Fiera Letteraria - Anno X - n. 24 - 12 giugno 1955
Pag. (l. Gli ultimi anni diVerlaine (C~d~~9- 5) !atti della sua vita. Due liriche però si litaccano dalla quarantina che oomponeono • Bonheur •: l'Una per una vaga atmosfera malinconica tn cul Il dato patetico è supe– rato dall'intervento di una voce enigmatica, che quasi scandi.sce la monotonia di una ,•ita logora e terminantesi fatlC()5amente nell'lnd.ltferenza della giornata uguale nelle città, nelle campagne, ovunque. lmmédlotement aprè1 le ,alut ,omptucuz. - Le lumlnalre ételnt, moln., Ics seufs cfer• ges llthurglques - Le, p.1atw1e.t pour le& morta sont dlt sur un mode mlneur - Por le clerc et le peuple sai.tl.t de mdoncolle ... L'avverbio sostenuto e aperto nel silenzio 1nlzlale, l'accentuaz.lonc accanita su poche slllabe profonde - tutto avviava 11 poeta e. un'espressione mallarméana. Verlaine ap– pare, senza poesia ma con forte personalità, e distrugge l'incanto delle prime sillabe. L'altra lirica, più ampia e ph'.l .sostenuta, segna ti momento di pura rant.Ula, ma di un Immaginare di ricordi, stalatUtl della memoria, intorno a una splendente catte– drale rlmbaldlana, nel luoghi della sua In– fanzia. E pure nello stesso tempo contiene tutto il mondo poetico e morale di Verlaine 11tluntoa una pleneu.a e ad una mBturltà ormai ai confini dell'inverno, regolata da un pe.ns.lero musicale lucido e sereno quale s'incontra net maggiori classici - penso a Wol!ango Goethe. Poe.sia, per Ver!alne, è sempre specchlo della propria aruma: qui come mal pc>Mlamo ammirare la nitidezza del ri!leMO, una nittdeu.a che è oltre Il ~ ano e la vita, perchè produzione di alta spiritualità. E' una poesia che. I blO(rall dovrebbero leggere e ripetenl attentamente prima di a.cclngersi a scolpire 1 lineamenti: e forse tale da sconvolgere qualsiasi. deter– minazione biografica In qualshul senso, se la biografia comprende, come dovrebbe ma gpesso non fa, l'agire della mente. L'uomo che ha visto amJct e parenU tra.sronnatl In ra.nt.a.smi diafani della memoria, l'uomo co– stretto ad ogni passo ad altare un lembo sul grottesco drammatl<=9 dell'esi.stenzA con l'eroismo del santi e del p oeti, tro va qui la spleguJone al commos.so saluto di M.me de Noallles (e Bo n, Saint Verlaine»): Ce n'e,t J>Cl$ un rlvc nl la vie - C' e.tt ma belle et cha.Jte pen.Jte - SI vou.J voulez, mo phtltnophle - Mo mort chollle alnsl llegulste. Più ampia di colori e di linee è la raccol– ta apparsa nel medesimo anno, dal t.ltolo e Chansons pour elìe •· Qui ad ogni pagina iCOpriamo un'evidente artlnltà del poeta con i pittori del suo tempo, ad esempio Dega.s e Toulou se--Lau trec. In questa raccolta co– me nelle alt.re che seguono è messo a nudo quell'intento p oetico che abbiamo avvertito come punk> di vista del reale nelle raccolte degli ultimi annJ. L'espresslvismo familiare, che ra del linguaggio velo truparenttssimo, al rivela una phì matura forma d'arte, più dlftlclle e più dirtlctlmente avvertibile del– J'altra parte propl"!amente simbolista o mu– alcale della sua proctuz.l.one. In questa rao– colt.a, come nelle successive, Il posto predo– minante è dato alla donna, nel quadro mi– nuto di una vita quotidiano. Impregnato dl una sensualità Infantile, che si stupisce e alol.sce della vita come una continua sco– perta. SI può dire che ogni verso delle rac; colte rtmanga fedele a questo momento nuo– \'O e ne approfondisca, senta mal scendere In un intellettualismo di peuimo gusto (quello a lungo andare nauseante di D'An– nunzJo) Il moUvo sorprendentemente urna,. no. C'è chi ha confrontato questo Verlaine alla grande poesia erotica !ran~se; ma men– tre In Villon o In Ronsard, per citare. I maggiori, l'oggetto, pur essendo In piena luce, ra.cldensa la sua turbolenta sino a una catarsi p8Mlonale che Include una fort.a naturalistica di espre~lone, Verlaine sa or– chestrare ritmi e immagini appa.sslonate u– sai oltre la rappresentazione