Fiera Letteraria - Anno X - n. 5 - 30 gennaio 1955

Domenica 30 gennaio 1955 LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 GAILLERlIA DlEGlLl( SCRl1LTORJ1 STRANIJERl[ STEFAN ANDRES ~◄ STEFAN ANORES Istintivo Nel suo romanzo « li cavaliere di giusti– zia» ha saputo immedesimarsi con amore uclJ'ambicmc e nei personaggi napoletani ~ di GIOVANNI COMISSO * Sono tuto più che n11i com,~uale> nel mio ,;a11io di 11HldnJnM"nloalla te•r• ll'dena. Jlt:rthC quui • c:onclu,ione ml è •\\tnu10 ,01mallulh1 di .t-011rìrviun 1111it0 che C an· rhr un Jnmle tC'Tltlore: :,cef11n Andrr1. Un'ainic-a toniune n11 ;nena denu di t·erc:11rlu, 1111 11unmi ave,a 1111rl110 della ,ua 0JM"ralcttcrarl1. Andai ili lui co.1ì alla tieu, tenu a,ere lcllu 111111 dJ• ilei ,uoi libri. Alnla a UnL.cl1ul lteno, nello t111n.io d i J}Othe ore 1impa1in11mn10 to,ì reei1>ro.:a· mrntc rhe fu ciii !ll'M0 I convenire che ci ai do,·c,a da.-e ò~ 1u e rhian1ard roi nottri non1i. Funito dalb Cemumia 1-er t1harc la mo11lictbrf'!I, 1i en ti1ir■10 ■ Po•itano, do,e pott' na•rond,ni fino all'arri\1> dr1li amttitani. Dcli•io.o lui. i: .J\fe UaD lo d«-li•io•• la tua famiJli•. ~• rao,:lie • le 1ft ... 6s )t.fe 1N11branolt- fo11lieomamenlali di un fiore auUe lltHo lta lcio. 1',1 la~iarri 11li di,,j rhe la mia ,ola •Vft"IID&a era che la no•1r1 i,tincira ainiriria fo••e il 11re– HJio rht la ,i .. rchhe ronfff'!nala ron on redproro ap– pruumen10 dclk no,tre opere. Jlo po1u10 poi leJJN'e Il 1uo romanto: /I ctu:aliere tll 1i1J.ii:ia. nella lrailutione frantf'OC, La lenura ili que110 ron1.11nio mi ron,in•e appunlo quanto 1ia n«euario farri un■ ro•tienu euro1>c1andando a tttt".Jre, a fro,are. «1me tani Ja larlufì, uon1ini, idpe e o~re Mlle loro letTe. d'ori• Jint", r■"1N1t1Jo qut-lle tttra, Ptt ptn..:trc dunque a qual• tO'-' di a1t.Jlo110,billOJna rirordare Stendhal, ed è ancora m<Jlio. pe.rthè ::-1endhal in mohe parti tOJ,lie e 1i rom· 11ia~ dc.1toni tolorl-tid dell"ltalia. rnenlre Andrei ti ma· no, n ""' 10Ho di :'\apoli, 10lo Nll pre•uppoilo di ronta• ll'nlre un• , if'enda um1na. Il t0lo epi1odio roloriuic-o, quello drll'erudone del Ve,u.-io, è rtto in tupo at"tompa• ,:n1mento al fallo piU drammal1ro della ,·itenda to"l da (are penure • Jtn incubo corale. Vi è in quu10 romanxo dd •011,rend,-nte a oini 11111n;1; rol dono dei 1r11ntliar– tifll, St.-fnn Andru, quando lo UTi1-e, 1e11peeuere i11li11no e lrnml"C•Ìmar~I rnn 1more nel 111oi 11er,on.1ui, tutti ,·erl 1tn11 ua,1cnitione, 1enu rilievi erteuivi. Per1ino 11n1,er• 10111,sio ili ltrxo piano. un 1.1rlo napoletano che rhiurH1ue a,·e••e ,oluto rltNrlo non aiirebbe 1fuui10 dal fune urw1 n1'N"hittt:t, An1lre1 lo 1ar.en1a in,rte ton un"umanili c:OJÌ Ile,, e profonda nello ,.,e-.o leml'O, che auebbe fallo in· ,idia • Di Ciatomo. Credo <he quec10 rom•n•o 1ia 1ta10 vuhblinto Ja viù di dnque anni. 1udot10 in (ranrue e in ansle•t, ne•tuno ha pt,11~10, •ebbt:ne lanli'-fimo d r-i· ,1uardi. di 1r.durlo In ilali.ino, ì\on è solo l a nitk a dtl libri ilahoni rhc non funa.iona In halia. ma .nc.he quella ,lei libri atr■nini, li rhe e Jta\C, ptr'f'hè pe r qur• li e•i• 1tono .avpoutamcnle ;Il tptti1li11i e l'erf'1\re di uno ,pe• tialhta e piU cond1nn1bile di 1,uello di un ,entnfll. GIOVANNI CO"ISSO Ncll11 breve &torta del miti contatti con lo 11crluorc An– drH. ml è capitata la strana tllVVentura d! conoaccrc l'uo– mo prlmA 11ncora di AVcrlo potuto vedere. Mt ne avev111no pnrlftlo 1unlc1 ltnllan! e lcdc– achl, aoHollneimdo 11.11pettl di– verti e l\pp11.rcntcmcntc con– trttSto.ntl dcllA IUII fl1ur11: cordialità mcrldlon11le In una J)(!raona fWc11composta e ac– vcra. lntclll1cnu vigile e ac– ceu accanto al rtgorc mota· le dell'uomo e del narratore. St«tto alla aua piccola rami• 1lla, tali non u «lare un 1cn- ~l~~j~~l~·~~:,'1fn ~~:c:n: lul, ha saputo portare In .al– vo dalla perseeut.l.one politica J 1uo1cari: la a:cntllc consor– te Dorotea che conosce gl1ac– ~ntl• ph1 VlVI del llngu11,a:glo napoletano e le !!glie Irma e Beatrice. Cib non vieta al pa– dre di .e.rivere una g:rotttsta commedia IUI celibato, Dle Tovrl,ten, con un aaport me– ridionale e acanu>nato: Il rl• ao di Andrts t