. toll del!e sue opere di ten:.ro. cato predicendo a Saul Il suo ~~\~::t'suf 1 t~~ie~~f~rf~; ~ dri;~~~~;~: ~el" .fu~~Ì d~Wa f 0~~~ 1 ~::um~~ 1u,1r1~~~ ~~n~ue'Wa i:~ef1~f1: e:~~ ~fts!~. 111 d~~!~~tl~e d~\:as~~; ~gg~~n~o 11 :~;:u~go~:.el~~t ffo03f i df;:t(1~~~~-l)Pe~~! ~j~c~~r~,ic~~rl::~~~I~~ ~é !ri~~~ 0 :·~r1d~I ~cif~,~~~ ~~~~t~ 8 ~~rt!J°ede!::~~-~fRr~~ ~re~: 1 ~1 = 1 C:1a~tf!~ ~1t1~~a:~1~ 1 ~~1uzrr::Cg~: ~f~~~C::e t~~~! 1 ~.:f~~nre:~: !~tamo,~v~u~:Ce~st+.gull~a f~~:~ ~~:nt~gl~ 1 :~:~,'.o c,~~,:n;~;;I~~ ~~m~ro~~gec:11 11 f~ 0 ::~ 0 : iuta sicurezza che non ernno a>uo tutU clementi dJ tnco- dlfferentcm<'nte In tuttt q\ie- dc impegno. Questro scrittore du!'., ostica, Al, mn &t'duc~nte guza. mente di Includere sotto Il ie- Plto nel 11enodi ,un madrc, importanti, a.hneno sul plnno rogghuncnto n non dlmentJc~- ste forme O metti; tn!l cosi. più che dentro se stt:580 Ue- al suol viaggi Intomo al bUO nere spec:t1co di teatro (vl.'JI Dio se lo erfl.già scellO•· le~~~~ 0 doporuerra. ntna sua ~rt~_icgf c~esA1:d~a~1d~~t~: ~~lè ~c:~1.!'~~~ 1 1· k~~ ~i :~C::~~! 0 f~rlm~1~~ ~f:i~è ~~I~ 5'"~'!.~: c~:n~~:;:tg~e de~ I89f ~~~.~~ In te3;~trf: ~e~ 1 &:1<'~e la1t1:;::1ae ~~ p~~1f~;t.ade1~~m;r~~~i/!àz1!~ :s10~ ~~~l~~l~tàari'~h~uri~ :a~t~n~~l~ ~~~le; ~ft! !u:~~t~'iee;~~~~p:!: ~rn ~~~ ~/~=Caruftd:i~ ~~r: 1 ,~~~~~~ll~l~cr~::rra°lo: ~1':1ÌT~à~~I ~~=tJP1~ 1 =-- ~:~ 0 d~'u!7'di~eru~a 1 , .. ~:;, O~deQ~~~-a r:e~sJtr:::,u:~ aJ nuo,-o at dlvenso, nl dcsue- un rappresentante-. s.1,·e. a tutte te 1cntMlonl del- 111,>rule. r'L~trn.zione svaporo• \'Cl'SO I paludord tlaggi d Uncn. pilei. lnaUenabUI. che tanno condotta con mollo 6COSO del- ran7,a luterana, egli mette In to. anche nel campo del tea- E allora. dopo che nel 1951 corpo con noi e quindi sono In la lingua e delle esl1tcnze del clrcolulone nelropera con una t.ro ha fatto molte concc.ssJoul. Ja stampa di tutto il mondo -•-------- ____ ,......, noi e che dipendono da noi te11.tro da Corrado Pavollnl. trajica disperazione attraverso valo rizzando Jo spettacolo ln ebbe a intercs.,;.arsl concorde pUrth'° noi ypplamo scoprir- della cui traduz.olne cl siamo un dialogo concitato fra Saul quanto tale: concrtto. appa- della sua. opera non 50!0 rua le. E" la ,•lta questa. che ,e- sen•IU nelle cltulonl del no- e 11 profeta Samuele. rlsce.nte. forse nnche un po· della sua esistelW\ {del res:o •rr-~~.~P.~111ia11 qul~ta per lui. di te:mperamen- stro saa:gl.:,}per Jtggel'\•t au- tradlzlonale. ma qualche ,·ol• tutta quanta documentata to più J)06lth·o che 1rr1ne:s110.bilo la ,ua lntenz.lanale volcn- ta. e con un certo tote~ nella sua operal e poi do,·d- n suo valore reale. con Il pre- tA dl non ,-oll"re tare &pera ~~l ~~f~~d~ fJ~e1: 1 t:: !1e.! 5 ~e~~e !J:"m~rt!1°7:i l~u::~:uf pen:i1!?