Fiera Letteraria - Anno X - n. 25 - 19 giugno 1955

• Domenica 19 giugno I955 LA FIERA LETTERARIA Pag. ~ UN AUTENTICO ARTISTA A CUJf JIL TEMPO COMl[NCl[A A RENDERE GilUSTllZ[A LORENZO VIANI LORE1"Z0 VIANI: Autoritratlc, UNA FIGURA quasi le~~endaria di CARLO LUDOVICO RAGGHIANTI Una figura che 11aconservato in To3cana una .mg• ge3tione q1m3i leggendaria, che ha incarnato per mol· ti L'immagine dell'c arti.,ta >. lo lo ricordo beni.nimo dopo il, 1918 a Lucca, dove i timorati e i cot1/ormi3ti o filistei lo guardavano pasaare con di/lidm1za e on· che con trepidazione, 11el ricordo scott<mte di certe chio.,sate antiborghe3i cM aveva fatto da giovane, prima barbiere ed anarchico, poi molto indipendente allievo di 11ittura nella locale Accademia, dove si 01> ~~t~:~g=r~i;;:~r:i 1 ~c, ,~ i~ 0 No:,~:1Wnt'~l,~¾~! 1 j~ : ,utto allora per riuoluzionorio, come e diu1sio1ti3ta >. Verso i 1,,e"t'anni Viani t:enne a Firenze, e nel 190% eaponeva già nella Mostro d'arte t0.1ca11a,mentre ai a11plicaoo 1101lasc11oladel nudo. Poi nel 1908 emigrò a Parigi. E' di rito, ormai, cercare delle e at.tacllc3 > co,~ quella che era allora l'avang11ardia 7)ittorica inter· nozionale, per ogni pittore italiano cl1e 3ia a11dato a Parigi. A dire il vero, malgrado che Lorenzo Vi<rni abita3se proprio in q11ella < Ruche > dov'erano ac– campa.ti, nel medesimo tempo, alcuni dei tnnggiori everaori dell'arte ottocentesca (comprc,..i gli <impres• aioni3ti>), non aembra di poter affermare, gunrdan• do all'opera pittorica di lui, che Ione particolarmente intere3aato alle eaperienze che almeno per analogia pmsono conaid6TOrai piì, vicine al 3110orientamento (e cioè q11elle dei </011vu > e quelle dei< primitivi >J. A Parigi, Viani e&pone in una galleria privata ancora di g1i&to <medio>, ali.a Comédle humalne di G. Petit, e, come e aociétaire >, al Salon. d' Automne, terreno t1ltt'aJtro che 8C<»lsacrato dal pubblico e dalla critico di ro1ttit1e,· piuttoato 3intomatico, al riguardo, che non eaponga agli arti.,ti e Jnd6pendants >, dove anche in Quel tempo si scontrano gli artisti di 7riii marcata ori• ginolitd, e che saranno i protagoni3ti dei prossimi de• cenni. di pittura francese 6d ouropea, L'appoeaamcn· lo del cSalon d'Automne> può indicare che, in 30· atanza, oltre lo apiegamento della ui<>le11:a disegna• Uva e cromatica che ai ri&e0ntra nelle opere di Vianl in. quel 7Htriodo, ai aapeua leggere un'aderenza alla pittura tradizionalmente intesa come ra/figurazione accentata, vibrata, carica. di a11gge3tioni. ma sempre ra/figiira::iot«, di uno. malaria o di un'idea bCfl. disror• nibili, e facili, pronte do.condividere per l'c3perìenza com1,ne. Il clima di sociali.tmo, refmtta.riamo, ritiolta, sentimentali&mo pop11-li.,ta,solidori.,mo e anarrlii&mo di/fuao /Or"6 più ch-0 dal travaglio sociale dalla. lat• tera.tura (da Zola. a Gorki, pa3.sando per l'allt3J non fii certo estraneo olla popolarità di. una pittura della mi&eria. dello sq11allore, della protesta; e coal &i 11pie• gano o/cune, oggi incomprenaibili, eaaltazioni di pit• tori come Carribre e certi belgi o oland~ai. Mo3tre atraniere e italiane a3sic11rano al Viani fama non disgiun.ta doll'imprcuione a11scitata dalla "''° por&o11a.Acco3tò il movimen.to fut11ristc1 3en.io me&e0lorvisi, e Jor3e le sue convinzioni intcllettHali e poUtiche gli vietavano la com1manza o la aimpati<1, per essere i Juttiri&ti e da 11n lato tro117)() appa.,sionati dei problemi della pi,ra forma, e dall'altro eoorsivi, &l, ma con un fondo di nazionaJi.,mo