cordiale come quello del fanclullo. Lo chla– mano li massimo lnt..trprele dell'attu•le letteratura catto– lica In Germania, ma lo credo che 11111 fine Il tllolo di c. acrit,. tore callollco :t non 111pl•ccla aentlr,elo ripetere. Tutte que• ate aono piccole e •m11.b!I! con– tnddltion1 di St.efan Andrea. Ma ve n•~ una. molto grne, e a lui certamente non Imputa– bile: autore noto e tr11.dotto In qu&ai tutte le l\nlJUe occl– dent.all, autore che hll ambien– tato Jn Italia buona pArte del– le 1ue opere letterarie, eall ~ comple.salvamente poco cono– JCluto tra noi. I auol romani.I ,ono tutt1 da tradurre. n~ An– drea 11 preoccupa di forure pre-.sao Ili editori ltallanJ. Elll u benlaalmo che Il tempo la– vora pe.r lui. Il lffl 111 porta la ver&lone della tragedia L'utopia di Dfo, che le EdltJo• nl Morcemana di Brt.aclApub– blicano nella collana del ._ConfldenzlaU :t accanto al Dfal09hl delle Carmelitane di ~e~~nc:,~w;:~,rror !c~t!: mento. Senu. dubbio dal 19M In poi :ia ~;'t;~~ei::,p~~~i! ~~t!~: vole e finirà per e.aerc!tart una narrativa ilallana. E ml pare di non artermarlo a sproposi– to. percM esiJte tra la nar· r,-r!,~ea d~! ~!ud~~v~~~ ~!f~:~~! nostri, una Affinità di temi, di Intenzioni e per.alno di tempe• ramento. Solt11ntoche clb che ~~n ': 1 nfe~~ ... ~~~::~1~:ct~)~ volt« disperso, In Andre.s tro– va una aua unità e una ma- ~~~~I:~~~~~~:~t c~I ~r:~: cennava di sopra. celano Jnve– ce una personalità adulta ed estremamente conse;iuente, In cut la multiforme e pesante I :a~~?~!t~~:i;!'..fg'r!1b,~: ml e I temi più attraenti dtlla. toelei1 e del costume della no- 1tra 1enerarJone, sono dive– nuti carne e .aanRUe di un corpo vivo. nutrimento ed e– nergia morale e poetica. Lon– tano da ogni compromesso, contrarlo anU ad un criJUa– ne.lmo dl comodo, And~.a ctr– ca la vita aenza palesi o na– lCOStelnten&lont oratorie. E;U atrerra la vita dell'uomo e 11 auo dNtlno. l'abbraccia In tut– t.o clb ch'essa ha di bello e di orrido. persino con la prtaen– u della morte, della colpa, dell"errore. Qui~ Il mondo del• l'uomo: e dov't l'uomo, deve essere 10 scrittore. Ma proprio quando la condir.Ione dell"Uo• mo è rivelata, e noi alamo al centro di 1!!4Sa. ~ possibile In– tendere p!tì .apeMOaoltllnto desiderare - Il segno di un I ordine. anche ae esso è lrra1- glunglblle, come una 1occludl tuA"lada. Ne viene che l'Andre. più autentico non è quello del pe- ,µ:~~r 3 d~~f:: c1uau,,::g,.t:'. I ~~~-m,ar~aco~ 1 1 ~ll~ar!C:1i I &COJII delle Sirene, colla sua gente umile e cordiale. Qui Andu.,. atretto dal btsoino e d~!~nfa~~~&l~~e;co~o J~ I ~aUAno. al dlrtbbe che anche la sua voce ha porlllto nella I letter11tun, nazionale i;tll ac– centi della provincia. In un ,_________ ----------~ tede.sco, In un renano, li cli· SCHEDINA per Stefan Andres * I!,' compito dello scriLLore al1bracciare la vita in tutti i suoi usfJetli perfino con la prese11zu della morte e della colpa. Dov'è l'uomo, dev'essere Lo s<:rìllore, senza equivoci o paure. I!,' quest.a lu sola c011dìzio1w per avviare ,ui <lurevule incontro tra il lellore e fautore, sul piano della verità e delln bellezza r del Rd,e nach. Por-tiu,icu.• la, l'1tlntrarlo è conuruente: cercare e acoprJre I motM ehe uniscono l'uomo au·uo– mo, contro le conventJon1 di rau.a. di llnRUfte di 111,ngue, ciò che I polltlei chiam;11no la coaclen1.a europea. Andrea sente In maniera prepoten• te questo blaogno, e lo va a frugate nel cuore dell'umile gente, Indovinando segrete ma dtl nostro mtrldlone ha portato Il se gno lnfalll bllt dt.l cuore e della sperar.za ha re• cato l'amore per Il p roblema concreto. di LUUIA~O PEIISt;[,LI rappre.aentare letteni.riamen– te !"orrore del totflllllarlamo. la febbre e l'ang03cla deJJe maue. e la disperata solitu– dine dell'uomo dtlla nostra era. Da Orwell a Huxley, que– ,u tentatlv1 hanno ilà con• ltll"Ulto risultati sena.!blll. e abbiamo OHI tutt.a una ~t– teratura lmpecnat.a a dbe– (tnAre !n ngure d'utopia, di simbolo, di visione o dJ :1,lluclnazlonee persino tn ter– mtn: rullatJct lo spaven– to dell'uomo di fronte •I mo– slrl di ler1 e alle apocal!r;.