Fiera Letteraria - Anno IX - n. 29 - 18 luglio 1954

Lft generazione nutl~ di DANTE AllFELLI Due ~encrazioni Ilinarratori italiani (Co111i111111z, da po!J. 3J In unn ldlcraturn oosmopollta di mAl'('a troppo postbellica perchè l'Anlnnte possa Ul.9C:rlnl nrlln nRrrnth'n lt&llnnn dopo JI mao. DI ~rcote Patt! Invece al dirà che t>gll rnp prc.,cnta una speeJe dl Ponte trn Cala• r.la e Rc:mR: la .sua, dn Quartieri alti a Il pun to de/Jo/e (1952) sino RI N!Cent!,.glmo Gfcn·onnfno (1950. ~ unn nnrrntlvn di CO· s!umc 11 cui temn è un'111d11l{lne non priva di cnu.,tlche Ironie nella e provlnc n > mc• rldkm:tle lnurbntu n Romn. qurlla groa.n borgh~..sl&del aud atabllltn Lm I Parioli e Via Ve:,eto, completamente a.s.slmllata, al– nu no nel wk>re della Capllnle. mn ancoro con molti lcgnml di seutnncntl e di lnt.e– ri'MI e Corse anche di sotterranee n05talgle con I h10Ghl d'origine. , Napoli nel 1909, con Trl! operai, cornQ:BIOS..'\ prea di poaldon e di polemica soclnle, nel U!34, cui !ect.vn aegu!to un amplo romnnr.o e 6torioo > Quas i un )ecolo (1040). Ln sua efl)!Orazlone nel cuore &egretodella 5ua città. w;:::; 1 !ti•a1~ .:m~~e~~~3c~nN~!,o~~r:: e pace (1945). Tre eon ,o,pettf 0946). Pro· logo olle tenrbre (1947), Speronulla (1950), Ve,uuio e pane, trasfigura. al di fuori dcell schemJ del corrente realismo. In realtll por• tenopea.. nel colori di unn !nntnsln che si richiama, Anche come esperlcnzn di llngung• glo. a certe forme del teutro popolnre lo• e.aie. a Scnrpettn, a Vlvlanl, almeno per quel tanto che quut·u1t1mo è fuori dnlla mnc• chfette. e dal bora.etto di colore. AnCM Vitaliano BrancaU è una ,-ooe del Sud; mt. questo siciliano (~ nato a Pachino nel 1907). KiA profcstore di liceo a Calan a. 5i dllCO.'lta tuttAvla dalla linea \'Cf'Gh1ana per la partlcollue lMlstent.e lnterpret.a.zlone ln chl&ve di un·1ron1a quanto mnt Acuta e r.aremmo per dire corroslvk di unR IIOCletA cntaneae. studiala nelle sue cR-rRtterl&tlche psiOO!OIJIChe plu tipiche ma nello at.c.•o tem• po plil sfuggenti all'lndaglne l!OCIOJoglca: la penetrai.ione d'!l suo umot'U'mo r•u;:g1unge cert.l r,ottofondl ~reti deJJ'ac~ galli~ meridlonale proprio do\'e un tale gfllllsmo al lega .111le tra&!ormazionl In cono dellfl vite !Ocale che già Vergu a,·e,·a toccato. E dl quella società meridionale e catanese era Joa-lco che una sun indiretta c pungente polemioa tacenc lo ~ecchlo della vita Ila· liana durante 11 vcn:ennio fascista. In certo senso a1 ripete In lui rindaalne morale com– piuta da Mora\'la sulla società romana. ma ~~~ ~~C 1:c d!1ixlmo afl~ù ::!~ non '1 può dire C'he la aua nan1Ltlva a,·eue aoqulstato Quel punto di amarnza e dl do· lente lmma~nukme ella. Quale è pervenuta nel doposuerra ne Il Bt:rAn.lonio, romanzo che rappre.,enl& Il succo del suo precedente lavoro, da Don Giovanni fn Sicl/to a Gli anni JH!rdutl, net quRll prov11Jepiutto&to la caricatura di quel mondo che appunto ne Il Bell'Antonto troverà sotto li\ punta del• l"ironla. quel nod.t drammallol nel quali al r!conosce lo scrittore pervenuto ormai alla sua maturità. Narrativa romana E' E-Cnz.a dubbio 86MI lnterusanle anno· tare come Queeta narraU,·a meridkma·c po&t·TCrghlRnAtacesse centro a Roma plut• to&to che nel suol luos;:hldi origine e come la Capitale in certo sen..<ola M.nelteMe nel clima dc11a11ua\'Ila letterarla. Ah'Rro stesro può dln.l uno 11crittore e romRno > e Il suo diario di un \·entcnn!o Qua.Ti uno l'Ilo, uscilo or r,ono due nnnl Jnslemc al volume L'ctd breve (1947). cl mostrano gU tnflnltl Jea:am! della aua narrRti\'R e dclln aua Indagine di acutlWlllO moralista oon Rom..'\ e col mondo romano, e quClt0 nonostante la tede!