e di aristocratì• &mo antiproletario che dot'OOO. ,wtare il suo "6tlti• mento. E dilata troviamo Viani esposìtore nella pri· ma secessione Internazionale romana del 1913, con di&egni (c'erano anche ben 11 Rodin, e una « Sala de• gli imprcuioniaH /ratte<>3i> e&po&H da Bernheim Jctmo, che comprendeva anche molti cfa11ve11 >: 111a ai afruttav(I il nome popolariz:oto in Italia da Vittorio Pica). Nella a11ccess1va Soocssione del 191f, accattto a rtn(I grande aala con 43 opere di Matis&e, troviamo una moatra 1ndivid11ole di Lorenzo Viani, contenente 18 opere fra pitt11re, di&egni e grafir:a (esponel)(l an• che Mose& LevyJ. F" que&ta, mo&tra ad affermare la &l(a fama in Italia, preparando quella di Vc,1c:ia del 19!0, nella quale gli fii attribuìto il premio. Rìveden• do le opere di quel periodo, no,1 aoltonto i di&egni e la grafica, ma anche le colorati&sime pitture, ai con• stata che anche nelfimpa&tore den&o e acc1m111Ioto, nel viroygio eccitato della pennellata, negli i"contri ape.:zah e incrodati delle leglw di colore vi i'. &€:111· prc, un sotte30 telaio grafico, di36gnotivo, che nei di• segni e nelle acqu.atinte emerge e !li qualifico pii, interamente, pur come abbozzo tronco e aommorio. Se uniamo q11cstoriliet:o a quello di un'altra caratte• ristica, che~ l'esagerazione e!<l&pcrata, e taloro spin• ta fino al grotteaco e al coricaturale, nell'incidere 3C· gni di vfaio o di ao/feren::a, dobbiamo pensare che pii, che a.i pittori /ronce3i del periodo Viani s'intereuasse n grafici, e non come Ro11vcyre sottilmente coltit:otì nel aegno e 11oleggioti come 11n Bonnard, ma come per esempio l/erma,1n,Paul. be" noto allora on.che ìn Italia. Un altro indice p11ò e&&ere il fatto che da Vkznì 3i può pa&MJre, pi,) facilmente di quanto &i ere• derebbe, a di11egnatori come Gcllanlarc1. Viani f" 11fortuno.tis&imo nella critica: prefa:do,urtv e 7,romoa,,o da Leonardo Bi&to1/i (poten::a deUe alfi• nità elettivf!IJ, dall'Ojctti e dol Ciarlantitli oticiamc"• te aottolinooto il carico fape,s110 la. remora) dd acnti• mantali3mo sociale, e "" po' bon morrh~. l\ron. conosco cosi a fon.do l'opero di l'iani do con– aentirmi più che una imprcMio11e: tutto11io credo che CARLO LUDOVICO RAGGHIAl'iTI REALTA' DEL DOLORE· ASPREZZA DELLA SPERANZA * IL VERSILIESE A PARIGI Fra il 1907e U1910Vianl sog– giornò per due volte a Part@i (non sl riesce a determinare con esattezza le date sul ri– cordi dei !amll!ari e degli ami• cl, nè si son tro\·atl finora I documentl in proposito), a1r p!gglommte dapprima presso l coniugi Fleury e In seguito nel casamento della Ruche, co– struito col rottami degli edifici abbattuti dopo la grande espo– sizione e destinato ad abitazio– ne degli artlsU poveri. Pur senza captarlo, Parigi della belle époque non solo enu– cleò le Lstlntlve qualità ancora esitanti e restie, ma nutrl e co™Olldò l'ascetica esaspera– zione con cui egli andava con• siderando gli a.spetti della vita. I ricordi dell'alveare Immon– do della Ruche, del lembrugl Nella capitale dell'arte, si riconfermava in lui la vocazione di cantore e. ccleb_ra~orcdcli~ « t~rba rincorsa dalla sventura», quasi un in– vtto cnsuano a rimediare la patita grandezza della povera gente )f. tll E~~IO FRA~CJIA J:"lonatodistacco del Vlanl dal• la pittura Jmpresslonist.a, che a suo parere s'Informava a un concetto solidamente materia– listico, giustificano la sua par• teelpazlone, talora pletorica e retorica, alle avventure e alle trlsteu.o umane, Sono opere di allarmante e spietata penetr11zlone.Ora