Fiera Letteraria - Anno X - n. 24 - 12 giugno 1955

P,g. 4 LA f'!ERA LETTERAN.!A Domenica 12 giugno 1955 MOTIVI ·E ORIJE~TAMENTI DI UNA GENERAZIONE *· Che cosa &'intende per • narrativa dl 1Uer– ra •· l'ultima guerra. e ln Italia? Il racconto di fatti. situazioni, per&Onaggl collocati più o meno atrct.tamente nella vl~nd& bellica. si li espresso 1n molti libri del dopoguerra: rievocazioni. ricordi, romanzi. Ma per •la storia letteraria interessano solo quel vo– lumi che hnnno un cnratterc, un assunto ge non letterario allneno morale: non gll scrit– ti d'lsplrat.l.one politica o militare. Co5\ 1 li– miti del concetto di • narrativa di guerra• g1 cominciano a determinare: volumi che han– no a contenuto argomenti, situazioni legate più o meno lontanamente alla guerra e rlvle– auu con l'impegno. più o meno oonsnpc\fole. di sistemare queu·espcrlenza esscntiale: dar– le un slgnl!icato, un snporc nel riguardi del comportamento attuale dello scrittore; cl~. 11problema etico è sempre un po' alt" base del ripiegamento sul pnssato che ertettuano questi narratori di guerra. E se la quesuone morale (0068 fu la guer– ra? cosa flll lo in guerra? E I miei compagni o la gente con cui le ~ mJ posero a con– tatto?) è. dunque. l'esigenza che v,na le pagine d'esperienza bellica, è chiaro anche che si possono segnare abbMtanza bene 1 li– miti cronologici dcgll nutort di questa unr– ratlva. E' la generazione che nel '40 aveva dai venti al trent'anni ed ora ne ha dal trenta al quaranta. la quale esce dallo sCOn\'Olgl– mento bellico, si è più o meno sistemata e deve sistemare anehe quell'esperienza. darle un senso. Quella generazlotte si trovò brusca.– mente a dover risolvere ln mOdo spiccio Il problema del mondo. degli altri: che è pro– blema proprio di tuttl 1 giovani. e. lni!leme, 11 comportamento concreto. quotidiano. du– rante U dramma bellico. Come reagi a questa prova? In modo diverso, naturalmente. a se– conda del gruppi e delle personalità. E dalla ,guerra in poi, per altri dieci anni, questa g1!neraz.loneha continuato a vivere ed a la– vorare in un seMO o in un altro. E ha messo fuori. nwl0 per anno. un n,•tvlmcnto, un im– plicito giudizio di quel giorni eeeezlonnll. Tale è ora il panorama della « narrativa di guerra»: I modi vari con cul l'esperienr.a bellica è inquadrata, quasi &empre In funzio– ne dell'oggi, della situazione attuale. COsl In questa narrativa si mostrano glt orientamen– ti nuov1 sul contenuto letterario, 1 gusti sti– listici, i tentativi di trasformare in fatto ar– ti.stico li ricordo bruciante. E' un po' tutto Jl panorama della letteratura vhente. militan– te d'una generulone I cui componenti non poaono trascurare tale esperienza fonda– mentale. Narrativa di gueJTB. come espres– sione degll orientamenti di questa genera– zione. dunque; l'leri che è attuale. come 11 confuso present!mento dell'oggi. Quali sono 1 caratteri di questa narrativa? Sono vari e dlfferentl, a seconda del gruppi e de.Be personalità. La base dt partenza è quella o.scura volontà di fare un po· dl Chia– ro, attraverso la rievocazione e. poe.slbllmen– te. la risoluzione artistica. nella vicina e con– turbante esperienza bellica. COSI, la narra– tiva di guerra è sempre o quasi autoblog'ra– fla; schiva la cost.ruzlone romanusca. Il pi– glio letterario: si pone o come nuda rappre– sentazione di fatti (cronaca) o come tra.seri• zlone dei più torbidi e sottili motl dell'an.lmo suscitati nell°autore dalle circostanze di guer– ra. Questo, dell'autoblogrslla, è già un limite da tenere presente, quando s1 voglla conclu– dere aut valore strettamente artistico, lette• rario, oltre che di documneto umano. di una tale narrativa. sono opere non costruite e me.ditate, ma sempre. anche nell'accuratezza, generate da una trascrizione sentimentale. Autobiografia. perciò, in ogni libro di guer– ra; ma che già si d1Stingue In cronaca inte– riore ed esterna. Del primo tipo è. per esem– pio, li «Ciarlo di un 10tdato semplice» di Raul Lunardl; tvi è inutlle cercare fatti, at– tuazioni. personaggi della guerra; le figure più trattate sono quelle degli occupati: ra– gazze. vecchi. fanclul11: ma in tanto in quan– to essi formano oggetto della ri!lesatone tor– bida e trasognata del narratore e per quanto· gli suscitano pensieri e stati d'animo: • n professore e la signora mi ricordavano un tempo felice... Immaginavo la signora Kota g!ovane. 11giubbetto a fiori del costume tra– dl.zionale; n professor Petrovlc con l'abito nero deu·untverslt.