Fiera Letteraria - Anno X - n. 10 - 6 marzo 1955
Pag. 6 LA FIERA LETTERARIA Domenica 6 man.o 1955 DAL 1".0N'll'A661IO VJLSIIONARJlO ALLIE PIURE FOll.~ME durata. 10 cui tonne &btratte, &ern!M~ratto, abbrevlatl.Ml– me. con molto fauvismo e p!– caMl4mo popolariuato. pos– aon gluocare, 11 per H. p[acevol– mcnte. E ze pol non ci piac– ciono, nulla cl obbliga a guardarle. Ma cJò non g;.U6U– nca. In sede di pittura di ca– valletto. !àtla ed egposta con tanta Atnoaità. una anak>p lmpQStazlonc antlnguratlva. Tanto più che I valori deco– nitlvl ragg,unU da queati pii.tori utrattl$:U aono In ~altà assai &earsl. V'è t'hl. pur negando loro valori di ve– ra arte. ,·uol rlconoseere ad CMI almeno vaJori di decora– zione; ma ptr una tale condi– .sccndenza blaogna, verAmen• te. essere di raclle contenta· tura. Per quanto lo faccia, non riesco a acoprlre 1n que– sti pittori valort di r1Lmo, nè spaziale, nè cromatico {ecce– zion ratta per Spa.u.apan: 6, 8. 16 ad e&.). e ae \'Ogllo ram– mentarmi. In questa strana laola veneta dedlceta alla plù difficile e questionabile delle arti, che COM ~ decorukme. "ado nel padiglione rranceae a rivedere le Utografte del vecchio Braque; in ,..NJe non è 1a grande arte da l grand ts– idmi ttn))e8lll. ma qua.te t.a– gllo g!oloao di guperflcic di color:!. che arat,esco .equlalta• mente elegante. che E.oen.co d.l civiltà. di proprietA. e. dicia– mo pure. di sl,:norilità! Trac– eta canora della vita. quale deve e.Mere la decorazione. * rrealismo e Astrattismo Sul 5UlTeall.smo andrtbbe !alto un lungo d!soono, per n quale. qui. non fos.n,ltro. JnMca lo &J)6Zlo. An.titut.t,o è da ramment.arst Che CSl!O ha ormat l'età rispettabile di 34 nnnt. non pochi oggi i,er un movimento arttaUco: ohe CMO ha avuto ben presto una defl– nJz.!onc estetica. una inqua– dratura psicologtoo.filoaofioo. politica energica e n&0nante da PRrt.e, soprattutto, cli An– dré Brctoo - .il 1. e li 2. e M&nifesto •· « Le surreall&me et la pefnture •· la rivt&ta e Re\-olut!on sun'éa.l.l.ste• -: che ln realt.à 11 surrcntw:no &1 à formato (ooea che 1 11,w,rea– U&U hanno sempre rloonOlldu– to) Intorno ai dipinti dal '17 al '15 di De Chi.neo In.se.Inti dn La verjtà è che le forme geometl'iche, la cui scoperta fu una deJle grandi fatiche dell'uomo prjmitivo, traspaiono ancora evidentissime nell'espressione primitiva dell'arte '*' m06Quée à la place d'une \151- no. une 6<:olede tamboun faJ.. to par des anges, des calèche:& sur les route.s du ciel, un &a• lon au !ond d'un lac...• a,·eva scrltto Rimbaud: ma dall'&c• cenno poeUco alla via.Ione ptt.– toriea la ,1n è hmga: la v1- s1one pittorica inevitabilmen– te è 1\.568I più nutrita dJ fat.lJ. di mlHA. imbastita sulle ln– t.u.l:rJonl logiche roodamenta.11 con cui a1 ferma e st ordlru\ n !lulre delle nostre percezlo– nl. Non st trattava più, neHa vl61ono pittorica. d1 semplici trosposl:rJont llbe.mmento eu– norc; per Dc Chirlco bisogna– va «sooprire 11 demone In ogni casa•. dnre alle ooscuna nuova evidenza. potenz.lando ~o spazio che è dall'una alla altra. determinare strut.turc spoglle e geometriche che esalta.s.seto le forme che vi SI collocano. druu:to a strutture e a forme proporz.!onalltà di estrema evidenza, slno a ra– sentare 11 mito vetusto della sJmbollca delle forme acome• trlche. creare una luce che rivelrw ;c, sempUncante ed c– sat.ta. Ciò per l'!nevitnblle an· t.cratt o dechirlchlano del sur– renllsmo: mo. certo è che la proposizione della sopprcs.slo– ne del senso logico in arte è ripresa pochi semestri dopo da Max Emst; ma oon Max DI: G"IORG"IO CAS'll.'Elf ...FRANCO mllnlL ed ext'fflemozlonale. JJ manufatto-dipinto è fra I me– no funzionali e determlnat.1 degli oggetti pensabili. e non PUÒ avere una sua norma di 1trutt.ura da cen·ellot.!che leg– gi di colore forma &pazlo luce movimento. I cu1 concetti - &t bMli - nuoono nell'uomo ~lo dall'incontro della sua mente con e,,enu dJ vita. ~I :1p~l ~l~r:i~u:~ conseguenti. eseguUI da De ChJrlco durante la gucrm - d!plntl evidenti in se stes&S e acoompe,gnatl ben presto da una esplicite, interpretazione autentica, per la quale, 1n conclusione. n « momento me– ta&.loo • consJ.ste neJIO .s,&n· dare le 00l5e che ci circonda– no daJ loro senso logico, da.Un