che l'artista sente dl aver raggi.un• lo la pieno. autonomia del pro– pri mezzi espressivi, procede senzn. tentennamenti _ nelle visioni più raggiunte - anche a .::osto della deformazione !or– m1.Je deH'oggetto. Quelle tem• pe:~ grasse o terro&e,quel glal• ~I :~r~: J:'5:lo1:u:pene~~ 1 ~:: fredde e quul dilavate nelle stesure più larghe. ora gulz.. zant-1e grondanti sotto li pen• nello lroM> e floccoso, vanno a mordere I contorni e a spe– gnervi la luce, Inducono la !or– ma a sorgere In modi quul ~~~~o;,~!v~~°nf:a ~~~:~~: •::::::.:-,.-.-.,--------·-------------- eia, di Mr. Joutax, lla\lano • rlmbouollto e Imbastardito» a Parigi. della vecchia che bai• la SUl boulevard Lefèbre, di Adrlenne, la sage-!emme, gl'!n– contri con Ratalagna, con Br!sslmlsalds, con I pittori e scultori che si servivano agli spogli dell& Morte, Vlanl ha raccontato nel volume Parigi 0925) con una pros3 salcigna ch'è tra le plù drogate e lcasU• che della letteratura Italiana di questo mezzo secolo. Se non bastasse quel libro e la lettera del 1908 al Nomelllnl, l'enor• me tela Dormitorio a Parigi, ora nella Pinacoteca di Lucea, ed altre tele di minori dlmen• slonl, eseguite una quindicina d'anni dopo quel soggiorno, do– cumentano come tpssero Incisi• ve le Impressioni della espe– rienza parigina. Proprio nel senso di riconfermare In lui la vocazione di cantore e celebra– tore della • turba rincorsa dal· la sventura•· quasi un Invito cri'ltiano a rimediare la !tera sof!eren:r.a e la patita grandet– za della povera gente, che Il do– lore ccomuna e la disperazio– ne aftratella. Intorno alla real– tà di quel dolore e all'asprezza di quella di.speranza, Vlani bi– vaccò qua.si tosse un altare da ricondurre al culto degli ere– siarchi goderecci. Menò vita durissima a Pari– gi, digiunò, patl gelo, sempre senza. quattrini e senza colo– ri. Non riusci a stamani! nean– che all'HòteJ du Panthéon de- ':: :«~~rs:r!?::kf~~~b!~~~~: stagne arrostite natanti In un intingolo lungo lungo, le quali barcheggiavano sopra sottili fette di carne !risegata e su croetlnl croccanti come Il mat– tone, e quelle ostie dJ formag– gio groviera, con quelle tet.tuc– ce di pane che pareva Intriso di segatura, non sgrlru:lvano d11.vvero la pancia nemmeno se Impolpate da quel qulntlno dl vinello lungo, Sdondolava Inquieto e lnope– l'OM> per le strade, s'accampava al Louvre, prendeva appunti e, In difetto della scatola di colo– ri. dlsegnava, schizzandovi so- ~~,t~e?~1:1:~~11tg~::.O.a di Oeorges Petlt dO\'e erano esposte le opere di Semoff, Weber. Leandre, Falvre, e tut– ta roba che sarebbe crollata sotto uno scroscio dl risa dl DaumJer •. Non furono accet– ta.te. Andò da Sagot, a rue La- f11.tt: Ja ~r.tc! :~t ~~== sta come • una lu1;ertola quo.o– do mastica tabacco•· Sagot chiamò In aiuto un giovane bruno, • cappello a torero, Il quale, vanerello di se stesso, ammJrava In una parete dei di– pinti che seppi poi esser suol ed egli chiamarsi Picasso•· Pa– gliacci, saltimbanchi e mendi• canti non pen;u~ro Vlanl. perchè dipinti con Il • torbido a!fettJvo • senz.a misura e uni• là di vlslonf'. • Venne dopo li lavorio del cervello. L'~tura del SaMOne cieco spuntò sot– to l'esile corpo di Picasso, la mostru()Sa mascella d'asino fè guasto: crollarono tradizione, compostezza, disciplina e 1 dJ. plnt.l furono costretti In tavole d'algebra. di ragion dura di cal– colo, di calcolo gelido •· Egli stesso \ndlca, In una conversazione con Capp!ello, I punti d'Incontro con I pitto– ri francesi: Stelnlen, Foralo, Toulouse-Lautrec