Fiera Letteraria - Anno IX - n. 44 - 31 ottobre 1954

LA FIERA LETTERAR Anno IX . N. 44 SETTIMANALE DELLE LETTERE-DELL ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 31 ottobre 19~4 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 * DIREZIONE, AMMINlSTRAZlONE ROMA, VI.AD' ARACOELl n. 3 - Telefoni: Amministrazione 684097. Redazione 684098 - Pubblicità: Ammlnl1trazlone e LA FlCRA LETTERARIA> - via d'Aracoell, n. 3 • Roma - Tar:lffe: Commerciai! L.. 150 Edltorlall L. SOal mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 • Semestre L. 1.400 - Trimestre L 75C - Estero: Annuo L. 4.000. Copia arretrata L. 100 • Sl)Mlzlone In conto corrente postale (Gruppo li) - Conto corrente posi ,Je numero 1-31426 Vincenzo Cardarelll Dino Buzuti SULLA SCIA DI E. A. POE * PAULBOWLES o dell'evasione La capacità di dar vita a numerosi per– sonaggi, unita a un certo impaccio nel fisolvere il loro destino, è una delle carat– teristiche di questo scrittore americano di GIACOMO ANTONINI Dl Paut Bowles s1 è fatto unico protagonista nel suo trl– apesro Il nome citandolo fra ,te duUno. Ciò disturba ape. SU autori amerlcanl sortl ne- cle In • Let Jt come down» più gli ultimi dieci anni come uno elaborato e corale n~l'implan– de! pili raggiunti e gjà arrer- to d.1 «The Sheltertng Sky • matl. Del due romanzi finora Salvo Nelson Dyar tutti I pro. da lui pubbllcatl: 1The Shel- I.Agonisti rimangono In 80Spe tertng Sky » e • Let lt come so qua& dovessero ritornare ln down,. abbiamo lungamente un ulteriore romlUUO. A Cardarelli e Ruzzati il Premio"Polimnia" parlato In occasione delfuscl- Questa singolare capacità di ta del secondo. Divers.l tra di dare vita e rille\·o a numerosi loro come Impostazione e fat- personaggi assieme •ad un certo tura essi hanno un"unltA di to• impaccio dinanzi alla neCCMl– no, di 1tUe lnteao non soltanto tà d.1 risolvere quindi nel qua– come &erlttura, accurata. pun- dro del romanzo 11 loro desUno gente. personale, ma anche CO• ~ una delle caratter1st.1che di me approccio, penetrazione pel- Paul Bowles. Egli è indubbia. oologlca. visione degli uomini e mente un artista, un narratore della vita. Ne l quadro della di non comuni risorse. cuf n&.JTJtlva nord •amerlca.na del manca per ora la ton.a dl af– dopo guerra Pa ul Bowles è per front.are la soluzione arditi eccellenza 11 romant:lere dell'e- GIACOMO ANTONlNI Il poeta e prosatore di Tarquinia e il narratore veneto hanno vinto « ex aequo » il Premio Polimnia per la Prosa . A Giulio Caprin, il Premio Erato per la Poesia• A Belli il Premio Clio 1,er il giornalismo , astone. cioè Quello che finora ha meglio interpretato 11 deal• derio di tanti giovani america– ni. turbati dalle esperienze di guerra fuori del loro paese. dl varcnre l'Oceano e cambiar mo– do di vita. _(Continua a pag. Z) Paul Bowle, REALIS~IO CRISTIANOREALIS~IO ~IARXISTA * In « The Sheltering Sky » Kit e Port More.sby. una giovane * Queat"anno ha portato lnoute not.!:Ue pe,r lo &torico Premio Bagutt.a.. Il Premio Viareggio, a sua \'OH.a., sta dissipando la sua già ecel– lente !ama di Indicatore dJ valori let.terarl. e Il suo sempre più definito colore polltlco trapela d1sttntamente. attra,•erso Ja pletora dJ commissari e dJ vtncltorl. Premi e concorsi dJ diverso calibro si so· no susseguiU durante tutta l'estate, e con molto disparata tc:-:.