· tà al !Uol temi originari, QUCIIRfedeltà di cui cl tanno Cede I libri dl 1U1rrath·a da lui pubblicati dopo Vent'anni, come I rac– conti de Il mare usciti nel 1934 (alcuni del quall tuttavia. sono l'acuta test!monlanza de. gli interessi europei dello scrittore. come del tullo centrato sul tema delle llb~rtll int.e· riore dell'uomo di fronte alle ldco!Olle po· I!tlche totalitarie ~ Il romRnzo L 0 uomo è forti!, oel 1938, romanzo assai Importante come studio di quellO che è un grnnde dnun• me. moderno). Co6l completame nte lng lO• batl nel cllm11 Jetu-rarto romano era.no De Angeli, e lo 6tC58() Bemari, sebbe ne con u na più 11tretU\aderenza a un clima napoleta– no. C081Brancatl Tra questi merldlonnll che Rimeno per un momento fecero centro n Roma non ,·a di· mentlcRto Il catanese Antonio Anlante. che con Scu-o.hLllo& e con Le ulH~ notti di Taor– mina. uscili peraltro prlma del 1930. tu. il può dire l'iniziatore di un3 narrativa no– \'ccente&ea che ha pe.r amblcnte o per .sfon do Il mondo della sua città. cosi ricco di coiOre. di tipi umanf. di vlCt"ntie. mondo che, appunto attraverso Anhmte. Braneatl, Patti, dopo Verga, ha fatto di CatRnlR uni\ delle clltà più lett.erarle d'It11lla. ~fa lo spirito av\'enturoso di questo nlpote di R'\• plsardl. le aue perCjtr:lnazionl di tnsm11rbUe bOhlmfen la aua stessa leuenda personale di nu,.udlt lo dO\'evano portare ben presto In quegli anni Roma ru Il crocevia diremo obbll,a.torio della nostra letterat·1ra, un Juo. go d 0 1noontro anche trn la lelleratur11 mila• nese o teltentrlonale ln genere e quella del sud anche per la preaenz.a di qu~I patr'ar• c11to delle not1tre lettrrc che eMl staio Il gruppo dc e Ln Ronda>. che comunque h..'\ sempre In queçll la funzione, di un vai;llo critico rigoroso che si accenlAl.erà più tar. di con la discesa della e Fiera letteraria> di\ ~rnano ce prese a RomA Il titolo di e Ila• lla 1..ctterarla ». assumendo - In modo molto più largo - l'eredità del cUml\ ronde$00, m" tuttavla non 8Ctlta una certa sebbene »sai cauta. Bpertura verfo la narrat ,,, che portò a Roma anche una più precisa lnfor. madone sulle correnti europee lelteNlrie e di cult.ura, alla quale p1·esledette In modo particolare o B. Angioletti. che ne tu p~r molti anni direttore, rappresentando Bnche un elemento ~u!Ubratore tra Il gruppo del ~;~~~t~ p;ere~1::"A1f~~e J~r:iuJ10.er: quelll di coloro oul premen di ,uperue I J\mltl d1 quut·utttma per una più precin rlpre,sa di attuizkme verso Il romanzo e la na.rratlva 1n gtncre. Novecentisti eu~=• ,::,~t!ta~~Ù ~ l'Ru~~i!~~! zkme <ooertnte anche con IR fonn~one. de.J guo direttore. e con le aue partloolarl affini• ti\ di IUMO e dJ cultura) ricalcata sulla letteratura della N011t:ellf! Rn"Ve Françolte, ~ cdfr:i~1 ~~ d~= !~ /1~~u~:? retti da Bontempelll che nbbl11moIIOJ)rR cl· tato; eul RPPRM'Cronel 1026 e continuarono nd 1iacire pe.r tutto J'Rnno suc~•,·o. l\vtndo per brel'e tempo condirettore Curt.lo MalR· parte (che usci dal (tnippo I\0Che per in– «mpatlb1llt/\ politiche) e per r«tattore capo Corrado All'aro. oon un interesse as...<al più ampk) ,·erro tulle le correnti lett.t>rarle del– l'Europa di quegli anni e p11rtlcol11nncntc \t!r&O le f'6perie07,e del SllrttRIIAmo fra n~e e del nuo,·o rea.llsmo tedeM:O.Anche C'ggl r:conosclull certi vuoti, oppure come u n mo– vimento RMlli importante per IR nuo,•fl nRr• raUva 1tal111naAnche per Il IRn:<>credito che accordò al più giovani nRrTI'ltori C'OO'IC Moravl11 Cche "I pubblicò Il imo primo TI'lC· conto). come Anlante, come PAOIAMA& no, come D!! Angells, come Marcello Galllan. Qof'!t'ulll mo .11ppllrv eallora come un116l.r8· ordinarla rlvela:r.lone leltcrarla, e In realtà. I !UOI r11 coontl,I .suo l romRW "J.le rue Pro6~ pRrlRno MChc oggi di una ,-o c111 .lone tra le più yh•c. vfgoro.-:e e ~t•ne? dell'ultimo trentennio. 5arcbbe dlfflclle i-~temare questo l'IC'rillore tutto perCOI""0dt\ acri succhi P?