Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 33 - 16 agosto 1953

,, IL PROSSIMO .NVjJIERO VS(]IRA' SETTEM.BBB LA FIERA LETTERAR Anno VIII • N. 55 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 16 agosto 1953 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direttore VINCENZO CARDARELLI • QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 - Telefoni: Amntlnlttraz.lone 6M097 • Redazione 634098 - Pubblicità: AmmJ1e < LA FIERA LETI'ERARl.A • - via d'Aracoell, n. 3 ••Roma - Tarltre: Commerciali Ure 60 • Editorla)i L. 40 al mm. ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. UOO - Trimestre L. 150 - Estero: Annuo L. 4.000 - Abbonamento speciale <lruegnant1 e studentJI: rata mcruUe L. 225 - Copia arretrata L. 100 - Spedizione tn c.c.p. (Gruppo JIJ • conto corrente postale num. 1/31426 ..,. UN FILO DI SPERANZA , di LUIGI CAPELLI n veleno s'Insinua O(l:nla-lorno più rapido e più profondo nelle vene dell'umanità. Violenza, Jnglu– stlzta, corruzione, conducono un assalto concentrico e ininterrotto contro il suo cuore e ne smantellano a poco a poco le ancòra superstiti e ormai vac1Uant1 difese. Quotidiani e rotocalchi, mentre ammannisco. no alla morbosa curiosità del pubblico le cronache più ample e più compiaciute delle perversioni e del delitti, ~ dl!!ondono inconsciamente e sistemaUca• mente I germi devastatori. Oli spettacoli vi attingo• no le loro suggestioni e le loro seduzioni più forti e ne riverberano la vampa cupa e vorace nell'anl• mo delle moltitudini. La gioventù cresce col vuoto e con la dlsperazlone nel sangue, i __ragazzi uccidono e si 1.1ccldonosenza ragione e senza scopo, macchi• nalmente quasi, tetramente. Dal giorno In cui Il fungo maledetto offuscò e offese Il clelo con la sua mostruosa corolla aboc· clata dal terrore e dalla rovina di una città lnertle una universale e spaventosa follia sembra che abbia preso a sconvolgere la mente dell·uomo. SI direbbe che la terra. si sia avviata e minacci di precipitare da un momento all'altro verso la sua apocalisse. Non leggevamo fbrse qualche tempo fa di ricerche. già. In fase di avanzato sviluppo, per arrestare la formazione del vapor acqueo su Intere regioni e con• tlnentl, con l'effett.o di impedirvi ognJ manUestazlo. · ne di vita e di provocare perciò la morte o l'esodo di tutti gli abitanti? E non plil tardi di Ieri t glor• nali recavano la notizia che uno scienziato tedesco a· vrebbe predetto al Congresso annuale della Federa• z!one tntemazlonale astronautica, che e le navi ln· terplanetarle del futufo saranno spinte da un rag– gio della morte di tale potenza distruttiva che sarà poss!bUefarvi ricorso solo a una certa distanza dal• la terra>. Orbene, di fronte a questt sintomi, a queste mo– struosità, a queste aberrazioni, che cosa fa la let– teratura? Che cosa dice alla mente dell'umanità at.terrlta e disorientata. al suo cuore Indurito e sconvolto? Sgombriamo subito il campo dagli equi• voci. Quello che noi chiediamo non è un engagé• ment Politico o sociale che privi lo scrittore di una sia pur minima parte della sua necessaria libertà. Non è certo una mUfata che sl vuole dallo scrittore. E' Invece, sl, un impegno. una partecipazione piena, chiara, responsabile al destino dell'uomo, ohe è poi anche 11suo destino. La libertà può es.sere un pre· testo o un alibi, una comoda.scappatoia per sfuggire alle proprie responsabilità. Lo scrittore non è un glo. coliere