$1di domani. Ma apesso. in queste opere Il dtstacco dell'autore della mater1a non è avvenuto. e la conUngtnza non t di– ventata m!to perenne. e cloè riscatto di una nuova realtà. In And~a c!b va!e aopra· tutto per Il Dllur,io - r!m– pcrno d! una nppresenta– tlone rigorosamente. poe:Uca c't stato. e !"orrido presente ha conseguito nelle aue pa– gine l'atmo/Jfera dtl mito. ~;T~ne :ai::re~et:id~r:~ a Napoli, di qua e di a. del connne. godendo pt.r o;nl aea-reto accordo Lra uomini diversi ch'ecll riuca a aco– pr1rt. Non P0Ml11mo in qu~t'utl– colo Indugiare .&iullarapprt• aentazione che A.ndres cl or– fre del lu01h1 campani: al an. drebbe troppo lontano. Butl dire chr- una buona met1 del– le sue opere ru &crltta qui e che. 10prattutto. la misura ldtale delle sue pagine ml– a:llort l! quella Italiana. nel aen,o della nostra mlit:llore tradlt!one letteraria meridio– nale. non C$Ch.Ui I nomi del DI Giacomo e del Verga. Ml auauro che n Sintflvt e Il RUter der Gerechtlgkdt i.rovino 111 più presto un edl• tort. e un tradut.tore In grado d! ripetere con la parola no• stra Il1entlmcnto dell'Andtts: 1vremo p11gato. quel giorno, un debito che tr11~clnh1moda troppi Anni. Certi deblt.1, al– la fine, aono umilianti. * LII novella e Noi slamo una utop'• :t (da cui derivò poi la t.ra1edla In cinque atti " L 'uto. pia di Dio :t, pubblicata In que,tl giorni dalla Morcelll•· na nella vergionc italiana) t atata scritta A Posll.ano nel momento più di.Spento della aua vita, quando la guerra - da Dachau • Buchenwald, da Varsavia a DresdA - pareva ~::=~ s:~o~~~:t: a~i uomini, smarrito Il senso di ogni liberti. parevano auto• ml e .atrumcnu di quella ror– u C'era da .salvare e dArl.ata. blllre l'uomo. Andres dlse-s:nò npldamente una sltuai.!onc, la svlluppò In forma proble• matlca e )a concluse In ma– nJe:-a sorprende.nte. Essa t tutt.a qui: durante la guerra ch11e apqnola. un soldato ~~~~r:r~~,1 ~-i:~~f,~: to dall'uttlclale m!lldano Don Pedro. Monaco .spretato e fug– tluco li primo. ususlno di molti Innocenti li .secondo. Ambedue nell'erro~ e nel pec. cato. Non ne hanno co.aclen– u, ronda della guerra li ha tra1c!n11t! da un'azione all"al– tra e continua a trA.SclnArll. nel momenti di stanche,.1.11, SOio Il tenente Don Pedro, sente nghl rimorsi. forse per– ch~ deve dormire nel conven– t.o stesso In cui ha ucciso I mon11ctche vi dimoravano. Un sforno, per liberarsi da quel rimorsi. impone 11U-ex frAte Paco di confe5$1.rlo. per ,en• tirsi finalmente Ubt'ro dalle alluclnulonl. Ma Puo •l ri– fiuta. percht •• di e.s.sereuno acomunlcat.o. Il rlfiuto offen– de 11 caparbio Don Pedro che ad acni modo vuole rar2tun- f~~~1l1c!if:J~ d~~Ust~f: ed equivoci. I due personant 11 trovano t11talmente ln una 1ltuulone 1pavent011'l.Hanno le mani ancora ,porche del un1ue di antichi delitti. pen• .aano a nuove violenz e. epp ure ctrcano come pos.sa dar.ai un sacramento ch e aia n nalme n• te lea:lttlmo. Ed avviene cosi che I due .t0no l'Uno d1 fron• te all'altro In un atto sacrtle· go, armati nella mano e nel cuore: ma l'atto stesso che prepara alla confusione. alcu. nl brevi momenti di intimità, e Il ricordo del martiri di quel convento. frenano al contea· aore la mano omlc'da: al auo occhio Il tenente Don Pedro appare come Il mlr11.blle 11egno dell11. trucendcnza. come una creatura che lnaJeme con lui cerca Invano un111salvcu.A, ~1f 1 A~~ri~~ l~ sit:i 1 ~i~r~ 11 v11d;~ finalmente vicini. dl1trmat1 e testimoni. nel dolore, della provvidenza divina. Ora nnal. mente WI 11aentono llberf e tellcl. Ma proprio In queito lltante Don Pedro riceve l'or– dine dal comando .superiore di 111:omberart Il convento e ri– tirarsi In 1ltra local!t1 dopo aver provveduto a non luc!ar ~l;~I. nce~~~r ~=w:e~1~~ dine non ammette dl.aCuMlonf. come tutti au ordini militari. ~/~~c!:!~u1!