· !emici. da folgoranti lllumlnazionl, provvisto di win rlcchezw di fantas' a che è pari a uno strt:nuo eoragg·o di eFJ)rmersl 11d ogni co.sto. al furore, alla iu1J)()f'8 bllltà di tenere Il suo mondo nel limiti di una compa.ssata autocritica. Si può par!Rre per lui di sur· real~mo o dJ reallm10 ~lco. come d1 stre. gonrrla.. di barocchL~mo <111 tendenza. 111 ba• rocchl.smo è In lu! nuche un dato fln11gra• ileo e romano »J. di faudsme. D re.mmo di tulle qut"l'lte cose Jnsfcme. tRnto pili che e a..ual difficile distinguere n tutt'OR~I quRn·o Il suo ,·ero mondo vulcRnlco febbroto lncR· ~~e :l 1 l~d~n~:e~ l~lri:~fe"~ii1:1a.5C~~~: que,;ta pllrolR anche In se.ruo di dcri,•a,-Jone 111trrettl7.la.d! echi male o superlic'almente a&flOrbltl.Comunque Alml":noun libro di lui cl sembra da ~alRre nella ceh·a dcli• cinquanta o plil opere che ea:11Aduna, quel Tempo df pace (1934) che e verflment~ la teatlmonlanz11 di un dramma 11utentlco. Co61tra Ql!Nll no,•ecentb:tl non,,. lrMcu. rRla Paola Mealno. la cui lnqul,t.a e ta'ora. complicata ,·ocaz'one °"I eembra 1tr<ina· mente Jnarid.lt.11.Dl Jet ricorderemo Monte B1bl1otecaGino 1anco LA FIERA LETTERARIA Vorremmo parlareallagente di GIUSEPPE llERTO Jgno,o dove Al nccu• mlano tutti I difetti e tutti I pre,rt di qu< 'at.n11erlttr.cc pur ocd dotatn: RII ln1pet1 e le cndute, le cs altaz:onl e 1(11 abbandoni, la fnnttwn e In letteraturR. Del gn1pp,o dl ·ooo ftte porte pure El o Ta• larlco, scrittore, diremo, dcll'aln estrema del Ct.nttnutlirmo nBnflla\'0, les:intoBI doewnen– to nlla lr<111cl10dl' iM. nnchc 11crnb1to mcn– tole Kcqulluto nCKII1tudl di mtrd1clnne nellA prorcuione di medico e tuttnvln RtU::nto Il una realtà guardata. al, con l'occhio dell'ln· d'4(alore del lUtl0 dblncRnlRlO. ma talora oon l'at:uto ,w,gnodi un·anRlbl corro•lva DI lui ricordrrcmo Niente do /are 0931) e I l>h) rN:e.nU e urto più rnggluntl 1ul pia• no Brtitltlco Gioco µeriooloao < 1949) e Né rlrl né morti (1952) do,,e Il romanm 800n· Hn11nnche nelln moralità moderna e ne.I MKRIOdi costume. forse più eon~nlall aro tcrlttore come provano nlcunl suol acuti .scritti apparsi ln que.atl ultimi 11nnl 1n un quotldlBno di Roma. )(' dlmlnulsce. ml\ !o pone In tutt"altro campo Nl'IIA nuo,•a narrativa 1ta ln..-e-oealno al celio Totnml\50 Lan<X'lfl. cloc aro 1è nato ~ P,ro nel 1908). mR traplRntato a Piren,o:eda mml lnnumere,·011. Il plÌI ,;conctrtante. fora•, e certo Il più p~rsonnlc. tra I nNtrl pochi J>(')l'òt-1rnrrep.1Jsll. Ma al llllÒ VCrRml'nte ap– l)llC'l\te1l lu\ unn !Rie fonnuln? No, re CA·R at mtende ln funùone di tlnR cifra Jctt.er•• rin Diremo che 11 ano a UnTl\llirmo ~ ron· unturntc Rlln 1,un ate.YR \ 0 00111:lone di scrll· t~re. nlln ,un Cn nwla. al dramm11 che 11 ,;1•01genel 110llo!ondl della pn(tloa. alla lu– cld1tà con !a quale l~'IO t, portnto alla m• riertlce. oon rel~III\J'R rotllle della p~a. col suo RU'Jtotutto parllcolnre del eort.llf'go e dclii\ inistlflc11zlonc D11I Dialogo del maa– .timl icl1teml '1037) dove 11I Annunciava un LKutrfamont meno meta031co e Faremmo per rllrr :-11zton11le. Rtlrave.n,o La pietra lunare :!f~ 9 > crJs) S~Qci,o~ra~~~~i;:o d~~o:~; · t1ove Il clima di mail• nera •I decanta e al rJ,oh•e In una dlatffa lmpostanor.e narrati- Domenica, 18 luglio I951 Critici,nongazzettieri di DOMENICO REA 1J Credo che 110,iaolo aiata, mn che "!/~:;:i'. 