~c.. Emerge fra tutti a lnJzlo di stagione. 11 Premio Strega. Assumendo una forma elet– torale democratica. 1n un e lettorato d1 crl– tlcl &rt.lstl e scrittori questa ma.nl !cstazlone è preminente per la sua o rlgtnallt à. e at• tr&\"Cr&O d.1 essa 11 ceto Intellettuale !tallano designa dall'interno JI libro più slgnlrlca– tlvo di un'intera annata. 80 ~~rò~t :=,~1~ ~:\~eft:ùC:tesi attengono alle modalità tradiz.JonaU, con una g:turla ed una faooltk di parteclpaztonJ molto aperta. hanno quesl.'anno ou.enuto un particolare rlaalto 1 Premi Valdagno ed I Premi Napo11.E non M>ltanto un risalto di ordlne economico. essendo I due · gruppi di premi con la dot&lone plù alta di danaro. ma un'effettiva importama. cd un notevole equilibrio. nel designare e ribadire certi va– lori. I Premi Valdagno da tre anni, ed I Prem.t NapoU da quest'anno, cercano evi– dentemente. non tanto di scgnalare al pub· bllco la novità di certe opere di recente uscita. quanto d1 celebrare. attraverso l'at-– tualltà d i quelle opere: la figura ed Il sJgnl• flcato di uoml.nl . che stanno destinando alla letteratur a o all 'arte tutta una vita. Abbiamo sempre 505tenuto tale posizione letterari& d1 CardareUL E. oggi. facendo ancora una volta strada della sua prosa. non pos&Jamo nascondere la n06tra soddisfuio- :~~C:! ~df~~l~j :eh~a~~Pft°to~ no ad esso e sul quali puntare. non deve di· mentlca1"51 di essi. quando occorre. per del ~~tap~~~o::v~~an~tr:~~c1U1 e~ che di alcuni gruppi da caffè In quanto s1 ldentlfleano con certe posizioni comuni. La Premiazione del Premi Pollmnln. Er&to e Olio è nvvcnuta nel saloni del Palazzo Rea• le di Napoli, Hanno parlato Il giornalista Alfredo Signoret.ti. 11 critico Mario Ste.!anJ· le, ed Achille Campanile. enoomlablle pre– sidente della Giuria del Premio per la pro– sa (ed è una grade,·ole sorpresa che ta.lvol– ta gli umoristi, abituati a considerare la !:. 1 ~0 u~~i p:~~r:C::rtt~: . rie letterarie di notevole rendimento). Oli altri vlncltori e segnalati del Pr emi Na poli finora aggiudicati. sono tutti o qua.si del nostri apprezzati collabor&tort. P er la c ro– naca, essi sono: Renzo Blaslon cd Enrico Sacchetti, vincitori di due secondi premi per la prosa: Angela Padellaro. Laurn DI Falco. Milena Milan!. Piero Santi. Ferruc– clo Mariottl, Pietro Visconti, Gino Tlbal• duce!. segnalati per ln prosa: Maria Luisa ~~~~f' vrr:~~1.° d?::~drr p~I~~= poesia; Luigi Barone cd Antonio Pugliese. premi minori per Il glomallsmo. ooppla appartenente all'am– biente elegante e spendereccio di New York sbarca in Algeria e penetra nel Sahara oolla ape. ranza di ritrovare attraverso e. sperlenu spericolate. seMazlo– nl forti ed Ignote 11 senso del– l'eslstema. Il desiderio e la gio– ia di' vivere. una verginltà mo– rale qunsl che Il rtunbca rin• novandoll. Purtroppo nel Sa– hara Port trova soltanto la ma– lattia e la morte. Kit fa perdi• ~7~neA1 1 \1dif':!1i~n:u~1af 0 ài I due wersanti del naturalismo I • "Cronaehe dell'oU11.,fone,, di G. A. Cll,otto • "~re raeeo11tl,. di Gfo.,annl Arpina clelo auurro che cl protegge non vi è che Il caos e le ntte :f:= :..,:"~.~':."'