à di Vienna ... Guardavo ora U viso non più giovane e bello della si– gnora Kota e quello vecchio e stanco del pro– fessore; e 1v1&1 nuovi di Andrlja e di Maria: tre diverse tmmaglnl del moruto... AndrtJa e Marta erano allegri. Non avevano niente die– tro di toro da rimpiangere. e niente davanti a loro da chiedere.• Dello atesao tipo del ll– bro dJ Lunardl sono: • Memorie dell'inco- 15clenza» di Ottlerl o • L'entrata in guerra• di Calvlno: libri ehe tòccano 'indirettamente l'esperienza bellica, v!Muta da JolÌtano e da adolescenti; ancora più acerba, quindi, ap– pare rautobiogrslla :trascrizione mlnutioaa in Ottlert; in Calvino, invece, risolta più spesso In adombramento artlatlco. E sempre un clima torbido ed un pO' truognato; pro– prio del ricordo individuale, della narn1.zlone ~~~:,I:, !~a~ap!!°;!~~~~ld~~e:: ra; quella che potrebbe raccogliere, ad esem– pio, Il Toblno del e Deserto di Libia » ed 11 caroccl del • Campo degli ufficiali ». Qui la cronaca è sempre retta dall'io del narratore, ma è più attenta al fatti e.ste.ml , nel quali U narratore al è trovato avvolto; qut, perciò, più che le emozioni e le variazioni della psi– che individuale, prendono JI sopravvento le attuazioni ed i fatti che s'Impongono, per qualche curto.sltà. alla stessa psiche. E' un cbrattere chiarissimo in Tobino, dove i pro– tagonisti del volume sc,no figure o fatti che hanno interessato e continuano ad interessa.– re per un carattere di stranezza o di colore. la mente di chi narra. In Caroccl l'interesse acquista un sapore più umano ed tntenao, specie in certi eplwdl, come quello della ra– gazza. incontrata fuggevolmente I fatalmente persa nel viaggio di ritorno. Gli aMfel t nemlel, la ero•aea ••"'f E 0061.dall& cronaca interiore, a quella di fattl e situazioni e peraonaggt un po' mac– chelttiatlcl e atlllu.atl, aJ arriva ad un'altra corrente di Ubrl-rloordo di guerra: è la cro– naca nuda e crudele, espost.a con un gusto (ma la parola suona troppo leggera) con una volontà consapevole di esposizione di– sincantata e realistica. Qui l'autobiografia s,·anbce e affiorano tn primo plano gli uo– mini: I compagni di sorte: gll amici, i ne– mici, 1 colleghJ. I commilitoni; è la cronaca semplice de e n sergente nella neve», di Ri– goni, in cui la narrazione dtscrtve i fattt e le altuazloni degli altri, ed 1 protagonisti &0- no, ugualmente, figure reAII ed umane. • Que– sto è stato 1126 gennaio 1943. I miei più cari amici ml hanno lasciato In quel giorno. Di Rino, rimasto ferito dure.nte Il primo attac– co, non sono riuscito a sapere nulla di pre– ciso. Sua madre è viva solo per aspettarlo ... Ogni volta che ml vede quasl piange per salutarmi... Raul ml ha la.sciato quel giorno. Raul. U primo amico della vita militare. Era su un carro armato e nel saltar giù per andar ancor11 avanti. verso baita ancora un poco, prese una raffica e morl sulla neve. Raul che alla sera prima di dormire cantava sempre ... E anche Oluanln è morto ... Anche 1l cappella.no è morto: - Buon Natale. ra- g~l e1:8'nC:r;~tlva di guerra arriva ad un sapore d1 umane. semplicità. che. però, non è molto frequente nel panorama comple&SI· ,·o. Più frequente affiora una. disposl.zlone a considerare nella guerra solo rocculone ec– cèzlonale, la quale mette tn evldenr.a. fa esplOdere certi caratteri torbidi ed abl:1orml dell'animo. Non è disposizione consape,·ole. ma appare, tuttavia, con una certa intensità. Inarratori elacrisi del '43 tltnento che cl dominava era una aorta d.1 complicità con la gente aco!loacluta ehe dor- • mlva ctietro quelle mura». L'esperienza bellica dovrebbe recare in tut– ta la narrativa di guerra queato ae.nao di IO• Udartetà umana con I protagontatl delle vi– cende; questo lnterrogaral sul destino e 11 &enao della vita: tutto quel comple.w:>di sen– timenti che porta con aè un'esperienza tra– volgente e conturbante come quella di guer– ra. Ma. ciò che Importa. è in che modo que– ato turbamento viene storicamente determi– nato. in che coas. esso contrlbu!ace a procede• re. COSI. per esempio, al può dire che in Cal– vino al abbOzzl una atrads. glu&ta: quella del ripiegamento .sulla vita degli wnili e del sof– ferenti; e la poaltlvlt.