~: 1~r'!W1Z:n:~:: rf. come ogtl come domani. Qui 11pone li problema: che t di ltbert1 e di resporuabUltà, tanto più sent'ta In quanto Don Pedro t ora confortato da un sacramento. I prt110- nleri vensono ndunatl ID un refettorio. Paco. che porta ora IUI petto I sca:n1del sacerdo– ~o e. colla fede, nutre torse la speranza di una miracolosa aalvezza, Impartisce loro l'H• 10Juz!one itenerale. Dietro le loro .schiene. non v!sLI, aono una gm1rdlA, un cinico aer– ii:cntc. Don Pedro c una ml– traallatrice che dovrebbe ster– minare tutti queill lnnoctnt!. Baata un comando. ed ~ la morte. Il .soldato parrebbe rl– tlut.arsl. ma t rlchlamAto al dovt·re dal servente. Pa.ssano Alcuni aeeondl di antoscloso 1llrndo. Tocca II Don Prdro l'estrema dec:.alone Ma f1 te~ ncnte 6 per un I.stante ptr– pleASO,poi vinto da un am– monimento del senr:ente. .sico. pre ti! oct;hl•e ordina Il tuo• co. 1 colpi della mttrarllatrt• ce Interrompono le pres:hiere de5:-I\Innocenti. Le dita sul rrilletto dell'uma. Il corpo 4C05IOdal 1ussulto ddle IC&· ~~f·.~of 0 ~~~1 ~~rt~/~: Pedro lo accompagna nel– l'orar.lone. Il contenuto. cost riassun– to, non et otrre certamente la m!8Ura del suo nlare Intrin– seco e nemmeno della sua po– polarità: pett:hè. d! qut5ta e Utopia• al pub veramente parlare di e popotarità :t. Cen– tocinquantamila copie vendu– te, numerose verslonJ. comen• al della critica di ogni te:n– dtnz.a. Ml rtaultll che l'Uto– pia ala entrata persino nelle .scuolecome tt!to. La traitedta ha llvuto centinala d! rappre– sent.Azionle numerose ed~7JOnl radloronlc he. E' evidente che qualco.aa ha trascinato l let.· tori verso l'opeu .. Forse Il suo sapore di attualftà polltlco– morale? U\ fortuna del111no– vella, e del teato teatrale che ne è derivato, è tutta e ,olo nella pureua evangelica del m•aunlo che t personan:I hanno pronunciato di fronte alla morte: c'6 da ristabilire la condlalone umana. c'è da ri– conqu!,tare la Ubertà a pre&· zo di aangue. perchè J aeanl della trascendenu non 31 pos. sono rivelare se non negli uo– mini !Iberi, respoMabllt. E' questa l11dura let:lone che la società di Itri non hA voluto a.,coltare e che oggi le ritor– na dal Jrido d!aperato delle vittime della guerra. Non t PIO pou!blle esercitare la Vir• tù In alto. nel prati ~ICJti delle utopie c ht ali uomini al flnc:ono.Oggi Il male va fron– t~g!ato e. solo attraverso questo arrtvtremo • rfcono-– acere ti bent. Altrimenti aa– rebbe come vendere le uio– nl di un'Impresa truffaldina. La creatura t come il padre la vuole, non come gli ut.opl- 1tl la sognano. Nella miseria che cl circonda. nel male che cl travolge, dobbiamo 11dogni costo vivere e lottare. E dob– blAmo deciderci a una scelta. Idd\o ama Il mondo proprio pcrchè esso 6 lmperretto, Rma !"uomo perchè ccli è un ab!a– so pieno di nullltà. di fame e di abb8ndono. Paco e Don ~!"?11 ~ilJ 0 aJ~{leln;~rg~at1! ca e dlspcrata. Cercavano una &Odd!,l!fatlone11!loro b~nl. lt primo meditando un usu– .anio e un ammutln11mento, li secondo !nnlJUendo l"occulo– ne della presenta di un con- L'Utopia· di Dio (dalratto qufnto) La medesima notte.. A de&tra un grande gportello pugav1vande e dav tntl a quuto è Il a,ergente che spia att.ra \-erM> una ft-&-– aura dell'I ,;portello. In primo plano la auar– dlft truclnA una pes,nte: mit111R"llatr1ce DON PEDRO: (EnlrR 5\'elto. E' pallido. quMI Immobile. I suoi i;novlmcnU &0noquellt d 1 un 11utoma. Parla con un filo di voce.> Tutti riuniti In rt.Jettorio: a1•antll Quando 11 /ene lmpar Hta l'a.Molu.tlone generale. io do Il comar.do di /11000. <Alla Sfl!Ardla} E tu ... GUARDIA : (Sorda) lo? DON PEDRO: (AccennA di gl), SERGENTE: <SI accende una ,1r,11rttt11l Bl.aogna che glielo dica. tenen te Splendf.da fdta. tTnppole di prima cla.ue . Porte 1pran• gate. Jlne.ttre ,barrate ( fl)la d allo 6J)OrteUo) e ff padre addirittura i 1111 rega-lo df noue. 1S! ode la ,-oce di Pace :na MnZA capirne le p1trole) DON PEDRO: Zitto, Marino! $ERGENTE: (Origll1l Ha 11110 roce Po· tt"nte, quel prete. e un ,occo df brl/e ,en– terut. tR.lde &0tto,·oce) Se sape.a.,e C0,!4 fo ottende., DON PEDRO: (Gioioso) Lo ,a. SCROF.NTE: (AM&I sorpre,;o) th? Ch.e nOI' Of'"fl ali diamo il /og/fo di L'IO? DON PEDRO: Si SERGENTE: Pert110I (Bt'f",•e pau.