Fiera Letteraria - Anno IX - n. 42 - 17 ottobre 1954
Pag. 4 U «llfHCOHrRfSi DfL1V41 :J/,. II famoso sc ntt·o traBarth e Lefebvee Jt/,. Il teologo non rafie compro• mettere un,antagglo, ruban• doall'abile amrsarlo anche r uftlma /lflro/a .. di FELICE FIJ,IPPIIWI Ja1per1 conclu-1e con un canto d'ln• telllgenza tl Coni:eg110 di Ginerro: tornò a tracciare nello &-paaio sopra f~' :~'te':;~ eft:,,:;::..ie:rn"r:::;òo q~~: 11. flmbolo di chi. oJJlitto doli 1'ncre– dulitd nella rivelazione, cerca aolltcrio alcuni t~ml di veritd. Per Ja11>er1, «umane.simo• può 1lgnfftcare: Ideale di cultura; o rina,clmento riialendo OJla 1orgente originarla dell'uomo; o unw dell'umano. Il problema di un umane.simo futuro può venir Illumina– to In tre diversi modi. Prima domando: Chi è l'uomo? - L'uomo - Josper, rffJ)Onde - t più di i:~~~ON~:nt ~~Pf; ,~cr:~~:~mw:: :ii:.~. Deve lo auo origine a qualcuno che non t di quuto mondo, o Dio. Non ponta• mo che tentar di abbottare U quadro nel qua1e egli :1 realizza. Seconda domanda: Qual'è oggi Ja oondlzl.oneumana? - A~ - dice Ja1per, - la condi.tlone dominata da tre /atto• rl: la tecnica. la politica. lo 1/atdamen– to della coscienza o«fde11 tale. - Di contro alla parflial eh.e cl minaccia al• lo ,pettacolo di ,1 tetro avvenire. l'u• mant.tlmo dice ch'è 1mpoulbUe di co• no.tetre Il futuro. ma che ufste un mo• tlvo di Mueia: fuomo come tau: non perird: maJ. ' Terza domanda: Quale via M apre al– l'umanesimo? - Non l umane.rimo - ,e– condo Jasper, - è la meta ultima. - L umanuuno. questo umane.simo occl· dentale che ,ta a noi di ,alvaguardare. non è che lo spazio l'J)irlt11ale In cui la Indipendenza dell'uomo dev'e11ere 1en- ~:f;~e ;:~nnqrai:tJ::a,~~01°1':n! 1 :11!~:n,f reclamano I :toccori~ella religione ri– velata. della Jiloso/la ... Cl compete. 10• attene Ja,pera. di a/Jermare Il carat• tere originale della /ede fl,losoJtca.tan· to contro il nlehlllnno quanto contro la Jede in una rivt.Ja.zlone.quando e,. ,a tetri contro di nof la prettaa di ti· ,ere la verità a e,cluatone d ogni altra. Dio è per tutti gli uomini. Il • Dio del filoso/i» non è un Jantam1a. Non ar• rivtremo a un nuovo umanesimo Jacen– doc1 una op'nione au quanto dev·e,- 1ere. ma 1010 vivendolo. 1mmedlata– mc11te. Il w/o comm!no che concfuca all at:venire t la prt6en1.a all'l'lppello del presente. 1'1torno agli av,>Ortl del nolle UO· rnh1f tnterro,ati dal Comitato delle Rencontrc,. ,1 tennero gh otto• entre• tienu ricchi di colpi di ,cena. Pt.r dar l'Idea della t•aricta e della qi.alitd. dt.· gli interventi, andremo 1/ogl(ando. CO· mc per gioco. alcunt sc'icdc che cl par– r·cro 111-emora'>ill. At•rcnturandod gld. al primo p gro t dhordlnato • tntre• t/e,i » ntlla d scu.ulone sulla con/e• ren;a d1 Gro:•utt. il no.ttro Patocchl e,primcca l.o;iln/one c11e il r·alore di ,ma c1rilta d ot>rt.bbc rlt•elarsi ,opra tutto nel suo 7 ,otcrt.di Incarnarsi nel– rtndlv1duo. Il qualche n on ha cht un temPo Jir,utato per de(inlrt la propria µ1onom-1a. Partendo cla ~uesta pre– rntMC egli e.,ortai·a ognuno a 1to/er al· 1umcre una po,tzlone nf'tta. Idea non cofl Inutile (che acmbra rlcollcgàrlf al (,'harlt.1 Mo"gnn dtl/e e Rcncontre, » 19181. u il resto del dlbatllti ,11 r(du.flt. a un gran brurio d umanisti. alacri CO· me /alene intorno a due lumi ,oli. a due lumi puri r Barth. d!ue df prt.Jeri• re rauo al credente In altre religioni: U/cbr:re. con un brivido di diagu.,to nella ichiena. I avrier.ror10 auoluto al democratico 1oclallltegg ante/. Nel