à del contenuto f.! rea– l!Ua anche come valore artl8t1co: Il libro • L'entrata in guerra». sebbene ealle e oom– poaito, serba una unità di ispirazione: lo &tato d'animo dl scoperta. di confusa. trlatez:– :r.a e di ribellione. Altrove, invece, l'eaperien– :r.a bellica non manca di rifletterai neu·arumo del narratore, con moti di angoscia, di rlaen– tlmento morale, di interrogazione: ma aono moti generici, vaghi: non raccolti da un lm– peitJ.O coerente. perchè non abba.a.tanza aof– fertl e medlt.atl. cosi la narrativa di ,uerra diventa trascr1Lone delle eco che le ctuo– &t&nze belliche suscitano nel narratore: e po&80D0essere eco d1 rlfleulone umana. o di suato dell'avventura. o di curiosità per 6ltua– zlont strane, per figure abnormi. ~ 11 problema etico è ■empre alle ha■e del rlplel(amento ■ul pa-■ato. che effettuano l narratori di guerre. E a parte a_lcune con■lderazlonl, molti ■ono 1&ll a■pettl valldl e gH opporti po■ltlvl che que■ta na~atlwa ha recato nell'ultimo decennio letterario legata al modo di sentire la guerra come av– ventura .•muta.mento fatale del senso comu– ne delle cose. Forse è In Blaslon di •Saga.po·» che questa disposizione af!lora. E lo stato d'antmo che domina è dt vaga • reverle •• di evasione dalla realtà qultldhma. Sl è detto che la ntl.rrat.J\'a di guerra esprl– Dle un po· tutto il complesso degli orienta– menti. del fermenti dl questa generazione letter1ula che si trovò a 10ffrlre. da vicino o da lont. (l.no ,l'esperienza bellica e che giunge ora alla ribalta, in modo assRI discreto, a dire Il vero. Attraverso I diari di questa gen– te si l)Ol580no seguire 1 mOdl attuali di consi– derare le cose. pur ne.Ila rmesslone su una giovanile e lontana esperlenr.a autobiografica, Anche se questn riOesalone è solo lnlAlale e confu.sn . In linea generale, Ma, questi limiti molto forti. di torbidezza e di tlmldeu.a nella riflessione. si possono meglio vedere seguen– do 1 tentativi di realizzazione artistica della materia autobiografica: cloé. lo sforzo di tra– sfonnazlone del ricordo In racconto e. con– temporaneamente, lo storw dl riordinar, Quel ricordo, d'lnquadrnre quell'esperlen7.n 1n una visione attuale. di darle un ,Jgn.lflcato. Le vie seguite per questa mèta artlstlca. sono varie: s1 può dire che rltlettnno un po' 1 vari Indirizzi della narrativa d'oggi, Incerta fra contenuti e tonne dllferentl e motto lon– tane fra loro. Una via battuta da molti è qtlella della trascrizione interiore, In uno sti– le quotld.lano. ma. pure, sfumato In un par– ticolare stnto di 806]>Cnslonee di attonita at– tesa, che toglie ogni \l!mLlltà alle cose, e rende Il senso d'un·atmoatera eccez.lonale. di un'esperienza de<:l8lva.d'un momento di vita aggrumato e cataatroflco. E' la cronaca inte– riore di Lunarci! e di Ottlerl. cronaca interiore :la guerra non Intervie– ne direttamente, ma come atmosfera che fa– vorisce, con le sue situazioni avventurose, n lento' ad Ipanarsi di moti p.,lcologicl: impres– slbnJ, pe.ns.lerl che passano confU&Ie stanchi. senza un ordito di chiarezza, un po· gustati di per se stessi, per Il loro ovattato fluire: cosl 11 racconto acquista un sapore d'Irrealtà. o. meglio. di realtà tutta interna e sfumata; anche se Il linguaggio è reallatlco, usuale: • Ero capitato di sera In quella cMa di Slo– ventà. e nel vedere quella lunga serie di cor– na alle pareti. teste di caprioli e grossi uc– celli imbals.nmatl. ave\'0 avuto paura. n le– gno alle pareti era nero ed lo ml chiedevo In quale ca.sa di sortilegio fossi entrato. Poi fatti pochi passl m'ero MSuetatto alla novi– tà ... Quegli animali m'erano sembrati conna– turati con la ca.sa . . . anzlchè terrorizza.ria. le davano una specie d'animazione domeatlca. come se Il bOsCO stesso vi fosse entrato ... Sem– brava di vedere quegtt animali all'abbevera– tolo e U batticuore che hanno e quel loro sguardo tenero col quale sembrano cercare e tugglre nello ateaao tempo. • 1A •tarla di .,,. •oldato .em,.m,., I pensieri rampollano lentamente dalle im– presaloni: • Era la ca.sa di un racooglltore di cose rare. di un uomo di cultura e di studio? ... Avevo pensato a come gli inverni dovevano essere freddi e raccolti quassù. e come le nevi dovevano e.Mere abbondanti e far crollare fi– no a iena I rami degli abeti.» Lo stato d'ani– mo che domina nel • Diario di un aoldato semplice• è quello di una scoperta continua e ,raduale delle coae vWute con una vergi– nità d'tmpreaaton.i quasi da adolescente. ma anche trattenute dal ricordo 1n questo senso di nolltà che stupisce: e la materia è quella degli stati d'animo più sottili e fondi: ap– PV,Jlto, 1 ricordi Infantili o giovanili: • Ma aentlvo che quell'Impressione non sorg1!va in me per la prima volta. Io la portavo con me e m'era nota s1n dal miei primi anni... Era la a~ trepidazione di certe proceMlonl not– turne che vedevo da bambino al mio paese. mentre la folla diceva a Intermittenza pre– ghiere cosl lamentose che lo non ne ho Intese mai le eguali, e il baldacchino del