Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 39 - 27 settembre 1953
Domenica 2i scuembrc 1953 LA.FIERA LETTERARIA l'ag. 3 GAJLlLJEJRJf /l DEGl.I SCTRI1r1rORI JI1rAlLTfANT( . . Gli ingl~i aono gcnta pratica o trattano 1e loro 1JClog1trccon mm certa prat'ieit4, come le ei'rcmto"te permctto"o. Berto ci moatra come in Italia i d~.atri possono Vicm>ersa avere iJ. 1opram~~u1to. GIUSEPPE BERTO La,cittt\ nc1la qiwle è ambientata una delle aite ato– rie (Il cielo ~ rosso) 1>0trebbe e,m,re nei dintorni di Plymouth, gru11pi di perao"e, elude"do la autoritd, ui– t.v:ino aouo l• macerie, e auppontamo che uno dì quuti ~r1tppi sia eo1tituito da vochi ragoz:i tra i U e J9 attni. Q1«;.sta iJ la .situazio11e come la dc.scrive Berto: « Ci so- 110 due n1ga.z.:e,due ragazzi s una bambrna acema, hltti ridotti per i bombardamenti &6".m coaa, e alla miaericl. Il libro é a1d conte vi.siero qu&ti gioooni >. Berto 110ncerca 11erqueato di farci un sermone. Si accontenta di darci i /atti e dì la.wiorci predicare per lui. Un asrmone abbaatan.:a terribile ,i ricava dalle &tte pagine. e Pa«olatc i miei agnelli>. Il teato, 1ia pure nella rua trtidu.zione, ci fa capire che Berto b un eccellente acrittorc. Il 1uo acnao della .scena. ~ perspicuo: quello che vuole moatrorci, arriva attmvtrao auoni acuti e chia.ri. Anche il auo acnao del carattere d conaiderevole. l auoi pcraonagg~ non aono dei ri/i1Lti q1mlunqu.e acf!lti 1J6T itadfcorci mia morale. Esa, 80KO indivi<foi, maturi per J.a loro etd:, che rcagi– acoKo alla terribile aituozione, e C1MC1t110 ,econdo il proprio oarattcre. HOWARD SPRING * NON È PliJ rnw l\'EllllCO Guerra coibambini * di JOH,W 11100DBVR,\' Tutte le guerre, come sap. o leggerò un ·libro più toccante, plRmo, alla 1lne vengono com- più dolorante e semplice. ~t battute contro l bambini. Un tenero, dl5perante e lmmedlato tempo questo, tu la trls!e cpl• come « Il cielo è ros.,o •· E.o;.<;O nione di alcuni - non mol- trfl.tta quasi interamente di tl - adulti: non c·era un b am• quattro adol escmtl - Due nt• bino che la conosccs.se.nè al• gaul e due raga1.ze - t ragl. alcun bamb ino l'nvrebbc c òm- camente abb andonali R se stes.. ;eresa se 11llel'avcssero detta. si. che cercano. più elle altro oSiil abbiamo talmente acce- traumaticamente di condurre lerato la dl.scCSA \'erso le te• una Joro \'Il.a qua'tslasl tra li le• ncbrc, che qouto è risaputo tore. delle carogne. gli incubi anche da centinala. mlgllala di della rovina ed Il dbordlne dl bambini europei che lo cRpl• una città bombardata .... &cono perfeLtnmcnte. Scrittori Questo l! su per giù Il con– n( hanno par!Rlo .In lungo e In tenuto e l'ambiente del e Il cJe. lRrgo,splntlsl dRIIorrçre provn- lo è rosso•· ma lo credo che to, filrns oome « Sc1u.sch\ • e questo sia su per giù li conteou. «Roma citu\ nperta • lo hanno to di molte ~empllc:l tragedie posto in risalto