'l:j ~i:orJo~:~ ~t~!;"~, J~~.t~~ ~I pO&JOnoaolo ,·olz,tame,ite ignorare, col riauW,toelle quel nomi l'Ollhnum,o Cl ~,.,tcre. tJ Gli scr1Uon a, dira,010 acmp,,, ,con– t--ntì a qnnto ri91mrdo, Ed I> nnturnlt'. Mc, e'~ q"ulchc co,n di 11iil.Come 1m6 cop,rd 1111acritk'r1 c-ht" t•a 111 cerca dello JHTQine t::~v: u ,~t~,i~i,.::;'%":,.'i. ·;?r,//:: j!!t~~~r:. ,wlme11te, atorlci della loro OJHX(l1 Scco11do crrt(I critica Strmdlwl, Bal:nc, Tolttoi &crivcv(lno male. Togliete codutl tto– ml e cndp mc.::u letteratura uma,w. O non /o 11crof F, clii rc-,1crchbe. Dnnicllo Bartoli, d'A,rnun.:io, Chntcmibriandf Solo dr,po molti dl"f"enni lii cr1:iea ifolt11na .di' ricrtd1ito •ullo •tUe del De Smtrli.s t: tli VerQn, nw oncora oggi torce il mu110 imi libri di Suct•o. Auremmo hi,09no, come non mai, di l'rf• ~}~I, I~~; ~:t'?:i~~t~lt:fn<f' l~~~ic~3f:/ict ~j una loro etiro: di critici rhe 3<1peurro dnrci dei libri. nlmenn w•r metterai nll'a/tc:w dei n11rrator1. I qiurll. ittnrto o morto, i loro libri li &crwmin t' li 1mhhlic'm10. E' mollo fnc,le dnre dei Qiudi.:i nt•t•enrnti 1enz11 il riQore di iin metodo. Ropralldto cwremmo bM,nno di rritici,...uomilli, c1M 11111>N&ero rhe In lette– mturn """ /o un t-ecrcU:io di bf:llo acrh,tre. mn cht' il bello l't ..-,,n 10, ingred,enttJ, tra oli altri imJJortanti. dell'nrte. aµ,J/,c~c~o1W:i' 0 ,z, 1 :r: i:-at~:!~"~11~ 011 :~~! lfnlitrno e 110n nrabo. In diJ/icolUt mnqo/or, ~ 11 ~o~~~~i~ 11 ;:u~al:,:~, . .r~bwi1e :1:::•tz,~ lw1ua. che fJ 1011114<1 itnli111u, e non d,nlttlo - I'/ /fitti neui,n" <u1et>ra ho d1mo,tmto U cm,tmrio - tanto I! ,·,ro chtS uno b1wna pnrt,. dc.Ile 11ue "011elle •ono /unte ttclle nntologi1' 11COla.1ttiche. .tJ Prima della yttcrrn ,wevo, 11onoatm,– tc il mon do d i lotnle miaeria ;,. cui 10tto Nato fin ca.im mil'I non ai tn 1 etx1 l'idro dtl lihro ...J. u11'np crir11t(l /fmliliaro delt11 1Jil11. IA ,merrn. co,i la forra t 1 11 11irul<'n:a di 1m ucido. mi rivelò rll col/M i fatti e 91i uo,11h1i, il ualorc incdi1tv,b1lo drl dcJ111mcome eor- ~f:~"i,, c~~f:t'i~:.';a~f~~ 11~i~ii~1i~~:::~fn: t>rcctera. ,. in q11ct1t nAllllAO io d n:o tutto nllfl ou,.rra. Euc, fu l' 1llumina:io.ne Jolqorante d~l J/lfl3...111tn f' del 11 rrAc11tc. Ril l'Mi llltto dn.r– c-rrpo it1/nUi; r cr,11/i che la lettcratum del t1t11tett,./I) ero stato u11 gioco dc, anlotto, 111011,ro fuori iti 11ro1>1Jrat'(I iJ ciclot1e. 5) Per rla1lfl1111crf' co11 una crrl<I l'S<lt• tc::a a q11c,1a domo,ultl dovrri traccltire ll cor.,o dei miei at111II r letture. Ilo lrtto 11ochi contemoornnel e 110n prr hQrin. on:i q1111-,I ~~~tr~~I. 1 ~1~ 0 q,:g~tl~!,~if":e cl~,l;t~:.= Po••o dire ron rrr.e:w u11n3oln C'08(1': lr-r,no e 11ttvlio r,li 3f"rittorl rhe co,.•idero rctrlisti, int,.n(l1>,w/"ron Qlll'-,to termi71r qurqU ar-rit– tori dre q11m1do vrioo110 Al ricordnno aem– t1rc che il de,wro fn dommquc la pnrte del Jcon,., E il denaro t) anrora 1111 ,monne lf"one l'f'>II le Jn11cl a11crtt1 ••tl no.,tM mon.-fl). U110- ml). s11perMo I t•t"tltf at1ni. hff da r,.,t' l'nl rl"'ttffro In 1iu rt1o,fl) n 1u•ll'altro. Gli ,t~Pi lett,..Mti. che ei !7l11Airono dei eottit•i ttcr,l– torf. lnttnno l'On il dCJtnro. O t10n l!l t'l'ro. Etl rr,-,, tf•mqu1>perrhl! amo Dp Foe. autore di ::\1ollFhlnder<t· o Mad11m1>B<n·tn'Y. IA 11'>– t'flry, Matn rN'.:t'n. 11011 OPn'.'bbt- 1'/JO/ffltoCh11r– le, e il •110 pl('('()IO moHdo vrot•inrit'1/P. Avrt>b. bi'! dunqtJI! IIOIIII0 lx>Pnrirl'T](Jiare n tuo ,,racerf!. /h1m1do 111 ttlll"l ,,1,n i11 rllitan. n ttlll'IIOOOU.lffl cm1cll1M. Stc11lfhal. Balztrl', Tol– stol, Gogol. Soedrin e t11tli i ru.tai 11ono yfl ''" e dove PUJJlrlne Oof.'0161 avvertono In certe atratturadonl della tani.Mia, 1lno a Cancrareg1110 (1!150)e Lo b1ere du Pcchf!ur, Lnndolfl nella nuova na.rrallva Italiana rap. preKnta di ce.rto un caso a parU!. ma non per que1to men olnteressante. Duescrittrici Nrl quadro dellfl narrativa tO!SC&na vanno Rnn0\'erate le due scrittrici ltllllane for&e pl(l lnlA'ttaanll delle due ultime ,eneraz o· nl: OlflnlU\ MRtttlnl e Anna Banll. Diremo non rollanto ntl no,·ero delle scrittrici, ma di tutta la letterature di questo periodo p~rfSto la qu11le 11mhedue hl\IUlO un rlllevo pnrtlcolarc e pcrronnllastmo. SI dl3cute lA· lor11 ae a!IR prlmn competa A stretto rlRQre un pogto nellR narrativa o non plutt01110 ht quello dellR pro&Ad·arte. Q:UC6tlone Cl'Zloaa. " parer no,itro. che rie~uma un11querelle de :~~1J.