Fiera Letteraria - Anno IX - n. 20 - 16 maggio 1954
l'ag. 6 ALt;s5ANDRO LUPO - « Fl,:urn » ARTISTI ITALIANI * Ricordo LA FJEl{A LETTERARIA A~OS'lrRJE ROA_~ANE )(,.. Sculture di E1nilio Greco Rarefazioni di Bruno Caruso e ricchezzt, cromatica di Sa/valore Mel·i Incanti di Bona e di Giulia Beer - La. Scuola Romana non è m.orl.a d:~1 1~1~ ~~on~';'; 1:~~:1\~~ )I.. ~:t1v!•~~1; ~~~hdond~aC~t~; mo.stri\ pcn;on111e o Romn: cd di" ncn è una delle tante donne• ~f;~apc~ll~u~i~s!'°~io~I~ GIUSEPPE SC[ORI'JNO :01;~i 1 J: 1 :::~oar~l~~t~: spct.to n qu~lln ratta dfl Greco nn dl l)Oe'lia, con 1ft quale o ~cl 1945alla Gallerl,a del Seco- forme create,. con.scio che I di Palermo, guarda p-:ut.tosto ripresenta Il frullo di esperlen– ,o - as.,ume un Importanza e pupi• 6tatlc1 e liCllta cspres- alla vita drummRtlca delle ze che Sevcrinl vorrebbe far rl• che vn rot.tolincnta: dR una slone non sono opere d'arte in trazzere, d.el campi e delle ml• sa.lire R De Pisis ma che a noi .scultura costruttivamente nn• ogni cnw. niere dell lntemo1. sembrano più vicine n certi mo– com lcgRta a residui scolni::tict, Citiamo, fra le opere uposte. Caruso si dlsUngue dnl sur- dull surre:alistl. tlamo ormaf arrivntl a un plR• I bozzcttln!: è la prima volt{I reuhst,, rar conoscendoli. per Del surrealismo. tutt.Avl'A, Bo. stlcare duttile. vlbrl\tilc e di- che G~o :si cimenta nelle scul- llll'ltderenZA al vero che, però, na non ha la te~ragglne e l'tul· rcmmo musicale. dove le ngu- ture p1ccolc, e lo !a con tal vrcne dalla sun fantasia sche• senta di fl'lntASla UIRmo certi rnzioni J>C'rdonoogni ll)ntcrla• senso delle propor.doni e tanta letrizzato e quasi diremmo lm• che se le sue pitture venissero lltà per n~tingere n volle una dose di spirito che anche In es- poverito l)('r~hè le Immagini ab- prcsematc alla prosslma Blcn- ~cr::'at~J1~cl~fc~~m~~t~ ,:~~~~ :~ l~~;~is;rn:~~~ ~r!?!~;:::: ~~'~::, u;~,r~u~~::,t 0 ;;,~~~.ti. ~:i~es'l~e;~:b~r!r:u 1 q~~~e~l~i stica e sempre diversa. vale a zione alle sue ngurine. Più che ri a.mbulantf, Cordaro ed Equi• cosldettl cap0S<.aoh1): Il suo e– dfre non legntn al n1odull di nobili sc::7.u dubbio le u:stc; e llbrlsta, per esempio, resplr,mo ducatls.,<timogusto la porta a una nrnnlern. rrl,\ ~c. per modo più spinto e In chmo. diciamo pure. mctR· dare un senso di garb11,tls.slma Il currfculum dello i;cultort!, plu libero di modellare. accen- fl,;!CQ, che Jn Guardiano dello nuturalczza anche alle rormc nato a CatRnla e rcsldcme n nlRmo nlla Trfe.tflna. :oo \'lene piuttosto accentuato. più lnnatur11II, UI rRPl,lresenta– Roma. conlR Anche le persona- Da ricordare. Infine, I disc- Aggiunglnm_oche - nel pulito zlonc di rRdicl, 1ml cui tcmR :~ ~1~~~ 1 ! 0 a\~:l~;,!n~f1c~ 9 tÌ~i :;~~~f:'! 1 ~~1:t~~~ati'~~O mC::dtr"~~rl d~IC~ur~i~l!~/ 0 ;::~ !c~~~:~lg~r~~n::~i:~ria ~:ra~~ 1952, a Firenze nel 1953; la su-:i nlcnL suggestiva, essi sono o- mente delle Atmosrcrc. In una tutto un VAioresensuRlc; Anzi, partecipazione n mostre ln lta• J)cre· per se i.tcs.:e lr""ressantl cromia Apparentemente debole se non erriamo. la pitturR di Ila e all'estero (Monaco, Edim- ed aiutru,o, d'Rllro canto, n me- e che la~-claJ)Ol'!to al disegno_ Bonn è quasi tutta pcrmea,ta bun;o, Vienna, Atene, Tokio, LI- glie comprendere li proccs..",() è Indice d'intensità e di rinun- di una vlvR !nten.~a sensualità. sbonn, Anver.w.ccc.): Il Premio crcntlvo dello scultore. che pltr• zia al mcm ctrcttl quella che A t'hc la pittrice tenta di dissi, del Parlamento alla VI Qun- le da un tracciato semplice per prima vista potrebbe sembrare mul11rc dietro una sorridente drlennalc di Roma. Il Premio giungere nd un vRriegato e In- povertà. Ammaliante è sempre ed accurattsslma cromli. Saint Vlnccnt nel 1948, Il prJ- tenso chiaroscuro. la Slctua J)rtsentatacl da Bru- Il fatto che tutto sia formal– mo premio per Il e Pinocchio• Fanno parte della magninca no CRruso, quando non si arrlc- mente a posto, non una stona– (ex aequo) di cui solo adesso mostra Il bozzetto In bronro chlrcc di dati umoral! 