Fiera Letteraria - Anno X - n. 19 - 8 maggio 1955

Pag. 4 LA f!ERA LETTERARIA Domenica 8 maggio I955 Espressione dell'anima spa nola, l'arte del toreo è dominata d preoccupazioni estetich da un cbeccalo», coperto di un cam!clot.– to merlato che attenuava li suo truce a;;petto. Le cacce.-col tori venh·ano pcnne&&esol– tanto dal primo gtomo di carnevale tino ani. domenica che p~ede martcdl gras 50, cd erano proposte da alcuni g1ovant del r1..ml detti e corte.sani ». che ne dovevano ottenere 11~nncs.,o dal Conslgllo del Oleel. Avuto Il ronst!nso. C..'-31 fnccvRno nppen- ~~a:: ~~ll~~cS~fn~~a~cci ? 0 ~,t~~~rlnd~: tavano parenti e amici a godent dal bl\1- conl la caccia mentre I plu poveri affltt.a· ,•ar.o le nncst re. Ntlle fe.~tc maggiori sJ er– gevano anche RPP061Lipalchi con gradi– nate. pavesi. t:i.ppeU. bandlett: la stc.w. deconuJone che rallegra n quadro delle a- rcn~r:~ ~:t'fm~nla Giuseppe Tasslnl nel volwnc e Peste, spett.A.coli. dlverUmentl e placert dCRII auU:hf ,·enezla:il » (Vcnct.la. Fontana. 1890). scendC\ 1 ano tn lizza all'ora fl.Mata uno, due, tre. qunttro ed nnche sci tori, ciascuno con l suoi tlr,atort al fianco, vestiti con brnchc di velluto nero, giubba bianca. rw..sn. o di drappo teMuto a fiori e berretta rossa o nera • a secondn ge erano Gastellanl o NlcolottJ ». Condotto in giro 11 toro, (sulle coma del quale. per Infero– cirlo. \'Cnh'ano tal\--Oltaac.::est anche (uochl artJfl.claU) I e tlrntorl • SI apprestavano al- 1a • molada », dando • lnzo al cal ». cioè allentando all'nnlmale le funi perchè aves– se plìl libera la difesa contro li enne. nlz– zatogll contro. Ln 'ltravura del cane appa– riva sia nella pron~ nd nddcntare lo orecchio del toro. sia nella !cnneua a te– nervi.si attaccato. Esso venh•n quindi stac– cato a torta dalla preda. ed nitri cani. uno dopo l'altro. erano altzo.U contro la po\·era vittima, che finiva per andare qua,t senza oreccille al macello. Accadeva di frequen– te. però, che 1 tori, con qualche grossa !Crollata. staccavano 11 cane dall'orecchio e lo g.etta\'ano In arfR per poi Infilarlo con le coma. I • Urntorf » dnvl'Ulo prova del loro valore e delln loro destrezza fre.nnndo gli impeti ~el toro ferito. e atlerrnndolo; ma in qualche ca."'° erano loro, invece. a mordere Il terreno. Dopo Lre o q uatlro e molae ». Lori e •Uratorl» usciva.no dalla arena. ed altri subentravano al lo ro po.,to. I luoghi che servivano l!a teatro a qucaU spettacolt prtmitlv1 erano principalmente f Campi di S. Martn Fonnosa. s. Polo. s. Margartta. S. Olncomo dall'Orlo. S. Gere– mia, le Chlovere di Cannareglo, l'Arzere di 5. Marta, lo CortJ Grandi nlln Qludeccn. Infl.ne. nella corte del Pnln7.zo Ducale. si cel"br1wa ogni anno nell'ultimn domenica d1 Carnevale. un11caccia di tori 1n llbertA. o •mola!». lasclnU sclo!U per dlvertJmen– to. dice Il Tasslnl e delle damigelle della dogares.'8 Incoronata». In questa occasione sJ alzavano .net portici alcune Rmdlmue ed una rete attaccata al pllastrt difendeva gll spettatori. Anche qui. nppenn n toro era entr ato slegato nell'arena. glt \ 1 enlva alu, n.to un cane nll'orrcc11Ja J>erchè gliela addentasse: indi entravano due o tre • bcj:cnt ». uno del quali stnccava a !orza n cane. e l'altro. af– ferrando Il toro per le coma, gll saltava sul collo. La caccia si compiva col taglio dJ tre tHte: unn veniva regalata ftl cava– liere del doge <in Spagna cl si limita al ta– glio e at dono dell'ottcchta), la pelle d'Un toro decapitato apparteneva at maniscalco del doge, e le interiora all'Ospedale della PletA. Ern anche costume che In quel Rtomo venisse dlspcruntn nd ogni carcerato una libbra di bue cotto. una minestra di rlM>, ed una caraffa di vlno. Nell'opem ricordata. li Tas&nl rammenta altre cacce straordinarie di torl, tenutesi in Venez!a: quella dJplnta dal Canaletto, che 51 tece nel 17◄0 tn Plana San Marco per onorare li primogenito del re di Polo– nia: quella tenuta nello .steMo luogo, nello anno 1767. In onore di Cnrlo Eugenio duca di Wurtemberg: quella tcnutui Jn Plar.,.n san Marco nel 1782 per I Conti del Nord, disegnata dnl Orandls e lnclsn dal Bamttl. Nelln • Clcnlata sulle Cacce dl Tori Ve– neziane» Michele Battaglia parln Mche della caccia annuale. ricca di cento tori. che avvenh•a nelle Chlovere di Cnnnareglo ~es~ r:imri,~1 c~mi:h:l~r C~J~nch=~~~ tudlne era Invitata ad RMi.stervt la famiglia patrizia del Diedi da quella del CavnRDIS. di profeMIOnC • beccai •. Al Diedi spettava anche Il diritto di i.ccgllerc I • Umtort ». Lo stesso Battaglia cita un'altra caccia data da due ,;p11gno11, !il"Condola loro u11anM. ln Camp.J s. Paolo nel 1783. Il successo &embm che non sia stato felice e gli spettatori malcontcnU se ne andarono ripetendo per vta: • O che rosto! O cht? rosto! • Le cacce del tori durarono In Ven~la fin oltre la caduta dclln Repubblica e furono proibite sotto In prima domlnMlone au- 5uiacn. Nella caccia del 22 febbraio 1802 In campo s. Stefano crollò putt' del circo. dal lato del palazzo MorosJni. e molti spet– tatori ne rlmnscro vltUme. Le cacce sl con– .servarono anche phl tardi nell'Isolo di Mu– ra:io. ma \'enncro di nuovo proibite dal 5ue~ss.lvo go\·cmo francese. e non furono più rlprtstlnate. Un altro centro delle giostre taurine In ttalta fu Siena. Nel suo Campo fntw a for– ma di conchlRlia era u,o fnr svolgere molti Rfuochl. per cui Il • circo :t senege I come lo chiama Olo. Antonio Pece! In • Relazione sul combattimento de' tori e de' gtuochl del circo senese »I è restato fam030: tlnle battaglie, pnllonate. gl.uxhl delle pugnn e delle elmon1 (cioè ce.stelli. scuc!I di vlmlnO e soprattutto Il celebre Palio, che vi si cor– re tuttora. dopo sceoU di tmdlzlone inin– terrotta. con un fa.sto di costwnl e un ri– tuale. una tiOlennltA di attori e una p&rte– clpaz.lone di popolo. W\a testa di colore e :~=:.~r d~~Rri~cthe:t'a~oper::i,rija~ stranam<"nte Il fuoco che anima Il Campo ~~~al~ ~~1!~lo F:11au~: :aref !a~~~fe 01 :1: I~~ sen•l1Jo {Simili al Pl"C' ll.df" ntedell8 « FlestA » ed al suol • alguaclls »; nel divismo del tan– Unl e dc1 toreri: nel sorteggio del tori e del cavalU: nella speciale conslderaz.lone che acquista la bestia, cavallo del Palio o toro. tenuta In conto anch'essa, di combattente che vale quanto J"uomo; nell'Ininterrotto Interesse dA una stagione all'altra per le contese C• carriere» o •corride»> che pure sono dlsp,1ta1e soltanto In talunj mesi dello anno: nelle cons.,crazlonl piene di rellglo– gltà degli attori della festa: nel suono delle chiarine: nella p~lone tra\•ol~te della folls: nel cortei che precedono le due dlf· ferenti gtostre: nel trionfi tributati al vln– cltorl; nella termlnologta tecnica e nel Un- fnl'iJJ!f1l~ 1 !fr; 0 cim~i: 1 ~~rf:t~: 61 e 1 ~ ~e.,;t!,.'8 n~~ a.lLre manifestazioni attom• alle · conte.se (aj esempio le sedi e I musei di contrada e J clubs e I m\161"1 taurini: 1ft letteratura sor– ta attorno alla ,1ta del Palio e della corrl• da; le spccll\11cure nello studio del C05tume e nella stessa ,·~tlzlonc degli attori. la quale diventa qull.Si cerlmcnla) che sarebbe cu– rioso studiare più a fondo e raUrontare. Le Ct\Cct tRurlnc si ripeterono più aovente a Slenn e In nitri centri Italiani all'epoca ~~1f: 1 =~~~! ep~1:~~~r~!~croe R~~!!:1~,~~ ~~~1:a ~';; 1 , 11 ;ri~~fgf~~~n:s~e:aJ~ ~~ durante li pontificato di Cnlll~to III. e p!ù g( Accrebbero sotto Il nipote papn Ale!l58.Ddro Borf)lll Jn!lne. molti enu11> gli studentJ spagnoli che frequentavano le Unlversltà lta.– hanll. lvi comprefa quc11adi Siena. Fu dun– que a qucst·epoca. e .soprattutto per l'ln– flucnUL t.pngnola. che le cacce del tori ven– nero Jn p1utlcolare moda, negli ultimi de– cenni del &e.:olo xv. In origine le cacce del Cmnpo di Siena si ~~~~ua::::S~o.l'ai!U~~~ga t;t~~a ,:csc~~~I~ del conlado (omh•ano la clt.tA di abbondant~ =~g,~n~it,e";~a. .s;lh~a~~~~a1a!c'f::~~aetar .. ~ re co:1te3a al popolo minuto. Ma nel l~A si svol~ una caccia, fattn dalle contrad• dcli& clttA. Ja quale sembra es.sere statn uoa dclii:! magiJlorl, a quel che comprovano t ricordi cho ne sono rimMtl: una • Lettera • di Cecchino cnrtfllo • alla NoblllMlmn et o– norata Mndonna Gentile Tanuccl » e due gnmdl quadri dell'epoca {nnn se ne conO&CC l'n11tore) consen•atl nel Palau.o PUbbllco di Siena, oltre a due dipinti riproducenti la stC5SAcaccia. conservati nella Oallerta de– gli umz.1 di Plrente e nltrtbulll uno a Lo– rcn," Fmtelllnl e l'altro a O. M. Terreni. Dall'esame di questi documenti li letterato st'nese Alessandro Llslnl potè rlcost..rulre • Una cnccla di torl m Slenn nel 1546• (pubblicata nella rlvlsta • La Diana 1, n. 20 19271 e dal quadro da lui fnttone cl è fRclle qui compendiarne le cn:atteristlche. Oli nnlmnll destinati alle tauromachie se– nesi, ac:eltl tra I ptìl robusti e fieri delle mnndrte e bandlte di Maremma, venivano procuraU daglt e·:>rel. Il combattimento ua • lldla a) si svolgeva perlopiù nellR conchl– illa (è curlO'IO notare che un'altrn platu\ di Siena si chhuna • Ln Llu.n »I e Il pubbll· co \'I nsslste\'a protetto dn solide stecconate eretle lntomo nlla concava nrenn. Era pre– ceduto da una sflbtn di carri trionfali e dalle compnrse e daJtll alfieri delle contrade rcorteo che orn precede lfl COrM del Palio) In testa a.Ile quali si trovava, con le proprie bandlt?re. la contmda di SCl\ 1 alla. che aveva li prevlleglo di essere suita In prhnn n dare orif'itlne n quf'ste cacce. La caccia del 154G, cui partlcolannente cl rlferl,uno. fu precedut.a dn lancio di grande copia di selvagglnn rmlln pln7.7..n. Sul cervi, sul d11lnl,sul caprioli e ~ul clnghlal1, ~n~!