.1»"f~ di GIANCARLO VlGORELLl ;~O'ft~,d~•~ro l'amara COJielU· Il~ t r:lle '#:,r.Jt11ftm hira'. itcollo"unb qaaUa parte'flfd!tdt, a - leitolll'~ coi!c:id:~ ~~~l~eì':o~ ~~~: :~r:~r:nedosomia~ :,n 1:::i:? ;- s::;: =:~r1n ~:a~tfo. m,:.e: r/j~':utta,;ous:::::-~a;:. caM!ere In una grande bftnca :::. "C: :m:;;:4;, t=~:::;, :~~~~v~~a 1~:a;: ui:,n ~;~i ~1~ 0 ,~ol: 0 r;J: 1'/:'·m:~:'ai~ ~!.,~~:nz!or:~go~:.ei-:~o~~ :fon~~ J:t//:en~7t1 Jia:3:i~ :1 1n~e:t~1e~ia;ge ~~:~ ~~ ~,~:~ :·:;~;- °an~u'f1U:C: 1 . ~~1~~C:Ot~l~ra~e:~e ~ no, gid troppi torcono addìrit- r>fta grama. ed ogni ritorno. ~e~~: ?:ai:J~14;/:;~fi!tn:i 1:i~ nanzi a aé, approfitta della tologta • da Rou.,uau a Ka- prlma occasione per partire PCJ /ka ». mu.strando i brani .scel• Tangeri de&lderoso di una vita ti come altrettanti brandelli di Intensa cd anent.uroM. Ma quelfc io>. che è senz'altro fl nella corrotta società OOQnopo. persori.agglo piU deleterio. o lita di Tangeri l'Ingenuo ,une. pfù ,uper/luo. di un romanzo. ricano s1 trova presto Invi- Da not, a euere glruU la achlato ln una serie di torbldl prtrna data da /ì,uare pa que- Jntr1gh1 In cul dopo un mo- ,to ritorno dovrebbe euere mento di perples&a eeltazlone quelta dell'1Ucita improvvtia. ~~et~a1~0:~~j~uid:if.~: .,. ~cfi';~~~tJ ~j~:t:tg;: 1;~~ Perciò. cl è s tata particolarmente gra– dlta la notl. .r.la che uno del Premi Napoll. e precl.aamente Il Pttm lo Pollmnla per la Pro– sa, sta stato dlvi.so fra Vlncenw C&n:larelll e Dino Bu zzatt. D I quest'ultimo abbiamo &emPf'flseguito con moll.4 simpatia. e con autentica stlma. dal « Deserto del Tartari ., 1n pol, la non semplice. la dignitosa ed lm– J>"gnata attivit à di nar ratore. Venuto non casualmente a contat.to con un'ardua pro· blematlca mora le, e con un estro di s critt u– ra tutt'altro che di faclle vena. Buzt .B.tl ha · saputo mantenere, In tutta la sua c arrie m letteraria, una linea di stile e un atteggia– mento dJ esemplare distinzione. Quanto a cardarelll. slamo lieti che la validità di questo grande scrittore e poeta. ricon06Cluta da tutti (anche se alcuni cri- bl&SO. L'ebbrezza è molto breve. e ne11uno· vorrebbe. cosi /a• Dal vizio scivola nel !urto. cendo. lfmftare Moravia al SOii quindi nel delitto trovandOSi meriti del reall.smo; ma è un preMo dlnnnZi ad una .solitaria fatto che. In quel 1929. Il ,uo Ignominiosa morte, 90!0 scam. libro tanto era uno .scandalo po1{';:~(t!Uccesso. 11 rlcono- c:t :n;:;:e 1i ~jzfgr~r:;fe;!~i gclmcnto della critica amerlca- giorni non Jin.,ero neppure. in ~fcacdp~~1rit~t1equ;i::n~~tad~ i;:;!tr! nc~~ir1:'~~~7° 1tt!;;ei:z~ Paul Bowles con e The Shelte- porcata. le oon.seguenze di quel ~1:-!n:kya~~1:aLetgl~t1ifc>:.O~ ~':°co~~ ,,t'ì, ::ca~~~ ~:~~tr°=~· ~ n.:rtW. 0 :v=.~~1•:~J~;à prosatrice) sia stata pttm.lata proprio In occasione detrusclta del suo « Viaggio di un poeta In Russia.». pagine di perfetta espres· filone. che stanno a t-csttmonlare come un letterato del suo preglo riesca a tra.storma• re ·1n una costante poetica anche delle no– tazlolU di viaggio. Con Il Premio Napoli, si t1ùv~~~~d:r:~:ur~~a~t,~~~~a ~ ~\i~~ tnd.Jzio immediato di questa fedeltà. s1 è vo– luto consacrare questo libro di vlaJgl In Rut– ala. di Indagine cosl acuta. di oosl rara !I· tuteu.a. dove compaiono esemplarmente di– pinti (questo è Il segno del grande scritto· re!). 