0 tura da rilevare. non un qual• si VRspegnendo l'insulsa pole- del PrnocclllÒ e ti particolare In grot.teschl, sul quRII Jn !anta- c06a di non finito, non un'ln– mlea, ccc. Sue opere ngurano t.errncoua della testa della. ra- sin dell'art.lsta trova modo di ~rtezzn che possa In un cer– nellc ptù famose gallerie del ta. Crlt,cn e pubblico di Roma, tessere sue squisitissime trnmc. to senso preludere f\ uno svilup- ~~~!t1aa~~b!rio.11~~0·R~~ ~~~ii?.°g~;:~ ~n.nf .~;:~;ct;I~: st:· ~r~!:nfi\ a~~1~?~al ~: ro· u~ 0 ~~~~o~c~~~'. :onc~~d~~ venna, a. Verona, da Leed5 ad to dlscusca e che, nellR ~ua ~to graf!co o plttork:o o deco- renze e gll esiti ormnl ben dc– Anversa e R Trieste. realtà, finirà con l'essere più rRti\'o; ma sempre gusto. Da finiti. E In questo CA.SO , l'opera Greco. che ormai !a parte fnctlmente cl\pita e ammirata. CMO s:-irà mene a Caruso, In un dl Bona sarebbe si legata a una dell'agguerrita piccola ,;chicrn • • • domani Che riteniamo prossl• tenue vena poetica m11con lm– (clnquc o sei ln tutto) di 8 c11l- Sempre nll'c Obelisco•. prl- mo. partire per cntrn.re nel pace! scolruitlcl.evidenti In que\. tori Italiani lntemazJonalmentc ma di Emilio Greco, ha esposto campo della « pittura più plt• il che Scverinl chiama molto rlconmclutl, ha senza dubbio u- ur\a serie di quadri Bnmo Ca- tur11 », cioè Impegnata a rende- proprl11mente similitudini: nna– na splceak\ pcrl'ional!tà: essa RC· ruso. presentato da Sinlsgalll re con una più compleMa e si- logie. simboli e perfino metaro, qulstR rlllevo tanto nelle lCst.e.con una suntuosa monografia. gnlftcantc cromla quelli che so- re. A noi Invece sembra. più ot.– caratterlu..atc da un'Intensità Anche Cnruso è un siciliano no I fRntasml del!n sua fe.rvtda tlmlstlcamentc, che IR glovRne plast.lca autenticamente ort- come Greco. cioè Isolani della e ln!zlalmente valido fontasla. pittrice sia soltanto all'l\cmc .. Domenica, 16 maggio 195·1 EMILIO GRECO - e La Fati\ dai ca11e\ll turchini• (Gollerlo dell'Obellaco) di Alessandro Lupo )f. glnalc, quanto nelle figure dal- Ca.sciacostieri\ che 1n dnllR im- • • • di un'esperienza alla qUAlcdo le sciolte e incnntcvoll moven- .scittl si sentono proiettati tuo- Dopo la m06tra del pittore vrebbe ra:a1mcntc ~ucccdne ,---------------------------~ ze. ehc testimoniano del genul- rl dell'Isola e cnmmlnRno col Savary, che portRva reco di e- un'altra e più rlschl06R espe– no Impulso dcll'artlstl\ portnto mondo (Guttuso, pur essendo sperlenzc ltalofrRnccsl Insieme rlcnZR. di lllAHZIANO UElll\'AllDI Con la e postuma• che ha reccmcntemente raccolto ~~ ~o~~~ gJau.J'f\~~o~~~~t:. 1 ~le~~~~tt ~~o~rl~eend 0 c1f~ Belle Arti di Torino hl\ onorato la. memoria di un plt• tore Il cui nome, s'ebbe risonanza nazionale, cd anche fuori d'Italia. da Parigi a Zurigo, dR Basilea a Londra, godette della mh;:llor considerazione (basti ricordare quella di Emlle Bcrnard, Il de\·oto di Cézanne}, resta tuttavia cosi le~Rto alla vicenda artistica 1,lemonlese, cosi Indicativo duna cultura e di un gusto locali (IJm!– tazlone regionale da non confondere con limitazione ~rgi~~~• c~~tl~~i~~fi~:11~li 11 ~0":J~~~. ':i~is~~~! 8 ~ 1 ~~~~ chla tanta storia della pittura subRlpina. qu~1i1t 0 d1e J;~~~roant!~ak:rr· t~"ot~I, :;;h~::_a si~:~:~ a!!lnltà di temperamenti o di linguaggi plastici (che anzi lurono gli uni e gl! altri assai diversi. e se ma' i~: 1 ~u!f~h;'~~~l~:ll. d:1 ~~li:an)~!