~~ 1 ~":':rn:~ ~f/i"Jtc,~~:~ ea~f m"a~~! all'lmpa'tUlta. tra n gronde fmstuono del cacclntorl e degli sprttntorl. Mn • al prtmo mugqhlnro del toro quella calca si 111>arpaglla e si dllegun ln un attimo. Tutti tomnno di corM nl loro posti: I cncclntorl si affret– tano a snllrc 50pro :e macchine. nitri van– no a rifugiarsi dmtro allt? botU, che qua e Jà l'I \'edono collocate. 0BJ1I frft!tuono e quMI ces&ato t'd om non si sente una voce tanto (rii animi rlmnnaono attenti e so· spesi. Due gl.o\'anl vest.ltl con semplicità. tenendo la apada In mMo. Rttraversano la plav.a rimasta sgombro da ogni persona e si nMidono n unn tavola nppnrctthlata ... E' una piccoli\ tavoln, ben contltta In ter– rR, plenn di vh 1 ande, di dolci, di !tuttA e di .squisiti \•In!, accoinpngnnta dn due .sga– belli, Pofll.ll in mezzo alla plaun ... I do-: glo– vnnl. duronte la caccia. devono assldersi a mensa senta mnl distaccarsene e poa,sono dife ndersi so!tan to con la .SJ)Ada.Riuscen– do, guadagua.no un premio di dicci scudi d'o ro ... Ormai Il primo toro è libero. SI prti;cn– ta al limitare della plsua con andatura Jncerta e aospettosa Paltl pochi pasgl 11.t termA Irresoluto e pauro110. Molcatato dal cani e provocato dal cncclatorl con le spa– de e con le lancle. si difende come può, ma non as&ale: passa sotto Alle macchlne. e con le spade lo pun%CCchla.no,lo ma.rto– rta.no: cerca di rlfuglarst di appartar11I per qu11l che tempo. ma fatti pochi Rltrt giri. un cacciatore che brandisce una mazz.a di ferro. lo colpisce proprio sulla fronte e Il toro ,,acllla e cade morto. Invect" Il gf'OMObufalo che viene di se- ~~~- ~ 1 rv::° 1 ~~g;gfa~~o.e 11~ir~ st ~nt~~g~ grnndl lanci. dlrltto alla tavola del due convitati. Essi hanno appena Il tempo di alt.Arsi In piedi. di \'Oltar sl e di I mpugnare le .SJ)ftde. Il bufalo si ~ tenno.to a quattro pAMI di\ loro. LI guarda per un momento e J>OI &buffando Il H&Rle furiosamente con jrandl oou.l La Ulvola ha riparato I due glc,\•M! dA quel primo llS-'i&lto. La betitla ~i~~-ad~ralk);;:~~fr!ti<:n: ~:'-":o ep~b. 11 ~t lon&sl allontana, e I due glova:li credendo– si &!curi si rimettono a mangiare: ma non è :he una fin.zl9ne. Il grosso buialo. rifat– tosi Indietro. tenta di sorpn-nderll nuova– mente e con più vigore di prima. Abbas,.a U Cftpo, e dà un COl!l tremendo colpo alla tavolR che, ~bbene abbia le gambe tena– cemente confitte In terra, ne rimane tut• u. scouness!l. Blcchlert e bocce si urtano e si rovesciano. e le caml. I dolci e le (rut– tA rotolMo a terra. Alla sua volu. Il bufalo è as.sallto da fan– taccini e caxallcrt. E' circondato. viene fe– rito a m )rte: tutta"I• 51 dl!ende disperata– mente, ancora precipitando a term spadac– cini. cavRIII e ca valier i. I colpi si moltlpll– cano e sono cosl fl.tu e bene agglut,taU, che In breve Il bufal o gira su se ste$SOe strA– ma,,tn al suolo. Ed ecco che esce allora. un allro toro. che va rl601uto ad a$S&llrt gli uomini della ta– ,·ola; ma Inseguito dal cani e dai caccia– tori non vi si tni.ttJene. Corre Infuriato al· ~n:~:drc:1n~ c~:Z::itat~a c:~:r:~~ :!rror g~i'~~~ !td:: 1 !a:n ~ ~~~n 1 ~~:: po di te.,ta. le\'l\to.SCIOsopra le coma, lo scaglia lungi da i;è. Il poveretto tenta di rialMr&I. ma la besUa gli è di nuovo liQpra con un cou.o più forte del primo. Da ogni parte cavallerl e caccl11torl corrono vu90 li toro e lo distolgono di IA,mentre altri com– battenti tnsport:\no a braccia (uort dtl re– cinto li giovane ferito che non dà plìl se– gni di vita. Lll lotta col toro continua ancora per un poco ma Infine un colpo di gpada lo f11, stmm,izzare a ter1- moribondo. Ad Altri tori ancora •lene data la cac– cia, ma non cosl lunga e penCIM quanto quella dell'ultimo toro straordinariamente lnteroclto, Posto appena In libertà, In un attimo gi– ra tutl.3 la piazza. As.sale. getta a terra uo– mL-il e bestie: investe. rovescia. precipita tutto quanto gli si para dlnanz.J. Neppure le botU sono rlpnro sicuro a tanta !urta. le stesse macchine delle contrade schianta.