e In America ed accadute non r,olo In que$tO li. nl,tro~·e sono stat~ appreu.ftll bro, mn In centinala di marto• per 1 a~te con cui I hanno fatto rlate città dell'Europa occcldcn• e per I emozione che hanno su. tale. Que.!ito è quello che mo!CI ecltato. Clono.stante si parla an. di noi 511pplamoe \'Orttl non cora di una p~lma guerra. dt sapessimo. Ma è bene che sia quando avverrà e poi chi la ,•In- stato trattato cod come Jotrat. ,·crA,ma non è mal capitato nl'- ta Giuseppe Berto. eon aperta. n me nè a ,·ol di riferirsi nd brlllante nccusatrtce onestil Se ~!5~~~e 1 R:~~cf~lma guer- ~~ !:~~•~z!:,=t:j/~f~ ua':iY 1 1~tt~uf,~~~ 11 ~X:g~e 1~~: =~o ~ua': 1!mr!~J:rt;:1: rcndamcnte deformate dalls rnrte ir:n~ "'~~~I i~it~ ~~t~n at p1:JL:!~ 1:. è "F:n~ èlnlfC~~t;,g ~I c,;e;:~lo~n df~"ndeu:f~~Ie tra7..lo ed lrR lntcn&I e profon– ltallano che. incidentalmente. dl. ma QUMI tutti coloro che ha tra.gcorso tre anni come lo lejq:eranno lo com~rcndenm– prlgionlero di ituerra nel Texas. no fino In tondo. E cod rhe ~r1lo e~~ "nocr:n1~1\~n1g~~lfun\~ ~u~~~~h~a:~~ ~~~ ~~: IlnllR ad es.._cere.quello che 08 , rant.c l'ullbtU\ g1.1crra itontro ·uralmt"ntc è, un ottimo scrlt· I bambini. Apertura internazionale Quetlo cht' yli stron,eri penaono di noi, c dei noatn uom1n1 e di ciò che cui 01tc11• do110 esprimere nel 11oatro tempo, nou iJ q11a11i111ai 1111 eleme,uo. da .scortc,re, 11et (/10(:0 dei gmtli.:i. Tah.:olto d loro pCN.Sll'rO d può Scn.1ire dì emeNdamc,ito, ma molto !;~o ,~c=r{/.i 1 'd: 1 f~~t:~,~J~(/i;:.~/'::;;,;J~,~ ;-io,ie. E11,1tonoC(lmpì dclh1tt1tJ1ftì dcll'uqmo nri q"ali l'af/l'rma::ionc ,ntM"no..:,on'f/(l i' ,1 01tlm111e d1 mili Cflrriera o /11conferma 111U 1111iocr1ale dci volori di 11110 pcr,onultt,i. l'orrC!IINIO che CO$t /0$$6 - llfllVO ro,i. trop- 110n•,denti, d1 nioda o di .s11«<''80.soltanto commercmlr anche ,,er In lettcrat11r1•. C_ompre11dmmo1u:rfcttamcnic le nr~•o"i di sOlfpetto, ehc te11qono lontmm la 110..tra crltWO, ta/volft1, dullfl _corrcntr dei tro11110 rc,p1di. giudi.:i 1NlCrt1a.z1onol1.Ma' 110tl deve ma11cart- al le.ttore, in ncu1rn Nl.!O, u11'i11for– ma.:iot1e ot1C1tll e r199ionl(Jt(I ,11 qwrnto .,, dice, all'eatero, dc9l1 .scr1Uon 1Urlw111. Pcrc,I), 11rwc11to11doGuue1ive Be1·to, ab– biamo ,,e11."1(1to d, /(Ire <1uc1t'opèm d1 mfor– ma.:i<mf'. Le cro,iache /etter<1r1e italuine hflllltO yiii parlato tfc, ltllOI Jtbn. E' 011por– t1rno ,,1ot1d1 volgC'Tf.'lo ar,uardo 111i111.oisuc– ceM1 .rrll'e1tcro, /a('t't1do 10w M'("f!n d1 cr•h· che, ('/le 110trcbb'cuerc molto /liii C.fflttrlen– te, 111'1 la 1pa::io cc lo co11aet1tifl.!l'. Gh'"'t'Plie Berto ii ,wto a Moqlit,m, vr– m:to, ht ,,rot·,ncio d1 TrC1 i.s?. trC'n({tll0t·e r.11111 /o, e abitn Qttu11lnu:,tlf' r1 Romfl. Mctn della ir1ur 1•ita rmò MC'rotttrrrir1 111 q,iauro poro/e :r<'d1ci at111i «i scr1.11z10 militare, /m lcoo. !Jllf.'rre (; J1ri91t>1rin.Dovo, ai {J occ1,11<rto di nc,rratwa e di cit1cma. , ;\I. Fr. Una r ~azza vestita di celeste - * Racconto di GIUSEPPE BER1 O C'era una strada che da:lla rh'a del mare portava al;'a,;faltata. Era una str3da ple- 11a di buche e di sabbia. che aveva a.I l.it.i ~1if11 c~~ 6 c~hs'.!1\~~~~a~ rui.1~r~t~;a u~~:ia~ , ano gli Autocarri, carichi di pl'lglonlerl che ·1enl"ano trasferiti da un luogo all'al– tro. Subito dopo I primi due o tre auto– l'arri. la nuvola di pol\'ere diventava spcs– AA, sempre più spessa fino In fondo alia <-Olonna. l'ol si manteneva a lun~o nel– l'aria. pcrchè le dune della spiaggia fer– mavano il \'C'nto del mare. Nel primo mat– tino Il sole era basso e le ombre luni;he. Sopra 1:11 autocarri c'eravamo noi pri– ~lonierl. pressati ~li uni agli altri. t"guar– davamo il mondo attraverso la polvere. Mondo fatto dl siepi di llchidlndta. e di •Jrtl con ulivi. e di qualche casa con da– vanti 3rabl seduti. indifferenti. ll mondo cntra"a In not e faceva un po' hcne, e :mche un po' mali", ora che l'avevamo perduto. Ma. faceva bene come una cosa nuova. L'a"evamo quasi dimenticato, ne– gli ultimi tempi della guerra. e poi In GUCI mese di prigionia. passato nelle gab– bie in riva al mare. dove c·ernno soltanto dune biar.che di sale. Era'1amo ansiosi di andare avanti. Un prigioniero nuovo è ~mpre a.nsloso di andare avanti, se non nitro per vedere cosa succederà dopo. Avevamo fretta di arrivare all'asfaltata, per capire dove ci av1ebbero porta d. Sull'asfaltata si poteva girare a de:-.tra o a :-inlstra. A destra c'era. Tunt~I e Al~eti e Casablanca. e p oi l'Oceano e Il Canadà, fo rse, o gli St .i.ti Uniti. A sinistra !.al>C– ... a.mo che c'era u n lungo nastro d'asfalto tr a ul ivi e palme e sabbia. e potc,a por– t1tre dall't1ltra parte della terr.:,. oltre Tri– poli ed Alessandria. In Palestina. o ma– ~arl in India, o In Australia. Tutto quP.sto djpendovR dagli autocarri, se avessero vol– tato a dei;tra o a sinistra. Voltarono a sinistra e comlnclRrono a rorrere veloci sulla strada senza più bu– che ntl-sabbia. E quelll di noi che In qual– che modo pensavano che Il loro de~tlno sarcllbe stato migliore se gli autoca,·ri avessero voltato a destra. furono un po' tristi. Il mondo delJ'asfaltata era più lnteres– s&.nte di quello della strada s;tbblasa. Se 110n altro andava via più velO('(', ed. era un bene t>er la nostra fretta. Si incrocia– , ano altri autocarri. e anche macchine bor;l:hesi con della gente dentro. e carri guidati da arabi, o da uomini scuri t.