Fiera Letteraria - Anno X - n. 4 - 23 gennaio 1955

JL PROSSIMO I\UMERO CONTERRA' L'INDICE GENERALEPER AUTORI E MATERIE DELL'ANNATA1954 -LA FIERA LETTERAR Anno X• N. 4 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 23 gennaio 1955 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 * DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOt.LI n. 3 - Telefoni: Ammlnbtra:rJone 684097 - Red11.:t.1one88~098 - Pubblicità: Ammlnlstrazione e La FIERA LEM'ERAT..JA • - via d'Aracoell, n. 3 - Roma - Tariffe: CommerclalJ L. JW Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAo'\!ENTI: Annuo L. 2,700 - Semestre L. 1.400 - Trimestre L. 750 - E!tero: Annuo L. 4.000 - COPI&arretrata. L, 100 - Spedizione In conto corrente posi..le (Gruppo n) • Conto corrente postale numero 1•3l◄lC * GIORNALISMO E LETTERATURA Ancora sulla terza pa~ina di FERDINANDO '71111HA Ml sia consentito di non condividere l'ottimismo di Enrico Falqul (veda Il Jet• tore U suo chiaro articolo ne < La Fiera> del 9 gennaio) non soltanto clrcA la sorte della terza pagina, ma altresl su quella che è oggi la sua funzione sia nel riguar• di della cultura e del problemi del nostco tempo, sia net riguardi della letteratura In specie. dato e non concesso che que– st'ultima possa essere considerata avulsa dal contesto della prima e del secondi. Temo veramente che In ten.a pagina del quotidiani abbia ormai fatto Il suo tempo e che quello della sua nboli1.lonc non sia ormai che un problema rinviato di giorno tn giorno vuol per pigrizia, vuoi perchè una tale abolizione esigerebbe In ogni giornale alcuni sostanziali mutamenti di struttura e di Impostazione tecnica alla quale Ja stampa italiana non è ancora preparata. Cos1 com'è oggi. la tcn.a pagi• na del giornali non assolve plll che In minima parte a que.lle funzioni culturali dalle quali dipese a suo tempo Il suo stes– so atto di nascita. Che rtsale, come si sa. al tempi del vecchio e Giornale d'Italia> bergaminlano. quando era organo a dlf• fusione essenzialmente meridionale. Il cui illuminato conservatorismo si trovò In un certo momento nella necessità di corri~ spondere alle esigenze dl un pubblico In• tellettuale (esso era nato Infatti come l'Interprete dei medi cedi In gran parte professionistici del Sud Italiano nel primi decennl dopo Il raggiungimento dell'Uni• tà) Intimamente Impregnato dello spirito dl quell'iUumlnlsmo che fu uno del fon• damentl della cultura nel Sud. La formu• 111. ebbe non poca fortuna e venne Imitata in breve giro dl tempo da tutti gli altri giornali, ciascuno del quali I& conformò secondo I gusll e le tenden1.e del suo par• tlcolare pubblico e ambiente. Sono lnnegablli le benemeren1,e della terza pagina nel campo de11a cultura e della letteratura: si deve a essa Infatti fir~ne Y: /u~f~~a ~:::a'o~·~~::1 ~;t~t\~ ~ - la vita sociale, se esse (e in modo parti· colare le prime) uscendo da un loro com· passato accademismo hanno potuto aprir– si una notevole breccia nello spirito pub– bUco e se q·uest'ultlmo abbia potuto In gran parte rlnnoYanl nel gusto e •nelle Idee. adeguandosi per quanto ~U era pos– sibile ad una cultura più