e, s·intende, Daumle.r. 11 segno perde di rl· gidezza, diventa agile, scattan– t<?,più lllustvo • funzionale•· La figura muliebre In nero, con le due note di bianco sul cappello e sullo scollo, defìnl– ta nel contorni con estremo ri· gore ed eleganza., va ad alli• nears1 alla serie delle chan– teuses di Toulouse-Lautree. E a Toulouse-Lautrec si richla, mano per chiarezza e scloltez ZAla tempera Donne col blslro 0908) a camplt.ure spaziose e a colori tinteggiati, e le com– posizioni attini come l'Amma– lata, I Ribdli, Ragaut, La Ve– glia /untbrt, (e.sposta nel 1914 alla Secessione Romana) di Intensa e contenuta emozione drammatica, nel chiuso anda• mento linea.re e nel cupi e .ser, rati passaggi tonali. LORENZO VIANI: lmpruslone di Parigi (01 Lorenzo Vlanl è attualmente aperta a Palazzo Barberint una Mostra personale d\ : 1 r~~%'z'i~edl:~l,~~jl~~~!\:,organlzzata dalla Fondazione Premi Roma, con la UNA PAGINA DEL '.1936 Piene di ~ilguifieaio la sua opera e la sua wiia l.orf'n:o , .. Inni è di q11Pr,lf. nrtbtl a. cnl è dato di •conll– narc oltre l ll,nltl con1tuf'tl dclrarte pittorica e di. t,ntarc tnttc le lpole8I, in armonia con. la loro vera per8on,dlttì di (;AHLO (;AIIHA La morte tli Loren::o Vkrni, t per noi tlCCChi amici ,ma dolorosa sorprcaa. Co- 3lernati, non 1,onìamo che ripc11&are allcr. lilla immature, fine o alle 8116 tormentose sofferenze fi&iche di qucati ultimi anni, ca113ateda una terribile asma. QHoH /011· 3ero le 3116 doti artistiche, i caratteri dellu sua p1tt11ra di aHtodidatta in cot1tin1ia ri• cerca lo dirà la critica allorcht vorrà de• finirne la 7,ortata. Quello che a noi preme 8oprattlltto di a/fermare qui, t eh.o l'opera d1 Vioni t pieno. di !ngnificato, come la non ltmoa vita del IJllOcwtore t ricca d1 i11segnu.mcnto, Lorenzo 'l'iani /11 un arti8ta &capigliato, nel portamento e nella condotta, un bohé• mlcn nel senso tradirionaJe della J)arola. Da carattere /li detto selvatico, ma 'P033C· deV<tpure quella cordialità t1ativa che lo rendeva 8Ìl11JJatico.Guidato d(I 11no apirito ardente, tutte le coac che egli dipingevo a3&1m1eoono sJ>e380 1rn che dl drammatico e di s11ggestivo che lo di&tangueva. Rcata dunque, come pittore, 1111. tipico e inco11• fondibile c3emp10,e noi lo ncordianw con la pu) viva e imperitura simpotia. DMcor• rere in q11e&to 11101,ientocon la dovut1.1 &erenità di 3pirito, non po8so; nt po11&0 qui dillingarma sullo molte tele che Cl hu lasciato, e neanche trascl'it:crc i titoli e le date di csec1aiot1e delle &tte opere pii, ai– gni/icatit:e. Del resto quello che pi,ì con• ta notare t app11nto il carattere di incott• fondibilitci che hanno sempre le ai,e, pit• ture, 6iano ritraW, o compo3i:ioni o poe– aaggi. L.a tecnica di Viani era q11e1l(I di ma cspreuioni3tc1, ma tale modo non fu mai una formula da applicorsi. Jt credo di Lorenzo Viani ai pilò, in 110· stanz(I, rias&1011crc ili queah termini: rea, lismo nella rappreaentazìone e /crnta3ia nelfe&pre&si-One, sicuro che, cosl foccndo, poteva e39cre moderno e d'accordo con l'arte d1 tlltti i tempi. Un'altra COIJU che si deve notare è cli.o nella a,m trentennale operosità &i può portare da profonda coercn.:a. Il suo 3Vi· hippo p11ò dirsi 1m lento e progrcasivo approfondimento delle attU11di11i i&tintive, le qr,ali rimangono le piil uere e aigni/i• catit·e &uc doti. Quando lo conobbi nel 1909, I(, &ua ma– mera era gitì de/init(I. Per q11alchc tempo, può dirsi, l'attiritù di Vi<rni31 avolse q,wsi senza sco&scs])int11ali, fino a ra!