~r:::e•·t l~ra:,~:!~ p~n:1~:.1:':': 11crittori c-he amu. Qwrndo rilc!JtJO, e lo /(J~ ~i~=~ft 1!,cl;~~":~~:,::g!ncGdc~t~:?:.e:: C0Nl1111CO 8Clll/lr6 di JJU( che Il railie-1110 iJ lo /011tc e il /me d.,ll'artc. E 1tl ,,uoUe ci,s.. <1ucrnta 1JO!}it1e, b10Ure, iJ atatn tOCC"ato la c1111a delle• no,tra lctteu1turo: e dn eu• a11cora potrebbero 11a«ere k91011i d1 .terit• tori pili cho d11ll~ pagine, nlOlto volte cr• 11uacolari, del Vc,v,1. 6J Se io d,cc-..i che di FalUknor ho letto poco. nn:1 aolo, per uttcro Luce d'Agosto. ~.~: 1 1fb:t%i~~ AO::i~~~:,a~!i!~!!;.9,~~/f!~~ tllra: si potrebbero dire le atcue coae 111 modo ,olfatto 3Cm111ico co,nc l't1 be - ~ $~g-'~;.,1~a~:r'.~1 - ui~, d•~• ~~ag~~J f"~~= ~:Z,°éJpl~~l~I ~::.:,ti~i, c~l1t;::!~:~i t11W i /ranccal ucnutl dopo Zola, Bourpet e France, lei non Cl credaebbe. Non, pouo Jc,rci ,wlla. A11che con oli •tranìeri .ano fermo ai cl<iu,ci o le dico aub1to il 11crchil: I cfouici 110/LatUXl,10 JJOCO, cono,cendo bene pii uomini f..~~s ,~rt· ~I,:-C:l~Yf~~- U~ril~::~PQii"?i~i::~ Pro1~t o 11ro1t./lll1mo della malora dltienta- 7~~':11f~· 0S od~O i1:i1J 11 i:ag:&. "f!l~~;~~:r~~ gola del Jfochkwclli o Andrcucc,o 80t1 altri due i11c,t1mablh eatmpi .... II reato per m• a111,art1ei10 alle mc-mor,e pcrso71Cdt di chi &crive; e lo memone per.anali l'Ol»ft lt, JIOr• nogm/'ia, .W>IC0 IICIII/JfO ben /,OCO t.:ICÌ,tO ali• t10,tro memoria e alto OO!K1C1tù, dw:klmo, JXJr,ifJrfc~!~,~I o 0 r~~~1~:,~tt 1 d~~~o di t1tton- :io11e 6 •tu.dio da J)(Jl'lO di lot critico «tll.W borki e co11 lo carte i11 rcgolc1. come !I tomRnro. Il rncoonto, la narrallva In atncre. &lano tutt'altro che Incomparabili con una scrrala cont.nun ln•.stlnl(ulbllc ac– censlcne llrlcR e con una cum estrema dcli& pagina.. Tutta ropcra delln Mnn7.lnl (' ·a. tcstlmonlnnzn di unR ntutudlne n n11rrRr~ ma a narrnre oltre Il llmlt..edi una concen. tradoue e.51>rtMlvn.nrlln QUAie ogni aeato. o~I lmptt s11 dclh, m emorla, ogni leMlmo· n1RlW\ di esper.en?.C. og ni lmml\glne e oeru lmpr~lonc 61. libera. no del loro gravame !:a:i1:17 t!~-d~e~!~~rad 1 Rt~ 1 fc~ timo e scll.Ublle respiro. Ma tutto di questa Etraordlnarln ciper1C'n,.n &UIL!.ticanM"ce da un'Rvventurwa nN:CMllA di rR.OOOnlare,di raccontarsi, portala all'estremo del111 •ua cnpncltll di tensione per la quale tutto In es.c:a diventa mC'conto. Dnl primo romanio Incontro col falco 0925), alno all'ultimo che ~fa~-ofo ~~~::!-~~ d~?~ ~~':t 1~ ì: :J:;!ro!~ fCN 1 one di quea;ta 11trlllrlce aau.me l',mzna. Gioe di un11 atr-cnu11 ricer ca In r.e glf:l6a e nel auo mondo Verro la fine del ventennio trn le due guerre un gruppo di g1ol'anl acrillori dJ Ro· mn e di altre latitudini al racco?liCattorno allR ri,•latll e Lettere d'<>s~. d.T"Clla da Olamb11ttl.sta Vle11rl. LA citiamo nelle pre– sentl note perchè essa nd un rlgoto10 lm • pcp;no critico seppe a1tem11rc un vlv11oeIn• lere&Se per forme di nRtrAtlva orientate , l!f30 RCute ricerche palcologlchl'I e di oo• atwne che rlspelt.ru.5cro anche le norme dl una civiltà letternrta e di un severo con• trollo atll'.stleo. Nelle aue edizioni app11n·ero romanzi brevi che po,;..!'lamodire esemplul pe.r la .storia della nl'.Wltr1l g,o,•ane narraU,•a eome La spiaggia di CetRrt Pave5e. Uno educoztone MJoglloto di Enrico Emanuelll, Eaterlno di Llbtro B!glarettl. L'abito t·erde di Enrico Morovkh. Berthe frt rivo ol fiume di Renato Olnnl. La glot<entlt perduto dl Bf'nl11mlno Dal Fabbro, Il cortile di O B. Vicari. Qucst"ult.imo romanzo stampalo nel 19•3, per un11 sene di belllche vlcla.sltudlnl non ragglunECm11Ile librerie e 111. st~!a cri• t!CA.,E tu un l)ttCAIO. perchè IO!l'ie: la J)OS· alblllU allo serlltcre di ,·ede re nella breve optrR un punto tenno pc.lo tu un lun,o e AA,lduo lnoro di cui Il ro