moderna. La ter– z.a pagina inoltre, pur non coincidendo nella sua apparizione, dnl punto di vista f.:tt~~,:~~~I c n~;t~\fca cg;~~~nS:,rgneeredr venne successivamente l'espressione, sia perchè In sostanza si rese Interprete del rinnovamento critico che ne segui, sia perchè Incontrandosi le eslj?enze tecniche del giornale con quel concetto di una Url– cltà che racchiudeva In un breve giro di Intuizioni e di Illuminazioni Il momento essenziale della poesia, essa favorl quella fioritura di prosa liricamente pregnante di slgnlflcatl e allusioni, ricca In gran parte di elementi memorialistici e autoblogra– ftcl che si accordava anche con quelle rl• cerche di costume che rientravano anche negli inleressl del giornale, In quanto commento allo svolgèrsl della vita quotl– dlana, di cui Il giornale stesso è, o deve essere, lo specchio e la testimonianza; e sotto l'Insegna dell'elzeviro, nel limite massimo segnato dalle due colonne d'a• pertura. non riapparve soltanto alla luce una nobile tradizione di memorlallstlcp. e di prosa d'arte. ma nacque addirittura una nuova saggistica nella specie di scritti critici concentrati al massimo, condoltl con estremo rigore ftlologico documenta• rto e stlllsUco e nel tempo stesso muniti di tutti quel pregi di accessibilità e di comprensibilità (bastino I nomi di un Cec– chl, di un Gargiulo, di un Pancrazi, di un Praz. di un Belloncl. di un Borgese, di un Longhl. dello stesso Croce, quelli che cl :rnJg;1u:~:laa~~a~f:~~;~/eh::~~~~~ di Informazione. Ma nel tempo stesso esse Immettevano gli scrittori nel giornalismo. ponendoli a contatto con I problemi del mondo moderno nella loro concretezza e drammatJdtà nella veste di vta~gh1.torl e di Inviati speciall. Aggiungerò che la col• laborazlone di ter7.a pagina è staia sino a Ieri per la maggior parte degli scrittori Italiani se non l'unica, C<!rtouna delle più notevoli fonti economiche, che li affran– cava da secondi Impieghi o da professioni dispersive o comunque estranee alla cui• tura. Tuttavia se questi sono gli Innegabili meriti della terza pagina, non sono man– cati Inconvenienti e demeriti. Anzitutto quello di otrrlre. specie nell'el1.evlro, assai poco respiro alla scrittura: un'Intera ge– nerazione vi si è chiusa e talvolta conti• naia anche quando sarebbe stato piò utile e rispondente a vocazioni narrative più estese e concrete dr svolgersi liberamente al di fuori di ceri! )Imiti che, Imposti dallo spazio, si traducevano In limiti di stile e di espressione. Si aggiunga che J'el1.evtro ha In certo senso alimentato pigrizie ed estetismi di un frammentismo e di un esa– sperato formalismo che, tutto ~mmato, all'Infuori di alcuni casi veramente cc• cellentl, ha anche cresciuto non poche mediocrità. Comunque. la terza pagina ha. corrisposto anche a una richiesta del pub– blJco, in modo particolare di quelle cate– gorie professionistiche che, In Italia. do– po gli studi universitari, si tr ovano s ban• date e senza guida. ma nelle qu11.II lutttt• via la cultura rappresenta u n'aspirazi one tuttaltro che dlmenttcata. Apparentemente il J)Anorama delle ter• ze pagine Italiane non sembra mutato