-ome rii arabi. Si andR"a verso Susa. Le pietre hlanche al lali della strada davano Il m1mcrc dl'i chllomelrl, sempre più piccolo. Poi. poco prima di arrivare alla città, si tro"ò un croce, ia. L'autocarro di testa si fermò. Forse l'aullsla non sapeva che ~trada prendere, oppure vole\'a che ~li !litri autocarri serrMsero dietro a lui. SI fermò. ad ogni modo. C'erano là Intorno parecchie cAse, le prime della clttl\ che cominriava. E a poco a poco, richiamata clRll3. nostrA J)reF.Cn1..a, gente venne sulla i-tr;\da. non arabi. ma gente bianca ,·e– "lita çome a casa nostra potevano essere , estJtl nostro padre o -nostro fratello. Sul principio cl guardarono soltanto. ma poi cominciarono a raccogliersi In parecchi e a dirci qualche cosa nella loro llng'Ja. e a rare gesti verso di noi, per lnsulwr– cl. C'erano anche delle ragazze fra di loro, e anch'esse facevano del gN,ti, ma– r.ari poco belli. E p1ù di ogni altra t.-osa cl dispiaceva appunto questo, C'he cl fos– sero anche delle ragazze a far ciò. Erano sempre ragau.e. nrm importava. se era– Vi:lmo stati 11emlcl. '1a una cc n'era. un po' più avanti sulla strada e In disparte, che non faceva niente e non diceva niente. Aspettava. Lo 1.:omprenrlemmo dopo. che lei stava as;iet– tando. Per ora guardava noi, e 1'.:'Uardava Il i,:ruppo di gente che cl Insultava In va- , tio modo. Era una giovane ragazza tlal– rnspett.o di contadina, co"ll un vestito di cotont" celeste. ProbabiJmente nessuno di noi 1'1wrebbc guardata, se non fossimo stati prigionieri. e se Il suo compo11a– mento no:, fosse stato cosi diverso da quello dell'altra gente. Stava In piedi vi– cino Ad una fontana. una di quelle fon– tane che si trovano anche da noi, che hanno un alto gradino e una "asca per abbeverare gli animali. L'autocarro di testa non rimase fermo per molto tempo. Passato qualche minu– to, l'autista Ingranò la marcia e parli. e dirlro a lui i::-Haltri Allora la raga1.1,a vestita di celeste sali sul gradino della fontana; s'irrlgldl sull'attenti e al;,.ò li tiracelo nel ~aluto romano, come le a,·e– vann Insegnato a casa. o alla scuola tlR– lht:ia. La nostra era una colonna lun~a. più di settanta autocarri. e anch e quelli <lell'utlino autocarro videro la rag11.7.ur rigida nel saluto, senza paurn de gli altri . di quelli che cl ins_ultavano, e che erano diventati I suol padroni. La nostra colonna non andò a lungo i::ull'Rsfaltata verso sud. Subito dopo Susa plei:ò art o"est. In direzione di Kalrouan. e il nostro destino cl apparve nuovamente Incerto. La sera cl misero dentro certi Mrftccamentl tra grovigli di Ilio spinato, In un paese che si chiamava Souk Ahtas. I-: là. dopo aver mRnglato Il poro cibo che cl avevano dato. cl sdraiammo sul pavi– mento di cemento. E molti. In attesa del sonno. parlarono della ragazza. vestita di celeste. Ne parlarono con quel senso di veri::ogna che lei cl aveva fatto provare. per aver perduto dopo che le R'1eV.tmoln– i;ci::-natoad aver fede In quel gesto che le~ contlnua".t a fare anche dopo che noi a"evamo perduto. Poi. col tempo, dimenticammo il scn~ di vergogna. Dovemmo fare un lungo cammino. prima di poter tornare a casa. E mentr<" Il tempo passa"a, nell'eco delle cose che succedevano nel mondo, noi per– <lemmo