corro della seconda e terza mat• th:ata /a diacualfone • Ingranò• come ptr lncante1lmo: Bart11 e padre Mtl'JI· dfeu ai 1'1dero postt al centro di un /uoco di ftla di obfe.:?fonf. e. /orti di una esperienza millenaria, ,e la ca,,arono Jrtddamente ironico l'uno. appatslona– tamente 0011trollato l'nltro. Ma blio• gnò attendere fino alla quinta e Di• 1cu1sfone » lfncontro tra i due e puf ma.tslml » tulle Rencontrcs dal punto di vl.tta ,pettacolare: Il pro/. Barth. e U marrilta Le/ebure. Bisogna premtt• ~~reJ,';:a:!n,~~:.~e,f!f!'trz~a"nodno!~a #~~: ~ff~~n';!~etodir~~a;c,uon:0!~ 1 n~~f:. FJ:!e~ tutto e tu ,ci un Imbecille»: Il che. occorre affermarlo. è mica male... Ma torniamo all'Incontro dtl pesf maul· ml: abile. in1!nuante. Jor,e segreta· mente vendicativo. Barth c11ieae a Le– /ebvre che cosa auesti fntt.ndtue. con ~1:'icf~g:::fg;,:;;.,:a~°cl~~i:t:~e !O:! to di 8f)irlto fnf:fale l'lnlJX"Sfbflftd. df tro::are un terreno comune f• QUI f.· nf,ce cht lo dll'ento teologo e Il pro/e~– ,or Barth mnr.riata .. Ma non lo cre– d'o ») dichiarò che l'Idea d'uomo totale non Òpparttneva all'Of'todoufa marzi- 1tica. provante. ca.romal. la pc>Uibflltd. dell'apporto 1in9olo alla Unta gentrals :~o~o';'t:e/~~efi~t~th~ ~~~nte /,:,U: rimandiamo a quanto ne dfne nella con/eren:.a di lunedl 5 iettembre Je a ~u;:/~e~1t~~~~tfn"i:,;',{,~~tg,,r~;t;u/, ,orrtaetto c11e trraua aulla bocea dtZ {~%b!~~'ie~ 1:: fnne,:i~~: 1~~~1:: :"Jt!:~ ;c: ,a;r~v~,::reug::i1~1'c::i~1~~t; 1ard.dl/llcile Jar credere Haldane pfK tot.alt. di Leo nardo da Vinci. ,Uontal• ~::·Pe°~t::~OliaB~~:~ j:"j~~a~: diplomatico da la.sciar ruUlma parola a U/tbvrt. e non t'Ollt. compro mettere un vantog9io i'Olendolo rendere pale.se ~::~~h~:i1!. p;b~.:f1~ : fn" ~ ~n ::,~ : ~~~::ic~lcv:l~;,e ~oz1:~~:i~~;~ 1::'a averne l'aria. Phllfppard fmpo,c a Le• Jebvre quella • critica delle ttstlmo· nlanit » che il tribuno marzlita aue• t'G poco prima lnt•ocato sul capo del :~~1fn~e:~én"f~le ~~~·e~~':/i~,;ra~,!~~ dall euersl sentito 12iù 1•olte proporre ru RSS come il regno drl cieli ,una urra al era fatto una .rorta di cJrmen– tare 'anto!ogia antt,ovlctica t•fcenteJ. e Lei sarà un cccellt.ntt ometto per ru:na:g 1::rh:e:f:a.a:c~~~ta°! ~è e a ,ent!r dtlla mu,lca: però manca rotalm,ntt. di spfrlto critico nell'acctt• tare quanto le danno a bert •· lo at~t·a canzonato U/ebt;re. Ma d 'fmprovvf.to Phllippard dlw·: • co~trttU a~ accrt• tare la ro~tra identfj1ea1'ont d 09nl lu· ce nc/lU RSS. cl permettiamo di chlt· dervl come Jatt a sap""Cpraticamente elle l'ttptrfen~a ruua delf'ldta marrl• ,ta è qriella t•alfda » 1..tltbvre al ra– .sch'ò la gola tmplrl]ò 40 srcondl P~ dire c11e • bent. lo aaptr•a dal rapporti dtl tecnici ,orid'cf. '1)t'C 1 a1mente da rappo-ti di Stalin t darla ,tampa .. •· ~ 0 !?~h!~~jl{in:;;,:,h~:r/ic;ddt1~! 1 ~=: stlmonlanzt. Il 1Jl11d 1 ct 11trot'at•a a ei- 1ere anche Il giudicato .. r[LICE flLlPPINl LA FIERA LETTERARIA AMERICA e EIJROPA ae o t . d. G• ne91/I 'IIICOH _1•1 'I tnet.,l"O R fCOROATE Il titolo di un libro fa– moso. Dio è /orse /ranceso1 di Sle– burg? Nel Jo11rnol. di Glde c'è una bella paglnt1, che lo discute e lo com– menta. lit sopratutto dove Glde. In appll• cazlone al detto evangelico < N~, si può mettere Il vino nuovo nelle botti vec– chie>, dice che qunlora il vlno da ver– sare nel corpo dell'Europa dovesse an– che essere un vino di Francia. non sl dovrebbe mal proclamare In facci/\ a tutti che è unicamente un vino francese. Diceva cosl nel 1931. Io ml sono ricordato di Sleburg e di Glde, giorni ta. alle e Rencontres Jnter– natlonalcs • di Ginevra. quando Il fran– cese padre Dubarle scattò contro Eisen– hower, accusandolo di avere definito la Francia e un paese sen7.a Dio>. Tutti ammutolirono. Qualcuno stava per applaudire. M:i Il padre Dubarle bru– scamente aggiunse: e: Forse è vero. ma certe cose non si dicono In pubblico!