so• stanzlaJmente da quello che era dicci o quindici o venti anni or sono. Per lo me– no non lo è se si guardano I grandi or– gani di Informazione più o meno Indi• pendenti della Penisola e delle Isole; non è mutala sostanzialmente la loro struttu– ra, Ja loro Impaginazione: l'elzeviro, Il centro panina dedicato In genere al ser– vizio detrhwlato speciale, la spalla di co– stume o di varietà, In basso le varie note corsivi e via discorrendo. Eppure ogni giorno di piU se ne avverte la rratultà, la mancanza di presa sul pubblico, la loro Incapacità di orrrlre al lettore una guida nel campo Intricato del probleml del mon• do moderno. La stessa letteratura vi ha un riflesso assai relativo e spesso sfuoca• to. A parie alcuni grnndl giornali che conservano una collaborazione scelta e di Indiscussa autorità (e si contano In tutta Italia sulla punta delle dita), tutti gli al• tri raccolgono un vario collettame di me– diocrità e di Improvvisatori al quale assai rare volte si allernano scrlllori autentici. anche se di secondo plano .. Ma alla mag– gior parte degli stessi grandi glornaJI manca una concezione organica della ter• za pagina. che accoglie spesso una colla• borazlone scelta col solo criterio della no– lorletà e prescinde quasi sempre da ogni affinità Intrinseca sia sul piano della cui• tura sia su quello della Impostazione del problemi politici e sociali di carattere ge– nerale dal quali oggi assolutamenle un giornale non potrebbe prescindere anche .In questa sua parte meno direttamente politica. SI dice questo naturalmente a proposi• to del giornali che non sono di partito o che non sono Ispirati da un delerminato partito, anzi, direi. addirittura di tutti I giornali non marxisti (fatta eccezione di due o tre). anche se organi di partito. Dall'altra parte la situazione è ben dlver• sa, anche se non è eccessivamente rosea: le terze pagine marxiste corrispondono In genere a un criterio di organizzazione della cultura che non è cerio accettabile da coloro che non sono marxisti. ma che tuttavia fa si che esse appaiano al lettore , seriamente Impegnate attorno ad alcuni problemi essenziali del mondo moderno e capaci quindi di aprire al lettore stesso la strada per una loro comprensione. sia pure da un determinato angolo di visua– le; esse Insomma vogliono essere quello che non sono le altre: una guida. un ln• dlrlzzo. Bene o male esse si assumono li compilo di portare alla cultura le vaste masse proletarie dei loro lettori sino a ieri quasi del tutto avulse dalla cultura e ve le portano prospettando I problemi della cultura al lume della loro Ideologia, e al lume di quella ldeologla additandone anche su un plano polemico concrete SO• luzlonL no~h~a~~te 0 !