~: i.es~ ~! ~~ 0 ifcr~~à. .~~~~~~~~~; t.ro del cen·euo. allU5l\·o. rie- Fl'bbralo 1951} rendere pub- deri. le azioni; e pol Il te m• perchè tm·ece bastano qucsU eo d i sviluppi ment&JI pJù che bllco. come sJ ta in s!mlll OC· po. lo gpazlo e pot gli • altrt • ca.novaccl tmdlrJonall che CRI!. di AZJonea.Ila maniera tradl- ca.stoni. Il consuntivo della sua e • st> stesso• -. con Il suo più che saccheggiati o conta- zionale atu\'ltA wuann ed artlstkn potere di eccitazione al cen- mJnaLI ha piegati invece alle Pra le rtprc.se. gpe&SO fortu- s.l pnrlò molto a!frettatamen- tro di tutta questa Immensa sue orlirtnall nuov!Mlme In• nate. di lbs tn. Plrandtllo e te o non ~ ne pnrlò affatto. ricchezza che è res1.stenza. In- ltnzlont. per dlm08trare che Sha\lo•; fm le no,·lu\ ,;ogtan- del suo • teitro1. dl!lcrlminatamente permeata proprio fn quel pe~na([G'.I. In ztoae e gravide di tutte le con- Onl. alla dlstanta di quat- di certa patina pantelstlca quelle sltua7.lonl che &Ottotor- aegucnze di Btttl e di M&u- tro anni da quella data del!- &11:lstt-n1.n che egli ora (ha 28 ma di tavole nude noi cono- nac: fra le tragedie &0lltarte nlth·n. vogliamo riprendere, anni) predilige sopra ogni al- r;cevruno di già. egli abbia ~i,e~-~~~! 3~t'J1sodid 1 l~ee1~: ~~\f1z1~':i1 ~~ ~ '~n~el ~~~~~ t~~e tu $Optui. $I' tu sa- != d!! 1 1~e 1r~1~rec~ri~~~!11:: vrotJco di Sherwool{ e di Mli- 1ro di pn..,sa 1n genere. questo peuf terr a tcctuft'Omt"ntt nl completamente Inedite ler; fra le sltul\Z.lonl senza pnrtlcolare discorso lntonRto vecchio e. eo.ri glot·one Il -1a- Que Jto suo procedimento che uscita di Anaulh e di Camus, air« allh'ltA di tentro I di An- pore amaro e d olce. Il 10,x,re o.ll' apparenzn. poteva 5embrn• ~,qu:s~l~~ln\lro":1;:t clbt!'tn'! dré Olde. g:!1:!"'ct~u~i:,,::,; 6~e tttapofn ~. 'fOf:i~~e 011 a:1~~l~e!r~l~- ~;~~i~~r ~r:1~~!.~g:~: , tr:~::t~t;i:: ~~~~e:~d~r~~:~ q~;:: ;r~~~ :~(i~~:;t~~. r~;~ doux e cocteau llOllO stall I Ininterrotto della memona dc- della sua \'lta. poslto del suol per..onaggl. di- più &1snlficat1,·l rappl't6t!l- \·t l'autore j!;I è calato tia:o men,;lont e. for7e emoth·e prl- tanU. quanto JCopert.amente. ,-01u- Serl,·endo di teatro Glde. ma di allora r,c:onosc!ute. Le ~mpllt'lcazlonJ poi por- tamtnt.e. cO&Clmtemente &0- non ha rnat pensato di rolere tate al t.e1.tro dalle • prtt,en• prat tutto . si awerte cht l'o- c..z. ... ;..i.:;ui essere orltnale e ne.anche . un In Saul. l'opera sua di cll- t&Zlonl radlofoofche • e !:!1. pe:- 1.di quuto autore è nata forte scrittore attaccato 1.111.ma e di tendenie romantiche ~Ile C06l dttte • ìetturt ac- !Ol