man:o.o era lR fl'preeak>ne e I& schlf'tlft testlmonlanta. nel Troppoprovincialismo Una posldone: di e.stre.mnchlarcr;za 6 quel– lo di Anna Bantl e vi ooncorre aoprallutto la sua toscanità che è un dato di au,to, di cultura o di società, Il risultato di un raro equJUbrlo, di una lunga tradl:.lone di alta cl· viltà umanlstlr,a. AMAIapcsao la .su• narratll'& nuce dA nuclei 1>rotondl di rloordl e di lm• m"'flnl .sl&mpAtenella mt:morla. in una ,·o– lontA, che i' at11ta dcltR lmplncablle, di tcrut.are l'anima femminile. come nelle pri. me ~re Jtlnerorlo di Poolfno Cl037), nel racconti de Il coraggio delle donne (11>40) nel quali vengono alla luce provinciali ma civlll&alml oompleMI di una EOClet A bol"f{hese dell'800 tra Flrrnze e Lucca. Sette lune 111J41). Ma ,.oprllttutto ln Arlcmtala 0:'147) dov'è liberamente lnt.4.'rpN"tRto Il drRmma ln. timo della plttrloe del '600 Artf"m\11-la. Ot'.n• tileschl. I fatti di cultunt. al fondono In rro– do decisivo con l'Indagine ps!COIOCJICR, con l'ACUll\ prf'aen>:& di problemi morali fUl'0 i;fondo di pae~aa:gl e dJ amblrntt riportati con cura 11moro"& f con raffinato 11enttm•nto Gel tempo nella te"llmonhuua del chiuso deatll\O della protagonl.sta. ~e 1 n;~e at~fo;i\ 1 un;.~~lo~:tru~~le6U~1!: •Ilo acornre del tempo. 111r.c~retl drammi che covino nell'Animo del perron11;gi. Toscani Tra I taicanl <e anne,.,,I alla ToEcan&) l lncora altro clima: qui 111. lel~ratura lro· , ·1i.va un" sua ch•lltA &Rrcmmo per dire più oompR tta, In certo scnoo plu pro,• nc·111ee più europea: più prov,nclalc Jn quanto più lci;:11.t11. a e!lgen~. lmpogt111:lonlestetiche e Poleml('he di gruppo o delimltat11 entro cerU tipici onziontl cittadini, più europea pe.r 111 tua steMa raffinatezza dl gwlO, ma anche per w111prccl!a Informazione talla di oon• 1atU diretti. Rh·tste oome SOiario. Lettt:ra• tu,a, Fronte.rpizio vi Pl'06CgUl\'RnORncorn tra le due guerre Il clima ,•oclano o IRCCr· btano. mRgarl oon più rigore critico. ma an· che con m141glorepuntiglio estct!ro che ar· rl\•11,•apers!no a trRdur&I In cltra e taJorn persino 111puro gioco letterario: comunque la M:-rallva che vcn!n In quegli annL da. P1rem,. rl.8ulta\·a di un'elaborll71one più aot,. tllc. oome gusto e come stile. ma anche di onr.oonll più limltall; ma non 51 puo di· mtntlcare come a Plttnz.e e nella lct'eraturs riorentin11 IO s~ v1uorinl f•~se le sue pr,me pro,•e:di nflrratore in SOloria. e in Let– teratura, pubblicando nel 1931 nelle fii t.lo · nl della prima Il suo primo ,·o\ume Pic co/a Borghe3to. Dicevamo dunQue plu 1:ottlle clii.• boraz!one nel R'\1$toe nello stile, e orizzonti pili limitati: non per nullR questa let«-rR· tura l:orcntlna ha M"mpre al'uto supe.n· v11I a:tt"ntw!ml e tnlonnRtlF.l!lml: e echi. oc Robtrtla. Papln!, clucuno. d l"'mo nella aua particolare ,tera g1urlsdW.on11Jc.con tatto squl&lto li pr mo. con RCcademc11 autorità Il fC<'ondo.con dOtlfflatlca lm adtr'.t..a Il t.erzq: ht o,.nl modo. come ,·edrcmo, per nalTllrC era neeeMarlo u.sclrf" dfl certe tutele e dt\ certi rtp;orl: li caao Pratolini ln11•gnl, rlmR· El0 alr.o all11guerra llCjl:11 schemi di qut'l'a ltttcrature.. trR l°Rt1lobl~r11 1 111e la prora d'flrtf; 11,·ero Pra1011n1narrato~ (e qu11le v11rramrel n11.scedopo. e pnr qu~ato parie· remo ph) A !urgo di lui tra I nuovi scrlttnrl del dorogutrrR. MR potremo lltlllO\'Crllre tra I narrRtorl e partlcolnnn•ntc tra questi nar. retori nL'OVIun AleMandro Bcn.