1 caratteri m.lJlenari di un popolo. e cioè le verità connaturali di questo popolo. Achille Campanile, presidente della Commlulone del Premio Pollmnla non soltanto da, qualità di for~l~d~t:, 1 :_e v::~e ~e!!: scrittura ma dati impeto nar. _,., Lo ,uuo Moravia a un !f"t~~io~i8~a~::~~~dlreiid:: ~j-~e'i:'",~toò,J;}~~ ~~;e~: doli veroslmllt e perg\lMlvl, di rertd /ang0&a della ,ua ,crit- rlcvocare oon una sapiente tura, tanto che volle mottere graduatoria dl colori amblentJ una puntiglima bravura a crl· e pnesaggt. Il punto debole f\n. ,talllu.arsi sui miti (vedi I so- ~r~J~~l~~v:a:: a~~~n:m~~(~ t~od~i{'J1,roJJvom:, 1:t 1 !n~~! oo Intreccio. Dopo aver ricrea- ,e non direttamente. indiret- fr C~IL ~SO~l:rnes~~8.?~IJ~ !,"!~n~e ,:':e :~t/Ock':io~ua~~ gono I due drammi cd aver sa- to. perchi è stato lui a non /a- puto Interessare alla sorte di re phì. trovore la prosa dacantl numerosi perwnaggl disegnati al proprio 1pecchio. c:!~1 :~di a~t;rJ>fo~là S::1i lo ~cch,:'11:/ i,~,s i;-cJ::t, poco prima della fine abbando. da tempo L'Infatuazione era na tutto e tutti per seguire un G. A. Clbollo data anche una viltd morale. oltre che una 1terflftà lettera• ', lilL ROMANZU:JRE DEILlLA DOlLOJRO§A CONQU][§'f A * ria. L'occhio ,nllle cose. invece. d'?f'O il 1945. non fu neanche pfu un multo. tanto era im• possibile df.strarvelo: la reoltd era cori tremenda. che rlachfa– vamo d1 cadere in un'altra re– torica - dalla retorica del/la « memoria » a quella della 1 realtà»; dalla sproporzione del I'« fo ». alla de/ormazfoue '' Missione eo11ffden:iole,, di Greene Quale1.1noha .scritto 1n que1tf giorni che /or~ non v·t mal 1tato momento letterario COl'M l'ottuale In Cl.li la miglior « propagan– da» al ca.ttolfculmo venga fatta dai libri eh~ meno sf occupano di Dio. Astraendo dalla forma vaga~te~- commerciale della utrem inno. è pur vero che non v'è nulla di /ra.ae, e 'portandod ,u un plano di minor piU m anllconicamente desolante di urti vo· 1 lWnl fn cui è troppo facil e veder e nella maschera def per,onaggl Il pouro.ro arran,. care verso una nuta contin uamente sfug– gente di que1to povero mondo .sconvolto, a/· flftto, Incerto. pauroso. Ed è In tal senso che noi pouiamo rlconOKere a que,ta por• tlcolare letteratura una indubbia validità: chè proprio nella .nta de/idenza usa rivela un richiamo ch'è l'unica .rperanza perchè una realtà fntraviata e pur già eJ1ettlva non diventi inesorabile condonna. Ed un'altra con.sfderazione 110rremmo ag– giungere: come la 1tragrande maggioranza di questi romanzi rechi, sulla copertina. la Jirma di un convertito. Forse non v'è con• quista piU dolorosa dclrapprodo alle vie del– la verità. Forse non v'è con.suetudine lm• mutabile che più dl,peratamente non debba diventare ogni giorno novitcl Forse non v'è certezza che pfu non richieda, ad ognf istante. conqubta. V'è una ,o!Jeren:a che non potremo mai untire: qiullo del vivere in noi cio che do- 11rebbe uure fuori. di noi. C'è una rit:elo• ifone che prc,uppone una incarnazione: ad. un certo momento blaogna trovare, concre• tamente, per non temere un'illusione. ni.sta di I Mfulone oon/fdenziale » - fl nuo- c·e un qualcoso che monca. Intendiamo- ro romanzo di Graham Greene che Monda• ci: non faccfam d'ogni erba /a.scio. Manca dori pr«enta nella I Medu.,a » e che ha da- qualcosa. troppo SOt•ente. E chi è giunto, la to l'avi.;o a que.ste bret:I tra<:ce di conlide- unte 1pot:"ento.samente. 