} 8~~~\~~t:1 r+r:i~~~ nler), bcnsl pcrchè fu Il bonario e solitario pittore di io~\~ ;;r:r~:11eli~~~ 11 T~~!~gnr::~it~~~n"ee 1 st~ud~,:-t~mJi legge. a esaminare qualche sua prova, ed a predire al fie~l~f:trn rifa 8 ~~eu~a r~g~~~t~!~r 1 ~t1tfr~l~~lfap1i/r::~ 11 ,Lupo - quando uscii dallo studio di Cavalieri! In quel momento lo avevo sposalo Ja pittura? -.. S'è nccennato a una visione e: lmprcssloni5tlca-. del motl\'0. Ma si badi: non nel senw della grand~ poetica Impressionistica francese che rinnovò l'arte europea con la più \•Asta rh·oluzlone !lguratlva del tempo mo– derno. Tolto Il Reycend (e per una coincidenza forse t'asuale), Il Piemonte. e nemmeno l'Italia, non ebbe - tempestivamente - nt'ssun Impressionista alla Monet alla Renoir, alla Slslcy o Alla Plssnrro. Nemmeno nei Lupo si riscontra una comprensione genuina dell'lm- :f:~!~~~s~~te~f:u~~~e dleunm~~1: t~~i' 1 ~~:r~o~~I a~~~f~ tradizione act'ademlca della pittura · e nell'Interpreta• zlone del mondo naturale. li suo è l'Impressionismo che dilagò In Europa quando ormai Il mO\'lrtlento s'era svuotato. con la su11 villoria, delle ragioni che l'ave– vano determinato (nel 1885 l'autentico Jmpros~lonlsmo =~~:~o~l:tocl~r~~:IIRne~e~!i1:sl~lttl1~~i~~O~!~o 8 r~~!O~ dare - con I mezzi più vari E' talvolta opposti _ una ,l'ni::azlone Immediata e momentRnca della realtà .attra– verso una forma-colore che sfruttava tulle le risorse della can~lante luce. Sl ritrovano perelò nel Lupo le ombre colorate, Il gioco del rlrlcssl, gli awolglmentl atmosferici, propri dell'Imprcsslonbmo: ma non si ritrova. di questo, la concezione e: tonale, del quadro, la subordinazione e Il coordinamento degli clementi ~1~;~~~ 1 \1 'ì~de1! 0 llnet\~~~t~r:1!:~;; 1 ~:Ùe 1 ;or::~~o t.r!!t~ :i~~:t':1c~ 01 der1i:~~~a~~ 0 sf~~l:s~iunt~~s~ue~~\1V: 1 ~ 0 d~~:~rt 1 ; alla e verità» del motivo pittorico, che dalla Scuola di Rlvara sbocca nel Dclleanl: continuatore che si valse d'unR tecnica che appunto l'lmprcsslonlsmo, con la sua vli~~~ll~~rdc:1 tt 10 ~~~~·n:W'~,~~~g=~~ce~~'so d!H~~~- ma non sonabbonrante nè come pasta nè come Umbro: li pennellare energico, largo, mOdellantc senza sover– chia facilita ma nemmeno con meticolosità, sempre si• 6u~~1J; ~:~nadost!~ 0 tf~ 1 1.l~l~~~t;."ncifi ~~jcomi~r~:~i~m~ l'eUicacla nel rappresentare Il brulichio delle folle e degh oggetti, tutta, 1 \R ben distinti nel loro caratteri e QUAiità: la vh·czza degli effetti lumino~!. Ei:;-11 crR felice - e lo si vede qui in uno dei suol bellissimi e mercati• - quando poteva. act'Rnto al nero dellR \'ec;tc d'un prete. collocare Il rosa della camicetta d'una ra~n.zzR, Il bianco del grembiule d'uni\ popolana, contrapporre al brio d'un carminio la nota profonda d'un violetto: te!!ere Insomma un racconto cromatico, e goderne la. vicenda con un senso di festa, che non era però lncon– lrollRto tumulto bensl medllatR armonia di p!Rceri vlsM. E qu11. e là lasciava poi brlllare Il sorrlro di un llc,·e. contPnuto umorismo. ch'era. del rc~to, Il rondo arguto della sua indol~ umanl~lmR. Il lle,·lto dt'llR su'l bontà lncsaurlblle e della sua ln<erRblle tolleranza del casi, ncmmen per lui sempre lieti, dell11.vita. Perciò JR sua pittura apparl,•ft t'Ordl11.le,serenR. e non ponendo problemi che non fo~cro di stretta rf'.