lnca.stcllatura mnemonico oau– &ale ln cui le coUoch!amo nel– la nostra vita quot.ldlana, gJ che esse ci. appaiano come rat– ti nuovi, in una emozione grc~~;u~ì'i!. ?i1 p%~J)1~0 ~j causalJtà è insito 0041 intl– mamen~ nella psiche umana da es& cre intessuto con stabl· lltà e sotcigllez.za incredfbut nella n 06t ra vt.sl one: « Je vo– ya!s t-rès francbement une ARHISTI ITALIANI * REMOWOLF Enut entra nella trupo&lzio– ne metat\slca qU1,lcosa, an1.i molto, di ca&ualc. Max Enut raccontava di eMel"e stato col• plto. sfogliando un catalogo di nmterlalc dldnttlco. dalla '»· r.esslvn dL~tnnzn t.m gli og– getti. che gll aveva data l'nl• luclmmte visione della con– trnddlttorlett\ delle Immagini: li suo compito d'artista era .statn In docile rlpn'.)(.luzlonedi questa visione nl luclna nte, Per tW're le stesse fra.si del sur– realisti, Breton vedeva l'arto coti.\ist.ere ln una « recupera• Uon totale dc now-e toroe pgy– chlque par un moyeo qui n'est aut.re que la descent.e vert.lgl– neuse m nous• e Max Enut ,•oJeva escludere. col p~l– mento del frot.tage. « tout.e conductton mentale con.,clen– te,, rédul.sant à l'ext.ttme la pan. actlve de celui qu·on ap– pelalt Jw,qt(olors ''l'nuteur~ de l'oeu,ve; ce procédé .s'c,t irévélé pa,r lo. l!UL-te ie v6rttoble eQulvalent de ce qui étalt dcJA counu 80\15 le l.<!r1yc d'écrlt.ure automatlque ». Nuceva cioè già 11 pericolo di un'arte di monta ggi.o vlNO· narlo dJ lmmagl.nl di.sparate extra artistiche, un peroett!v1- ::'1f=.èd:~ fer. l"lncon.sdo. cioè 1n cff~ttl, da \Ul fantasticare arbitrarlo e a buon mercato, perchè l'incon- 6Clo non può organluarsJ lm• mag1n1 comunicl\bll1 senta ai– travel"68re la r.ona della co– scienza. Mn nel complesso l'opera di Max Ernst è &tata a1 di 80· pra del macchinismo aurtee. · li&ta. quale esso può apparire nei suol termini crudi. Perchè questo sganciamento dalla neceM!tà casuale è nato in lui molte. se non moltlMlme VOI· te. da una fanta..<;Javtvaoe: già in Questo e Delebes ~. In questo elefante calda!a. mo– &tro lncublco e bonario, Il pJU V.Scino e11eeutlvament.e al pri• mo De ChJrioo; poi ncll'• Or– da». tema ripreso più volte ed ln questo della collezlone Pe:\ler, inumglne dd W1 9'll80 di Idolo pauroso. di energie primordiali mlnacclant.1. Ed anche nell'« Europa dopo il dlluvlo », favola all'alba neo– zoica. 1n cuJ concrezioni aotto– marine emerse alla nuova lu– ce van metamorflu.andosl In forme di vita. brulica.ntJ dalle roccle. tutte In un tempo so– lo. dall'unicorno preistorico alle nudità procacl e alle tntr– fe clegarue fine ·aoo.o « La clt,tA Intera•· una Babilonia di 110loSCOfl'IIO. su CUI non 6tll k, da un momento all'altro, luccicheranno le in&egne d'oro di Nabukadnezo.r o al levetan- tutto. al la candi de. li surrea– l!Mno si mosi.ra come una au– toatrada a doppia plat.a, la pi. sta del reallamo. c1C>e di una certa ln.sl.st.eru.eesecut.lva da ,•eechlsslmc ed lllustrtll&lmc fonti prcvnlentement.e rlnn• &elmento nord . occidentale. riprese con fncllc superi1dnll– tA, e l'alW'I\. In pista di uno. rollla nddomc.,t1cat11 e i;ehU\ fervore. che è tn tornio un modo economico per cost.lt.ulr• al un piccolo mondo riparato ~~bl1:ia:e q~f'!~enr:~ Ma queste J)C).'S&lbllltà di ese– cuzion e. di r esa ott.lc a. non ~ det.to che debbe.no sempre preten dere a dl5 ceSe vert.181· n~ nelle mJn!ere del subco– sclcntc per tram.e occ hi di \'C · tro. donne di cart/J lle fat.tc a pe:,;zl,orologi fe.rm. !.cieli per• dut.l. &eheleLrle simlll. hanno, o cioè hanno gli artlsU che le J)(ls'!,SC(J80DO. la vla di un~ nnrrat.lva s,•aRa.nte e un J>O .scenogmfica, di un vedutJsmo dcooratho. che può e ssere CO· sa ptacevole e chi.le. COSI qui Cnnou eon le arch itetture R poco più di traHcd, nitide e ghiacciate, con bella g1usteU& nelle di.stame. con un rlcordo composlth·o ,;cttecent.e.soo che et ~l>ur aempre gradevole (e Ii cannone abbe.ndonato » e la «Veduta deHn Oaa.ada»); I dlverumcntt di Coutaud; in Italia le n!Udc grafie neoclas– slche che l'&n eiobrlamente 00- ,l,orMdoe.t dl Pabrlzlo Clcricl, notavollsalma I ' archltet.tura dell'« Accusa dei Minotauro•· nlveare umllilO archeoloeico. a cerchio, !ntomo alla platea nuda de)l'accusa.tore a.t.rano e &0lltarto: e po i i gr ovigli di 0011 e di Mln &Sl. lan.di una oer• t.a evlde.nu di idolo e di un bel l'ef fetto decorativo; e Cre– mona aplritoeo e misuraUMf• mo. Via che non si compren– de ~ quella ~ Nlcos Engono– poulos di un aurreallsmo a oo– Jòri &trafortl. di un troplcall– smo alla Rivera. con scorTCt· tezze e pesantezze .sgradcvou e Insensate. * zlone di &Ull pittorici vlclni e simpatici, come poteva esser– gli quello di Olorglo Dc Chl– rico. pur partecipando della dedAionc &pRtl.ale riproposta da lui e di tant.l motivi gtr– mlnaU nel loro cervelli. Per nnn.l Savinlo ha proceduto con ouscultata prudenza. con un disegno attento e control• lato, che è andato .sempre più AOQUlst.andocolore. Olà nei «-Monumento o.I glooot.toll • (n, 2. 1928) e In «Sodoma• (n. 4. lffl) é uno spartito cro– maUco su accostamenu ele• mentarl. ma vivo. deciso e. In fondo. nuovo: tuttavia direi ~ro!~iti~~n~d!11:a1~ RO dominio del &uo rloordo e della sua vtta: da una medi• tatA ed acuta e&ca•azlone del• l'lnconsclo. a clrcoscrh·crlo, a eont.rollarlo. a correlarlo. a fonderlo 1n tutta la sua vita mentale: non a torto egli di• ceva «che 11.,suo surrealismo ero J'oppoeto del surrealismo del IIUOI amici di Parigi •. DI certo l'opera di Savlnlo si po. tn\ esporre ln seguito con una 8COJ.to più rl8'()l'O&ll e ponendo plù dectsomen~ l'acocnto sul dipinti degli uldm! suol anni. tutto.vin già qu.i v'era modo 60gget.to.cloè u OOtn.ple.&60 n– luatratlvo che l'artista ha ac– cumulato In M: nella sua espe– ricnz.a e nelle sue preferenze di vita, puntava decisamente alla valorltuu:lonc dell'arabc• sco. alla llbcraz.lone al ma&s!– mo di ea&0. Pare un'arte che steUe alla pittura del secolo 300rso oomc la musica alla po esia, scriveva Apolliru11re: gll alt.rl aof\sml di pltt.ura dl C OllOS Cenz a di rlcostruzlonc dell' oggct.to, et.e.. valevano po. CO o nul la. Ed I maggiori plt• torl cublst.! si valsero lndUb• blamente di questa nuova au– toedur'it.".lone fn-m:1le. ouando. Ma non ,·ogUo qui ripeter• m.J: la domanda che devo pormi è 11 perché della per&l– •tenza e della diffusione de!– J'astrattJ.smo. La &torta della umanità C0005CC lnnumcre,·o– lJ errori colletUvl ed og~ poi l'errore colletUvo è plu che mal facile ed lmmlnente In tutU I campi, data l'enorme poe.s.lbllllà e rapldltà d! 6C&mbl.Ma con ciò non 61 rt- ~C':1::1!"~~~0:~~~U~~J':~ tismo. EMa va ricercato in vari ordinl di fatU. Uno è la Rrchltettura dell'utumo tren– tennio, che. ce'rcando dJ mo– strar: nlUdamente le &trut,. ture portanU. ha diffuso u gu.sto dçlla inevitablle evi– denza geometrica di eue, che prlma era dLssimulata, ca– mnft'Rta, non sentita. in.som– ma. Da essa al geometrt.smo elementare del nostri astrat.– tlsU U puso è bre-ve; ma è p&&oo tallo. pcrchè archltet.– wra ed art.I figurati-ve dc,·o– no. sl avere nello St.ef.50 tem– po e nello &tesso habitat un intimo ritmo comune. ma la pittura non pUÒ contentar&! degli sc hemi d en·arcbJtetw– ra - aJa arch.lt. .ett.uradi oom– ples&I urbanlstlct. ·che di ca– &e. di moblll. di utensili. ecc. - e fare di e&SJ, o dertvame in qualche modo. guJ rettan– golo delle. tela. 1 suoi motlvt tormaU: oppunto pcrchè e.Mi aono schem.J. a.straz.!on.lprov– vlaorte o lmprt&SJont &eaml– flcate.. non Ja coatruztone nel• la 6Ua ofganJcltt\ e nella sua vlta. Maf lo &CUitoredelle me– topi del templo di Zcug di O– limpia a1 aa~bbc chiuso per le .sue ftgure negli andamen– ti rettangolari che I auol =roa;ii1 i:m~:~~rl~v~ ti propno aul geom.etr:! cla.sl– mo templo dorico nasce _ Il primo RrMde naturalismo I· deaJlatlco europeo. Cosi. mol– to &I parla in qucstl anni di lndu&trial Deffgn. del disegoo Cioè del prodotti in serie. OIJ &fonJ di dare :al D03tri mez:rJ d1 vita. dj moto, dl la.\'Oro lDl gu.sto. una elegam.a. una &.lm– paUa umana. pur mantendo– ne intatta l'efflclt:m.a tttnt– ca. Intervenendo alttf nel mo– mento &teaso della loro dcft– n!r.looe. tecnica. 8000 un fat.,. to di grande importanza: ma se sl vuol fare della pittura ~1,1~~~~. ~:i;c:~~ Ma. giunto a questo punto, mt accorgo che, nlented.lme– no, non ho parlato della &CUi– tura a questa XXVII B!en– nalc come &e. varcato li ean- :J!f !:c'f:r: !~~"!~:;.