Signore Morto sembrava ca.mmlnare da sè sopra le teate. » Lunardi non st stacca mal da questo ondeggiare di rlfle.Mlonl trascritte con cura minuziosa. Qunndo è morta Mlzzl. la morte atroce gll suscita soltanto una distaccata chiarezza con cui egli si rnpp~nta se stes– so, che cosa pensa. immagina: • Indotto dal tarlo del ragionare su tutto, ero portato a fare le più curiose scoperte e conge.tture su questo strano cuore umano, sulle sue con– traddlilonl. sul coraggio e la paura del ca– pitano Derrlco e sulla premlneru".a di quel sentimenti che ad un certo momento premo– no sugli altri per farci diventare coraggiosi o vili.» La morte è un'occasione di riOesslo– ne. ir.empre un po' lenta e tra.sognata: • Chi aveva ucciso Ml~!? n signor Kocenar o 11 capltAno Derrlco? oppure ero stato lo stesso? o eravamo stati tutti a ucciderla ...? La ri– flessione. la medlt87.lone· sfuma quasi sempre in languido sbigottimento: • Avevano Istitui– to In una casa del paese una specie di prl- fi0:!11~ ~~~~~\:r:a~~tt!c~1i~11:°1&~ 1 ~f1~~; che ,•Idi passannl avanti un triste corteo ... - Homo homlnl lupus -. lo andavo ripe– tendo tra me: e Il triste corteo di quella po– ,·era gente segulta,•a a camminare verso Il tribunale lmprovvlsAto. Ml prese una grande tristezza delle cose umane » Del resto questo languore. per Il quale ogni moto di 150fferen– za umann si risolve in stupita constatazione di se stcs60, In co:nplacluto rappresentarsi, è con.,onante a parecchie vene di sensibilità amne a quella dec;adente quasi dannunzla• na: per cui la vita appare al giovane ln guerra come: • un grande frutto da cogliere ». Disposizione decadente: occorre delimitare questa formula: li decadentismo che è pro– prio di questi glova1ù condotti nel pieno e al margini dell'esperienza bellica consL'\te nel IMclarsl portare dagli avvenimenti. senza reagirvi. non 5010agonlstlcament.e. nella pra– tica, ma neanche nell'intimo della mente: senza una volontà di cruda analisi. di rtnes– slone lolifca dettata da un'ealgenza morale. C'è un po' il gusto del • cuplo dissolvi•· del )&.sciarsi condurre dal succedersi delle cose. verso un qualcosa di nuovo che gli a,•venl– mentl recheranno, abdicando ad ogni pos.,1- bllltà di assumere una posizione. DI qui quel gusto al distacco curioso. attento al partico– lari dell'eaperlenza bellica. attento alle eco che Inducono questi particolari nell'animo. E' Il gusto tipico dell'adolescente sensibile, Il quale scopre Il sapore delle ~e nella loro mancan7,a di legame morale, di sistemazione spirituale, e Indugia su questa scoperta, La adolescenza. reale o Ideale è protagonista del– la narrativa di guerra d'Ispirazione « Inti– mista »: Ottlerl Intitola la sua cronaca: e Me– morie dell'lncose!enza ». E l'lnco.sclenz&.di Ot– tleri è quella vaga et.Adella prima glovlnez• za. e primo amore e contuse velleità di azione politica, e lnterroeatlvl sul significato della realtà e &COraggla.mentlprofondls.slrnt. di COSIMO ALOISIO La guerra diviene eo&l un'atmosfera, la più favorevole. allo Mlpananl di quella torbldez– z:a: ma non è più la protagonista del rac– conto. be.rul l'Inquadratura ed Il &0ttofondo. La Roma di Ottlerl non è quella concreta e drammatica del UM3, abbozzata nel neorea– lUtlcl fllm.s, per esempio, ma un'aria calda e molle che avvolge insinuante l'animo avvi– luppato e Impotente del glovalle Lor,nr.o: «Cominciava un'altra e.,tate. quella torrida del 1943, Ma Roma era sempre una città lu– mlnoea e accogliente, piena di giardini, di cielo. di paesaggi aperti sulle strade. n tra– monto di giugno poaava un rosa denso 1u1 muri delle case. .. come se l'intonaco e le pietre, mal CO!ltrultl. fossero nati nell'aria della città e vr prlglonassero delle vlbraz.lonl naturali. Una dolcezza uguale, a volt.e stuc– chevole... si ra.~renava sul grandi monu– menti, sulle plruu".e, sulla larga periferia verso la campagna. eo.,1 Roma lievitava al 80le. Benché t.urbnt.o dalla guerra in decl1110,in sfacelo. ern ancora popolatissimo., pigra ·e bella sempre.» L'atmosfera accennata all'lnl- 1.lo contlnul\ un po' per tutto li libro: è una r-:.,..~·-·· .. -~ ·.•-~w--, . l . ì,, ~. [ I . t-~ . t{,.·~ .} , .... •. •t·.' ·:~~- Ì· ' Jt... ,;,,~• ,i......::,.