o 1n funt1onc di questa sua ANDRE' GIOE tradlthme Per Il prlm:> attrl- (un momento q\.1.1& \IDJoO CJ. 1b1otecaGino Bianco Le sta5e lncon,Unenze esplo– ratJ,·e. gli stessi lnterrogntM che &I stempenmo del resto sempre senza rtsposta. deJla sua indagine febbrile a:onflata tfa tutù t "enti I più discordi del suol molteplici lntere551. del suol ,•tagg:I ln tutU I set- 1or1 dello spirito si esaspera– no. con una vtolenzA speMO da grande tragedia. ln una fa– \·ola antica che rarla di mito lontanante e Imprecisa rende ~r;~mn~:fa~~-~~l::a, J'~r 8f?oj candaule. E" una tnvolAesemplare. nn– che 11t11lst1camente. trattttln secondo una tessitura cla.ulca nella qucle. pur entro i cou– fllttl tradizionali del perso– naggi con0&etut1 dell'nntko mlM, rltro,•lamo, forse l)lù che nelle altre eontamlna:1oni. la problematica lmmedlcablle della fcUcltà dell'uomo - o dell'umanltA - di tutti I tem- f:.C, ~r~:dl~t~~ u~ t~~i tanto dJ angoscia e!Jattn~ale che • 111.pW:ltcmente dos.atA .~;;~'fern~e 1 : 1!u~so~a 11 :t 11.sua pro,·ata clauictt• - 1n tutta ropera 1ua. Nella fa,·01a In queatJoue N ~:fl°J'e~ l ~rf~~~~~= le. Il fAVOIOIO ricco re della Lldl1', li quale 1trarlpa quasl dal corao di una auurda feJJ– clt.à fcreder$f felici val me– glio che cercare di e.11erlo) alla ricerca lm))()&slblledi una felicità che man ml\nO - per I ~uol 1tca,1 llmlU wnanl - perde Il suo valore d·acquJ. ~~ln~i':tc~~ :"~u~~~fnue~r~i senso di lrreR.11.A del IUOI beni singolRrl: le sue rlcchuze fa– \·olose e la ancor più f&– \'olosa belle1.Zll e devoiloue della sua con&0rte, la rcg1na Nlssla. Tal-t particolare situazione. sul plMo poet!co. ~ portata al- ~~I~~~ :ir:r.e°J:c:C~ di l't' Candaule &ari\ 1. tutti mMlfesta, urt eoodlv1sa con t!eoam:~30~. 'f::~ 'àf ~~: ,,. Ma qucslO a«petto che è ter– ribilmente eccita.ate au un pla– no poetico !!.ella rtaltà e poi li fallimento. Infatti. 111la fi– ne dellll l&\'Ola. che è bella, Il re C and1.u1e v iene rc,olar– meott sconfif.to e poi uccta.o da Q U~I pescat ore, Olge. nl quale aveva fl\tto toccare con mano f<>Ritettostes..,odella ,ua lruoltenlblle feUcltà. st:1:~'be:~n!~~ 0 t~~ '!:.t 1~'t to il (l:nstlla1V1urdo e relegan– zn ln50ddlsfnttft dell'tSlCtll 01- de li quale. 1,nche ntlla cro– nncA ha toccato - e poi qul con,acraw con un fervore mo– rale aenz11pr ecedenti - I I l• mltJ. l!f:mpre falllmcnt11.rl di cene - dl~umant? -- e,•as!ont. L·opera più ,,1ctna.a noi per la IUt\ \'&lldltà di contenuto morale è Il suo Edipo tn cui pare vedere scorrere un elo– quio dJ una leaaercua e 1\1 una empietà tutta po.stbeutca del glornl no,trt nel quali 51 iOno violati e poi UquldM.l t.u.t-

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