– no al coui del toro e minacciano di sfa– sciarsi. S'Imbatte nella ta\'ola apparecchia– ta e tenta al primo colpo di sollevarsela m capo. L"urto è co~l fotte che uno del due gto'lanl coavltaU spaventato da tutta quel– li\ Curia abbandona di COl'M li suo posto. An:he l'altro sta per (are lo atesso. 111lor• chè Il toro si trovR RMRllto da tutte lè par– ti da cMI e cacclftlorl. Il toro. clec:o di rabbia e pl~no di furore. si .slancia sopra tutU e i,u tutto. In ognl luogo si , 1 edono le traccie della sua furia sfrenata. Nessuno si crede più snlvo nel posto che occupa. Lo 11tcs.~ pubbllC'o ~ spave:ntnto: lC donne Al– ln vista di tfmtn litrnge Al ritraggono dRl- le finestre e dal balconi u \'Olgono spau– rite la testa nltro,·e. Plnnlmcnte la bestia è stanca ma non an– com doma. Rallenta la corsa e tutti 1 cac– ciatori le vnnno contro con lancle, spade e mau.e; 11111I le piombano ndd0680 e la mM– ~Rcrano da ogni parte. Pnre che tftlltl col– pi vlbrntl dn tutte quelle robuste braccia no1.1debbano darle scampo e che debba pre– sto soccombere. Mn ecco. lu meao alle grl.– da e al frtmlto della moltitudine degli spet• tutori. Il toro torna a far11! largo e rove– .scla e cal()t"Sta ancora I molU uomini che lo clrcondROo Altre frotte di cacclatori non m<.,noarditi, tornnno all'attacco e lo ntlor– nlRnO di nuo\'o: mn 11 V w rlcompnrlliCe e si fn largo. Ha l'andaturn plf1 Incerta: Il ~~al~le~con~~ ~n~lc~r~h~• g:r t~it:n~ g~:: li I c1tcclatori lo asserraglhmo completa– mente. nr altro si ,·ede che un continuo e fitto f.bbaM&re di anni eopra di lut. Un frai;oroso batter dJ mani e un grido di lo– de Al vincitori s'lnn,il:r.a da ogni J)Arte del– la plaun. Al termina?!' lo. festa vien data la llber• tA a un giovane bufalo ricoperto di morta– retti. di nm:I e girandole. Non appena che Il bufalo è appar.;o ed hA flllto pochi pAS&I ~nm~~~re,t~t~"o~:~n~la~~ "e ~:~e~~~: A gettare torrenti di luoco Intorno a Jut. Il bufalo ne rimane sbigottito e sp1wenta– to: Cn a.alti da capriolo; ora i;.t fa indietro, ora corre dlsperntlunente o gira attorno Il sè. a guisa di mulinello. Rnllent.ate le e– sploslonl. diminuito Il fuoco. I cacciatori lo nM&lll(mO'.mo. Il povero animale è cosl Intimorito che non resiste all',O,tacco. Il torello !a pochi slanci e non sa da qual pnrle riVOlRet"lil: PMSfl rn~nte A una mRC· chlnA. f"d t trafitto di\ plu colpi di lancia che lo ranno stramazz.are esanime• {Lllll– nl. op clt.). A Roma. I PRpl non poterono dlsinle- . UN BRANO SULLA "FlESTA,, DI PIO BARVJA reMarsl di spettacolo c011lcruento, che mie– teva vittime non solo fra le bestie, ma an• cht:rTm\11 d':\':in~hl:: ~nt~~~~}~lò ape, clalmente nel periodo •cavalleresco». e suo prlnclJ)Ale motivo fu la frtquenta e la per– centuale elevata di accidenti mort11II re– gl&traU a quf'll'epoca Il concilio di Tren– to si pronunciò decisamente contro le tau– romachie. La prlmR Interdizione si ebbe con li\ promulgazhme da parte di Papa Pio V della bolla • Dc snlule gregls ». datata I, novembre 1567. Dl1poglzlonl liCVOrcerano contenute nel testo ponUtlcnle e pene di anatemn e di scomunica erano comminate A quei principi criallRnl che a,·rtbbero au– torizzato 1 combattimenti, ed agli ecclc&Ja– stlcl che v1 avrebbero &Mlstlto: mentre a coloro che. parteclPf\ndovl, vi an~s.sero tro– \'ato la morte. era negatA la scpoltura re– ll1losa. Filippo Il non mancò di far no– tare che queste misure erano da conslde– rart eccessive. e In noblltA fu proprnsa nel– lA maggior pnrte del casi a trascurarle, mentre da parte di alcuni lii pensò di 110r– m1,ntare l'ostacolo tacendo correre nell'a– rena. al contrario del torl. buoi e v:wche. liOtto Il pretesto che la bolla si rlleri,,a " ton t'd altre bestie feroci ll-~~rre 0 ~~iii;6::~~~:!r\~n.::~g~ d-,1 rt e Il 25 ago.,to 1575 soppn-..MCogni 1,ena. L'lnterdlzlon~ ~tl1 1101tan?.o per I ~a– v11lteri appartenentl ad ordini "'ftCrl.e sr,e· clt\cò che le giostre taurine non dovevano av:1t~o~~tri~1r~o~~c:~/~teco~lig~1:o V, Clemente VII contennò la au~rl2.1Rl-lonc di Gregorio Xlii e confermò la prolbl:r,!o– r.f' JM'J le teste rellgl06e. t&nto che 1~ cr.l.)J– rlde • vennero daopr.mR en:ettua~ Il lu– nedl. Ma col tempo Anche questa lnterdl– :rJone dh·enne lettera morta. Ptnalmente. nel XVIII secolo, polchè l'abllltA del tore• ~tà" Ji'e:~ c1ài:w•~or~Ti~ia P~d: =-:m: eia fl.nl per disinteressarsi del problema (v. Co ssio e Paco Tolosa, op. clt.). Come In Spagna. Mche a Siena si cer– cò di neutni.llu.are l e proibizioni che lii erano m,inl(estate r.la attr&\'er&O documen– tJ pontici, sia con l a s oppJ"CMionedelle UI.U· romachle per sovrano rescritto del Oran– duC"aFerdinando