> E qui a mc pnrc che Il padre Dubarle, per aver voluto dare una lczlone di di– plomazia. sia Invece caduto in un lnvo– Jontarlo errore morale. lnfatll il problema era di ammettere, o di negare. che la Francia sia o no e un paese sen;,.a Dio>: o. se mai. Il padre Dubarle poteva anche domandarsi se. no– nostante la sua alta autorità. Eisen– hower avesse più o meno li diritto dl sollevare una cosl tremenda accusa. Ma dal momento che aveva ammesso che poteva essere vera, era ridicolo ammo– nire che < certe cose non si dicono In pubblico>. Che cosa cl resta da dire Jn pubblico, se non la verità? E - ripeto - la verità può essere tanto dalla parte di Sleburg o di Eisenhower, quanto dalla parte di Gkle o del padre Dubarlc: ma, Francia o no, li fatto è che la verità non va taciuta e sopratutto va detta In pubblico. se non vogliamo riaprlre la strada alla vecchia tentazio– ne della • doppia verità>, che oggi poi altro non sarcbbe. ph) mortificante, che un < doppio gioco•. dove l'uomo, Jlluso di salvare tutto con un compromesso, compromette Invece senza scampo l'anl· ma, Il cuore. Non per nulla è stato fncilc all'ameri– cano Rlchnrd Mc Kcon rispondere cosi al focoso padre Dubarle: e Io non so 11e Eisenhower avesse ragione o no d'avere lanciata quetl'accu11a; ma è un fatto che noi amcrlcnnJ 11pc11se volte troviamo Dio In molti gesti. In molte parole, Jn pa– recchi libri di voi europei, ma alcune volte non lo vcdl:\mo nel vostro cuore!>. Ognuno capisce che. da questo scontro, a voler tlrnre delle conclusioni, si fini– rebbe a fare un lungo discorso; ma lo ho voluto rlfnrml n questo episodio clR– moroso per dRrc la prova della massima JIIX'rtà Ideologica - e quindi politica - con la quale 111 è potuto discutere, a Gi– nevra, n questa scdutn delle e Rencon~ tres >, ch<' dal!' 1 ali' 11 settembre ha messo un centinalo di uomini di varia cultura a battaglli.rc vivacemente Intor– no al tem a <Il Nt~ov o Mondo e l'E11ropa». Sono nove nnnl, oram:\I. che a Gine– vra si compiono questi esemplari dia– loghi. Una autorevole casa editrice di Neu– chàtel, la Baconnlère, ha allineato sino– ra gli otlo volumi (Il nono è Imminente) degli alti delle e Rencontres >. che, Inau– gurate nel 1946, già dalla loro nascita lavorarono n definire lo < spirito euro– peo>. Parteciparono. allora, ai dibattito talenti diversi, da Bernanos n Lukacs, da Jaspcn a Spender. da Rougemont a Guéhenno; ed anche ne~ll anni succes– sivi. con gli apporli di Maurlac e di Bcr– dlaelf, di Dc Ruggero e di D'On. di ]Cari Barth e di Mlddleton Murry, di Marcel e di Vittorlnl, di Mounicr. di Ca– logero. di Handane, di altri, si Ieee un po' sempre centro su una gamma di pro– blemi O' arte, la politica, il progresso tecnico e morale, la scienza, l'angoscia, JI nuovo umanesimo. i diritti dello spirito e le esigenze sociali) che tlnlvano a sot– tintendere e a prcnnnunclare Il tema di quest'anno, tutto dedicato a mettere In luce che la somma di questi problemi. anche In modi diversi, Interessa però ugualmente sia li destino dell'Europa che il destino dell'America, e Insomma la sorte dell'uomo che accompagna li pro– prio progresso alla libertà di tutti e dl ognuno. Le personalità presenti quest'anno a Ginevra erano un centinalo, scelte tra vari paesi e con ragioni di diverse com– peten1,e. Gli oratori utrlclall furono :i;ettc, I francesi Maurols e Febvre. Il brasilia– no Serge Barquc de Hollanda. l'ameri– cano Boas. l'uruguayano Orlbc. lo svlz- ~!