la vergogna di aver perduto. Cl parve anzi di aver fatto abbatsan7,a per non perdere. E nei confronti della ragazza ,estlla di ct'leste d sentimmo meno r~– sponsAbill di tanti altri. li i;uo gesto rl– mns.c nella nostra memoria, ma spo~llo di q11alslasl CArR.ttere di lottR e di re:sl– sten1,a, rome un atto di bontà pura. E cosi lo rlcordlitmo. con ticonoS<'Cnza, per~ chè poi non cl accadde di trovare molti altri atti di bontà nel nostro lungo cam– mino. GIUSEPPE Bt:RTO Narratori e critici inglesi per Berto '* FrancisWyndham ll primo ronwn.:o d1 uno ll'Crittore itoliono iJ 1tn h– bro di grande potet!:a. e Il cie– io t.) TO&SO •, tratt(I fa #lOrlB di UII f11'11PJJO d, raga.z:1 fil m- 90:-;;eche 11 s/or:.cmo di ,oprat:– t:it:crc tra le rovi11c d1 11110 citÌ<ì dl.ltrntta dm bombarda.– mc11t1. Easi, per 11at1tra. 11011 ao110dei rriminall, ma in m1 mondo oatile e in diatru.::1one non pouono che fornire u"a morolt- modello di l<,m 1t<'fl'- Una mcM della notum di cU,.scuno d1 q11c.sti rf19azzi é ital(I /or.:citamente i11trodott(I m uno orribile prccocltlr, mn l'altra met,ì rimane an<'On'I P'I·· tetJCOmcnte rntmahtrf'I, Le lo– ro reciproche rclo.:,owi .rono dc.,cntto co11 notm:ol6 com– J)re11sio11c. L,a loro stork, I} rcolmcnte e pcno.sam('nte toc– co11te, m,1 potrebbe d1flu:1t– mcnte cucre 311pcrata come quadro degli e/letti df't.'<latnto– ri della guerra m-oder11a.!Ugll ÌIIIIOCCtltl. Peter Quennell « ll briga11te > roma11.:o mc– comm,dabde sulla vita ndl'l– taha. mcnd,0110/e - dot·e i contad111iaono numcras, e po– veri, e i 1iro11rietara 1x:x:hi e OllhJJOt1ci. fl hbro iJ di q11el bravo autore di e H ciclo d ~largaret Lane e ll ciclo iJ roa.,o > è !.{Il libro i11 cui Ili storia ha la ,teMO rn1portanza dei J)f'r1to11n99i, Sc,1.::a d1 CMa no11 ,ar('bbero quelli elle &ono. o i1101tro 1(1 atoria coai tragica cJin boatr, ,rn nudo aC'Cr11110 a mettere fuori atrade il lf'ttore it1urto: e q1tc· .sto Mrebbe u11 JlCCC'lto, J,('r– ch~ ltl tratta di UII libro che adc11111io111ag111/1cumCNt6 allo vero /1rn.:io11e dcll<1 tra9cdir1. Ci c.saurt.!Ce per l'emn!1011c, e l)rf i•emo::lo,ie ci la.SCI(! 1J1it 11uri. Robert~lallet e. Non EO ise ho mal letto JOHN WOODBORX --------------~:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::----...lllr:•,,c;:~~1,1~iic'~hJ'obb~: 11w tor,mrc i11diatro nel tcm- ••.IJL CIEJLO -I(! È JROSSO'!O, I N ·s v I z z E JR A p. 1 · . />O .,, •cdrcrc "" ,oma,o,o . - zcco i capretti E;~~~~~~tE: ~r~~:ii.~ - ~ -......