I. ~ noto nel H,90. In con~guenza. d~lle decl31onl a suo tempo pr.!se dal Concilio di Trento e dalla corle ponllfl.cla. Scrive OIU!it'PPf" Zatteroni in • Le con– trade di Slf'na negli spettacoll anteriori Al Pnllo» (1931) che I &enesl dovettero a ma– lincuore rassegnarsi a rinunciare a que11te caccle. Invero barbare e cruente: ma trova– rono Il :nodo r11 CrodRre le ltij:gl Istituendo corse con bufale Cal noti la somiglianza del nome della gara con • course aux to– reaux ». come i francesi chJamano la cor– rida) le quali venivano en:euua~ con ani– mali rlottos! e lnadattl alla con&. non, dunque, per sostituire Il Palio del cavalli con quello delle bufale, ma per continuare In qualche modo la lotta con anlmalt se– mlferocl • desiderando gli a.nimosl gtova– nl. da tempo abituati a cm.battere col to· rt nel circo. mostrare ancora la loro par• Ucolare atUtudlnP., l11 loro fierezz.R, Il loro coraggl'> a. continua lo zuuronl: • Le i)llrtl a'ln– ,·ertlrono: gli .spettatori che prtm.a. assiste– vano allo spettacolo al di tuort dell'attna. OCCUJ)At'ODO Il centro df"III\ piazza: I gio– stratori IA plstn che In circonda: ed li glo• co si svolgeva con soddisfazione generale sia del govemantJ che del popolo. Le contrade, che prendevano parte a que'Jte •corse». apparivano In piazza con numerose comparse. rese sJ)C650più liOn– tuose da carri allei('rtcl. e con la bufala lnfl.occata e gualdrappatA seguita dal • but– tero» Cli fantino) e da dodici • pungolatorl». Terminato lo stllamento del !est.oso cor~ teo. le buiale e I pungoJatorl si porta.ano al punto Cii partcn,,a, o,·e ll attendevano :~~ra~~f"f;. ~;~~e 11 s:l~~~~d~. ~:ri~P~ po, la buinla della 1iroprla contmda. La bestia, sentendosi pungf"rc. correva. si, ffill quale corsa era la gunt. Sf'n7.a dlrettlvtl certa. a lanci lncompoeti e pcrtcol06i. Spes– so usciva dalla pista, e doveva rientrarvi ~rl~. i:i~':uf!1!1 11 &u~:!~!· ::a c9:u:it cata. Ba.sta pensarvi un momento per (or• mal'51 un"idea ~ttn di qutste COl'6ee del ~rlcoll che prcsentavnno. sia per la loro lncomposten:r.:za che per l11 loro durata, do– vendo quel recalcltmnU animali, altzatl e tonncntaU in mille mQdl, far tre gtrl del• la plar..za, per cui occorreva qualche ora. Il via era dato nel pressi dell'Arco di SAD Paolo c lu prima bufala che. tatti tre gtrt della pista. scendendo 'la p!aggl,a del CAS8to e salendo quella di San Martino riusciva a raggl.ungtrc Il punto di parten– za. era dichiarata vincitrice e alla contra– da da essa rapprescnta•a era assegi:mto Il Palio cosUtul;G da \tn ricco pezzo di sto( 4 fa di VJllore (velluto controrngllato e rtcn– mato. o broccato>. Ln contrada che nve\'a (atto la migliore compa?M ed Il miglior carro riCC\'eva In premio Il e Masgalano » os~la un bacllc o piatto d'arg1:.nto a czaz. zeronl. op. clL.) li nome di «masgalano » deriva dallo spagnolo • mas galante». • più elegante•· Seconùo una sta.UsUCAcompiuta da un Rl– tr, studioso .senC6C.Vlrglllo Grl\S&I,le • bu– (alate e!fettuate a Siena furono, In circa cinquanta anni, e ~100 dRI 25 luglio 1599 al 3 novembre l6SO, trentasei. Nonostante In opposizione del Papi, le t.aurumachle anche tn Italia erano conti– nullte attraendo specialmente gli spelta– tori romani fino a ottocento inoltrato. In talunl centri dello StJlto PontJfl.clo. come Temi e Todi, se ne ebbero perfino nel 1848 e 1860. asserl!Ce Il Monw.dl nel suo com– mento al •Sonetti» del Belll Cvol. t. pa– gina 2231. L'anfiteatro dove si svolgevano. nell'Ur- !::·to'.edce~~~e d~elc~%1à. e~~cq~rll~Ìev~!a rl:~; rovine del mausoleo di Augus to e cui a,·e– \'a dRto Il nomi." Il pa.laz.zo di una nntl– cn fAmlgll:i. romana. Il sepolcro di Augusto. secondo quanto ne dà notizia Il Vigolo. era passato net &e– colo XVIII In prop1Jetà del m11.rcheslCo– rea che nf' avevano colth'ata a giardino Ja ftrca ct:"ltrale. adattata nell 'ultimo \'en– tennlo del secolo ad arena per g1oat.re, cir– co equestre, spettacoli dmmmaUci e pi– rotecnici. • Ebbe qui sfogo - strl\·c Il Vigolo nel– le note che commentano la ediz.ione mon– dadnriana del •sonetti• del Belli - la an– Uca pas&lone dreen&e del popolo di Roma La eorrida non piaeeva a Manuel U~ giorno di utate il Carnic6rin invitò tutta la fa– miglia, e Manuel, a una corrida. Ju.ata sì mis(t molto elegante e belLa per a ndare col fidan::ato. Il signor CU$tOdio, ccnciaiuolo, indoua.va il vestito dolla /<J· sta: la bombetta nuova, elle aveva J}h', di trent'anni, la giacca dl velluto foderato, molto adaUa aUo re• gioni glaciali, e ttn bastono col tn('rnico di conto. com• proto /ttori porta. La moglie ciel cenciail,olo avm;a un vo,tito antico o t'-nO aciallc ricamato, e Manuel appariva ridicolo con un capr,ello tirato Jttori dal ma– gazzino che avanzava J)Cr ,m palmo dooonti ai aitoi occhi, un veitito pc3'0nte che ~o M>l/~('11!0,e ararpe strette. Dietro J11.stae il Carnicorln, •l signor Cttato• dio, 11w 1no9lie, e Manuel, richia_mamno l_'attct1done deUa gente, clte rideva <1lvcdorlt. Justa si voltC1va a 01wnlarli o sorrideva. Manuel C<llllminaua furios? (! paonazzo; il ca11pello gli string~va la fro.nJ.e, i ,t"ed.1 gli dolevano ... La corrida ora 91,l ro111uie1ata; l an/1~ teatro era gremito. Ma,mcl guardò la arena; etavono per ammazzare il toro vil"ino alla _barriera, a. poca di.!tanza da dove loro si trouooono. /l pot1ero lln1male, già mr::o morto, camminava adagio, seguii~ da tre 0 quattro toreri e dal <matador• che, curro 11'1 aoon• ti, con la e: nwlcta > in una mano e la spada ,iell'altra, gli andava dietro. It e matador> aveva '"'" pattra terribile; si metteva davanti al toro, calcolava do!.16 dolpirlo, e al più piccolo movimento della beatia, ai pr8parava a acoppare. Poi, ae il toro rimaneva fermo, lo piingeva con la spada, gli dava 1m auro breve colpo e l'animale abbas8(1ua la testa, e con la ~in~1«1; di fuori 1 stillando smigue, lo guardava con occhi tnsh di moribondo. Dor,o molto fati.care, il •matador• gli infilò la spada e lo uccise. /.,a gente applaud\ e la mf,sica cominciò a s11on<1re. T1ttt<1la faccenda par– ve abba.,ta"za di.,9ustoM1 a Ata.nuel, 1na aspetto con <1nsia il seguito. Vennero f1,ori le "lllle e portarono via il toro morto. Poco dopo la musica cessò e tir► parve 11naltro toro. I c.,picadores » restarono accanto allo stoccato. I toreri si c1voontr1ro.oonoun momento, davano ll>t rotpo di cappa e si mNteuano subito a. correre. Non ero olfatto quello rhe Ma11uel si imma• ginmx,, q11e1lo che avet:a uisto nelle illlt-Stra::ioni del• la rivista e l,<1 LMio •· Egli credov,, che i toreri avrebbero oiorato con il toro a furia di arte: ma di ciò non si tiedmxt 1111110: e&si a/Jidaoono la loro sai• uezza alle gambe, ('Ome tutti. Dopo i colpi di capp(i dei toreri, d11eaiutanti cominN<lrono a colpire con. bacC'lu~tteU caoollo di rtn e: picador>, facendolo avan– .:-are hi mc.:.:o alla arena. Manuel t"ide il cooollo da vicino: erti bianco, grande, oaarcto, con 1111 aspetto tristissimo. Gli ailUanti fecero avvkinare il cavallo al toro. Qttcsto a mt tratto si cu>vicinò. Il e: picador• t"blioteeaGino s·a lo pu, a.se co,a. la lancio, e il toro invcatl e sollevò ,in. aria U cavallo. Il cavaliere cadde al s11oloe fu aubito r:r::N:l s~n~~~!~,t:r1uod~; .,~~;ii,~ 0 s~t: 1 ~:!:i/! co,t gli ..:occoli, e gitando le zampe cadde conuul&a.- 111ente al suolo. Manuel si alzò impallidendo. Un. aiutante si avvicinò al c<u>«llo,che contin11aoo a /re• mere· l'cinimale aollevò la testa come J)Cr chiedere ai1ito'. Allora 1'1101110 gli diede ima etiJ6ttata, e lo fin1. - Me ne vado; è tma porcheria - diue Manuel al ~ignor Custodio. Ma nari. era facile togliersi di n in. q11el momento. - La corrida non piace al raga.z.:o - disse il ccn• cicuuolo alla moglie. J11.sta,che aveva sentito, si mise a ridere. Manuel attese l<I morte del toro guardando a terra; tornaro– no a 1t-Seire le mule e al portar via U cavallo, tutti oH intestini rimasero a !erra. Un ai1ltante li apcm:ò t.'10. con un ra~tello. - Guarda, g1tarda. le brulella - clì.,se ridendo Justa. Manuel, sen:a dire nulla, nè badare alle ouervo– :ioni, 11aci dalla 9radinata, Scese in una grande gal• terio., piena di orinatoi maleodoranti, e andò cercando la porta senza trovarln. Provava rabbia contro tr,tti, r,li altri e se steuo. Lo 3pettacolo gli por-ve 1rno sch-i• io rep1tgnantc e vile. PIO HAROJA che prima a\evn occasionali pretesti nel– le cacce alle bufale del vacclnart alla R&– gola presso Il Ponte Rotto . .sul TC\'ere. e nelle improvvisate corride delle • capate » a. Plll7.2fldel Popolo. o nelle private e&lblt.lont él destre:rzn mattatorla che I macellai da- , \'Mo nel cortlll o altri ridotti. ov" si ab– battevan~ I buoi prima della i.stJtuz.lone del m11uatol pubblici. I gio,;tratorl di Cotta e– rano per lo più 11111cellalocali In abito ~'tf3f~l~ ·!"nre~~~~~nfs~f c~~rlal~~: ra si chlamnvnno ercoli o alcldl »... Uno tra 1 plù famigerati era Cinlcella. da Ter– ni. ricordato da.I Belll. E Insieme agli uo– mini comtmtte,·ano I torl anche gt()ql ca- nlS~~1f~rr= che ,·enlvano dati nello antico e vasto sepolcro di AU1Jlnto. de&U• nato dunque nell'ottocento a luogo dl di• vertlmcnU. ha lasciato tnteres.,anU teaU~ ;nonlante Il Thomas. non soltanto nelle sue celebri stampe di • Un Anno a RomR•· ma anche n"lle splegnz.lonl che introducono al- ~aotri~1: :11~n°:t~":,~o: ~~i 1 iC:~,c~ea~~ Ntat.e., le soclt:t.A.. i fldanz.nti, gli ozlosl, gli .straruert. Non vi si danno nè danze ne giuochl nè rtnfre...