\:.n~~~la~~a11~: e spesso Intelligente impostazione cultu– rale della stampa marxista? Nulla o qua– si nulla, se si esclude una polemica spes– so marginale, condotta più contro gli uo– mini che discutendo le loro Idee, e se si esclude altl'esl un eccletlsmo attraverso Il quale si vorrebbe esemplare i risultati di una cultura retoricamente libera, In real• tà tutta ricalcata su temi scontati, una cultura. aggiungeremo. che non è più una cultura ma solo un simulacro di essa. E' un fatto che proprio la cultura è or• mal uscita dalle ten.e pagine, che aveva– no appunto una funzione quando attorno al giornale si raccoglievano determinati ceti di lettori che oggi non sono più gli stessi perchè Il giornale si rlvolge a mas– se sempre più amorfe e Indifferenti. E' significativo a questo proposito come le i,,tesse terze pagine marxiste dimostrino stanchezza e perdite di conlatto, e come Il loro stesso pubblico sia Incline a giudi– carle (come dimostrano alcune recenti lettere di lettori a un organo comunista) con una certR severità: in questa nostra epoca essa tende 11. !ornare verso le sue specializzazioni, ad u~lre dal facile e spesso falso Illuminismo. a liberarsi dal– l'equivoco di un'Immediata accessibilità. Non che li giornale si escluda dalla cul– tura. cl si Intenda. ma Il giornalismo In• comincia a rendersi conto che Il suo, rl• spetto alla cultura. non è più un compito formativo, ma solo Informativo, o, al massimo, polemico per tutto quanto con– cerne quelli che sono I riflessi politici della cultura stessa. Aggiungerò che gli stessi scrittori tendono oggi a disinteres– sarsi sempre più delle terze pagine. sia perchè è vcraml"nte chiusa l'epoca dell'el– zeviro e del capitolo (e sono tuttavia d'ac– cordo col Falqul ch'essa è stata una no– bile epoca. ma ogni epoca ha Il suo modo di esprimersi} ed essi aspirano oggi a un plll ampio respiro cosl nella narrativa che nella critica, sia perchè la collabora– zione di ten.a pagina non pu0 più rap• presentare, 11.ncheper li mutare delle e!tl• gen7.e connesso al tempi, per essi quel vanlagglo economico che rappresentav,1. per Il pAssato. La terza pa2ina è dunque condanna 111.? E' difficile dirlo: è ben certo che essa deve rinnovarsi. FERDINANDOYIRDlA Fldor Solorub iblioteca G"·noBianco / A pag. 3, 4, 5 e 6 GALLERIA DELLA CRITICA ITALIANA Rohertò Longhi Scritti di: FRANCESCO ARCANGELI GIORGIO BASSANI · GOFFREDO BELLONCI • ATTILIO BERTO– LUCCI • GIULIANO BRIGANTI EMILIO CECCHI . GIANFRANCO CONTINI · RODOLFO PALLUC– CHINI · ALESSANDRO PARRON– CHI· MARIO SOLDATI · PIETRO TOESCA • LORENZA TRUCCHI e CARLO VOLPE ~ un'Antologia di ROBERTO LONGHI IL NUOVO ROMANZODI ANNA BANTI Allarme sul la(lo C'era da Indovinarlo che, Un.amateria che è stata tniracol.osamente glone che questa assai dllfl• [~~~re~~: v:~~~:~~ 0 1~em~ riscattata dall'interno, con un dono di in• :~~/:l 1 ~~ent~ 1 ~,viJ~~~;,_:~ ~it:.1~~8.° 1 ~~ 0 nf~h:~~.:a: 1: telligen.zae di calore artistico che, si può ~m:~~fovnoe ~~: 1 1 ~:>~ &,~ ~~ 1 ° ~~o":t~:.1e~ ~~~t~~:~oà dfre,. fonna il vero contraltare al ~iuoco nell'episodio dell'ecctdlo del I suol generosi senllmenll sordido e mutevole delle strane vicende o:~a~:~dJ~~~e Jr ;:::rrein dc:r! (non diciamo Idee. che la cosa la campagna. Oppure si pensi avrebbe un altro senso) sul * al viaggio di Onorina, al suo tema della condizione della cosciente acquisto della finta ?. 