-~ minata, ll0n ala, quindi. dlataccat& e giudi– cata da una cosclenu morale rl&entlt.n, ma costltulaca tutto Il tono unitario della nar– tulone. Cioè, lo stato d'animo che pervi.de U racconto. è Il (U8to della tra.acrlilone &Ottile minuziosa dell'lnconaclo giovanile:· del moti oonfu&Ie torbidi della psiche: senza che que– sta mate.ria ala aaaunta e rivissuta non per se stessa, ma quasi a simbolo di un momen– to storico, di un lar,io sruppo umano. Lo atato d'animo itndJv1duale è ancora li prota– goniata. e siamo ancora, fone, nel pieno della narrativa decadente, d'Indagine introspetti– va. dl tra.scrlzlone palcologlca e pslcoanaU- tlca. • Lunardl ed Ottlerl sono, dunque. sulla atra– da del racconto Interiore. Quali rl&ultatl ot– tengono? SOno libri che si leggono.· i loro, anche se manca in essi l'interesse che alt.rt diari di gUerra. più realistici. oUrono per la loro stessa lnt.eruiltà di cronaca. al lettore. Segno che un valore letterario e psicologico lo serbano. Ma Il contenuto decadente al ri– flette In tutta la costruzione narrativa con eUettl negativi; 11 llngungglo. intimo e E0ttl- BIROLLI: La tortura atmosfera torbida, In cui I gesti del perr.o– naggi sembrano rallentati e inutili; e le cose, le circostanze procedono fatalmente: coal la mori.e della sorella non giunge lnaapettata. Un'atm011fera ln cui ogni 87-lone e progetto nog. può essere che velleità senza &ègutto. senza aolu.zlone possibile se non in un vago futuro. In Ottlerl dovrebbe esserci un distacco tra. l'autore ed 11proto.gonista: cloé tra Il deca– dentlsDlo morbido della materia e n dominio da pari.e del narratore, di questo contenuto. Ne farebbe fede la postilla finale del libro. in cui si vuole mettere ln chlnro li concetto d'in– cosclen?.B. Ed anChe le ultime parole delle « Memorie » mostrerebbero come cl sia una frattura tra la adolescenza-sfacelo e la ma– turit.A-rlnasclta: • Preferlsco non andare da nessuna parte. Andrò una volta a Chiusi, è ne– CCMRrlo. Poi. poi al vedn\. Le 0011e 80nO co– minciate a cambiare.» Il capitolo.è ci,1uso. consapevolmente Isolato nel suol carattert di Impotenza e confusione giovanili. Ma si po– trebbe dire anche che lo scrittore aderisce troppo completamente alla sua materta. sen– u che questa non domlnl più che e.~r do- le, diviene a lungo andare monotono e gri– gio: un senso di grigiore, appunto. si leva d& quel volumi In cui personaggi o situazioni so– no evanescenti. quasi sempre mere proiezio– ni dello stato d'animo individuale. senza che. d'altra parte. que.ata Interiorità ala appro– fondita e conclusa. La vicenda del soldato o dell'adolescente al trascina uniforme. senza una e catastrofe» flnale, sen~a momemntl di introspezione precipitati 1n una effusione 11- rtca. Per esempio, la morte di Elena nelle eMemorie I rimane priva di un'efficacia di commozione; come la morte di Mlzzl. del re– ato, nel •Diario». Un senso d'lndl!ferenza. di monotonia traspira in ogni pagina, rende un'interiorità non sofferta e conquJstata, ma facilmente ottenuta con una trascrLzione cronachistica. Cl sono delle fra.si , alla fine del libro dl Lunardl, che rendono bene l'atma&fera di questi volumi di cronaca interiore. corrosi dalla monotonia della trascrizione: « Era una umanità. non saprei se più cup11. o triste, che si lasciava trasportare Indifferente ... vi era una pa.s.slva lndlfferenr.a; ed era un'indiffe– rente in fondo di cui non ml er& ignoto l'u:petto ... L'indlffertnza del la.sclu,t trupor– tare ... Perchè gli uomini fin quando pc,860no credono di guidare e&S1 il mondo, e quando più non possono al la&elano trasportare ...• La guerra 19f0•f3 ebbe senz.a dubbio. 1n parte notevole. questo clima di indlf!crenza fatalistica ed abulica, e non al può negare adesione c.omplet.a dei narratori all'atma&fe- 1 ra; ma è un'abulia che pare comunicarsi dalla materia allo scrittore; CO&l'indagine interiore al ferma alla cronaca. non è appro– fondita. scavata, dalle occulonJ e.ate.me, al– no alle eco che queste occasioni poMOno au- , .citare; 11 ritorna, cosi. a quella mancanza di estgenu morale, di problematica che la esperlenu bellica avrebbe dovuto, necessa– riamente, au.seltare. SI è detto che una bue etica è alla radice del ripiegamento lettera– rio aut fatti di guerra; ma questa base è spes– so appena abbOzznta ed aurorale. e la sua 805t&nza al dlasolve In altri gusti dominanti: Il gugto dell'introspezione di per se st.eMa. dell'Indugio nel ricordo. La materia aut.oblo• grafica e cronachistica non è a.bba.stanu ri– vissuta con un &entlre attuale, di giudizio, di condanna. di sistemazione. insomma, in un inquadramento morale, per mezzo del– l'adombramento artistico. Questo Inquadra– mento. questo ripiegamento lucido che vuole costruin.l. In Simbolo letterario, In narrazio– ne. s1 trova, tuttavia, in un altro volume dl cronaca interiore, dal contenuto d'esperienza. bellica:~ •L'entrata in guerra». di