Fiera Letteraria - Anno IX - n. 2 - 10 gennaio 1954
Domenica IOgennaio I954 L.-\ FICKA LETTERARIA Inni allo 11otte di No.,olis (Versione di GIOVANNI N~CCO) Quale \11u401te dotato dei BCMi I no,a. ama aopra tutte ùs prodigio1e apparenre deU'ampio apazio eh.e lo cfrco"d(i, la deli:ioaiasima luce coi .si,oi raggi, i auoi /lutti, i suoi colori, e la aua dolce onniprcaen:a, giorno che tutto auacita.1 Come la più aegreta anima della tiita la rc3pirano i mondi atermiMti degli a.stri oorticoai, ch,e nuotano danzando nel tuo flutto tu.rc.lth,o; la re.1pira la pietra che in pere,uu, 1!i~':aJri~!i"tf~ 0 tionta a.,sorta mentre 1mg9e la linfa; la respira l'ardente, multiforme animale sclt)(lggio; ma aoprat,ato la reapira lo straniero regale dal fondo occhio pcnaoao, dal lieve pa,1so alato, dalle canore labbra mollem6ftte richhmr. Quale regina dcllci natura usa atimola tutte le poten.:-ea mctamor/oai inJh1ite, intr€Ccia e acioglie innut7\ere allea,t,.te, e adombra nella 3ua, celeate: hnmagfne: og1t( terrena creatura.. Solo la 3Ua preaenza rivela la mirabile mag1ti/ieenza dei reami del mondo. i\fci io 3torno lo aguardo da lei, e mi uolgo verao la .santa, inef/ablle e arcana Notte. Lonta,io giace il mondo, calato in un sepolcro profondo. Dove ai etende, tlltto t aqualhdo e de11erto. Una malinconia profonda mi 11/ìora le corda delfanuna. /t1. &tille di mgiada voglio eJJondermi, e rimeacolarmi alta C(lne-re. Larve remote della memoria. de.,iàcri di g1ouine:.;a, 11ugni 4'in/an.:ia, brevi gioie e va11e spcran~e di tutta una ltmga eaiaten.za torneranno avt.-olti in manh g rigi come nebbie aerali dopo che il aole è, tramontato. /n, altre terre la luce ha trapiantato le aue tende giulivo. Non tornerd mai 7,iù dai 3uoi figlioli ans103i che l'attendono co" la fede dcll'innocen~at Che veemente preaaoio mi pulM d'un tratto aotto il cuore, a.,.sorbendo la molle aura della meatitiat Anche t" ti compiaci di noi, potenza oacurat Che coaa rechi &otto il manto, che con forza invi31bile mi penetra nell'animat Un bal3amo prezioso .stilla dal faacio di popa.ver! che reggi in. mano. Le all peae dell'anima tu fn alto ri.soUeui. Un aentimento oac11ro, lridicibile derttro mi scuote. Giulivo t! agomanto &eorgo un t,-Olto severo che ,d china rKANCA MASETI'J - e Tre dlltsnl per l'Eplfanla :t Il Dovrd pere,rnemcnte riaJMggiare il giornot E non avrà ,nal fine il ragno della terra t DivorE!rà un 1n/au3to alacre ardor di vita il volo celeste che anmrncia la nottet In uampa eterna non arderà mdi Il 111i3terioao olocau3tO d'«moret Ben uu~mrata fu l'ora sua oUa luce ... •Ua. 1l regno della Notte non ha tempo "~ apa.rio, ed il Sonno dura in eterno. O Sonno Santo, non voler troppo di rado r~nder beati 1n mezzo al terr eno tra liOglio gli apiriti che aono alla Notte vota.ti . Solo gli stolti non ti riconoac ono, n~ hanno sentore d'altro ,onn.o &e non deU'ombra che pieto&amente aopra noi t" getti nel crcpu8colo della verace Notte. Eaai non aentono te nell'aureo flutto dei grappoli, nell'olio portcnto30 del mandorlo, nd bruno succo del papa,vero. Eaai non sanno che aei tu l'alito che sft-Ora il &Emo della tenera t-ergine. facendo del &uo grembo un pa.rad&So. E3ai non pre.sentono che tu, pt>r achiuderci lo porte dei cieli, dalle antiche atorie ci mavì incontro, recando le chiavi delle dimore dei Beati, tu, o &ilenzioso me3.so d'lnfinW misteri. III UK giorno, mentre t:eraal'O ama re lacnme e meK tre la mia 6pe-ranza, dia3ohlendo.st nd dolore, aooni– t.