~a plttorka. riusciva cli facile comprC'n!lllone.gradita all'ln• 1endltore per non poche sue qualità Intrinseche come al pubblico CC\muneper la sua piacevolezza. discorsiva. Il primo. per esempio. nel vitclllni dell',tllarmc npprez- ~~a d~~1f o~ uF~os~~i~~ 1 u ~er,m:~°r;d~ 0 q~~tcit~ ;~~i~= dolico amab1lmenle la scena racchlude,·a: e t'osi nel due notlulml ComJX1911i di lat·oro. I due monumentali ca\·alll da traino. uno blant'O e l'altro nero, colti In un momento di riposo. o nel Vecchio rou..:i110che Il pittore pensando al tanto llworo compiuto per sè. per la fami– glia. per Il suo Ideale artistico, dlce\'a bonariamente assomigliargli. Spontanei anche I suol temi predllelti: I mert'atl pro• vlnclall con una rara. ad('renZR allR tipicità del luOJ::hl. I cava\11 e I \'ltelll, la montagna, le marine. e in i:::cnere ~~n ,·~u\~u~~oe d~fg~~vf~en~;i.:nt~~T1~ 0 l~~c:est,r~:,,;J~'. quindi. !u un suo t'Rmpo d'allh'IU,; mentre più di rado si lascla\'R assorbire dalla !ndecil)ft \&ghezza della cam– pa;rna solitaria. li succ<!SSO lo accompagnò, In Italia e all'e!itero. dalle ma;i:::iorl e!lpoi.lzionl nazionali al Salons patlg 1 nl: .~ mentre mai gli vennero meno I numerosi at'qulstl pri– vati, opere sue cntr11.rono In gallerie pubbliche. da Tol'lnb a Milano t1. Trle .,tr. SI allontanò ®Ile mo!<.tre ufflclall 101tanto quRndo nuo,•~ correnti del J:(usto !li dlmo~trarono ostili al suo. ch'era rimasto quello della suit educazione art1s1lca e dellR su& com-lnzlonc n('l\e finalità dell'arte. Ciò non an·enne senza sua profondR amart'zza. compensata tutt:iviR da una vastn i,tlJna di colleghi e di fedell amatori: i.llmn t'hC' gli tu confer– mata dal Cireolo degli Artlsll quando l'rhbt:>, !lublto dopo la guerra. suo pre.~ldcntc. Ed Rnt'he In quP!l'inca• rlco a,;sunto In momenti difficili dimostrò l'lntelll&;enza. l'equilibrio. il buon senso, la sollile conoscenza d('gll uomini che mal gli erano venuti meno durante la sun l•borlosa vita. MARZlA1'"0 UF.nN'AHOl a. dar ,,1ta e movimento alle anche lui di un paese del golfo commiste e senza una decisione Merita p;i,rtlcolRre com;ldcrR• ~?~1~a ,,~~~r~ht~;:~e 1 ~"1~ 0 !i ALESS,\.i"'JDHO LUPO - e Cn,•nllo it MOSTRE D'ARTE A TORINO * gruppo di monotipi alla gnl\e. ria Glosl. La Beer hll due mbndl dlslln– t1, che IR cromia sa In un Cf'r• to senso ronde:-e e dlsstmulAre: Il mondo genttle delle donne fatto di alberi e nori, e quello più compltcnto delle sl!ficll e degli ;rnomt, delle lmmA~lnlche aN;umono torme fantastiche e che d11n luogo a una simbolo– gia piuttosto nordici\. L'Rdercnu. con cui la pl:.trl• « si cimenta In quet.tl suol mo– di di c.sprlmenrsl, cl dice del– la 11ua raggiunta padron11.nza tecnlcR, senza vi~tarcl di pen– sare chr po~n R!plrRrt. ad al– tri più lmpcgnRtlvl esiti pitto– rici. Comunque è da mette~ nel giusto rtllcvo Il fatto che I monotipi di· Giulia Bccr non si Rtridano nl ca.so per ottenere. del risultati, mll partono da un dato di aMOluta consapevolez– ta: ed è questo Il mRgglor elo– gio che di °!s~ !I possa !are. Credevamo che la mostra di pittura, che org11..nlu.aAnnual– mente l'tSA nrllc vt-Lrlnedi un ampio negozio di via XX Set• tcmbre. fosse un mctzo per aiu- 111..re gli artll1tl poveri o blsogno- i,J: perciò non ave\'amo mRl dR· t.:,rillC\'Oal fntto che le pitture fes5ero metcolatc con le calze g ~o~,:i~~~•R~~rn~el~~;~~~ bili dc! neonati: come non Ab– biamo dato rilievo Al fRtto che ccn I pltt-ort buoni \'enlvano mescolo.ti I meno buoni e che s.u tutti lumerrlava la plet.orR del dilettanti. Arte Invece, con una certa ~r– presa. leggiamo che ~I tratta. nientemeno. del « Maggio della Pittura RomRna ,., Of1anlu..ato • dRll'E.P.T. dt RomR, Il quale , t si dlt'htarR e ben lieto di otfrire P I e lll on e se ~e~;~~::Inip~::~d:~~~~ sentiti\ si è fl\tta efficace ln- }1-- ~c,:;p~~~o,d~hl~·o::t:mt;:~tj Non si scorgono, negli artìsti che espongono, tracce di derivazione dal cep/10artistico subalphw così ben definito, tranne che nelle o/1ere di uno sol.o: Aless,111droLuf10 culturR!I