pornografica: Chemt.,e de /emme, annure ad hoc... li lettore superficiale potrà fennarsl, come più ,·oli.e SI è ratto, sulla rappresentazione pla.stlca della formosa donna che viene a curvarsi sul suo letto, seguita dall'occhio a.cceso del poeta. E gli que.sto è molto, un appannato correlativo oggettivo; ma qui a n03tro parere la critica può acoprire un'al– tra e più suggestiva qualità della sua poesia. Ed è l'atteggiamento di questo volto dinan– zi alla e fls.tcltà • della &eena. Nel diniego di un qualsiasi splragUo d'anim& Quant t\ nos dmu, dls, madame, - Tu sals, mon dme et puls ton dme, - Nou, en moquons-nous?... - Seulement nou.J somme, au. mo.nde, - Jci-ba.J,sur la ture ronde, - Et non au. ciel, mais icl-ba.s ... la 1ua voce Si incurva aotto Il peso di una eslst.e.ru.a poetica, purineulone che solo è eo5elenza di .sè, che prima dl speanenJ tsl· ge dRlla sua voce una resistenza dolorosa. Ecco, ad esempio, dopo un'altra apparitlo– ne di membra desiderate N1d /Ollement voluptueux - Couche h:of– rine - Où mon dt,tr, lcu d'autre part, - Se ravlgore, - Et pour d'autre, tbats repart - Plus brave encore ... lns.lnuarsl la necessità di uno scambio In– teriore che equilibri Il tra3porto fisico, la necessità di una rispondenza sonora di quel bronzo In cui è fusa la sua sensualità: Sans doute tu ne m'a/mes pas - Comme fe t'alme ... Queste liriche, dobbiamo notarlo, sono gioie!• Il dl costruzione formale. Un'Incisività rea– llsUca, pronta a dlst-ribulre In contorni e,at– tl Il peso di una sensazione, tende un arco armonioso di mu.1lca, ora rapida di varia,. %.ioni,ora costretta In poche note profonde, dominate e sfaldate da quella nota domi• nante di calda sensualità di colore e di luce. Cosi è In • Es-tu brune o bionde?•• In • Lorsque tu cherches tes puces ... •• • Je n'al pas de chance en remme •· Sembra che Il poeta abbia trovata una mo'tale all'uomo: e In fondo una nota ang05Clc>sa(altro che felice e~presstvlsmo pagano!), di rinuncia all'&Menza, ma una rinuncia che ancora palpita di una vibrazione e di un'Illusione commovente: Or, lei ba.r,/aut qu'on pro/ite - Du plalslr qui pane ,1 vite - Et du bonheur de ,e pdmu. -· Almons, ma petlte michante, _ Telle t·eau va, tt'l l'obeau chante, - Et teli, nou.J ne det'On.J qu'almer. La stes.u atmosfera sens:usle Impregna di vita e Odes rn son honneur •• chi" uscirono nel '93. Sono misurate scoperte del corpo di donna acce~ da un fuoco divorante che dà calore e vita a forme statuarie ~lflle con s.aplenr.a dfl una mano sicura. Fonne solide e armoniose, vera festa di sensi, che rendono ques1-e Uriche brucianti come CM• bone: Culsse, gro.uu maf,1 Jusrlér-1 ... _ Glnou.J, petltes tn ~, d'an ges ... Pastelli, come Il poet.a dlor in un verso (e Tel le pa.stel d'apr+s ma lemme nue 1) o melodie scaturite da un violento amore sensuale? Il dato tlgurath·o è scandito dalla musicalità in una tonna plastica e resisten, te, vera fusione di quadro e di muslca, o quasi manno colorato delle smtlche statue greche. VaMry ritrovò In Verlaine quel sen– so della musicalità dcli' architettura, quel senso dell'annonla profonda e a.qoJuta della bellezza; e rone proprio in questo Verlaine. E a tanta costruzione occorse un lavoro con• tinuo di lima, severo e acceso ritocco t11 linee già lungamente meditate e vissute, di cUl resta prova li man~tto, ridotto t;pesso a maochle di can~llature. Certo nel!