~hl: non si (a che pas– seggtart al suono di una musica che una grande orche4'tra c.segul.sce.fino al momm• to In cui si Urnno piccoli fuochi di artlfl.– clo piazzati al centro dell'arena. e che ven- ~f~ioochJ:":i':;! f1~p~~= :: ~~: 11 :r:~~n~ all'A\'e Maria e .s.l chiudono alle tre di notte. quMdo li pubblico se ne va. I /0- chetU ccmlnclnno la prltnn do:nenlcn do– po San Pietro e fl.nlscono l'ultima dome– nica di settembre ». Le giostre col tort. che p.>I !I più delle -:olle erano costrall. cioè buoi. si 1enev1mo a Roma. come a Sltnl\. all'epoca delle fe– li~ dell'Ac;sunzlonr. Cominciavano di soli– to alle cinque pomeridiane (ctoè ventun·ora. contando le ore come nllom si usa\'a dlii suono dell'Ave Mnrla). • Questo genere di spettacolo - annota li Thomas - è prln• ~':!~~\~ ~~~uZ:~ 1 ::: d~~l'=b:; sono spesso udite di lontano. La giostra :::1 1 ~f 1 iu~~; !2 li7i~se a~~~~l:l~ea~re d~~; A,·e Maria Una mu.,ka mllltnre accompa– gna I comb.'lttlmentl. che finiscono con ln esplosione di qunl,.hc scoppio d'Rrtlnclo ». Quali sono le caratteristiche di questa [Z:lo~lra?Approfittiamo ancora del Thomas. che Illustra nltrettnnto bene per .scrltto quel eh~ mostra con acuto spirito di O&SCrvazlo– nf' in una stampa a no\·e scomJ)Arll, 1nu~ tolau, • Deuaell della gto,tra • • Per eccitare Il bue. si pone un uomo ln wia botte alta, ricoperta di tela dipin– ta. e li cui interno è Imbottito. In modo eh~ l'animale J)0SS8 ro,·esclarlo e farlo ro– tolare .scnzn danno per l'uomo. I giost-ra– tori eccltano Il bue so1>mttu:to mostrando– gli un pezzo di 1to!fa rossa. Mtolatft In parte lntorno R un bastone annato di unn punt..i di fer:o. Quando 11 glos1ratore è In– seguito t:oppo da , 1 lclno dall'animale. cer– ca la propria salvtzzft snltando sul muro di cinta d ell'arena. e Il bue infunato non colpls.ce che la muragU.1: o, ge 11 pel1rolo è :neno pressante. si contenta di f11redtl• le finte. cambiando d'lmorovvlso davant.l all'animale In dfretlonc della suu COl"S,l. DI-I glll5tra11>rl lvmno abbastanza ardite~ per plaz.zare sulla fronte del bue Irritato un flocco di nastro, ed alcuni nncom più co– raggiosi tentano di nncrrare le comR del– l'animale per domnrlo. tenendogli In fron– ~ contro terra Con grosse corde dal nodi scorsoi. li bue Indocile. che 11 pubblico ri– pr.:,va ron I suol fl.schl. vieni" (atr,o uscire dall'aren11: gll 111 lt".ncinno corde da lonta– no e quando le sue coma sono teir.e lo si tira ,·erso lA porta dell'usclt11. deRII ani– mali. Alcune buffonate tanno parte anche di questa specie di gluochi. e qu11ndo li to– ro va a colpire li mankhlno che rientra 50Uo ter1a. o quello che è sospeso al di SO· pra del meu.o dell'arcnn. le rls.'!. rumoro– se degli <;pett.atori l!I tanno Intendere come una espl0$lone La apJ)Arlzlone del tori e del buoi nella Roma dell'ottocento do\'eva asere uni\ pit– toresca attmttlvR, non soltanto all'epoca delle giostre. mn anch, negll abituali gior– ni di mcrc11to, che id teneva vicino a Por– ta del Popolo, In un n-elnto po.sto di fron– te nlle antiche mura di Belisario, o nello antico Foro. detto per questa rnglone Cam– po vaccino. Molte stampe lASClate non lìOI· tnnto dal Thorn11.s.mR anche dAI Plnelli e dal Du eros. descri\·ono queste scene. I butteri arrivavano montati su ca\·a!cature e armati di lunghi bastoni ferrati: e gpln– gernno a\'antl le bestie colpendole col pun– goli sia per aff_reuame la ma~la. &la per traneuere le plu Indocili. L'arnvo dc@IIar– menti cosi guidali e lst111at1.e le grldn del conduttori che Il scw:ul\'ll.llO111 galoppo, ~~n~n Ie~::di'~!e~u'.n c~~':~ ~osfa:nr mate SC"ne. te'ithnonla Il Thomas. e An– cor meglio Il &lii nel soneuo « Le c&pa– te •· che non mancavano di dkertlre gll astanti ben riparati. E rammentano. ))('r ti loro particolan- C'arnttere. le corride lm– pnwv1"'-fttedi Pamplnna ftncierrwJ. col to• ti In libertà ln~Jnlltl per le \'le da una fol– la vociante di pa~tort e di cittadini vogllo– s dl clmC'ntan.t rol torl e dl ben fig,1mrc. ...Dove .se oode pp;(J. ccom'una vorta - Quer gusto er vtncrdi dde le capate, - Quanno tante vaccine indlavolaU - Se tH:– deveno annà ttutte a la uclorta? SI ,cap• par:a un giur:enco o un mannarlno. - Cur– reueno su e gglù ccavarcature - Pe Rri– petta. p cr Corzo e 'r Babbuino. - cm rride era er t:ed~ ppe le par;ure - L'ommlnl met• te mano a un portoncino, - E le donne scappd eco le crature! Sl1;:, g!Oftrc taurine in Roma Il Belli ha lu<:IRto testimonianza tn un sonetto del 25 ~v:!1~~ J831. intitolato e La gl011tra a Jerl si cche /fu ggto.strat Che bbflblf/of - Ffgurete che Mmeo de Bborgonooo. - A ~i;;;r:deerm::t!:'i::, ~nH ';::;io. H~ che ccarca/ plfflo com·•• 000/ - N•• et copeoo ppfù •• oar,o U mltto! - LI fffldi• ;fo" dr:,'1;;u/Jnf ::,m' c:J: 0 -- !