troppo ristretti e por– tnrle. a contatto del gr,rndc pubblico». ecc. No. francamente, è assurdo ridurre Il • Maggio della Pittu– ri\ roman11• a paehe vetrine di un negozio e pol, dopo I\Vtr u– • Arte t'ontemoorn.nca plP• VI\ la possibilità. di realizzare vi sono pure opere del mnestrl mlllat.o I pittori e la plttun, mont~~e• è la rormuln della. In sua poesia della luminosità (Casorntl, MenzlO.Cesi\l'e Mag- menar, vanto di aver promos– espos,zlone inugurat.a In quc- e del colore. gl) di giovani già affermati e so unopera che merita gran sti giorni nella palazzlnR del- Il Lupo ama I contrnsti. ta, di altri In cui è evidente nnco- rilievo. Pensiamo che, quando IR « Promotrice delle Belle Ar- !ora rortl, come quando accan- rn. la ricerca della propria per- si vuol fare dello spirito, non ti• nl Valentino. Formul11 che to al roea della camicetta di sonalltà: In questa rassegna .so- è mal molto pruden~ esageri\• potrebbe creare un cquh·oeo, una ragazza pone Il nero dello no rnpprcsentnte tutte le teu- re. 51 casca stnz'nltro nel grol– fRr pe~rc cioè che sia possl- Rbito di un prete o accanto nd denzc cd è tal pnnonmn che t~. bile intravedere affinltA - &la \m glRllo Intenso un viola. o ~gna come un abfs,;o fra Il • • • pur tenui - dt gUJl ~o.df modo Indulge In marcate ombre; ma mondo del Lupo e quc\11 del La mostra di Mario Tarchel• di sentire fra le 730 orrre di nella sua vlgol'058, a volte ror- contc.mporancl. Ricordiamo del ti alla e Fontanella• el rivela i,ltlurn, bianco e ncrC\,6CUlh.l• se un po' durn, rn.ppresc11taz10-nomi chè altro non può con- un oltlmo temperamento 11 ~os~~~lte nelle 12 sale della ~~ 1::c1::eir:~àpl~~ ~e èr1~6ft~frs';~1~~~~~a;:nt~~ 0 ~u~:~: f~~1~~0 c~~· ~o~~~ ~~ ~ii.ti ~~ L'equh•oco va chiarito: quc- unn sinfonia cromatica In cui clotta. Torna.selli, Gh,go, S11lni: ne~qu~lc si muove 1a ~adj'°nc. slC afflnltA non esistono: l'ag. il parLicolarc non soomparc fra gli Cliprcsslonlstl Oatto. ~I~ ~o"nd~~tf 8 ~~à ras~!~~h;t~i settlvo e piemontese» ha ,•a!o- nel lutto ma è ben distinto dal- Pozzi, CRndelcLLI.Alolsl, Rlvic- se g!I dlcla~o che ~otto molti re puramente geogmftco. sta le sue caratteristiche non 5010 ra'. fra gli astrattisti Galvano. llspettl la pitLura dèi ~uoJqull• ::~:::~~;ch~~~l 1 ~v~r~s~I it~ ~::1a~~ 10 ~· è pr~ci, r:1 ~~~~61~: ~ '.'°~· ;i~. :~~a·c:~gl/.~: i~\id~: 1 (~~~~d~ è nl~ga~n~ natal! d Tormo o In altre lo· è reso uno stato d'animo, è dc· $J)05lzlone sia statn allestita gratuiti nel loro arAncloni a caULàdella nostra regione. Non llncato un CRrRltcrc: nelle folle con Il criterio di rRggn.appare volte tendenti Irresistibilmente si scorgono. tranne che nelle che frcquentnno I mercati I le opere ~econdo le tendenze Al nero); mentre net quRdrl opere di un solo. trnccc di de- tlngoll. vogllam~ dire, non sono degH artisti. Troppo spesw vi piccoli c'è un 8 tenden 7 .a. 1111'a– rlvR7.!onc dal ceppo iutlsti<:o soltanto macchie di colore: è è, n questo riguardo, confusione strazlone di natur& scnz'Rltro subalpino cosi ben dennlto· insomma unu folla vivi\ In cui e disordine. originale e che rivela la pre• ~!\~~ d~pe;1~~~[~~~ 81 ;~ci ~ ~~;:o~~t~i~~afift'::~: le ~ u~c~~~i.~~n r!t~u~~~~: ~~n!'à ! 1 p~~ofounsJ?r~: ~utd1t!~: lombRrdl O di stranieri. che con note del suo umore, bo- nl paesisti che hanno conscr- tart' autentico stile. Abb!amo !ntto una eccczio- ~i;~o ,: 1 ':1~~!nih~~1\~:!1i8à.a C:i ~;n~a~I lR~!° co-;;-cc~~n\~ 1 ~1 t~ soJ:,~~h~~~U~~1!u~~t: :~:t~~f~ ne: e, r,rerh•amo ad Alei;.