che si proponga di destare l 'lnteres.se di un pubblico annoiato e distratto, e che tenti di strap– pargli l'applauso con la sua nbllltà. E non ~ nemme• no uno .stilita che debba ma.cerarsi nell'esercizio di una virtù solitaria per il raggiungimento di una ascetica e privata perfezione. Queste due .lmmaglnJ dello scrittore non hanno bisogno di argomenti e di•prove per dlmostrarsl false. Non vogliamo qui riproporre Il quesito se l'arte sia sempre partecipazione, perchè si nutre dei suc– chi comuni e 11rielabora e di nuovo li immette, cosl trasformati, nel ciclo sociale. CE nemmeno ,·o– gl!amo analizzare il sottile e pericoloso sofisma che si cela sotto questa generica e a.pparentemente Ir– refutabile asserzione>. Quello che cl preme di dire è che l'arte e quindi la letteratura non adempiono la loro funzione quando si appartano In un volon• tarjo o tnvolontar!o esilto, quando cioè perliono ti contatto (e foss'anche per un malinteso senso 'della propria Indipendenza> con gU Interessi. COIproble– mi, eol bisogni di.tutti. La solitudine dell'artt,.ta del· lo scrittore. il loro !solamento nella società attuale: non è questo uno del motivi che ritornano con mag• glore Insistenza net nostri discorsi, nelle recrimina· zlonl. nelle polemiche? Non ci si fraintenda. Ci rono anche oggi scrittori, narratori, poeti, che cercano e a.vanzano (e magari fra- l'lncomprenslone, l'ostllltà., Il silenzio) una rl• sposta alle più urgenti e alle ,più gravi domande. che testimoniano nel loro lavoro l'incertezza, l'ansia lo sgomento comuni. CE non occorre far nomi, da tanto son noti). Ma sono casi isolati e U loro esem• pio non è che una conferma di una sorte d'eccezio– ne. La societd. letteraria, puftroppo, non partecipa di questo Impegno, non assolve, nel suo corpo e nel suo spirito, questa Indispensabile !-unzione.Come so. cletà, si direbbe, addirittura quasi non esiste, ne fa sentire la sua Influenza e Il suo peso sulla più va• sta società di cui dovrebbe essere l'Interprete e la guida. Se si ripensa al propositi, al fervore, agli error' anche. dell 'lmmedla.to dopo,guerra, c'è davvero da 1~st.aremortificati e allarmati di fronte al presente. O sarà vero, come dice Carlo Bo, nel n. 1 di ut. teratura, che In mezzo agli errori e al repentln: mutamenti. negli spiriti agitati dal e desiderio di collaborazione e di partecipazione> allora e di sin– cero, di vero non c'era che la volontà di fare> f" che e oggi te.le \'Olontà e caduta, la stanchez.za .. la sfiducia ha ripreso Il controllo della situazione>? Proprlo. dunque, oggi e per noi e nessuna speran• za >? Vorremmo poter dire di no, vorremmo che la grande aasente riaffiorasse dal suo limbo e cl rl· portasse a noi e a tutti quelli che non si rasst:gnano alla sua· defel.ione e alla sua sconfitta, un filo, uo filo solo, un piccolo mo di speranz.a. LUIGI CAPELLI Il EDITO SITWELL, EDORABONA~IY DOBREE, BIOGRAFI D POPE *' ILPOETA DELLA SOLITUDINE il polemista della società londinese Alexander Pope resta una delle figm·e preminenti e più significative della letteratura e della vita inglese del Settecento * di GIACO~O ANTONINI. (Continua a pag, 2) A pagina 3, 4, 5 LORENZO LOTTO Scritti di: SILVIO BRANZI. ANNA PALLUCCHINI - PIETRO ZAMPETTI e una nota bibliografica di. G. L. GIOV ANOLA . LA TENTAZIONE DEL "PECCA FORTITER,, .S1~ *' Jt·I due volti d~lla Germania ~ca G-'no Bianco

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