~~ :ra::r: t'~:~~fa.c~lll:;n1n °o/,~ .JJ:a:o:; mio lont.anl. - E oquer mo.Jllons ~ pptt ccosa bbella? - Eppof to uederal doppo– domanl: - Bba.sta a ddl c'ha 1/nggnato Clnl&eellat n programma dl una Rtostra. pagaatoct ~~~ l~·si!~~,~adl';t~~I fJt':r::: bre 1819. nel Mausoleo di Augusto: • se tutte le Oloetre sesulte finora sono 1tate di massima soddisfazione al pu\)bllco per la feroci.i delle Bestie, e tutt'altro che lo anno composte, In questa l'Impl'C68 pone U suo lmpeR'r\Oafflnchè riesca una delle più brillanti Dall'impresa medesima si è acqUistato un altro toro bfmdlto vaccino quale gan\ po• sto al premio una capata dt ferocissimi eio\·enchl s1u1U1noIntrodotti a bella posta nella Notte Antecedente. Delle bufale plìl indomite dl\'ertJranno Il PUbbllco colla lo– ro bravura. le qual! verranno rimeMC da diverse superbt' Cll\'&lcnture. SI pone Il pre– mio RI ~uddf'tlO toro vaccino bandito di tffl posati" d'a~nto per quel Cane, che da so– lo orecchhmdolo, lo terrà lntleramente fermo. Da quanto abb!Amo esposto 51 pu6 con– cludere che. se non si sono avute In Italia ,-ere e proprie corride nel .se050 che gli dà o~ lo i;.p,1,gnolo,che non Nlta a vedem una vera e propria mrtnlfc.stAt.lone cnpace di dart sensazioni estetiche, e che conside– ra I suo! Belmonte. Ortega. MMolete. de– Ji:11 11utcn1icl artisti, non ,.1 pub negare che la tauromachln anche ln Italia abbia avu– to, In dh,erse epoche. I suol cultorl e spe– cialmente nelle ricordate clttA di Vene.tla. Siena.. Romll. Importata dRll'Ortentc. la tauromachia ha avuto nel nostro paese Il caratte1e. anzitutto. di c&ccla. ma non ha mancato. torse per la prtsenta gtesM in Italia degli Spagnoli. di assurgere a vero e proprio combatUmento e duello. con tut– te le sue caratterl5Uche eroiche. Ed è.. quan– do Il toro viene non più considerato daqll ~t~~e~ e S:'~~KJ:t~~b~~tr:!~/~11!":ie~~oC ~~lt~~f1i: 1~~~ 1 ::i~n~~u~ta~~:: to alla co,·rl.:1a spagnola. • In ultimo - scrtve\'a neJl,'l.sua lettera a M,idonna Gen– tile Tt1nuccl Il ricordato Cecchino cartaio - questo diavolo scatenato Cli loro> con gran auanUIA r11 ferite fnceva lnftnltl ma– li. onde tu di necessità bandirli Ja crocia– ta addo,;.so; e cosi restò morto vlllO:os&– mente, :ion liCnz.n dispiacere unh'ersale». Non sembra li comportAmento ca\•ftllerellC'o ~~r~~b:ll~~e 5 fi,.fb~ttu~~v:~ 1 v".~o~ toro Le corse col tori Italiane sJ Affermarono speclalmnete nel .sedicesimo secolo. e \'I ('On– co~ lll presenta nella J)("nl50Ja dl tnolU spagnoli cbe tavortrono quel gtuochl. Pol \·enne la dlsappro\·azlone pontificia delle tauromachie. c le proibizioni del p!'lnclpt; In Italia queste proibizioni dovettero tro– Vftre !Prteno meno dfficlle che altrove. dato che qut'lle feste :1on a,·evano qu1 alfondn– t~ nazionalmente le proprie radici, come in Spagna, e non v·ernno partlcolRrl mOU\1., ge non In t&lune parUcolarl cltti\, come Sie– na. di dliiubbldlre agli editti. Le tauromachie più \'lclne alla «corrida• 15pagnola.per quanto condite di spiccate ca– ratteristiche locali, do\·ettero essere sicu– ramente quelle di Roma. disputate au·an– fl.teatro di Corea. e dobbiamo pen&.nre a queste giostre lstorlat.e dal pittori e !ettc– raU romani. o che a Roma S\'Olsero parte del loro la\'Oro, se vogllAmo a\'ere una tm– magtne della t11uromachla ltallRna: nel Thomu cMCndone M.atl colU i tratti più caratterlsUc1. mentre Il Belli ne rl(eri con W;e7if 11~1po~::~ n~?e s~~I e:tnrr:ff~rt !~ =::~i ~~h~ ~c~~•m:n!!~ra1~"un:C~ cls'on•. parod!c di queste gi06tre. come m un gruppo di nani che finge di combat– tere un toro di cartapesta. Oggi di tauromachie, In Italia. non si parla ptu: t.e nitre \'e ne furono. dopo le ultlme del XIX ,;ceolo. ::!ubblamo p('O&Rre al gtu~hl dtl butteri 11 Maremtna I qua– li. In epoca rcc,ntc. tentarono di far rl– na!-Cete Il loro •rodeo•· Ma 11.I .snrt\ trat– tato di COtlCe di dome di CR\alll e di bu– fali non più di autentici combRttlmentl e duelli, tra I quali va Invece annoverata la corrida. MARIO VEROONf: ,;.

RkJQdWJsaXNoZXIy