~ tlcame nte chiusi ad ogni OQ:· get.to a ire dimensioni. r.a cO& a é grave. anche con la precauz.lone iniziale di una lmpossJblle compiutezza in Queste note. Ma ml chiederò anche perchè la &CUitura in Questa espoalzlooe lnt-ete./i.51 cosi J)OCO. 51 che In genere la ste&M critica ufficiale ne na parlato 0051 &car&amente. U• na rt.sposta, ln qualche modo, a! potrebbe trovare in una Jet.tera ~he Gauguin &criveva dalla kla.tana Polinesia a De Monfried: « ...de la sculpture! Avouez- Ie que c·est blen a– musa.nt et très !&elle ou tres ~~.c~e~a t~~t~~~Iet~~<ln~ le quand on veut s·expnmer un peu mysterieusemeni. en parabole&. trouver du Jor– mea•. Trovare deJle forme. Impor– le none spazio. dar loro una ragione umana. e che non sropmao la loro dfra pnma d.1 averci data l'lm press!nn e di quel che pot.ra.nno esse. re In noi; allo ,uu.smo in &e Ultura., di qualunque tipo e moda, &!amo talmente avvezzi e ra.s– segnaU In queste nostre cit– tà di continue esucces&.lve in– temperante monumen tall. ch e ormai cl 6fugge. AU'astrai.ti– smo In scultura. cioè a torme che cercano wi loro mekls ext.m na turare. nell a rtnco.c– rem.a di andru:ne.nu geometri– ci. chi. come me. non crede RIJ'a.strtU&rnopittortco. ha u– na at~IOoe ben limitata. POS&O guardatt: e riguardare le human concreuoos dJ Arp. girarci lntoroo, toccarle. no– tare le modululonl tra l'una e l'altra. la ph'.I orcdde. quella hl cuJ l"Uo Yo at pn>tubt:ra m. una forma c.he. sembra voler ~:;;,~: e 8 ~~~~o:u~~ La misura della sua vocazione artistica, nonostante continui ad evolversi, ha pur raggiunto, neUa fusione del mezzo reca nico col contenuto emotivo, la sintesi di una precisa situazione inventiva ~ 0t.ui~ •~1i 1:.te::..:i:r:c è. co me deve eaaere. httntno– M. ma estremamente aemp\1- oe. di poçhls&lmo corpo e che qui addirittura aembra otu· nut.a a volte cot Cl»iddetto Jrottage. ACOOAtare t.lpograficame.nte Savlnlo al. surreallat.J è ragio– nevole. purthè si dica subito che l'analogia non è a.&MI pro– fonda. Savlnlo ha oomlncJato a dipingere a trentacinque an– ni, quando aveva i1à dato per qu11nt1tAe peso poco meno di metà della sua opera lettera– rla: Hermaphrodlto ('18). La COM l'71irata ('19). Angelica 1'241. Capitan Ulisse ('2~). Je novelle di Achille innamorato. la prima s~ura della Trage– dia dell'in/tmzia. Novene. ro– manzi, drrunml «metaflalcl ». De Chlrico voleva .!coprire fi demone di ognf crua. Il mon– do di Savlnio vh·e su una re– te di 1umlogte tenac!Mlmc tra COSI\ e COSA, ooeststcmlall ad esse. In un ciclo di ritorni de• sun ato A ch luderSI In una pa– ce aupre.ma. che attende. Ml• tog m! o, clu.&ico. lronloo, nel senso etlmologlco di rioerca– tore continuo di queste giun– ture m!Uehc della realtà. Per COC$lsterenella sua opera poc. tlef'. realtà e mito dovevano vivere In un'intima analogia di tono e di ritmo. lntnlllRC• clAU. e pure ciascuno tn &è. completo dl immagine. F.d egli è ritL'(:lto al suo compito (ad es.: Angelica - P:; ifche.la ma– rea nordica e Il More . li Sf- Alberto Savlnlo: ltltratto conlurale (particolare) comunque quella a questo. si è MSOlutamente fuori di stra– pe, gersJ. senza riuscirci. ma tut.– to ciò cl lasc.Ja completamen– te estranei; abbiamo l'Impres– sione. la più antlartiJUca delle impre&slonl. che queste modulu.:rJont possano andare all'Infinito, * di SILVIO BHA~ZI VI 10110 artisti che, ad un primo .!guardo. rendon ,ùbtto l'impressione se non proprio di un'attiv(td dtsord1- nata, per lo meno .!altuarfa e di,peraiva. in cui l'isttnto Incontrollato, la soll ecitaz ione improvvi.!a e momentanea auumono ognora un pe.so determinante. E altri ve 11e '°no -nel quali nulla n03C c e .,· avvera Juor d'una medit ata pre– parazione. qua.sid'un calcolo e.ratto,di una regola menta.le I Jn quanto all"accoatamento topograftco qui di EmJt e di Mirò. e.s.:io può non plAcere. ma non é casuale, n~ lmJ)tOV· v1sato: era già nel • Surrta– llsme et la peinture • di Bre– ton ed era stato ancora pri– ma in mostre di gruppo. Se alla Bienne.le non sopravvi~ veue In qualche modo I& di· visione degli artlstt l>C'f n11- tlonnlltà, accostamento ml• gllore - se non otUmo - aa– rebbc stato tra Mirò e Klee. Ma ln Klee è una c0mponen• te di grafta espreu,Jon!sticn, tco;a ed lncubica. che non 6i può dime.ntJcare f.acUment-e; bMta veder qui « Il domatore do gruppo, e con tanta determ nata Jerml!ua da ri.sch{are delle euforbie selvatiche»: che certe me doti d'ordine, c:'1:rte•ue qualita native di componente cbe non domina misura e previdenza vengano conJuu dagli OS1UCatorf qunnt.ltatJvamente. polch~ pre- .niper(iciaU con l'o.ttfoazfone o magari con la caparbietà. vale nel complesso In Klee Per altro, se un artista pu6 d{rtf ml!todico. vigile, pa- quella sua trinatura 80tUIISS1- ~ft!:ri:':~~~!;"t~~e ~c!!t ctes:i: 2 ·::r~nl:::.i 0 niah~u;:ir: ::· 1~f!;~~les~aa~~~~u,: del tempo che pas,,a, ln quanto e propno al tempo che la gioia dei suol patiti, quella aOlda la miglior conJenna dell'opera .JUa.Con una natura sua 8Crlttura a umpe di opl- ~keta~b'6}~taèo~~~:;n~1 ~~ ;f~t!ree 1~ '~c 0 ~flo~!":: i~~7:'o~~ : 1i~n;°:1 :lJ~~ ~ef1~ ~ f~c:fd::i~~:,~;::!:iè u,~,d~u! prosa è capace di evocazioni vtaive dl grande energia. E' questo quel che k> ha spinto. a Lrcntaclnque anni, alla pit– tura: a riprendere cioè le sue ,rlovanlll saltuarie esperienze di disegno come una Ulustra– zkme autonoma. quasJ direi. delle aue favole; non per nul– la una delle auc prime prove ru IA lltoi:rrafta p er una pr o– gettata edlrJ.onc france.se di «Angelica». SI è ritrovat o In ques~ sua nuov11. \ita ellPT"M· Nva con lnvidlabUe sicurezza: ma non &t è gettato a11·1m1ta- che esso non è ancora luce. non permea ancora di 6è le !f~\ =t: 1 d~f1~ a:w'! 6 ; (n. S, 1930). La ncce.ss.ltà di dare li scn.so della luce nelle C06e e dalle C06C gli è torse apparsa prlma nel paesaggi. ed ecco che via via a questt auol mart e a questi cicli egli ha dato un respiro. un senso di impeto. Ricordo « U giorno sul borgo», quJ non esposto e qui Il « Monumento marino at miei genitori•· i « Bozzct.t.l per l'Armida•· ecc. E 0061 nel ritratto: l'at.tenzlone p,slcolo– glca dalle sue prime opere no,n &CRde,an:rJ In questo tessuto plttorlco più spesso e più se– guace egli riesce a narrar sempre dl più. a dare al \'Oltl unA detlnlzJonc più vissuta e lmpt"CM!onantc.come nel « Ri– tratto coniugale.» (n. 21) e aJ. b'O\'e in e Amore morganatJ • CO•. nel « Rlt.rat-to del medi· co •· ccc. «Stnna e mlsteriO• sa vita ,1vono 1 rloonll dentro di nol • ha scritto Savlnlo. «Ha diritto l'art.lsta di chl11.– mart.1 creatore, a questo solo patto dt met.ter al mondo i di seguire la sua arte e di scnUre li suo mondo; mentre, e 10 diciamo con vero ramma– rico, la sua opera letteraria giovanile rimane ancora per buona pnrt~ chiusa nelle e&aU– riUMlmc edizioni di allora Altro gronde compoocnte di questn XXVll Ble.nnale è lo Mt.rnttl11D10. Non è !acile scri– vere di movimenti di una tale dUTUSione e per&lst-enzaquan– do si negn ognI logicità o.lla loro impostMJone e per5in0 la JcgtttlmltA del nome. Sullo ast.rattl&uo ho .scritto in bre– ve pochi l\llnJ fa nel modo più espltcltftmcnte negativo e nul– la è appanso da allora che ml abbla persuaso 1n se.nso di– ve~. Lo rltene,·o allora un ritorno di fiamma del momen– to plu spinto cubista. vcn;o Il 1910. e non posoo con.sJderar• lo dlven;am.entc oggi. Ma li cubismo a,·e,·a allora una &ua ragione polemica evidente. in quanto rra I due termini ina– bollblll delr&rt~ pittorica. lo arabesco quale Impulso Inti– mo musicale CJA« muslquc du UlblcAu• come avevano scrit.– to Delacrolx e Oauguln> ed II dopo poch.1 anni, ncrearono un p()Oto con la Joro cultura flguratJ,·a e con 11 loro patri– monio v1sh•o. Ma nel fuggi fuggi dal cubismo e dal futu– rismo, che N ebbe negli anni .wblto do po Il '18 , un filone di cubismo astrat.to 110pr avv1M e, proprio nella gua forma est.re– ma di segno senta riferimen– to Rlcuno alle apparenze na– turali formulatesi ne.lla n06tra mente, e che cerea altrove un suo vt\lo re di realtà e di con– crete1.to. . Ma. In conciuslone. quand o si rit.lene - come pur si deve rlt.enere - che U rap– porto uomo natura sta tnevl– tab!lment.e rapporto d1namloo di essere ad es.sere. cade ogni motivo d::I un pavor natu.rae Il naturall.smo sed.loente inte– grale e riprodutUl'O arretra a ,·eochla !lluslone: U voler &· st .rarr e dalla natUJ11,dat no• & t.ri rapporti col mondo, una to nn a d! mallncon.lclMlmo 11ulcldlo. La coneret..e1.Z& ne– ceSMrtA dell'opera p!ttorlca non può C56Crc che indlvldua- ~:Jst~el!a n~~ri:ur:~:! ~; legltt.!mltà flslca. a sè, e.xtrau- Altro ordine dt fattJ che ha favortto l'astratUsm.o è ro– diemo stile della déclame e del mantfeato. la wa tecnica dcli evidenza, come calllgra– fta &&11res.slva. tanto plù ne– ceaarta quQDto più l'uomo cui &I ri\'Olge ha furia. fretto– Joso e motortaato: colori di anilina &tridenti l'uno 6Ull'al– tro. tub! al neco o fluore.scen– tJ che si a.