}giungerc quella pcrso,w!itll. che gli valse I con&cMi che ebbe ne:11t1tltm11 anni. w,rne d(lll'intimo connubio del suo apiri• to con la reaftil. Ultimamente, scrivendo della 1rittura italiana alla XX Bienn(lle, cercanrn,o di delineare il carattere detl'arti3ta verailie• se. Coa1 ci e3primemmo: Lorenzo Viani 01,partiene a q1wlla categoria di artisti a ctii lJ doto di 11confin.areoltre i limiti con• 311eti dell'arte pittorica e di tentare tutte le ipote3i. Talvolta l'arte di q11catipittori &i eaaH• riace i" tmo &/orzo incompoato quanto piil, però, appare complCHO: tn(I pi1ì 3J>C3· so c&si br11ciano il loro aogno in ttn eroi– amo intelletttwle che, 3Cbbeno apporente• mente frammentario, a331w1e il oolore dell'arto dttrevole. Si spioghcril co&l facil– mente l'eaprea&ionUmo della tela intitolo– la e La d11che3aa > e qllel non 110che di cre])1tacolore e di epico che si os&erva tiel– la e Verallia >. Si vede, insomma, cM lo sforzo di accordare la realtà coi 3enti• menti, coatit11iva il 3110 credo eatetico e a q11e3tocredo &empre ha cercato di 11bbi· dire. In generale, però, quello che predo• mina '11ellavUt11ra di Lorenzo Viani t 11n certo e pothoa > romantico, e 1n que.,to crogi11olo di soggcttiviU1 faceva colare ogni s1w Wione. Ciò lo spinse a tra8C11ra– re talvolta la forma e il concetto architet• tonico del qiiadro. Ad ogni modo la tra– lJJ>Oai.zione deUa 11toco- ,cìen.za pittorica, in virtù app1mto di queato &110 indiri.::o arti, atico, ai t fatta più li.bara e pi1ì ardita nel• ,·esprimere i aentimenti c/t.e la realtc\ gli andava auggerendo. Anche quando ai ac• cingeva a dipingere un paesaggio, il suo acopo non /" mai limitato a rendere la modeflawra reali&tica di 1m certo rc,y• gn171pamento di alberi, di monti o di cC1se. benaì q11etlo di farne 11n poema pieno ài sogno, tlooo gli clementi naturali diven– tano acce.,aori. Per q11c3to si potrebbe ag• giungere che la pittura di Viani <1&&1m1e un duplice a&petto: da 11naparte abbi<1mo la tendenza che chiameremo a11eddotica e unwnitaria, dall'altro la tendenza all'e• leva.:ione lirica della linea e del colore che trascende il coneetto oggettiro della natura. In codesta driplice atratifica..::ione lwnno riposo i 3e,atimcnti rea/i che &i ac• ce&ero nell'animo del pittore viareggino diirantc la 11rwt'ita laborioaa e affaticata. Nobile arti$U1, d1111q11c, lo fu aemvre, e bn~terà ricono&ecre i dati 1>orticolori del– le a11eOJY'reper ommetterc che Viani &ep- 1>e aco1>rire. pur aotto la pH, umile realttl, linee e colori e forme di 11na a11tentica concretezza artiatica. CARLO CAKltA' sempre perentori e con caden– ze acri, Brusco e violento nel– la presa. torvo e accigliato co mc I suol personaggi, l'artista si compiace delle colate di co– lore. delle Imprimiture spesse avviate !!no al n,arglnl con rapide pennellate, pur di 110- cendere I roghi della combu• st11ne formale ed esprimere un colore ed un ritmo evoca, tlv! di dolorosa passione più che di racconto e di cronaca. Si guardi In tal sen.so la Ca• mera del lavoro con I ritratti di Pea, Salvatori e Br\Mlml– sakis, il Comizio anarchico e per altro verso la Morte del Cavallo di slgnl!lcato tragico ben più profondo del quadro analogo del Fattori. Una carità Intellettuale, quella de.I Vlanl, niente artat– to Ilare; si foo.se egli placato o. cogliere l'episodio, a !erma• re la macchietta poetica, a la• 5elare un documento di pau– sa nel diluvio del sentimento JSOClale In cui farneticava, !ol– le egll stesso In una genera- ~~~t.