-Suna di queste liriche può ordere al confronto con le slmlll poesie ovidlane e tibulllane; c'è In CMe un calore, una pla.sticltà che In• vano ctrcheremmo nel suo Ingres, quello che gli esegeti si ostinano ancora r:. porre a fianco al Verlaine di questo periodo. Le poesie rnccolte in Elegie,, Dans les Llmbes, Chalr seguono Il mo di questa ul– tima scella poetica, rivolta alla celebrazio– ne del 5UOmondo quotidiano, dove Eugenie o Esther o Phllomèle sono divtrse espressio– ni di un unico volto, di un unico corpo: la donna, .sempre Il modello genuino della Eva Che è In Glorglone e che sotto U vizio è rjmasta In Manet. In Epigrammes, dove Il poeta Sloggia un'eloquenza che avrà ti 1uo vero motivo in lnvectfve,, troviamo alcune com~l:rJonl che Si pongono in rilievo sulle altre. San\ la VI, con il suo dolente scon– forto fuso nf'I ritmo, eJ>l)Ul'e sortttto da quel magico chiaro" vtrlalnlano che è la 1ua foru proronda, la 1ua virilità. Aprè, le, chante, d'tgll.Je. et le.J aires mi– lito.Ire.i ... dove il suono lamentoso di uno strumento di un mendicante chiama L'escorte qui dt/lle. De, rlVt'I, revenu.t de la tombe o.u b(rceau, - Et qui va du berceau rt'tourner d: lo tombe.... o l'appariz.lone 1ul vetro del treno di un passato reso sacro dal tempo che ogni glor• no vi stende sopra un lembo più grande del sudario, scandllo dal vibrare di una sof– ferenza lontana .sulle ruote della ,·ettura che lo trascina a una meta onnal pro.uima: Je re.voi, quallmment triomphal - La ville où m'attendafent ces mols d'ombre.. E' Il carcere con 11 peso di piombo del suol a.nnl morti - o la oonve.rslont alla lu~. que.l giorni di Improvvisi bagliori che laceravano l'oscurità detonne della sua anima? E an, com cl sl chiede la ragione dell'aMurdo • pllra.lltllsmo » dl Verlaine, come se la Luce non hrilla.~llf'che per un attimo e doJlO la vlt:i no n rtprendeue 11 corso che nulla può muta.re, neppure M' Il suo ricordo sarà per semp re Incancellabile. Al FREDO RIZZARDI LA FIERA LETTERARIA Domenica 12 giugno 195:; ET ITERBA VOLANT I narratori e la erlsl del '43 (Contlnuaz. da pag. 4) guerra. Non che In qu!!!U belllsslml • ricordl della ritirata di RuMla •· manGhl un pro– fondo e semplice sentimento umano. nella rlevoca'l.lone del compagni, nel ricordo del nemici tuomlnl t1.nch'eMIe sot.topoatl a un uguale dcatlno di sofferenze e di morte); come non manca. nelle ultime pagine del libro. scopertamente. In forma di simbolo, l'aspirazione a una vita nuova, a un nuO\'O mondo e modo di rt'lpportl umani: alla pBce dorata come nelrulUma Isba del ser,i:ente prossimo al rimpatrio. Ma la cronaca, la materia sovrasta; ed Il ripiegamento rifles· &Ivosull'esperienza belllca è ancora Iniziale. COsl. a proposito di questo volume cl 11 può chiedere (come per tante ftllre opere legate fllle vicende di guerra per un'aderenm cro– nachistica. Immediata. e non congiunte all'ar– gomento bellico quasi occasionalmente) fino n che punto non agisce sul lettore refflcacla stessa della materia, la sua torr.a di commo– :,Jone nuda. Cioè fino a che punto Il volume non ha Il carattere di documento umano, tanto più &\'\'incente quanto più è \'lclno 11.l lettore per tempo e consan1Ulneltà del prota.- gonlstl. pJuttO!lto che un carattere 11trelt.'\– mente artistico, lett.erarlo. certo. è dominio artistico, letlernrlo Rnchc quella proprletA di Rigoni che i ricordi, I ratti. escano sem– plici e nudi dalln penna: In un succedersi. interessante e commovente; s.lcchè, Il libro, lo si legge d'un flato. Anche questo non In– t ervenire c on In presenza della propria per– . sonallt.ft. (anche questo saper &eh1vareIn pie– no I fa cili pericoli del sentimentalismo e del– la rettorica, 50no meriti rari a tro\•are. che !anno di Rigoni torse Il migliore narratore d'esperlenta belllca. 011 aspeltt J)06ltlvl di quesll •ricordi• r,ono molti. cd è 11 ca.