~. orf• gli•> E cosa racconta allora allo sua gtnU? tEgl! pari• ades&O oontemJ)('rancamente a Paco, ripetendon e le: p Arole Al due pr~tl. ma 6"'nta dare II quei.le parole alcun,i ~Pte6• &!onr>e E in gu erra. n on tf ,n maf ')'Mando viene 1a no!trll ora. CAccenn,i 1ronko1 Per– . ciò cfnacuno che abllfa qualeosa nel cuore. de1•e p('n.torf' a Dfo com.e .1eJ)",1.tnue a casa -.un. alla apooa t al Jtr,lf, DI p(ltfrt. e alfa 111ndrr •· (Con Altra voce. pieno di 1tui,orcl Ma quel/o pa~/a co,ne 3tr.a,r per andare n lrtto! lfmpro\•vl& 0 mente) Tenente. ltl me SERGENTE: Non c' t da m.,raL'igffarlf. Con uno 61mlle canna puntata nel sedrre. non m-# la ,entlrej df tenr-r predlch.t. <RJ– vollo •I te:nt-ntel E lei, tenente? DON PEDRO: CGuuda f!MOe fa ~nno di non rMl"rt mole&tatoL SERGENTE: Mi corro no i b rlddJ nella ,cltien11 q11ondo 10 con cerrr.ua che: 11no. d11e, tre lo e rutti g/f altri tra poco .1famo un'fn.tnlatn di pomodori! (Ad alta voce. le• \•antlosl lmpro\'V!5amentrl Gfltlo ripeto. tr– ,if'nte: quello non ce la /a a rlma11ere c~l calmo. Si mettere\ 1fn.prottttJ.1amente a orl– (!are. urlando e indicando qui cOl dito! E Po' r !I ~dr/lo nel conr,onto, e noi._ DON Pn>RO: muro) Cfli■di il btcco! SEROE."ITE: (Lieto, ~ttO\-OCt) Sr ho par– lafo a ron,~a ,011 pro11to a portar- Jl'!T cinquectnfo chilometri quuta rnitTnglr.ntrlce n,llo ao~bnl (Sempre più acce&Ol s~ta. trnrnt,. t·0111famorrdtre chi ha rr:g,onr1 •.• Ora rorrehbr ancl'lt- cantnre1 Que.sto t trop– po_ Lei non ma l'Ot't'f a detto e~ roln:a anch, c nntarf'/ DC\N PF.DW : (Accon.scntcl L'anoiuzfo– llf', M• SF.:ROENTF.: <Scuote cAlmtl la test-l Ev;:/11$0/ lo, 11erc1ente Marino. dico: e.telll-301 Ed fo ho co,rv tutti Jrrnn o. .to nQut nrll"' une , .aal,- nf'l 1an1111e. St p ,n.so che doc."Ttf 1tnr qwf .au1 ltt1vlo. e r,retff core. co11tore_. DON PF.ORO: (Duro e qirtu..ante) E tu non -•'a' torir ,11 un palco~ Sf:RO~NTE: Un-olrntr) Si. e CO!I 0111".IIOJ DON Pf.DRO: (ScopplAndo. arwinte: tn'· to\'C>•-l Non ti pornoonare a 11n uomo! Tu .tri ,i)ltanto - noi ,tomo .10ltnnto - OA.'4.t– ~•nf r cnrnr/lti. ,1t11prator, e ootoml. M(J aur– stl mo--ff prr6 e<ufono 10,,ra di noi - e 9/oc– clono soprn di noi, /lncht r.1.11 non .!0no df'I tutto lmnutrldtff, Solo (J/lora ,oprrmo quan– to ""'""" '1 rorno tfl 11n 110ml)ucciffJ.. fe580re che lo hberuse daJ ri– morsi e dalle vsa:he paure Ma ora Il destino 11 ha post! al centro di una paul'O!a ato• rta, eul ne aono parte viva e riconoscono con doloroso stupore che non vi t vlA di uscita e cht &010 1"11t!one- 1ncompren.albllmente, !Titsora– bllmente offre a Jcp-o l"uaclta da una trapola morale teo- l,!,~\ut parte la catutro fe. Il delitto che chiude la t.ra · t:edla ha sorp~so la ttlt lc.a e I lettori ha ,ol!ev11to dl– lCU$II0nl.Ma l"audae1a poeti– ca di Andru è anche In que, sto stupendo finale'. orn! al· tra aoluz!ont sarebbe stata convenzton11le Dellne11ta In– vece In qut1to modo. la scena fln11le present• Il ctrAt.tere proprio dell11antica trA1cdla a:rccA, Il carattere dellA CA· tAr.sl cht &Olleva 111. m11terla .aulplano della poesia. che re– dlmt colla preJh'era ti aan• aue. Ed ~- - aHlunrtamo - coerente alla mtsllore Lradl- !'.~~rf:tà~ ~1~:~•h~h~r:~ lo. per I• Jl0IA de1l 1 uomml, I .e5=nJ concordi della fede e della bellezza ~ con L"Utop,o e Il Rftttr IO &erlttore ~nano aveva ormai 11nredlto una materla defini– ta, e acelto un JUnerarlo. I fe– nomeni elJco-poUtlcl della no- 1tn1 era Lrovarono In lul un Interprete letterario etitrema– mente: rt,oroso e consapevole. Ma sbaglieremmo a parlare di una aua vocazione poliUca o a definirlo uno studioso del coatume. And~a è un caso a Il Dl/111Jio è un"ope.r11 In cuJ l'arte dell'autore stlora 1 ltml– tl di una tplcltà tutta moder– na LII nrura del dittatore nella e Città morta•. le tltre cento nsure dei subordinati, la pre.senu delle forze demo. nlche. l'ln.aurret.tone della vo– ce umana. collllulscono I ter– mini di una superba analo– Jla poetica, In cui &I perdono tutti I rlterlmrntl a una pre• n romanzo ~ltter der Ge– rechtf9kdt (Cavaliere della alu.atlzta> racconta Invece la vicenda umAna dJ due ;:lo– vani e di un vecchio nel qua• dro sua:;estlvo ma lmprt.a• stonante della Campania de• vutata dalla cuerra, eaat-– tamente dall'utlll.e del 1143 alla primavera del 194-4. GU anenlmenll principali dJ quel per!odo sono la caduta del dittatore l'armiJttzio, la par– tenta del tedeschi. l'attivo der,tll alleati e lnftne l'eru• done de) VelUYIO.L"amblen– k t tipicamente napoletano, come avrebbe potuto dl&e– Knarlo la penna di uno scrlt• tore dl11.lettale: lmpreu!onl vivaci, peraonagal popolari, pcralno qualche nota folklo– ri1tlc11 n quadro è ampio e vario: mantiene una aua unl• t.l dJ aUle.aenu mal lndulle– re a comp!aclmentl formali o discendere aul plano del do– cumentarlo. Andrea; ha capi• r:: ~'it~~1:':!l:,ad~ n.