9uuta de.rolazione. ra:ioni - è una .semplice .sigla: D. Ma U Non c'è una tradizione, una consuetudine, .suo anonimato è qualcosa di pfù d'un arti• u~ ambiente a sorreggerlo. Ed è, In un /fclo letterario: D. è fumanird steua, ano- certo sens o, una splendida testimonianza a nlma di que1ta .tua .s coni .•olta Incertezza. Dio que.st' in/lnfta desolazione d<!lla carenza L'umanltd che ha una .n.ia mlulone con/i- d1 Dio. No 11sempre si può cantare nel/'an- denzfale; qualcuno gliel' ha a fJ/data, munen- go,cfa. Anche ca.si è un atto d'amore. Dio dola delle credenziali che po.s.,ono aprirle U c'è anche quan do n on c'è. E &e è quasf na• cammino: buttandola nella mischia anche turale. In nof, andare alla ricerca del barlu- .se ama la tranqull/ftà d'un pacato ,tudlo me finale di .tpe:ranza, se in que.,ro attimo di /llOlogla romanza. perchè la vita è per po.ritivo di /UU usiamo .soi:ente condensare tutti lotta e conqui.sto. Ma è vero che noi il ca/ore df te.stimonfanza d'un·opera, è pur · ,tomo ciò che ooaliamo euere: e .se a que• cero ch'euo non nega tutto uno .n:olglmento .sta nostra mancata personale vocazione di preuderate: cM nella contraddizione appa. eroi si aggiunge lo sfacelo In cui naufragano rft valido come documento ed fmpegnatit'O i pruupposti stcUi dell'ufstenza - Il crollo nella conseguente ineluttabile catarsi. della famiglia. il terro re d el .seppellimento In questi concetti poUiamo includere mol• .sotto le macerie della ca.sa distrutta, con I ta porte della contemporanea « letteratura lutti. f tradimenti. gli orro ri, l'odio che li cattolica», con tutti i limiti e le caratterfz. accompagnano - al/ora reramente a questa :azioni che la definizione richiede. NC ci rnl!3tone dobbiamo abdicare anche se la pare. crui l11quadrandola. di giu,1gcre ad forza della dl.sperazione - quando tutto i una Jorzatura, 111adi restare benal 11el ge• o, mal cronato - puà darci Istanti di ango- nufno campo di un co.struttiL·o Impegno .sciata ribellione. Perchc anche il richiamo persona/e. v·t>una tematica della grazia co• cade nel silenzio: « Il libretto era ancora si come v·t una tematica del pec coto: J·u,10 apcto iul dit•ano: "Dio è nella luce del ,o- e l'altra rallde In quanto erpre.ue in luce di le,•Dote colan le Jar/alle,•DIO è nella luce i:erità. Ne poula,no nega re il t- alore d'una delle candele-Che vi cupetta a ce.ta i:ostra... tematica dell'indecisfo11e: tipica esprusfone, L'auurda poe.tfa era come un ma rchio di oggi, d'un di,orientamento che h a la con• cera impresso nel suo ceree/lo; lul non ere- danna nella ,ua ,ressa lncerte.ua ma non dera fn Dio, e non avet:a una ca&a: era co· 1-.erquc1to e negato all'a pprodo. l i protago• me la magia di una trlbu selvaggia che Biblioteca Gino Bfanèo t?t:'eut: e/letto perfino ,ull'o.uervatore plù cii.;1e ». E la vita non è. di conuguenza, che una rial/ermata presenza: « VogHo un uo– mo Che fla t.fro », dice Ro.se.. «e non morto o In prigione. Se tu /oUi mbrlo. in un mese ti avrei gid dimenticato_. Non -po.uo rima– ner fedele a quale1.1no che non v edo ...» Man– ca un ancoramento: l' la grande. condan-, nante deboleua dell'uomo atlto·limitato nella sua impotenza: « Slamo sfortunati» - sono ancora parole di Rose - 1 Non credia– mo In Dio. E allora è inutile pregare. Allora anch'io potrei snocciolare rosorii. bruciar candeline. e cento