_~ * brnaz1ono di bclle:.:a ov1olen- Unpostoper l'innocenza *' Qiiesto libro senza letteratura, ma dove si incontra la poesia, ha anche il va.lore di un documento prezioso ·*' di HENRI DE ·z1EGLER -Bibliotec o Bian o .:o; ci s10110 crncora 11crao11e che VÌVOIIO ÌII E11ro11r1, oggi pc, di JEAN BLANZAT :;:rèle:f:t~ 1~ 0 t 11~i;;:<• rotMnh• Sempre più il roman::o c-ontemvoranco ai occupa della g1ot:1ne.:.:o. Lo rottura cot1 11npaMOto ,aod1do, lo <H1go,c1ae l',ncertc.:.:a delf'avt:enire, e p11rc la. cot1~in• .:io11s che oli uomhu oon11111'8tcn1110 a meere 1e11.:a. che ,yi ao1>p1<1 ben e come 11é perché, w11te rag10111che ha11• 11 0 promoa.so , raga.:z, e le roµt1.zzeol r«nyo d1 eroi claa– aie, dt'l roma n..:o d'ogg,. li g1ot•<mee l'udolcace-nte ,tc1• ,'IO f'l3!1rn1ono ,,er loro ,0/1, sCNUI compromcu,, e allo ,toto 1mro, le /Kl3310Jli eterne dell'uomo; cu, &ono, d'at• !!i~~!ei•:,:::f~i~'à"!:~~; J::~'~i: 1:~1cfat:f6~ 11cll'mit1c11ire,allo In certo modo, di co11acy11c11.:a, il romat1::o modcrtto 11iii 1:ollda t dwc,mto u·11•ampm111ch1uta, uno pcr11w– He11te tcat.1110>11011.:a sulla g1ot11ne.:.:a. ln , 1ut'll'to q1w– dro. ft !"°turai,. chc il primo libro d1 G1UAeppe Brrta, 101 1talwno? OCCHlll un 110& to11111>0rtantc. l 1,rotagon11ti, due ray(l::z1 e d1rn raga.z.zc, h 1 1t1110 dai quottordic, al dl– ciaa!Cttc c11in1, Per trn i11.! lcme di circost«11:c che it ro- 111c111.:1rrc 1mrtrop po , 1011 Ila dovuto uw~11l<1rc, unxmo In u11ucom1m1tà ch ,u.vi . tag/iat« dal mondo Jcgh od11lli. Tradotto 1n ,mm og111 1, 11ortczte 1uUo sch~rmo lo loro l!loria at•rebbc f1110 all'1n.s,,~e11zo, fino al cattii10 gU8lo, ~'r'd1o ~,~,~;~adr~·:,'t:'~~~- d~ 1 1r:tt~~e~~ 6 bJ:~1x1~~:~1~'.?: to e cvac1wto, 1111 rrtgC1z:.od, ~edicì a,rni portoro 1ullo bmcc,a il cadavt-re delta ,w, g1on111c i1111crn1orurt1., ,ottcrrarlo tra lt' rovrne. L'arte del romm1.:1crc. a 11prc– w, sembro, dagli omer,00111 e aoprott•,tto da Hemutg• way, I) auffic1eritc 11ellc1 aufl de,c,·mone, ,,ci 11wi .r ai• lc11.:1 ..; 11el.suo p11dorc, u dr,re ol tcirto acr1tto 10m i:e• ntit, mia emozio,1e co1wi11cc11ti. R.1dotta all'cuc1•.:1utc, prh'otr, di u11tc/utti 1 m 114'1' 1"119h1e pu,tta,y:a ucclMon, l'a.:1one ,, ,volge· in una c1tttì ,tahmt(I fl CUI 110111(' tlOn {J detto, liti po' pri11111IUI ~~.~~a!;'e,ft:e ,1:l:~"/,~~' 1 °'1eft~':;r::1d~~ "!~~ ~?ca~~. 1 ';~ ?~'::::~~U/';bti'::di t,~~~tr~~r::;tr,. :::,,::~1c.":,~Jc,~!:~ ::011a mterdotta, Dentro questo dommio dei mort,, q11attro <rdole«entt. r1fu91at1 nei rcah d1 1nm COPI. t'I· ~:t~~ ~ 1 ,~:,~'1J~~['a"'%:!\1l~~ d~e311 :~~tG,.,r.~ 1 . 1 • h=i r~i~~:~ • Il 11iccolo co1,rl'W>-. di P<'r chi suona la can1pàna iJ ha q1wttord1c1 r111n1, appartC11$IOIIO rla 1Jrìm(1 della 911er• Tll od 1rn mo11doC'01tdai11wtod(l/la miaèrw e d.alla frmw, U Cfllo di Dcrn,ele, scdìc1 an,11, loro o,p1te (' compayno, ~c1~~::-'~!"~~';!~; 1 !