0 ~~io~~~~~t:r!ann:i~:;e;r. di GIA(;l~TO SP.tlG~OLE'l'TI ~:i~~ 1 .tt~j~ag~n°n!1~~~~ maste a fennentare In dlspe- eia! a portar fuorl PaoHno cl rata solitudine, le lnsofferen• riserba. l'autrice ricorre alla ventare cioè un discorso a se furono beUe giornate di sÒle ze e le geniali ribellioni del prima persona e allo stato di stante. cOAtrulto su plausibili e lo sistemavo la sua cesta su suol penmnaggl maggiori (la animo di atteaa del-la morto, o dlscuublli ragioni. Perchè una carriola rustica: si accor• Artemlala del romanzo blo- In cui veneono a trovarsi tre ciò non accadesse, non basta geva delle nuvole e le saluta• grat!co. Lavinia di Lavinia occulonall e compagne> - va che alle tesi preordinate, va con la manina >l. Qui ve– f"IIOita, Cecilia De Gregorio più una quarta. la cui cspe- e perfino anticipate (come: ramente si capisce quel che de Il Baatardo) chiedere alla rlen1,a è data come tesi ag- nel dlalo&hi clnqueccntesch!J succede a un narratore qua11• scrittrice di e fennarsl > per gluntlva e di <scioglimento>. l'autrice opponesse, lmpleto- do non vuol plò glu.stlflcare aver già detto troppo, slgnlfi. alla fine del libro. La cornice samente, Il distacco di t·utta nulla. gli basta guardare D cava forse sottovalutare Il non è che un espediente psico- quella parte di se stessa che auo personaggio. lasciarlo vi– suo autentico fondo moralisti• logico. Quando la Bantl \'Olle guarda alla realtà; occorreva vere, e fare I gesti, pronuncia• co-aoclale e dare a quel sent.l• rlcreare Il personaggio-tanta- che la sua operazione morale re le parole che vuole. Che t menti un carattere di velleità. sma di Artemisia si servi del- fosse al tempo stesso verlfl un'arte assai rara. n narra Chi pretende che ogni libro, 1'11.tmosr~ra tragica di Firenze cante e nascesse dalle cose tore che non si preoccupa più ogni romanzo In Ispecie, del). al momento dell'occupazione narrate, In presenza di esse. di niente, neppure del guo ba poter rappresentare un alleata. Qui. Invece, c'è la Insomma Il bilico »I cui si tro mestiere. e nuovo> Interesse per chi lo plumbea e pomeridiana scena vava Il romanzo. In qualsia• A proposito di me,Uere, ri- ~:t~~~~~~•:oennah~8 ~a~ ~~~l!! f~x::.ns~ 1 1::tro~::;~~~,e~~~ ~o~~mr~~~~·o:~n~:'tC:~r: 1 ~ ~a~~o~ai:~: 1 ~~;~~:J'~ molto della vita di. uno scrlt• annuncio rn.dlofonlco. una ml• rlcolotltà. verremo a raffor- la questione della lingua. deJ tore; e stenterà qumdl ad af• naccla non ben precisata di zare l'errlcacla del risultati ton, stilistici adoperati dalla lerrare Il senso dell'opera uJ dlstryzlone. Mentre l'albergo. raggiunti dalla Bantl. Mal Banll. ln funzione dei peno– lima della Banll: Allarme 11,, In preda al caos. si vuota. le forse essa si é trovata dlnan na2gl che raccontano. La lago (edita da Mondadorl nel• quattro donne. che non hanno z.i a una materia cosi facile struttura del libro Imponeva, ~~aT1~~t~~ :g~).n~~:a~~;;! ~~~l~~!~~~u:a ~~:~::~ ~~ : ~:tf-~~t~~: ~are"rt~n:: ~-cc,!