aure crue. Per ora non po.MO /are altro che le corna. per scara– manz ia». E l"unlca speranza, allora. non è che ram.ore: pur limitato nella sua umanità, ma .solo barlume di luce In cui ritrol'are uno .scopo d'eli1tl'nza al di Id della sconfitta e del falll~nto della mlUione. Perchè nel· remore s'apre l'infinito: ed. in fondo, nulla può es.sere precluso a chi ama: 1 ... davanti a loro c·era .solo Il fragore delle onde che .s'in/rangetiano contro la nave e rl/lulvario. E Il buio. La ragazza disae: "Tra non molto tu morirai. lo capisco da me. ma o ra...". D. non procai.;a ne de.sfderio ne un.so di po.,– seuo: li pen'adet·a la felicità, su qu el i:apo• retto t:ibrante. All'agente In mi.utone con– fid enziale .s embrata che nel mondo violento e ,o.speuo.ro ,tene tornando la fiducia». Al li mfte della dex,lazfone, v·e ancor #mpre una strada per riprendere a vwere. GIOVAN!-:1 ''lSEXTIN ::!';cd~'~'!~!:!:~~fpf~n ci:e~~ appro/ondimento, va regfttra· ~!~ ~fJo;j~'::e:'e:~~ r : mario e prombe1.10. vagamente sociale. e.sternamente mfauabi• lf.ttlco. tenden.zlo.samente pro- :1/a~~;!c,:';;. E"og~~t'):,n{:r ;1i~ O i noml che contano fn que• sta dlretlone. oltre Moravia. a– vecano già alzata la teato Itranne Rt!a) prima del '45. Bernari. Pratoli ni. Pavese . Ma nes.tuno dei tre con.sen.te d'es– aere definito re alista. anch e se In qualche libro hanno volon. tariamente e.seguito un di.sin– ::ontamento di sè e delle cose. •lf.1po11endo i fatti secondo u,,a cerftd cruda e. apparentemen– t~. impartedpata. Qualche tee• nloa realista . niente di più: o meglio una direr.sa mo al/me giene realf.st ioo. com e per sba– razzarsi di certi rufduf fntel– 'ett11allstfci e di ogni equil'OCO ooeticistfoo, ma nes.tuno è mai ~etrocea.soal naturalismo. nep– pure In nome di un pMlvfti- 11110marxlst.a più o meno ac– cettato. Quel che /u. nel migliori. do· ,o l'antlclpozione moravlana. 1 1 con1entimento alla lezione della realtà. io t.'Orreiindicarlo in una bauuta di Pavese. clu in una Intervista del 1950 rl– GIANCARLO \'IGORELLI (Continua a pag. Z) VISITA A BETANIA * UNA FOLLA di tutta la terra di GIOVANNIFALLANI Il fotografo Boncoeur. cuualmente Incontrato. ml ri• !tirtace che ha molto patito nel viaggio. nè mal più rltor• nerà In questi luoghi. Io aono certo che \i tornerò. A Betanla ho incontrato la vita. &enz.a metafore o sottlntesL Ma a Betanla non c'è la tomba dJ Lauaro. La tomba è Immagine della morte. E" la stessa morte Il ,·ecchlo custode arabo, con le mani call06e. mJ offre la c ande la accesa per entrare nel sepolcro e ml dice che Lau .a.ro, chiamato a voce dal Signore, venne fuori. Ml Inol tro 1n quel buio e ceroo d1 \'edere e di capire. Vedo e comprendo soltanto la plcdra nuda. «Lau.aro vieni fuori ». Chi ha detto questo? Dio mio. nessuno è mal venuto fuori dalla tomba. dal momento eh~ gli uomini si sono dato pcmlero di collocar\'elo dentro. Laua.ro è legato dalle bende della morte. Marta e Maria piangono e Il Maestro annunzia: 1 lo aono la resurrezione e la vita». Alla tomba di Lazzaro cl sentiamo presi da una. specie di orgasmo, vorremmo rispondere al morti che ci stanno Jntomo di a.spettare.. e che anche noi cl dovremo addor • meotare, per poi 5\'egllarcl tn.sleme con loro. S1: ma gli uomlnl nell'atl.e$8 non hanno pace. Questa è la dl..sgrazla. Lottare