Calvino: racconti d'argomento giovanile-bellico. «L,e•trata fa guerra» Nei racconti di Calvino. specialmente in quello che dà Il titolo al volume. c·t tmpll– clto un giudlt.lo , una condanna nella rappre– sentazione distaccata del mondo di leaerer:– sa e com.u.lone che aJ rtvelava con la su.erra, e dell'altro. di aoffercDUL raaaegnat& ed ani– male che le vicende portavano brutalmente alla luce. Intanto. ne • L'entrata in guerra» racconto. la cronaca al ra spesso esterna da interiore che era ne • 01( avanguardisti a Mentone •· e 11 contenuto morale è aooperto, espresso chiaramente nei fatti descritti. Nel primo racconto, invece, è più adombrato e trattenuto; ma ooatttuisce pur sempre Oa scoperta delle cose, la ribellione silenziosa a certe cose) Il IIOStrato della narrazione. quel tacito e sempre giudica.re ed lntern>pre, al di fuori delle vicende. COSI nel racconto degU an.nguardlatl que– sto stato d'al'limo confUIO che è mlato dl tur– bamento nella scoperta. di risentimento mo– rale. di interrogazione anaoscloea si rlaolve 1n momenti che ooagulano questo stato d'ani– mo. dànno un tono tnten,o al racconto ,altri– menti cronachlltlco: • SOio,funestato da que– sti pensieri, m.·avvtavo a una panchina; e -vldt ehe o'erafaed.uto uno in dlvi.sa di mari– nato ... ml sedetti: lul reatava col mento IUl petto. "DI. :- feci. e non sapevo &DCOra ooaa gli avrei detto -. Non cl val tu. nelle case?" Quello non al voltò niemmeno. "Me ne sbatto J'anUna", disse plano. "Non hai preao n!ente. di, tu?" gli feci. Ripe.tè: "Me ne sbatto l'ani– ma". "Ma, di, non prendi niente perchè non trovi o perchè non vuoi?" "Me ne sbatto l'anima". fece ancora: a•a!zò: s'allontanò a lunghi passi, con te braccia ciondolanti, tra le ombre dentate delle palme. SI mlae a can– tare tutt'a un tratto. ma più a urla.re che a cantare. a aquarcis.gola: "Vlvereee! 1'1nchè c'è gioventù ..." Era ubriaco?» Qua si con– densa la malinconia ed Il turbamento del– l'adolescente che oomtncia confusamente a cercare un senso nelle vicende, a giudicarle. a giudicarsi. E U moto lnlzlale è eapre&I!) be– ne, adombrato in quest'episodio come In al– tri Ma questo può avvenire percbè Calvino regge la materia autobiografica; la lndlrlr.za (anche scopertamente. come nel secondo rac– conto) a simbOlo. Cioè. 11procesoo di ripie– gamento. di esame è giunto, già. in llll a una chiarezza consapevole. espres.sa nella co– struzione narrativa: non più cronaca. auto– blogrstla grezza. ma racconto. Calvino è. pur nella lenerezza, di una materia autobiografi– ca giovanile. cu1 aderisce completamente.. 11 narratore che più prelude un sentimento del– la guerra in cui li g!ovane al accosta alla real– tà nuova della gente comune sbalzata dacU eventi bellici in una vita ancora plu dl.ss .– glata: cioè, Il narratore in cui l'esperienza bellica è sofferta non 11010 come cJrooataau eccez.lonale ed avnntura&a, ma come occa– sione di scoperta di una rtaltà umana plu dolente. Lo &I. è già visto nel racconto « L'en– trata in guerra» ma appare sempre. con po– chi accenni ,magàrl, in una pagina: • ...~io provavo per questa nostra pu.,egglata not– turna ... un'JmpreMlone oppo&ta a quella at– tesa. Giravamo In una povera e stretta via; non passava nessuno ... eppure cl al sentiva la mezzo a tanti. ...quell'accordo rotto e irrego– lare d'ansltl, e Il ticchettio delle s,•eglle, e la povertà delle cue. dan.no l'Impressione di un riposo precario, s.ffatlcato: e I segni della guerra che Intorno si vede\'ano ... parevano minacce a quel dormire di gente stanca. Co– si. noi avevamo abb&&ato la \'Oce... n aen- La Ubla di Tablna Queste eco si aUA&eguono senza un ordito, come mera cronaca. per esempio in Tobino, nel • De.,erto della Libia». Ecco 11 sentimen– to dl stupefatta constata.zlone; di trattenuta pietà: • Stamant hanno portato all'ospedale il corpo del aottotenente Inglese aviatore ca– duto stanotte ...; si è sfracellato. SOlo la ma– schera della faccia s'Intravedeva, Il cer.ello si era di.sperso nel casc:o di aviatore. per il ve.stlto. Aveva le mani lunghe. palllde e In certi punti paonazze. Aveva la camicia bian– ca con l polsini Inamidati... Aveva I capelll che tendevano al biondo.» Ma qui la narra• zione si afflda troppo alla emOZlone della cronaca nuda: è mera traacrlzlone del fatti. COSI nel libro si ritrovano, per uguale diritto di con5lstenza cronachistica. epl&odlo figure di d.1ver&0 tono. I quali. mag:àrl. interessano maggiormente U narratore per la curiosità delle situazioni: oome gU epl.5od.ldel pazzo e divagante PUU: e Era