~-d~n~a~a1;;::ta~fr~ una volta si parla della con nlscono per parlare di se stes• gllamo dirlo chiaro. di dlscor- distinte penone, che, realisti• dizione d'lnferlotilà della don se. Qui cominciano. difatti, le na. e se ne danno altre ·analisi tre prlnclpali narrazioni. e e denunzie. veniamo a conoscere la storia Come a secondare Il suo gu di Katrtna. la donna nordica ~~°n:~o~r~c:~1~~~~~~;t~l~I ~i1p~~PrnaCa~::, st~::~a~~~I; la con la Steln - che la Banll di Ottorlna (e la donna dal vi• cl presenta. E per rendere più so rosso>, e compunta e se– concreto e detlnltlvo (ognunQ riA>); e di Adele. (e la più so– è costretto a mentire dalle spetto&&e chiusa>). Si capi• circostanze) li lungo atto di ace come ognuna di queste vi• '---::::::::::::::::::::_-::_-::::_-::::::::::::::::::_-:::::::::._••cc_u_,_•_ch_•_•_gn_1_conlesslone ~n~T ~~b~o~o~ntI~~:lt~g~i clHcuna. e E' parente un ma• POETICHE IN AGITAZIONE * .Alcuni casi di poesia: 2) A.va1.•na, Del Ho Fortini, Sinigaglia ... r~eti:i: ~:::;::~. 1to terribile pare11te lo \ ·ed.re – mo presto lncarnanl I n al• trettantl uomini dal tratti In• quieti, macchinosi e Incerti quanto plft vorrebbero appa– rire semplici e vllali, circon– dati daWerln densa delle pro– prie ambizioni. delle proprie oscure faccende, e In preda a precipitose fortune e dlslllu• slonl. Chè ognuno di e-ssl ~ un falllto. Legate al loro carro con un provvisorio appiglio. mal Interamente unite e mal staccate del tutto, ecco le tre protAgonlste Illudersi. sbatte– re, lncAppare nel guai, tor– menlanl sino alla fine, senza veder risolto una volta da pa. F n· · uù h • . pf al . rt a pari U buio problema del• fa, ~1~,nlic:ti :~ttc~~~~ ::;,to~;,7 %~!.~ c:i~r~~;:.et;~ ;:~a. ~~e:i1~;~mol.a poe1na !: ;t~~t~n~~~:~:I: ;:'obtr~dcoon~: nltà una !Unf!a no_ta cn~ica t!ntativo che. in quc3tt ver31 Candida replJCa; e a fa"!)• pili, eppure Incapaci di com• :~::.~ 'if;rt/:t:e:3~~ ;iiz 1 Jh6J ~aa::;~; t~erl~r:r;~r:.;-[~i ~':-tf:rt: r:n:.?:e~t~:~ 11~1 !i. promettersi a Iondo, però il gh,dU10 31ll 3110 od,oamato 3ono diver 3 ioni capoti<>lgi-tllra: nel 3enso ci~ che il sempre in cerca di una rlspo- coetanco, conta qr,el che dice 111.entirotture· 11w a tirare più delle volte la 3 .,a poesia sia purchessia al destino che Anna BanU o tace di 36 3teuo. lo ton~me com~ gi()' in. Foglio non t) ,e non il rimedio alla hanno accettato. e n destino qu~r?: ~~:;r:c,~e:::ct:trro~ di via, zd poe3ia non ò che ~~ro. c ~~it!·; J:ft'~a~ l~ ~!~::t~n&t~j~C: ~ ~io~~~ ~:iim~~~eo;af1~e lr:~'Te 11 ~~ ~~rnJf et;::1t~~ersr:n~o~ po Jontano; certo, meUere a ■1!:!1111!1~~ fatto che U fare 'J)Oe3ia t per un movimento e lasciarlo sta- come stanno. I partlcoalrl più ed effe\ti assai dissimili. ne.I confronto i due, aarebbe un lui un dar prova che qualche mare nell'lmmobllltà con1ue- avvllenll, le crudeltà meno colorire e nel d~crlvere I fat• ::' :::ne~~~ ~:r,~!i1~1i: ~~~ ::e;,rx;, c;;::;:g~7;od~ ~: lu:!~:;~~tC.. ~~a;~~.c~:i~ :~~:~.I.I~~?l!tds~:~~t3o ~~ti~ ~-k~i,i~!l(Ji"~~,a~.:t~~~! amo, non 30ltanto poetico, ri • mo3tri • della et1lt11ra; buona volontà, quindi, fAIII gli occhi con quell'Indubbia la mirabile analisi di Conti• t(!nto in L11:-iche ae ne con- ma ./J proprio '!' 1eatoauo c~n- sce per Katrlna, come lo sfor• fresche7.2.11 che hanno le cose nl), era, come si espresse l'au- ~•dera.per una alla c9eren.:a cevire la poe3ia come.un /io• zo dell'atlesa e della e colla• truci, I medesimi fatti sareb• trlce, quello di <Immettere morale 11 n p roaec11toreanche re atLpremo s a 11perstits , eh~ borazlone • giunge per Otto- bero stati sutflclentl a creare nella palude bastarda dell'Ila• l~. dO! ,lo.da tempo rio.