~1 h 1 :~ 1 ~o o;:: fc~i~e 1 ~i sangue. Ma le proposte della m~moria, anche nel quadri eseguiti di su gli appunti a di· stanza di temp, e di dleclne di anni, come quelll del cielo di Parigi, conservano l'Impeto di esprimere Il grottesco e Il tragico con gli accenti plu al• hulvl del colore, e intatto l1 potere delle erosioni tonna!!. I piedi frolli dalle osse spugno– se e I corpi strinati dal fred· do degli abitatori della Ruche, vestltl di funebri cappe con Il ridicolo chapeau Melon In ca– po, I teschi spolpati, rosic– chiati, bruciati fino alle radi• cl del naso, le dita contorte e avviticchiate del gobbi, le bocche laide e fen,cl delle !a· lene notturne, quel ventri de– formi e lncuolatl delle pre– gnanti, gli occhi che sguscia– no o si attondano, distrutti dall'alcool e dalla pazzia, sot– to gll archi orbltall, del poeti e del rnosort abbandonati sul sedili o appoggiati al muri, quel popolo spettrale e fune– bre di accoliti de\la miseria e del peccato, acquista per Via– ,. e per la prima volta nella ~1:{~jn~~~a~~1stl1c:.lrltto di I riferimenti per tali ma– schere tragiche sarebbero an• che opportuni, purchè le date e gli Incontri quadrino. S'è !a~ ~ùll ~~~~~ 0ir:1(tJ. 10 ;!~ esempio, al grupl)O del dise– gni della guerra; di Daumler - anche per questo riguardo - di cui conosceva ta contes- slonf': • Je ne peux dessiner d'après nature•· Ma quando si pensa alla pace georgica e maremmana dl Fattori, alle sue cnldane patriottiche e ve– ristiche, alla limitatezza del– le sue preoccupazioni soclall, si resta sorpresi dinanzi alla compleMllà degli Interessi vla– neschl. SI direbbe che Il dlsce– PolO abbia slargato smlsura– t.amente I confini di una Ver– sllla faltoriana. e più che alla Ap1.1anladi Ceccardo, egli ap, r:~!:1~8 nt: 1 ~ nd v 0 a 1 ~1~~~d~ nei paesi nordici. L'Intento pa– triottico non è occluso dal 11· miti quarantotteschl come nel suol maestri o collegtil, che, pa.s,satn. Ja ventata anarcoide. anche le dlUldenze ateistiche M.sumono Il sapore di una po– lemica raf{lonata e spesso de– vota con Dio. Si può Intanto ricordare che Rlla pittura di Van Gogh Il Worrlnger applicò per primo lo oggettivo e espressloni.st.a• sulle Indicazioni fomite dal pittore medesimo In merito alla !unzione • espres.,tva • e non • rappresentativa» del· l'arte; Il grupPo cDle BrOcke-, tondato a Dresda nel 1903, professava Il principio che bi• sogna dipingere e non già quel che dall'esterno cl tocca, ma ciò che dall'Interno si spri– giona ». rovesciando di colpo le ~izlonl dell'Impressioni– smo e aprendo la via alla In• t.eriorizuu;lone dell'ami che nel 1911 sarà esteticamente defl· nit.o. da Kandlnsky: nell'apri• le del 1903 R. M. RIike, che ebbe un non lieve Influsso sulla formazione della paesla espres– sionista tedesca dRI Trak allo Heym allo Stram, compose a ~~aerele~l~ l~~~b~ ~~~ac:;:!~ esonerato dall'insegnamento a Vienna, dopo la scandalosa mostra del 1007, ebbe una cer• ta notorietà nel 1907-08, In Ita– lia e In I.svizzera; nel 1910 na• sce la rlvlst.a Dle Action co– me orpno del movimento espressionista; da ricordare sopratutto Ensor per l'autnl– tà delle sue con le maschere per es. del Chierico e delle So– relle; a Ensor nel 1906Il poe- ~~~f! u71 s~:~~~h~n è ~t;!~ Importante dopo quello della rivista francese La Piume del ~ 889 à~!i:v: 1 ~~e~ 1 ri~f~ ~I; va Antologia 0908-'909). V'era di che nell'aria per In– fervorare Vlanl In tale direzio– ne, un che di ben diversa na• tura dalla sopravalutazlone di elementi Illustrativi che rle- ~?1~f!