&Slepano, tralicci verticali lumlnoal di lette re e di nomi contro le ca.se nere delle at.rade. Ma di nuo,·o è un falM> scambio, perché la evldent. ft3"kla delkl .reotame Upogral\ca e lumln06a è pu– ro urto dJ ~tlna, non l'evl– den,.a artJ.sUca. la quale ha bt.sogno, sl, dl colpire la reti– na. ma di là da essa ben al• tro. Ed. ancora, la deooruJo– ne dJ amb.'ffl ti : da deoe:nnl (Influenza dell'estremo orien– te!) v'è 11gusto di un arre– damento multicolore e viva– ve: aoprattutto In locali pub• bllcl e di bre,·e pa&agglo &I vuole un certo moto di colori alle pareti con dipinti che rl· chiamino e ,;vaghino l'occhio. fuggevolmente. con poco Im– pegno, ptt6to e ta.w e d1 breve Ora quest,e forme o. megUo quesu profili rifer1b!U a ro– se e gatti cosl dJ.sparaU. non aono e non pos&oDo CMe.te al– tro che del &uperastratU. del diagrammi. lontanl&slm! dalla realtà. In cuJ la realtà 61 ri• trova so!O 1n quanto 61 sa ri– dare al loro punti uno spazio reale. af immaginano questJ punti ragg:lunU in un moto etretlJv~ dall'effetth·o corpo di una cosa. La verità è che Je forme geometriche. la cui scoperta fu un,\ delle grand.J faUche dell'uomo prtmlU,·o. traspa– iono ancor a evl dentlM!me nelle arti prlm.JU, ·e. la cui &eopert.a fu a sua volta uno del gJ'OSIIJ tai.u della cultura &torloo-arttallca del nostro principio di secolo. Arp in fondo prosegue con una tran. quJlllti&vuota e tenace n neo– prtmlUv!.smo d el p rimo de– cennio de l no,; t.ro .secolo. n– ludcndo.sl di arrlcchlrlo di 51· gnlne au blologlci che non potrA mal avere GJORGJO CASTELFRANCO ~n~~• q~f~rt~g;:~a~r~I:,!~ ~. 0 'p~r"1:gf:::!t":zi ~~1:Un:,ni:n. 1 ~Fs~4: 1~~ problema 3.enerale dell'espreufone pla.,tica, a.s.rumono non &lstenza. di aspetti tra OMeS· :rl)~t: :1!!~ ~::,;!~iaeJ"e!l:Ufv1."e1;j\i °[J':,~~ 61~~ e~~ct!~~L tutto 6 fa- Il prll'T&() di codesti problemi Ju. •enza dubbio quello della elle disteso dccoratlvamente. SOIHIAHIO DI LE'l.''l.'ERA'l'VIIA AH'l'IS'l'ICA A CVHA DI VIIBHO Al•OLLONIO * !:n!ne~~O:/qJ/':06e~~~nea ::::': {tt::~c:in a~~ ~'::of.!. h~:it~~ ,~ l'opera d'arte, altrimenti ogni abile niutierante dovrebbe di gran gusto. che ferma li per considerarsi un artista; 111a t, K mai, la pe .rJetta padr o- il. che invoglia a colleg&re le r:~t!'J~ 1 ~ ~::g~u:;r:r::n'it,j! ~c:,: ~~~ie . 1f.ad~ t!7~~ ~ e~~ d~ 1 U!11!e1a~~~a ~~: DIAR.10 DI ~porta. appunto, Rei suo pcr.! cverar1te.ni~ luppo,l'attl- poi Il nostro occhio si rit.rae v1td grafica del Wol/. Tuttavia qui. a TTUJgg1or chiareual dlstffltto. Vien da domand&T31 Subito dopo le gtUrra, Ml 1946, u.,clrono =~~~~IUdf4u!o.s~~p~~~i:J:;g 1 ~C:,jg:f~°o> " f ~~·d!'./::!io~1a quanto duren\ que3to gusto In Jta/(4 una riduzione a.&sal moduta e accademica. Pofclie stt il WolJ al suof inizi. ri.scontrava la ~~1:n~ 15 :S,":::nede~~ t~':ie: tropp,o Jrammen.~a del Diario d1 Delacro/J; ~~"c:fi~·a '::sa:u~n~m~r;~:é/~~ 1 f!citl~~r~si;;à ,:;:,~i:, 1~ ;~~ 1:0 dl~~li :~~g1:u ~ :,,:::~=~ta:O':;~t'~~: !!'ai: ~od~:fd~~ioc:'1:r;rat~gv,:::t'ea ;~~~ :=i'=aasc~tJt~~~: r~rlnc~èff ~~~f!c~feu~~rli ~./~~: ~~~ d:i::if~°ve1:i'':1 ;~n~~= ~o.!!1~:t:!àr~~~e:i 1 ~~~:' :;:,9:sW'~tJ';;f;::! dae;~~~~ Malia.e. ma rimane sempre tfm4tf la tradutione compll!ta IUl Diario e trovato un t.cruno ove rMtter salde radici , nutrlr,t di qualeo&a di estraneo. d.1 eaotl• quG.$l tutto l'aPpOrato del~ note. Oggi, jtnal- umori Jecondì. CO, di lnf&ntlle. mente. questo ~lebre giornale, uno dei più Gll é che. fin da allOra,nell'animo ddl'artt.ta preml!t:a Tornando al slln'C8ll.smo d! fmpcrtanti di tutta 1a letteratura autohio- ~;f'Jg'u!iangi l::.:n!iJ:e~:,f'•u':r,,:J,~~~~n~~'i:~:::f~3l :~~~~~~~a~ i! ~~~r:1~~ grajtca. vedi! le lut;e in e,emplare vtnlone contenuti grezzi. di a.!p1razloni. e deiideri. e aneliti: in- nf ad c..