~r~ay~~~: ~u:~:s~iara:~c:onl:1tar~~ Discute1·e, d'accordo, Discutere su tutto. Ma non sulla scelta di uu destino inscindibile di salvezza ·* di GIANCARLOVJGORELll tradotto In questi giorni da Einaudi, Il /1ll1tro f} già cominciato. Il libro di Jungk è sbalorditivo; intar– ma e documenta su quello che ~. se non 11 vero volto. certo Il volto C' segreto,, dcll'Amc-rlca. Tutto quello che può essere rivelato sul misteri atomici, n è detto; ne,suno finora aveva spinto l'occhio sin dove l'ha spinto Robcrt Jungk: quel che dice sull'aviazione americana, sul ra :r.zl , sul missili, i! sgomentante; e Jo è di più, riuando parla del robots o dell'oracolo elettronico. L'America, per lui, sta dav– vero svolgendo un sistema d'assalti: al ciclo, ali' atomo, alla natura. ali' uomo, ali' avvenire. Qu:\lcosa non sfuggirà di m:rno all'uomo? L'attacco non arriverà allo stesso trono di Dio? più belle teste della chiesa francese. Poss<'<iuto da un culto glorioso della ra– gione (Il suo saggio, Le Dd3accord, si chiude cosl: < Le Chriat, M qrd j'ai tout r~:u, m'a ausli donnd ce 901it de la rai- 30H >I, ha Il dono Intatto di una tede da neofita, tanto che. prima della frase citata. egli scrive: e ai11.,i I« Foi 1110 don• ne d"llro in/inimcnt ouvert ci ce quo chacun pe11t m'opporter, san., m'cnloticr lo goiìt do luttor po1tr cc quo j'ai cr" apcrccvoir à la honitre do mon intol– ligo,icc ». Forte di questa sua fede, m<1itrc Il pensiero Insidioso di Jungk aveva au– mentato lo smarrimento. come se l'Eu– ropa dovesse trovarsi davanti a due ter– rori, lo statalismo russo e lo scientismo Dio non ~ scacciato del tutto da questo prometelsmo scientifico. Ma a lui rimane sotto la pelle 11 dubbio che ti < nuovo atto creativo> dell'uomo•robot non pos– Si'l C!'sere un atto buono, come quando Jehova. avendo tratte le cose dal nulla, potè dire che tutto quello che gli usciva dalle mani era buono: at vklit Dau~ q1l0d ouct bonm11. Cos'è questo non-buono, questo non– umano che cl minaccia? In assoluto, rispondere a questa do– manda è quasi Impossibile. lmpllchcrcb– bc tutto un discorso teologico: e a me basta di avervi accennato. per dare pro– va del supremo gioco di cime del quale sono stati capaci alcuni oratori delle < Rencontrcs •. Ma scendendo ora un po' più a toccar térra, e cercando di trovare certe ragioni un po' meno metafisiche a quello che è Il contingente battibecco tra l'Europa e l'America. credo che .Jeanne J-lersch, questa Inesorabile dlsc'l!pola di Jaspers. abbia trovato una trai.e giusta per riassumere le paure, o le preven– zioni, degli europei veno ogni sorta di •Intervento> americano sul nostro vec– chio continente. Quello che cl minaccia, o quello quanto meno che cl Inquieta, li teolo:o l'tta.ydleu, Il sanbta ì\laxlme Lero1 ed II prof. B!lbel, rettore dell'Università di Glnena (Olscgno di Felice FJllpplnl) Cosl si domanda Jungk: e vedete che, da un'altra strada, è lui quasi a rivol– gere sull'America l' accusa che Eisen– hower aveva lanciata ~mila Francia: di cucre sen1.a Dio, o, almeno. di atten– tare al suo trono. Nel suo discorso, Jungk è StRto un po' meno lìllnrmante che nel libro. Ma le sue Idee sono quelle. E qualcuna è anche tendenziosa. tanto che Il suo libro si apre con queste parole di Adrlen Ture!: e Sin dal 1917. la Russia e l'America conver– gono verso la supremazia tecnica ..., e In questo punto divergono dalla vecchia Europa>. L'uomo, Il vecchio uomo cristiano ed :l~~orrec:na~~ilt~';l~~c.