<;an• era nnche nella vita, w1 galRn• po - per la descrizione di pac di pittore ricco di concretezza dro Lupo, scomparso lo 6COl'50 tuomo per cui non si poteva saggi piemontesi: Bcnzl, Soln- e di un rilevante Impeto anno. la cut memoria la « Pro• non provare simpatia, dal qua- vaggionc, Ca.hc.rno. Gigi Mor- • • • motrice• ha voluto onorare al- le si potevano a«cttRre sere- belli, Astcglano, Hoschettl. Ml- Salvatore )1ell espone le sue !estendo unn mostra postuma namentc le critiche perchè e- no Roi;so, Mar1us Russo. Mosca. splendide ccrRmlche Alla gal– che comprende una qunrantl- sprcs.se con gnrtx>e con onestà. De Angelis. !'ancor giovane lerlR e Il Placlo io. Pur ln~lstcn– na di quadri. Mcg\fo che atlra- 11Lupo, che fu già presldcn- Grosso. E si può ancora scor- do l'artista su !orme e figura– \'Crso cnttchc, analisi. esteti- te del c,rco!o degli Anlsti, a\'e- sere un lieve gusto per Il n1011-zlonl che lo hanno reso cc!c• ~rJd1~6essi: e~;::!!._~?"fuhncteo:! ~~,~~\ 6~:~~~ ~: 11 ~;~:~~~:: ~n ~!6~ 0 ~61d 1 Bcr~~:~1~ 1 ~1~ ~ie~e~ 8 zan13~ibloh:s~~pi\fi~~~f:~ f~c Il vantaggio del\ ,mmedlato r.omiche della ramiglia aveva- rn T!lrlatta, Ghcduu.l, Onctt,. " serve a tu conoscere II nion– e,oqucme confronto. no lmJ)Ol'!to ehe egli si Jau.rens- Sobnlc. Alclatl, Bozz.clla, Ve!• do poetico d! questo artista Nel ~lplntl del Lupo si r1tro. se e scegliesse un lm.plego ehe l!m, Mlch.-:lett[, Gar1nzzo. ,,11\n-unico nel suo i:::enere. ,•ano I cautterl di quella plt· costltul~c una ronte sicura di tovanl, Cntn.,si, Man1.onc. Vn- • • • tura • verista a piemontese che guadttgno. Ma la suR vocazione llnotti, Al1mandl, Bcrt,narla, Orgo.nl:r.zatada Vl1tore Que· derivò dall'1mprcss1on!.!.nlO la per l'srle era troppo forte per- DC'3bate. . rcl. hR luogo al PRlazzc1to lior– tecnica cd H gust-o della luce e chè egil \'t potesse rinunciare: Per il bianco e nero r,cordla- ghcsc la primi\ collettiva degli del colore: pitturo a cui, da frequentò corsi serali all'Acca- mo BogJione. Calnndrl. Mus.,,;;a. artlsll RrRbl che Iavor&no In Oelleanl In poi, molti paesls~i dcmla Albcrt111Re il plUorc B~llottl, Donna, QuarrR. Sito. Italia. VI espongono: 12 eglzla- ~~J~ai~ls~or~~~!ro~~~~~; ~;~~o~~n 7:"~l~ci~ ~a°es~ P~j ~~r~~~f· Af~n;dai1 ::~:aud,, ~~a~hl;a=g~Ìtucra 5 ~!la:~ecf~t del naturalismo 1mprcss1on1sla.scm:o ristretto della parola.' ccr- MoltC le opere di scullura. \11 r;i1~W 1';!'11ge~~~~~ggl romani e :J:~~~~~~u:.è.;rn~~~oeq1~ ~1:C" :ru~ull!~~tft~oieu: ~~:: ~:~dc~:: g1~~~~~at6r~ii~f eai~!n1!~ 1 ~~~!lt~~\1df~ila~~ f.~i~r:°~t~~c;tl:ra;: ft~~o~ : ft~~~~n~~l~~.L~~1~:S~J:. ~t\:;i~:it~i~tRr;l~:\nf~!~ f~les~~~:'anfl:n~ci~ra S~~~~!~ l:d~od~:~~~ol:eg~!Jn~rc:;: ~~A.e~1~Ò 0 !"~~n~el~· p~g I~~~ ~~~~~~fl. 1 ~~~:~~~t~8~~fl~ ~~i~~ c~e: 1'~~1c 1 :1\,er~!fese~!~ polli, a Blelln, a Tormo. 'ecc.) tanti mostre na,;jonall ed espo- rclll, Cclllnl, Musso. Cilnt~no, di una rlcercR stlllstkR: oltre ~!1° b!-u~~~tt~ei:!c r~f,~ 0 ~ 1 ~t ~~pii~iih!:o ~.~~~ 1 rv:if~~~ 1 1 ~ ~mJ;:x,:iu ~c.fe :~~~in~ 10 1t~ :O~i" ('~~ ~~~~ s1~31~~~"~ 1 ~ti 1 ; u11t,c.,;I frn I banchi e nella va- ~1 naz,onall di Lima e dt Mon- maggior parte degli artisti pie• ,;;tudlano nella ScuolR d'Arte di rictà di colori della fruttn e tc\ 1 ldco. montesl. Urbino. '-------------------' de!le: \'Crdurn. C!lll)OISlC egli tro- Nelle altre sale della mostra X. I'. GIUSEPPE SCIORTU..'0 iblioteca Gino Bianco UN'IMPORTANTE OPERA CRONOLOGICA .lf.. Leonardo e Il suo tempo * « O tempo veloce predatore delle create cose, quanti re, quanti popoli hai tu d'Ìsfatti, e quan– te mutazioni di stati e vari casi son.o seguiti» ·* di GIORGIOCASTELFRANCO 1t:lvs&~ 1 re~:;.1om~~~~I n°~s~~ad~\ 0 &e:n~~j~ 11 suo Ero$ di L,conatdo, l'onal.isl cioè del ~blem11; dell'Amore, celeste. terrestre. In Sc~ft~rdsoc;cl:; 11 ;1a t!"'nr~~do 8 ~ 1 f~rl:.n u\u~: la prima raccolta, che sia apparsa sino ;id oggi, di tesll vlnc\an\ condolla con criteri f!