~~ ~:e· 1:::!l~~:«:it.o au:i,:~~~ aenUre e da paure. Percib Il vero tema del romanz.o e la condlrJone umana: la ricer– ca di valori usolut1 cht con• aentano aa:11uomini di e.a.se – re l'uno vicino all'altro. fuo– ri dagli equtvoe1, In un collo-– qulo ,chletto e durevole. :O~u~a~~tl~tt~!~~ltr:::1~: gla di 0111, di ler:1 e di do– mani, percht l"lnsurret:lone della voce umana -.1 traduce pienamente In un Inno di do– lore e di pietà. Lo atudente unlveraltarto Fabio è uaclt.o dal carcere dl Pocaloreale per I buoni uffici del padre, noto avvocato ed esponente fucilta. n rtova• ne, sollecltat.o da alcuni aml• Ci, aveva loro tradotto qual- ~ aorprendente. Ec'll ha tentato - e la pubbllculone del teno volu– me del Dlluofo m05trerl ae e come V1 ala rlu.,clto - di DI quJ - e bl5oa:nerà ri– parlare del Dflur,fo quando Andrea avrà pubblicato 11 teno volume e gli editori lt.llanl al iaranno decisi a tarlo tradurre - di quJ alle rJ~'Z~t de1 1 Rf:t°:rhz:i &~ rechtlVkt:it, del Lfebeachoukt:I LUCIANO PER.SELLI (Contfn"4 4 pavfna: I) Incontrocol poeta . di UIEGO \TALEHI Que3te due hrfcltc di Stt/an Andrei Ju– rono da me tradotte. que,i ex tempott, In u,ia reee11tt: ooca.11one; e, cori tradotte. mot• to piacquero all'autore amico. Perciò m·tn– duco a darle 0111 tali quali ml ,on cenute allora. xrua tornard "'· Ml pare eh use J)OISanon19otrire un'Idea mt:g/io che appro.s,lmatka della tarieta tU f,plr11tlone. di to,io e dt modf della J)OUia. di Andru. e Jcworire qufndl un primo ln– co11tro dt:I lettore ltalfano CO/ potta tede.sco. La: coP110netta Alla Morte:, In/atti. espri– me u,io ,toto d'onimo i.:cgamente .stoico. un c1rl le nntlmt> 11to di rau,onata trl.steua, ,clu "udt-nte.af alla Jine, e ~ alffmprotTi,o, In una Julgid a l(;Offjinata 1peranza: U mo– NnM111to ritmico t plano ed 119110/e. U nono t co,tantemente tenuto In .sonth,a, la porOrla Alla morte Quando ml ferirai, parla a sommessH voce come R persona Hmlca, e del luni:o vlai::glo non dir nulla. Soltanto ml porgerai la mano. Non so se avrò paura quando vedrò Il tuo viso; torse da molto tempo ~à ti so. forse al tutto &COnoscluta ml stl. Arduo dire 11 tuo nome. Morte: voglio chhlmart.1 Amata. per potere nt'll'attJmo supremo dolcemente pregarti: rimani! Forse. ,·10 s"-rò pronto, l'&more tutfattorno !f:~~~· n~~~~~l~ transito, lo splendore deJl"lmmortaUtà. Epifania della luce Villa Clmbrone • Ra.vello Deserto, ma protetto da viluppi di fiori. 111& sul monte. ncl111 gra.n luce e nel vento lc1:gcro, !"antico magnetico palazzo. è aernplfce. d,sadorna. ca3t,imrntt ,urda: Joru con un ricordo di GottM. Al contrarlo. la grande od.e Epifania della Luce. nO#t: d.4 ru,o tensront ap1ntua:lr al tempo ,tu.so entur"a:1tlca e a,n. $10.IO. Nel giar– dino di Rac ello. dote Waoner ddt dari.tare e Mdi cantare le Jancfulle-Jlorl '11 Khngsor, Andre.s u1.1eg11e l tracce erranff della c.1acrti Luce :t'; la quale. a un «rto momento, «tn• bra cutiu umane forme, la,c1ando ICOr• ocre un bagliore del 1110Cal/onc /uggenU, e rofgendOlf poi a guardare Il pot:ta: e da .§Opra la .,,alla :t . Lode t tutta concftata da un impeto df gfola e di a/lanno eh.e. ineb– bria la parOla. e gon/la la fra,e e accende ff colore a.ggttttrale. Sf pt:IUG alJ'lndlmen– t1ca:bile Aube di Arthur Rfml>oud UIEGO VALERI ognuna sul suo wccolo, nel cerchio delle aiuole spogliate: cosi noi stiamo nella luce. Il capo Inclinato all'Indietro a rimirarla, Il piede alto levato come per penetrare nel suo mezzo. Ma Il monotono canto delle cicale, balbettio d'lntantl. polveri1.zando Il tempo, cl addormenta; cosl nell'atto di piccoli d~I dormiamo ad occhi apertL Ed ecco. questo \oedemmo: I: perfetto sorriso che spltndeva auurro sopra quel monte sereno era un lucente Inganno. Quando la luce prese a dlle:1:uanl e le cicale tacquero. tu Indietro li volgesti, e