•a, ed io me ne staoo solitario prc -&aol'arido tumulo che in un breve lembo di ·.terra o.sc- 11ra cel(I la perao1t0. ,u cole, che fu la mia tnta... aohtn rio come MHU"o Cll mondo /11, mai tanto, 01,prc&ao da. 11n'indiribile aft· goscia, coa1 c.sau3to c-h'ero ormai l'immagine dello stcaso aq11allore... coma oolgeuo lo ag11nrdo attorno i~ cerca d'aiuto senza ptJtc-r muovermi nè in"anzi ne indietro, e con a,1elito h1/ìnito mi attflN"avo all'uW, mo /ilo della fuggente l'ita ormai 31H'nta ... ecco t,'e• nir dalle az?•,rre lontananze, giù dalle CCC"f.'13e v tte della mia antica. beatitudine 11n abbriuidcnte raggio crepuacolarc ... e d'un tratto ai ruppe il t:incolo che lega alla nascita ... la catena t"hc nt·t•int"e alla IUC'e. S1 o·ucguò la magnificenza della terra in.,ieme al ,nio cordogli-O... ~·euo 3tCa3o i.stante la malinconia riflui entro 11n ,movo imper«rutnbile mondo ... E t1,, not, turna e.stMi, e t11, 3or,ore pnrcrdiaiaco. accnde3ti adom• brandomi ••. Pian pinrio il pnt"snr;gio aaccae in alto e aopra il paet,aggio aleggiò il mio avirito ormai libero e rigenerato. Il tumulo si di&solae in una ttuoola d• Polvere ... e attraverso la ttttL-ola Rcor3i le sembianze traa/fgurate deU'Amr,ta. Negli occhi &uoi aplendova placida l'eternità ... Le prc3i le mani, o le lacrime formarono ,mo sfolgorante, infrarigibile vincolo. Mil• lenrii dileguarono verso le remote lontanarize a gui– aa di nembi tcmpe3toai. Allacciato al auo collo, ;rianai lacrime di eatatica gioia, abbandonandomi a quella nuot.'G vito ... Fu il primo, l'unaco .sogno... e aolo da QU4"'U'attimo aento in me 1ma. fede eterna e mnnu– tabtle nel Paradf,o della Notte e nella aua lU<:e: "Amata. IV Ora. ao quando aorgerà l'ultfma alba ... quando la htee non spaurirà pii.i la Notte e l'Amore ... qua.ndo il aonno ai perpetuerà in un unico e flUmitato aogn.o. Sento in. me w1 lat1yuore cclcate ... Lu ngo ed e3te• nuante fu it mio pellegrinaggio vttr.so ìl &anto Se• polcro, e graoo30 il ~ao della Croce. C hi ha deli• b<lto l'onda cristallina che, im11crcetHbile ai aenai CO· muni, scatHri.sce daU'oacuro grembo del colle, ai cui piedi &'bi/range la 111arcn terreno, chi atette l.aaaU, 1opra le alture che acgnc1110 i con/lni del mondo e di là "p1nae lo &guordo ccr30 la ttHot-a terra, uerao lt aedi della Notte ... dat·t•cro costui non tornerà 1tcl tramb11ato della vita, ncUe regioni do~ la luce abita. iK una irreq11ietudine per-1.>etua. IAa,i, 3i coatr1,iacc le "116 CQJ)(lftttc, capa nne di pa • ce. Con anelito " amore 3er11tcrà oltre l 'ori.tion.te, /lncM l'ora più gradita non lo trarrd giù nello :am - ~~;,~teo:n~r!~~~lfe:ro:S~~=.ten. ri~~:pi~'::~:: ::;: ra.sche. ma ciò che afiorato dall'Amore ai i! 3antlft· cato, fluido tra.,corre par occ11lti mea,idri verso le plagha deU'aldilà, doce ai me11ce.a guilla di el/luuto, con altri amori aopfti. E ancora ti,, viu1da luce, me 1tanco all'opera ridc3ti ..• e gioconda tJtta m, iapiri. .. ma con le tue lu.s,nghe t.'ia dal muuhioao monu1nento tu no,a, uu allettL lo be,i. vorrò agitare le aaaidue mani, rwolgere lo aguardo ouunque tu. nu chianu in aiuto ... e.,:altare il pieno Jul(Jore della tua pompa. .• perseguire sere110 1 gra..:iosi ne,m della tua. oJ)ttr(l artiataca ... 10 ben vorrò oaacrvare l'tntelhgt.nte moto delle ponenti e lum1noae &/ere dell'orologio tuo ... scruta re l'armonia del.le tue for:.t!, e le n orme che reggo1to n prodigio3o gIuoco dt .spa~i innumeri e dell'cpoche loro. Ma. fedele alla Notte rima11e il segreto mio cuore. e al figlio .mo. il procreante Amore. Puoi tu 11103trarmi un cuore che reati fedele m eternot Ha il aole tuo occhi amoro,i che 3appicmo distinouermit Si protendo,co gli astri tuoi a atri11gue la cupida m\4 manot E mi ncambim10 la tenera stretta e le blande parolet Sei t1t che hc,i abbellito la Notte da colori e t·agh~ aloni1 ... O fu la Notte che in/113e cu tuo, veut sen&i p1il dolci e 11iùpro/ondit Che t.oluttà e che ddi.:.1t! può oflrirh la tua cita, cht! contmccambino i•utaai dcUIJ mort(;t JVOn t troa/wao qualu1tq11e no-,tro f1tconto nel color della Nottet Biblioteca Gino Bia au di me in atto gentile e det:oto, moatru11do1111 tra 1l folto intreccio d, r1cc1 1n11umeret.