~npo~~,I~~ ::~t"~f~l c~de 1 i1nt~ 0 r~r~'o~~ ~~~ orlmo documento di mano sua allR sua morte. Nel percorrere l'opera di Leonardo. co<1l radlcatR nellR cultura. del suo tempo e che pur ne emerge gradatamente con tutta unR !udi 1 ;J':S~~~n;.:~;a}~''à~~1: 1 r~RJ~t. 0 l 0 p~~~ ;er~r~~~t~ 0 ~nFttt t~~if:r:r::iaE d~ 0 Le~~ nRrdo artlstR, chè persino ~u parecchi dt• segni le pro1,oste e le discussioni di date sono stRte Insistenti e laborfose. Ma per gll scritti Il criterio cronologico sinora non era emerso. Il che non vuol dire che gli stu• dlo.d non se ne ro~ero curati: \n realtà preoccupazioni cronologlche assai vive cra- d~aff'!c:~1~~1 PJi ~=:~~ 1 .uqo:~1~ n~~C~f~~i:: e Ch. RavRl.!!sonMolllcn. MA I due criteri t:~~;!t~l~~t.l ~~nno~~·~e\~;~~lc1~::1!~~f~~n= te nè l'uno nè l'altro su criterio cronologico. li primo per argomenti. (ad es.: la natura, l'arte: oppure teorw df• color,. bota11;ca e simili) trlll!curava la succe!ISlone nel tempo ~~\:;,~u~I l~o~~co;i~~·/d~~lt~'!,~ dneJI cra~t~ che I due maggiori codici di Leonardo. Il Codictt Atlo1lt/ro dell'Ambro!\lann. cd Il Co– dice Ar1rndcl del Brltll=h Museum. sono rar. fu:r:onRmenll di cRrte dlver~e. d11diversi q_uadcrnl, di diversi periodi: Il primo addl• rlLturR un album di 800 pagine con attac– cati a 2. 3 e per~lno 10 per pagina fogli ori– ginai!. QuRndo Piumati cl da, 1 11con tatka e spesa enorme IR mcrRvh'::llosaedizione del Corlice Atlo,a.t,co, In reRltà rlproduceva e trascriveva un complesso del tutto n.rbltrs– rio mes"IOInsieme dR Pompeo Leoni per fR• re un volume prezlo~o per collezionisti di alta cla~e. Insomma più di metà ~ella CIOt• ta ,•elica del mRnoscrltti di Leonardo era dispersa nell'Alto mare di una cronologia In– certissima. Fu merito dl Gerolamo Calvi di riesami• nare con nuovo lm1>egno ltlologlco I codici gluntlci nellR loro compagine originarla. quR~I tuUl di luna-o U'IO da. parte di Leo• nardo e quindi meno collocablll nel tempo di quel che si pos~a credere aUa prima, co• munque sempre buoni documenti di base; e poi di cercar di dRIRre a gruppi I rogll del codici ricomposti. servendosi di tutti I poul• ~ll~urr::~: 1:~\·l 1 ~adb~f~ee~t~"c:~r!\~u!~n~hPo:~ tognlla che si dlalcttlzza RlquRnto nel pe– riodo mllanc!\e, le flll,:-rRne, l'orlglnc stessa delle cute rlado1,crate, Il contenuto delle p&glne In rapporto 11;1 fatti di vita e di ln- d~f0·n{a~~~rirn ~a~:~ 1 e:u!,?a c~ 1 lc!~do~g~: usci nel 1923 un libro di una dottrina lm• pres<1lonRntc,/ mano.,crith di f..,conardo, ma, dirò an('he. dl U!\Oratlco~is..~lmo,senza In– die\ del fogli trRttatf. senza un quadro rilac;• JiUnll\'O,f.en1.Revidenza di quel che crR rl• 'lultato cerio !IUquel che era mera (sia 1>u– re ~empre rl5pettabllisslmR) ipote'II. Dopo Il Calvi la Commls... lone Vinciana (e cl~ Ca– rusl. M&reolongo e Pelaez) dll'<l<>rol'edi– zione del Cod,ct> Ar,rndel. del Codici For– stcr, del ,l e del B dell'Institut dc FrRnce. <1emprecon l'occhio 111regl!!tro rlel tem11i. Benchè po\ il ln.voro di Leonardo fra I suol quaderni e le sue carte è stato un continuo rivedere, riprendere. trascrivere, e llnt'he la datazione de! fogli dà flno ad un certo pun– to IR datRzlone dPlla lormulazlone dei suol pensieri. Ma anche con tutte que.