allor ti a.ppa.r\'e l'alcova della notte: la parete del cipressi si chiuse:. legno a leinO commesso, albero ad albero: Il sentiero riel ricordo trovava a malapena Il suo cammino nell'oscurità e: nel profumo amaro delle tombe; e t candirli sedili erano vuoti. Ma !"amico della luce non il.larda dietro di sé. Passando sopra l'ombre che rompono Il sentiero come fessure nell'argilla, lnserue con trepidante cuore la luce che svani~: anche gli basta la vista del tallone scintillante. Gli aromi delle lontanantl aiuole non lo assalgono più: pe:r lui sono Il respiro della luce; e le tracce fru11clantl del serpente sono parolt:' della luce: Nacque il 26 giugno 1908a Bre.ltwle.s..nella pronn~a di Tre:,1r1. P'lrllo di un muanalo. p~ l'lnta.tWa nel uno cllm11 fammare. CMiPl gli ,tudl ,uperlorl di german!.t.t!ca a Colonia, JtnA e ~rllno f'tte lunghi ,1e1g1 nel Mediterraneo. Dal 1937 Al 1949 vl66e C0D Ja tamlg:lla a Pn\!t. ano. ove. negli anni plu dur1 della Urannlde hltlerl11n11.po{ i evitare In peraecurlone n& Z1Ata.Ora 1•ln a Un.kel am Rheln e trucorre In Italia lunghe VA• c&nt.e. Wolk~. 60; DQ.J t1o'ff'"'lt. Qftter. "&I: Da~ fha rtntn a here! Antltt.t, ·~1. DON PEDRO: (Guarda IJ &er~nte con SF:ROF.NTE: (R(,tl'O('rd• M>Hh1imAm1o) P,r tutti I 1flaro11, arte.•.~ non Prdra. fl no– .1trn L'""'""te, tlr"r la prrdlcal Dalla palude dell'oblio e le epigrafi tronche acqulstan senso compiuto. come detti della luce; e<'!egli anche raccoglie Romanzi Bnufer Lu~Jer. 11133, nuova edttlone ·5<1; EfJerhard lm Kontrapunkt. 34: D'e 11n.,.-cht– barr Mautr, '3$; Df'r A(ann ron Alt~1. 40, ·49, Die Hoch-=ett dtr Frindt. 47: Drr Riltu der Gertchti91uit. 43 e .cuc«'6.-U\'eed.tuoni: IY.t Slnt/lut ILA trtlo«II del Diluvio> tn 3 t>ll,: Dc, Tfrr aiu der Tle/t, 411- Die Archt:, ·~1 • Dtr R"'gt:nbo-,en che urA te:rmln11to entro la prima,·era di quefit.'anno: Dlt: Lleb– c~,chaukrl. 1951; Der Knobe In Brunnen. 1953; Reite nach. Portiun~la, 1954. Racconti brevi Vorn l~illgen PJllJJlrin Domenico. '36; El Greco ,mm den Gro.ulnoul,ttor. '38 e 0 48; .uo,ellandf.,clie Noocl/e, '37: Da, Grab du t,ride3. 40~ Der gc/rorene Dlonv.s01, •41: l'lfr S1nd Utopia. ·u: 11:11 nel 19ll ne: erano &tate: nndut.e oltre: 120 mila copte_ tradot.t.a m molte lingue tor~ Il più iJ"linde 61.JOCtt.60 lrtterario del dl)p()JUern tede«o; lVirtha113 ·ur u:eite1t Welt, 43; Dte Hdulf'r auJ der Lirica •ria lnierroi:kU\'A) SERGENTE: Il pret'" no11può .aaper nulla! DON PEDRO: E no11 lo crdl eh'to non 3l~,~~~,::k;,~e!i 11 3ij,:er'8~lf~n:~~j •o~~~f ir P:~r;za[~he l dhentata &em- n-qu'em per la bamb,na t'ennero pol lnchw Ptf' p.u eh ara) Dfo c1 cono.~,. cl lta rrduto, nella nuon raccolt.a Dcr Granatap/el. ~~':;n~!:!t~~/!~b~~!.:~: 1 :::~~ ::, ";,~~ Teatro '::: 1 ~~:! 11 t:eu!g't u,~,:;orcnhoe °'t g;~nr::;. Q/0 ,ratr,lll, ro, tutti aiete p·U qrandf df quonto Tant dure~ LalJvrlnth, 5 quadri, 11146:Cf"tder,. sltte I ffa/1 di Dfo ~ E fn rol op,rn Gottu Utopia tdalia no,·eua W1r stnd Uto- 11rt,plro. tr ,1rntimrnto d1 Dio, qu,o/ ,r11t•– p1a) tragedia In $ alti rappresenlat.a per la mtnto eh" not intrnd,.mmo Jt1l1amtnt•. di pnma ,•oJta a DIWCidorf neJ 195051 f' quln- modo cflt ,,.mpr,- abl.nnmo roluto ahl>r,\O:r'" di - con eccez1onak 5UC«:Mo d• molle: fino a qutsto terra Il c1,10. la ff'llcltd prr comp11cnie t'"•trall tedesche Edizioni radio- tuW. la V 1 u..Jt2•a. la paet-. Lo sappf,itr o foniche e: te:evta:,•e no. noi tutti Jiamo ,n rfavg10 prr ll('or,r1re Die Toun.ttcn. commedia g:rott~. ruoza /e/le, drlf"utopfa E anehl! ~r qur,to. T d • . , fratell 1, sl,imo f,i guerra. Ma crtdf'trmt: ra uzioni h~°",!:.e::':~. 0 t: ;:r,:~::":·~~~ !:· ,d • [ ' ito/a n-,n nfstrl E anrh, cl tn1c..,,.Dio no,i l t U I arte :,n'! ~;;;t'f~,c!;~;tl 0 f/'~, ~!~rr,." 0 1~c~~7:~ L"Utopia di Dio, traee<fla ,•erslone di LU• 11rllo no,tra mi-.eria. 11e/l,i 110,tra tam'", nrlla c!ano Pe~lll. Edlr.lonl MoN'l"IIJllnR, i:ttn- df1r,f'rn.1fonr O-,hh1amo morfrr. r,rr com– nato 1955 prellf'ferr pPr/rttnmentr chr e noi :t 1iamo SI prevede per Il 195,5 la traduzione dr! un'utopia l'11to1ia di D·ot n.,man7,,0 R•tttr dtr Grrrcht'.9k,-ft tCa,allf'rc SERGENTE: Che co.,a 3fa11101.,Nr copi• dtlla glu.stlzia) e: dtl racconto Noi tlamo ,cc 1111'at"Ca, tenente? lo ,conunPttO. quel un utopfa. 