~~ ~7:~:: :u~~e:!~ rà - da una parte e dall'altra - la sua sorte? E' a questa estrema domanda, che un po' tutti hanno cercato di rispondere. Ognuno In forza delle sue prCOC'Cupazlo– nl. o morali o politiche, o sociali o reli– giose; ma religiose. alla tlnc, erano un po' tulle queste Inquietudini; dato ap– punto che si I ncroci avano su un proble– ma di sRlVC7 .za.SI salverà l'uomo? E, mln11.cclato co m'è, d a quali valori e per quali valori occorre accelerare Il suo salvata~glo? Sul rimedi e sul mezzi, l'esitazione a proporli era maggiore che nell'Indivi– duarne le cause e gli effetti. Ma ad un certo punto sul contendenti Irruppe Il père Maydlcu. Ha poco plù di 50 anni; era lngegn~re. ed entrò nell'ordine del domenicani. Fu un dottrinario e un atti– vista della Resistenza. Due suol libri. Le Chrisr ce la Monde e La Dtsaccord so– pratutto, sono la prova che è una delle americano, faccle deformate l'una e l'al– tra quasi di un Identico materialismo, 11 padre Maydleu ha avuto il coraggio di tagliare la testa al toro pronunciando queste testuali parole: < La civiliution ch.rtftienne, ce vitt1u: bateau, est le piro cmum1i de la F'oi. Et ie 7>ensoquo tottt typo da ciuili3ation c3t d la /oi3 un a111>al. at ,m ob:,taclo "" christia11isme ... >. Sono parole troppo forti per non com– mentarle - ed un breve commento è necessario, non fosse nitro perchè non !~!~dS,~!~~~ 1 -~ 1 i ~e~lt~~~ Je1ra~,:~ mazlonc del padre Maydleu è questo: non parliamo della civiltà cristiana co– me d'una cosa già fatta e confezionata: e meno ancora. In nome di quel che è stato fatto. sbarriamo la strada a tutto quello che ad ogni cristiano rimane da compiere! E' la fede In quel e fare• fu– turo, che bisogna esigere Intatta. La cl– viltà crlstlnna non è una prefabbrica– zione 111 valori e tanto meno un rifaci– mento nostalgico di stracche erediti\: la fede fa si che la giornata del cristiano sia davvero, e ogni giorno, nuova. Il e progresso» è ancora materialismo: la < novità> è spiritualismo. Del resto Jungk, pure ammettendo che oramai. lncammlnat.l come slamo per la via non-lattea dcli' atomica, < niente è risparmiato, niente è rispettato: !'Intima essenza del cielo e della materia. la se– greta fonte della vita e dell'anlma viene rovistata, scn1.a. indietreggiare dinanzi all'eternità e alla morte>; e aggiunge: • Il presente, Il passato, U futaro sono bussolotti lanciati In aria da un abile prestlglAtore, a pnragone del quale Pro• meteo diventava un timido principiante», lo stesso Jungk, dicevo, riconosce che disse e ce n'cet pa3 quclque choas de m6::hant: c'est un vide>. A sentire queste parole, le facce degli americani In aula finalmente si diste– sero. Un americano. tutto accetta, ma non tollera di non essere creduto buono. O se mal preferisce essere giudicato cat– tivo In sè, ma si offende se gli si dice che non è buono verso gli altri. Vuoti si, ma cattivi no. Quale americano colto consentirebbe di passare per uno che non vuol ben\? all'Europa? SI dirà che 11 popolo non ha questi gusti preziosi. E meno ancora I politici, gli uomini d'affari, i generali. Non è ve– ro. L'Isolazionismo è sempre mtno forie di qtlct che