-oltle cure sembian.:e y1ooonilt della Madre. Come m, acmbra poi,;era e infantile ora la luce. e lieto e benedetto ,t co1111111ato dal gmr1101 Solo pcrcht la Notte ama da to I tuo, fedeli, semrna3ta, d1mque, per lo apa.:io {11f1tt1tl') le .sc:rnt1Unnti ,!/ere vhe an111rnc1no la tua on,upote,&.?a, il tuo ritortto, 11t:l te1,1po in c,n ti allontan,t Piu divrne de:i_hastri lampeuuJanti ci Hmbrano .u amiaurate pupille che nd nostro petto ha Chlll30 la Notte. Eaae 3'affiaaano oltre l'orbita degli aatra più abiancati in. mc.t:o a quegli e3erciti di atelle. S1rn.:a ausilio di luce case acr1.1tuno I fondi abUl5j del cuor che ama, d1 uofott<'i. ineOabile colmando tttto spc1zioclte attpera ogni apa::io. Quale premio della regina dell'uniuer30, della messaggera aublhnc delle .sacre stelle, dell'ancella del santo Amore, e.saa m1 manda te, o dolce amanto, 3ole amoroso della Notte. Ora io veglio, eh.è tuo e mio io aotto ·a un tl'mpo. Tu nella notte mi MJela.sti la vita, tu 1101110 mi Jac1;11ti. Struggi il m io cor po nella fiamma dello apir!to, o.nd' 10, fattomi aereo, : i: '~~t ;:~~ 1~7:,0 in. uii pl(4 Intimo am.pleuo, perennemente duri. Matername11to ella ti regge: a lei tu dev i t1ttta la tua magniftce1t.ia . Dileguercah entro te 6tC6Sa, e auwnrcsti ., nello spa.:..10 infinito, 1'6lla non ti tenesse in grembo ..• n~ ti /a.sciai,,e fino a scaldarti ~~ ;~~ci~i:!• ,f~':::,':!: nd o, In. verit{L io ero avanti che tii foui.. La madre mi mundò coi 1111e1 Jratcllt a popolare tl tuo mondo e a aa11tificarlo in virtli dell'Amore. affinché diveniaae ttn monumento eapo~to a perenno contcmplcuione, e foaae tutto apanw di /ìort che non aUtJ1ZlÌ8COn0. Ancor non aono maturati codeati divim conalgh ... Le tracce della 11oatra rivekuiotte ao,iu ancora uarae, ma. l'orologio tlto aegnerd un giorno l'ultima ora del tempo, quando tii scow,rai la. .steaaa nostra aorte. e spegnendoti a poco a poco tra aneliti ardenti esalerai lo a1>1rito. In me aento la fine dell'alacre e opciruaa ttl4 aolcr.tta. la. llbertd celc1Ste e il beato ritorno. Con dolore. vt.'Cmente avverto che 11eilontano daUa. noatra. patria e ti rlbelli contro l'antico macato"o ciclo. Ma recalcitra invano la tua. furia.. In alto, 1nacce3&ib1le alle Jfomme, la Croce .stu ... vittorioao 3tt:ndardo di queata. no.,tra behiatta. Migro nell'aldiM, e u,i. giorno ogni tritte.:za uno sprone "arà dt voluttuosa ebbrez.:a. Ancora poco tempo, e. sciolto dal dolore, ebbro, ecco m 'addorm.en.to nel grembo dc ll'a111orc. Una vita infinita ondeggia ga9lforda in me. me11.tretiall'Rlto chino gli occlu verso di te. .'1.'ei preui di quel tumulo ai spegne la tua lUl'e... u,a,'ombra cala e Jre1JCO. una ghirlando udd~. .A.apirami, o diletto, con Jor:a, cltè al sopore Oli occhi ch11ule11do. io po.saa t.iverc nell'Amore. Sento il flutto di morte clte mi ringioooniace: come etereo b<ll.samo il n1io aangue flu15ce. Di giorno t:irn rutto anunoao e fidente, di nt,tte muoio a/atto d4 aanto amore ardente. Pag. 3 * La Notte, nella concezione novalisiana, non è che la sublima- zione ed una specie di trascendente inveramemo della luce 'I-- di GIOVANNI l\'ECCO .; FRANCA l\lASErl"J - crC~ntadln11 al hwaro :t .,, FRA.'iCA nL-\SEITI - e F'l&ura di danna :t
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