~ dl Sah·ador Dall. italiana Ptt' le edizioni torlne.!f di Giulio somma. una materia bruta cui bi,ognava dar /orma on/U blllOfJDapur dire che non hR Einaudi. liberarla nella 1ua vera euenza cono.reftiva. Ed ecco Il ne&t'una voglia di morire. che 1f Vitali .,, è w-vtto t!ell'tid/zione claufca ~~~~t~mr:g~~tf:.ll~ll!l~;:~i d~d~t~'r!,:r:~~atl,tcgif:aa~ 81 estende ~I Rnno ln anno d4 Andrt Joulrin e ne h.a pure .!eouito le note: t:crso una .!trle ininterrotta di tentativi e d'espcrime11tf ~~r: ~o~ 1 ui,1~~~v:n~tsf~i. le h 4 tuttavia n,euo tnt~grate con maggiori ~nora ptu accorti, plit ierrati, più rigorosi, in una paro/a ~.u,~~~nlp:~~~ :~~~~i: ~:t~!,'i~:tem:~t!~~.'":n;:/g %:rfn"~ev:~ a:;~: ::r ~~ .,:~::~ ej:~!':.:ia~ t~~~~ n~ln~n~i, 0 /i~~o n-c'!!:: ro ~.rantRa:a t.raspo&tiva che tito la ncceu,ta di integrare il DIRrlO, per rl.nilta.ue a.ufdua. metodicamente peneguita, e conte.sta onn11.I sapp!Rmo a memoria molti periodi uuòto. con altre annotazioni ad u n tem po di vOlontd ed intuizioni - la volontd del- quale è. Solo nel padiglione ctf taccuino e .scritti vari. Il Vitali. pa-6. con ~aretir~~=~1 ~~lf.~r~tr~oc~e\~~~ittiiit=:~ '¾:e"f::~ JiCrmanlco: Zlrnmepnann. En- maggiore impegno critico. na rfeppfit amplfa- dosi - le opere di quegli anni '0n li a dimo.ttrarlo. Ed :cga~J;;:~~~ ~ ~I scii~~:; to Il con'edo di dati tutlmoniali con lette- ~l i~~ ~àt~om:~audfv~i. e:r« ~1Pale~~;:ar: :u~~nez, =\%~~. ~ ;:,:.,;:;::~~inC::: ::;~~7:ti~ ::i::;~~ ~~gtJ, ""1:g:/,~ e':~~~/=~: :, ~f;:,<Uj;:1tr':,'!a e=fc!", ~:,\ cl:'~~~= t~~f:~a M~J; =~~':. e i:'~t~al~n~n g~~;f:,t~!!~or:,~~: la realtd della /orma. ~1~ 3 ~~=:~n:~~l:~lr~n~ ta prr tal modo commentata dalla paro/a ~~fia~i~~:t:;:rr:1~~~gl;e;;:i;::o~~~::Jri:S~i:: ri~~:"!uf 0 ~i1~e~adt~:: :~: ,~,,~~:~a!apa~~ ~:~ '; , ~=~ ~!r~!:. ~=~ altrimenti. ha pur raggiunto, nella /U.tlOJ!edel mezzo net., In cut le belle amiche del noce. diataocata per lucida .taggeua, E var- !ff:~onC:1,:i:;~i~~~o N~'";:t ~è 1 :0:'~ft"~,1~ 1 l~a~fivf[Sc~':z ::~~~1tf 1 ~':~~~f:: i: ~:::t~;e::el:t:~:7: ::v~~:i;i;~v~:t: ~ ::sM :~~:gad~~.ig~.!Ja:::.;:r/t ~ ~i;g~:· :e'tf:a~:eo:;~: ~~ dJ1vt1::ccel~:C::~~ ornano squi.!ltamente i tre VOliimf,e<»tftul- l'elemento realfuato .!f me.!COla,ora p1U e ora meno. a quo anche que.st.o lato necro- scano nuovo motivo te•tlmo,llale df grande H"1 ~~c",~!°a!f~~·a:: /cl,1//:'e c;~e:a~!~ iu~~o t~~~ ~~~~ 1 :i~~:~ :J~e :~~~~i:e~e~~/~~t:,~:;iu~g:::nu~ ~ 1 0 ~: e.i.sa d solo inseguita la /atfca del Wo[J ha sempre una Mulder. Keuncn, De WoutJ.j, r:oli&Jmo corredo iconograft,co.Potrcmm1Jdi- :~:a:e:n~i-;;:t~r~~t~~}a"~~~lade1loa~:;~if~ ..!UOmegllo. ne. Ransy. GlusUtlc&re i tt• re )M!rcf6 che Il Diario curato dtti Vitali pre- SILYJO BRANZI :~~~'::i!~~ ~I~~:,;; ,enta non trascurablU cantaggi ri.,,etto a __________________ _,. (acile. uno stortci&mo, dopo quello pubblicato dal Joobln. '.,'blioteca Gino Biar Il mano.,crltto del Ola.rio df Delaoroix ebbe In 30rte una storta avventurrua ed oogi ttila Diblfoteca d'arte e d'arcl~ologla del/ Untver– .!itd df Parigi .!f con.servono~ltanto f qua– dernf 18ZZ-Z4. 1847, 1849-50. 1855-6Z: per tut– to il ruto. andato ptrdut.o, aa.lvo una tren– tina di pagine del 1854, ci .!f deve servire del– la copia ,tpt.s.,o lmper/etla che ne /eu Al– /redo Robaut. Altre note orlglna/1 .d tTOVano fn /OQli ,tpGr&{ oppure tn albun da tti.,egno. che U Vitali ha lnclu.!o. come aggiunt.t op– portune, per meglio fllu.Jtrare Il carattere ed il pen.riero t!ell'artfata. Si ha con a di,poaf.zione una raccolta di testi in cui tutta la complessa personalitti dei pittore appare Wumtnat a in ogni s uo in– :ere~e artlitlco. letterario. cul tura.le. mon– dano. Uomo ancora partecipe dl grandi pas– ,1onf. di una Joga /re.mente. e pur ~etto da una eccaionale facoltà d'indagine. Il auo spirito di Inquieto romantico poneva in ogni auo un entu.!fa.,mo tra I più rinnovatori dei tempi moderni, Per.fino il costante proporsi Il problema ddfarte aV(t:a una necu.,ltd inti– ma e pre,enta un valore quanto mai note– vole, percM inLutc proclamazioni cnoora oo– qi pienamente sottoscrivibili: « la novltd è nello spirito che crea. non nella natura che ~ de.!crltta ». Delacrofx vuole pouederc sol- , tanto « idee da pitlore » e quindi • .!crl11erc il suo pemlero con /orme e colori•· Per lui « ti realismo t l'oppruto dell'arte». dato che e