gli europei dovrebbero aspet– tarsi; ed ha avuto ragioni da vendere Wllllam Rappard. che In questi giorni ha pubblicato un libretto di alta auto– rità. A quoi tient la .t11p6rioritd ~ono– miqlle dee Etats-Unia1, a dichiarare du• rante Il dibattito che < l'Europa europeiz– za l'tlito americana, molto più di quel che l'America non Insista per america– nizzare l'Europa•· La realtà è che Ame– rica ed Europa sono civiltà coeredi. e se c'è un malinteso è appunto di quelli che avvengono tra p;i.rentl: con l'unica dif– ferenza che sinora ogni sorta di scam– bio aveva luogo come sotterraneamente, con lente maturazioni. cd oggi Invece è In con:o una corsa, una sopraffazione. Il matrimonio è avvenuto prima che avessimo avuto tutto Il tempo per cono– scerci. per frequentarci, per comml,u• rare Il nostro destino comune. Proprio a Jeanne Hcrsch, li fllosofo americano Mc Keon. con quella sua abl– GIANCARLO VIGORELLI (co11tfn!la a pag. 5) Domenicc 17 ottobre I954 Teagico fra pm·entesi nella oro filosofia L'americani.Jmo è una conce– :ione ba,ata sulla perfettibi– lità dell'uomo e della società dl AXllllE' :\L\UROIS e Una civiltà iJ l'immagine che un. pcpolo dà di ad atcuo •· Il popolo americano non dà di .td atcuo una hmnaglno impcrialiata o a9ureaai.- 11ao crmlale. Sforziamoci noi di d.8- /inire poaitioamontc quc.sta imma,, gine, ouia t'amcracan.i3mo. Che coriJ l'amencani.smo1 E' un.a concc:iono democratica baaata sul rifiuto del crni1mo, 31,lla credenza nella perfettibilità dell'uomo e della società; iJ un ottimiamo wlon.tario fon.dato llllla fede. nel progre.ao: una i11nata fiducia ncl W virtii d el Za.ooro o nolla pouibllità che U pro· grcuo materiala apra la atrada al prooreno apirilltalc, all.'uguaglian.– .:a,'alla llbortà; iJ ima Jiloao/ia che matto fra parenta3i il.tragico, o non lo nana ma corea di cancellarlo 10• atatuondogli solu.:.ioni Jelaci. Que.tto per quunto ri9uarda lo idee base. St può dedurre da cne: clte coaa aarà l'americanismo in at• to1 Anzitutto la rcli9ione del la~ ro. L'A mericano lavora per guada,. gnar.ti la vita, come fanno tutti quanti, ·ma anche per collaborare alla riu,cita d'ur&mondo mi9lioro. Se la giornata lavoralioo é di otto oro, qucate otto ora saranno ueate tutte, intogralmcnto. Si può Chiede– re uno a/orzo agli appartenenti a tutti i gradi della gerarchia, 1e é per una buona ca1taa. In sooondo luogo «ard uno afor:o tl6rao la fratcrnitd. Nel 1940 arrivai, pro/euoro povero, in u1l0 cittadina americana, trovai .subito µeraone di buona volontà che mi aiutarono a rifarmi la. vita. La gcnerwitd ame• rica,r:a non implica attacca manto .ser1timentale; come la b6n.ta n.atali• .:ia a11a iJ un ,onthnent o di//1 UJ0, un dovere religioso. La aeconda volta che andai in America, fui a Loa An• gclea, dova dovevo fare una confe– renza. Leggendo il giornale. troooi uno atrano annu,icio: una giovane coppia ann1mcìava il sw, matrimo• nfo per qttella mattina 1te11a, in iina corta ch1eaa. Ma, aggiungevano f due, siccome aiamo nuovi dalla cft· tà non cono.sciamo nenuno e il no– atro matrimonio aolitario sarà tri– ate: venite al noatro matrimonio. Per cmio1itcl aNdai in quella chiesa: era piana.• Ancora l'americaniamo é,.non unn uo1taglian.:a completa, ma cW cho nel mondo pi,ì e omiglia a una ao– ciotcl aonza cla.ui. L'odio di clasae e debola a p oco d if/uao perchd non. oai.,to una claua OJ)6Taia ben de/i· nita. n lavoro manuale é stimato· un uomo paua senza ripugnanza o rancore da un lavoro intcllottualo a un lavoro man1'°lo. Conobbi U /I• glio d'e,n ticchi11imo giornaliata il qualo ,•era measo a fare U mecca– nico Mila ferrovie J>Cr voca.:ion.o; numoroai stttdonti, per pogar:,i gli ati,di, lavorano in alberghi o in trat• torio; il acgrctorio d'tm qrande ain.