Fiera Letteraria - Anno IX - n. 16 - 18 aprile 1954

Domenica, J8 op, ile 19:;I LA F 1 ERA LETTERARI A l'ag. 3 _____________________ __: _ _::____;_:___:__ ______________________ _ I . ANl 1 0LOGIA DI POESIE Sopra me I~ notte e le tue mani Sc,p,a ~ la notte e le tue mant. Amore perché tanto ml ,cauf1 Larve rimuovi e rugiade E le atelie di.,perate Che cJ stanno a guardare. Sopra me la tua sete la tua /o,ru E la 1alfva che mi rt,chfara Come la luna morta Notre-Dame, (Inedita) Apollinaire Se uno sera pCU$f da que,te pori Se una ,era torni $Ulla terra }"omml segno Apollinalre. i~~ c~t,:,.:"{n" ,'!:~/,}: Con bombipl e libri Molti libri con figure E una lampada da contabile Per le notU • te letture. Se una sera non hai da /ore E In paradbo ti annoi SundJ e doman da B orgo.,peuo 19, E' una t1ecchla ca.sa con cortile Tre finestre sul gìanH no Una scala con pensilina. Mia madre sbagllerd Il tuo nome ~/p1:;r:tu;:11Y~~- u:::mc!o,t~?,i"U: Le botti!]lie ,moraldine, De Chirico 19l!J Ti dirà che ho molto lavoro: • Molto lavoro !ignor Apallo... Reata a cena con noit •· Se una ,era in cielo ,et solo E non &ai dove andare Chiedi di Milano. E" a due JXJ,UI: Prendi una carroua a nolo Una carrozza con cavallo bianco E t'al per via Manzon: Poi fermati al vicolo San Giacomo. Fermati e ridi e capirò che 1el tu Guglfelmo Ko,trovttk..111 BrlQadtere di artlQller.a 38, RcQgfmento 45. Batterla Il poeta che ha cantato Rous,eau La Donna Sed1da, i ponti di Parigi L'alcool, la Senna. l fuochi d'artlJ.c•o Capirò che 1ef tu Gullloume Dalla ri1ata d'oltretorrba Stawata come una granata. Ti plaurd certamente U mio porto,1, Il campanello col Ji,chlo del me-rto TI piacerà il 1elcloto del cortile Gli alberi ,pogli e -vropar:fonoti Tra le quattro mura e Il retfcolato g:~r~:ewr~~J~~~od!~ Q!:'a!t',~:l~tino TI pfaccrd: la soglia e la ringhiera la pietra del gradino con.Yumata L'odore df mutJa e di cat!è to.ttato. Se una .sera in paradl10 piove E il ricordo d~lla terra di commuot't– Chfedl breve licenza al auperlorl. Sei stato ovunque cf sta dernen:a Ottimi cibi amori e sonnolen:a A Nizza a Montecarlo a Praga. Chlutt dore ,et nato. 1:ihfud: dove La prima r:olta ,uoncutl Il corno Lo splendido corno deJlo ,corno Che quagglU ha nome J}Oelfa. Se una ,era /arai ritorno Tra le molte sorpre,e troverai Le lettere di BEll11 e Plcobia I ricordi di Rouvcvre e di Salmon l..e pancgglate df De Gourmont I saltimbanchi df Pica.no Sul fogli di vlcuz Jopon F. Il mauo di sigari t«»eonl Che Ungaretti di ritorno dalla Marna TI portl> a Foubourg Salnt-Germaln. Le ,uonate per plano df Saolnfo U: p<>e1'e m 1 Utarl dl Dali:e Il Menfco di Rou.ueau ll doganiere Lo carriola di papd J11nit!t. E tuu, I tuoi libri trovert1i; Callfgromme1, Alcool,. l'llè~ti•ar, L"edlt'one del POf!ta Aua.s,inato In gran formato velina Montgolfu Se una , .. ra Apolllnalre fa~al rltorn Col tuo 1plendldo llONIO ddlo .rcorr:.1 Ch,,. quagglit ha nome po,sla Il corno d'oro della frenc1la. Chi è 0 passato prima di me Chi e pa.s,ato prima di me DI ~ ha lasciato orma Rintraccio l'e1tle /orma Del piede che /u m/0 Tra Il terzo e Il quarto Stcolo e corse a quelli Ud· E 11 poni> dall'altra porte Ollre le liole e gli uliveti Sulla rotta dei cali8i. Chi ò pr,11010 prima di ma DI me ha lasciato ombro Fuggc1>0lc di lunga ctglfo. Mia è que1ta pupilla Pfr,ra e un poco torva Graffita 1ull11 ciotola Di creta ro,ua. Nel ,cpolcra Guardo li mio occhio Dal profilo di ccmchlglla. C1'1 e pa.uat., prima di me DI me ha la.~clato t&1gua Impronto di corta mar.n. P.lcori'>ero /'l'(fml!ra curi:a Biblioteca Chi è pa,1ato prima di me DI me ha la1clato fresco :{{:;g7f n1:rti:c:l'centauro Mattiniero e ll ,uono colgo Della voce che /u mia Quando Venere rincorrevo AQamato e veloce Nelle grotte d'amore. Chi è paHato prima di me DI me ha ,~clato wecch fo DI morte e tazu colme. Lo ,p~lo ritrovo del mio Corpo e Il lino bianco Odora di limone: natt1 Non tra la colomba d'Archita Quando tra que,tJ uUv· .Ui col1e prim.a mortt'. Da e Lamento del Gabelliere> - I poeti dello Specchio . Mondador1 1946). Invano il gallo Invano Il gallo 1/ let"a a cantare Invano Il giorno 11 /e1:a ,,:u/gallo Invano 1i muove In /oglla Invano l'occhio t•ede la /og/la Aprir.ti come una mano Invano la mano del fabbro Batte sul /erro U martello Invano Il /erro dlventc /alce Se la falce non taglio Il mann~lo ~lvt~=~ 0 1aclt\C:.U~:1;~ 1a J~'f;/are Il ponte cadere nel ftM'f'C: La l'Pfga di qMe,ta mattina Anche ,e Il gallo al le"a o cantare E' una 1plgo che non ,ara pane, (Da • Souvenir Caporal • . Edltloni d'Arte Mondadort 1946). Ho un angelo che mi guarda Ho un angelo che guarda Dietro la spai/a 1ta11ca Un angelo senza bilancia Che non pesa la mia giornata. Un angelo che non ml condanna quando la ro.ta /erl.sco Quando / Mggo la 1peran::a Quando botto lo fronte Sulla pietra del dt.Jlnganno Quando Inganno la morte Con rondln f di carta. Ho un angelo che mi salva Dietro la .tpalla ,tanca. Lasciatemi 1010coi Jiu,nl DI ouc,te nebbie Che co,11umano la pia11ura E 1·0110 nero delle 11t0ntagnt Lasefotemf senza lumi ~=riJ~f~n~;ir,,;:~~rJ 0 · ~::e ali:,arao~~~~/:~ate. LD co,cienza e Il conocchia.le. Da e 1.,a cl\'ella • - I poeti dello • Spec chlo • • Mondadorl, 19<19. Ci aiamo Infine 11lco1103ciuti Nel grilli caduti Dal cielo d'cJtale. Come gli zingari rovinati Da un medl"llmo edit•o Abbiamo 10:lcottt Le donne e l loro cape.Ili Che ci fanno ombra su11aplanu;-a , Abb'o,n.o tolto Il lutto A SJJ"CCl1l e camponelll Per dil'ertlre l'anima ,cura Com111cdia,1tie me11dica11ti Cl .sfamo ricono,clu!1 Come l'ut•a DI una medc1•mar,trgo'o Cl slamo meul a cantare , E a ballare Al suono drl tamburi Cfa.scun con una cfcola fo quadrlgl'a 011 occhi duri Che cl invfd1otr l'allegria U: donn,. t I dadi Nella dolce ttrra tJl ne11uno: ffr,jg~ !~fi~r'mf&~=~~I di digiuno. (Da • Il Tro\'atore • . Poeti dello • Spec• chlo • . Mondadort 10~). Taci, taci trombettiere Trrci, tncl trombettiere Non disto91ic,rc Il COllfO dell'allodola E alla violo Non dire ti ol~ sora Prima di ,~ro. Taci, taci trombettier(. Non a9oilrn9cre Vuoto al vuoto. Ln,cln c11t.' Il rtrnto Sia all'alt,,rlolr, Girlo a 11o!o. (Inedita> R \FFAf:LE C,\JtlllLRI Bianco GALLEUIA DEGLI SCfUTTORI ITALIANI * Raffaele Carrieri no>. E' certo c he la poes ia non s'lnvcnt•: essa pcnet.rn e clr• co1a per r,ot.tlll "lllm1 vasi comu. nlcantl. e.:,Sfl, sommuove I ml• &lerlasl fondali <!cl ricordo e della .sperltlltn. en." tiCJOl!:lle compatte stratitkazioni dell'e• 11per1enza;e di questo proprio Cnrr1er1 è la test1monmr.z.:1 più p1obr.llle: dall'incontro di una 1>UB 1stlntlva medlterraneltà di TH.nnllno (ricordiamo I versi del e Lnmento del i;abel!irre •: • Do dove - mf viene - l'acu- 1w• - la gra<!fa - e 011eata - 1rcne,ra - matllntcra - Il' 110nda te - o Ero.s - 2/nga. rf'/lo - Cgf'i~t't dei miei - par,t - dt argilla :ti con un'ln- ~~~~\:1i'~i ti~~:u~u&1~"s;t~;~: trlone » ne I Il Trot'atort • · • Troppe viti e madrcom - TrOJ)f>t'87)0le nel tdal - Trop– •c mani .t-•11za dito - Trt,ppa * Una pulce nell'orecchio Se è ,·ero che In ~lcudorn ò In inusn che pila lo