-;o di numerarli, prima di concludere sul limiti che ba ln sé Il libro. Con e Il sergente nella neve• la narraUv" di guerra &Mume un contenuto umano plu rfoco; una piccola lolla di rlgure \'lve affiora anche &e pei: breve t.cmpo. Sono figure ap– pcnn accennate, Individuate da pochi tratti. da una battuta, da un tic carat.tcrlstlco, ma– gàrl. La narrar.Ione. poi. è fluida e compatta Insieme: senza quella. slt\nchcu.a, quell'lru-1- stcnza eccessivi\ propria di certi libri del– rtndlriu.o, dlclflmo cosi, Intimistico. nellft narrativa di guern. E lo stile è tenuto In un giusto equilibrio !rn l'e!P()Slr.lone letU:rata del racconto e la 'l'tfacltA di un leaslco dJa. lettale. talvolta. dupbblo, alla aLanca.e sruaente cronaca In• tenore di een.e memorie. A parli,\ dl tn• acrldone della materia. è chiaro che quella umana e drammatica della ritirata In Ru.,– .sla non può che avere un·etrlcncla maggiore della sonnolenta vfta di guarnigione. Questo. senza 80ttovalutnre l'arte di Rigoni, di cul liOnOevidenti I pregi. Ma anche nel e Ser– gente• si rimane sul plAno della cronaca, del disegno semplice e sapiente di fatti e figure; ma ICn7Jl 88.llre alla costruzione nar~ ratlva. al romanto, allft creazione di perso– naggi e completi e ricchi. Perciò anche Il e Sergente• può CMCrmeglio Inquadrato nel campo del documento umano dalla grande elTlcacla, della cronaca viva e dolente, plu che 1u1 plano lm~atl,•o di una grande letteratura di guerra. Se ora •I vuole concludere i-u1 caratteri della narrat.lVI\ bellica, Il principale appAre. dunque. quCl!to: che è finora mancato un dominio abbaatam•,a. slcum e npprofondl~o della mftterla, una rlelnboraz.lone della cm– naca. un accurato e so[erto rlcmtmlre Il momento di guerra, una conclusione soddi– sfacente di quel moto lnlzlele di ripiegamen– to e di autoeaamc che. è stato la radice della narrativa. Questa mancanza si mostra In ambedue gll lndlritzl della narrativa: In quello Intimistico-decadente come In quello realistico. di 1,11'e.sperien:a teutr11le e Prima che 1 russi attaccassero e PoChl p:lornl dopo che si era arrlHtl 111 st.Ava.bene al no.,tro capQUldo. Il QOlt.rocapo&Aldo cm un vlllu.g!IJOdi pescatori In riva al Don nel paese del cosacchi. Le po.,tazlonl e le trin– cee erano 11eavate nella acarpata che preci– pitavi\ sul fiume gelato. Tanto a de&tra che a slnlstm la scarpata decllnRva Sino a di– ventare un lldo coperto di erbe l!COChe di canneti che spuntavano Ispidi tra la neve. Al di là di un lido, a destra, Il caposaldo del e Morbegno•: al di là dell'altro quello del tenente Cenci. Tra. noi e Cenci. In uni\ caaa diroccata. la tlQU&dradel &ergente Oar• rone con una pesante. DI fronte a noi... aul– raltra riva del fiume, Il caposaldo del l'UMI •· Cosi Incomincia Il libro. con questo tono che serba quasi sempre, d'esposh-Jone pacata e ,;empl\ce, di descrizione del tatti e delle al– tuazlonl. i;em.a che, d'altra parte, al 11eendll ln eccCMlve minuzie di particolari o cl ~I preoccupi troppo di una coatrudone eapo.\\– tlva. (A.nrJ. i ricordi al fll11$CguonollbetA· mente: • Dove era\•amo noi dove\'R. css~re 1tato un bel pa~.- Scavando I cammlnll– menU negli orti delle case che non c·enno più. usch•ano ruort dalla terrR e dilli& neve patate, cavo!! carote zucche.~ Le uniche co.;c vh·e.~ erano I gAttl... per Nalale volveo m,m– glarml un gatto e ranni con la pelle un berretto•). """ lndlrl::I. Che • Il Sergente nella neve• porti nella no.rratlva di guerra un metodo di cronaca real istica. lo si ,•cd.edallo atlle. dal llnp:u11g· glo adotui.to. Nel libri di un Lunerdl. di un Ottleri, di un Toblno (per non parlare di Blaslon, In cui 11 gusto letterario alflora n.n– che più prepotente> la torma è quotldl&na ma I\Mllporata nelle sue J)()MlbllltA lettera– rie (Toblno: e Intanto cominciò Il caldo. sembrò un manto che lentamente calr1vA,~ Un grande e nuovo SilenzJo dappertutto ... Dopo circa cinquecento metri si trovò trn cue bianche_ una platza di allucinata ml– acria. •>· In Rigoni Il dlscor"!O è plano. Il lessico usuale ma venato fortemente di ger– go mllltnre e di dlfllCtto. (LA •pesante»; Il e Ohe rivarcm a· balta•: e Dlevolo. erR Po– lenta durR, alla bergamasca!»). E c'è una cnden:'.ft popolaresca. anche. Cioè Il linguag– gio. &eeondo la lezione veristica. aderl.scc In pieno ce scnz.a esagerazioni di anoblamo po– polareglgante) al contenuto d11esprimere: t f&ttl, I sentimenti, li mondo di quel gruppo di montanari In guerra. E per questa ade– ren,-" Il libro vien fuori aempllce e plM:e– \'OIC: \'h'O. L'Indirizzo reall1Uco qua trova Il 1uo frutto migliore. per l a narrativa di guc~– ra. Un frutto superiore. fort1e.ad Oftnl auro \'Olum e l'esperie nza belllca. Tanto che l'I po– trebbe pensa.re In una mP.gitiore flderenz.a dr! modulo realistico alle neceMitA della narrR.