1 o·pon,- d un prete no" ruOlt altro eh• ti- N B. Andre& ha Lradotto in tede.::.co Il rarf' lo cosa alle /unqh'"' . VuOI por/are - mulino del Po dl Ba.cchelll. di cui la Fiera r ma1arf rul'Jort alle mortt qvolcfl,o minuto. tettuarla ha dato ampia not.lzfa nei ;-en- OUARDIA: cScuo~ decl~nt.e la te4t&, Mio df"l 19S4. proteMando> No. strgtnte. noi -Biblioteca Gfno Bianc·o GUARDJA: flnRlnorch1andl\Sl d:.-tra ]fil m tniRIIAtner parla cupo e n11vel Cadono I .an,,,-,i rtl "o'I Ed io ho se1 figli in110"<"nrl siano.- ,,.,.,entr. turtr >iamhrn'" _ <Bre\·• p•u• Ml, C&-ninrt Mllo l'I~ toll0l Voolio tor– n"r" a ('(IJal O,,,.,.,f .10110 t11tti ... paanol•/ f An,.,.ntf'l r,rc'hl df'l'O .1J)'lrau1 Prrcht 10• s,m-,,.-,. 101! I s...-:POV.?'--'T&: ra\•v1r1nan,fo,.,, ton n,i;::11- i=f'0z•l Vtrch'a l)r,q11a1'fo, tf.-ntl in disparte (V~~~~;r~~;~u!~e ~:'::;~•,trl"~~-pfutto- I .aro lo 11 pat1rr ml ha prranto.. I D0" PEDRO. csw.~urr,,nrlol SJ ..tt ... VOCF. DI PACO: fFon4" lrlOÌtlN c •lm11.nl "I tono df'J corali" llrf'tnri11nn1 lnd11 1arnt1am cl'J,01t1r,1111em f't remJU'1>"tPm prteatorvm rtJtrorum trlbuat 1'-0'>I.- omn1po1,n.a, DruA Pntr-r rr F;/h11 rt ST1iritu.. Sanrtu, VOCI DF:l S01.0ATJ: (C1mtandnl Amtn GUARDIA: <Quando Paro ha lnttll'to Il c· ntt> r1ell'NIM>hl?.!One. Al ! di nu0\'0 lnln– nO<"thlata e Al l! fat.t,,i µIli \'0IIP IJ it("f:'"I(\ df'IIA C-l"'Ol'r: All°Atllf'r\AAl'-41 In pil"dl. 21111rdA con orrht ·"nu1rnt1 Il ttn,.ntl'. ln At territo domand11 q11a111t non rlt('nMY P')<, .l.lb !\e rese- 1 c111•nn•c1t1rf'lm11ndol I SF.RGF:NTE· Sfr,nor ttnrnte? Dorm,.? DON PEDRO· fE 0 rlmalito In pftdl eomr un ,;1atu11durAnlr Ia<;St)J117,lonr l!'rnert1lr Poi apr, mli,. ,;ln 1 .~tra lo sporte:l!ol Fuorof GIJAROIA; <Url11e~ un pv.u:, tenrndn la m:lo1,:"l11ttr1crntllè: ,11ant Si vtdon-, Jr tra!'"l'or'r lumlnQM') Amen - amen - amen! Al primo A~t s~:to• g1à a calare j eno ha tratto al suol muri col suo liUCChlo possente lapidi tronche, colonnine barbariche. archlmwl fioriti d'acanto. Luce ed ombra s'Inseguono S('TI7..a!IUOno nel chl01tro Abbandonato d11dcenobiti: nel puur del ttmpo luc-e ~ ombra s'lnse,uono. sfiorando un:ofagl dlrutl. sconosciuti 111nntlscnza domani. chiuse porte che non nascondono più nulla. Nel giardino, Il sentiero dclle ro,e si dilunga e dilata; ma non sente lr sue rose: come un pensiero stanco di sole ncll'ebbrerta della festa. UI luC'f' balenante ama I sentltrt IMtrlcatl di pietra dura e ad cui attira I vlandAnll. Chi di qui J)ASSA ha un senso di ali. li pi~ loc:ca più Ile:,e 111tcn-n, qunsl andasse ad Incontrare t: i;:-rRnd<'arcano c a. co,i:IIC'rlo svelato ncllR Sl<'SSRr<'Rlt;\, NRSC0,tlll pulsa la luce. c\rcolAndo r,c-r le vene del inondo: 111gwrncla arross11 d'ogni caeatura. ~la chi J)()trA mal dire ,1";1,er vlslo Il suo volto? e chi potrebbe tal vls111softerlre? Come le statue del piccoli d~I. i lampi smeraldini deJ ramarri che tagliano Il sentiero, e il canto antico dall'alto come un riso della luce: mentre Il vento gli volta sopra Il capo archi di foglie secche. Chi la luce ama ed lnscgut:', tutto In lei ritrova. come l'amante nell'amata. Egli sa tuttavia che non potrebbe ~offerlre la vista di quel volto. Talora essa si glril a guardarlo da sopra la sua ,palla; gli passa accanto e con un suo sorriso In sfiora appena. l\1a già s'apre tra loro l'abisso, e Il cuore del nplto piomba nE-ll'ango~cla. e Il suo piede. al1.ato per St:'iulrlo, Q:hì ricade. Essa dilunga. è J:là sul bla.nche,alante orlo del mare. e danza al suon dcll'onde come battendo Il 1ambure,l10. Oscilla l'orizzonte: un sottile str&to d'oro scintilla e crepita nel cielo. Un bi1rnco sauardo Ancora colpisce Il cuore d(')lo sbls:ottlto; e In quel lampo ('J:11 sa: la sacra luce! ~:ùitr~s~~~c~ ~~;S:;,lver quell'Incontro, rc1:gerc al suo 1:uardarc! 11 suo passare luc-la'dlc,tro a sé dei cerchi, del rt!Cln1l. Ma l'amore, quando slam giunti all'orlo dell'abl!50, pur ci spinge ad O!lare:, a volare con lui verso occidente. STEPAN ANDRES '-------------------...!

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