tanto per scendere In fine ln un abisso incolore è pazzia. Atfatlcanl per flnlre nella cenere del cimitero è balordaggine. Alla tomba di Lau.aro dovete dire percM li peso della morte è caduto sul mondo. Se questa voce di distruzione fa paura dovete spiegare pcrchè alla paura non c'è rimedio. La questione rimane. OgnWlO porta avanti a questa tomba, che ha conosciuto 1n anticipo la resurrezione. i suol cari: vi trascina. I génl· tori. I figli. gli amlct. Ragioniamo: chi ml risponde? Ognuno vuole per &è que– sta resurrezione. Tante volte è stato detto che la morte non esiste. Lo dissero. per un mallnteso. gli antichi poetl e la morte venne lo stesso. PU spiegato che ra.rte a nnull a. con J'etemltà delle torme. Il dl&faclmento finale. tut.to è stato vano.~ scritto che la poesia vale l'eternità del la storia: bugia. Ce 11 hanno portati via I nostri cari. o SI· lfllOl'e, In un Istante: è venuta la legge a controllare la morte. e poi Il han messi sotto la terra, e noi slamo ri• tornati In oasa, senza di loro, a riprendere - più r.oll - la porzione di dolore. Continuò Il sole a viaggiare nel ciclo, noi proseguimmo Il nostro viaggio sulla terra. I n06tri occhi guan:lavano pensler06I le mutazioni del cielo e quelle dell'anima. E continuammo a credere e a sperart:. Una g!W1tiflca.zlone si impone. Tacere è come annun– ciare che al mondo non esiste altra legge al di !uor1 della morte. che la morte resna sovrana 1ulla vanità della vif.a. !.,~ ~'":":si&®t"\-'C come al ~id~~~~ d.1 Abele. Nessuno manca: ei 10no coloro che ebbero sulle spalle la responsabilità del vivere collettlvo, I poveri che furono sepolti come oggetti e non come persone. quelli che non furono iscritti neppure In una nota aUrettata della Morghen; cl sono le vittime della pestUema. della fame. della guerra. Indicate nel re– lJlstro Il nome delle vittime. Ognuna è importante come il Capo dello Stato. I morti s1 appellano al vivi. Tutta la gente che manca e che cl eravamo abituati a inoontrare nelle chiese. nel negod. nelle &tracie,eccola qui. Le città rimangono come al tempo della nostra ln!an• zia, con I bambini che gl uocano lungo le vie alberate e nel parchi pubblici. Ma I n06t.ri buoni ,·cechi han fatto ancora. un giro per la cit tà, poi 5000 tornati In casa e hanno fatto le consegne. Il loro te.m.pO e trascorso. La realtà è mutata. Chiedono d'andare In vacanza: vogliono un riP060, e più non torneranno. DI loro se ne riparlerà, per molto tempo. un po· sottovoce la sera. mentre I ra– ga.zzl SI addormentano nelle stanze. Sembretà strano poi, quaal lmposslblle. che noi li abbiamo oonosclutl. che cl abbiano rh·olto la parola. che cl slamo seduti alla stessa tavola, che gli abbiamo stretto la mano In segno dl ami• clzla, SI cresce e si Invecchia. E' cosi. Ce ne andiamo uno alla volta, senza chiasso, senza disturbare troppo gli altri. inos– servatamente. ma ce ne andiamo. Alla tomba di Lau.aro le persone cercano d.1 5apere. Ciò che avvenne dall'origine del tempi non è un epL~o tra– scurabile. E' la folla di tutta la terra. Dalle tombe elle• nlche, dal sepolcreti romani lungo la Via Appia da Roma a Brindlsl. da.Ile chJesc romaniche. da quelle barocche. dal moderni cimiteri allineati sulle. wlle verdi con le candele e 1 non, Il popolo del morti 6 In attesa. Pen.sa,·o 1n quel momento