– tl\'n stessa. Nel primo si è già notato come la rievocazio– ne, Il ricordo Interno rampolli >e9ta ordito datfa memoria, In Ottlerl e Lunardi; dl\'engt\ gwto a farsi cond urre d agli avvenimenti, a rtpercorrere quelle sc.r u:a.1.lcnl.quelle scoper– te, quellB Rtmosfcra eccc1.,lonalee torbida del momento belllco. Non e sulrlclcntc, per crea– re una sottile cd Intenta struttura al flu.;so del ricordi. li momento della riflessione mo– rallstlcfl, Il senso dell'esame, della condanna, Ciò che mMca. Insomma, e una dl~lztone etica approfondita e risentita. che a,•rebbe colorato di maggiore Intensità la rie,·oca- tfco orgoglio d'ospitalitd: cam• nuclei df /edl'/i d'altronde ma– panlllstlca, do1 1 e s'intende rea- nl/esta un po· dovunque. pur nova. €' Pasqua, Il tempo ~ gire all'imponibilità deglf ap- con ie diQe•enz.e che i tem– aplendldu, la riviera incanta paulonati di seguire te pili perar,u:ntl dt>l/e JJOpOlazfonl e distrae. A Genora. e a Trte- importanti stagioni tea.tra/Edi 11npongotzo.quanto rmprobahl– stc - non dico Ve.nezla, in Roma e di M1la110:la garan. le ne ,,a /a capacfUt di pM• teatro ormai auente, priva ria che dei-e appunto oDrfrr .Jtlltlsmo Formati in parie do– addirittura d'una 1ala dopo una compagnia di g•ro t Il t·e 1,!u dote meno eiigua da ~~ c~~~raco~:~;!f;o d~o~~; :J'u~;:,n:~teci~t': in una C:ellc:I d~1,;t~::,u~!"eos~el!~~~. ~ (Contlnuu. da. pag. 2) ~!~fr~~e~~~~~t:anJg,:enneJ~~ DEfronte a que,ti arg-1mtn : pure con la ~iDfdenw_ inridlo– no d'intereue ri/leS.JO: d so- ~u:f 0 ::1::e~e. nt·:::::~,i~:~e ,!;; ! ::ag:~!,f~1v!~!~eiia~no :.2u' !! 110 stati costruiti proprio que• teatrali per u sopi atTento dtl· cUenttla danar°'!a. e mobfs~ica sto anno due nuorf teatr i pe.r la induJJtria cinematogrufica. dom ,iata da 1pmti aalott1erj. la prrua. /atto 11uot10 e qua.ti una conseguente e progreuh:a ipeuo preten:= 1 0.!a ed esc_luSI• fncrcdlbile. doi:e agiscono Com- rldurio,ie del numero delle rl.Jta, che gela I rapporti fra pagnfe Stabili. sostenute dal- compa 1111 fe che s'azzardano ad la platea ~ Il. palco.,cenico, e, le Ammfnlstra.zionf Comunali. a,Orontqre u giro, e una con- quel che e pm prare, fra la con lo 11copodi rfoo1lltuire un traziune del pubblico. cuoi pu p/tltro F gli altn che le sono pubblico. I due .sindaci sqno la mancanza d'attittità r~a- estra11e1. entrambi democristiani, t, ra- tarle.' ruoi per il firello artf. ra colncfdenza, entrambi ap- stico di ,edito dt'ludenU, che pa,ulonati di teatro. Mentre una compagnia di giro retta •cende. fra gli appld'lUt J'ultl- da imprt.Ja prii:ata f C0.!tretta mo sipario della ntntra stagio- a contrabbhndare pur df qua– ne., la Janta.fla fugge. con un drare fl bilancio. Gli lnerlta- ;:,~~1t~oe t~:<:,:1;:~o~~t 1 ~~: !~ 1 ~':1°:;r;:i!itn°è~s~tt° 1 ;:~:r~ ve al ,lporlo che cad~ non se- crf.Jf nel/'ecliue del • grande gue ~a mali11c0!1,a e l amare.t- •attore•• che da solo sf !Oltl• ~fu3/n:a atj~;:~~e ~~e :~~fti ~!~~o a~laa,d1::~:o d:;:;:u~!~~: che J)OS.Jono continuare nel ta.zlone del cotleglii, e da ,o. tempo. 10 rlempfra .Jcena e sala del· Teatro e pubblico Il giro delle compagnie tea– trali nello prot•incia e fenome– no prcttar Mnk Italiano. che non trora ri.JC: Ontronelle or· ganlua:ionf tea trali, alcune più et·Olute. dell'Europa cen– tarle e M!tte.ntrlonalt. Il gl• rt da una dttd all'altra. la co,fdetta e tournée•· malgrado la denominazione forestiera é un'ertdltd della tradl.::1onegl– rot·aga del ntntrl comici: la trattiene in vita una fitta re– te d'Interessi economici df f,n. prcsari e società IJ)t:cla/fuatl. e una cerchia, che d'anno In anno crudelmente si re.Jt rlnge , d'attori di fama. la cuf e.JJ; H!