~antl No~ cl ,erubra che rautore dc I c<1prlccl c!'efl'A– dr'ana e di Ffn,. dcll'adclt.Jcenzo rl"'nlrl an· che ln que&tc opere dalle appartm.e narri\• lJ\•e dal IJmlll della 61lgal11tlca e dell'elegante compc::.lzJonc letteraria, JJ che certo non di MICHELE PRISCU 1) Mi J)!1re che una e HUOt!a > 11omatk'(I italiana "°" 11010t11,to, ma abbia onnni Wta •ua prec,ao ft,1ono1111ae 1111a «ua 1,-a.. lid.tlll.: da Bernar1, Ghuburg, Petro,11, PrcI· tol,n,. Q1wrantott1 Gombinl, che 11ur <J1J• f)nrte11cmfo (I una 9e11era:10110procede11te ami nMtro ho11no dato 11"1 do-P09uerm le loro 011ere 1mì iutorea-'1'11tt1, a Berto, Calt11• ~o 1(1~~· n~!!1 :::i:,?1 t1~~-onS::t~t;,:. M,, uorrci o mia t'Oltfl 1,orre 101c, dr,.. nianda: l'a9gcthuo • n11ovo> applkxito alll' nostro narmtlt.'tl 11r~1,p1,011.e 1111 aottmte"' polemico nei con,/ront1 do!«I « ueochia > nor• r<lht'(lf Vuof at!1•Uficorc e l'illMOIXlta >o"~– uerllo'I- •f Certo. il ncort:aliamo. s1K:Ceduto e, mm sln91ono JllU di pro,otori che di ntir. rntori. I.. 8/ato fe71omc110rmi ai J>all'lli U tttr- 111111eJ trOJl()O uiatO!lo d{I 11011 J1rOl'()C(lrei11e- 11Uc1/)/lmc11t9q11fllc-he N1ul11oco: " t11ttau111 ml ptire che di /rottura tra l·ecchi-0 t> ,u,o. va 11arratwa non si J~ parlare. D'oceor. do, pii", rari allora I veri 1wrratori, nia la opero di UIIO SL'f'l'O. d'tUI To.::1, d'uno Deled-– do, d'un Procchia, e de:I pruno Momt•IQ, non pul> i(/11orar• 1 in u11a 1tor10 del no,tm ro111111i..:o, e direi che lo al(wco tra la Jet– ttrotur<i di 1>r1111c1 o do1,o la guerra ,;,, ,olo UJ>pare,ite, L<rnto ii vero eh~ il 1nltn dellt& momor111, dcll'111/a11:ia. dell'a11tob10• ara/in, clic tr0,1111, giot,V1.11i d'oyg, co11d11~- 1urno. t a11corc, 11re1entl' (' 110 Ja11no te-ttL mon11111-w11roprlo libra rMarla o Le me111• morfQfil di L,al/<1 Ro1111rno, Sei si.Alo fcllce. GI0\'&nnl, di ,Irpino, oc,c.J che pure ,0110 ctoh 11rue11toh come romo11~1. coat comf' ror)l(ui.:1 cl /llrono 11rNe11tah, e fora, c,lk,ro 00111111('1() l'eq1111:0f'Od'u" genere. qiie, Jibrt ~,~:11t~:'Z:n"ì:=ta ,~3~)~'di 'ViuJ::~,, 1 d~if:!: dol/i, occ., tutta d&JniM~ml autori mo certo 11011 n(lrratort. 2) Ormai al l't c,cctrtato elle tra In cri• tic-11 o i pr~rori C01JiddetU d'arte c'era tm intrrl."3.Jo coml'ne l'he h(1 g1ovoto ad l!H• tmnic>i e ha aerv,to a co1tM>ll(lllre certe po- 11.:1on1: meittre tY.J!Ji ali(, t"Uberall!O d, ncu raton più intflr~r,ti od UII ,mpt"9110 l(IHII no no" corri.,Po!Wono. neUff cr~IC(I. ueiu1l1 ~""r~ Q~i';;'~~ ~~i~,.;~r~;~~eu~~":~ 0 ; Arfdll o La Ca11r1atrascumh o ()'l?>1h male. Mn, 111 de/ÌIILitt'(I, i g1ol_.,11, narratori de· uono p1,re 0U'tt,111x,rto della cr1t100 d'csser11l ln.-1criti ttl u11 91ro o ,1uer clt.iarJto la necce• ,,M delk1 pr~vrin prc-1euw. 3) D1//iC1lc ri.a1io,1a <per meJ: mi ,rm– brcr,.bbe d1 d<>t:er ri.,pondcre of/ermn.tL t·omente. 4) Ecct>, foru q11i dourcbbe t·e,c,r fuori la g1wt1ficaz1one dell'e,11rru•o11e e 71UOt:u ~~;~/'~<: ~~'!~."'~Jt'1~":!,n~ 11 ~J~11';,v~e~: to "" m/lu.,so lliÌl che aul 1'UO laliOro di 8f'rittore 311Uc1 11110 ae11aibiJ1tà. Uno aeritto re 11011 vuò aottrarai cii tc111,io III ciii 1•111(1: ~~;~,:n~~ ~tit'.r~:a~t~i/,"C3~: ~~unl,~o~~d~~~ NIS unia11a - llld dire, C'ht' Il proprio tcm,'lO non, de,:e 80t.'t'rr-l1iore l'autore e co,trin9rrlo Ml'nridn le tolt'Qltri COIIIIUl'lnuta} /Ull.!(Olt(J del regiatmtore, non dect' sedurlo a dirt' 11011) i fotti aemo il prrC'hl> chs 111 cela dietro I /fitti, 5) Per qtronto ho detto arnom a, cop1'1l'e che 11011 ao,10 di quei (giocn111) narratori che uorreòbero rompere I ponta con le pre• cedenti genera:ionl: me11to:lltd: che ml sem· l>n• llllCI s11uallillu e bunttle forma di Jt1,ci smo inteUettw:,lc, o uorrci che 7,ororchi ,nicl c0Ucol11 11011 condai1-1w1111ero c n tro11JK1 vlo– lrn:n la lezione dol ct111itolo. P~ roasl di Cccch i. Il so le a picco di Cardc,rc/11. 110• 110 ,:iure 11ta.ti dl!i te\1tl, più che d'-'.i llbrl 1 11cr 11o i. E ,cr ivere non IJ ,alo libemra1 ~~ ~:;': ~r:;::·~c:;~~~a,n o ":·d~:'! ~to e 11, ur1<1data nto711era. Alooro, Jfnruio .:Yo– reu,. Paln:.:t:3Chi. 110110 i narratori che ml ha.terCM!lno di 71iù, tra quelli delle Qent1ra• :ioni on.:1•u10. 