l'ar– te e la poe.tfa vivono di jtndonl •· Quando a/– lernuwa peraltro di combattere Per una pa– tria che 1/ chiama arte. non intendere elude– re 1e ,ue re.!pon.!abilita,toriche. pur di fronte agii avvenimenti politici. percht era eo1cfen– te che. anche nell'kc>lamentodella creazione artiitica, ri contribui«c a/lo 1vlluppo della .storia df cui in Jondo 11registra no le muta– .tlonl. Tant'è L't"TO che. attracc.so la sua upe– rienza. • traducua pi tto rioamente la prim4 DELtltJROIX premuta dell'e.stettoa romantica e prepara– va /e novua del movimenti -'lloct,.,ftn ». Tut– to il concetto di un'arte puramente mimeti– ca appare esautorat/J fin nelle .!ue ulthne rl• .serve davanti al.l'ajjermaz(one, ancora ricor– data dtti Vitali: « 11U19gior pPoJl.zfone. mag– gior 81)lendore ». Lo sgretolamento di una po– sf.zione giudicata fino allora Inattaccabile t o-,,.ra anche d1 Delacrol:c. Il quale h.a Indi– cato. pur e.!so, un proce,.so in cui l 'uomo po– tet'a di.sporre di .!olu.donl dive.ne e vcrfate. pur~ H 11.10 atteggiaml!nto Joue condf,do– nGto dall a co,cfenza d. f un fu .turo non· ge– nerico e lndetennlna.to, ben.ti evocato nella .tUa imm4gtne pred.Ja. Conwnque. a parte oonl fndagfne critica .!ulla dltpo.flzforu romantica di Delacrol.x. gioverà dire che quuto Dlarlo e le opere eh.e u pittore ci ha la.sciai.e segnano una tappa iritra..,curnbfl e di quel moto che la storia d-e l– farle /f.Ua no n dlver.saTTU:nte e, a,u:f. In mo – do per nulla di.ftacca.to. dalla .Jtorla su.ss a della citnU4 umana. Legg ere queste 1)09i– ne, df cui oggi anche il ldtore Italiano put) df4porre, vuOl dire apprendere non SOitanto la vfoenda appa.uionante di un uomo di ge– nio, ma anche il convinclml!nto che farti.sta riutndJca a tè le libertd di un'indl..!pen.,abfle e certa elaborazion.e del lingll4{1glo. A conclu..rione di que.sta nota pare apportu– no ricordare che nel 19:,1 è u.telta per le edl– zfo,if F. Bru.ckmann di Monaco tina mo110- orajta .!I.IDe/acrof:r dlJvuta a Ulrlch ChridoJ– f~I L'autore .si è preocupato .!opratutto di .rcudfare e lllu.!trare come anche la « lette– rctura • dt certo spirito rornantlco abbia po– tuto .!alrar.1'1 mediante un Impiego adeguato del ,nazi pittorici. ChrUtoJJcl cori ha ricer– cato i .segreti pittorici di Delacrol.r ponen– dolJ in rf!laziortecon gli lntere,si ddl'arti,ta per alcune evocazioni narrative, ,o/Jerman– cto,I lnoure 1ui problemi gener~l deil'epo- oo e .!UquellJ porlicOlarl della creazione ar– tistica. Cosi I riferimenti letterari come la mu,trazfone' delle grandi decorazioni com– piute da Delacrolz nl Palauo BorboM, al Lu.uemburgo. a San Su/pizio /armano un documl!nto blbliograJiooutile ~r completare lo studto sul Delacrotz. Ottantotto tat.'Ole in nero e otto a colori corredano fl Usto. .Arllstl tcdPMChl 111odernl La Bucheim verlag di Feldaftno h.a re– centemente dlJJu&aun gruppo di VOlumetti dedlcaH a Der blaue Relter. Dle Brilcke. E L. Klrehner. Mli.X Bcelamum. Osk:ar Kok06Chka, Si tratta di pic:eOl, monoorajle destinate ad una larga diou/gazlon,: del movim(:nti e del– le per.!onalitd che m4ggfonriente han no fn– tcrt:uUto la cultura a rtistica m oderna. ba.fa– te .tOltanto 11.11i'opf!' ra grafi.ca. che è in Jo ndo la parte meno nota del ~fng oU artfst1. Sin• tetiche pruentazionf e .rucefntf commenti te– .!tlmonlall integrano OPPo(lunamt:nte le tl– lu.!trazioni. cosi da formare un infleme do– cumentario non privo di fntereue. ~eutrn L'ultimo volu.mdto u.scfto nelia fortunata coUana e Architetti del movfTTU:nto moder– no» delle (didoni e Il balcone» di Milano. è dedicato a Rfchard Neutra. Ne t autore Bru– no Zevi. uno degli stori1.I dell'architettura moder11a pili acuU e preparati. Pur nei limi– ti riitretti di una bret>ffmonograJla, tale .!tUdio costituf.scà un c..tame itorlco e lingut– .!tlco rigorosamente elaborato .!Uquesto ar– chJtett.o che tnene con.dderato come uno dei maggiori che abbiano intuo operare per una /unzione cnrlle e !IOCiale dell'architettura. e Contro Il miracol1.Jmo del genio propone un'alternallt:c tetterarla. ne imper.!ona la uirtti e testimonia che l'euere educati non esclude 1'tJ'J)er1en2adella grazia poetioa ». Ul\lBRO Al'OLLO~'J.O
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