PllU. Oscar Pilli. era sadico, maniaco, era frena.stenico. aveva la fuga della Idee, Ja smania dell'inconsulto ... Era avaro, non sapeva riflettere. non poteva pensare. non sape\'& la morale. non con01Ce– va l'amore, non aveva amici ... Pilli era pazzo tutti potevano accorgersene. era effettivo, era d1 carriera ... I colonnelli ae ne potevano ac,. corcere ...» Non si comprende quale impor– tanza. abbia nell'economia del libro il lungo =:e:~p!:r~. n ~re~:u:1 ,":~ euato della figura di Pilli aovruta. Eppure Toblno è 11 narratore che inlzia con più acuta conaapevolezza 11 suo libro d1 ricordi. n problema del rapporto fra un in– tellettuale che non vuole la guerra, e la. guerra stasa. è posto nettamente. all'lnlsJo del volume: segno di una volontà attuale di riflettere aull'mper1ema bellica, e inquadrar– la. darle una ra;lone: « Quando una penona 1n Italia. durante U fasciamo, riceveva 1& cartollna precetto. che lo mandava in ;uerr&. al preaentavano dlyeral quesiti ...• E lo acrtt– tore scevera Il problema. lo riduce ai auoi termini, trova una .,luztone. D auo modo di oentlre lo llllffll ~ qubull. plO d"<>tPII llltn> rqionato e aorterto, potlmialmente eapace di rtTlvere eon IOltrato moralfl'l rlcomJ ec– cezionllll e ..... cl dello IIUOffL Senoneb6. U libro al sviluppa. poi. dlspcntm e vqo: at– tento &Ila folla di epi&od.1 e figure Che al pre– sentano, senza che quella volontà ln1&laledi chlarezr.a e di at.stemazlone si preaentl più. Alla fine del • Deserto » c'è una J)alina che auggeri&ce quello che sarebbe potuto essere U libro. e che, invece. non è stato • Eppure cl furono anche in Libia gli eroi. candidi. aol– datl umani. Chi llon abbandonò l'amico. chi m.orl per nulla. sapendolo. Puro gesto senza Ideale. ae llOn quello umano. ~nt!le. nello specchio del deatlno che lo guardava.» Eb– bene. proprio questo canto della tragedia in aoutudine di uomini condotti alla morte en– tro uno stato di Crisi e di dubbio, è mancata forse in tutta la narrativa di guerra. ed è mancata nello stesso Toblno. il quale. tutta– via. con quell'inizio noll cronachistico ma ri– flessivo poteva fare sperare. La narrati\•& dJ guerra nasce sotto Il segno. quasi sempre le sempre quando è trascrizione interiore. del turbamento individuale) della esigenza di si– stemazione morale di quell'esper!ellt.11 di quelle morti. di quelle soffercnR Ma si per– de Il plll delle ,·olte nell'e.stertortt• degli av– venimenti. Come in Tobino. In cui Il rac– conto al orienta su ruga.et e unpoMlblh stati d'animo amorosi. su episodi rtslblll o st1anl: mentre la polemica politica e ridotta su una base d1 protesta contro la burocrazia. onni– potente anche nell'esercito: e al dispone 1n bottate e descrizioni stridule. senza e."-Strmal ·stupe!atts. e dolente constatazione. Anch~ nel risentimento morale. quindi. predom!ria Il i;usto della situazione grottesca: com~ nel– l'episodio del pazzo che dirige una seztone di sanità. La carica di riOesslone. di autocriti– ca. &I esaurisce ben presto: la satira è &e0per– ta, non adombrata artisticamente. Si ritorna. anche ln questa cronaca fra interiore ed estema del •Deserto». al difetto riflessione del • Diario » o delle « Memorie ». Anche ne • Il Sercente nella neve». di Rl– gon1. riappare. come unico limite, Quell& mancaru.a d1 sotferenr.e. critica. di rtfless.tone luclda, dl tormento morale. che r.artbbe do– vuta euere la 105tanu della ns.rraUva d1 COSil\1O ALOISIO r~c-•• ~,~,.-.. -. .. --,.-,1 CRONACHE DI FILOSOFIA. A CURA D:C LUIGC QUATTROCCHI '* L'ESTETICA DI STEFANINI A seguito di una meditazione della estetica, non Induttiva n~ dorma In cui blsoena lnslstere alla rima.» Cp. 108)L'arte v&le, dem:a di senso e di Idea altro- lungo discorso si articola tutto operatasi lungo li corso di tut• deduttiva ma nucleare, In quan• per essere perfettamente cr1tl· al part delle altre più alte at- ve inconseguibile, perchè l'arte, attorno a un centro foeale, chè !! ~~ :~s~~~! ~u~~:sg:~:~: f° d~:d:~~~I ed~f1~:t~~nuem~"o~~;e l'~~ri~ui~~n~~:~ft>e°~ ~\i'~ttl ~~:rb~\e an~~~ ~~~~~~: ftfà !e'!!~z~u:1t~rilri~,a t:tt!~~~ ~ls~gu~~~=i~tl:~loAsp~~:~ to di una Intensa attività sag- mentre Il metodo Integrale so- Anche per l'esteUca vale U me- sere e che la realtà prima del• Isola la condizione della sensi• è necessario guardare per !nte.n– glst\ca Incrementatasi partlco- vrasta sull'uno e sull'altro m<> todo della filosofia personali- l'essere è al dl là del suo sen- bllltà che è nell'uomo, • è 11 r1- dere Il senso e la earlca pole– larmente negli ultimi anni, Lui• mento con la •eduzione,. fil<> stlca: metodo che può dirsi st<> slblle manifestarsi. li persona- conoscersi dell'Io nello stnsibl• mica del pensiero estetico di gl Stefanlnl giunge a una dlsa- sot!ca, • esplicazione graduale e rico, quMdo la storia sia intesa lbmo estetico si Inquadra quln• lltà, senza che l'Io al riduca aJla Stefanlnl, che ha U merito di ~~~~crl~::n:~~~a~ 1 dt~~~f~~ :~~~l~IJaor~~~~~i'~a~t ~~ee 1 ~,,:!a a~;~nt~es:~~:~:: ~ 1 tJ:11~~~7~~~n:1 ~à"~1a ~i r.:il: 11 !