– dacato, ol contrario, vive come un ricco borghese. Le noatre claasi/lca– ~ioni polltic110 'J)OTdono una porte del loro aigni/icato. Q1,i 1'Ì sono inte• reasi regionali. vrofeulonoli, ainda, cali, non interossi di clas,e. La 1>G– rola < patornaliamo > non ha pii, 1i• unificato vcrcM i aindacati aon tal• ,nente potenti da potere, eni, hn– ,:,orre il proprio patornali.smo. Amoricaniamo aignifica libortd. Dobbiamo intenderci aulla. libertd che e,ige l' America,,o. Egli chiede: a) quella di trattare con familiarità i su,xtrbi e gli o~ gogliosi, e di potorli chiamare ,:,,er nomo. A çhhmque, al olovi d'una sua aupcrlorltd t)Or poaaarc par pri,. mo alla dogana o in 1,na fila. o in. q11alunqun altro f)Oltto. l'Americano diM: • Ohi cradate di e,i,erof • (What do you thlnk you are?) e lo rimctterd al suo 'J)Oato,che è quello di h,tti. E' quella che Piovcne chla, ma e: la libartà dell'irriuerenza >, bJ La libertà di cambiar mestiere o di muoversi. L'Americano non può eo1'– portare alcuna coatrizione /i3ictl.. Vuole che gli .tia ponibilc lib6mr,i. J)t!Jr mozzo del cambinmento di 'J)Qe• .so, da qualunq1w costrizione. Se ao ne sente oppreuo, prova il deaide• rio di liberarsi. e) 1A libertà fonda,. mentali garantite dal Bill of Rhthts, aggiimgendoui. come faceva Roose• volt: Freedom from fear e !reedom !rom want. ANDRE' i\lAIIROJ!òi Non esiste l'americano tipo Non c'erano individui più diversi fra loro di Poe, Whiunan, Emerson, Marx Twain, Longfellow e Henry J ames • Pur tutrnvia erano americani e tutti tipici americani L'americano-Upo pub es.sere dipinto in mo– dJ ben dh•eraJ.. E" l'uomo d'atrar1 etnico. cal• colatori!:. crudele. dominatore. l'tmper1all&ta della vftll economlCltche altro non ,•ede In questa che Ja lotta e persino la gucrrl'l.o,"·e • ro e colui che hl'l conquistato le &t.ennlnate est.enslonl del West. che aLt.rsverso pianure e montagne hl'l svolto l'lntermlnablle nMt.ro delle strade maestre. c06t.rultohnmcrul &b1tr• ramenll. Apport.atÒJa fertilità I\ ione deser– tiche. che vede ogni cosa nelle mM<r.hne pro• pori!onl e che noA sJ dt\ mRI per \'lnto. Può CMere anche l'anima caritatevole. colui che allenLa sempre l cordoni della borsa quandn c.·e una cat.Mtrofc, un terremoto 1n Giappo– ne o In Grecia. una tnondRZlone. una clttil de,•ast.Alada un Incendio o anche un ~m– blno smarrito o colpito da male Inguaribile E' Il soldato che gluoca con I bambini: cht regalR loro la suR razione di cloccolat11.. cht ,1 61::'AnMCla dRlle rlSRalla più bl'lnA!efred• durl'l. che d!vor" nel giornali la pngtnl'l dei fumet.U, che si pAACe di f\lm.s sentimentRII che non l'lttrlbulsce Alcun valore al plarerl dello splrtto. che s.l .5tnigge di comnuwJonr per Il &uofocolare e per la sua m&mma.che non &li che farsene de!l'EuropR e dell'AA\n. che dUldera appl'lMionAt..flmecate M>ttrarslRll11 cOM'len:r.a del j:l:rRndlproblemi lntemAztonall che si veste In C06tumt per celebrare fr.,t<• alqu11.ntobl'lrocche comt quclll'ldelll'l raccolta delle mele o del tabl'lCCO o la Festa delle Ml'l dr1. e che iAtJtul&ce spttlall giornate di pre• ghiera pu 111. com•en;lone dei comunisti Può eu.ert Il gangster brutale. senza Cede.nt ICS· ge. li rapitore dJ bambini. lo scu.