flraitnc,i:gJa" ò nnchc ,·ero, 1•erò. che Corrieri sa n1•1•roRUurne da 11oeta * di ENh?ICU FALQUI Un e: omaggio> a Raffaele Carrlerl non può non trovarci prontamente e piena– mente consenzienti, essendo nostra ragio– nata persuasione che Il poeta Carrlerl abbia riscosso. a tl:tt'oggl. assai meno di quello che merita, 1n ciò dlrterenzlandosl da altri. Anche se le sue due prime raccolte di ,·crsl, li lamento del gabelliere O ed!;~: Tonlnclll, Milano; con preta.lionc di Bo; rt cdiL.: Mondadorl, Milano; con prefa– zione di Fior_) e Souvenir C<11>oral (ì\lon– dadorl, Milano), non risalgono a più ad– dietro del '45-'46; e anche se la terw. La civetta (Mondadorl. Milano), è del '49 e la quarta, Il trovcllore (Mondador\, MI– iano, con prefazione di Ravegnani), è del '53, Carrlerl era In precedenza $?làabba– stanza conosciuto Ce stimato da chi lo conosee\'8 l pcrchè gli fosse riserbato qualche po' di posto In quelle antologie che costituiscono quasi t bilanci Cd I con– trolli del Novecento poetico. E Invece, se si vuole rln\'enire traccia di lui e del suol versi. blsogn.a accontentarsi del fronzu– tlsslmo florilegio del primo Mez~o secolo di 1>0esia itrzlimw del Novecento. anas1cl– lato nel '51 (Mala, Siena) da Luigi Flo– rcntlno. Il che denota e denunzia un'altra situazione d'lngiustlida, creatasi a danno del rlconoScimento e dell'apprezzamento di un poeta. che pur ha, e non da oggi, una sua voce originale e costante e coerente. come ben gliel'hanno riconosciuta e loda– ta. di volta In volta, I pur diversi prefa– tori delle sue raccolte. cui noi non possia– mo non associarci nel segnalare e salutare In Carrlcrl un originale ~ta del Nove– cento. Tanto maggiormente originale. alla nne. quanto da principio si resta Incerti se In lui. tarantino emigrato a Parigi e trapiantato In via Borgonuovo a Ml• lano, sia più la cultura a sollecitare la na– tura o più !a natura a Integrar la cultura, più l\lontparnassc o più la Magna Grecia. più le covlas o più gli stornelli, più Lorca o più Apollinalre, più Burchiello o più E– luard. più Vlllon o più Ungaretti, giacché alla fine quella che si fonde e canta nel– l'orecchio. quando leggiamo l'uno o l'altro d('i suol componimenti. è la voce di Car– rlerl. Una voce che non si comprende per– chè 1:mtologlsll pur di larga e larghissima. accoglienza si ostinino a non registrarla. Nè noi per lamentarlo .!i'è aspettato Il presente e: omaggio». Troppo spesso. anzi che giudicare del singoli poeti. cl si attarda a far questione della loro provenienza e della loro destlnulonc In quanto ricolle– gabili a un gruppo. a un movimento. E Carricrl. pur tenendosi nel vivo del suo tempo e e.I crocicchio di più arti (dalla poetica alla narrath•a, dalla saggistica alla critica). In dcllnltlva, oltre l'eserclzlQ del suo lavoro. resta e risulta piuttosto appar– tato. Situazione di privilegio o di svantag– gio? Fatto sta ch'egli la sconta, al punto che qualcuno, allorché l'altr'anno a Via– reggio fu premiato Il Trovotore, se ne mostrò sorpreso e quasi scandalizzato. r,.,1cntrcnon si trattò che d'un risarcimen– to. d'una riparazione. In quanto al narratore. egli si ostina a tenercene gelosamente nascosti I testi. ormai vecchi d'una ventina d'anni. se Fame a Montparna13e è del '32 e Quando ero doganiere è del '3'1. Ma per quel che cl è stato dato di coglierne In appresso cd alla spicciolata, su riviste e giornali. riteniamo che uria sua appropriata collo– cazione critica non dovrebbe risultar molto lontnna dalla zona del Savinlo tranco-lcrrarcse. dell'Anlante