· rlenza e fl cui succeuo li era – no formati nelle tournee.s. Una qualche giu.Jtlfìcazione logfca /ornflce alla tradUlone dd gi– ro, con l'uperienza del pos– &oto. l'e.ri.Jtenza in ltalfa di numerosi centri che. ancoro. r:ontano un proprio teatro, do– L·e non t &opfto l'alletto per lo &ptttacolo df prosa, nC l'an. la sua per,onalita e.ntu.sia– sma11te: ma la spiegazionl' non. tiene conto di come ti siano evolutt con la consuetu– dine allo spettacolo ctnemalo– gro/lco Il gusto e le pretese del pubblico. 1A compar,o In prodncla d'una compagnia teatrale. che l'f rlma"d: pochi giorni. il t~m– po df rappre.untard, df re– gola per una sola sera. I .JtiOI due o tre .JJ)Cttacoli, non rie– sce phl a su.Jcitare una ra.Jta attenzione: se .ri escluda la forte attratt,ra di qualcl1e ptr.Jonalitd ecce.zlonale. e 110n sarà mancato alla radfce il sucusso c·nematogra/ico. lo 1pettacolo teatrale.. socerchfa. to gid: In sede pubblicitaria. dal r1umero e dalla quantità dtlla conco"enza dtl c·nema– togra/o e degri .Jp ettaco ll spor• tld. a mala pena rie.se~ a rag– giungtrt l'attenzione. che di• co?. l'occhio del gruppo ,pa– ruto del Jrequl'ntatori abitua– li del teatro di prosa. La composizione di questi li Ji,ello medio di cultura Un rapporto più largo t p!ù sano del teatro con tutti gli strati del pubbUco. che .senza pregfuditi af/Olla gli ,pe.ttacolf di p u facile appogam ento. non può 1·enfre e.sclu.so tutta– via da fmpedlmenti p irlcolo– glcf di questo genere, o dal• l'alto eo&to dei biglietti, o da qualsiaJI altra ragione parti– colare: l'tntacolo .JOstanziale rimane a ntntro at"vi.soil mo– duto lire/lo culturale medio che int·bcl1ia da troppi ,eco/i la socletd italiana. Parlar di ueolf e rlcorr-ere ad un a.tpet– to dell'Inerzia cidle della maggioranza degli italiani a proposUo del di.Jlnte.resu .fPt!· ci/lco per il teatro di prOJa. può ,e.mbrare Impennata in– genua o a.Jtra tta~ ma non ci ,embra po.ua e.ridere altra spiegazione /ondata... Non che il gU.Jto dello spettacolo ria In 1e. 1teuo conseguenza d'Inte– ressi culturali: /l ncht il tea• tro racchludei:a. pr.ma del– l'!nrenzlone dd cinem atogra– /o, le maggiori prerogatit'e .Jpetlaco'arl e s'abbandonar-a. alla condiactndenza per i piu. elementari bi,ognl df •petta– colo. nulla potera incrinare l'autorlta dtl te.atro: liberato delle p u gros&olane t•irtu. df– renuto In tutte le sue Jormt artistiche.· dalla farsa olla commedia. ch'aro atrumento d'cducaz'one e di cu'tura, mo- t/110df svago dello fP/rito, la ,ua sorte non poteoo non sJ)O• ,arsi d'un tratto al t.ono del– l'lntereue culturale d'un pub– blico. Non 1arebbe dlOicile ,ten– de.re un bilancio degli int~reuf cultu rali del nostro uomo della strada, e ancor più Jacfle com• pararlf o quelli d'altre popo– lazioni europee: ad un·anallsi erigente. mOlte e grat't lacune apparfre.bbe.ro addirittura nei ,ettor l quall /lcati del libero pro/esslonlnno, che per tradi– zione rappruenta in /talla li mcglfo della cultura non IJ)e· claf/uata. AlreDicace esorta• rione d'u'I manl/e.Jto germa– nico: e Ogni lettore di giorna– le i un buon .tpettatore tea– trale•· t:o"cmmo contrappor– re un·amablle Enchluta non tanto ,u che cosa o quanto legf10nogli italiani, ma sul CO· me leggano ad esempio i gior– nali. e con quale applicazione f mfgUorf saggi dl terza pagi– na a preferenza del resoconti scandalbt cf, e come traduca• no In coni ersaz'one con gli altri I :ermini delle proprie letture. per compiere In senso toclale l'opera d'in/ormazlonc. E se cl allontana.uimo dai ~~~f~~r: c~;~r:at/~!