&lnatore di banche. Il br1ga.ntcdelle strade maestre. Pub * ne GIEORGE DOàS e&&ere Il milionario l&plratoche accumula una fort.una &0IU1.Dto per fame dono. Il mater1a• 114l.R che n tutte le domeniche In chieM e per Il quale rempleU\ è Il pe~glo~ del viz.l, ti itl/•made man che tonda un& untven!tà o un ospedale Tutti que.,tl uomlDIaono amert• cnm. ognuno d'essi può essere eleuo t1. &m– bolo degli St.RtlUnili. polchè tutti eststollo In came ed 05Sa. e In gran numero. Il (atto è che questo PRCFoe è un PAesedi contrMtl. di lntW&urlbllldh•ersHR Con unll 3lOrla come la suR, come potrebbe es.~re altrimenti? No. IRmerlc11.no•t.lpo è t sarti.sempre l'uomo 11cui nome appare 1ml gtomAII e Dio bR In che modo apparirà queato nome Quando gli uo• m1ru di &('arsocorajljpo e di grande paura prendono Il sopnwvento. allora egli 51 rive– len\ come un tipo del genere McCarthy. E quando ln\'ece prc,•fllgonogli uomini di gran• de cornsncloe di grande sagge7,7,a,allora &J rh·elerà come un tipo del genere P'ranklln Roo6evelt. E un errore voler prendere runo o l'Altro di que11,t1 tipi per Il solo vero l'lme• rtcano Non cerano lndMdul plu diversi frl'l loro di Poe, Whlt.man. Emerson. Mark Twaln, L< 'lngren ow e Henry Jamc.,;.Pur t uttavia crl'l• no tut.tl nmt.rlcant e tutti tipici amerlct1.nl . Il sentim entale. l'amatore di mist eri. Il vl\O& · ~lorloso. Il mistico. Iameno. cl sono tut.ll e nc.Wtno di loro è pili america no dei :i:11 altr i. Se noi amrrlc:Rnl appart11.mo &C'Onrertantl al no.,;triamici europ ei. "' 11.5,5f oum che apparln• mo a::rettantt sconcertanti a noJ ateMI. Po,..he opiJ conferenziere t anche un po' un pr«Ucatore. ml P"'rmetto dJ iOttollnearvl Il contenuto morale di queote pl'lrole.L'Atne• rlca e una patria. alla ricerca dJ se ,~. Il l'ecchlo ordinamento - town e plant.ARtoru_ 61appre.sta a dar luogo ad un ordine nuOTo. O"tSla quello d1 una città che ll560rblràognl COMe I cui llmltJ CO!ncl:1erannocon quelU della nulone Questa clttA•nl'lzJoneavrà sen• 1.a dubbio le sue t.radizlonl reglonaU. I suol cUaletll partJcolari. le &uevarietà d'abblglla– mcnto. e con..cr.erveri\ probabilmente ll'l plura– Ht.Adel suol nomi IOCfl.11, Ma I ,·eechl COD· n1tU rlnMCeranno sotto nuove for me. l'agr i– coltura contro IR llmmza. Il Ja\'oro cont.ro Il capitale. Il pell61crocontro l'Rzlone. Per quel li che 10t1plranosul PMS.Rto, che non vedono nel mutamento flltlo che le rovine che es.,o pro• ,·oca. unl'l tale prospettiva é contmtante. E sono molti americani che assumono questo atteggiamento. che sJ. rifugiano nella storta del loro Paese. che lottano per consernre ad ogni prc1.:1.0 ciò che. agli occhi loro. coatttul– sce l'es..cr.en1.a dell'America. Ma per coloro che .sono dui;po.,;tlRd l'lmmeLtercche mutamento può anche ,·olcr dire crea1.lone. la slt.UR7.lone è tutt. 'Rltro che di.Sperata Sono loro che guar. da.no con flerC7.taall'avvenlre. che sono gU lnnm• atori e gli Inventori. Clb che l'Rv,•cnlre cl riserva. è troppo pre.sto per prevederlo. M&, per conto mio. ml &Chleroa flRncodi coloro che Bccett.a no la morte e perfino la tragedia. come co.se Inevitabili Per ciò che riguarda l'Euro pa. es sa a.vrna che fRre non con l'ame• ricano-tlpo, che è una entità platonica. ma con amerlC'anl vh•entl. locallZZ!ltlnello ,pa• zio! e nel tempo Sarebbe d.-:nquemeglio che gli uomini di stato e I n1oson europei rlnun– Cl&b&Cro a ,·oler unlncare clb che è ostinata• mente molteplice GEORGE BOAS 1 oteca Gino l::s1anco
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