slculo-pl\– rlglno. eppoi d'un certo non ancor esasp~– rato Cal\lan nonchè del Dc Libero al 1em– po dcll'Ambro3iano. Complicata zona tra paesana cd europeistica. remota e nove– centistica. patetica e ·surrealistica. che metterebbe conto esaminar da vicino. Nel caso di Carrlerl. si comprenderebbe meglio come. più tardi. dopo svariate esperienl.C, abbia potuto saltarne fuori. armato di tutto punto. l'epli::rammlsta del Brogliac– cio e Il sai::gtsta di F'on11c, l'avventuroso storico della Pittura e Sc11lt11rad'avan– giuzrdia in ltnlia e l'lntrapr~ndente sco– lias1e del ilfémoire3 <tJJOCrypltesdii pcin– tre Arcimholdi. Mn ,ti qucsro. noi s'e elà scritto col dovuto rilievo (c!r. Prosatori o Narratori ciel Novccc,tto, 330-333) e non staremo adesso n rlp'!tercl. in continua– zione a quanto più tardi ha ribadito anche li Pral da buon Intenditore. Se è vero che quella della ì\·letafora è la musa che più tiranneggia Carrlcrl, è anche vero che Carrleri sa approfittarne da poeta. E bi– sognerà pur decidersi a dan:Henc atto. EN"HICO F"ALQUl ruu~tnulone di Berman per e La ch·etta • di Carrit.rl UNA PAGINA DI DIARIO PER CARRlERl * di ENRICO EIIANUELLI * Cli amici 1anno che annoto alcune cose In un diario, di cui ho persino pubbllcato Pochlulme paslne In Tt10• tro pt1no11ale. Questo brano, c,ie rl• copio 1enu ritocchi, lo trovo aUa data 26 masrlo 19!10. Ra/faele Carrieri ~ ve,wto a trouarmi e già ae ne ò andato da due ore, ma nella atan:-a c'iJ ancora qual– che coaa di lui. E' ,en,a.:ione che non laaciano altri amici. Mi ba3ta alzare gli occhi da queato quaderno per riuedcrlo 3altellante di idea e di geati, come .sal– tellanti 30no U .suo 3guardo e la ,ua voce. Due ore fa era 1eduto a11llapoltrona verde, vicino al tavolo: e Non credere - ,ni diceva - che la mia vita 3ia una trombetta. La mia vita é roi'arpa, adeuo ,to .suonando una corc!a curioaa •· Diceva qiie,te parole, che intere,.,ano, la.sciando un tnargine alla in– terpretazione, con una voce che cono3Co da molti anni e che ancora non "° definire. E' una tlOCeacattante, veloce, con un'ombra di impcrioaiM, ma t 3orretto. da tanta 1icr,ra innocenza e dettata da animo cori .sincero da diventare subito perauasioo. Tra q1,anti conoaco, non .saprei trovare un altro che ai aia co.struito a poco a poco attraver,o l'amoTe per l'arte. O trovare un alt-ro che ami lo c03e dell'arte con 1111a a1tperstite goloaitd. facinoro,a, da aembrare ingordigia. E' difficile trovare un altro ,icuro come 111i nei 311oi amori, nelle S1.1e preferenze; ed altrettanto deci,o nelle avversioni, nelle csch13ioni; e 3empre, nel primo caso come nel 3econdo, con tanta .signorile natiirale::a, che è quella del d'3intere11e. Egli wnera o diaprc..::za; adora o fa la faccia dello .schifato. Alc1.1ne oolte non mi interea,a nemmeno più quel che venera o adora e q1tel che d'3pre.::a o .schifa, ma 3oltanto quel 3uo modo netto e perentorio d'e11ere quella che è. Mi ricordo una 3ora che gli portai 1.1n autografo di Rimba1.1d, uno dei venerati. Era di incontenibile feli– citd. e facevo piacere tiederlo felice in un modo qwui tplfdorato (era da molti anni che non tiedevo più un ,mmo aemplicemente felice e 3enza paura di mo,trarai tale). La. .sua voce, più .saltellante del 30lito, ripeteva come in 1.1n ritornello: e: Sono contento, ,ai, con q11e,to pc.::-o di carta. G1.1arda, 3ai, 3ono proprio in paradiso•· Ricordo 11n altro epo3dio. Eravamo, qualche anno fa, in comitiva, 11.1 una strada dol deserto libico e alla fine d'o9ni tappa (in ,uraJ bi.,ognava mettere