alle tombe Indiane. a quel pover i cumuli di terra. degli Indigeni. a quel clmlteri di lu.uo delle mc,tropoll. al grande silenzio circondato dal muro e dal clpresal nelle campagne lontane dall'abitato, a. quel cimiteri dJ guera con le croci Irte sul terreno? Pensavo alle epigrafi vere e a quelle bugiarde. a quelle cerimoniose e vane, al gridi umani di desolazione. d.1 aspettativa, d.1 lnvocaz.ione scolpiti sulla pietra. e non ri· volti all'uomo che passa. ma dJrcttamente a Dio. giudice del vivi e del morti? 5c\lfri anche tu che leggi. lo &O. TutU tacciamo pe°" quancSo parUamo cl1 queste coee, pe.rchè la morte striscia sul cuore e cl appanna gli occhl Ma cl sono Io. senti rl· petertl a Betan..!a. son qul tuo vicino, comprendo la tuA tr1steua. I cimiteri Sfiorano, nella memoria. questa tomba. D'C"\tate Il mondo sorride e I viali e I cipressi con le tombe cl sorvegliano. mentre passiamo. E' un traffico mo– de.sto. non conosce compllcazlonl nel percorso, non è SOIJ· getto a Incidenti: la gente canunlnf\ lentamente, si com– porta con discrezione. viene con I fiori, aocende I lumi e prega. Non è distratta. Ogni• suo gesto la Interessa pro– fondamente. Pur osservMdo dignità nella sventura, In mezzo al sepolcri. la folla s1 muove come persona super• stlte. Un rapporto sensibile ra.ssocla a questo spettacolo di morte. Era meglio restare In caaa. e dimenUcare? Come manellata, silla ba per smaba. ecco la voce dello EccJeslaatJco: • Oli M.ni stano mille, oppure cento, e d.le– cl, sappi che nell'al tro m ondo non &Imuovono lagn anze Intorno alla durata della vita». J..e nubi vagano per Il cielo. Squilla Ja campana. Ali!'. \'lta, rimasta Immagine Immobile ftVantl alla tomba. la speran,,,a cristiana ripete 811Inviti. Alla tomba di Lazzaro si dimenticano le strette d.1 mano per lutto, lf\ tristezza delle città che hanno reso profana la morte In mano all'impiegato di stato civi le, a l direttore del cimitero sconsacrato. Alla tomba di Lau .a.ro avverti la povenà di questo rituale laico. Oli uom!IU - è Il lascito della rivoluzione francese - hanno ridotto la morte a un !at.to di ctvlle ammlnbtr&zlone. Seppelllre I morti era una opera di misericordia corporale. Queste cose le dlce,•amo. or aono vent'anni don Enrico Rovaris. Non è necessario che lo battA t ttt colpi alla porta. come alla fata bianca della favola. perehè 10 ti ri,•eda con l capelli ondulati. con gli occ.hlall cerchiati di 06.50, con lo stuan:lo fermo e soprappensiero. Sei nella m!1' stanza. mentre scrtvo. Un giorno ml dl~U che ti sarebbe plaeluto un viaggio ln Tcrrasanta, Invece, toccata la glo– vlne7.za . hai Intrapreso 11viaggio più luneo. dal quale 1 viandant i non tornano. A che punto starno rimasti, dlm· ml, della nostra conversazione? Volgiti Indietro. Aspetta• 11\1, ti prego. SII certo che Il tuo ritratto è vivo, che Ja cc'rntce non è scalfita al margine. Ho d.lmentlcato Il 6&· cerdote con Il plv!ale nero, le candele bianche sull'altare e Intorno al cata!alco. Tu sci al tuo 1)06to,al secondo banco della scuola. men– tre Giovanni Paurt racconta ct1e IAcittà di Troia era !l– nlta nelle fiamme: noi senth•amo Il bruciore del fuoco (' li fwno dell'mcendlo. A te non piaceva II p.ussappoco. • GIOVA:SNI F~\LLANl (Coiii7nua a pag. 2)

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