~n t lac~~lan~:z~e ~rr ~~!~1~~: 1 ~h~ gm~~~;: di cui 'u primo volume è stato colare nella vita del tutto e a tà. » (p, 26>Tutto Il volume si dato acnslblle ravvisa una di· e la ttmporl/lcatlone dtll'u<> no una concezione trascenden• pubblicato di recente, mentre Il dar vlta al tutto nella variata Incentra dunque nell'Interesse versa oggettività, cui si accede mo: t la gioia dell'uomo che tlstlca e spiritualistica, quale la ::~~ 0 11 ~rrro 1tvol~~~ d~~~~ ~ 0 ~~~~ 1 ~:~~ 1::~e~~~\:n~pin~ ~~e!°~ge;~l;~vod~T! 1 'a~fle~~ ~int:8 1 t~es~wiir1~~ 0 « t!ns:~: ::::ie 1 r~~d~1/!(~ 1t~ 0 E~,,=~ ~~Cez?t~~; 1 :~~~~tl~oco~~~ to a L'arte nella $Ua autonomia ressa In qul\lltO qui si innesta cosi vengono affrontati di voi• slsten:r.a positiva dell'opera, poi, ra, trova soluzione II problema, ti, di origine Idealistica o mar- ~o~i~m!~~ r~e::~P- ~)~!~: !!i:~g jf':cf:~~~~~• ~~~f~t !!~evo;:1fJ.~~11~~p~:~~~~ ~itr'ri~n 51 èd~c:ia 1 ad:n: i~rii\~: :~.tr~~~~\~o ~~m~rt:\1~! 11 ~g!~!: ~~~~00::U~~ ti' r1f::~~~t, te deflntndo Il compito della trove In sede mttafls\ca e mo- nrtltlca e quindi della parola ma dal rapporto che lega l'lm- tlvità .'lensibile, centrat.a In ac la persona che Stefanlnl chla– estetlca, che è quello di ricer- raie. « L'Io è l'unica categorta umana, In polemica ~mpre più maglne sensibile ~d un m<> medesima. la quale unifica in ma dogma e quindi accoglie care il concetto del bello e del· nel cui Interno bisogna lavo- esplicita a quell'oggettivismo ar- mento assoluto del! espressione. una slnt.esi singolare una molt.e- con assunzione aprioristica for. l'arte posto che « concetto è rare per stabilire una metodo]<> tlstlco estraneo al valori pers<> L'arte è Irrevocabile per l'atto plicltà di elementi, in clucuno te della fede che sostenta 'ogni l'unità dello coscienza» (p. 15). gla della storiografia. Egli 11rl· nalistlcl che ult!mnmente è sta- personale che qualifica l'attimo del quali trasparisce la totalità costruttiva presa dl pos.l.slone ~r;;a~tii'ridldi o st ~~~~~et~~ ~I~~~ ~~\1:~~a 1 ~~i~. ::: ~g/~1':t~ l•a~~~a~~~telda~ ~:r .re(~~itr sladr~~a t~f 1 m~ ~:~~e;~:01~ <iroi:6la N:al~a ~~ ~ 1 !~f~~ss:e~~ru;:e c~nete~d: problemi dell'est'Jllca quali oggi che la luce, in tal modo mani- nini, decade nell'Insignificanza do soluzione al dilemma d1 luteua, nella colncldenr.a. sen• non ancorati al i.rascendentale rtsultano ,dopo l'esperienza ero- testata, finisca nel corpi opa- della bMalità del segno sensi• sempre tra sensibilità e ldta; slblle e Ideale Insieme, dl unlver• ma sostanziati nella persona re- !!!~~ia~"~u~~si!~! ~~~d1 1 ·~~~ ~~~~,~~~nT~1~~:ri\~tà~~~~ :~i~v: an~7e:;;~~~ 11 crt~~t~ :~J: 1 1~:ls~~dseaa.~ml a~~~te~I; ~:~tee /~r~l;~ù?e&~te~n~l'r~:t !r;~~i!~d f1 81 d1~:~i e:~ut re si r!chtamR, rivivendola In t.à, la spiritualità ecc.) sono lr- poesia nella parola, ciò che è prima per II possesso qualltati- nltezza e di flnlteua, u~a e di Lui i stCfanlnl è quanto dl personale originalità di accen• riduclblU alle determinazioni figura nella pietra e ciò che è vo dell'oggetto e per la densità non eterogenearnente unificata megl!ogoggl possa offrire II pen– ti. 11 primo problema è quello che Jo arricchiscono ulterlor- anima nella figura. « Non v'ha Individuale della rappresenta- con li contenuto che a sua voi- siero filosofico Italiano dlchla,. stes.so del metodo, della antln<> mente nella sua storia: sicché poesi& che pos.sa dirsi tale ac zione, la seconda per 11 ~ ta la contiene. ratamente im ato nella con mia fra aprlorl e aposterlorl che l'Io costituisce l'unico aprlorl da dlnanal ad essa non persiste Il sesso duraturo dell'oggetto, sot- La trattazione di Stetantnl ha slderulone dfq~sto ienere di ~~n:t~~ 1n~~I 1r!mJ:r:: ~~::~: ~ 1 a~r~:i'icr'W;1ir: ~~~-1~5:.. gr:tapo':;1~~1l~nirri~ 0 d~r 1 ~Fa ~:1\~~la t~~li1!~o~ellte~~r:e ~t~as~~p~~lt:1 ~I gglùt 1 g 2~: problemi. do la genesi della tuosofla, e nel quale slamo insediati e Il per guardare di là al verso ~ provvisoriamente, quella coincl.• null'altro che un cenno, ma Il LUIGI QUAHROCCHI IUIIULec..;a t.:Jlno t5 "

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