6) Non /io ben C(111ito la dommldc,. Ad og11i modo ml pare cJ10 llltta lo 11011tra 11or- ~:ti~~~~;11 , !" /n~/,f~~~ ~: tic~~,' J;r ~porien.:,1 umtinu lo .c;rittore 1to/im10 ~ an– cora troppo atwrooto olla Joealllà, e /orae letterario del ,nito della m~mona, del1'1n- 7;:;:, ~. 11 N1 / .. ';~1~ 0 m~ 1 h~u:;::~~~ 111oUo fe cene: po,,ch/1 i1 r~l,amo a'a111H>fJUi«· 1.11, aUa pro1m,ci9, iJ neorcolL&mo iJ 7Jl'1rt1to a 111ia vOlta d111la provrncio 11er finire ,nolto IIPtMO 11Cl bol!('ftO, C talvolta CON l'(l!J!}ffl• r<u1te d'u11'i.,1<11u:11 soclt1lc ch't rc,tat{I nllo ,tadlo d'lln(I 11ur,, e scm1-11cc dk:hittrt1-""lone di fede in u11 ,,ortito JiOhtic~. Ma il d!M'orao mi ,paro com1ilesso e m1 riuce d1/jiclle r1• durlo a rispotfl'I d'u11<1 nchie.,ta. 7) E (flll!3ttr, llr'U.Slltcm, cori (l»IÌC'i dr'lla e Fiero>, m, cembrci u11a domtrndo o.. ,.mrdo. /o 1111 11ento aer1ttorr e non ,crittorc del flld solo perch/J 1011d1 Na 1,0J1 allo ste111Jo 111odo, 111u11119ino, elle G1udo I.op & 111acnta 1t""1"1t– tore e 11011 scrittore del 1 1ord pcrch() mùa• 11e3e. Dommulc 1111J11ttc ro11trilntt.1cono mi ,,are a mw1tcncrc oli l'fJUf\JOC1. ll Plcmo11te d1 Penogho o l11Calabrta di Semmam, ta11- ~~,g";J,;•~~ ;:n(':io'i~;;.)~~1~~~ ;;;,a n~:J 'J i aHd, mo 1n, <1uo11to rnllM iimano. Uno d1/• ~b~!~t~~ J':1~:,tì dr:._.,:::i " '!"'~~P<J~"J!ioc At':. riore rn cio _. .,.,,0'11r ~ 310rit, o la ri<Vr('(t ~~,: 0 ~~~:i 11 d1:',.;~,,~ 1 n;ia:~~~:~o ,;~7;r/~ 08 ~ proclmn.arle o troi;arlo eqult-arrebbo a 11c• anre olla nostm narrotli;a (nuouo e 11011) uno auo /1rn.:lo11e. Neorealismo toscano Propr!o n,a11 anni anteriori all'ulUma Jr,rr:va~ 1 :~a .dA1~~~:.~n~v-~~ l~=~~rn:, e Ca.mpo di Marte• era nato un nuovo rea– lismo narrBt!vo che al dl.8tnccRVnnettamen– te anche per un solido lmplnnto ambientale •oscano dn c1uell0mertdlonalc e per più acu– te (anche t"e non ebbe un Ver(!:a e for&e nemrul"no un Dc Robrrto) ricerche e:,;pru&l· ,·e: ricerche di llngu11gz,o e di stile n11rra– th-o. Es.<.0 ebbe. non ,p:,ca lnflUl'l\Ul, 1uc~es– sh1amente, sulla narrativa Hai ana e p11rtl• oolannent.e au Qlltlla di giovani scrittori delle regioni llmltrofe, cmli 11nl In modo particolare. Un11nRrrlltlva. dtremo. che ha. r:rtt~11te!i~rer~~itasc~~f~1 1~~:1~" d:t temi e degli RmblentJ, ma anche la grBclle e (Ol!iU!nuW!. Rnttla dCll'C!lpreMlone. la alcu– J"Cz:ta del tagllo e del ritmo. Ea8a uplorò parUcolarmt:nte quella che fu. negli ann1 ultimi del rt:gime fa.sciala. ln contruto ooo gh altlsonnnU 1>rogramml e con le rutllant.t l\\''vcnture guerriere, I& grande noia della . provincia ltal!Rnfl. Scrittori oome Arrigo Be– nedetti. come Romano BUenchl. come An • tonlo Delfini Cquest'ulllmo oon qualche in• c!inat.lone aurrCRJl~tlca nel racconti dc Il ricordo dtlla Bo.?ca del 1038 e de Il /anolino della Battlmonda del 1940) non !Coprivano EOltAntotoni grigi e um.lllatl. ln certo Unl!O eecovlanl, ma anche quell'acuto dtaaa:10mo– rale che clrcol11v11nel fondo dell11 società Hallana Appunto in Benedetti Il l'('J)~60 bovaryrn10 dellR protagonL<ltAde La /folla del capitano (Ul38), le lunghe com·cr,,adoni, su temi nppnrcnlemcnte vncut e i:ratnltl, de• gli runici che si Incontrano nelle vie. nelle plRZ7.C, ne.Icnffl', nel snloltl di unn qunla A81 cltti\ centroltflllanl\ de I ml.tterl dtlla città (1941), vanno Interpretati In chiave J)Olem\. ca. quaat nel !Cnao di un mr&~Rl:Utfo ln eirrn.. di una lettura d11e~pcnrc In hlli:rann. Più tardi, U donne fantaaUclie (10◄3) riporta.• ,·:ino Benccteul al suo m11,J:zl0t-0 marlrou– doge, "' 6UOJ;:~lo l>('r la C0IWel"lRl''0neC J)"r ~:;11~~:~"ad~~tr!l~~t~:Ct!°nl~~~: gno !'-Ott!ntt.!oveTiiOIn rocleiA. rh·elata ap• punto attravrrso quasi lmpalpablll ma lm· placablll annotazioni di 1u111to e di co,,.tume. FERDINANDO \'IJIDIA (I. Continua al prou1mo num roJ

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