aulla carta alcune imprea1iot1i. Chi era rotto al me3tiere ,e la cauaua molto bene. U, tale nemmeno doveva lavar1i la faccia prima di mettersi a .wrivere dopo cinque– cento chilometri di ,trada e l'acqua che gli davano la ·de,tinaua ad altro uao: in quell'acqua metteva a bagno i piedi, il catino 3otto U tavolo, e cori riempiva una cartella dopo l'altra. La prima aera Cameri Mn scriHe nulla; la aeconda prove) e non ci riusci; la tur:a, pre30 dall'orga1mo di dover scrivere per forza qualche coaa, ad ogni co,to, oomitb. Mi accorgo che 3to cercando di definire 1m camt– tere. E' uno .scrittore aingolare por gli italiani i q11ali provano itn leggero fastidio nel capire che egli a/ugge a certe regola oencrali . .Ml paro di poter dire che d tranquillo in mezzo a troppi cho si t11/annano e pieno di pudori in mezzo a troppi che 3brodolano la loro piccola storia quotidiana. Jn ,ne::o alla congenita cr,foneri-0 provinciale di gran parta della lottcratura di casa no.stra, per lo più libreaca, per lo più tcndeflta all'accademia, incapaco di auaporara contempora– ncamrnte modi e mondi diversi, la preacn.::a di un pcr– aonaggio come Carrieri dà fa1Hdio. Eg/i ha t1.1ttal'aria di euere un irregolare, un franco tiratore, uno cM non ai ò mai sentito e: né onorato nò dLlonoroto ~ (sono pa.rolo sue} e tanto ba4ta per tenerlo in quarantena. c. In un'altra patria lfJtterarla Corrieri aarebbe gi1t- 1tamcnte un preciso pt:raonaggio. Non greco com.e lo dicono; non apolliner13ta come lo vogliono,· o lorchia– ,ao come lo pretendono: la Grecia, Apolfinaire e Loreo 3ono clementi del tutto caterni. Egli ò 11n italiano irregolare nei confronti degli achemi di cui 3i vanta la no,tra lctteratiiro: un libro come il Brogliaccio j troppo nuovo per la mentaliUt di molti lettori. E poi c't la .su« biografia: c11a farebbe felice ti,tti i giova– notti, tutti i vecchietti dell" critica na::ionale "" /oa,e q1iella d'imo -,crittorc americano o francc.,e; ma c3- 1cndo quella d',m compatriota per una parte la.scia h1t.iidio3i e per l'altra laacia dif/idcnti. Queata 3era Carricri mi hu rivelato 1.1n'altm ,ua fi3ionomla. A3coltando le sue aflerma::ioni colorite, impetuo3e, dette per 3imilitlldini, por tra.,lati, per a33011m1:-e all1.i.sioni, spe.s:10crudeli eppure 3e11~pre 1,rivo di inuidia o di rcrncorc o di volontd denigratoria, mi sono accorto che a farlo 3ingolaro in mezzo allo trup1,ri letteraria c'è il 1110 iatit1to. l.,'i,!tinto di Car– rieri, in 11na aocietd letteraria manipolata coma lo noatra, 1Mcettibile, che 3ta sempre .sul chi vive, come le buone aignorc le qiwli temono di c,.,ere ,cambiate ~r uolgaris,ime mondane, fa intero il quadro de:in 3ua irrcgolariUI. Q1.1eato i.!tinto, che bn1cia come U fuoco, gli del in w, certo senso tono di e: 30tnl6r1ivo > cd eccoci ad un altro ,coglio per l'ubi-cialit<l letteraria itali11na. Tutte qllcate co3e, app(.'na accennate come fo11~ro app1111tistenografici, mi 1>0trebbero 3cn,ire per un ritratto di artiata, di fondo po-polare, di co.,cicnza finisitima, clic ri1t4circbbc 1111 bcll'impa,to molto nuo– vo. h1 liii vedo riflcuo 1m tipo di h1tellige11za e di scn,ibilità raro a trovarai 111l no,tro terreno poetico cd arti,tico; ed 1.1n carattere come: il a110 3Crvirebbc per riportare alla gi113te mis11ro talo terreno poetico– art'8tico coltiu<llo pc.r lo pif.1 da gente cho teme il iole, il concime riaturale, e, .soprattlltto, che lta paura di chi coltiva q11elche vuole come vuole. E.'\~RICO l::\lA .. ,'UELLI

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