>$ ne t C<?"f 6rma che •eoa. non gh rlna al grottesco e disgustoso li solito morboso e clima>, In- llano letterarlo ln corso, vec- }'::'t ~t}~ n~.{~,~:.,~.t~1~gn{~: ~!:n3 0 ;!,~~; 1 g 6 ~;f~~n;/ 11~':; delitto della finta maternità; terrotto e punteggiai~ da c,hle e potabilissime fonti d~l- pevoii 8 con tutto il meritato oolonM ed 11 na obbedienza che è pure, a suo modo, un qualche paroletta ne ll orec- l uso popolare nostrano>. NeJ dirittd ad eaaerloJ, quanto tn cultltrale, ancorcM eaaa gli fatto eroico I: cosciente di chlo, quel senso trito e lnut.ll - successivi ra~ontl della Ban• :e~~~~! c~ibtfet~~rl~,a~~ !:. r.~t~~~% ;t,:;! 0 a 1:r::c:a1: ~~~:re 11 ~a~~;!u~:nid 1 cl~~I~ ~:r1~e l~~~ris~~ 0 d?o;~f s~f~:i ~~~1!~nc~ ~V ~\\~~~,,c.f:i51; :!,~~a / 11 ;,Zbt:! 0 1~• na"ci !:'c~ 1 ~ 1 J:~·ac::11r.:J:1;::a i~ ~~d~!gW'1~~f1tta di que ti~ta":!~ 1 ~~~;~:- che questa :~. t ~1;,e~r:s!!~~'\1~a~~ tt&arne le armi. Né que3to t f11ga romantica, .re la aua è, Mogli e lnutlll >; si è lntan• materia è stata mlracoloa:a• te-re dimostrativo, e l'lmpe- ,,,,. addeb!ta 7>0lemico; iJ una come è, 11na {"9!1 chf! .3i at• to disegnata l'atmosfera per- mente rlsoattata dail'lnterno, gno rlmane tutto affkiato al· f:t~!~,<:/~~~=i~~~c?::,o~: 1 ~~~ ~ 1 ~~i~1te!l;~t!'"r~a:d~,iott!:~:. ~e~ a~I ds~l~a r!~~~~~:~;: :imc:l~~o~~tl~~l:t~~~~~zau~ ~-~~•e ~ll~r!~~t~aJ:av~~ buona pac~ d_1, tutti, /tL q1ud• dC?mar:e&3taclteJdell Ehio rd se lei ha scelto tre casi-limite, episodio all'altro (e specie volta, a lei che, da acrittrice:, che coaa di pu, ..,J vale anche di Poéslc lnvo.lontalre et ~ proprio per evitare di eludere nella prima parte di pagina si separa dalle cose che ~Ice ,,~~&~1 ap110rti dei a140ianta• sie lnte~tlonelle: eLes vérl• I termini della questione. E In In pagina}, si pu0 dire, fonna La lingua è una 1entatlone· Il Mfl., Set1.za coinvolgere il di• GIANCARLOVIGORELLI questo sforzo. la sua !allea di Il vero contraltare al giuoco GIACINTOSPAONOLETTI 8 cor 3 o, l'eaame di Una facile narratrice poteva sconfinare sordido e mutevole delle stra• alleg1.1rla ,naneiene wttavia Dino Del Bo (Continua a pag. ZJ nella saggistica morale, di• ne vicende. Per non a.ltra ra• rconttnua a pag. Z) Poesia russa del Novecento SI /anno. nella &torlad~ll'anima. Incontri ,mnnorabUi. Uno di que&tf fu. In annf Qfò. lontani. il mio incontro con /a poufa ruua de/ Novuenro, che avvenne nella sta~a– .studio di Angelo Maria Rlpelllno. Egli abl· tava al/ora a due paul dalla mia ca.1a. e cl vedevamo con Jrequenza. I temi. t dlcia- :;~,J~er r~~ :~:-'ffl~~ r:~:~~ 1 ra,e~:n~ti 1 ! ratt,ra, e ,opraUutto la poula. Anni di lnl• dazione ptr me, e anc11eper lui ancora di primo tirodnio ddla letteratura. La1·orat:a alla ,ua tul mila J)OUlaruua del Noce– cento e mi dat:a a .sagaiarr /t br1oi0le del auo 1à1,oro quotidiano. g11abboui delle aue ttr.rlonr. lo non con03«t:o che qualche riga df quei poeti. e fu emoii anante il contatto cOl loro mondo rutilante, fa1to.so . ma/inco– nfco. Alcuni di e1ri, J)OI to rnati a in contrare, mf rimauro fn cuore: Blok 1 Paattrndk, E&6nin. / /rutti più aucco.tf . si &a.matura110ntlla pazienza Do po Oltre d ltef annt dal tempo dl cui parlat'O. l'antico laooro di Rfpellino _ proJondamente rinnovato nella ttruttura. ntll'equfllbrio delle parti, nello 1teuo gudo col quale .tana tcelti I pottl. e del poeti. I tt.tti - 1 ede la luce in questa antologia della poesia ruua dei Novecento che viene ~,::rr:~ne~i~ea'beu!~°d~t &:tr/~!-~:~ ;!,g~;; tf1ntrodu..t1one.Oltre cinquecento di J)Ota!e di q uarantadue poeti. abbellite da venttquat.• t.ro ritratti e caricature. e venti pagine di note , venN di pro/lii bfograflcl, $ti di bibli9- gra/ia, fanno del libro un·opt:ra monumen– tale. uunziale, unica - che io Jappia - . ma che allo attuo tempo i eccaionalmente mantggevOle.avvincente. 1lmpatfea. La ahn– patta na,ce dal carattere particolare della introduzione. e dalla qualrtd dellt verrionl poetiche Non ha alcuna autorità per par• 1are di quute. euendo lingua e letteratura ~"t:n~trdir~~ ':lam::t::::~jd~vr:. 0 ;ce"~ ~~~re":z~1o ! !:U:.hbe11·%~~~io~~~~;;; 1~a.°rt:,~~~ 1f!!f::tn~:; ,: /;~u~~a d~~~j si muovono vft-e, l!ere; non &ono ,tmboll. né ~~~fo~:~:t~/r;;;;1r':J,::1:~a~lt~c~!C!~ e;i~t/1~ poeila. E' la loro ,toria vera. retmente e malfnconica. mat /a /oro .storia e mble matl• ca. che vi 11legge. Se 1imbolo c·t.. U.to ,ca• turi.reespontaneo, inevitabile. dai / atti. d alla storia; non è mal cOlontario né cwtruito. Sperando che pos.,a in qualche modo ier– i;ire al lettore non abba.ttonza famillari,uato con 1a ,:,oe.siaru.s.,a, in gran parte ignota o mal cono-'Cluta, ,er,uirò nelle lln u eue n– zfall l'introduzione, Eua prende le mos.te da Vladimir SOlOtl'tV,prtcur.tOre del 1fmb oll– &mo, il cui accento vilionarlo e cosmico e f nf miti d ell'Eterno F emminino e della SPo&aEterna anticipo.no Blok e li .ttto cele• &te t ardente mt.ttici.tm.o . Quella di So/ov'ev !e~òn~•1:r:taa~ 1na~e<;.nJe:iadia11·~e:,.41J,n"iooc: a un grottuco .shakespeariana. la tendenza alla dtrlaione della Jigura del mi.stico. che preludono ancora a Blok e olla tua lirica divt1a tra il .tOgno e l'ironia. Ouen·erò che . alla Jlne dt ll'Otrocento. la .situazione della poe.siaru.ua t, ,tranamentt 1lmlle a quella della poula 1 pagn.ola di que– r,U anni: mentre presta ancora un pfgro orecchio alla 1-oce /foca e fmpoetfca di un Natbon (in Spagna erano un Campoamor. un NUila de Aree). e.sia ,,iene .tcont'Olta t 101/t1iata in un'aria diver,a, rettltuita a ,,e f::;'g~•a ~f 1ch%0 !~m~nc!fer~1f~~l~t% c;::rai~ tutto un uomo, il nlcaraguenaeRubén Dorio. In dieci anni il limboll.smo rus.soropra/Jtct lo ,cherno del critici datroreochio male av– reuo, fondò rlvl.tte, dominò la teena lette• rarla.. lapiruto, .speefe nelle $0luz:(onttecni– che, at decadenti,rno occidentale. SOlou·eo acopri tuttavia nel .suo .spirito ntt&o e nella dta del 1uo paue f motlt•i e f temi del J>eJ· J1ml.rmo e del tedio. ai quali reagi con la lnven&ionedi un mondo trreale e neoroman• FRANCESCOTENTORI <Cont.inut\ a par '3) \Tladlmlr MaJakoTlldj

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