~:-~:Jit~= ,ta il aggrarerebbero, rh:elan– do maggiore apatia e sco– nc»ce.nzaper i ralori della cul– tura. quasi contribuissero an– che la da mpa e la r adio e f m~ui del progres.so a ridurre Elmargine con.Jentito alla Jun– :lone lndit•fduale della rf/fes– .tfone e dd pensiero. Lo pr,.ulone del cinemato– grafo, fari:ento della teled– .Jione, la pauione sportfra. l'alto costo del biglietto tea– trale. la qua/ild: del re~rtor:o :O,doeg/' ,~~'t1~:v:=::a"l: 1 c/e~~~ t&tinzlo11e d'un pubbUco tta• trait, non la ragione pro/on– da. che è in.'t'rlta nella 11tu1J– zlone culturale t nell'im~gno morale d'una .societa. Elimi– nati per Ipotesi quegli inciam– pi accidentali ancora non avremmo un va11to pubblico per Il teatro, quale oramai il te.~,;ia:;a gont~:~:to.stretta c:>n11euione fra : problemi del• la socletd e quelli del teatro. non può stupire c1te del tea– tro ,la giunto ad i11teressarsl lo Stato, anche se talvolta aembra che la consapevoleua del reggitori .Ji limiti allo ri– cerca di rimedi contro le cau– se esteriori dei dluestl, ne stupl,ce che gli ingegni p,u attenti abbiano iei:eramente so,tenuto che gli intert·entl dello Stato debbano trocare fondamento e ragione d'esiste– re solo In qua nto contri buto td occa.tfone al progre.uo cui• turale della collettfvità. Alla specifica /orma di di• .Jfntertsse culturale che aDUg– ge Il tea tro In provincia. non r più il ca.JO di tentare d'op– f)Orai in 1 llten do ,u formule..,. pera.te: il teatro di giro puo rul.te re e prO.JPCrare imptr• nlato •u motld eccezionali (un Gauman. qualche rivla:a di molto dh·ertimento. ecc.) aJJidato al libero giuoco della .speculazione prit·ata; ma M una compagnra normale, an– che $U un buon plano di ren– dimento arti.Jtico, non rfe..sce In poche ,ccite né a con.segui• re di regola incll.Ui su,Olcientl. nè tanto meno, e questo I quel che conta. a seminare con la .Jua provvi.Jorlctd: intcreuf du– ret'Oll, Il ricorso ad organi.Jmi Ila.bili che si propongano spe.• cl/lei comp!tf. limitati ad una 1~n:d~~e::;~· siei)rb;; ;~ce:~~ catena df pronidi l"est1t:al. .Jtcondo l'esemplare esperimen– to di Boto0na: eul raggruppl'- ~~bb::;, 'lt~:!~~/:r':on:! mtro di buoni .Jpettacoll di prtna per una ce.rch:a di abbo– nati .Ju1ce.ttlbfledi progreuiro aumento; la concentrazione delle compagnie riesce a po– larizzare l'attcnz 1 ont, e la .JUC• cessione stretta delle recite e Qll lnel'itabilt con/ronti galra– nfuano la curio,itd: e il stnso critico del pubblico. Ma ,i pen,i ,oprattutto alla crurrtu– zfonl'. secondo un plano d'or– ganluazione capillare, di ieri e propri teatri stabili comu– nali e rl'glonall, ereth ad tntt o a.w >ciaz!o ne di diritto pub– blico. atn.zo fini di lucro. &e• condo k indi cazioni di Genora c Trfc.Jlc e de/l'e.,perimenro , cg'onalr emfllano. Questi organlaml, una colta messi In condf.zione di r><>fet durare nel tempo. .JVOlgono una lenta opera di penetra– zione nel pubblico; anno per anno s'aOerma no. a cqufaisco– no /iducla ed e.JJ) t'rlenze: lf. beratl da Immediate scadenze d'ordine .Jpeculatiro, f)OI.SOno moderare fl pruz.o del blglfcl– to. n'Olgere un·azione d'av1 1 J– cfnamento degli .Jtrati del pubblico che Ignorano il tea– tro. mantenedo un repertorio improntato .Jempre a dlgnltd arti&tlca. Punlare sui teatri stabili Negli ultimi dfecf anni va– rie e8J)t:rienzecostrutt11:e sono state comp:ute fn quuta dire– zione. per rl/feuione e moti ,-pontanl'I: /or.Je in modo tr01)-, po ,poradlco, e più d'una per que.Jto Jalll, altre sono ancora e.ritontl: alla compren.rione per.JOnale df alcuni gore.man– ti e alti Juntionari .si det'Ono certi ,uccenl; .spetta ora al Parlamento e al Governo di realluare un piano legiala– tlvo cori precisi intendimenti e aoluzloni df carattere con– clusivo. come parera steue per avrcnlre prima che l'ancora rtcente coni:ulsione elettorale sopran·enlsae ad Interrompere la contlnuftd: di un'azione go• rernatfra Alla prorfncia. che lo Stt'.JM) arlluppo della nrutra lettera– tura Indica come la spina dor• sale della dta cultura/e ita– liana, r,uo ancora t·e.nir dato un'organfuazlone teatrale mo– derna. che .JI ripercuota in mo– do benefico •ul lirt'llo cultu– rale delle popola:fonl: con Jondam"nlale ottimismo .ti a/– fronti la necessltd: d'una nuo- 1·a lrgis/a.zlone teatrale, ien:a nurla co,1cedl're a soluzioni ~~e'1°% ~;;~:a~~ CC:,~;r;~~~~i prrcl.ri. nell'intereue. della co/– lett fritd. Nella appllcarone .,t bandl.scano la fretta da una parte e I facili scoraggiamen– ti dall'altra: unza sprtchl df denaro e di energie, la nuo– ra organlua:fone te.a.tra/ede– n: mirare a uolgersf e a du~ rare nel tempo. GIANFHANCO de HO!