}i8:is 1 ~ ~:u;:~i~h!eTi: gurulonl del Gil Blas di steln• lenlana memoria. Se il tratto diventa preciso e implacabile nell'esprimere • ciò che si sprl• glonn dall'Interno•• l'espressio– nismo vlanesco rimane pur sempre temperato dalle esl~en– ze !onnall toscane. anche lad• dove egli Indulge a tentazl~ nl extra-pittoriche: • lo dise– gnavo quelle scabre ed estreme figure di lavoratori e d! ple– be da cui trassi origine e che amai e che amo con devozi~ ne di !lglio... mani anchllosa• te, piedi suppliziati. teste Ine– betite. uomini veduti con oc– chi flMI ma attraverso un amore spirituale e una ferma ~~uea1: 1 e~~~!ttJi"C:n~:{t1 ~~ dovevano trascinarlo al largo dagli Ingorghi della letteratu– rr. espressionistica. LOltENZO VIANI: ltagana Un amico dei poveri Era sempre stato l'amico dei miserabili pesca1ori cli Viareggio, ai quali ricorreva per sfamarsi, e aveva disegnato e dipinto per rendere toccante la loro comune mi• seria e protestare contro il mondo intero di LIONELLO VENTURI Non ai t ancora rcaa giu.ttizio. all'arte di Lorenzo Viani. 1.-o 3110 mostre aono ape11aooggetto di a!lpff J>0lemiclte come s'egli /0330 ancora fra noi, mentre iJ morto al Lido di Romei t1cl 1936 (era nato a Via– reggio nel 1882). E' ooro che 09yi la critica aembra oggi113ti meglio il 3110tiro; ,m'ampia monogro/Ìa "" di hti co11molte tavole h colori aarà prcato 1mbbli• cota dall'editore Va/lecchi di Firenze o il 1mbblico potrà vedere 11e/'6 tavole il e bel coloro> che i critici hanno spesso '11eg <1.to a Vic,ni, e 3'accorgcrà della eooro"za talvolta 7,er/etta, pcr3ino &crena, del 31lO stile. Alle origini della incomprensio,a-0 c'IJ la vollticu. Per molto tempo egli i': st<llo 1111 libertario: i 1x13seri nllt1irc1lme11tc se ne s1xwcntc1rono. Poi «i ,) ad.domc– aticato, J>CreuU(lro alle, Jamiglio le sofferenze da ltti proi,;(lto, si t i,1chinato al regime e ha collaborato al e Corriere cl<1lla Sera> cott omoggi 1>0tenti: allora i non /a3ci3li t1011 apprezzarono il cambiamento, a i Jasri3ti non rillsciro110 a ca1>iro la aua pittlll'lf. I let• terati, pllr con ooric riserve, hanno aentito che Viani era imo acrittoro di 7>0lso,ma i critici d'(lrto (con lo doviite cccezioniJ non. sono alati allo steHo livello. Quando si c(1p~ce la J)itt11rll di Vi,ini, &embra atrono cito no,i sia statci cc111itada sempre, tanto iJ evidente o pcrs1u1&iva. l\fa la concezione steua della ""a CLrteara divcr3a ria q1u,fla corrente. P11cai11i gli chiese: < Ma pcrchò /oi dei quadri che nes3uno vorrcl comvrarti1 >, Viani non 7,oteua dipingere per JJitJcere agli altri nt persino a se stcaso. Diph1gel)(l JICT e,a, 3fJerazione contro lei mi3orio. Era 3empre stato l'amico dei mi3erabili ve3Catori di Viareggio, (li q11(1/i ricorroua ver a/amarai e per trovare 11n letto nei momenti pili critici, e nvevn di3egnato o divinfo per rendere toccc,nte la loro co– t111rnemiaoria e protestare contro il mondo intero. Um, 7,otenza di&ognativa ccce::ionc1la e uno. pauio• n(llitc\ eaa3porata gli pcrmi&ero di rapp,·eaontare uo– mini h1vcccl1ioti per il logoramento delle fatiche, bimbi denutri e macilenti, vedovo mute, t1ere e di– ritte, di marincii che il mare aveva in9hiottito. L'ef• ficacia ill11&trativa cli quelle imm.ogini è molto forte, ma dc,pprima ,mo stile coerente non sor,o da e39e per difetto di cultura /ig11ratioo. Viani ora &tata ricono&ci1tlo come ragc,z::o prodi– gio da Plinio Nomollini. Anche Fattori aveva guar– dato q1wlcho a1t0 di1Jeg110 e aveva detto la conaueta parola 1>iena cli 1mggczza: c'erano degli errori nei disenni