~te eRutele era pur sempre da auspicar<;[ una r\lmpo- 5tazlone cronol~lcR ncllR raccolla df'gli scritti di Leonardo e Anna Maria Brizio vl si è dedicata con nra Intelligenza e con una Invidiabile preparazione. ricontrollando le trascrizioni. pur opera di editori (erratls· slml, e mlgllorandole In parecchi punti, de. clsamente. Dir lutlo quello che emerge da una si· stemazlone cronologica degli scritti di L~o· nRrdo. vo.rrebhc dire rifarne la storl!I. ma 2~!.ff~to di l~~~la~~fa c~erg~ 1 J~IR _P~~,i ~crlttl più glo,•Rnlll. e clOè lln verso li tren– tc~tmo Anno. predominano Interessi pratici: ricette di tecnica. notazioni di meccanica. congegni; mentalllà di artJg!ano 1alentuo~ \nsoml'llR.Ma ben presto Leonardo si spinge e penetra St'mpre più In là: si trov11;nopre– sto tracce delle prln1e letture clRUlt'he. I problemi si ranno più vasti e più 11;bbrac– ciRntl. Ed è proprio 11 senso del tempo, del dh•cnlre perenne, dcllR perenne creazione e distruzione delle cose del mondo che si lm– JlOnca LeonRrdo trontcnne o poco più: e O tclll/JO, ('1)11.,ltlllCltorc delle C08e ... 0 tem110 veloce 11redMorc delle create cOfs, ,,1mt1fl re, l/l((Ulli />OJ!Oli h<li t1, di1t/rttti, e l'jUOlltt' mutu:io11i di .ttftti e i,ari oc,.,1 30110 3<'011Ui, 1ioi che la mar,rniyl/o.,o forma di questo pe– sce q11i mori. Per le c,wen10.,r, e ntortr- it1- tcriora, oro, db/otto dal tum.1m, JJ<1.:ic11te f)laci i11 qite,to clmt30 loco; colle .s110/1,ate, 1.t11o0liatc e ignude o.,.sahai /ntto arnwd1tra e io.,teg,10 al so11ra1iogto monte io. Cosi da Ovidio appunta e trascrive. con me!Odlanuo– va, I versi su ElenR vecchio e triste che rlm• piange e si stupisce della suR bellezza di un tempo: e Elct10, 9ua11do .si 11pecchif1t·a, vc– dtmdo le vizze yrrnzc del 11110 vi.,o fatte 1ier lti t·eccllie:::a, 11W9116, f' JJDl1$fl 30CO percltè f•i rllpita dur volee io. Co!\\ la prlmR cspres- j.~;tm~e~~:n~8c~~!c~f~fllRd~lcf1~:nfril~sa~4: smlca. che con e~ cd In essn ancia ad un divenir{' perenne: ti concetto di loru come virtù splr!tuall'; Il concetto di ragione crea– trice operant<' nel mondo, che lnfu~mcnte \'lve nelle cose. Ora tutto ciò è assai Im– portante per IR ste!<.Sarormnzlonc mentale di Leonardo: appare sempre più probablle che Lt>onardo nel suo primo decennio mila• ne~t:' slR Andato lb.sando pensieri nRll In lui a Firenze, tra I suol 25 e 30 anni. E' stato ~~adt\faer'ì~~· i!~tt?n P::1~Cn~ 8 ~r:~!l~!~~ concettuale tra ~·Iarslllo Flclno e Leonardo; orbt>nc IRcronolosi:la dt'gll scrltU dà, In con– clu<1lonc,anch'essa un appoggio a questo ~~~~ll'i~Cn~~al:~o ;~Rr~~P~~ec!~~~fr c~ 1~!1~ ~algono nlla sua prima maturità: Ad esem– pio lo ramosa sentenza e l'"more iJ tanto 1,ii1 /cn.1e11te q11anto la COfJIIIZÌOIIC f- pii, Ctrr· tri •• t'he, direi. ha un 10110cosl tipicamente di neopla.tonlsmo fiorentino 1470-80. è In un quaderno di Anatomia dRtato al 1513 a 61 Anni. Come molte delle sue figure tornano per decenni rlscritlc. rimodulate. con sem• pre una Hcvcmenle nuova accentuazione. cosi I&sua coscienza sembra scavare sempre più profondo, con correlazlont sempre più ramlftcatc, !IUalcuni concetti della sua g\o– vinezzR: non l\lumlnazlon\ Improvvise. non fascino subitaneo di letture, ma un gradua- ~;P~~f:nn;;z!~iis~~R a~tr~ec~ 1 ~~;• uC:anc 1 ~ll~~: preziosa. ma piuttosto diffusa nella sua stes– sa Firenze. In~mmn per Leonardo scrittore li para– me!ro tempo non è !acile a seguirsi. ma li delmearcelo nella t'Ongcrle del suol appunti è sovente di un grande aiuto per poter se• G:Uirc,l'Intimo moto del pensiero di Leo• nardo. Nnturalmentc da tale metodo non ~ono da attendersi rivelazioni lmpresslonRn– tl e teatrnll, ma. Insistendo, con e"!lovedre– mo sempre di più. ~-;,dopo ormRI 1,iù di settanta anni di trnst'rlzlonl e di &ntolo~le di scritti di Leonardo. era tempo che questo mt>todo Vt>nb, .. ,e decisamente Imposto; ed è merho lndlseut\blle di A.M. Brizio averci rlchiamRto Ad es.c;ocd Averne colto nella prelazione dl que".>tovolume ed In altri suol scritti recentissimi J 11rlml trulli, G. CASTELFRANCO
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