-lO Mft c·c anche da oAACrvareche: &e una lmpostnzione moralistica, di autoc8ame e di domanda è stata alla bue della narratl\'A di guerra <Cosa de\'O fare? Ptrchè oombat– lo? Cosa r.ono per me quCl!ll ratti e questi uomini In mezzo al quali trascino '" rnla ,•ttn. pronta. ogni momento a lnterromper- 1d?); allora anche la trasertdone Intima e tra.sognaui.. rtrrealL"ifflOdella cronaca Inte– riore ha gli stessi diritti. nel campo di Uni\ scelta fom1ale, del realismo narrativo di Rl– i;i:onl ed altri. Il dramma dCIIR.aolltudlne dubbl0$R ed esitante dell'Intellettuale ln una p:uerrn che gli è estranea, hfl possibllltA !!1- cure d'espressione nella torbida cd angose\l\• tn 1tlllstlca dell& trascrizione Interiore. RI· mane da spiegare come mftl Il rea.llsmo dA !rutti m gliori. nella narrativa di guerrn: come. appunto, Il • Sergente nella neve,. E qua Si ritorna a quel problema di un va– lore Immediato, tstlnllvo. di certa lctterat,1- ra di guerra; un valore che non è propria– mente artistico. letterario. ma, piuttosto, di documento umano. Nel •Sergente• t la materia documenta– ria. nudll e calda che a·lm pone a l lettore; una materia di fatti. di fli;i:ure.di iltuRzl'>nl che hR.una potenza. cmoth·a 11upet1ore.~emn yone del dramma lnterion: e lndlvldualc dell'Intellettuale In guerra. In questo lndJ– ritzo. I rls111tat1m!gllort sono quelli di Cal– \·lno, appunto perché ln lui è plu chiaro e sofferto un ripiegamento autocritico. una 1ntrospe1.lone soatanzlata "cli Impegno mora– le. anche se questo Impegno è alla radice della libera rlevocarJonc, non appare cor• J}OMlmente. Nel secondo lndlrlu.o. che comprende Ri– goni cd altri (per esempio. Nuto Revclll) si è già visto come la cronaca rimanga quMI autr(ce del racconto. In modo che Il narrato– re è solo li trascrittore fedele e vibrante di questa mllteria di per ~ steMR COISI calda ed umana. Anche In questo campo, quindi. à mancato il narratore che u.pesse Interpre– tare ed Innalzare ad epopea nArratlvn quel triste e acuro momento storico. creando Il tipo. Il perM>na(l'.glO che rispecchiasse la \'ltl\ anonimi\ e p:rlgf a della nazione In guerra. Questo 1; ludlt.lo non vuol dlscono.5eere glt aspetti v alid i e i;i:11 apporti positivi che IR narratl\'a di guerrn ha recato. nell'ultimo de– cennio letternrlo. E sono. questi apJ)Ortl. dif– ficili a concertlzzarc, Afug~ntl. Sono appor– ti Indiretti: la elaborflzlone faticosa di uni\ maturità per lR gcnernr.olne letteraria coln– \'oltll nella guerrft; Il liquidare. li distaccare nella rle\·oca,•.Jone l'esperienza. che permet– terà. senza dubbio. In certi scrittori. un pro– gresso ed un arricchimento nella 1uccessl\•a operosità: un orlentameno. Insomma, &.ssU:l• to attra\·erso que.,to rlp!egarsl e rinettere sull'C5,pericn.m bellica. Solo che &I polrtb\1C desiderare un'acutezza maggiore di e&nm'!, una più tonncntalt\. r!i;('ntlta Indagine e nu– tocrltl~a. ti rnpporto tra Il letterato, li glo• vane mtellcuunle e la crlal del '43, lo 111 yorrebbe più hall!t.e.nte; si tratta di prender posizione ri,;petto a un mondo che è crollat.>, di cercare le bASI per edificarne un altro, E da qu esta lnsletenza approfondita na~e– rebbe.ro, senz,a dubbio, opere letterarie più va lide. arH1t1camente. glacchè la ri&Oluzlone del problema morale sarebbe in~lcme anche rl&0luzlone del problema del linguaggio for– male. del personaggio da creart, della atrut– lUrA lette"'rla nella quale calare la vis.Ione raggiunta. COSl;\tO Al,OfSlO
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