~io~ 11 i"!!; · :;nrii¼ 0 :Oino 00 ;f~~~'•;~~i: ('gli f' f11g(11todal colleg,o, "· benché IIICO/Klce d1 gltfl· d~1qnnre, te11tn d1 fcrr /roHtc <rllr, 1.ato. 111fa11do. qllc:Jt11 d1f/rrc11:o ,ocwlc importy JJOCO. e 0711i uomo è d1fle• n:mtc dagfj r1ltri uom1111. ylt drce Tulho, nw c1ie egli aia povero o ncco 11011 rl1JJ6t1ded11 ·"'° padre, dipende aol<r· mf'ntc dn lui, dalla 1w1 natura •· La ilona dei r1uattro t&dolc,ceNti che /mino 11clbi giornata i11curs1011111cl1'1rnwer10 e 11ormale > e ,,, ri• trooo110 09111&era, s, ,volgo ai mor9i11i dcli'« impote11zn 11nlverft(lfC •· Do1io le, guerrr, atra111c1·a, erro11do ,1clle rovmc. del loro /KIM<lto, alfomoti, pnn1h d1 tutto 9ll uom1111 ,0110 Clllo fine. • Q1wl1rnquc COllfl faC'cuero no" potcm110 cucre 111it<11telhd, prona. NoN .su11ew110 l>f· 11cperché,, 1c11t1ucro .stan('h1 e tr1&t1, acontc11ti d, loro e delta mta >. l quattro c,dolc11ec11tidouet·(lno d1otr1ue, sulle loro forze, COlll'lllr~ 1111 fllOlldO tu Clii tJii:crC', At1011do lt, loro eh\. o 11cr le circo,tn11ze, quc.,to mo11do 11011 potcrn110 cd1/ie'.lrto cht' s11ll'amore, E ti loro clrommo ~. C311'fll· .:!1nlmc11tt-, u11 <1twdrupl1ce drommo dcll'tzmore glO\•fl· tufo ... Perciò le 1itlfa:-1ot11 de Il ciclo r rosso non CC•· srtno d1 euerc rom!int1hg e, ,n ,é, C.!(HJtroto, !.,'arte dtl 10111a11z,ere, eomr abbiamo rlctto. occomod•1 t11tto. se, nl momcuto om1ortut10. abbaasare la t'()('C.s, CICC'f'ttfl 11 imo pcn.!1ero ('hf.' t 111c110 1h b11011a /c,tc, di &1ncenM e, liC' li n1ole, di lll(J('IIUltd, Allrl /ille del 1110 romflHZO d1· .s11rr,Ho, GtU3cppe Berto ~1 d'altronde 11rc1crrare l'cn• 1·c111rf'. JEAN llL,\i\"7,AT Molto ben tradotto da A11- 0ltll Davidllo11, e ll Brigante .., quo.sto aorta, trl.ltc. poettco roma11;;0 pie110 di /Hcl e ,,ro– /umi dcll'ltc,lio mer1clio11ale, é Utl hbro che po&SO TOCCOl1lflll· dare scn.:a naen:c. A.Calder-~larshall Tra i libri da mt- C'aa1111nati, ceco quelli realmente b110n1: A Crowd ls no Company, From the City, lrom the Plough, Cry the belowe Coun– try, The sky In red. PhyllisBentley Fa piacere tr0t..."Orc u11 9iot·a– ue scrittore ltal1C1no,G111scppo Berto, che .scrrt'« 11110 ,'lf1fd10 la11to CS<ltto cd c11fc,ici11mue, ,'IUllC 80f/erc11.:e deyh 11111oce11- ti durattto lo gucn-a. Tullio, Corla, Daniele o Giu– lia, 11m1110 perduto tlltto dit– rantc un'lnc11r1io11c, ('(laà o ffl• 1111gl1ti c quulco1t1 d, 111il,a lo– ro 110n iJ ituto la&ei11to 11é il bene 11è il male, 11w .solamen– te ciò che occorre al loro «o– po di WJiTOV\111:'M(!. Con 1.'lt:a e violenta ,emplio1UI, Berto racco11w lii loro truyica sto– ria. Ce li fu amC1rc (I C'I rattri• ,ta CO/l il loro diapcrato dc- 1t1110. NigelNicolson • The briyant • dell'a11tore di quel libro che r~ta mcritata– ·11c,1te famoao, e ll ciclo iJ ros- 10 •, iJ ICIatori.c, di "" /1t0rilcg– yc. Il libro, namH't.dme11te. d trr19ico e aci:era mo ho liii• che 1111aJK>IM1;;(1 drommotica e lcttcrurw1 che 110 trot.'Oto com- 111ot·e11re. AlexComfort Il ro111«11.:o di Berto e Il cic– lo {J rOflO . . è CO#I ltH!/Yl'lf(ll'O che pt11.so 1nu1ti la n-1tico ctl 111 U alto el0910. Vgo('tclo, c1unid1. Euo ricrrn ron la aua potcn:n f'I d13t(t('COrl11 r: flll1CTO• rr 111olfe ottmrh 11r0'.i11z1i,11i,
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