del rogc1zzo, ma errori cJ,,c la.,ciavano pre• aentire uno atile. Nomellini ebbe il merito di oiutare Viani e d'incomggiarlo, ma non poteva dargli ciò che non at:eoo: una c11lt1tra figurativa aggiornala. Anche Leonardo Biatol/i comprcae Vfoni ( 1915) o 3crµ,ro La prefazione alla aita prima mostra a MUano. Il clima Hofi(l110 dell'ini::io del &ecolo era 11fc,vore• uolo all'arte. C'erano idee gencroae, ma quel che mancc100 era il rapporto diretto tra forma e conte• mito che Fottori nei suoi begli anni aveva per conto suo ritrovato, Jndi/Jcrcnti (Il s110 caempio, i nuovi Toscani 11satxmo una forma impornta, anzi creata o quindi accodemica, che lasr.iava U conten1tto no~ c&prc3so auilup7x,r8i in rettorica. Viani non 3j la&eiò .~~d•;~c i:~t:,~t~e~~e:rr~:v: ~dtò'~·n~it~ !% p(lrtecipa.:ione ali(, mi3eria lo im11111nizzaoon.o dalla rettorica. Afo poteva co11dan,wr3i al vicolo cieco det– l'illustraiivo. Senti allora il bi3ogno di recarai a Parigi nel 1908-1909 e vi toMlò nel 1910-1911. Eaperien:;a infelice. J.,a mi&~ri<i ò pili _tre1~endc,a Parigi che a Viareggio, e dormire nel ghu,ccw e m(ln!}iare q1ta11do po3aibilfi ,ion emno le condi.:ioni ideali '])Cr intendere il lavo: rio mentale di un Pica~so o di un Matiaae allora all'alba dello loro fortltna. Il libro di Vkltti - Parigi - ò uno afogo di sofferenze patite, e non t un pro– gr(ln!nw d'arte. Terribile, ma non /ii i"tttilc il •110 &ogg1orno. tra }ti9n,~e -~l i;~:,~~o d~~~ioal~rt~~cf~~i t~;:',!~~~ 110ri, CO!lle il filosofo greco e il !llosofo cantastorie. ~ono pic~amcnte originali, con un ritmo forma1e mipeccablle; non 3ono certo i3pirati ogli artisti /ran, ce3i che /(loorav<1110tra il 1908 e il 1911, mo. a dei maestri più antichi, come Daumier o l'11rtimo Goya. Il merito di Viani in quelle figure ~ stc1to di dare ima JHtrsonalc e (lggiorna1a interpretazione di une, 9rc111de tmdi:ione pittorica. In.tanto ra//inaoo la su(I tavolozza o vcrò reitdcva piìt 3ciolta la /orma. Il J)TO('C830 /" lento. La 1111ova forma e il nuovo colore gi1ttt&ero a ima 111al1tra.zio11e i11 una aorie di q11adrl ~~---L~IONELLO VENTURI (Continua a pag. 6) <Continua a pag. 6) No,i crediamo quindi cli e3f1gcrare u. di· eia mo che l"ìuni /11 1m artistc1 lo c11i perso• nalità non t~iria q,w.,i m«i il ef11·a!lere delle a,w isviro.::io11i; &c1111,re la ,ma arte (da e L'Ambrosiano>. 4 novembre 1936) Net dipinti ad olio Il tessu• to cromatico si approfondisce di tono, Il colore diventa meno esile e asciutto, più par:sim~ nlose e contrastate le luci, pili larga e appena abbozzata la pennellata. Nel Mr, Fleurv, da• tato da Parigi 1908,la s,equen– ro ridottissima dei grigi, del neri e del bianchi è modulata con ertetto plastico piu che chiaroscurale. Poi Il colore esplode di sulla base scura e intensa alla Oaumier, s'accen– de d'lmprovvtse luci, assume un rilievo psicologico oltre che plastico: il cr&\'attone rosso sul fondo bianco del Ptrituc, co, Il Uore giallo della Perla, la cotta blanC8 e li perrucchlno grifagno del Chierico, l'acco– stamento ard,tlsslmo tra li rosso cupo del fondo e il gial– lo cadaverico delle caml del Na"o Andrta, e gli altri ele• menti che possono desumersi dal dipinti di questi anni (Il filoso/o Brlsslmisakl.r, Beppe di Cola, L'Ol/trta, L'Attesa, la Sf'rie del Peritucco e del Nani, eec.), se dànno prova del ra• ;,_ _____________ ,_____________ __, ENNIO FRANCIA (dalla monouafia di prossima edizione Vallecchl), ·------------------..J lioteca o Bia

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